Collegio provinciale di Savona

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Collegio provinciale di Savona
INFERMIERI PROFESSIONALI
ASSISTENTI SANITARI
VIGILATRICI D'INFANZIA
IPASVI
Protocollo: 1243/III/01/2013
Data 29 luglio 2013
Oggetto:
Parere su utilizzo P.O.C.T. da parte di infermieri
Collegio provinciale di Savona
17100 Savona
via Niella 5/2
Tel./Fax: 019810658
[email protected]
www.ipasvisavona.org
Cod. Fisc.. 80023360094
Ai Coordinatori SS.CC. Ospedale Albenga
Agli Infermieri Ospedale di Albenga
e p.c.
Al Direttore S.C. Gestione Professioni Sanitarie
Alla Direzione Aziendale
A.S.L. 2 Savonese
In data 14 maggio 2013 perveniva 1 al Collegio Provinciale IP.AS.VI. di Savona una richiesta di
parere, a firma di infermieri e coordinatori dell'Ospedale “S.M. Misericordia” di Albenga – A.S.L. 2
Savonese, riguardante la prossima attivazione di un servizio “Point of Care Testing” (P.O.C.T.) durante le
ore notturne.
La richiesta faceva riferimento alla Deliberazione n° 21 del 25/02/2013 - ASL 2 Savonese che
istituiva il servizio come da procedura aziendale2.
La natura del parere richiesto riguarda in sintesi:
 La competenza infermieristica nell’esecuzione di esami di laboratorio tramite P.O.C.T.;
 La possibilità da parte della Direzione Aziendale di obbligare gli infermieri all’utilizzo del P.O.C.T.;
 La tutela del ruolo professionale infermieristico;
 La sicurezza dei pazienti coinvolti.
L’attivazione del servizio, prevista con l’inizio del mese di giugno 2013, ha subito un rinvio di un
mese, anche in ragione delle criticità evidenziate dagli operatori e dalle Organizzazioni Sindacali, anche
riportate dagli organi di stampa locali.
Questo Collegio IP.AS.VI. ha analizzato e approfondito la problematica in modo documentato:
 Non sono disponibili riferimenti normativi specifici e/o raccomandazioni del Ministero della Salute;
 Sono presenti norme regionali in materia: Piemonte3, Lombardia4, Toscana5, Calabria6;
1
Protocollo n° 919/III/04 del 23/05/2013
ASL 2 Savonese PQA 135 Rev 0 del 30.01.2012
3
Determinazione del 29/03/2010, n° 199 “Approvazione modalità e criteri per le attività analitiche eseguite con tecnologia
P.O.C.T. in ambito ospedaliero”
4
D.G. n° 252 del 21/01/2013 “ Indicazioni in merito alle attività dei servizi di medicina di laboratorio, riguardo le attività dei
POCT (Point of Care Testing)
5
Delibera 22 ottobre 2008 n° 1130 allegato A
6
Regolamento 01 settembre 2009 n° 13
2
 Sono state pubblicate linee guida a cura della Società italiana per la ricerca nelle scienze
biomediche e laboratoristiche “TELESA”7.
Soffermandosi in particolar modo sul chiarimento riguardante la competenza infermieristica
nell’esecuzione del POCT, si premette quanto segue:
 La normativa di riferimento che identifica le competenze specifiche dell’infermiere è riconducibile al
D.M 739 del 1994 che, all’art. 3 punto d), afferma che l’infermiere garantisce la corretta applicazione
delle prescrizioni diagnostico – terapeutiche;
 L’area di competenza infermieristica si evince dalla successiva L. n° 42 del 1999 che sancisce,
all’art.1 comma 2, che il campo proprio di attività e responsabilità delle professioni sanitarie …
omissis… è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e
degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post-base nonché
degli specifici codici deontologici;
 Il Codice Deontologico dell’Infermiere, agli articoli 13,14 e 15, sottolinea la volontà, la coscienza e la
necessità del professionista di assumersi responsabilità in base al proprio livello di competenza, di
riconoscere la necessità di interazione e integrazione tra professionisti e di dover richiedere ed
ottenere formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza.8
In base alle premesse esposte, l’utilizzo del POCT può essere considerata una competenza
attribuibile anche all’infermiere purchè il sistema sia governato nelle sue articolazioni sia organizzative
che tecniche da operatori adeguatamente formati e periodicamente soggetti a “retraining”.
La letteratura sottolinea che il POCT non deve essere mai sostitutivo dell’attività di laboratorio
clinico (laboratorio satellite), non prevedere alcun trattamento del campione dopo il prelievo e l’intero
processo deve essere inserito in un programma di controllo qualità interno.
