Marek Bladowski, Maciej Goczewski

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Marek Bladowski, Maciej Goczewski
Il microscopio operatorio
in odontoiatria.
La posizione del paziente, dell’operatore e
delle assistenti nella tecnica a sei mani.
Marek Bladowski,
Maciej Goczewski
Figura 1
Tecnica di lavoro a sei mani con il
microscopi o perativo- paziente, operatore e due assistenti.
Nella tecnica a sei mani sono sempre
impegnate quattro persone: paziente, operatore e due assistenti (Fig. 1).
Nel caso di un lavoro continuo con il
microscopio operatorio esiste inoltre
la posizione obbligata dell’operatore.
Questo è strettamente connesso ad
una serie di fattori: presunta diminuzione del campo operativo, maggiore
stress statico dell’operatore, modifica
delle strategie per l’ottenimento di un
campo visivo corretto nel cavo orale,
nonché le differenti modalità di tenuta
e soprattutto del passaggio dello strumentario tra le assistenti e il medico.
La presenza del microscopio determina
una netta riduzione del campo visivo
dell’operatore. Si intensifica inoltre la
“comunicazione manuale” tra medico
e assistenti. La posizione del paziente e
dei membri del team è la chiave della
efficienza dell’atto odontoiatrico secondo le regole dell’ergonomia del lavoro, cioè il minimo stress del sistema
muscolare, scheletrico, nervoso della
visione degli operatori.
La posizione del paziente
Come nelle altre tecniche con il team
con più persone, anche nel lavoro odontoiatrico a sei mani la posizione del paziente è supina. Significa che il naso
del paziente è in linea con le ginocchia
dell’operatore. Sulla poltrona odontoiatrica il corpo ha in media 16-20
punti di appoggio (Fig. 2). La testa è
appoggiata sul poggiatesta (elemento
fondamentale nell’ergonomica progettazione di una poltrona odontoiatrica)
dove è possibile ottenere la posizione
III, IV e certamente la V del movimento (Fig. 3). Schiena, spalle e avambracci sono appoggiati sullo schienale. Le
mani sono o intrecciate, o libere nella
regione dell’addome o delle cosce (Fig.
4). I glutei e le gambe si appoggiano
liberamente sul cuscino della poltrona.
Anche se non è sempre così, il paziente
di solito sceglie spontaneamente la posizione, soprattutto degli arti inferiori
dove non interferisce con gli operatori
(Fig. 5). E’ fondamentale che il paziente stia comodo durante le sedute lunghe
(p.e. endodonzia). Dal punto di vista
della fisiologia del lavoro, la posizione
supina è la più ergonomica. La possibilità di cambiamento della posizione del
paziente (dinamizzazione) durante gli
interventi eseguiti dal team con il microscopio operatorio è molto limitata.
Ciònonostante, esiste però la possibilità di dinamizzazione soprattutto degli
arti inferiori e superiori.
La posizione dell’operatore
Il microscopio operatorio “costringe”
l’operatore ad assumere una certa posizione di lavoro. L’operatore necessariamente deve assumere la posizione
seduta, con una serie di accorgimenti.
La testa, il collo e il tronco non devono essere discostati dalla linea mediana
(C7-R4) più di 15° (Fig. 6). L’angolo
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Figura 2
La posizione corretta del paziente
sulla poltrona.
Figura 3
Poggiatesta- l’elemento più importante della poltrona odontoiatrica.
Figura 4
Esempio delle posizioni degli arti superiori del paziente nella posizione supina.
Figura 5
L’arto inferiore “penzoloni” fuori dalla
poltrona.
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Figura 6
Testa, collo e tronco dell’operatore
nella corretta posizione di lavoro.
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Figura 7
La posizione dell’operatore con i cinque punti di appoggio.
Figura 8
Posizione della prima assistente nella
tecnica di lavoro a sei mani.
tra la linea mediana e le cosce non supera 105°. Durante il lavoro in microscopia è indispensabile che l’operatore
sia appoggiato in tutti i cinque punti
(Fig. 7). Per ridurre l’affaticamento
oculare, bisogna necessariamente seguire alcune regole. L’operatore non
deve mai staccare gli occhi dagli oculari e non deve spostare le mani dal
campo operatorio.
Questo è possibile solamente grazie alla professionale collaborazione
di tutto il team (tenuta e passaggio
degli strumenti). Il microscopio operatorio è finora l’unico strumento
ottico che permette di stabilizzare
la distanza focale senza influire negativamente sul sistema scheletrico e
neuromuscolare del tratto cervicale,
derivante dalla flessione anteriore del
capo nel lavoro con o senza altri sistemi ingrandenti.
