Africa 2016 – Sudan – OVCI
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Africa 2016 – Sudan – OVCI
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa 2016 SCHEDA SUDAN – Khartoum (OVCI) Volontari richiesti : N 2 SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SUDAN – Khartoum INTRODUZIONE FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro. DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO: SUDAN A seguito dell’indipendenza dalla Gran Bretagna ottenuta nel 1956, il Sudan è stato per decenni teatro di guerre civili che hanno inevitabilmente segnato il destino di questo Paese, ostacolandone adeguate condizioni di sviluppo. Il 9 gennaio del 2005 è stato firmato dal Governo Sudanese e dal Sudanese People Liberation Movement (SPLM) un Accordo di Pace che ha posto fine ai 21 anni di guerra civile tra Nord e Sud del Paese che è costata la vita a circa 2 milioni di persone e che ha determinato più di 4 milioni di sfollati. Le frizioni tra queste due aree del Paese sono sempre state presenti e sono il risultato di un mix di cause: la difficile convivenza interetnica tra le comunità arabe islamiche del Nord (predominanti) e le minoranze nere indigene di religione cristiana o animista del Sud; le rivendicazioni indipendentiste da parte delle popolazioni meridionali; e, a partire dagli anni ’80, la scoperta di giacimenti petroliferi nel Sud. Nel 2003 si è aggiunto lo scoppio di un ulteriore conflitto nell’area occidentale del Paese, nella regione del Darfur, che ha già determinato oltre 200.000 vittime e circa 2 milioni di sfollati. La crisi verificatasi nel Darfur è l’inasprimento di conflitti di matrice tribale che affliggono questo territorio già da decenni, ma che hanno assunto ora dimensioni preoccupanti. Al momento la risoluzione del conflitto nel Sud non ha portato alcun beneficio alla crisi del Darfur, al contrario, dopo la cessazione delle ostilità sul fronte meridionale, le autorità di Khartoum sembrano ancora meno disposte a intavolare vere trattative con i ribelli. Il 31 dicembre 2007 le Nazioni Unite hanno preso il controllo del territorio e durante i primi mesi di ottobre si sono trovate a tentare di stabilizzare la situazione. Le elezioni parlamentari e presidenziali tenute tra il 5 e il 12 aprile 2010, con dieci mesi di ritardo rispetto al previsto, hanno consentito l’elezione del presidente del Sudan e del Sud Sudan, e dei deputati del parlamento nazionale e del Sud Sudan. Tra il 9-15 gennaio 2011 si è poi svolto il referendum per l'autodeterminazione del Sud Sudan. Con la votazione del 90% degli aventi dritto, si è sancito col 98,81% dei voti la nascita del nuovo Paese in definitiva divisione dal resto del Sudan. Purtroppo, tale secessione non solo ha lasciato alcune questioni delicate in sospeso (lo status politico di Abyei, la definizione di alcune parti dei confini e la suddivisione della gestione delle risorse petrolifere), ma ha anche aperto nuove aree di scontri e tensioni (Sud Kordofan e Blue Nile) generando nuovi flussi di sfollati e profughi. Importanti sono state anche le ripercussioni in campo economico e finanziario: infatti, entro i primi mesi del 2011, il prezzo del petrolio ha subito un aumento del 40%, causando un effetto domino sul prezzo del resto dei beni, inclusi quelli primari. L’inflazione è andata crescendo (dal 13% nel 2010 al 37,4% del 2012) e il tasso di crescita del PIL è stato del -10,1% nel 2012 e del 3,4% nel 2014 (fonte: Central Intelligence Agency). Secondo l’ultimo rapporto UNDP il Sudan ha un indice di sviluppo umano pari a 0,473 collocandosi al 166° posto nella classifica mondiale. La popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà si attesta al 46,5%. Relativamente ai diritti umani, si denunciano nel Paese gravi violazioni (sia crimini di guerra che crimini contro l’umanità), soprattutto nel Darfur, perpetrate dalle forze governative, dalle forze militari e dai gruppi armati. Dopo la tregua del 2011, in Darfur sono ricominciati gli scontri tra l'esercito sudanese, le milizie paramilitari alleate e i gruppi indipendentisti "neri": dall'inizio del 2014, sono 385mila i civili che hanno perso la casa, raggiungendo i due milioni di profughi già nei campi (la stragrande maggioranza dei profughi sono bambini e ragazzi di meno di 12 anni, talvolta separati dalle loro famiglie) – fonte: Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA). Non ci sono scuole, né spazi di incontro. Nel Darfur, devastato dalla guerra continua l'alta incidenza di stupri e violenze sessuali ai danni di donne e adolescenti, secondo un rapporto pubblicato oggi da Medici Senza Frontiere (MSF). Nonostante l’insicurezza perdurante nel sud del Darfur si registra anche un dato positivo e significativo:il flusso dei rientri di gruppi di sfollati nel sud della regione dai campi di accoglienza ai villaggi di origine è ormai costante: il coordinamento degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite ha segnalato che da gennaio 2014 ad oggi circa 120 mila persone sono rientrati nei propri villaggi. Più che la convinzione di essere di nuovo al sicuro nelle proprie case, a spingere molti di loro a lasciare i campi è il peggioramento della qualità della vita nei centri di accoglienza. Nel 2014 l’assistenza delle centinaia di migliaia di nuovi profughi, per lo più donne e bambini, è stata carente in tutto il Darfur. Le minacce sono sempre le stesse: insufficiente disponibilità d’acqua e di cibo, condizioni igienico sanitarie e sicurezza inadeguate. La mortalità continua a essere molto alta. In pochi superano i 50 anni mentre tra i bambini il 60% non raggiunge il sesto anno di vita. Inoltre, la protezione e la sicurezza sono del tutto insufficienti. Continuano a registrarsi scontri armati che coinvolgono i civili