2014 Corriere dell`arte P.I. 06956300013
Transcript
2014 Corriere dell`arte P.I. 06956300013
corriere4__ 16/02/12 13:18 Pagina 1 P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N E I.P. Fondato da Carlo Accossato nel 1994 L’arte di vendere l’arte autentica Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] CORRIEREdell’ARTE Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino. Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - Cell. 377 4648901 E-Mail: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale COURRIER DES ARTS Anno XVIII - n° 4 - Venerdì 24 Febbraio 2012 € 2,50 L’arte di vendere l’arte autentica Corso Tassoni, 56 - Torino Tel. 011 4377770 www. santagostinoaste.it [email protected] 1994 – 2012 Il Corriere dell’Arte compie 18 anni e diventa quindicinale Al Museo Accorsi - Ometto di Torino Lo splendore candido G IAN G IORGIO M ASSARA el 1997 Gianfranco Fina – dedicandolo con riconoscenza al padre Aldo - pubblica la storia dei maestri argentieri del XVIII secolo. La data conclusiva dell’opera è il 1796, anno di morte di Vittorio Amedeo III; il saggio di Fina così conclude: “Sarebbe interessante continuare a leggere negli archivi i pagamenti... capire i rapporti tra Juvarra e gli argentieri torinesi” (cfr. Fina “Maestri argentieri e argenterie alla corte di Carlo Emanuele III e di Vittorio Amedeo III”). L’occasione per continuare la ricerca si concretizza oggi nel- N la bella mostra “Argenti Sabaudi del XVIII secolo” ospitata nella sala dei Pannelli Cinesi di Palazzo Accorsi. Si tratta di oltre 200 pezzi – in parte già presenti alla mostra del Barocco del 1963 – fra i quali figurano la coppia di candelabri di C. Bartolomeo Minutto provenienti da Palazzo Madama e i sei piatti ebraici, assai leggeri, decorati a festoni e a triallages, usati per celebrare il pranzo della Pasqua. Ma i grandi pezzi sono legati a nomi di eletti argentieri, da Andrea Boucheron autore di una raffinata “Tazza da puerpera” a P.Antonio Paroletto che nel 1760 firma due “Zuppiere” coronate da tro- dell’argento fei di caccia di raffinatissima esecuzione. Nel 1782 il futuro Zar Paolo I e la consorte Maria Sofia soggiornano a Torino, regalmente ospitati nell’attuale via Santa Teresa; incantati entrambi dall’arte piemontese commissionano opere agli scultori Collino e a Giovan Battista Novalese parte del “Servizio Turinskij” composto di bel 220 pezzi dei quali solo cinque sopravvivono; in mostra si può ammirare il “Rinfrescatorio” (1785) do- “Caffettiera Caretto” eseguita da Giovan Battista Tana probabilmente per il Marchese Carlo Tete del Carretto, 1760 ca, una delle più belle caffettiere conosciute, a dimostrazione del livello qualitativo degli argentieri della Torino settecentesca. © Museo Accorsi – Ometto, Torino minato dal muso di un leone, corone e fregi naturalistici. Recenti studi attribuiscono a Giovan Battista Tana la realizzazione della caffettiera che figura sulla copertina del catalogo, di proprietà del Museo stesso; ornata con il blasone dei Marchesi del I disegni di Gustav Klimt allo Spazio Oberdan di Milano Nell’era della riproducibilità tecnica e dell’imitazione manuale ROSA CARNEVALE l 14 luglio del 1862 a Baumgarten (all’epoca ancora un sobborgo di Vienna, oggi un distretto della capitale austriaca) nasceva Gustav Klimt. Sono passati 150 anni e la fortuna del massimo esponente dell’Art Nouveau non ha conosciuto soste in crescendo. Fino a diventare vera e propria moda. Ci sono pochi artisti al mondo che pos- I sono vantare un così grande numero di riproduzioni delle proprie opere. Il suo celebre “Bacio” occupa le pareti di moltissime case. Stampe, cartoline, poster, gadget di ogni tipo dedicati ai suoi lavori popolano bookshop e negozi di tutto il mondo. Non si può certo dire che Klimt non abbia dovuto fare i conti con l’epoca della riproducibilità tecnica. Oggi però, a Milano, si trova a scontrarsi anche con l’imitazione manuale. In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita dell’artista, lo Spazio Oberdan dedica infatti a Gustav Klimt una mostra sui Disegni intorno al Fregio di Beethoven con tanto di copia in scala 1:1 del Fregio stesso, il cui originale è da sempre custodito in una sala del Palazzo della Secessione di Vienna. Guidate da Maria Porro, un team di cinque giovani scenografe appena uscite dalle aule dell’Accademia di Brera ha continua a pag. 2 Gustav Klimt, “Nudo di donna in piedi con la gamba destra sollevata”, 1902 ca., gessetto nero. Collezione Sabarsky, New York - Berlino Carretto, reca il classico foro utile per poter frullare la cioccolata prima di servirla. Quante sono le zuccheriere – spesso sormontate dalla figura di un cinesino – realizzate per la Corte o per i nobili? Molte. Unitamente a un fantasioso “Spargizucchero”, a saliere, compostiere, alla caffettiera destinata a Stupinigi, ornata ovviamente con la testa di un cervo, questi oggetti costituiscono uno dei motivi per visitare una mostra – che abbraccia l’anno 1796 – idealmente dedicata alla Luna per lo “splendore candido del metallo, l’argento”. Museo Accorsi – Ometto Via Po, 55 – Torino “Sacro alla Luna” – Argenti Sabaudi del XVIII secolo Fino al 1 luglio Info: 011 837688 Alla Giampiero Biasutti di Torino, Panta rei Ubiquità di tempo e pensiero MIRIAM PANZERI e il motto che campeggia sulla sommità della GAM di Torino recita “all art has been contemporary”, allora il sistema galleristico contemporaneo non può rinunciare a mostrarsi in linea con i frequenti cambiamenti, progressisti o retrogradi che siano. Molteplici si presentano le vie da intraprendere, la prima delle quali è quella di scommettere su nuovi talenti, scoperti e am- S Valerio Adami, “Pastore e Capraro” acrilico su tela mirati e prontamente invecchiati. D’altronde, il XXI secolo è costantemente debitore delle sorprendenti intuizioni del precedente, che, si sa, pare avere tutto detto e dimostrato. Un’altra strada è quella percorsa da una galleria di qualità quale è la Giampiero Biasutti. E, infatti, in risposta al bisogno diffuso di novità, la galleria torinese sceglie di offrire una sorta di performance caleidoscopica in cui opere di artisti affermati in prestigiose sedi museali e che fanno tradizionalmente capo alla galleria stessa, e altri più giovani, ma già noti al pubblico di fiere e biennali, dialogano, si confrontano e si spiegano l’una l’altra. Per più di un mese e mezzo, si dovrà passare e ripassare negli spazi di via della Rocca per godere di associazioni insolite (Clemente-Guaitamacchi-Knap, ovvero sesso-condizione metropolitanareligione), disegni diversi di una stessa serie (Canossa series di Clemente), o, semplicemente, osservare dettagli sfuggiti alla prima visita. Panta rei, dunque. Uno scor- rere continuo che di per sé richiede una presenza umana se non permanente almeno più assidua, una partecipazione del visitatore affinché non sfugga ciò che, inesorabilmente, non può ritornare. continua a pag. 2 corriere4__ 16/02/12 13:18 Pagina 2 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 2 DES ARTS 24 Febbraio 2012 La Libralon sull’asse Genova - Shangai Gustav Klimt, Particolare di: Nudo di ragazza vista di fronte, le mani appoggiate sulla guancia, 1908/1909, matita, Collezione privata VIRGINIA COLACINO rosegue il percorso artistico di eccellenza dell’artista torinese Luciana Libralon, già nota per la sua presenza in numerose personali e collettive, sempre seguita con interesse dalla critica di settore. Due importanti appuntamenti attendono la Libralon sulla scena nazionale e internazionale: nel capoluogo ligure l’artista espone dal 24 al 27 febbraio tre suoi quadri alla Fiera Mercato Arte Genova, su proposta della Satura Art Gallery. Nata nel 1994, l’ Associazione Satura si è nel tempo connotata a Genova come importante punto di riferimento artistico e culturale con centinaia di esposizioni, concerti, conferenze e presentazioni letterarie ed è diventata un polo di crescita per un dialogo intersemiotico e per i rapporti con altri Paesi nel mondo. Ed è anche in virtù di tali rapporti che il secondo, importante impegno che attende Luciana Libralon, la vedrà partecipante, a fine maggio, al Festival di Shangai, frutto di una stretta collaborazione che Satura Art Gallery ha promosso con Present Contemporary Art di Firenze un’associazione sino-italiana che si propone come punto di riferimento e d’incontro tra soggetti diversi che hanno in comune l’interesse verso le produzioni artistiche di oggi. Lo scopo è quello P Continua da pag. 1 Nell’era della riproducibilità tecnica e dell’imitazione manuale ricostruito minuziosamente l’opera monumentale. Trentaquattro metri di pittura che corrono lungo tre pareti raccontando in una sequenza ritmica il desiderio di felicità e le sofferenze del genere umano, la lotta con le forze ostili che ostacolano l’uomo e l’apparizione della poesia consolatrice che eleva i sensi fino alla pace assoluta. Una trovata sicuramente spettacolare quella di riprodurre nelle sale milanesi il Fregio viennese. Forse una strategia per ammaliare i visitatori più ingenui e per ripagarli di una visita ad una mostra che altrimenti potrebbe sembrare molto povera. Sono solo diciotto i disegni giunti a Milano a raccontare il lavoro preparatorio di Klimt al Fregio di Beethoven. Opere scelte da un corpus immenso che testimoniano l’importanza del disegno per l’attività artistica dell’artista viennese. Matite e gessetti tracciano linee sinuose e vibranti. Le figure, esili e delicate, tendono quasi a smaterializzarsi, finemente delineate sui fogli con esiti di rara sensualità. Il percorso della mostra si completa con una sala dedicata all’opera grafica degli ar- tisti della Secessione con alcuni numeri di “Ver Sacrum”, la rivista uscita a Vienna tra il 1898 e il 1903 vera e propria palestra e campo sperimentale degli artisti e letterati che parteciparono al movimento. Pochi i pezzi anche in questa sala dove spiccano alcuni bellissimi manifesti di Leopold Stolba e Koloman Moser per le esposizioni secessioniste. Viene da chiedersi che fine farà la copia milanese del Fregio al termine dell’esposizione e se non era forse evitabile un così grande dispendio di energie a supporto di una mostra estremamente limitata negli intenti e nei numeri. Per festeggiare degnamente in Italia l’opera di Klimt nell’anniversario della sua nascita intanto rimandiamo alla grande mostra dedicata all’artista viennese e all’architetto nonché interior designer Josef Hoffmann che approderà tra poche settimane al Museo Correr di Venezia direttamente dalla Galleria del Belvedere di Vienna. Spazio Oberdan Viale Vittorio Veneto 2, Milano Gustav Klimt. Disegni intorno al fregio di Beethoven Fino al 6 maggio Info: www.klimtmilano.com in corso fino al 26 febbraio presso la Galleria Arte Città Amica una mostra che propone circa 60 opere di quattro artisti uniti da un unico collante, l’arte: Sergio D’Alessandro dall’ occhio sensibile e dalla percezione acuta merita un posto di primo piano nel panorama artistico contemporaneo. Angela Panero, dopo un primo studio della luce non solo impressionista, passata alla pittura e si dedica alla figura umana. Walter Tesio, paesaggista di natura, dipinge principalmente ad acquarello o con tecniche miste, il risultato delle sue opere È Continua da pag. 1 Ubiquità di tempo e pensiero Di conseguenza, i cortocircuiti Adami-Merz-Guaitamacchi o il fronteggiarsi di un Chia né naïf né mitologico, ma in apparenza naturalmente tale, e di un Griffa che mette in moto un rimando concettuale di non finito pittorico e riflessione sulla sezione aurea, fotografano momenti cruciali degli ultimi quarant’anni della storia dell’arte italiana a risonanza internazionale e ancora in fieri. Ciò aiuta a Luciana Libralon di unire, nell’arte, lo spirito imprenditoriale e le forze economiche dell’ Italia e della Cina. Sull’asse dunque Genova - Shangai Luciana Libralon cala le sue carte per confrontarsi con realtà più allargate e far conoscere le sue creazioni. distaccarsi provvisoriamente dal principio del secolo breve per affrontare in maniera complessiva uno spaccato frammentario, eterogeneo e, tuttavia, non disunito, almeno per ragioni storiche. Inoltre, il continuo divenire lascia spazio ad aggiunte finali, a ingressi inaspettati, quali Tabusso e Maurizio Galimberti, il quale con il suo ritratto di Rotella a mosaico di Polaroid (2005) include in sé altri significati del Centro artistico Culturale Arte Città Amica Dal paesaggio alla figura umana sono fresche e piacevoli e Pietro Giorgio Viotto con il suo mondo fantastico, irreale, presentato con delicate raffigurazioni di atmosfere rarefatte e sognanti. Arte Citta’ Amica Via Rubiana n. 15 - Torino Personali di D’Alessandro, Panero, Tesio e Viotto Fino al 26 febbraio Info: 011 7717471 Sotto, da sinistra: Pier Giorgio Viotto, Angela Panero e Sergio D'Alessandro In alto: Walter Tesio progetto espositivo sotteso a questa intrigante collettiva. Galleria Giampiero Biasutti Via della Rocca, 6/B - Torino Panta Rei Fino al 24 marzo Info: 011 8158776 corriere4__ 16/02/12 13:19 Pagina 3 CORRIEREdell’ARTE COURRIER 24 Febbraio 2012 In chiusura