4. RAPPORTI I SCUOLA FAMIGLIA 4a. Partecipazione La scuola

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4. RAPPORTI I SCUOLA FAMIGLIA 4a. Partecipazione La scuola
Rapporti scuola famiglia
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4. RAPPORTI I SCUOLA FAMIGLIA
4a. Partecipazione
La scuola intende creare un clima relazionale positivo e propositivo con le
famiglie, in quanto ritiene che il loro apporto sia fondamentale ed indispensabile
per risolvere ed affrontare le questioni educative al fine di garantire ad ognuno il
Diritto allo Studio.
La scuola si impegna pertanto ad instaurare un dialogo costruttivo su un rapporto
basato sull'ascolto, sul confronto e sulla collaborazione con l' utenza.
Si ribadisce l'importanza della partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei
propri figli, (nel rispetto delle norme relative alla L. 241/90) che si articola in:
Colloqui individuali quadrimestrali dei genitori con gli insegnanti in orario
pomeridiano.
Colloqui individuali per comunicazioni di particolare rilevanza ed urgenza.
Assemblee di classe per discutere ed affrontare temi educativi ed organizzativi
che riguardano la classe e la socializzazione delle scelte progettuali del
Circolo.
Consigli di Interclasse composti dai docenti delle classi, dai rappresentanti di
classe eletti dai genitori e presieduti dal Dirigente Scolastico. Si riuniscono tre
volte l’anno (e ogni qual volta ve ne sia bisogno), per formulare proposte in
ordine all'azione educativa e didattica.
Consiglio di Circolo composto dal Dirigente Scolastico, che ne fa parte di
diritto, dal D.S.G.A. e dai rappresentanti eletti tra le componenti: genitori,
personale docente e personale non docente. Il C.d.C. è presieduto da un
genitore e affronta temi connessi all'organizzazione del Circolo.
Giunta esecutiva eletta in seno al C.d.C., composta dal Dirigente Scolastico,
dal D.S.G.A., da un docente, da un non docente e da due genitori. Predispone
i bilanci, prepara i lavori per il Consiglio e cura l’esecuzione delle delibere.
4b. Il contratto formativo
Con l’obiettivo di stabilire un efficace sistema
gestione della classe, il team docente
caratterizza per lo sforzo di co-costruire
qualificare,
la propria professionalità rispetto
seguenti indicatori:
di
si
e
ai
l’attenzione a determinare negli allievi condizioni
affettive favorevoli e atteggiamenti positivi nei
confronti dei compiti di apprendimento;
la salvaguardia dell’unitarietà dell’insegnamento
e del sapere attraverso un’azione concordata e
sinergica tra i docenti del team;
l’essenzializzazione delle conoscenze;
l’aumento della qualità di quelle conoscenze di
base che contribuiscono alla formazione delle
strutture mentali necessarie per i successivi
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apprendimenti;
la selezione delle attività mirate a promuovere la qualità del sapere;
il preferire situazioni problemiche aperte che implichino la libertà e l’esercizio
del pensiero;
la verifica non solo del segmento più recente delle attività, ma soprattutto di
quelle competenze che devono costituire un repertorio stabile per l’alunno;
la differenziazione della proposta di apprendimento, sulla base delle
caratteristiche soggettive dell’alunno.
Sono indicatori di qualità, cioè un buon modo di fare scuola:
la competenza disciplinare, da tradurre in un’azione educativa e in una
organizzazione didattica coerente ed efficace;
la responsabilità
professionale necessaria alla
progettazione, alla
sperimentazione e all’innovazione didattica;
la disponibilità a intendere la valutazione come un’operazione finalizzata alla
correzione dell’intervento didattico, più che all’espressione di giudizi nei
confronti degli alunni;
la necessità di progettare percorsi di lavoro individualizzati/personalizzati;
l’esistenza di traguardi comuni irrinunciabili definiti collegialmente tra i docenti
del Circolo;
il raccordo interdisciplinare fra i docenti come strumento che garantisca
l’unitarietà dell’insegnamento;
il confronto tra i docenti del Circolo sulle progettazioni dei percorsi annuali, la
riflessione collegiale sul clima di classe, la costruzione del patto educativo, la
condivisione delle scelte riferite alla valutazione;
la responsabilità di rendere conto delle scelte fatte e di porre gli allievi, le
famiglie ed il territorio in condizione di conoscerle per condividerle.
4c. Il patto educativo
Il Patto Educativo è un importante documento che contiene le linee guida
dell’azione educativa concordate tra il team docente e gli alunni e tra il team
docente e le famiglie.