soprattutto nel Nord Darfur. Il settore sanità è quello che registra la maggiore criticità. Solo il 24% della popolazione ha accesso a servizi sanitari adeguati, e solo il 55% ha accesso all’acqua potabile. Le grandi malattie continuano a gravare sul paese: oltre 1milione e 1570 i casi di malaria registrati nel 2015, 207 i casi di tubercolosi e 2900 morti per aids (53.200 persone sono affette da HIV). Inoltre, il conflitto in Darfur costa 23 volte di più rispetto alle spese sanitarie dell'intero Sudan. La categoria più a rischio sono i bambini. Il 32,3% è sottopeso e la mortalità infantile è molto alta: 52 morti ogni 1000 nascite. Le principali cause di morte per i più piccoli sono attribuibili a Malnutrizione e infezioni. Anche l’istruzione è un settore a rischio: Il 26,6% della popolazione è analfabeta. Infine, anche la libertà di stampa è limitata tanto che il Freedom of the press rankings (Rapporto 2015) colloca il Paese al 174° posto su scala mondiale, in una classifica di 180 Paesi. Di seguito si riportano le esperienze maturate dall’organizzazione, OVCI, che opererà nel paese con il presente progetto e una breve presentazione del partner: DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG: OVCI L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n. 2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n. 4187. Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995. L’Organismo realizza: • progetti per favorire la formazione e l’autonomia dei cittadini dei Paesi in via di Sviluppo, con particolare attenzione al tema della disabilità • iniziative in Italia per la sensibilizzazione sociale in merito ai problemi dei popoli del mondo. OVCI è attualmente attivo con i suoi volontari, specializzati nel campo della salute di base, dell’educazione, formazione professionale e riabilitazione di soggetti con disabilità, in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali - “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8. OVCI la Nostra Famiglia inizia ad operare in Sudan nel 1983, con la costruzione e l’avviamento del Centro Polivalente Riabilitativo “Usratuna” di Juba (oggi Sud Sudan), in collaborazione con l’Arcidiocesi locale. Apre anche una sede nella capitale del Paese nel 1999, su richiesta delle autorità governative locali, dando supporto alla costituzione dell’Associazione locale Usratuna Sudanese Association for Disabled Children (USADC), con l’obiettivo generale di promuovere le pari opportunità per bambini e adolescenti con disabilità in Sudan. Tra gli impegni assunti per poter raggiungere gli scopi statutari dell’Associazione, fondamentali risultano le tre aree di bisogno individuate: • Partecipazione delle famiglie e della comunità (attraverso il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria - RBC). • Formazione e introduzione al lavoro dei giovani con disabilità • Riabilitazione medica La prima attività posta in essere, in ordine di tempo, è stata quella della Riabilitazione su Base Comunitaria. Iniziata nel 2000, ad oggi questa attività è estesa su tre grandi quartieri di Khartoum (Al-Bassia, Al-Bougaa e Dar-El-Salaam) e coinvolge in tutto circa 30 volontari (denominati promotori RBC). La RBC è una strategia promossa dall’OMS che affronta la disabilità con un approccio globale e onnicomprensivo. Ha come obiettivo la piena partecipazione della persona disabile alla vita della sua famiglia e della comunità e, quindi, prende in considerazione i suoi bisogni a tutti i livelli: sanitario, educativo, economico e sociale. Nel 2004, per rispondere a una forte carenza di servizi nella zona di Dar-El-Salaam, OVCI in collaborazione con USADC ha costruito un asilo infantile che ospita annualmente circa 100 bambini, disabili e non. Il secondo servizio attivato consiste nell’avvio del primo Centro di Formazione Professionale (Vocational Training Centre – d’ora in poi VTC) per disabili in età evolutiva a Omdurman (una delle tre grandi Municipalità di Khartoum), inaugurato nel 2004. L’attuale capacità del VTC è di circa 140 studenti con un percorso formativo di 3 anni: il primo anno è propedeutico, per poi passare a un laboratorio specifico, scelto sulla base delle preferenze e capacità di ciascun studente. Attualmente, i laboratori pratico-manuali sono 5: informatica, carta riciclata, ceramica, falegnameria e panetteria. Nell’anno scolastico 2014-15 risultano iscritti 145 alunni. Nel 2010 è stato aperto un distaccamento a Dar-El-Salaam, dove sono attivi i laboratori di panetteria e musica, che accoglie 30 studenti annualmente. Il terzo intervento in ordine di tempo è consistito nella costruzione ed avviamento (nel 2008) del primo Centro di Riabilitazione Pediatrico per l’età evolutiva in tutto lo Stato di Khartoum (chiamato, come l’Associazione Controparte: Usratuna Rehabilitation Centre). A livello parallelo si è posto l’impegno - intrapreso già dall’anno 2004 - per l’avvio del primo Corso di Laurea del Paese in Scienze Riabilitative che l’Organismo ha avviato in partenariato con la Ahfad University. Le prime 30 fisioterapiste del Paese si sono laureate nel 2012. OVCI, insieme ad Afhad University, è stato uno dei promotori che hanno portato al riconoscimento della figura del Fisioterapista in Sudan. Il Centro di Riabilitazione gestito da OVCI è uno degli unici sei servizi riabilitativi in Sudan a prestare servizi gratuitamente e, quindi, ad essere realmente accessibile alla maggior parte della popolazione locale. La lista di attesa è molto lunga (un centinaio di bambini sia per la fisioterapia che per la logopedia), anche se i terapisti svolgano una media di 9 trattamenti al giorno. Dal 2010 al 2013 OVCI ha implementato un progetto di finanziato dall’Unione Europea, con l’obiettivo di potenziare le attività iniziate nel sobborgo