a Torino il Padiglione Italia della Biennale Tutti sotto il grande tendone: perplessi ELIO RABBIONE sto padiglione curato dal fantasioso Sgarbi – la direzione artiultimo appuntamento stica affidata a Giorgia Cassini, il ufficiale è per domeni- coordinamento generale a Giorca prossima, 26 feb- gio Grasso -, se n’è parlato e ha braio, quando Vittorio Sgarbi ac- scosso gli animi, ha confezionacompagnerà in visita Emmanue- to punte non trascurabili di visile Emanuele, Presidente della tatori, ha lanciato messaggi, ha Fondazione Banca di Roma, e proposto riflessioni, ha irrobustiPiero Fassino, sindaco di Torino: to presenze. Ad aggirarsi tra i fredpoi, il Padiglione Italia a Torino, ramo prolifico della Biennale veneziana, chiuderà i battenti. Punto e a capo, ci rivediamo in massa al prossimo appuntamento. Si chiude la kermesse (o un gioco? una sfida?) che inalbera “l’arte non è cosa nostra”, cade il sipario sulla vetrina che in un’unica ventata artistica ha aperto a tutti, allineando inizialmente, a metà del dicembre scorso, circa settecento partecipanti, per sfoderare alla chiusura un ventaglio che sbaragliava quel dato e lo allargava a 1300. Nomi notissimi e meno noti, taluni in cerca di fortuna la più varia, cognomi dissimi spazi dell’area, mentre con una speranza del domani, ten- gruppuscoli discutono e s’anitativi, affermazioni, conferme, oli, mano dinanzi a questa o quell’ofumetti, fotografie, bronzi, in- pera, si butta l’occhio sullo stato stallazioni. Venghino, signori, di salute dell’arte piemontese, sui venghino. Il gran circo dell’arte, tanti che ne fanno parte – non cercon i suoi numeri tutti da applau- to su tutti -, ci s’incappa nell’indire, con i suoi coni d’ombra, co- teresse e nella perplessità, nel deme è forse naturale che sia, pron- siderio d’approfondire, nella cuti alla redenzione. Nell’allungo riosità. Sempre in un affastellardel finale, qualcuno, correndo an- si che sa di pulizia e non di prescora verso la partecipazione, si sioni o di preferenze, fatto salvo carica sulle braccia la propria ope- il desiderio che quella partecipara e la correda di un cartellino zione non sia per qualcuno il biesplicativo, qualcuno non fidan- glietto da visita del punto d’arrido più in un’assicurazione pro- vo, della quotazione rimpolpata, tettiva ha già lasciato libero il pro- della partecipazione lustrata alprio spazio di celebrità. Ma è co- l’eccesso. C’è il messaggio relimunque stato un successo, que- giosamente tormentato di Carlo L’ Caputo ed il viso femminile di Angela Betta Casale, l’ottimo informale di Giorgio Flis, la grande tela di Diego Scursatone che con intelligenza e tecnica modernissima fotografa la realtà cittadina, Andy dei Blue Vertigo che rivisita il Bacco caravaggesco come a Caravaggio (alle tele di S. Luigi dei Francesi) si rifà egre- giamente un autore anonimo, dal momento che il suo cartellino con nome e titolo qualcuno lo ha fatto sparire. Significativi sono gli “Spettri nell’armadio” dell’astigiano Emanuele Mannisi, carta da parati che intrappolano vecchie immagini di case fatiscenti, la “Figura nella rete” chiusa nel bronzo di Sergio Unia, la “Guernica” rivista da Corrado Alderucci, gli uomini d’affari con le ventiquattr’ore, i cellulari e le loro ombre sull’asfalto, anonimo pure questi per il trafugamento di cui sopra, la ricchezza cromatica di Sesia della Merla o l’acquerello di Adelma Mapelli, le presenze importani di Martino Bissac- co, Claudio Rotta Loria, Mirandolina, Anna Maria Miccoli, Giuseppe Pitruzzello, Flaviana Chiarotto, i sempre più convincenti nudi di Renata Ferrari. E ancora Ciro Palumbo con i suoi oggetti geometrici coloratissimi tra un mare ed un cielo stellato (in attesa della sua prossima mostra, a maggio, al palazzo Marenco di Torino), le navi di Alfano e gli animali della Ribezzo ripensati oggi tra resine e perlescenze, Christian Fogarolli che rivisita Bacon e Tomaso Tommasi che rivisita De Chirico con il suo “Bellerofonte”. Ma ti capita pure d’imbatterti nei “Green flowers” di Roberto Combi, una gabbia dalla cui sommità penzolano contenitori con un’apertura tipo casco da palombaro, in una (ridicola?) colonna di lattine di Coca Cola che rappresenterebbe “il mondo alla frutta”, un imbellettato papa Ratzinger, con orecchino e rossetto, fissato nell’atto di sparare (“Vatigun” di Pep Marchegiani: e non è il messaggio antireligioso a toglierti il sonno). Ci si imbatte in un paio di tori contorsionisti (e anonimi) su cui qualche piccione furtivamente entrato ha già lasciato il proprio ricordo, negli “Sci-ppati” di Alfredo Aceto di cui forse non ci arriva il criptico messaggio (ironia allo stato puro?), nella bara rosa di Daniele Alonge (“Morto in partenza”) con annessi mappamondo e motore di barca cui un attento (quanto interessato) visitatore ha aggiunto un bigliettino pubblicitario di un’impresa di pompe funebri alle porte di Torino… Allora ci si chiede se l’entrata libera è necessaria e se l’Arte non meriti un’attenzione maggiore, prima di essere cacciata sotto il troppo accogliente tendone del circo. MACRO Testaccio – La Pelanda La ragazza dagli occhi verdi FABRIZIO FLORIAN olti dei nostri lettori ricorderanno sicuramente una foto simbolo apparsa sulla rivista National Geographic e che ha fatto il giro del mondo: una ragazza afgana dagli splendidi occhi verdi, icona di un paese devastato dalla guerra. L’autore di questa foto era Steve McCurry, uno dei maestri della fotografia contemporanea che per molti decenni fu inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, a testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Un’occasione da non perdere quindi questa grande mostra di Steve McCurry negli spazi della Pelanda al Macro Testaccio, curata da Fabio Novembre e M promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale - Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, e da CIVITA, con la collaborazione dell’Agenzia SudEst57. Sono oltre 200 le fotografie che ripercorrono la carriera di questo artista e se è indubbio che l’immagine della ragazza afgana dagli occhi verdi è quella più famosa, non si può rimanere indifferenti alle altre opere presenti, frutto di un lavoro ormai trentennale, come anche di fronte ai progetti più recenti mai visti in Italia: the last roll con le 32 immagini scattate in giro per il mondo utilizzando l’ultimo rullino prodotto dalla Kodak, gli ultimi viaggi in Thailandia e in Bir- Steve McCurry, Sharbat Gula, ragazza afgana al campo profughi di Nasir Bagh vicino a Peshawar, Pakistan, 1984 DES ARTS Pagina 3 L’Expo 2015 fatica a mettersi in moto ...e il tempo stringe La Darsena di Milano oggi ROBERTO ROVEDA Expo un suo appannaggio personale, un osso da divideExpo 2015 si avvi- re il meno possibile con altri, cina a grandi passi, meno che meno con il Coma bisogna essere mune di Milano, oggi guidadegli inguaribili ottimisti per to dal “nemico” Pisapia. Nepoter dire che Milano si sta mico che per lo meno un propreparando adeguatamente a getto che si inserisce nel proun evento tanto importante. A gramma dell’esposizione è riquasi quattro anni dal 31 mar- uscito a metterlo in moto. A zo 2008, giorno in cui l’E- inizio febbraio, infatti, Pisasposizione universale è stata pia e l’Amministratore Deleaggiudicata al capoluogo lom- gato di Expo 2015 Spa Giubardo e a meno di tre dal gior- seppe Sala hanno presentato no dell’inaugurazione, previ- a Palazzo Marino l’atteso piasta per il 31 marzo 2015, so- no di riqualificazione della no pochi i segni tangibili che Darsena di Milano - l’antico qualcosa si stia muovendo ve- porto del capoluogo lombarramente. Una stasi che risul- do da anni oramai abbandota evidente anche semplice- nato a se stesso e in attesa di mente visitando il sito dell’e- sistemazione - e dell’area sposizione milanese, www.ex- contigua. Si tratta del punto po2015.org, dove a domina- di partenza del più generale re sono più le belle parole che progetto delle Vie d’Acqua, il altro. Si lavora a nuove linee complesso di interventi di vadella metropolitana che diffi- lorizzazione paesaggistica e cilmente saranno finite per il ambientale degli spazi aperti 2015 e si inaugurerà il poco nella cintura Ovest della citche sarà terminato, come si è tà, dei Navigli e della rete irsoliti fare in queste occasio- rigua che Expo 2015 lascerà ni. Anche il clima cittadino, il in eredità a Milano e alla coinvolgimento della cittadi- Lombardia. I lavori della sinanza non appare quello di stemazione della Darsena douna città che si sta preparan- vrebbero cominciare all’inido a un evento mondiale e in zio del 2013, per concludersi grado di ridare lustro alla Mi- entro dicembre 2014. In tal lano appannata e asfittica de- modo tutto sarà pronto per gli ultimi anni. Si è perso un l’appuntamento con l’Esposacco di tempo in litigi tra po- sizione Universale. E solitici e cordate imprenditoria- prattutto, se tutto andrà coli per decidere chi dovesse te- me promesso, Milano acquinere il bastone del comando sterà uno spazio vivibile, dell’operazione Expo e anco- verde, con piste ciclabili in ra oggi non si capisce bene una zona centrale del suo che ruoli svolgeranno gli at- tessuto urbano. Un piccolo tori in campo. O meglio si è tassello, ma almeno è un secapito che il governatore del- gno che qualcosa si sta muola Regione Lombardia, Ro- vendo, almeno a livello di berto Formigoni, considera amministrazione milanese. L’ mania con una spettacolare serie di immagini dedicate al Buddismo, un lavoro inedito su Cuba e una selezione del suo «omaggio all’Italia». Di grandissimo impatto l’allestimento voluto dal curatore: le foto sono state scelte non con criteri spazio-temporali, ma per assonanza di soggetti e di emozioni, cercando i fili comuni e gli impensabili legami che accomunano luoghi e persone seppure in latitudini diverse. Un villaggio nomade con una serie di volumi che si compenetrano tra loro per restituire quel senso di umanità che si respira nelle foto di McCurry. MACRO Testaccio - La Pelanda P.za Orazio Giustiniani 4 – Roma Steve McCurry Fino al 29 aprile Info: 06 0608 corriere4__ 16/02/12 13:19 Pagina 4 CORRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 4 DES ARTS 24 Febbraio 2012 Alessandro Mazzuca alla Unique Galerie d’Art Azzurro, arancio e viola, pulsioni cromatiche Un pensiero MASSIMO OLIVETTI lberi azzurri, alberi aranciati, alberi viola, alberi che in natura non vediamo, ma in realtà esistono come fremito dei colori. Si dice quasi in senso spregiativo o riduttivo di colorismo, quasi equiparandolo ad un voluto effettismo. Alessandro Mazzuca in questa accezione non è un colorista, lui tratta il colore. Riesce a sentirlo, forse attraverso una retina particolare, riesce a sentire il colore den- A tro il colore, perché ne ricerca le vibrazioni interne, i punti caldi e i punti freddi, quasi a far una radiografia ai suoi alberi, ai suoi prati, ai suoi cieli. A norma dovrebbero esserci estranei, a norma dovremmo trovarli distanti dai loro omologhi naturali, a norma dovremmo parlare di astrazione coloristica. A norma, ma come diceva Leonardo il pittore è colui che può mettere il mare dove c’è la montagna, perché interpreta l’anima delle cose e non semplicemente il loro aspetto. Gli alberi, i prati, i cieli di Alessandro Mazzuca ci sono invece familiari, vicini, reali, quanto più reali possibile. Si può riconoscere quella collina, quel prato, quel pino marittimo, perché lui li ha connotati, filtrati e resi alla nostra percezione estraendo dalla corteccia, dalle fronde, dall’erba, le pulsioni cromatiche che dentro di loro esistono e che i nostri occhi raramente osservano, forse solo in tramonti speciali o in rare aurore. E’ ovviamente l’olio il primo referente per i suoi lavori. Solo con la sua liquida trasparenza si può riuscire ricreare la variazione del cromatismo e contemporaneamente costruire la sensazione di una materia in movimento, fluida e viva. Alessandro Mazzuca lo tratta con vigore. Scelta la tavolozza lo stende con forza, senza ripensamenti, armonizzando braccio, pennello, spatola, alle medesime vibrazioni, che i suoi occhi hanno colto per trasmetterle alla tela. Unique Galerie d’Art di Patrick Caputo C.so Vittorio Emanuele, II 36 – Torino “Colori, luci e armonie” personale di Alessandro Mazzuca dal 2 al 30 marzo Info: 011 5617049 Alessandro Mazzuca, “Alberi azzurri” l 4 febbraio, sfidando l’intenso freddo polare, la Tinber Art Gallery di Pragelato ha inaugurato la mostra “Maestri d’Arte Contemporanea”. La Galleria ha promosso una selezione limitata di artisti, costituita da 30 lavori di varia tecnica (olio, acquerello, acrilico e tecnica mista), scelti per lo stile che li contraddistingue nell’ambito dell’arte contemporanea. I tratti comuni che accomunano queste I Tinber Art Gallery @ Pragelato per Luigi Toppino iao Top! Le vie del borgo sono silenziose e un pallido sole che vi fa capolino non riesce a riscaldarle. Questa “cornice” di gallerie d’arte, antiquari, mercanti e negozianti è triste, perché quel silenzio ci assorda e trafigge i cuori per la perdita di un caro amico. Tu, che con semplicità disarmante regalavi sempre un sorriso e una