Allo scopo di promuovere il benessere e la qualità della vita dei minori,
accrescendo le opportunità per tutti e soprattutto per i più deboli, gli attori coinvolti
co-costruiscono atteggiamenti idonei a valorizzare e ad accrescere:
comportamenti di autonomia, autocontrollo, autostima, fiducia in sé,
socializzazione, ascolto, integrazione, confronto critico…
gestione delle emozioni
pensiero divergente
(Autostima, autonomia, creatività: documento Gruppo P.O.F. Genitori – allegati
Famiglia)
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famiglia
scuola
bambino
territorio
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Pensiero critico
Riflette sul proprio comportamento e su ciò che
fa
Risolvere situazioni problemiche
Controlla il proprio operato durante e alla fine del
lavoro
Prendere
decisioni
Pensiero creativo
Di fronte alle difficoltà ricerca in
sé strategia e le modifica se si rivelano inefficaci
E’ perseverante, ma sa anche desistere al
momento opportuno
Autocoscienza/autostima
Comunicazione efficace
Distingue, conosce
difetti
e apprezza i propri pregi e
Cerca
di
comunicando
Riconosce, gestisce e comunica le sue emozioni
conflitti
Coglie e rispetta le emozioni degli altri
Far fronte allo stress
Convivere con le emozioni
risolvere
Condurre relazioni
interpersonali
Empatia
Riconosce e sa quando ha bisogno di aiuto e lo richiede
È motivato a fare, a partecipare, a conoscere e a condividere
Il bambino efficace sarà l’adulto di domani che riuscirà ad affrontare la vita con positività
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Ogni bambino rappresenta una diversità che va scoperta e conosciuta da insegnanti
e compagni, attraverso:
Azioni
Strategie operative
- l’ascolto reciproco
- la comunicazione
- la rivalutazione e valorizzazione
dell’errore
- il conflitto/confronto come opportunità
di apprendimento
Conversazioni, discussioni di classe,
circle time, problem solving, gruppi
cooperativi, giochi di empowerment
diretti al potenziamento di abilità e
attitudini.1
Tutte queste esperienze cognitive e affettive tendono
a costruire motivazione, fini e intendimenti comuni e
condivisi. Esse formano il collante indispensabile per
sentirsi accolti, per sentire che tutti si prendono cura di
tutti, per star bene nel gruppo classe. Creano cioè il
clima di classe positivo, indispensabile a conquistare:
un’idea efficace di sé
la capacità di affrontare in modo strategico i
conflitti e le difficoltà
la capacità di adattarsi a contesti e situazioni
diverse
la capacità di collaborare in gruppo.
Il clima di classe positivo è il veicolo fondamentale dell’apprendimento.
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Circle time o tempo del cerchio: metodologia dell’educazione socio affettiva caratterizzata da un confronto dialogico tra pari e
finalizzata a sviluppare la comunicazione circolare, a facilitare la conoscenza reciproca dei partecipanti, a promuovere la libera
ed attiva espressione delle idee, delle opinioni, dei vissuti personali, creando un clima di condivisione facilitante la costruzione
di un gruppo.
Giochi di empowerment: esperienze ludiche finalizzate al potenziamento delle competenze relazionali e sociali con il supporto
del gruppo.
Problem solving: percorso metodologico finalizzato alla ricerca e individuazione di soluzioni a problemi attraverso la loro analisi
e scomposizione, la ricerca di soluzioni molteplici ed innovative, la valutazione di rischi ed ostacoli.
Cooperative learning: specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi,
aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del percorso compiuto.
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Garantisce la co-costruzione di un clima di classe positivo.
Sostiene e supporta ogni bambino durante il percorso.
Pone al bambino l’errore come momento di conoscenza e di stimolo per
migliorare.
Si pone quale esperto e facilitatore del sapere.
Conosce le fasi di sviluppo del processo cognitivo, emotivo e relazionale del
bambino.
Ha competenza disciplinare e favorisce l’unitarietà del sapere.
Seleziona le conoscenze e sceglie le strategie e le metodologie più adeguate
alla propria classe / alunno.
Riconosce in ogni alunno il momento del suo percorso d’apprendimento, per
intervenire efficacemente e predisporre al nuovo apprendimento.
Partecipa ad attività di formazione e aggiornamento, in quanto queste sono
funzionali allo sviluppo e alla piena realizzazione della propria professionalità.
Si confronta per garantire la collegialità delle finalità e delle scelte formative,
dimostrando di saper conciliare soggettività e pluralità.
Rende partecipi delle scelte fondamentali del percorso formativo gli allievi, le
famiglie ed il territorio.
Condivide le scelte fondamentali attraverso momenti di confronto collegiale e
individuale e responsabilizza tutte le componenti coinvolte.
Utilizza la valutazione come momento formativo utile a verificare sia le
competenze disciplinari sia quelle trasversali.