di Dar El Salaam (DES). Il progetto ha permesso di migliorare le attività in essere (dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria, al Centro Riabilitativo e Dispensario Pediatrico, al potenziamento del distaccamento del Centro di Formazione Professionale. Si è lavorato molto per realizzare attività di sensibilizzazione sul territorio che hanno creato un terreno fertile al Dispensario per le vaccinazioni e aumentato il numero di bambini seguiti dal Centro di Riabilitazione, grazie anche al potenziamento del programma di RBC. Un impatto positivo si è visto anche sul Centro di Formazione, le famiglie sono risultate più motivate a dare ai propri figli con disabilità un’opportunità di crescita e di raggiungimento di autonomia. Il progetto ha posto anche le basi per la costituzione del Network “All together for disabled people”, un Netowork che raduna Associazioni sudanesi e internazionali operanti nel campo della disabilità nella zona di Khartoum. Sono 40 le associazioni raggiunte, creando momenti di formazione e confronto aperto, oltre a migliorare il sistema di riferimento tramite la pubblicazione di una carta dei servizi disponibili, e creando una comune lettera di riferimento pazienti. La rete costituita e la consapevolezza che a Khartoum sei Centri per trattamenti in età evolutiva non sono sufficienti per soddisfare la richiesta portano all’attuale impegno: creare una rete di comunicazione e una base comune di conoscenze con altri Centri che in città svolgono attività affini e/o complementari, nell’ottica di un intervento globale sulla persona con disabilità. Nasce il progetto “Potenziamento dei Servizi MedicoRiabilitativi e sociali promossi dalla associazione USADC per la promozione di un modello di welfare in Sudan” di durata triennale, finanziato dal Ministero Affari Esteri Italiano – con lo scopo d consolidare un modello integrato di servizi che, in collaborazione con l’Ahfad University, possa essere riprodotto in altre parti del Paese. Per raggiungere l’obiettivo è necessario un consistente intervento formativo. Partner USADC USADC, collabora con cui OVCI dall’anno della sua costituzione (1999). Da gennaio 2000, è riconosciuta ufficialmente dal Governo Sudanese (tramite la Humanitarian Aid Commission – HAC). Ad oggi, vi lavorano 71 persone (di cui 37 a titolo volontario). Organizzata su base volontaristica, USADC ha scelto sin dal suo nascere, di configurarsi come un’esperienza di dialogo paritario fra esponenti della società sudanese provenienti da diversa estrazione sociale e appartenenza religiosa. Il suo carattere multi-etnico e multi-religioso ne ha fatto un’esperienza culturalmente molto significativa, unica in un Paese diviso da un conflitto troppo spesso alimentato da giustificazioni di tipo religioso. Fondamentale sottolineare come questa composizione associativa, comporti un fortissimo radicamento nella comunità e nei vari strati della società civile di Khartoum, anche per la presenza del suo Presidente, dott. Baha Eldin Abdel Amid, figura di spicco nella società locale. Queste le attività dal 2000: • Indagine conoscitiva su bisogni dei disabili, in particolare bambini, e sulle risposte presenti. • Incontri di sensibilizzazione di comunità e famiglie sulla disabilità, e lotta all’esclusione sociale. • Corsi e seminari, per sviluppare competenze atte ad implementare servizi per bambini disabili. • Corsi per persone incaricate della promozione sociale dei bambini disabili. • Allargamento della base associativa, attraverso il coinvolgimento di altri volontari disponibili nella promozione di attività di difesa dei diritti delle persone disabili. L’accordo programmatico tra OVCI e USADIC viene rinnovato tacitamente di anno in anno. Nel corso del 2014 è prevista una missione da parte del Direttivo OVCI per un nuovo accordo triennale. Altro soggetto coinvolto nel progetto è: AHFAD UNIVERSITY FOR WOMEN, con cui OVCI collabora dal 2004. È la prima Università del mondo islamico ad essere aperta solamente a studentesse di sesso femminile, con lo scopo di promuovere le pari opportunità. Dato il livello accademico dell’Istituto ed i contatti Istituzionali dell’Associazione sul campo, è da considerare uno dei partner strategici più importanti per l’implementazione del piano strategico dell’Organismo in Sudan. Uno dei risultati più significativi di questa collaborazione è la realizzazione di un corso di 5 anni in Scienze Riabilitative, al quale OVCI fornisce supporto tecnico e didattico. Nell’aprile 2012 si sono laureate le prime fisioterapiste. Da agosto 2011, Ahfad svolge presso il Centro Usratuna un servizio psico-educativo per i pazienti. NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5 MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi. EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO: Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede: ¾ elevato spirito di adattabilità; ¾ flessibilità oraria; ¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana; ¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute; ¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto; ¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria; ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali; partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero; scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi; partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero. partecipare alla valutazione finale progettuale Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi: SUDAN – Khartoum (OVCI) ¾ Si richiede al volontario di riferire al Responsabile di Progetto e al Rappresentate Paese in loco per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente ¾ Si richiede al volontario in servizio civile