buona parola. Tu, che seduto alla scrivania della galleria di via della Rocca, eri un punto di riferimento per tutti. Tu, che nelle fredde giornate d’inverno indossavi cappotto e cappello e curiosa appariva la somiglianza con il grande Pinot Gallizio. Top, il vuoto che hai lasciato è grande e la tua e la nostra “cornice”, adesso, è C gamma cromatica unita ad un segno libero e incisivo, emananti un soffio di disadorna felicità. Proseguono l’esposizione i lavori astratti di Arielle Thomas, i quali manifestano una sintesi estrema e allo stesso tempo sensibile e raffinata della disposizione delle masse cromatiche. Con essi contrastano elegantemente i lavori di Gianni Bertola: l’artista, attraverso il ritratto di fanciulle sorridenti elabora, con la tecnica antica della tempera, una singolare fusione tra realtà e fantasia. Infine, gli oli su tavola di Flaviana Chiarotto, fortemente caratterizzati da una personale ispirazione impressionista, creano vibranti emozioni cromatiche. All’interno della sala Moiani, contraddistinta dalla volta a crociera e da un caldo e accogliente colore dorato, aprono l’ esposizione i lavori di Elena Piacentini: la carta e la tecnica mista raccontano silenti moti dell’animo e realtà sconosciute e intriganti. Fortemente efficaci gli oli di Francesco Campora, i cui tasselli cromatici intrecciano un dialogo biunivoco tra lo spettatore e l’artista. Le opere di Jean François Béné emanano da parte loro una atmosfera algida e affascinante, che accorda infiniti strati di sabbie alpine e smalti per creare immagini rarefatte di luoghi straordinari. Diversa e tranquillamente rassicurante la pittura ad acquerello di Piergiorgio Malano, fondata sul recupero della memoria cancellata e restituita dalla ricostruzione artistica mimetica. Mariangela Redolfini posa lo sguardo su saldi comignoli e silenziosi strumenti musicali, trasformati in oggetti incantati da una stesura appassionata di colori caldi e palpitanti. Concludono l’efficace rassegna di tecnica ed emozione le nature morte ad acquerello di Lidia Delloste, la cui fermezza e costanza traspaiono dalle complesse carte raggiungendo un livello di maestria superiore. (el.pi.) Tinber art Gallery Via Albergian 20 Souchères Hautes - Pragelato Maestri d’ Arte Contemporanea Fino al 18 Marzo www.tinberartgallery.it sbeccata. Ma con il tuo permesso cercheremo di ripararla superando gli ingombri della vita. I colleghi dell’Associazione A.L.P.G.A.M.C. Galleria Martinarte - Torino Da cosa nasce cosa ANDREA DOMENICO TARICCO in dall’Ottocento, l’occidente ha dimostrato un interesse particolare per la cultura giapponese. Pensando infatti ad artisti come Vincent Van Gogh o Henri De Toulouse-Lautrec, sino alle dinamiche Sintetiste, atte a riscoprire la purezza della linea di contorno, che rimandavano direttamente alle stampe nipponiche od alle vetrate gotiche, l’avvicinamento al mondo orientale, ed in particolare a quello giapponese, fu determinante. Premesse che introducono la mostra inaugurata alla Martinarte, in cui, antiche xilografie giapponesi, tornano alla ribalta, attraverso un processo di modernizzazione attuato da Enzo Bartolone. Il titolo della mostra “Salvati dal Fuoco” descrive completamente il significato del suo processo realizzativo, scaturito dal desiderio di riportare in vita ciò che si credeva perduto. L’artista racconta che anni fa fu interpellato da un collezionista, per una perizia tecnica, per valutare l’entità del danno provocato da un incendio su queste xilografie giapponesi. Anche se il fuoco le aveva danneggiate notevolmente, i frammenti sopravvissuti erano stati ritagliati accuratamente ed incollati su carta ruvida, riportando alla luce le vedute del Fuji di Hokusai, le scene notturne di un giardino di Utagawa Sadahide o la serie di donne virtuose e sagge di Ichiyùsai. La loro dimensione senza tempo sublima nell’essere, condu- La qualità del segno S opere sono: la qualità del segno, la forza del colore e parallelamente – la forza della sua non-presenza. La sala Vejo, raccolta e fortemente caratteristica, fa da sfondo ai lavori di Piero Bertin, tavole caratterizzate da una esclusiva e essenziale Luigi Toppino a destra con il figlio Alessandro cendo alla riscoperta dell’interiorità, sino alla perdita totale dell’ego, in cui avviene la ricerca del silenzio e di un animismo finalizzato ad accettare l’universo e le cose così come sono. Caratteri di un mondo non troppo lontano che , per merito della loro frammentazione, si rivitalizzano, proiettando, nella luce del rinnovato carattere formale, un significato nuovo, moderno, figlio d’un ripristino neo-avanguardista, ma di matrice concettuale. Ecco allora che i lontani paesaggi arcadici, le scene del teatro kabuki, di samurai o di lottatori di sumo, si tingono d’un dinamismo inaspettato, quasi come istantanee o piani ravvicinati del cinematografo, che isolano il volo degli uccelli o la caduta delle foglie, attualizzandole. L’operazione di Bartolone è stata quella di staccarli dal supporto e di sospenderli nel vuoto, in una cornice speciale. Per mezzo di questa passione, di questa calma, di questo amore per l’arte, i nuovi frammenti essenzializzano il modo di concepire il mondo, in cui oriente e occidente, antico e moderno, vicino e lontano, convivono in un solo attimo. La casualità ha preso forma nei suoi intrecci misteriosi, consentendoci di assistere ai suoi inaspettati miracoli. Galleria Martinarte C.so Siracusa 24 - Torino Salvati dal fuoco. Cocci di xilografie giapponesi dal 1600 al 1900 Mostra conclusa Info: 011352427 corriere4__ 16/02/12 13:24 Pagina 5 CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES 24 Febbraio 2012 M 5 Luigi Ghirri, il concetto e l’immagine Intervista a Sarah Cosulich Canarutto, nuova direttrice di Artissima DAVIDE TAURO OLIVIERI ercoledì 15 febbraio si è tenuta, presso il Circolo dei Lettori, la presentazione della neodirettrice di Artissima: Sarah Cosulich Canarutto. Per i gerontocratici parametri italiani è giovane e ha un folto curriculum che, con le origini triestine, non le attribuisce un carattere né altero né schivo ma essenzialmente ottimista, cordiale e venato da una percettibile timidezza che non guasta. In occasione delle fiere d’arte contemporanea mi domando spesso se sto assistendo al battesimo di una nuova arte, al matrimonio d’interesse fra l’arte e il mercato, o al funerale dell’arte. Secondo lei a che cerimonia potrebbe essere equiparata una fiera? Un funerale non direi perché credo profondamente nell’arte contemporanea. Tendo a essere sempre ottimista e cerco di trovare delle soluzioni piuttosto che di vedere gli aspetti negativi. Le fiere hanno le loro ragioni. Esistono e sono fondamentali per il mercato. Il mercato sostiene l’arte e quindi le fiere fanno parte di questa filiera. Di conseguenza la mia tesi è assolutamente matrimoniale. Le fiere non le danno l’impressione che l’autentico evento creativo sia altrove, mentre quello presentato sia dettato esclusivamente dalle opportunità offerte dalle gallerie internazionali responsabili nel contempo di imprimere una direzionalità a volte limitante nel campo d’azione dei curatori? Non credo anche se le fiere possono risultare problematiche. La presentazione dell’arte è complessa nel senso che nel momento in cui il mercato è protagonista e le gallerie devono vendere s’impone una certa presentazione delle opere che non è sempre quella ideale. Sicuramente la visione dell’arte in una fiera è diversa rispetto quella che si può avere in un museo o in una mostra. Questo è un elemento importante ma non necessariamente limitante; è un elemento con il quale convivere. Indubbiamente selezionare le gallerie e cercare di assicurarsene di alto livello qualitativo permette di presentare le opere in un modo mi- Pagina Castello di Rivoli – Museo d’arte contemporanea ESCLUSIVA A CURA DI ADRIANO ARTS ell’ambito del progetto Le scatole viventi / The Living Boxes, a cura di Andrea Bellini, il Castello di Rivoli, in collaborazione con il Fondo di Luigi Ghirri, presenta la mostra Luigi Ghirri – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo, a cura di Elena Re. LUIGI GHIRRI (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 – Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) ha prodotto per più di vent’anni, dal 1970 al 1992. Autore fra i più importanti e influenti nello scenario della fotografia contemporanea, inizia il suo lavoro nell’ambito dell’arte concettuale e le sue ricerche presto lo conducono a essere noto internazionalmente. Attraverso un’ampia selezione di project prints – le prime stampe a contatto che Ghirri aveva realizzato per visualizzare il proprio lavoro – la mostra offre un percorso, di fatto inedito, sui principali progetti di ricerca fotografica sviluppati dall’artista dal 1980 al 1992, anno della sua prematura scomparsa. Parallelamente – attraverso una raccolta di maquettes di opere da lui realizzate negli anni Settanta, cui si uniscono numerosi scritti, oggetti e documenti originali conservati nel suo archivio – la mostra approfondisce ulteriormente la questione nodale del progetto nell’opera di Luigi Ghirri, diventando nel complesso un singolare momento di riflessione sul pensiero, sulla poetica e sulla visione progettuale dell’autore. Una visione che ha aperto un nuovo scenario, che è entrata a far parte di un dibattito culturale di ampio respiro e che costituisce tutt’oggi un punto di riferimento essenziale per gli artisti della nuova generazione. N ph. Sabina Arena gliore e consente di creare degli stand interessanti anche per il pubblico. È altresì vero però che il pubblico che per la prima volta viene a vedere l’arte contemporanea in occasione di una fiera può, in alcuni casi, trovarsi in difficoltà a causa della compresenza di tante opere. Questo può creare confusione ma è al tempo stesso un’opportunità perché in nessun luogo, se non in una fiera, si ha l’occasione di ammirare contemporaneamente tanti artisti e gallerie. Ovviamente la programmazione culturale di un museo richiede tempi di programmazione e presentazione delle mostre molto diversi. Quindi da un certo punto di vista l’organizzazione fieristica è difficile ma da un altro punto di vista è una grande opportunità. Bisogna saper far convivere i due aspetti. Nel mondo occidentale a nessuno verrebbe più in mente di perseguitare un’artista com’è accaduto in passato. È perché l’arte contemporanea ha effettivamente impresso un dinamico cambiamento alla società o perché gli artisti hanno perso la capacità di incidere su di essa? Secondo me è molto difficile generalizzare; è difficile vedere gli artisti come schiavi del potere o del mercato. Forse bisognerebbe guardare la società e capire che essa stessa si fa segnare dall’artista con modalità diverse rispetto a quelle che si verificavano nel passato. La società può essere fondamentalmente cambiata dagli artisti ma questi mutamenti non seguono i parametri con i quali avvenivano un tempo. Noi veniamo cambiati dagli artisti. Inoltre noi veniamo cambiati dalla realtà che segue ritmi completamente diversi a causa della comunicazione di massa e del bombardamento di immagini. Applicare gli stessi parametri di una volta a oggi è complicato. Bisogna considerare nel complesso l’influenza che le immagini possono esercitare oggi anche in maniera molto indiretta. “Modena, 1985 – serie Architetture di Aldo Rossi”, project print, 5.5 x 7 cm © Eredi di Luigi Ghirri, Courtesy Fondo di Luigi Ghirri Un’avventura del pensiero e dello sguardo. Il sottotitolo della mostra è un’espressione formulata da Ghirri stesso per definire la fotografia, una riflessione che egli introduce nel suo scritto L’opera aperta, 1984. Un testo fondamentale per comprendere la sua poetica, oggetto di una sua conferenza tenuta alla Sorbonne di Parigi. Il dattiloscritto originale è fra i documenti esposti in mostra. In occasione della mostra al Castello di Rivoli è pubblicato un catalogo, edito da JRP|Ringier, a cura di Elena Re. Il volume include 200 immagini a colori relative a tutte le opere, gli ogget- Presentato un importante progetto archeologico italiano ti e i documenti in mostra, un testo critico della curatrice, interviste ad Andrea Bellini, Paola Ghirri e Massimo Minini. Il catalogo comprende inoltre una raccolta di brani tratti dagli scritti di Luigi Ghirri, in cui l’autore stesso sottolinea e ribadisce la centralità del pensiero che precede l’opera. Castello di Rivoli (Torino) Luigi Ghirri – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo Fino all’11 marzo Info: 011 9565209 pa del tesoro. Sono conservati a Gerusalemme nel Museo d’Israele ed ora sono in parte accessibili anche su Internet (http://dss.collections.imj.org.il) affinché tutti possano conoscerli e commentarli. Dal 1° febbraio 2012 un’équipe italiana, diretta da Marcello Fidanzio dell’Istituto di Cultura e Archeologia delle Terre Bibliche di Lugano e professore di Ebraico a Milano sta studiando e pubblicherà gli importantissimi documenti che finora, a causa delle ripetute guerre, hanno ricevuto studi parziali. Un lavoro lungo e paziente che certo aprirà interessanti