In questa XVI Edizione del progetto “Pollicino e Alice”

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In questa XVI Edizione del progetto “Pollicino e Alice”
BANDO DI CONCORSO PROGETTO “POLLICINO E ALICE” - Anno scolastico 2015-16
BANDO DI CONCORSO
Destinato a: studenti e studentesse degli Istituti scolastici aderenti al Progetto “Pollicino e Alice”
PREMESSA (Si chiede ai docenti un’attenta lettura di questa premessa)
In questa XVI Edizione del progetto “Pollicino e Alice” si vuole affidare agli studenti il compito
di esprimere la loro creatività riflessiva sul tema del progetto 2015-16: ADOLESCENZA
INNAMORATA: L’INNAMORAMENTO, che dopo l’amicizia, (tema affrontato lo scorso anno)
rappresenta una fase importantissima del cammino affettivo adolescenziale. Il tema scelto fa parte
di quel processo volto a valorizzare il percorso formativo relativo all’affettività e alla positività
delle relazioni che il nostro progetto Pollicino e Alice, negli anni, al di là della specificità degli
argomenti di volta in volta proposti, ha sempre portato avanti. In particolare oggi, in linea con il
tema dell’anno, si chiede ai ragazzi di interpretare l’amore così come espresso dal POETA, per
coglierne il valore universale attraverso il riconoscimento nei versi delle proprie sensazioni e
immagini personali. Un modo, insomma, per abituare i giovani a scavare dentro i propri
sentimenti dando concretezza alla propria sensibilità e, contemporaneamente, attualizzando il
loro cammino culturale.
Nella selezione dei brani, noti e meno noti, ci ha guidato la capacità plastica della
rappresentazione dell’amore e la presenza importante della natura che in ogni poesia ha un
preciso ruolo descrittivo/simbolico dei sentimenti, aspetto questo che ci sembra possa facilitare il
lavoro degli studenti.
Confidiamo nella collaborazione dei docenti, in particolare dei docenti referenti, perché gli
studenti partecipino in ciascuna scuola, numerosi, motivati e impegnati. Un concorso che prevede
una scelta premiale, ha senso, infatti, se la partecipazione è numerosa. È superfluo, inoltre, ma
forse non inutile, ricordare che il Progetto acquista reale e concreto valore formativo, proprio
quando si consegna ai ragazzi la bacchetta magica del direttore d’orchestra, ossia il ruolo di
protagonisti.
Ai docenti chiediamo anche un diretto coinvolgimento nel controllo sulla parte formale del
lavoro finale (dizione, pulizia grafica e ortografica). Questo perché l’esperienza nel tempo, ci
dice che lavori interessanti da un punto di vista dell’idea espressa, vengono spesso penalizzati da
sciatteria formale.
Con la proposta attuale, dunque, poniamo nelle mani dei nostri studenti la voce della POESIA,
intesa come voce universale, nel tempo e nello spazio, del sentimento umano e dunque, anche, del
sentimento che concretamente, oggi, sente ogni nostro adolescente innamorato o sul punto di
innamorarsi.
Attenzione: Si soleecitano i docenti perché stimolino tra i partecipanti una scelta variegata
dei brani. È anche possibile utilizzare più brani, contemporaneamente.
PROGETTO “POLLICINO E ALICE” - XVI EDIZIONE
CONCORSO A PREMI SUL TEMA:
ADOLESCENZA INNAMORATA
nella voce del poeta, cerca la tua anima
Art.1) Il Concorso è rivolto a tutti gli/le studenti delle classi impegnate nel Progetto “Pollicino e Alice”
Art. 2) I partecipanti sono chiamati a riconoscere ed interpretare nella voce e nel pathos del POETA, la
voce del loro cuore e del loro intimo sentire l’amore, nella fase adolescenziale che stanno attraversando.
Art. 3) Ciascun partecipante o gruppo partecipante potrà scegliere uno dei brani proposti e anche
contemporaneamente più brani
Art.4) Ciascun lavoro dovrà essere realizzato utilizzando come prev.alente una delle seguenti categorie
espressive, ma è comunque prevista una armoniosa miscela di più codici formali.
 PROPOSTA GRAFICA (Accompagnamento grafico e/o fotografico della poesia scelta e
realizzazione di un Poster cartaceo e digitale)
 VIDEO (Accompagnamento della poesia scelta con immagini, sottofondo musicale e
realizzazione di un video)
 MUSICA (Composizione di una musica originale sulle parole della poesia scelta e realizzazione di
un Video clip)
Si raccomanda di utilizzare in accompagnamento alle immagini e alla musica, le parole del POETA.