di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana ¾ Si richiede al volontario, se necessario, la disponibilità ad utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SUDAN – Khartoum (OVCI) Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio: Rischi politici e di ordine pubblico: A seguito di un referendum svoltosi nell’aprile 2011, il Sud Sudan è divenuto indipendente il 9 luglio 2011, ponendo fine al periodo transitorio di applicazione del Comprehensive Peace Agreement tra il Governo di Khartoum e il Sudan People’s Liberation Movement. Tuttavia gli accordi di pace firmati nel settembre 2012 non hanno ancora trovato piena applicazione ed il confine tra i due Stati non è demarcato. In tutto il Paese persiste un generale clima di tensione, dovuto alle criticità connesse, oltre che ai rapporti con il Sud Sudan, anche ai conflitti in Sud Kordofan e Blue Nile e alla perdurante crisi in Darfur. Lo stato di emergenza, vige in tutta la regione del Darfur e negli Stati del Sud Kordofan e del Blue Nile. La regione di confine tra Sudan e Sud Sudan, specialmente negli Stati del Sud Kordofan e del Blue Nile e’ infatti ancora instabile e continuano a registrarsi scontri tra le Forze governative ed gruppi affiliati al “Sudan People’s Liberation Movement-North (SPLM-N)”. Il banditismo contraddistingue tutto il territorio del Darfur (nord, sud, ovest Darfur), ivi comprese le aree urbane, e non risparmia neanche gli operatori umanitari. E’ inoltre elevato il rischio di scontri tra gruppi armati e forze governative. Si segnala che negli ultimi tre anni si sono inoltre verificati numerosi casi di sequestro di persona, anche a danno di operatori umanitari. Sono inoltre a forte rischio le aree di Abyei, ancora oggetto di contesa tra Sudan e Sud Sudan, Sud Kordofan e Blue Nile. Si sconsigliano viaggi in queste regioni. Per tutte le predette zone sono in vigore restrizioni di accesso che valgono anche per il personale umanitario. La città di Khartoum, dove opereranno i ragazzi in Servizio Civile, si trova comunque a più di 800 km dal confine con il Sud Sudan (zona più colpita durante le tensioni interne al Sud Sudan che hanno portato a una riapertura del conflitto interno al Sud Sudan a fine 2013). Khartoum è una città sicura e stabile; i disordini sociali sono sporadici e legati a circostanze ampiamente prevedibili con anticipo. L’Ambasciata Italiana e il servizio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno istaurato un servizio di comunicazione tramite l’invio di regolari bollettini; in caso di urgenze viene inviato un SMS al Rappresentante Paese di ogni ONG presente in loco. La situazione politica è sotto controllo: le elezioni presidenziali di aprile 2015 si sono svolte senza problemi di ordine pubblico. Non si registrano furti o situazioni di pericolo percepito, nemmeno nelle fasce orarie serali, a testimonianza del fatto del che anche il fattore culturale (il furto o l’aggressione sono fortemente biasimati dalla religione islamica). Rischi sanitari: Le strutture medico/ospedaliere del Paese non rispecchiano gli standard occidentali. Dal punto di vista sanitario i rischi maggiori sono legati alle malattie tipiche della zona equatoriale: febbre gialla, tetano/difterite, epatite A e B, tifo, meningite, malaria, ameba, colera. Il rischio di contrarre la malaria è molto basso perché la città di Khartoum si trova in zona predesertica. Nel quotidiano, i rischi maggiori sono legati all’alimentazione (infezioni, batteri, virus); durante la stagione secca (maggio-settembre) è più alto il rischio di contrarre infezioni intestinali per l’abbassamento della qualità dell’acqua utilizzata per cucinare (benché filtrata). Negli ultimi anni sono stati riportati frequenti casi di “febbre della Rift Valley”; una malattia infettiva non contagiosa dei Ruminanti, presente in Africa (specie nell'area della Rift Valley) e nella penisola arabica. Costituisce un’importante zoonosi. In linea generale, sono frequenti le infezioni causate da contatto diretto con animali infetti, da assunzione di latte non pastorizzato o da punture di insetto. ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A FRONTE: Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza ¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero. ¾ Ambasciate/consolati Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari. Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori: ¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi ¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito ¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali ¾ Curare di essere costantemente reperibili ¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne ¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti ¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie ¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose) ¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante ¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari. Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari: Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico RISCHIO ACCORGIMENTO GUERRIGLIA E ATTI TERRORISTICI La sede di attuazione del presente progetto è parte del Piano di Emergenza predisposto dall’Ambasciata Italiana in Sudan, nella fattispecie il Centro di Riabilitazione di Omdurman (ubicato sotto la residenza dei volontari OVCI) è una delle Aree di Raccolta in Sicurezza accreditate dall’Ambasciata stessa (Faglia N.6, sotto la responsabilità del Rappresentante Paese di OVCI). SOMMOSSE OVCI la Nostra Famiglia raccomanderà ai giovani in SC di fare riferimento al Rappresentante Paese e all’OLP in loco per evitare situazioni di pericolo, pianificando con loro ogni spostamento. Si suggerisce ai volontari in SC di evitare luoghi di assembramento, di non circolare in orari notturni e in zone isolate della città, oltre a evitare spostamenti con oggetti di valore (ipad, macchine fotografiche, ...). Viene consigliato di non spostarsi con ingenti somme di denaro e portare con sé la fotocopia dei documenti di identità. Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari: RISCHIO PROFILASSI E VACCINAZIONI ACCORGIMENTO OVCI la Nostra Famiglia prima della partenza crea un contatto diretto tra volontario in SC e il medico infettivo logo di fiducia dell’Organismo, dr. Agostino Zambelli, medico specializzato in malattie infettive – Ospedale Sacco di Milano – con numerosi missioni nei progetti sanitari OVCI. Il dr. Zambelli è anche il referente medico italiano per eventuali necessità durante la permanenza in loco dei volontari OVCI, facilmente raggiungibile sia via mail si telefonicamente. Colera, epatiti e infezioni intestinali possono essere evitate con un corretto comportamento personale ed alimentare, soprattutto nell’uso delle bevande. CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA ¾ Khartoum, capitale del Sudan, ha diversi ospedali e cliniche private internazionali a cui poter accedere in caso di malattia. Mediamente queste strutture sono raggiungibile in 30 minuti, con veicolo dell’Organismo o taxi. Le strutture alle quali, in genere, si fa riferimento sono: Jarrash, Hospital, Fidel Hospital, Doctor’s Clinic e Royal International. Oltre a queste strutture si fa riferimento al medico raccomandato dall’Ambasciata Italiana, dott.ssa Amanda. Per ogni consulto è inoltre possibile riferirsi al Medical Coordinator di OVCI. Ad Omdurman esistono due ospedali particolarmente facili da raggiungere dal centro: Blue Nile Hospital e Omdurman Emergency Hospital. Il livello del servizio e delle apparecchiature è medio. PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio: ¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali; ¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..) ¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto ¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato. Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi: SUDAN – Khartoum (OVCI) ¾ il disagio di dover condividere l’appartamento che l’Organismo mette a disposizione con un altro volontario ______________________________________________________________________________________ DESCRIZIONE SEDE DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE: SUDAN – Khartoum Khartoum è la capitale del Sudan, conosciuta come “la capitale fatta di tre città”: Khartuom, Omdurman e Khartoum-Nord. Omdurman è considerata la capitale nazionale, Khartoum è la capitale commercialeamministrativa, Khartoum-Nord quella industriale. Le tre città si estendono attorno alla confluenza del Nilo Bianco e Azzurro. Il clima è molto arido, per la vicinanza con il deserto e le precipitazioni molto scarse. Nel 2012 la popolazione stimata è di 37.200.000 unità (fonte Banca Mondiale). La maggior parte della popolazione è di pelle chiara, di religione e cultura islamica; la lingua maggiormente diffusa è l'arabo. A Khartoum la maggior parte delle strade è asfaltata, e in generale il livello di sviluppo infrastrutturale è buono (anche se non comparabile con quello di altre capitali africane). A Khartoum esistono due centri commerciali, un cinema, una vasta scelta di ristoranti di medio livello, quattro hotel di standard internazionale, un centro espositivo per fiere ed esposizioni artistiche. È il luogo di incontro di tutti i popoli del Sudan, polo economico della nazione, importante centro amministrativo e nodo di comunicazioni; inoltre è la più estesa area urbana del Paese. L'agricoltura è poco sviluppata; viene coperto solo il fabbisogno interno di cereali, ma il Paese è costretto a importare grandi quantità di derrate alimentari. Il commercio con l'estero è fortemente passivo. Si può verosimilmente affermare che nello Stato di Khartoum, il 30% della popolazione lavora nell’industria o nel commercio, il 10% lavora nel terziario (Governo, Agenzie Internazionali, ONG, ecc..) il 15% lavora nell’allevamento e agricoltura. Il tasso di disoccupazione è alto, soprattutto per le donne, e almeno il 30% della popolazione svolge lavori saltuari. Questo progetto si implementerà per lo più nel sobborgo urbano di Omdurman (il nucleo originario di Khartoum, pertanto la parte più antica, tradizionale e meno sviluppata), dove si trova il Centro di Riabilitazione Pediatrico per l’età evolutiva al quale accedono, però, bambini provenienti da tutta la città. Il programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) si sta implementando in tre aree della città: AlBassia, Al-Bougaa e Dar-El-Salaam. Dar El Salam (DES) è un sobborgo di 350.000 abitanti, a circa 20 km a est dalla città di Omdurman. Questa grande area è abitata per la quasi totalità da profughi di guerra del Darfur o del Sud Sudan, ormai stanziali. A DES esistono solo due Servizi Sanitari pubblici, ma nessun Servizio Riabilitativo pubblico. Anche i servizi educativi e formativi scarseggiano (64 scuole governative in tutta la zona). Le case sono quasi tutte capanne di sabbia. Non c'è elettricità, se non in alcune zone. DES è raggiungibile in circa 20/30 minuti con i mezzi dell’Organismo o in taxi oppure in un ora con il trasporto pubblico. Al-Bassia è un sobborgo di Omdurman che si affaccia sul Nilo, nella zona di Tuti Island, dove il Nilo Bianco (proveniente dagli altipiani etiopici) si congiunge al Nilo Azzurro (emissario del Lago Vittoria). Dista pochi chilometri dalla sede del compound dell’Organismo ed è raggiungibile in macchina o con i mezzi di trasporto pubblico in pochi minuti. Al-Bougaa, sobborgo a nord della città di Omdurman; all’interno della città è il luogo dove le condizioni sanitarie