scenari e che ci si augura trovi i giusti sponsor. Alla scoperta dei manoscritti del Mar Morto MARIA LUISA TIBONE stato presentato a Roma, a Montecitorio nella Sala del Mappamondo, “Qumran, gli uomini e le pietre”, un progetto italiano di ricerca sulla più grande scoperta archeologica del Novecento, i cosiddetti Manoscritti del Mar Morto. Tra il 1947 e gli Anni Cinquanta in undici grotte della falesia di Qumran, sulla riva nord ovest in Cisgiordania, furono ritrovati circa 900 manoscritti in decine di migliaia di frammenti. Nel 1959 Roland de Vaux dell’Ecole biblique di Gerusalemme li riconobbe come biblioteca degli Esseni, una setta che intorno al 150 a.C. si era staccata da Gerusalemme per praticare in priorità lavoro e preghiera, conservando l’ebraismo originario, attaccato dall’empia ellenizzazione. Questa teoria, È nel proseguire degli studi, apparve solo parzialmente verosimile, non spiegando la presenza di decori architettonici, segno di una ricchezza sconosciuta agli Esseni come attesta anche l’abbondanza di monete e alcune sepolture in bare che suggerirono il trasporto dei defunti da altri luoghi. Rinvenuti entro giare di terracotta, i manoscritti sono su pergamena, su papiro e uno su rame, contenente la cosiddetta map- Corriere4_6-11 16-02-2012 13:22 Pagina 6 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 6 DES ARTS 24 Febbraio 2012 Allo Studio Laboratorio di Anna Virando “Senza vincoli” alla Galleria Velan di Torino La figura femminile secondo Catolino La libertà creativa di undici artisti contemporanei ELENA PIACENTINI M ercoledi 15 Febbraio lo Studio Laboratorio di Anna Virando ha inaugurato la personale del pittore Andrea Catolino. Varcando la soglia della galleria, un intenso profumo di colore a olio e trementina introduce il fortissimo impatto cromatico della sfavillante figura: la struttura femminile ritratta in singolare movimento, quasi atta ad un esercizio coreutico, pare librarsi nell’aria abbandonando il simulacro del corpo gravato da decise e appassionate zavorre sensuali. La serie, dal titolo “Involucri”, comprende studi di nudi singolari in cui la pennellata sicura e veloce fa vibrare la composizione finale. Concorre all’esito sconcertante dell’immagine l’effetto ottico dato dagli accostamenti dei colori primari usati: giallo indiano, rosso di cadmio chiaro e blu oltremare, trattenuti da un inusuale grigio di Payne, da cui fluisce un insieme insolito di possenti e vigorosi contrasti coloristici. La conferma immediata della moderna figurazione dell’artista è la scelta dei temi raffigurati nella seconda sala: tra le altre, si fanno notare tre grandi tele che ritraggono procaci corpi femminili intenti a destreggiarsi tra lavori domestici e pose da sexy pin-up. Giovane artista autodidatta, studente per scelta matura all’Accademia di Belle Arti di Torino, Catolino specifica che questi lavori sono studi preparatori per futuri specialissimi “capolavori”. Egli manifesta celatamente l’adesione al pensiero contemporaneo dell’oggetto-quadro come bene fruibile in maniera veloce: così il significato dell’Immagine è evidenziato attraverso la scelta di supporti realizzati alla maniera antica quali la preparazione dei supporti con farine e colla di coniglio e telai essenziali composti da legno riciclato. È così fortemente voluto il contrasto tra preparazione antica, soggetto e rigore classico, con i sottintesi dettami dell’estetica contemporanea. Sapiente l’equilibrio creato dalla selezione delle 14 tele a olio da parte della proprietaria e curatrice della galleria, che alterna figure statiche legate a stilemi e composizioni puramente accademiche, con altri lavori tratti dalle serie oggettivamente più potenti e dinamiche. Qui sopra, “Yeah!” di Andrea Catolino © l’artista / StudioLaboratorio Studio Laboratorio di Anna Virando C.so Lanza 105 Torino “Carnalità” Personale di Andrea Catolino Fino al 9 marzo Info: 011 6601574 Alla Bottega d’Arte Sanremo Le poesie su tela di Cesare Ravasio I naugura domani, sabato 25 febbraio presso la Bottega d’Arte Sanremo, la mostra personale di Cesare Ravasio. L’artista nasce a Bergamo e fin da piccolissimo esprime il suo amore per la pittura e le basi di una cultura letteraria ed artistica formatasi con lo studio dei pittori italiani e spagnoli dell’800 e della scapigliatura lombarda lo spronano ad apprendere un’importante percorso di ricerca pittorica. Appassionato viaggiatore, riflette nella sua arte considerazioni profonde. Affascinato da tutto ciò che sa di leggenda, romanticismo e miCesare Ravasio © aut./BdASR stero, viene attirato dall’amore per la campagna andalusa. Ammiratore della cultura iberica e della costa mediterranea, viaggia spesso in Andalusia,a Granata, Malaga, Siviglia nella zona dell’Alpujarra in compagnia di amici musicisti e pittori spagnoli. Negli anni ha partecipato a numerose mostre personali e collettive ricevendo importanti premi. Dal 2004 collabora con la Galleria NoliArte nella quale espone in permanenza le sue opere. Partecipa alle Fiere d’Arte di Padova 2004, Genova 2005 e 2006, Forlì 2006. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private ed i suoi lavori, visibili presso la Bbottega d’Arte Sanremo fino al 9 marzo “esercitano una tale attrazione nell’intimo di chi le osserva che ci si sente arricchiti di qualcosa scrive la critica dell’arte Maria Mancuso”. E continua: “La poesia traspare da ogni suo tocco come il profumo di un fiore, i suoi colori trasfigurano la realtà, mostrando quel iato delle cose che si vede solo con gli occhi dell’anima. Ma poesia sono anche i suoi soggetti densi di significati, raffigurati con stravaganti accostamenti come frammenti di una realtà stravolta e rielaborata dall’estro di artista. Ovunque sia vissuto o abbia realizzato esposizioni, Cesare Ravasio ha sempre lasciato la sua traccia, un piacevole ricordo nella memoria di tutti quelli che lo conoscono e che sentono la mancanza delle sue poesie su tela”. (dav. tau.) Bottega d’Arte Sanremo Via Canessa 35 Sanremo (Im) Mostra personale di Cesare Ravasio Dal 25 febbraio al 9 marzo Info: 0184 574440 CHIARA ACQUA P rosegue con buon successo di pubblico e critica presso le sale della galleria Velan di Torino, la mostra a cura di Willy Darko Senza Vincoli, collettiva che riflette sulla libertà e sulla identità personale, individuale che viene interpretata come preoccupazione costante degli artisti contemporanei. Nelle opere di Sergio Ùnia, vediamo come le figure femminili siano protagoniste e come le sue opere siano pervase da grande forza e da un tenero amore. Nei lavori di Michele Pregno la realtà perde l’imminenza ed accentua il fascino dell’evocazione, l’artista sollecita ma non definisce la figurazione per privilegiare l’identità del significato insito nel messaggio. Evocativa la ricerca di Fernando Montà che si sofferma sullo studio di uno spazio ampio e luminoso dove il vento, il dinamismo e la forza riportano sulla tela un’energia gestuale. Giancarlo Laurenti è pittore e scultore ed in entrambe le discipline è la natura ad attrarre il suo sguardo. Si sofferma su paesaggi e su particolari di essi, dilatando l’immagine in un processo sperimentale. Gianfranco Galizio è costruttore di figure idealizzate, è inventore di immagini, in grado di guardare il mondo che lo circonda staccando l’apparenza dalla temporalità. Le ombre, le luci e lo spessore della materia servono invece a Mauro Franco per dare risalto a forme “informi” che hanno una loro particolare dinamica interna, in un gioco di visione prospettica. La figuratività di Adolfo Damasio Levi si esprime con la tecnica dell’incisione su legno, grazie alla quale i soggetti, acquistano una tangibile morbidezza. Protagonista delle opere di Anna Comba è il collage, mediante il quale l’artista (scomparsa recentemente) tagliava, strappava, dipingeva, incollava, scriveva per dare forma ai ricordi di una vita. Venere Chillemi si presenta nella doppia veste di pittrice e scultrice. L’artista si esprime privilegiando un’aderenza alla spazialità pura, in- tesa come non-luogo ideale per un’indagine sulla forma e sul colore, dove la presenza dell’oro trasforma i vortici di colore in reali emozioni. Laura Cassetti dipinge le sue donne, scaturite dall’idea della forma. Il ritmo largo, espressionistico, spesso rilucente con effetti da vetrate medievali, ricorda le dimensioni cubiste. Osservando le opere di Mariela Bogliacino infine, sembra quasi che per lei dipingere significhi esprimere un atto poetico in grado di controllare sapientemente il caos al di sotto delle forme. I suoi lavori sviluppano una pittura di fondi in un gioco attivo di presenze. Velan Centro d’Arte Contemporanea Via Saluzzo 64 Torino “Senza vincoli” Collettiva con M. Bogliacino, L. Cassetti, V. Chillemi, A. Comba, A. Damasio Levi, M. Franco, G. Galizio, G. Laurenti, F. Montà, M. Pregno, S. Ùnia Fino al 28 febbraio Info: 011 280406 Giancarlo Laurenti, "Trasparenze", 2008, smalto su carta © l’artista / Velan Alla Galleria Arte Città Amica – Torino Pittura e letteratura s’incontrano I naugura venerdì 2 marzo presso le sale della galleria Arte Città Amica (Via Rubiana 15) a Torino la mostra collettiva Pittura e letteratura si incontrano ( nel segno e la parola). L’esposizione, visibile fino al 16 marzo,mette in luce il profondo legame tra opera letteraria e opera pittorica. Un esempio di sincretismo artistico, dunque, attraverso il quale ciascun artista ha “adottato” un poeta o uno scrittore vincitore della VIII edizione del Premio Nazionale di Arti Letterarie 2011, indetto da Arte Città Amica. Partecipano gli artisti: Gianpiero Actis, Egidio Albane- se, Corrado Alderucci, Enrica Berardi, Margherita Boldelli, Fabrizio Brazzale, Valeria Caldera, Adriano Carpani, Gian Luigi Castelli, Anna Cervellera, Venere Chillemi, “Chantal”, Alfredo De Leonardis, Michele De Stefano, Roberto Della Valle, Valeria Facello, Antonino Favara, Silvia Finetti,Carla Gentile, Carla Graziano, Gaetano Lanatà, Attilio Lauricella, Elda Lazzaretto, Savino Letizia, Gabriella Lucatello, Francesco Luchino, Giuseppe Maina, Vincenzo Marone, Adelma Mapelli, Mirella Mendola, “Mirandolina”, Mary Morgillo, Laura Mosca, Giovan- ni Moscatelli, Francesco Murlo, Nikolinka Nikolova, Fujii Nobue, Cristina Novella, Franca Valeria Oliveri, G. Pietro Obertino “Ober”, Amalia Passaro, Carla Perona, Angelo Piras, Gaetano Rizzari, Antonio Robella, Giovanni Russo, Fernanda Sacco, Bianca Sandri, Giuseppe Sanino, Maria Scalia, Renata Seccatore, Gianni Sesia Della Merla, Raffaella Spada, Luciana Turello, Luciano Valensin, Umberto Viapiano, Pietro Giorgio Viotto, Roberto Vitali, Loredana Zucca. Info: 011 7717471 Corriere4_6-11 16-02-2012 13:26 Pagina 7 NEWYORK NEWYORK CORRIEREdell’ARTE COURRIER 24 Febbraio 2012 “Robetta” d’epoca: i grandi nomi visti da vicino Quando i musei rispolverano i vecchi capolavori in soffitta DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MAURO LUCENTINI T rovare il nuovo nel vecchio; penso sia uno dei piaceri più profondi, e certe volte anche facili da ottenere, per chi si interessa all’arte. In questi giorni ne trovo qui diversi esempi ed eccone alcuni. Qui a Manhattan, nella stupenda villa del “re del Pierre-Auguste Renoir, “La Danse à Bougival”, 1882-1883, olio su tela © Frick Collection carbone” Henry Frick (primo novecento) che ospita tuttora la sua non meno stupenda collezione d’arte, i curatori hanno avuto l’idea di investigare perchè mai uno dei capolavori di Pierre-Auguste Renoir loro affidati, La Promenade (1875-76), ispiri ogni volta che lo si vede un tale senso di attualità e di freschezza. Forse perchè rende i soggetti in grandezza naturale, fatto infrequente in Renoir e rarissimo tra gli impressionisti, quasi vere ombre tornate a passeggiare tra noi? Hanno allora chiesto a sette altri musei il prestito di altrettanto rari Renoir in grandezza naturale in loro possesso, per metterli tutti uno accanto all’altro e vedere l’effetto. L’effetto, che chiunque può giudicare adesso nella mostra Renoir, Impressionism and Full-Length Painting (Renoir, l’Impressionismo e la pittura a grandezza naturale) è, beh, incredibile. Sembra rianimare non solo l’opera di questo grande e talvolta frainteso osservatore dell’umanità del suo tempo, ma induce anche il visitatore stordito da tanta vivacità di colori, tanta grazia di linee, tanta immediatezza di movimenti a porsi la domanda: che cosa fu, veramente, l’arte impressionista? L’impressione immediata, certo, che se ne riceve. Ma da dove vengono, quando il quadro vi si propone nella vostra stessa misura, i richiami che esso vi lancia e che in una chiave minore andrebbero sicuramente perduti? La mostra al Frick è favolosa, anche solo come occasione di vedere opere tanto rare e che normalmente risiedono in fastosa solitudine in alcuni dei più grandi musei del mondo. Non molto distante da New York, a Filadelfia (due ore di macchina) viene offerto in un altro grande museo un altro raro piacere dello stesso tipo. Il protagonista questa volta è Vincent Van Gogh, di cui ci sembra di sapere quasi tutto. Questa esposizione, che ricorre all’espediente