In particolare le linee guida TELESA già citate, evidenziano che: ”L'uso appropriato dei POCT
deve essere considerato come aspetto di Governo Clinico e deve quindi prevedere valutazioni in termini
di efficacia clinica, programmi di gestione del rischio, di formazione continua degli operatori e processi di
audit. Una cattiva gestione, l’assenza di valutazioni sull’affidabilità dei POCT, la non idonea competenza
degli operatori, costituiscono un rischio per la sicurezza del paziente e possono porre problemi di ordine
medico-legale in caso di risultati errati. Per la sicurezza del paziente il Laboratorio deve avere la piena
responsabilità del POCT”9.
La Regione Lombardia, nel D.G. N° 252 del 21 gennaio 2013, precisa ulteriormente:
 “Le analisi eseguite con POCT di solito sono molto più costose di quelle eseguite su ‘normale’
strumentazione di laboratorio e …omissis... la proliferazione di fonti di produzione di esami di
laboratorio può generare risultati non confrontabili fra di loro”;
 “Omissis…la formazione deve considerare la fase analitica e le variabili pre-analitiche. E’ preferibile
che i campioni siano caricati sulle strumentazioni di POCT da personale di laboratorio”;
 “Omissis… il numero delle prestazioni deve essere limitato e si deve trattare di prestazioni “salvavita”
temporalmente indifferibili.”
Dal punto di vista giurisprudenziale sussistono ancora pareri contrapposti in particolare i Tribunali
regionali di Montepulciano, Latina e Pordenone ritengono l’Infermiere non idoneo all’utilizzo del POCT,
“considerando tale attività come complessa e dunque non esigibile” mentre altri (Vicenza, Rovigo) danno
versioni diverse10.
7
LINEE GUIDA POCT - POINT OF CARE TESTING - (Rev.0) Pubblicazione: marzo 2012 - http://www.telesa.org
Codice Deontologico dell’Infermiere (approvato dal CC della Federazione nazionale Collegi IPASVI – delib. N°1/09
del 10 gennaio 2009 e dal CN dei Collegi IPASVI – Roma 27/01/2009)
9
LINEE GUIDA POCT - POINT OF CARE TESTING - (Rev.0) Pubblicazione: marzo 2012 - http://www.telesa.org - cit. test.
10
Si veda in proposito: “ Luca Benci - Sulla liceità dell’esecuzione del Point of care testing (P.O.C.T.) da parte del personale
infermieristico. Analisi della giurisprudenza di merito” – 03/06/2013 - www.lucabenci.it
8
Conclusioni
Il parere richiesto dagli Infermieri dell’ospedale “S.M. Misericordia” di Albenga a questo Collegio,
appare lecito e comprensibile non tanto per la richiesta in merito alla specifica competenza professionale
che a nostro avviso appare non critica se supportata da opportuna e adeguata formazione e retraining,
quanto per le componenti organizzative collegate che possono riassumersi come segue:
 Assenza di un approccio “bottom up” nell’elaborazione della procedura operativa che, almeno nella
Rev.0 pubblicata, non prevede l’inserimento di figure infermieristiche in fase di redazione;
 L’aumento del carico di lavoro intervenuto in un momento particolarmente critico dal punto di vista
organizzativo (diminuzione risorse, ridotto o assente turn-over, etc.);
 La scelta di iniziare in un momento ulteriormente critico quale l’inizio della stagione estiva;
 La conseguente riduzione temporanea di una unità presente nella struttura organizzativa per
eseguire esami tramite P.O.C.T.
Si auspica che la fase di sperimentazione, attualmente in atto, possa garantire adeguato supporto
e supervisione agli operatori, affinché l’introduzione del sistema POCT, pur nella sua complessità e
criticità per il già pesante carico di lavoro sostenuto, possa a regime essere di reale supporto al percorso
clinico - assistenziale degli utenti, garantendo risultati non solo più “veloci” ma soprattutto sicuri.
Una rappresentanza degli operatori coinvolti, convocati presso la sede del Collegio IPASVI di
Savona in data 18 luglio 2013, ha avuto modo di confrontarsi con il Direttore della S.C. delle Professioni
Sanitarie in merito alle tematiche fin qui esposte.
In tale sede si è sottolineato quanto sia importante, soprattutto in momenti di criticità organizzativa,
l'interazione tra professionisti, la lealtà nei confronti dei colleghi, il “fare squadra” ai diversi livelli di
responsabilità, al fine di valorizzare lo specifico infermieristico, garantendo standard di qualità e sicurezza
all'utente.
Nel rimanere a disposizione per ulteriori approfondimenti, si porgono distinti saluti.
Per il Consiglio Direttivo
Il Presidente
Collegio IP.AS.VI Savona
Dott. Massimo Bona