sono più precarie e dove le situazioni di disagio economico sono più evidenti (dati CBR). Dista pochi chilometri dalla sede del compound dell’Organismo ed è raggiungibile in macchina o con i mezzi di trasporto pubblico. I volontari coinvolti nelle attività OVCI a Khartoum sono inseriti nel Centro di Riabilitazione di Omdurman (dove si trovano anche gli uffici dell’Organismo) e presso il distaccamento di Dar El Salaam. Nel territorio di Khartoum OVCI interviene nel settore Sanità e Grandi Malattie DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE: SANITA’ E GRANDI MALATTIE La disabilità è tuttora un fattore determinante di esclusione sociale, soprattutto in Paesi in via di sviluppo come il Sudan. Tra le persone disabili, i bambini rappresentano la categoria più a rischio. E’ infatti comune che il bambino con disabilità abbia più difficoltà nell’accedere ai servizi educativi e sanitari di base e sia soggetto ad abusi, violenze e forme di sfruttamento. Solo il 4% della popolazione disabile under 18 frequenta il Sistema Educativo (The National Strategy for the Education of Children with Disabilities, 2012-2016). Secondo il 5° e ultimo censimento effettuato in Sudan, nel 2008, la popolazione disabile presente si aggira attorno ai 1,46 milioni di individui (ovvero il 4,7% della popolazione) di cui 408.604 con un’età compresa tra gli 0 e i 18 anni. Tra questi ultimi, l’indice di disabilità risulta uniformemente distribuito tra i sessi (oltre 219.000 maschi e 189.000 femmine). Emerge, inoltre, che circa il 40% (249.711 su 626.000) dei disabili tra gli 0 e i 24 mesi presenta un ritardo mentale. Sebbene le percentuali di incidenza siano verosimili, il totale reale delle persone con disabilità è probabilmente maggiore rispetto a quanto rilevato dal censimento. L’ultima versione del World Disability Report pubblicata nel 2011 dall’OMS (http://www.who.intopic/disabilities/en/) indica una stima del 15% di disabili rispetto alla popolazione mondiale e, considerando le condizioni socio-economiche del Sudan, è difficile pensare che l’incidenza sia inferiore alla media. Applicando questa percentuale, i disabili in Sudan risulterebbero essere circa 4.660.000. In termini normativi, il Sudan appare un Paese ricettivo rispetto alla questione della disabilità, per lo meno a livello teorico. La prima legge quadro sull’assistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità fu emanata solo nel 1984 e nel 2004 il Ministro della Sanità ha ufficialmente riconosciuto l’importante contributo fornito dalle ONG locali ed internazionali al benessere della popolazione sudanese in questi anni di transizione: “è fondamentale creare un meccanismo che assicuri un buon grado di coordinamento delle ONG internazionali con le politiche sanitarie locali, ed una conformità di standard e protocolli sanitari”, asserzione ripetuta diverse volte durante il workshop sul ruolo delle ONG nello sviluppo delle politiche nazionali sanitarie (Khartoum, 11-12 Febbraio 2004). Questo ha permesso, negli ultimi 10 anni, di aumentare l’offerta di servizi specialistici, anche se emergono due limiti importanti: quello geografico e quello economico. Innanzitutto, la maggior parte di questi Centri si concentra nella capitale e nelle aree fortemente urbanizzate, oltre ad essere spesso a pagamento. Sulla base delle informazioni raccolte tramite il Network di organizzazioni che lavorano nel campo della disabilità nell’area di Khartoum “All Together for the Disabled People” (di cui OVCI e USADC sono i promotori) sappiamo, ad es., che per un’area metropolitana come quella di Khartoum (più di 5 milioni di abitanti) sono presenti 39 Centri di cui 24 con sede a Khartoum centro, 5 a Khartoum nord (Bahri) e 10 ad Omdurman. Tra questi, solo 6 prestano servizi gratuitamente, tra cui il Centro Polivalente Usratuna di USADC. Il motivo principale di un così esiguo numero di Centri è innanzitutto da ricercarsi nella mancanza di personale professionalmente preparato per la gestione di servizi di tale complessità, per la mancanza di cultura e di esperienze significative nella riabilitazione. Tra l’altro, il riconoscimento della figura del terapista a livello governativo è molto recente (2013). Al momento attuale, il Centro Usratuna non è in grado di soddisfare tutte le richieste in tempi accettabili nonostante i terapisti e gli assistenti terapisti dedichino gran parte della giornata lavorativa ai trattamenti riabilitativi individuali (circa 9 trattamenti al giorno per ogni professionista). Il Centro ha, infatti, una lunga lista d’attesa per l’accesso alla valutazione e ai trattamenti riabilitativi: al momento, 78 bambini in attesa per la fisioterapia e 85 per la logopedia. Nel corso del 2014, il Centro di Riabilitazione ha realizzato 3330 trattamenti di fisioterapia e 1292 trattamenti logopedici, prendendo in carico più di 568 bambini con disabilità. Il Dispensario di Dar ha preso in carico 2.060 pazienti, di cui 1605 bambini . Nel corso del 2014, 30 ragazzi hanno concluso il corso di studi presso il Centro di Formazione Professionale. Tali premesse evidenziano come sia fondamentale lavorare sulle liste di attesa e sulle fasce di popolazione più deboli. Da qui la necessità di incrementare l’offerta del servizio dal punto di vista qualitativo, ma anche l’urgenza di creare una rete di comunicazione ed una base comune di conoscenze con altri Centri, che nella città svolgono attività affini e complementari. Il progetto andrà a modificare gli indicatori sopra menzionati, nella fattispecie: • Lunghe liste di attesa Centro Usratuna di Omdurman per il settore fisioterapia e logopedia. Attualmente si contrano 163 bambini in lista d’attesa. • N. 2.060 pazienti presi in carico dal Dispensario di Dar El Salaam, dei quali 1.605 bambini • N. 