di farci osservare da vicinissimo la natura che affascinava Van Gogh, ci dimostra invece che le emozioni del pittore olandese si allargano su uno spettro più vasto di quello che ricordavamo. Intitolata ovviamente Van Gogh up close (Van Gogh da vicino) la mostra al Philadelphia Museum of Art riunisce opere in cui la natura è ritratta nelle sue pieghe più intime come fonte di stravaganze ogni volta diverse, che trascinano il pittore, e noi con lui, in regioni che tuttavia ci sembrano in qualche maniera note. Ancora in tema di riscoperta del noto c’è a New York, nella zona di Chelsea dove hanno preso alloggio tante gallerie d’arte, una mostra delle foto di Robert McElroy di cui già il titolo promette un affascinante ritorno al passato: “Happenings, New York 1958-1963”. Molti ricordano la parola, “happening,” qualcosa “che accade”, un’ arte fugace che a volte riusciva incisiva e potente. Pochi però, proprio perchè effimera, la ricordano bene mezzo secolo dopo, e soprattutto sanno quanto differisse dalle sue molte filiazioni accomunate oggi come “performance art.” McElroy, che era entrato nel giro di esploratori del surreale scaturito dalla filosofia Zen e dalle prime divagazioni di Allan Kaprow, appariva quasi sempre come per incanto con la sua macchina Nikon durante le improvvisazioni inscenate all’East Village da Claes Oldenburg, Jim Dine, Red Grooms, Robert Whitman ed altri; e ce ne dà oggi trecento e più fotografie alla Pace Gallery almeno una documentazione storica visiva. Infine, da un paesetto del Michigan dove risiede l’autore, che è un bibliotecario e archivista di mezza età maniaco raccoglitore di detriti e immagini decidue del passato, passo all’internet. Là si possono trovare le serie di umili oggetti pubblicati su un ‘blog’di questo collezionista, che si chiama Jim Linderman, autore anche di vari libri. La serie più interessante appare in Google sotto Vintage Sleaze, e riunisce, come dice il nome, “Robetta d’epoca”, illustrazioni di vecchia e innocente letteratura locale. Qualcuno in Italia potrebbe trarne l’idea di raccogliere le illustrazioni dei nostri settimanali umoristici dell’epoca d’oro, il Marc’Aurelio, il Bertoldo e il Travaso delle Idee. E’ roba da non disprezzare: uscirono da quel giro, per esempio, Saul Steinberg e Federico Fellini. DES ARTS Pagina 7 Jean-Marc Bustamante a Villa Medici – Roma L’uomo nel suo spazio FABRIZIO FLORIAN P rima mostra personale in Italia, dopo la presenza alla Biennale di Venezia nel 2003 come protagonista del Padiglione Francese, dell’artista francese Jean-Marc Bustamante, curata dal direttore dell’Accademia di Francia Éric de Chassey e con catalogo edito da Drago. Pioniere della fotografia a colori su grande formato negli anni ’70, successivamente ha ampliato la sua ricerca artistica alla scultura, alle installazioni e alla pittura unite tutte da un interesse specifico per i concetti di luogo e spazio. In occasione della mostra, Bustamante presenta un’ampia selezione di lavori che, come era già accaduto nel 2010 con Ellsworth Kelly e Ingres, dialoga con disegni e dipinti del pittore olandese seicentesco Pieter Jansz Saenredam, attento studioso delle nozioni di prospettiva, di proporzione e di simmetria. “Saenredam, pittore atemporale, riconcilia l’uomo e lo spazio, gli dà una dimensione moderna, ne fa il proprio evento, e ci tocca oggi più che mai, oggi che la perdita dei riferimenti, la mancanza di visibilità, la perdita di orizzonte, ci fa in- vidiare e sperare una simile illusione.” (J.M. Bustamante, Catalogo della mostra). La scelta è delle più felici: se da un lato Saenredam ha dedicato tutta la vita a disegnare e dipingere interni di chiese, esaltando principalmente le perfette geometrie degli spazi, dall’altro Bustamante, attraverso una pluralità di dispositivi visivi, crea un lavoro libero, aperto, dove la forma struttura un mondo al confine tra formale e informale. La serie dei Sites, sculture monumentali in acciaio dell’inizio degli anni ’90, i Tropheés del 2000 e le straordinarie Peintures, serigrafie su pannelli di plexiglas di grandi dimensioni, pensate per i muri monocromi del Grand Salon, trasformano lo spazio dell’esposizione, ricreando un mondo reale e, al tempo stesso, immaginario, dove il gioco di specchi, le immagini fluttuanti, i luoghi delle sculture sfidano i limiti dello sguardo. Accademia di Francia Villa Medici V.le Trinità dei Monti 1 Roma Jean-Marc Bustamante Fino al 6 maggio Info: 06 67611 Corriere4_6-11 16-02-2012 13:45 Pagina 8 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 8 DES ARTS 24 Febbraio 2012 EDITORIA Una rarità della letteratura odierna E rri De Luca è uno scrittore fecondissimo. Da quando, nel 1989, trentanovenne, pubblicò “Non ora, non qui”, si contano tredici libri, in media uno ogni due anni, quest’anno addirittura due, “E disse” e l’ul- timo “I pesci non chiudono gli occhi”. Ad essi bisogna aggiungere le traduzioni bibliche per Feltrinelli. Non c’è motivo per credere che quanto narra ne “I pesci...” non abbia carattere autobiografico. É, però, un’ autobiografia singolare, la sua, perchè si limita a un breve periodo della sua vita: le vacanze estive trascorse in una non pre- FOTORAMA Erri De Luca, autobiografia singolare cisata “isola” (certamente nel Golfo di Napoli) quando aveva dieci anni. Tuttavia, le esperienze che là gli toccarono lo iniziarono a un sentimento, l’amore, sconosciuto e addirittura disapprovato dal precoce divoratore di libri. Lo scontroso, taciturno, solitario ragazzino che si isolava coi giornalini e i suoi cruciverba aveva allora una sola preoccupazione: “il suo pensiero ostinato di voler aprire una breccia nel corpo per far uscire dal bozzolo infantile la forma successiva: doveva essere per lui una certezza”. Perciò, il feroce pestaggio cui lo sottopongono tre teppistelli più grandi di lui perchè non gli perdonano la preferenza a lui accordata dalla ragazzina che viene dal Nord e lo riducono tutto squarci e ferite quasi ammazzandolo, è quasi cercato, mentre la scoperta dell’amore cui lo conduce la coetanea più energica e matura è una sorpresa (“pensai che avrei capito tutti i libri da quel momento in poi”). Ma aggiunge: “Dopo ogni bacio mi accorgevo di crescere più delle ferite”. La storia di questo singolare “amore pulcino”, così difforme, pur con le crudezze che non mancano, da tanta grossolana letteratura d’oggi, non è l’unico pregio del libro, ambientato com’è nel solare paesaggio mediterraneo. Mari, spiagge, scogli, nuotate, pescatori, pesca notturna, barche, reti, albe, tramonti sono l’incantevole panorama che è tutt’uno con lo scrittore partenopeo, fa parte di lui, anche se in seguito le vicende della vita lo hanno portato lontano (tali vicende sono assai nebulosamente accennate di tanto in tanto). Su tale sfondo emerge la figura della madre che non sa sradicarsi e non accetterà di raggiungere il marito negli Stati Uniti, anzi, lo indurrà a ritornare. Ancora si distingue Erri De Luca per la straordinaria proprietà di linguaggio, per l’eleganza dei brevi periodi, pur privi di affettazione e ricercatezze, una prosa cristallina, vera rarità nella dilagante sciatteria di tanta letteratura odierna. Erri De Luca I pesci non chiudono gli occhi Feltrinelli Pagg. 115 Euro 12,00 Alla Telaccia – Torino Una collettiva tutta al femminile Inaugurerà giovedì 1° marzo la mostra Le donne nell’arte, collettiva allestita presso la Galleria d’Arte La Telaccia di Torino (via Santarosa 1). Tutte dotate di abilità tecnica e preziosismi formali, le artiste partecipanti presentano le loro opere - visibili fino al 10 marzo - spaziando dall’informale al materico e al figurativo. Espongono: Teresa Fabris, Lina Moretti Nesticò, Marzia Roversi, Donatella Serafini e Cristina Viganò. Info: 011 5628220 a cura di Enrico S. Laterza S. Aranda (Barcellona, Spagna, 1979), San’a (Yemen), 15 ottobre 2011, fotocolor © l’autore/WorldPressPhoto IN EVIDENZA WPP – Amsterdam La Pietà di Samuel Assegnato al catalano Aranda il Premio Foto dell’Anno World Press Photo, Obrechtstraat, 26 - Amsterdam (NL). The World Press Photo of the Year 2011 - Contest 2012, Concorso internazionale. Giusto quest’anno compie l’età di Cristo il reporter iberico (di Barcellona) Samuel Aranda che si è aggiudicato il primo premio assoluto per la miglior fotografia del 2011, in occasione della cinquantacinquesima edizione del prestigioso World Press Contest. L’istantanea vincitrice, scattata in una moschea di San’a (Nord Yemen) durante le manifestazioni di protesta anti-governativa dello scorso otto- bre, ritrae una donna accovacciata, intabarrata in abaja e nikab nero, mentre regge fra le braccia il giovane figlio ferito, epifania figurativa che sembra una sorta di Pietà michelangiolesca stampata a colori su carta baritata: immagine intensa, dichiaratamente rubata “d’impulso”, non posata, molto bella (pure troppo!...). Proprio tale odierna tendenza manierista a coniugare “mirabilmente” l’aspetto estetico-luministico con quello informativo-documentale forse nuoce, però, all’impressione di testimonianza autentica, drammatica, impellente, di spon- Mirafiori Galerie – Torino In ballo nel Benin Tradizioni e danze tribali africane nelle immagini di Paola Mongelli MMV - Mirafiori Galerie, p.za Cattaneo - Torino. Made in Benin, personale di Paola Mongelli, a cura di Egi Volterrani, in collaborazione con VisionQuesT (Genova): in mostra venticinque fotogrammi in bianco-e-nero, rielaborati in camera oscura, mediante sapienti interventi sottrattivi con ferro-cianuri di potassio. Attraverso queste immagini la Mongelli, accompagnata in viaggio nel 2005 dalla danzatrice Fatima Casetta, svela e rivela le tradizioni (specialmente i balli tribali) delle popolazioni del Paese africano: “Di continuo il mio occhio era rapito dalla grazia delle figure - ricorda l’autrice -, i bambini, gli adulti, i vecchi, la forza dei loro sguardi, il mistero della loro pelle, così luminosa e scura ad un tempo”; “I soggetti di una bel- © gli artisti / LaTelaccia lezza straziante e gli scatti puntuali catturano l’attenzione di noi spettatori, che non possiamo fare a meno di continuare ad ammirare il quadro felicemente composto, cogliendo la morbidezza delle linee e il contrasto quasi barocco della luce”, soggiunge Volterrani nel testo di presentazione. Splendore nell’aura. Fino al 4 marzo. Info: www.mirafiorimotorvillage.it P. Mongelli, Benin, 2005, fotografia b/n rielaborata © aut./MMV Corrado Ursoleo alla Galleria ViviArteViva di Torino Un messaggio dritto al cuore “La via del Cuore” © l’artista/VAV Dall’alto, da sinistra a destra: Teresa Fabris, Lina Moretti Nesticò, Marzia Roversi, Cristina Viganò, Donatella Serafini tanea veridicità giornalistica della notizia di cronaca, illustrata nella sua essenza in modo “bruto”, “sporco”, “mosso”, tutti termini ovviamente “tra virgolette”, a significare estrapolazioni di realtà comunque sempre mediate dallo specifico punto-di-vista scelto dall’autore, ossia quell’ideale rappresentazione del fatto “nudo e crudo”, catturato nella retina dell’ottica dell’obbiettivo degli emuli di Capa. Sette i “samurai” italiani partecipanti che hanno ottenuto riconoscimenti in varie sezioni: Eduardo Castaldo, Simona Ghizzoni, Emiliano Larizza, Alex Majoli, Pietro Paolini, Paolo Pellegrin e Francesco Zizola. Cerimonia ufficiale ad Amsterdam, come di consueto, in aprile. Info: 0031 20 6766096 www.worldpressphoto.org ELISA PARMESANI F ino al 20 febbraio chi entrerà nella Galleria ViviArteViva sarà invaso dai cuori di Corrado Ursoleo. Di primo acchito può sembrare la solita “trovata pubblicitaria” in linea con questi tempi, in cui impera l’ego commerciale in vigore per i festeggiamenti di san Valentino, tuttavia la mostra La via del cuore, curata da Lina Mirando, si configura come un percorso che arriva a rompere questo velo di Maya giocando con le sue stesse armi. L’artista è ben consapevole che con questo tipo di provocazione mette completamente a nudo il fianco, alla mercè della critica e degli scettici, ma ancora una volta bisogna riconoscere che nella semplicità risiede l’efficacia del messaggio. Nello spazio espositivo della galleria la reiterazione di un simbolo tanto sfruttato e quasi svilito di significato porta ad una catarsi, per cui lo spettatore in un primo momento abbagliato dalla bellezza di questi oggetti, tutti a forma di cuore, ad un certo punto è colpito dall’emozione, quando avverte sus- sultare il proprio cuore. In questo senso l’esposizione di Ursoleo si trasforma in una performance che prevede il coinvolgimento diretto del pubblico. In mostra è la produzione più recente dell’artista, che negli ultimi anni ha portato l’attenzione alla forma del cuore, declinandola in diverse dimensioni e colori, dal consueto rosso all’azzurro, al bianco, al viola, contraddistinguendo ogni opera con un ricco motivo decorativo capace di esprimere nel suo linguaggio artistico Un cuore grande così, Equilibrio e temperamento, Cicatrici profonde. Ursoleo racconta che una serie di avvenimenti, tra cui l’attività che lo lega al Progetto “Casa Rebecca” che concorre al sostegno delle donne