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Dietro ad ogni scolaro c’è una famiglia; in ogni classe ci sono tanti alunni, quindi
tante famiglie; le famiglie di tutte le classi costituiscono, con gli scolari, gli insegnanti
e gli altri membri dell’istituzione scolastica, le componenti fondamentali del processo
di formazione/educazione del bambino.
La famiglia e la scuola infatti contribuiscono alla costruzione delle sue diverse abilità
sociali e cognitive ponendosi quali modelli, che interagiscono con lui all’interno dei
diversi contesti.
CHI?
Occorre comunicare:
tra insegnanti e bambino
tra insegnanti e famiglia
tra insegnante e insegnante
tra famiglia e bambino
tra famiglia e famiglia
tra famiglia e rappresentante di classe ( il portavoce
delle famiglie)
tra rappresentante e insegnanti
tra famiglia e istituzione scolastica (dirigente
scolastico…)
tra scuola e territorio
tra famiglia e territorio
COME?
E’ indispensabile comunicare in modo efficace attraverso:
l’ascolto reciproco: ascoltandoti ti dimostro di avere considerazione
e rispetto di te
la disponibilità a cogliere le emozioni dell’altro
l’uso di una comunicazione chiara nelle parole
l’uso di una comunicazione responsabile e riflettuta sia nei contenuti e sia nelle
parole scelte per raccontarli
l’uso di una comunicazione e di un ascolto posti nell’ottica condivisa del
“prendersi cura” del bambino/ scolaro
DOVE E QUANDO?
Nel rispetto della riservatezza:
nei luoghi a ciò preposti: aula
nei momenti prestabiliti e concordati: assemblee di classe e colloqui individuali,
decisi previo appuntamento con il team dei docenti.
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Gli alunni hanno il diritto
di crescere acquisendo gradualmente la propria autonomia
di essere rispettati come persona, di essere coinvolti nelle decisioni che li
riguardano
di comprendere il significato dei rimproveri, non diretti a mettere in
discussione il valore dell’alunno ma a correggere comportamenti
inadeguati
di usufruire del tempo scolastico e delle opportunità educative che in esso
sono organizzate
di vivere a scuola in ambienti sicuri, sani, puliti
Gli alunni hanno il dovere
di rispettare mediante comportamenti e linguaggi adeguati tutti i compagni
e gli adulti educatori
di ascoltare e mettere in pratica i suggerimenti degli insegnanti sul piano
del comportamento e dell’apprendimento
di rispettare gli orari di entrata e di uscita stabiliti, di frequentare
regolarmente le lezioni giustificando le assenze
di rispettare le regole fissate dall’organizzazione del plesso e della classe,
gli ambienti e gli arredi
I genitori hanno il diritto
d'avere colloqui concordati con il team docente per confrontarsi e
condividere indicazioni su come sostenere il percorso scolastico dei figli
di vedere tutelata la salute dei figli, nell’ambito della comunità scolare, nel
rispetto della riservatezza
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a effettuare assemblee di classe o di Istituto nei locali della scuola, su
richiesta dei rappresentanti e concordando col dirigente scolastico la data
e l’ora di svolgimento. Di tale assemblea deve essere redatto un verbale
la cui copia deve essere inviata entro 5 giorni al dirigente scolastico
I genitori hanno il dovere
di rispettare le regole della scuola
di collaborare alle richieste e alle consegne degli insegnanti
di partecipare alle assemblee e ai colloqui
di controllare circolari e comunicazioni sul diario
di collaborare nell’ambito della prevenzione e del mantenimento della
salute nella comunità scolastica
Il team dei docenti ha il diritto
di vedere rispettate la propria persona e la propria professionalità dagli
alunni e dalle famiglie
di adottare e applicare, nell’ambito della propria libertà di insegnamento e
di esperienza individuale, scelte metodologiche ed educative
Il team dei docenti ha il dovere
di concordare e condividere le scelte relative al percorso educativo della
classe
di stipulare il contratto formativo che coinvolge tutto il personale che opera
sulla classe
di far conoscere alle famiglie in modo semplice e dettagliato il proprio
progetto di lavoro e fornire indicazioni su come sostenere il percorso
scolastico dei figli
di elaborare e verificare negli organi collegiali la progettazione didattica ed
educativa, di armonizzarle con la realtà della classe e dei singoli alunni, di
concordarle con il proprio gruppo di lavoro.
Il confronto promosso da docenti tra loro, docenti e Dirigente scolastico, docenti ed
alunni, docenti, Dirigente scolastico e genitori (Consiglio di Circolo e Gruppo P.O.F.)
ha portato alla revisione del “Regolamento di Circolo” (Collegio – allegati 8-9) e
alla redazione del “Patto educativo di corresponsabilità” (Collegio – allegato 12)