33 ragazzi hanno attualmente accesso al Centro di Formazione Professionale (CFP) • Il tasso di disoccupazione è alto, soprattutto per le donne, e almeno il 30% della popolazione svolge lavori saltuari OVCI si pone in prima persona al centro di questo conflitto sociale che comporta la non totale presa in carico delle persone con disabilità, offrendo ai ragazzi in Servizio Civile l’opportunità di essere realmente promotori di pace per favorire l’inclusione nella società delle persone con disabilità. SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO Nel territorio di Khartoum, grazie alle informazioni raccolte tramite il Network di organizzazioni che lavorano nel campo della disabilità nell’area di Khartoum “All Together for the Disabled People” (di cui OVCI e USADC sono i promotori) sappiamo sono presenti 39 Centri di cui 24 con sede a Khartoum centro, 5 a Khartoum nord (Bahri) e 10 ad Omdurman (per una popolazione che supera i 5 milioni di abitanti). Tra questi, solo 6 prestano servizi gratuitamente, tra cui il Centro Polivalente Usratuna di USADC Nel settore SANITA’ E GRANDI MALATTIE OVCI interviene nel territorio di Khartoum con i seguenti destinatari diretti e beneficiari. Destinatari diretti: ¾ almeno 2000 persone con disabilità la maggior parte in età evolutiva che riceveranno trattamento riabilitativo; ¾ 1605 bambini che accedono al Dispensario di Dar El Salaam; ¾ 30 operatori dei vari servizi (centro di riabilitazione, centro formazione professionale, programma RBC, dispensario); ¾ 33 ragazzi che hanno accesso al primo anno di corso del Centro di Formazione Professionale e 30 ragazzi che terminano il percorso di studi ¾ 40 studentesse del corso di laurea in Scienze della Riabilitazione di Ahfad University; 12 nuove studentesse da inserire nei corsi di studio promossi dall’Ahfad University ¾ 310 genitori, familiari, insegnanti, studenti, membri della comunità che partecipano alle attività di formazione e sensibilizzazione promosse dal progetto; Beneficiari: ¾ Almeno 10.000 familiari di pazienti / allievi dei Centri e 70.000 familiari di madri e bambini afferenti al dispensario. La maggior parte della popolazione target appartiene a gruppi vulnerabili dal punto di vista socio-culturale e ad elevato tasso di povertà economica. ¾ n.135 ragazzi del Centro di Formazione Professionale di Omdurman; i membri delle 3 comunità coinvolte nel programma di RBC; 40 Associazioni locali del Network “All together for the Disabled People”. ¾ Inoltre, sia per il fatto che il progetto è indirizzato a persone con disabilità in età evolutiva (che nella famiglia sudanese gravano particolarmente sulla situazione sociale delle madri) che per il fatto che include un programma di salute materno infantile, si può ragionevolmente affermare che la maggior parte dei beneficiari diretti e indiretti del progetto saranno donne; e che l’approccio di genere costituisce una componente importante delle attività del progetto. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO: SUDAN – Khartoum (OVCI) Obiettivo 1 ¾ Ridurre la lista di attesa del 10% al Centro Usratuna di Omdurman per il settore fisioterapia e logopedia Obiettivo 2 ¾ Aumentare il n. di bambini in carico al Dispensario di DES del 10% e aumentando il n. di bambini che riceveranno le vaccinazioni di base, raggiungendo 700 bambini Obiettivo 3 ¾ Aumentare il n. di ragazzi che raggiungeranno il diploma presso il CFP, da 33 a 37 e favorire l’inserimento lavorativo dei 30 allievi che terminano il corso di studi Obiettivo 4 ¾ Offrire formazione a livello universitario per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso la donazione di 12 borse di studio a ragazze che provengono da zone disagiate e a basso reddito per la frequenza di un corso di laurea in ambito sociale, sanitario o riabilitativo presso l’Ahfad University e supporto al corso di laurea in Scienze Riabilitative presso Ahfad University DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi SUDAN – Khartoum (OVCI) Azione 1. Ridurre la lista di attesa del 5% al Centro Usratuna di Omdurman per il settore fisioterapia e logopedia 1. Stesura di nuove Linee Guida procedurali per la presa in carico dei bambini con disabilità che accedono al Centro 1. Realizzazione di riunioni mensili tra gli operatori del settore e il coordinatore del settore Logopedia per migliorarne l’efficienza 2. Realizzazione di un corso di formazione teorico-pratica agli operatori del servizio di Logopedia 3. Realizzazione di un corso teorico per i fisioterapisti locali inseriti nel Centro 4. Realizzazione di un percorso di affiancamento dei terapisti locali con esperti fisioterapisti per migliorare le proprie competenze 5. Inserimento di 6 fisioterapiste locali neolaureate in servizio civile presso il Centro Azione 2. Aumentare il n. di pazienti in carico al Dispensario di DES, da 2000 a 3000 e aumentando il n. di bambini che riceveranno le vaccinazioni di base, raggiungendo 5000 bambini 1. Attivazione di un servizio di assistenza prenatale presso il Dispensario 1. Consolidamento dei servizi di vaccinazione e di controllo malnutrizione e malaria presso il Dispensario 2. Realizzazione riunioni mensili per verificarne l’andamento 3. Realizzazione di un corso di formazione sui protocolli IMCI (Integrated Management of Child Illnesses) promossi da OMS ed UNICEF, in collaborazione con il Ministero Sudanese della Salute 4. Realizzazione di 3 momenti di sensibilizzazione della comunità locale Azione 3. Aumentare il n. di ragazzi che raggiungeranno il diploma presso il CFP, da 33 a 37 e favorire l’inserimento lavorativo dei 30 allievi che terminano il corso di studi ¾ Realizzazione di un corso di formazione sulla capacità imprenditoriale ai responsabili del CFP ¾ Realizzazione di 2 open day