maltrattate, l’hanno aiutato a riscoprire il valore del sapere ascoltare se stessi e gli altri: “È da lì che voglio partire. Il cuore come gioiello, il cuore come oggetto di ambientazione, il cuore che sempre di più nascondiamo, ma che poi si fa sentire, ti fa sobbalzare, ti fa pensare, ti fa piangere”. Nelle sue opere ha saputo mettere in arte quest’intima sensibilità ispirandosi alla pregiata bellezza delle Uova Fabergé, riuscendo così a confezionare l’intangibile nell’apparenza estetica di in un oggetto, un lirismo armonico che contrasta con il mondo caotico della nostra quotidianità. Galleria ViviArteViva Via Madonna delle Rose 34/C – Torino “La via del cuore” Personale di Corrado Ursoleo Mostra conclusa Info: 347 9453075 Corriere4_6-11 16-02-2012 13:50 Pagina 9 CORRIEREdell’ARTE COURRIER 24 Febbraio 2012 Doppia produzione tra TST e Volksbıhne A ll’inizio di tutto è un vasto brogliaccio, un disordinato mucchio d’appunti, intrisi di cancellature, aggiustamenti e frammenti irrisolti. Un dramma irrisolto, un’operazione non conclusa, lasciata fluttuare nella drammaturgia del Novecento. Poi i Fatzer Fragments di Bertolt Brecht ripresero il loro ordine nel 1978 quando Heiner Mıller ne rimpaginò i contorni, con l’esattezza di personaggi, situazioni e dialoghi, che approdarono in Italia, da Einaudi, con la traduzione di Milena Massolongo, con il titolo La rovina dell’egoista Johann Fatzer. Fabrizio Arcuri, impaginando per lo Stabile torinese la vicenda brechtiana in un proficuo scambio e gemellaggio con la Volksbıhne am Rosa-Luxemburg – Platz di Berlino, trasporta il carico di ingiustizie che ruota attorno alle esistenze di quattro soldati del Grande Conflitto, la loro volontà a contrapporsi a quelle e all’impossibilità di sottrarsi alle stesse, al mondo ed al fragore assordante di oggi. Fatzer non assume contorni psicologici netti, non è riscontrabile come personaggio vero e proprio, è una dilagante identità, scontornata, generalizzata, predestinata vittima che abbraccia le più differenti sfaccettature di un unico soggetto. Il tutto convoglia con il proprio quoziente straniante nelle inquadrature e nei filmati che tallonano, quasi soffocano i personaggi, catturandone sguardi e momenti presenti, allargando il tema della violenza (sin dall’inizio, con il fuoco che lambisce l’auto tra esplosioni ed incendi subito domati), ripensando a quel tema della guerra dai contorni assai più dilatati in tutto slegati dalla guerra di ieri: è la violenza di oggi, da piazza Tienanmen alle Torri Gemelle agli scontri di Genova ed alla Diaz. Nel dinamismo degli interpreti eccellono Mariano Pirrello, gli sguardi di Werner Waas, Francesca Mazza, le musiche modernissime, fragorose, sono eseguite dal vivo dai Marlene Kuntz. Dinamismo, nel più puro stile giovanile, per Kill your Darlings, risposta alemanna alla nostra produzione: identità, capitalismo, grande ironia e divertimento per un Brecht che ha perso per la strada parecchio della propria seriosità, slacciato dai vecchi canoni interpretativi, letteralmente mummificati, affidato ad un affiatatissimo gruppo di ragazzi capitanato dal torrenziale Fabian Hinrichs. Ad un tratto, tutti al riparo della carretta di Madre Coraggio, mentre scrosci di pioggia scendono dal tetto della Cavallerizza: forse papà Brecht è ancora lì a proteggerci tutti, letterariamente e storicamente, ma cominciamo a sentire la necessità di staccarcene, per scivolare sull’acqua, come se tutto fosse un gioco. Successo per “La cage aux folles” al Colosseo di Torino L’eterno amore di Albin e René L a cage aux folles approda al Colosseo di Torino ed è subito successo. La storia di Albin e René ha fatto il giro del mondo, dai palcoscenici parigini agli schermi con un grandissimo Serrault, dall’assaggio hollywoodiano al musical firmato da Jerry Hermann e Harvey Fierstein, forte delle 1700 repliche negli Stati Uniti e degli otto mesi di recite londinesi. E’ il musical a venir proposto in questa stagione (ma è tale il successo che attraverserà i palcoscenici italiani anche nella prossima) da Massimo Romeo Piparo, con grandiosità di mezzi, sem- pre con signorilità, lontanissimo da ogni volgarità, tra ironia e gran divertimento: ripercorrendo una strada che molti hanno già percorso ma senza rischiare il grosso pericolo del déjà vu, della eccessiva memoria, dell’episodio scopiazzato. C’è la vita dello squinternato cabaret, ci sono i numeri delle Cagelles, i lustrini ed i boa, i tacchi a spillo ed i gridolini, in un gustosissimo retropalco che spinge all’applauso un pubblico sempre più divertito. Una materia che Piparo maneggia con cura e con passione: ma che potrebbe anche lasciar intravedere qualche om- Irresistibile nella commedia di De Benedetti all’Erba Paola Gassman e le rose ELISA SCATTOLINI D ue dozzine di rose scarlatte: si è festeggiato così il San Valentino al Teatro Erba di Torino, con questa gradevole commedia di Aldo De Benedetti. In scena per la regia di Maurizio Panici, la nota pièce ha affrontato le turbolenze dell’amore e i pericoli celati dietro la quotidianità della vita matrimoniale affidandosi a una cop- pia di elezione nel panorama teatrale italiano, Paola Gassman e Pietro Longhi. Siamo in un’abitazione della buona borghesia romana, dove un balcone accoglie i turbamenti e i sospiri della protagonista, un’irresistibile Paola Gassman trepidante d’amore – o di curiosità? – per l’anonimo spasimante che ogni giorno, sotto lo pseudonimo di “Mistero”, le invia due dozzine di rose scarlatte. Una moglie annoiata e un marito in vena di qualche ingenua follia sono i detonatori di una serie di situazioni che, nel più classico schema della commedia degli equivoci, hanno condotto lo spettatore attraverso un divertente spettacolo in cui la coppia d’interpreti ha confermato l’affinità già assaporata nel fortunato precedente teatrale, Divorzio con sorpresa. Con loro, un ottimo Pierre Bresolin, nei panni dell’impacciato amico di famiglia, che ha ARTS Pagina 9 “A.C.A.B.” di Stefano Sollima Quattro vite dentro la violenza Brecht nostro contemporaneo ELIO RABBIONE DES “Albert Nobbs” di Rodrigo Garcia In cerca di riscatto nei panni di un uomo BARBARA LORENZONI D opo averlo portato in palcoscenico, Glenn Close si confronta ancora, sullo schermo, col personaggio dell’omino anonimo, Albert Nobbs, in un film che dal personaggio prende il titolo. Si candida così all’Oscar, con una delle sue interpretazioni più intense e costruite, che, alla difficoltà di affrontare un’opera in costume, aggiunge quella di dar vita ad un personaggio maschile. La Dublino del XIX secolo è una cittadina provinciale e chiusa, come tante dell’Europa dell’epoca, dove alle donne difficilmente spetta un posizione sociale e lavorativa di rilievo. Il film di Rodrigo Garcia, certamente grazie all’ispirata partecipazione della Close anche nella produzione e nella sceneggiatura, riesce a coinvolgere lo spettatore fin dalle prime scene, inizialmente perchè solletica la curiosità sul mistero che si nasconde dietro l’imperturbabile e solerte cameriere, il signor Nobbs, chiaramente bra se non avesse al proprio servizio un paio d’attore in stato di grazia come Massimo Ghini e Cesare Bocci. Questi abbandona per un attimo le vesti del fascinoso Mimì al fianco di Montalbano e si cala in quelle del bel René garbatamente, diviso tra patemi paterni e passioni omo; Ghini calibra nella giusta misura mossette e ansie, diverte calandosi nel panorama amplissimo della checcaggine ma lascia al suo Albin certe virature al dramma che lo irrobustiscono e lo rendono più vero. Tutti i compagni determinano il successo della serata, primo fra tutti Edoardo Sala, compassato onorevole protettore della famiglia e della moralità, pronto a scendere a compromessi in vaporosi abiti femminili. (e. rb.) strappato più di un applauso al pubblico, ed Elisa Gallucci come buffa domestica che cerca di destreggiarsi nel caos famigliare.Al termine la sala gremita non ha lesinato meritate standing ovation all’ironica eleganza con cui la sapiente gestione della scena di Paola Gassman ha nobilitato questo classico della commedia italiana. una donna en travesti, in seguito perché segue un percorso imprevedibile e moderno che porta la narrazione a sottendere, prima solo tra le righe, poi esplicitamente, il tema dell’identità sessuale e della condizione femminile di un tempo, in fondo non troppo remoto. Il discorso del film si rivela via via, delineando anche meglio, nella coralità del cast, i personaggi che sono destinati a unire il proprio destino a quello di Nobbs, in un tessuto melodrammatico che è credibile quanto più si avvicina ai drammoni ottocenteschi con personaggi malati di tisi e giovani spiantate e sprovvedute, ingannate dallo scapestrato di turno. Il sogno di Nobbs di sposare la fanciulla (Mia Wasikowska) che dovrebbe con lui/lei gestire una tabaccheria risulta invece piuttosto ingiustificato, dal momento che della sua identità sessuale nulla si sa se non la rigida prigionia, nell’aspetto, nella maschera maschile utile fin dall’adolescenza a ottenere quello stipendio che gli/le ha dato sempre da vivere. MARA MARTELLOTTA A l Gioiello è andata in scena la pièce teatrale dal titolo “Radice di 2”, interpretata da EdyAngiolillo e Michele La Ginestra. Si tratta di una storia di sentimenti, d’amore e di matematica, anzi di odio della matematica da parte di uno dei due protagonisti, Tom, ormai giunto alle soglie dalla pensione, dopo una vita passata a fare l’agente monomandatario. E’ lui a fare il consuntivo di una vita trascorsa al fianco di una stessa donna, la ragazzina conosciuta tra i giochi d’infanzia, e poi divenuta una donna bella e volitiva, Gerri. Nella commedia si rincorrono emozioni, ricordi, e giochi di sessant’anni di vita insieme, tra alti e bassi, tra prendersi e lasciarsi, raccontati con la voglia di sorridere anche delle difficoltà. Geraldina e Tommaso si avviluppano in un “racconto ambiguo”, che mette lo spettatore di Per “L’angelo di fuoco” al Regio di Torino Un grande Gergiev ALESSANDRO MORMILE A rriva sul palcoscenico del Teatro Regio L’angelo di fuoco di Prokof’ev dal Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, nel collaudato allestimento firmato da David Freeman. La scelta registica più caratterizzante dello spettacolo è quella di affidare l’elemento diabolico ad un gruppo di mini-acrobati imbiancati, figure che accompagnano passo passo l’evolversi della folle parabola di una protagonista, Renata, in bilico fra la pazzia convulsiva, causata dalla frustrazione per un inappagato desiderio sessuale, e la fuga in un misticismo visionario. Non stupisce che la direzione di Vale- MAX FIRINU T ra le ultime uscite consigliate, da annoverare tra l’altro tra i titoli migliori in campo italiano, spicca senza dubbio il debutto in lungometraggio di Stefano Sollima, ispirato dal libro inchiesta di Carlo Bovini. A.C.A.B. è l’intreccio di quattro vicende. Quella di Adriano (Domenico Diele), giovane nuovo arruolato nella celere, che dopo un po’di nonnismo conquisterà la fiducia e la fratellanza dei compagni, ma non riuscirà a risolvere la minaccia dello sfratto che attanaglia la madre. Quella di Cobra e Mazinga (Pierfrancesco Favino e Marco Giallini), esaltati e insicuri, in cerca più di riscatto che di vendetta, mentre il figlio minorenne del secondo si perde nella criminalità delle bande skinhead. E infine Negro (Filippo Nigro), segnato dal divorzio e dall’affido mancato della figlia, che vedrà crollare la sua fede nell’arma e nella macchina dello Stato. Quattro vite, con in comune la divisa che avvolge. E la violenza, gli scontri, il disprezzo, l’impotenza di fronte alla crisi della società, l’isolamento. Sollima non trova difficoltà nel mettere in scena tutte le problematiche dell’arma più contestata del paese, in concomitanza con le notizie di cronaca ricorrenti. Sebbene le caratterizzazioni siano a tratti semplicistiche (il protofascismo di Cobra, la crisi di coscienza di Adriano), è inevitabile che in quella divisa si ritrovino gli spettatori, perché in fondo, sotto quella coltre di rabbia, ingenuità e razzismo ingiustificato, la metafora della condizione moderna è azzeccata. Una produzione italiana d’oro, per una pellicola dall’estetica vivida e crudele che lascia senza fiato, con attori superbi e anche un’ottima colonna sonora alternativa. Non si potrebbe chiedere di meglio dal cinema italiano contemporaneo. Al Teatro Gioiello “Radice di 2” Ricordi d’una vita insieme fronte ad un bivio, seguire il loro viatico “surreale” o abdicare al cospetto di battute che prendono spunto dal quotidiano per approdare ad una sorta di “delirio a due”, che si snoda tra dialoghi dai risvolti sincopati. Ma la “sincope” è figlia di una ilarità avulsa dalla banalità che si presta ad una duplice lettura. Radice di 2 è una pièce che scova il vissuto di un uomo e una donna profondamente diversi, ma paradossalmente uguali. Il minimo comune denominatore di Geraldina e Tommaso è la “paura”, un’inconscia inconsapevolezza, tipica di chi guarda il futuro, ma con gli occhi rivolti al passato. Sono due personaggi fragili che, al di