Posizione delle assistenti:
La prima assistente
La prima assistente si trova nel settore
III, alla sinistra dell’operatore (speculare se mancino) (Fig. 8).
La sua possibilità di movimento è ab-
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bastanza ridotta. L’assistente lavora
sempre in visione diretta e pertanto
deve avere il pieno accesso visivo e
manuale al campo operatorio. La testa
del microscopio (come spesso sostengono gli oppositori della microscopia)
non copre la visuale né della prima né
della seconda assistente. La linea dello sguardo dell’assistente verso il piano operatorio dovrebbe avvicinarsi ai
90°.
Inoltre, grazie alla telecamera del microscopio, la prima assistente vede ciò
che vede l’operatore. Il monitor destinato alla prima assistente deve trovarsi
al di fuori della zona statica (Fig. 9).
Grazie alla particolare sedia l’assistente si trova 15-20 cm più in alto rispetto all’operatore (Fig.10), il più vicino
possibile allo schienale della poltrona.
Le cosce della prima assistente devono
essere parallele alla linea spalla-orecchio sx, oppure a 45° rispetto alla sua
linea mediana. I piedi devono essere
appoggiati sull’anello rialzato (o similari) (Fig. 11).
Secondo gli accordi del team, le mansioni della prima assistente comprendono: lavoro con gli aspiratori, utilizzo della lampada polimerizzatrice,
del laser biostimolante, della testata
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del radiografico, preparazione dello
strumentario della faretra del riunito
etc.
Queste manovre dinamizzano in
qualche modo l’assistente riducendo
lo stress statico, riducendo l’affaticamento schelettrico-neuro-muscolare.
La seconda assistente
L’introduzione nel lavoro di gruppo
della seconda assistente ha portato
come conseguenza il fatto che la totale energia necessaria per l’esecuzione
di un dato intervento è stata suddivisa fra tre operatori, e di conseguenza
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il bilancio fisiologico e con ciò l’affaticamento dei tre componenti si è
ridotto drasticamente. La seconda assistente è situata alle ore 9, a destra
dell’operatore (speculare se mancino)
(Fig. 12), e come la prima lavora in
visione diretta. La linea dello sguardo della seconda assistente rispetto
al piano operatorio anche in questo
caso deve avvicinarsi all’angolo retto.
Anche lei deve avere libero accesso al
monitor situato al di fuori del campo statico, la sua posizione deve essere simile ma speculare rispetto alla
posizione della prima assistente de-
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Figura 9
La visione diretta da parte dell’assistente attraverso il monitor ubicato al
di fuori della zona statica.
Figura 10
La prima assistente è seduta 15-20
cm più in alto rispetto all’operatore.
Figura 11
Il poggiapiedi dello sgabello della prima
assistente (V punto di appoggio).
Figura 12
La posizione della seconda assistente
nel lavoro a sei mani.
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Il microscopio operatorio in odontoiatria.
La posizione del paziente, dell’operatore e delle assistenti nella tecnica a sei mani.
scritta in precedenza (Fig. 13) e anche
lei deve trovarsi 15-20 cm al di sopra
dell’operatore (Fig. 14). Per ottenere
una posizione stabile anche lei deve
utilizzare il poggiapiedi dello sgabello. Le mansioni della seconda assistente comprendono soprattutto la gestione e la consegna dello strumentario (il
compito di maggior peso per la prima
assistente nel lavoro a quattro mani),
degli strumenti della faretra del riunito e la comunicazione manuale con la
prima assistente.
La tecnica di lavoro a sei mani con il
microscopio operatorio è, dal punto di
vista dell’efficienza e della comodità,
la più evoluta nel campo di lavoro dei
team odontoiatrici. Comunque, questa
tecnica richiede una perfetta conoscenza delle regole di ergonomia dei lavori
di gruppo (quattro e sei mani) in tutti i
suoi aspetti. La corretta postura del paziente, dell’operatore e delle assistenti
deve essere propedeutica per intraprendere successivi atti odontoiatrici.
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Figura 13
Visione diretta del monitor al di fuori
del campo statico.
Figura 14
Il poggiapiedi dello sgabello della
seconda assistente (V punto di
appoggio).
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Traduzione dell’articolo
originale:
Operating microscope in
dentistry. Patient, operator
and assistant position in six
handed working technique
As stomatologii 6:
56-59, 2006
Traduzione a cura
del Dr. Tomasz Machan
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