rivolti al settore privato, al settore pubblico per identificare contributi finanziari che possano migliorare l’offerta formativa ¾ Realizzazione di un open day per presentare l’offerta formativa del CFP ¾ Revisione dei curricula formativi di ciascun laboratorio del CFP (falegnameria, ceramica, informatica, panetteria, carta riciclata e musica) per ampliarne la valenza riabilitativo-educativa, anche alle luce delle nuove esigenze di produzione, e implementazione degli stessi da parte degli insegnanti dei laboratori, con la supervisione del responsabile di progetto ¾ Istituzione di un sistema di follow-up dei ragazzi diplomati al CFP per favorirne l’inserimento lavorativo ¾ Organizzazione di stage formativi per gli studenti dell’ultimo anno del CFP presso artigiani locali Azione 4. Offrire 12 borse di studio per la frequenza di un corso di laurea in ambito sociale, sanitario o riabilitativo presso l’Ahfad University a ragazze che provengono da zone disagiate e a basso reddito e supporto al corso di laurea in Scienze Riabilitative 1. Individuazione delle ragazze che usufruiranno delle borse di studio presso l’Ahfad University 2. Realizzazione di un colloquio di orientamento ad ogni ragazza per la scelta del corso di studio da seguire 3. Tutoraggio delle ragazze durante il primo semestre del corso di studi 4. Realizzazione di 2 moduli formativi nel corso di laurea Scienze della Riabilitazione (riabilitazione in età pediatrica e Riabilitazione su Base Comunitaria) per un totale di n.150 ore di formazione per 30 studentesse del 3° anno 5. Realizzazione di un tirocinio pratico guidato di 3 settimane per 40 studentesse del corso di laurea in Scienze Riabilitative promosso dall’Ahfad University Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ 1 infermiere – AZIONE 2 1 medico – AZIONE 2 1 direttore del Centro di Riabilitazione – AZIONE 1 2 terapisti della riabilitazione espatriati – AZIONE 1-4 6 terapisti della riabilitazione (fisioterapisti) – AZIONE 1 ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ 2 psicologhe specializzate in logopedia – AZIONE 1 1 assistente sociale – AZIONE 1-2-4 1 psicologa, Direttrice VTC – AZIONE 3 10 educatori (per i laboratori di falegnameria, ceramica, panetteria, carta riciclata e informatica) – AZIONE 3 2 segretarie – AZIONE 3 2 docenti – AZIONE 4 1 esperto di capacity building – AZIONE 3 1 esperto logopedista – AZIONE 1 1 esperto protocolli IMCI – AZIONE 2 1 Direttore Universitario – AZIONE 4 1 Orientatore – AZIONE 4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto: SUDAN – Khartoum (OVCI) Il/la volontario/a in servizio civile n°1 sarà di supporto nelle seguenti attività: ¾ Affiancamento nella stesura delle nuove Linee Guida per la presa in carico dei bambini con disabilità che accedono al Centro ¾ Partecipazione alle riunioni mensili del settore Fisioterapia e del Logopedia del Dispensario ¾ Affiancamento nella realizzazione di un corso di formazione per operatori del settore Logopedia e uno per il settore Fisioterapia ¾ Affiancamento on-the-job ai terapisti del Centro ¾ Affiancamento alle 6 fisioterapiste locali neolaureate inserite nel Centro ¾ Affiancamento agli operatori del Dispensario con particolare attenzione al servizio di assistenza prenatale, vaccinazione e controllo malnutrizione ¾ Collaborazione nella realizzazione del corso sui protocolli IMCI ¾ Collaborazione nella realizzazione di 3 momenti di sensibilizzazione nella comunità locale ¾ Supporto nella realizzazione del tirocinio pratico presso il Centro di Riabilitazione Usratuna delle studentesse in Scienze Riabilitative ¾ Supporto nella realizzazione di due moduli formativi presso il corso di laurea in Scienze Riabilitative Il/la volontario/a in servizio civile n°2 sarà di supporto nelle seguenti attività: ¾ Affiancamento nella realizzazione di due open day per identificare nuove risorse finanziarie per il CFP ¾ Affiancamento nella realizzazione di un open day per presentare l’offerta formativa del CFP ¾ Collaborazione nella revisione dei curricula formativi dei laboratori attivi nel CFP ¾ Supporto nella definizione di un sistema di follow-up dei ragazzi diplomati al CFP ¾ Supporto per favorire l’inserimento lavorativo dei ragazzi diplomati al CFP ¾ Affiancamento al responsabile per la realizzazione di stage formativi per gli studenti del CFP presso artigiani locali ¾ Supporto nell’identificazione delle studentesse provenienti da aree di conflitto a cui offrire borse di studio per la frequenza di un corso di laurea presso l’Ahfad University ¾ Affiancamento nella realizzazione del colloquio di orientamento ad ogni ragazza per la scelta del corso di studio da seguire ¾ Affiancamento nel tutoraggio delle studentesse provenienti da aree di conflitto inserite in differenti corsi presso l’Ahfad University REQUISITI: Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti: Generici: ¾ Esperienza nel mondo del volontariato; ¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi; ¾ Competenze informatiche di base e di Internet Specifici: SUDAN – Khartoum (OVCI) Volontario n.1 ¾ Preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative ¾ Preferibile conoscenza lingua inglese Volontario n. 2 ¾ Preferibile formazione in discipline socio-economiche ¾ Preferibile conoscenza lingua inglese DOVE INVIARE LA CANDIDATURA ¾ ¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande) ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO OVCI la Nostra Famiglia Ponte Lambro (CO) Via don Luigi Monza, 1 – 22037 031-625311 www.ovci.org tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa 2016 - OVCI). Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC • è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale), • non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.