L’intervento verbale del/dei partecipante/i può limitarsi ad uno slogan conclusivo del lavoro e alla scelta
di un titolo
Art. 5) I lavori possono essere realizzati singolarmente o da gruppi
Art. 6) I lavori, dovranno essere ultimati e consegnati entro e NON oltre la data del 15 maggio
Art. 7) Tra tutti i partecipanti delle Suole aderenti al Progetto POLLICINO E ALICE saranno assegnati
tre premi, ad insindacabile giudizio della Giuria nominata da questa Fondazione
Art. 8) La premiazione avverrà nel corso dell’ormai consueto convegno organizzato dalla Fondazione
nella giornata conclusiva del Progetto che per questa edizione è fissata al SABATO 28 Maggio
Art. 9) La Fondazione si riserva il diritto di utilizzare i lavori prodotti, all’interno delle attività di
pubblicizzazione della propria azione di volontariato.
Si resta a disposizione per qualunque chiarimento. [email protected] Cell. 333/9774285
IN ALLEGATO I BRANI PROPOSTI
Rende 29/03/2016
La responsabile della Formazione
Matilde Spadafora Lanzino
Il Presidente
Franco Lanzino
BRANI PROPOSTI IN ORDINE SPARSO
Con una fronda di mirto giocava ed una fresca rosa,
e la sua chioma le ombrava lieve e gli omeri e le spalle (Archiloco)
Passasti per il giardino e la tua mano per gioco, distratta, strappò il mio sentimento (JuanRamon Jmenez)
“Stammi dinanzi amore
E accendi la luce nei tuoi occhi” (Saffo)
di Jaques Prevert
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito,
ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte,
stimolando la rabbia dei passanti:
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia.
Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove più lontano della notte,
molto più in alto del giorno
nell’ abbagliante splendore del loro primo amore.
dI Catullo
Una volta dicevi di avere per amante il solo Catullo,
Lesbia, e di non volermi cambiare nemmeno con Giove.
T’amavo, allora, e non come di solito si ama un’amica,
ma come un padre ama i propri figli ed i generi.
Ma ora ti ho conosciuta, e anche se brucio più forte
per me, adesso, comunque tu vali molto di meno.
"Com’è possibile?" chiedi. Un’offesa come la tua
costringe ad amare di più, ma a voler bene di meno.
A me pare uguale agli dei
chi a te vicino
così dolce suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente.
Subito a me il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda
e la voce si perde sulla lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi
e il rombo del sangue alle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro
rapita di mente
di Jaques Prevert
Sono andato al mercato degli uccelli
e ho comprato degli uccelli
per te
amore mio.
Sono andato al mercato dei fiori
e ho comprato dei fiori
per te
amore mi.o
Sono andato al mercato dei rottami
e ho comprato catene
pesanti catene
per te
amore mio.
Poi sono andato al mercato degli schiavi
e ti ho cercata
ma senza trovarti
amore mio
Dicebas quondam solum te nosse Catullum,
Lesbia, nec prae me velle tenere Iovem.
Dilexi tum te non tantum ut vulgus amicam,
sed pater ut gnatos diligit et generos.
Nunc te cognovi: quare etsi impensius uror,
multo mi tamen es vilior et levior.
Qui potis est, inquis? Quod amante miniuria talis
Cogit amare magis, sed bene velle minus.
di Dante Alighieri (da “Vita nova”)
di Dante Alighieri
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova.
E par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: sospira.
Ove fiate già appresso lo mio nascimento quando a li
miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia
mente…
Apparve vestita di nobilissimo colore, umile e onesto,
sanguigno, cinta e ornata a la guisa che in giovanissima
etate si convenìa. In quello punto dico veracemente che
lo spirito de la vita, lo quale dimora ne la secretissima
camera de lo cuore, cominciò a tremare…e tremando
disse queste parole: “Ece deus fortior me”…D’allora
innanzi dico che AMORE signoreggiò la mia anima.
di Giacomo Leopardi “A Silvia”
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua
voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura
di Pablo Neruda “Ode al giorno felice”
…Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
SENTO….
l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello
intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra l’aria canta
come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia
Tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,
il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti,
essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice
con l’aria e la terra,
essere felice con te,
con la tua bocca, essere felice.
di Pablo Neruda
Pelleas:
- Io andavo lungo il sentiero, tu venivi per esso.
Il mio amore cadde tra le tue braccia,
il tuo amore tremò nelle mie.
Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle
E per raccogliere la tua vita si fece fiume.
Per te ogni roccia che toccheranno le mie mani
Deve essere sorgente, aroma, frutta e fiore Melisanda
- Per te ogni spiga deve stringere il suo grano. E in ogni spiga deve sgranarsi il mio amore.
di Francesco Petrarca
Chiare, fresche e dolci acque,
Da' be' rami scendea
Quante volte diss'io
(dolce ne la memoria)
allor pien di spavento:
ove le belle membra
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
Costei per fermo nacque in Paradiso.
pose colei che sola a me par donna;
ed ella si sedea
Cosí carco d'oblio
gentil ramo ove piacque
umile in tanta gloria,
il divin portamento
(con sospir' mi rimembra)
coverta già de l'amoroso nembo.