là e a dispetto della loro stessa natura, riescono a costruire una splendida storia d’amore capace di sublimare il sesso, che è “rubato” come quello di due amanti. A dar vita a questi personaggi semplici e complicati insieme, sono due attori che recitano rifuggendo dagli stilemi declamatori. Edy Angelillo e Michele La Ginestra, diretti da Enrico Maria Lamanna si muovono sul palcoscenico come se fossero a casa. I due protagonisti danno vita a comiche con una cifra stilistica diversa da quella delle performances televisive. Michele La Ginestra risulta un po’ una sorta di comedien che si esibisce con una discrezione “vanesia”, mentre Edy Angelillo si cala nei panni di Geraldina con una semplicità un po’ civettuola. La scenografia minimalista, che si accompagna a una regia iperrealista, supporta questo progetto teatrale realizzato con cura e minuzia. rij Gergiev, da sempre punto di riferimento in questo repertorio, sappia cogliere in orchestra quei sinistri bagliori di note che agiscono sotto un mantello sonoro carico di tensione febbrile e ossessiva, eppure tutta interiorizzata. L’apice di questa carica propulsiva, che si arrovella in un clima sonoro vorticoso, si ha nel quadro finale dell’opera, vero culmine dell’opera. È qui che la protagonista, accusata di aver portato le monache del convento alla perdizione, fronteggia l’ipocrisia religiosa dell’Inquisitore che sentenzia per Renata la condanna al rogo, mentre le suore si denudano come fossero sotto l’effetto della possessione orgiastico-demoniaca suscitata in loro della consorella. Alla geniale concertazione di Gergiev si affianca un cast di tutto rispetto. Mlada Khudoley è una Renata che regge senza esitazioni il peso di una pare molto complessa senza eccedere in una recitazione eccessivamente teatrale. Ottimi tutti gli altri. Successo convinto. Corriere4_6-11 16-02-2012 13:56 Pagina 10 CO RRIEREdell’ARTE COURRIER Pagina 10 DES ARTS 24 Febbraio 2012 TORINO e PIEMONTE “ L’ e c c e z i o n e c h e c o n f e r ma l a re g o l a ” P e r s o n a l e d i P e r i n o & Ve l e Galleria Alber to Peola Via della Rocca 29 – Torino Fino al 31 marzo Info: 0118124460 In mostra alla terza personale di Perino & Vele sono presenti opere come Tripping hazard, una sequenza di manifesti di cartapesta disegnati a pastello, l’uno sull’altro, che riportano modi di dire diffusi su diverse etnie, la scultura Business is business che nel titolo richiama uno degli slogan più diffusi nel mondo occidentale, e l’installazione ambientale You, dove la figura di un bambino cerca protezione dalla cascata di manifesti di cartapesta si accumulano sulle pareti della sala. I due artisti compiono nei loro lavori un’analisi critica degli avvenimenti e della distorsione dell’informazione veicolata dai mass media, per sollecitare nello spettatore una riflessione personale sui temi a cui le opere si riferiscono. nanze, personificate dalle figure di due gatti. Questo squisito connubio tra le arti nasce nell’estate del 2010, come racconta la pittrice: “Iniziò a nascere in me l’impulso irrefrenabile di trasporre le belle suggestioni poetiche della Germano in acquerelli che iniziavo senza avere un’idea precisa di dove sarei andata a parare”. “ A c q u e re l l a r l e g g e n d o ” P e r s o n a l e d i N a z z a re n a B r a i d o t t i Sale espositive di Rivar olo Canavese P.za Litisetto – Rivarolo C.se (To) Fino al 26 febbraio La mostra, organizzata in collaborazione con la Famija Canavzan-a, l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Comunale, è stata curata da Adolfo Camusso. Ogni venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 sarà possibile vedere gli splendidi acquerelli di Nazzarena Braidotti della serie Poesia , un omaggio alle poesie di Maria Germano. Con il pennello l’artista vivifica i versi colorandoli di delicate sfumature, come si osserva nei tre acquerelli ispirati alla natura descritta nella poesia La Mia Terra, e Asso- “ G i ò P o m o d o ro I l p e r c o r s o d i u n o s c u l t o re 19 5 4 -2 0 0 1 ” Palazzo del Monfer rato Via S. Lorenzo 21 – Alessandria Info: 0131 250296 Palazzo Cuttica Via Parma 1 – Alessandria Info: 0131 40035 Camera di Commer cio Via Vochieri 58 – Alessandria Galleria Carlo Car rà Palazzo Guasco Via Guasco – Alessandria Info: 0131 304004 Villa Ottolenghi B.go Monterosso – Acqui Terme (Al) Info: 0144 322177 Palazzo Magnocavalli Via Mameli – Casale M.to (Al) Museo dei Campionissimi V.le Campionissimi – Novi Ligure (Al) Info: 0143 322634 Palazzo Guidobono P.za Arzano – Tortona (Al) Oratorio di San Bar tolomeo P.ta Lanza – Valenza (Al) Fino al 29 aprile Una fra le più importanti mostre antologiche dedicate a Gio’ Pomodoro si presenta in realtà come un vero e proprio museo diffuso sul territorio dell’alto Monferrato. La manifestazione, curata da Marco Meneguzzo e Giuliana Godio di Arte Futura, promossa dalla società Palazzo del Governatore, in collaborazione con Palazzo Monferrato, propone dunque non solo come un viaggio conoscitivo nella poetica e nell’estetica dei capolavori dello scultore marchigiano, ma anche un percorso attraverso le eccellenze storico-artistiche ed eno-gastronomiche del territorio. 173 opere tra pietre, marmi, bronzi, poliesteri, acquerelli, opere calcografiche e gioielli, di cui un numeroso nucleo è stato prestato dal Museo Gori e Zucchi della UNOaERRE di Arezzo, offrono al pubblico un esaustivo immagine multisfaccettata del lavoro dell’artista che continuò a sperimentare il linguaggio plastico nelle diverse forme per esplorare lo spazio, elemento costitutivo delle sue opere, anche in quelle che si riconciliano col versante simbolico-narrativo, inizialmente rigettato. IL CORRIERE DELL’ARTE IL CORRIERE DELL’ARTE R e n at o D ’ A g o st i n “ To k y o u n t i t l e d ” PHOS Centr o Polifunzionale per la Fotografia e le Ar ti Visive diretto da Enzo Obiso Palazzo Buschetti Via Garibaldi 35 bis – Chieri (To) Fino al 15 aprile Info: 011 7604867 [email protected] - www.phos-sito.eu Sulle orme dei maestri Ralph Gibson ed Eikoh Hosoe, il giovane D’Agostin, già affermato a livello internazionale, affascinato dalla fotografia giapponese, illustra su pellicola “le atmosfere di una Tokyo che appartiene al passato”, metropoli apparentemente anacronistica eppure contemporanea, “surreale, lontana dagli stereotipi”. Catalogo Ed. MC2Gallery. (c.s./e.s.l.) È REPERIBILE A MILANO PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : È REPERIBILE A ROMA PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : • P.za Castello • Molino delle Armi ang. Ticinese • C.so Magenta f.te Teatro Litta • C.so Garibaldi 83 • Via Boscovich 22 • P.le Principessa Clotilde • Bookstore Triennale • Bookstore Palazzo delle Stelline • Bookshop Villa Necchi Campiglio Via Mozart 14 • P.za Oberdan ang. v.le Piave • P.za Croce Rossa • P.za Colonna • P.za Colonna ang. l.go Chigi/Tritone • P.za S. Silvestro • L.go Argentina • Via Nomentana • C.so Francia • P.za Fontanella Borghese • P.za Porta Maggiore • Dorothy Circus Gallery Via dei Pettinari 76 • La Diagonale Libreria Via dei Chiavari 75 Segnalazioni della Settimana in ITALIA Vernissage Sabato 25 febbraio – ore 18,00 Bottega d’Arte Sanremo Associazione Culturale Via Canessa 35 – Sanremo (Im) Personale di Cesare Ravasio Martedì 28 febbraio – dalle ore 18,00 alle 21,00 MartinArte Laboratorio d’Arte e Corsi C.so Siracusa 24/a – Torino “La luce bagna ogni luogo” con Mario Giammarinaro e Livio Stroppiana Giovedì 1° marzo – ore 15,00 Galleria La Telaccia Via Santarosa 1 – Torino “Le donne nell’arte” Collettiva con Teresa Fabris, Lina Moretti Nesticò, Marzia Roversi, Donatella Serafini e Cristina Viganò Giovedì 1° marzo – ore 18,00 Galleria Davico Gall. Subalpina 30 – Torino Giuliano Costa Venerdì 2 marzo – ore 18,00 Arte Città Amica Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino “Pittura e letteratura si incontrano (nel segno e la parola)” Collettiva Venerdì 2 marzo – ore 18,00 Spazio Castello P.za Castello 9 – Torino “8 marzo: energia al femminile” Collettiva Venerdì 2 marzo – ore 18,00 Unique Galerie d’Art di Patrick Caputo C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino “Colori, luci e armonie” Personale di Alessandro Mazzuca Sabato 3 marzo – ore 18,00 Salotto dell’Arte Associazione Culturale Via Argonne 1 – Torino “Post-Avanguardia italiana: Ultraveristi” Jan Knap, “Senza titolo”, 2005 Galleria Giampiero Biasutti Via della Rocca 6/B – Torino “Panta r ei” Colletti v a Fino al 24 marzo Info: 011 8141099 CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Dir ettor e Editoriale Pietro Panacci Dir ettor e Responsabile Virginia Colacino Condir ettor e Elio Rabbione Assistente di Dir ezione Chiara Pittavino Comitato di Redazione Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Segreteria editoriale Anna Maria Perrone Cor rispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Cor rispondente da New York Mauro Lucentini Hanno collaborato C. Acqua, R. Carnevale, M. Firinu, F. Florian, E.S. Laterza, B. Lorenzoni, M. Martellotta, M. Olivetti, A. Olivieri, M. Panzeri, E. Parmesani, E. Piacentini, R. Roveda, E. Scattolini, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza e G. Vece Fotografo uf ficiale Antonio Attini Redazioni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Riva del Gar da per il Triveneto Valentina Paciolla Tel. 349 4172034 Fir enze Natalia Radicchio Tel. 333 8547025 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa Arti Grafiche Civerchia Latina e Moncalieri (To) “ S t r a d a m a d re ” O p e re d i L u i g i ‘ R a p t u z ’ M u r a t o re Galleria Schuber t Via Fontana 11 Milano Fino al 9 marzo Info: 02 54101633 www.schubert.it Le opere dell’artista in mostra si generano e nascono nelle città plumbee dei dormitori, dei gasometri, nella terra promessa delle periferie dei sobborghi, lì dove si offrono solo falsi riflessi della vita e l’illusoria fuga del pensiero nella messa in scena di un mondo artificiale, lontano, se non addirittura opposto ai fragori solari del giorno e dall’incantevole armonia della città vetusta. “ M ulti pli city ” O p e re d i L i s a B o r g i a n i e Ma s si m o N i d i n i Centr o Inter nazionale di Fotografia Scavi Scaligeri P.za Viviani 2 Verona Dal 3 al18 marzo Info: 045 8007490 www.comune.verona.it/scaviscaligeri In mostra opere che combinano fotografia e pittura, il linguaggio tradizionalmente delegato a registrare in modo oggettivo la realtà con un linguaggio dalle movenze neoespressive che sviluppa le potenzialità implicite nell’immagine fotografica. “ A f t e r D i a n a Vr e e l a n d ” Palazzo For tuny S.re S. Marco 3780 Venezia Dal 10 marzo al 26 giugno Info: 848 082000 www.museiciviciveneziani.it Prima grande mostra dedicata alla straordinaria e complessa figura di Diana Vreeland (Parigi, 1903 - New York, 1989), che approfondirà i molteplici aspetti del suo lavoro e cercherà di dare inedite chiavi interpretative della grammatica del suo stile e del suo pensiero. Si potranno ammirare abiti che appartengono alla storia della moda e che per la prima volta arrivano in Italia: capi di Yves Saint Laurent e Givenchy indossati da Diana Vreeland, provenienti dal Metropolitan Museum of Art di New York, alcuni straordinari pezzi di Balenciaga di proprietà del Cristóbal Balenciaga Museum, le creazioni di Saint Laurent e gli abiti preziosi che hanno segnato la moda del secolo appena passato, provenienti da prestigiose collezioni private e archivi aziendali, fra cui capi di Chanel, Schiaparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Ballets. Distribuzione EditService S.r.l. - Leinì (To) Editor e Associazione Culturale Arte Giovani Torino - P.IVA 06956300013 Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 50,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero “ G u s t a v K l i m t n e l s e g n o d i H o ff m an n e d e l l a Se c e ss i o n e” Museo Cor rer P.za S. Marco 52 – Venezia Dal 24 marzo all’8 luglio Info: 041 2405211 A un secolo dalla sua clamorosa partecipazione alla Biennale di Venezia (1910), Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordinaria esposizione, che si terrà nelle sale del Museo Correr. Felice occasione per festeggiare il 150° dalla sua nascita (1862-2012), l’esposizione presenterà un ciclo eccezionale di dipinti, a rari e preziosi disegni, mobili e raffinati gioielli. P a o l o I c a ro 1 9 6 7 - 1 9 7 7 P420 Ar te Contemporanea P.za Martiri – Bologna Fino al 10 marzo Info: 0514847957 In quest’occasione, Paolo Icaro (Torino, 1936) propende a stabilire dei rapporti antropometrici, fisicità che entra in relazione con gli ambienti espositivi per trasformarli in luoghi, con la possibilità di contenere e d’essere contenuti a loro volta. Particolarmente efficace, alla P420, la contrapposizione tra la sala dei gessi, che restituisce la porosità della memoria assieme alla fragilità dell’universo, e la sala degli acciai, in cui la rigidità metallurgica viene modellata “a misura d’uomo”. S h i n y a Ts u k a m o t o p re m i a t o a l l ’ A s i a n F i l m F e s t i v a l Fondazione Palazzo Magnani C.so Garibaldi 31 – Reggio