Debito record per imprese e famiglie Ma a Varese c
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Debito record per imprese e famiglie Ma a Varese c
Varese economia 11 LA PROVINCIA DI VARESE MERCOLEDÌ 25 GIUGNO 2014 La testimonianza Debito record per imprese e famiglie Ma a Varese c’è chi vuole ripartire Il punto di Intesa dopo l’allarme del presidente dell’Abi Patuelli sul rischio crescita «Riscontriamo segnali positivi». Bene i finanziamenti progressivi e le riforme in atto mare che i segnali della ripresa ci sono, se pure contenuti e prudenImprese,bancheecredi- ti: nel primo trimestre di quest’anto. Gli elementi di discussione so- no abbiamo riscontrato dati in mino gli stessi da tempo ma il proble- glioramento sia per quanto rima oggi sembra non essere più guarda finanziamenti alle imprequello di chiedere e trovare dena- se sia alle famiglie». Tre sono gli elementi che, sero. Secondo il presidente dell’Abi, condo Bauchiero, sottolineano Antonio Patuelli, oggi la domanda ora una rinnovata relazione di fidi credito da parte delle imprese ducia tra le banche e il mondo di è scarsa: le imprese, ma anche le imprese e famiglie: «La ripresa famiglie, vogliono restituire i loro economica a livello generale, stimolata ora anche gradebiti prima di chiedezie alle iniziative intrare nuovi finanziamenti. E questo sarebbe li«Non presesuscalanazionamitante per la crescita, sentiamo le e in sede europea». oltre che castrante per le nuove politiche mo- più il grado Meno vincoli maggiore disponinetarie, tese a stimoladi sfiducia «La bilità da parte delle re il credito, decise nelregistrato banche stesse, che file settimane scorse dalla Banca centrale nel passato» nalmente sono state alleggerite di alcuni europea. vincoli legislativi e regolamentari e quindi sono magBuon inizio d’anno Ed effettivamente le statistiche giormente motivate a concedere confermano che in questi anni so- nuovo credito per via delle nuove no stati raggiunti livelli record di misure che andranno ad attuarsi debito da parte delle imprese ed ed infine l’utilizzo di finanziaanche delle famiglie, ma è anche menti progressivi, ossia l’erogavero che le indagini congiunturali zione di credito in misura propordi questi primi mesi del nuovo an- zionata all’esigenza e rinnovabili no registrano segnali incoraggian- a seconda delle esigenze del cliente che tenderà a sostenere gli inveti di ripresa. Pier Aldo Bauchiero direttore stimenti e il capitale circolante regionale Lombardia di Intesa con implicazioni positive sulla riSanpaolo, ci aiuta a capire come presa dell’economia delle famistanno effettivamente le cose: glie, delle imprese e del sistema «Prima di tutto mi sento di confer- produttivo più in generale». Tutti VARESE SILVIA BOTTELLI La situazione debitoria rimane critica ma in provincia si intravedono i primi segnali di ripresa questi elementi che rafforzano la fiducia tra le parti consentiranno alla banca di individuare le nuove esigenze di credito «e di erogarlo quindi in una formula di “credito rotativo” che punterà a ripristinare l’ammontare del prestito originario sulla base della progressiva estinzione secondo contratto». Questo aprirà la strada a un nuovo modo di affrontare la propria posizione debitoria per le imprese, ma anche per le stesse famiglie che, «man mano che il plafond iniziale si esaurisce a valle del rim- borso delle rate, potranno disporre nuovamente dello stesso consapevoli della propria capacità di rimborso e della propria disponibilità finanziaria. Le limitazioni alla spesa corrente infatti spesso hanno origine nel fatto che non si ha la corretta percezione delle proprie possibilità finanziarie». Tutto ciò porterà a un miglioramento complessivo dell’intero sistema: «Sinora in effetti le banche hanno incontrato in generale problemi sostanziali in termini di capitalizzazione, vincoli legati alle norme di Basilea e alle regolamentazione, alla soffocante crisi che ha investito il sistema economico: questo certamente ha creato anomalie gestionali del credito che hanno poi generato incagli e sofferenze incisivi sui bilanci e anche sul “morale “ degli imprenditori e delle famiglie: si è giunti a un grado di rassegnazione preventiva che frenava gli stessi a chiedere credito, in una spirale negativa per tutti. Finalmente la situazione è cambiata e possiamo guardare tutti con fiducia al futuro». 1 «Lo stipendio è uno solo Due i mutui Ora mi fermo» Se consideriamo l’indebitamento totale, come somma tra pubblico e privato,ilpuntomassimonelnostroPaese è stato raggiunto a fine 2013: arrivato al 275,9% del Pil. Leimprese,dasole,avevano registrato il massimo punto di indebitamento nel secondo trimestre del 2009, al 90,6% del Pil, ma da allora hanno ridotto i loro debiti del 5,3%. Le famiglie invece avevano toccato la punta più alta nel secondo trimestre del 2011, con un indebitamento pari al 45,5% del Pil e ora hanno ridotto il debito di poco meno di un punto percentuale. Per tornare al livello del 1999, le impresedovrebberorimborsareprestiti pari a oltre il 30% del Pil e le famiglie una somma pari al 25% del Pil. Ma se è vero che le imprese iniziano a vedere la ripresa, i segnali positivi devono ancora trasferirsi sull’occupazione e dunque sulle famiglie per poter considerare l’intero sistema economico fuori dalle conseguenze della crisi e perché ciò porti a una ripresadecisadeiconsumi:«Infamiglia siamo in tre - racconta Giorgio Panico che lavora per un’azienda di trasporti nel Saronnese - e mia moglie è a casa perché la sua azienda ha chiuso due anni fa, così si occupa del bambino e risparmiamo i soldi dell’asilo». Mutuo