e 'l volto e le parole e 'l dolce riso
a lei di fare al bel fianco colonna;
Qual fior cadea sul lembo,
m'aveano, e sí diviso
erba e fiori che la gonna
qual su le trecce bionde,
da l'imagine vera,
leggiadra ricoverse
ch'oro forbito e perle
ch'i' dicea sospirando:
co l'angelico seno;
eran quel dí a vederle;
Qui come venn'io, o quando?;
aere sacro, sereno,
qual si posava in terra, e qual su l'onde;
credendo d'esser in ciel, non là dov'era.
ove Amor co' begli occhi
qual con un vago errore
Da indi in qua mi piace
il cor m'aperse:
girando parea dir: - Qui regna Amore. -
quest'erba sí, ch'altrove non ò pace.
di Garcia Lorca “Potessero le mie mani
Pronunzio il tuo nome
T’amerò come allora
sfogliare”
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
qualche volta? Che colpa
e il tuo nome risuona
ha mai questo mio cuore?
nelle notti scure,
più lontano che mai.
Se la nebbia svanisce,
quando sorgono gli astri
Più lontano di tutte le stelle
quale nuova passione mi attende?
per bere dalla luna
e più dolente della dolce pioggia.
Sarà tranquilla e pura?
e dormono le frasche
Potessero le mie mani sfogliare la luna!
delle macchie occulte.
di Antonia Pozzi “Bellezza”
Ti do me stessa,
Ti do me stessa,
il mio tremito di stelo
su favolose rive
vivo nel cerchio
le mie notti insonni,
tra superstiti colonne
degli orizzonti,
i lunghi sorsi
e ulivi e spighe,
piegato al vento.
di cielo e stelle –
i meriggi sul ciglio delle cascate,
E tu lascia ch’io guardi questi occhi
Bevuti sulle montagne,
i tramonti
che Dio ti ha dati,
la brezza dei mari percorsi
ai piedi delle statue, sulle colline,
così densi di cielo,
verso albe remote.
fra tronchi di cipressi animati di nidi.
profondi come secoli di luce
Ti do me stessa,
E tu accogli la mia meraviglia
inabissati al di là delle vette.
il sole vergine dei miei mattini.
di creatura,
di William Shakespeare:
“All’amata”
Se leggi questi versi,
dimentica la mano che li scrisse:
t’amo a tal punto
che non vorrei restar
nei tuoi dolci pensieri,
se il pensare a me
ti facesse soffrire.
di Alda Merini “Ho bisogno di
sentimenti”
Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte
sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le
statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio
degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza
delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori
nuovi.
di Hermann Hesse
di Kahlil Gibran “Segui l'Amore”
Mi hai guardato a lungo
Come si saggia un bimbo
con lo sguardo,
mi hai detto poi con gentilezza
“Ti voglio bene”
L'amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L'amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l'amore basta all'amore.
di Cesare Pavese
Sarà un cielo chiaro.
S’apriranno le strade sul colle di pini
e di pietra.
Il tumulto delle strade non muterà
quell’aria ferma.
I fiori spruzzati di colori alle fontane
occhieggeranno come donne divertite.
.
Le strade
Le terrazze
Le rondini
Canteranno nel sole.
S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane.
Sarà questa la voce
che salirà le tue scale.
di Jaqueline Risset
Da quando ti ho visto
i fenomeni descritti
come fenomeni d’amore
noti classificati o no
giungono l’uno dopo l’altro.
Li riconosco tutti
anche quelli nuovi
quelli ignoti.
Al loro arrivo li conto
con riso
e docilità…
di Guenda Teresa De Quarto
Il mio cuore ha spiccato il volo
Questa volta non l’ho potuto trattenere
È volato verso te
Non son riuscita a fermarlo.
Corre
Corre
Corre veloce.
Lo seguo intrepida
Mi porta fino al tuo cuore.
E qui si ferma silenzioso
Ad ascoltarne
i battiti.
È una musica
che suona
all’unisono.
Le finestre sapranno l’odore delle pietre
e dell’aria mattutina.
Si aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.
SARAI TU. FERMA E CHIARA
di Anonimo
Sigfrido s’inchinò a lei gentilmente
Crimilde lo prese per mano
Con amorevoli sguardi si spiavan l’un l’altro,
il sire e la fanciulla.
Forse con passione fu stretta una bianca mano
nel grande affetto del cuore.
Io questo non lo so.
Però non posso credere che ciò non sia accaduto
di Salomone
Lei: Sento la voce del mio amore,
eccolo, arriva!
Salta per le montagne, come fa la gazzella;
corre sulle colline, veloce come un cerbiatto.
Eccolo,
sta dietro al nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia dalle persiane.
Ora,
il mio amore mi parla
Lui: Andiamo,
…
È finito l’inverno,
sono terminate le piogge.
Già spuntano i fiori nei campi,
la stagione del canto ritorna.
Si sente cantare la tortora.
I fichi già danno i primi frutti,
le viti sono in fiore e mandano il loro profumo.
Andiamo
…nascosta nelle fessure delle rocce,
in nascondigli segreti,
fammi vedere il tuo viso,
fammi ascoltare la tua voce.