Emilia Dal 16 a l 24 marzo Info: 0522 444406 La retrospettiva della X edizione dell’Asian Film Festival di Reggio Emilia, organizzato da Cineforum Robert Bresson e Fondazione Palazzo Magnani, è dedicata a Shinya Tsukamoto, uno dei più importanti registi giapponesi contemporanei, che sarà omaggiato anche con un Premio alla carriera. Alla presenza del regista Tsukamoto, sarà presentato al pubblico anche l’ultimo intenso film Kotoko. Reggio Emilia omaggia con questo premio un autore innovativo, grande indagatore della parte oscura dello sviluppo tecnologico moderno, non a caso figlio della cultura giapponese. Il tema farà da filo conduttore a tutto l’Asian Film Festival 10, che presenterà oltre quaranta pellicole provenienti dall’estremo oriente, in una stimolante panoramica da cinematografie sempre più importanti come Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Hong Kong, Singapore, Vietnam e Malesia. Non mancheranno incontri e appuntamenti collaterali per approfondire la conoscenza dei diversi paesi. Arretrati: euro 4,00 c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 A B B Ò N AT I al CORRIEREdell’ARTE a soli 50 euro per un anno 22 numeri a casa tua Corriere4_6-11 16-02-2012 14:04 Pagina 11 GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491 E-mail: [email protected] CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Gallerie ACCADEMIA Galleria Via Accademia Albertina 3/e – Torino - Tel. 011 885408 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16-19,30; chiuso lunedì Artisti contemporanei e Opere scelte A.C.I. GALLERY Associazione Arte Cultura Immagine C.so Novara 20/f – Torino - Tel. 011 2483717 Orario: lun. - sab. 16,00-19,00 [email protected] ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino - Tel. 011 7717471- Fax 011 7768845 Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom.10,00-12,00; lunedì chiuso Fino al 26/2 Personali di S. D’Alessandro, A. Panero, W. Tesio, P.G. Viotto Dal 2 al 16/3 “Pittura e letteratura si incontrano (nel segno e la parola)” Collettiva ARTE PER VOI e DANTE SELVA Officina d’Arte Associazioni Culturali P. za Conte Rosso 1 – Avigliana (To) Luigi Castagna (Arte per Voi) - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791 [email protected] - www.artepervoi.it Paolo Nesta (Dante Selva) - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636 [email protected] Visite su appuntamento Artisti della Galleria ART GALLERY LA LUNA Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) - Cell. 347 3268116 [email protected] Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 BOTTEGA D’ARTE SANREMO Associazione Culturale Dir. Maria Gioseffi - Via Canessa 35 – Sanremo (Im) Tel. 0184 574440 - Cell. 338 4364509 Orario: tutti i giorni 16,30-19,00; dom. chiuso Dal 25/2 all’8/3 Personale di Cesare Ravasio GALLERIA ARTE FIANO Via Fiano 14 – Torino - Cell. 340 5526730 [email protected] Orario: mart. - sab.15,30-19,00 Artisti della Galleria GALLERIA CIRCOSTA Via dell’Arcivescovado, 9/18 – Torino - Tel. 011 5788238 - Fax 011 5788236 Collettiva di Artisti d’Avanguardia Italiani e Contemporanei dal 1927 ad oggi Gallerie Roma MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi C.so Siracusa, 24/a – Torino - Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323 Cell. 335 360545 [email protected] Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi Dal 28/2 al 13/3 “La luce bagna ogni luogo” con Mario Giammarinaro e Livio Stroppiana MERCURIO Galleria d’Arte Contemporanea Via F.lli Calandra 20/F – Torino - Cell. 333 3656300 [email protected] - www.galleriamercurio.com In permanenza Opere di Roberto Demarchi MICRO’ Galleria di Maria Giovanna PIRAS P.za Vittorio Veneto 10 – Torino - Tel. 011 882602 [email protected] - www.galleriamicro.it Orario: mart. - ven. 16,00-19,30; sab. 10,30-12,30/16,00-19,30 PICTOR Accademia Via Pietro Micca, 4 – Torino - Tel./Fax. 011 5622969 Viale Roma, 26 - Venaria Reale (To) - Tel./Fax. 011 4593208 [email protected] - www.pictor.it - www.accademiapictor.com Orario: lun. - giov. 15,00-20,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE Galleria d’Arte dal 1957 P.za Solferino 7 – Torino - Tel./Fax 011 542737 [email protected] Orario: lun. - sab. 15,30-19,30 Fino al 3/3 “Di fronte all’incanto” Personale di Roberto Davico SALOTTO DELL’ARTE Associazione Culturale Via Argonne 1/C – Torino (zona precollina) Tel. 011 0743717 - Cell. 339 6807922 [email protected] - www.salottodellarte.com Orario: da mart. a sab. 16,30-19,30; domenica e lunedì chiuso Dal 3 al 24/3 Mostra “Post-Avanguardia italiana: Ultraveristi” SENESI Galleria d’Arte Via Cernaia 19 – Savigliano (Cn) - Tel. 0172 712922 www.senesiarte.com In permanenza Opere di Simonetta Carpini SENSO DEL SEGNO Associazione Artistico-culturale Disegno e Incisione Via Duchessa Jolanda 34 – Torino - Tel. 011 4473998 Orario: lun. - ven. 15,30-18,30 Fino al 29/2 “Il segno inedito di Aldo Conti” GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA EMMA INFANTE Via Des Ambrois 2 (p.za Carlina) – Torino - Cell. 347 9969524 [email protected] - www.emmainfante.com Orario: tutti i giorni 11,00-13,00/15,30-19,30; dom.e lun. chiuso SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA Via Galileo Galilei 45 – Biella - Tel. 015 355414 Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento Sino a fine febbraio “Incerte Patrie. L’Unità d’Italia nel suo 150° compleanno” GALLERIA D’ARTE LA BACHECA Via dei Pisani 1 – Cagliari - Tel. 070 663396 [email protected] - www.bachecarte.it Fino al 3/3 “Sentimental...Eros 5” Collettiva STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) - Tel. 0121 76235 Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante GALLERIA FERRERO Arte Contemporanea Villa Nesi - Via Torino 29 – Ivrea (To) - Cell. 347 1414200 [email protected] - www.galleriaferrero.com Visite su appuntamento In permanenza Opere di Roberto Demarchi STUDIO LABORATORIO di Anna VIRANDO C.so Giovanni Lanza 105 – Torino - Tel. 011 6601574 Orario: lun. - sab.17,00-20,00 Fino al 3/3 “Carnalità” Personale di Andrea Catolino GALLERIA FOGLIATO Via Mazzini 9 – Torino - Tel. 011 887733 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-19,30; chiuso lunedì e festivi Fino al 25/2 Opere di Elisabetta Viarengo Miniotti GALLERIA LA CONCHIGLIA Via Zumaglia 13 bis – Torino - Tel. 011 6991415 - Cell. 347 8285604 [email protected] - www.laconchiglia-to.com Orario: mart. - ven. 15.00-19,00; sab. 10,00-12,00/15,00-19,00 Fino al 29/2 I Pittori della Galleria: E. Boggione, A. Ciocca, P. Filannino, S. Gallli, G. Griva, W. Nuzzo, F. Rinallo, F. Tabusso, J. Vincenti GALLERIA MARTORANO Via Gioberti 35 – Torino - Tel. 011 548794 [email protected] Orario: lun. - ven. 10,00-12,30/16-19,30; sab. 10,00-12,30/pomer. su app.to; dom. chiuso Artisti della Galleria GALLERIA MAURIZIO RINAUDO Via Buniva 14 – Pinerolo (To) - Cell. 339 7434005 In permanenza Opere di Maurizio Rinaudo GIORGIO MAROSI Galleria C.so Francia 209/B – Torino - Tel. 011 7495348 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16-19,30 esclusi lunedì e festivi Artisti della Galleria TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino - Tel. 011 6966422 Orario: mart. - sab.17,00-19,00 Fino al 14/3 “Due artiste fra pittura e scultura” con Ingrid Barth e Tea Vietti TINBER ART GALLERY Via Albergian 20 – Pragelato (To) - Tel. 0122 78461 [email protected] Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 Fino al 18/3 Maestri di Arte Contemporanea ULTIME FRONTIERE Galleria Via Varazze 11 – Torino - Tel. 349 8462892 Visite su appuntamento “Sulla rotta d’Italia” UNIQUE Galerie d’Art di Patrick CAPUTO C.so Vittorio Emanuele II 36 – Torino - Tel. 011 5617049 - Cell. 334 8017314 [email protected] - www.galerieunique.com Orario: mart.- sab. 10,00-12.30/15,00-19.30 Dal 2 al 30/3 “Colori, luci e armonie” Personale di Alessandro Mazzuca In permanenza Opere di Roberto Piaia VAILATI Galleria d’Arte C.so Bramante 78 – Torino - Tel. 011 6967292 - Cell. 346 2326181 [email protected] Orario: lun. 15,30-19,30; mart. - ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 Artisti della Galleria, tra i quali Asveri, Fr. Casorati, G. De Agostini, Musante, Ruggeri, Soffiantino e Tabusso VIVIARTEVIVA Galleria Artistica e Culturale Via Madonna delle Rose 34/C – Torino - Cell. 347 9453075 - Fax 011 3114769 [email protected] - www.viviarteviva.it Orario: lun. - sab.16,00-19,00 LA GIARDINERA Casa dell’Arte e dell’Architettura Via Italia 90 bis – Settimo T.se (To) - Tel. 011 8028238 Orario: giov. - dom. 16,00-19,00 LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c – Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 [email protected] - www.lalanternaarte.com Orario: lun. - sab. 16,00-19,00 A. Arcidiacono, S. Attisani, G. Boffa, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, Gigli, E. Gribaudo, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, U. Nespolo, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Sesia della Merla, F. Tabusso, G. Valerioti, naïf croati e grafica nazionale ed internazionale LA ROCCA Galleria Via della Rocca 4 – Torino - Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026 Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiuso Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti LUCE Gallery C.so S. Maurizio 25 – Torino - Tel. 011 8141011 [email protected] - www.lucegallery.com Orario: mer. - sab. 15,30-19,30 Fino al 17/3 “Liminal Boundaries” Collettiva LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) - Tel./Fax 011 9492688 [email protected] - www.luna-art-collection.com Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo GIEMME S.r.l. Via Cuneo, 33 - 10044 Pianezza (TO) - Italy Tel. +39 011.2344400 - Fax +39 011.2344491 E-mail: [email protected] Gallerie Milano ANTIQUUM ORATORIUM PASSIONIS di S. AMBROGIO P.za Sant’Ambrogio – Milano - Cell. 335 6405004 [email protected] Visite su appuntamento FONDAZIONE GIANNI E ROBERTO RADICE Via Pierfrancesco Mola, 39 - Milano - Tel. 02 39214197 - Cell.: 347 1230644 Visita solo su appuntamento Opere della Fondazione SPAZIOINMOSTRA Via Cagnola, 26 – Milano - Tel. 02 33105921 [email protected] - www.spazioinmostra.it Orario: lun. - giov. 15,30-19,30, ven. 13,00-16,00 SPAZIO TADINI Via Jommelli, 24 – Milano - Cell. 366 4584532 www.spaziotadini.it STUDIO D’ARS Via Sant’Agnese, 12/8 – Milano - Tel. 02 860290/86450302 [email protected] - www.fondazionedars.it Orario: lun. - giov. 15,30-19,00; mart. 21,00-23,00; ven. 17,00-19,00; sab. e festivi chiuso MACRO - MUSEO ARTE CONTEMPORANEA ROMA Via Reggio Emilia, 54 – Roma - Tel. 06 671070400 www.macro.roma.museum/ MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO Via Guido Reni - Roma - Tel. 06 3210181 www.fondazionemaxxi.it A.L.P.G.A.M.C. Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea GIAMPIERO BIASUTTI Arte Moderna e Contemporanea Via della Rocca 6/B – Torino - Tel. 011 8141099 - Fax 011 8158776 [email protected] - www.galleriabiasutti.com Orario: mart. - sab.10,30-12,30/15,30-19,30 Fino al 24/3 “Panta rei” Collettiva BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino - Tel. 011 8173511 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 Fino al 17/3 “Materia dinamica” CENTRO ARTE LA TESORIERA C.so Francia 268 – Torino - Tel. 011 7792147 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso o su appuntamento In corso Pittura italiana dall’800 al ’900 DAVICO Galleria Gall. Subalpina 30 – Torino - Tel. 011 5629152 Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiuso Fino al 25/2 Personale di Luigi Leonidi Dal 1° al 31/3 Giuliano Costa LA TELACCIA Galleria d’Arte Via Pietro Santarosa 1 (p.za Statuto) – Torino - Tel/Fax 011 5628220 www.latelaccia.it Orario: lun. - sab. 15,00-19,30 Dal 1° al 10/3 “Le donne nell’arte” Collettiva con Teresa Fabris, Lina Moretti Nesticò, Marzia Roversi, Donatella Serafini e Cristina Viganò NARCISO Galleria P.za Carlo Felice 18 - Torino - Tel. 011 543125 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 Pittura e grafica del Novecento italiano TERRE D’ARTE Galleria Via Maria Vittoria 20/A – Torino - Tel./Fax. 011 19503453 www.terredarte.net Orario: lun. - sab. 10,30-13,00/16,30-19,30 Ceramica contemporanea Arte Antica AVERSA Galleria Via Carlo Alberto 24 ang. Via Cavour – Torino - Tel. 011 532662 Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 In permanenza Opere dell’Ottocento CASA D’ASTE DELLA ROCCA Via Della Rocca 33 – Torino - Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244 [email protected] - www.dellarocca.net LUIGI CARETTO Galleria Via Maria Vittoria 10 – Torino - Tel. 011 537274 Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Pittori Fiamminghi e Olandesi SANT’AGOSTINO Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino - Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 Libralon www.lucianalibralon.it - [email protected] “Paris, les lumières”, 100x100cm, acrilico su tela (dalla mostra “Emozioni Liberty, armonie femminili di un’epoca”, 2010) ARTISTA SELEZIONATA DAL CORRIEREdell’ARTE Venerdì 24 Febbraio 2012 CORRIERE dell’ARTE corriere4__ 16/02/12 13:19 Pagina 12