per altri dieci anni e finanziamentoperl’acquistodell’autosonoun bel debito per la famiglia Panico: «Io non mi lamento, ho un buono stipendio, ma solo con la mia entrata non mi sento di poter chiedere altri prestiti per concludere la ristrutturazione della casa o per finire di arredarla finchè non ho almeno finito di pagare la macchinaenonmisonoportatounpo’ avanti con le rate del mutuo». S. BOT. «Sofferenza sì, ma la situazione sta migliorando» no è l’atteso incoraggiante segno positivo «perché con queste aziende abbiamo intrapreso un percorso di crescita comune, in cui la banca è vista dalle imprese come vero partner nei loro progetti e per il loro business». «E mi chiedo, alla luce delle dichiarazioni preoccupate del presidente dell’Abi, se ci troviamo a operare in un territorio particolare per l’imprenditoria, in una situazione che fa eccezione rispetto alla media nazionale, perché a oggi nel Varesotto e nell’Altomilanese abbiamo registrato dei segnali di ripresa». Anche sul fronte famiglie la situazione si sta rischiarando: «Su questo versante noi abbiamo agito sempre con grande prudenza: la concessione dei mutui prima casa è sempre avvenuta secondo una formula che prevede la copertura sino all’80% del valore dell’immobile con una rata mensile che non supera il 3035% dello stipendio, in modo che l’impegno sia sostenibile» ricorda Scazzosi. Una formula vincente: «È grazie a questo che abbiamo avuto, anche in questi anni di crisi, un numero bassissimo di famiglie in difficoltà nell’onorare le scadenze delle rate. Grazie a questa linea di condotta seguita, che rappresenta anche una forma di educazione finanziaria dall’anno scorso la stipula dei mutui è ripartita e oggi siamo al +40% rispetto allo stesso periodo del 2013». 1 S. Bot. Dopo la Svizzera, tocca a Malpensa Pressing per la zona a fisco agevolato a Malpensa - sottolinea la consigliera della Lega Nord, Francesca Brianza - È quanto mai urgente fare recuperare competitività alle imprese grazie a una diminuzione della tassazione, dell’ Iva e delle imposte doganali, arrestando il fenomeno della delocalizzazione verso il Canton Ticino che sta impoverendo il territorio dell’Insubria». Da ricordare anche che Regione Lombardia si è appellata addirittura all’Europa per ottenere una via più veloce alla realizzazione delle Zes. La decisione è stata presa dal Consiglio Regionale della Lombardia che a marzo ha inserito un emendamento ad hoc nella Risoluzione per la Commissione Europea. «Oggi l’istituzione di que- ste zone è di competenza nazionale, motivo per cui affrontiamo l’argomento con un Progetto di legge al Parlamento» conclude la consigliera Brianza. «Non posso che dare ragione al presidente Patuelli quando parla di mancanza di domanda di credito buono, quello finalizzato agli investimenti per l’innovazione, quindi ai progetti di sviluppo delle imprese» commenta Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Il nostro territorio in questi ultimi anni ha vissuto le stesse dinamiche conosciute dal sistema creditizio a livello nazionale, vedendo crescere considerevolmente l’ammontare del debito «e VARESE Il consiglio regionale chiede al Parlamento l’istituzione di una Zona Economica Speciale (Zes) nelle aree territoriali della Lombardia confinanti con la Svizzera, con estensione anche ai territori intorno all’aeroporto di Malpensa. È stato depositato ieri e sarà discusso oggi in commissione, un emendamento all’emendamento sulla proposta di legge parlamentare “Istituzione di una Zona noi, come tutto il sistema della Bcc, abbiamo sostenuto le imprese durante la crisi con il risultato di accumulare pesanti sofferenze». Ma qualcosa in positivo si sta ora muovendo: «Dall’anno scorso - ricorda Scazzosi - abbiamo cominciato ad applicare i nuovi parametri per gli impieghi, quelli orientati, appunto, al credito buono e i risultati ci stanno dando ragione». Il + 2% negli impieghi in questi primi mesi dell’an- Economica Speciale (Zes) nelle aree territoriali della Lombardia confinanti con la Svizzera”. La proposta mira ad estendere la Zes a tutti i Comuni situati ad una distanza pari o inferiore a sette chilometri dal confine più prossimo dal sedime dell’aeroporto di Malpensa ed è stata firmata dal consigliere regionale varesino Luca Marsico, che ne è primo firmatario e sottoscritto anche dai consiglieri Luca Fer- Il presidente Roberto Scazzosi razzi, Fabio Rizzi e Francesca Brianza. «Si tratta di una proposta emendativa che ha come scopo quello di estendere il beneficio fiscale ad altri diciannove comuni della provincia di Varese attualmente esclusi da questa agevolazione, tra cui quelli maggioro di Gallarate, Busto e Somma Lombardo – spiega il consigliere Fi, Luca Marsico - L’estensione della Zes creerebbe, infatti, un miglioramento del tessuto imprenditoriale portando ad un ulteriore sviluppo del territorio con l’auspicabile creazione di nuovi posti di lavoro». Recuperare competitività Quello che ci si augurano i consiglieri firmatari è che il «Governo recepisca velocemente la richiesta che arriva dalle zone di confine di Varese, Como e Sondrio e adesso anche dalle aree prossime Procedura farraginosa «Tuttavia, ci pare indispensabile prevedere che si possa concedere alle regioni europee la possibilità di istituire direttamente eventuali Zes, concentrandole ovviamente con l’autorità statale, ma senza passare attraverso una procedura complessa e farraginosa come quella attuale che rimanda di fatto la questione a sola discrezione del Parlamento». L’atto approderà questa mattina in Commissione Bilancio e andrà in aula il prossimo 8 luglio. 1 V. Fum.