Rapporto dell`ARLEM sullo sviluppo urbano nel Mediterraneo

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Rapporto dell`ARLEM sullo sviluppo urbano nel Mediterraneo
Seconda sessione plenaria
Agadir, 29 gennaio 2011
Rapporto dell'ARLEM sullo sviluppo urbano nel Mediterraneo
CdR 62/2011 EN-RES/Mar/RES/Mar/cp/cl
IT
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Il presente rapporto dell'ARLEM, preparato dal relatore Khalid Al-Hnaifat, sindaco dell'area
metropolitana di Tafilah (Giordania), è stato discusso dai membri della commissione Affari
economici, sociali e territoriali (ECOTER) dell'ARLEM il 2 luglio e il 28 ottobre 2010 ed è stato
adottato nella seconda sessione plenaria dell'ARLEM, ad Agadir (Marocco), il 29 gennaio 2011.
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-2ANTEFATTO
La dichiarazione adottata dai ministri degli Affari esteri a Marsiglia il 4 novembre 2008 tratta
ampiamente il tema dello sviluppo urbano.
Lo sviluppo urbano, in quanto aspetto dello sviluppo sostenibile, è stato affrontato anche alla
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riunione ministeriale euromediterranea del 25 giugno 2009 . Gli esperti presenti hanno
riconosciuto l'importanza di avviare azioni congiunte nel quadro dell'Unione per il Mediterraneo per
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individuare i punti chiave di uno sviluppo urbano sostenibile su scala regionale .
Una delle proposte avanzate è stata quella di istituire dei gruppi specializzati incaricati di definire gli
orientamenti per uno sviluppo urbano sostenibile nelle città mediterranee. I ministri hanno
accolto favorevolmente un primo invito a presentare progetti concreti ed operativi che rispecchino i
settori e le esigenze prioritarie.
È stato quindi previsto di organizzare una riunione ministeriale sullo sviluppo urbano
sostenibile nella primavera del 2011.
I principali elementi della futura strategia per le aree urbane del Mediterraneo sono:
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una carta delle città mediterranee sostenibili,
un sistema di assetto territoriale per la regione mediterranea,
un invito a presentare progetti di città e quartieri sostenibili modello,
l'adozione di criteri comuni per valutare l'ammissibilità dei progetti urbani innovativi presentati da
donatori e investitori a lungo termine,
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la creazione di un'agenzia urbana mediterranea .
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La prima riunione dell'Assemblea regionale e locale euromediterranea (ARLEM) si è svolta il
21 gennaio 2010. L'ARLEM è stata istituita dal Comitato delle regioni, dagli enti regionali e locali
delle tre sponde del Mediterraneo e da associazioni internazionali ed europee che rappresentano
organismi regionali e locali dell'area euromediterranea allo scopo di fornire all'UpM l'essenziale
sostegno degli enti regionali e locali per realizzare i suoi progetti conferendo loro una dimensione
territoriale.
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Cfr. il documento informale sulle attività dell'UpM nel campo delle politiche urbane, UpM, 2010.
Ibidem, pag. 1: "... sostenere i processi decisionali, l'amministrazione e l'applicazione di politiche locali; garantire la coesione
sociale e territoriale nelle città; incoraggiare la creazione di opportunità economiche realizzabili attraverso la gestione intelligente
ed efficiente delle risorse in un processo integrato che migliori la qualità dell'habitat per i cittadini mediterranei nell'ambito di
centri urbani che rispettino il loro patrimonio culturale e naturale; promuovere l'architettura mediterranea sostenibile;
incoraggiare una gestione sana di servizi pubblici che soddisfino in maniera più efficiente le esigenze dei cittadini; creare le
condizioni per una mobilitazione dei mezzi finanziari necessari per lo sviluppo sostenibile dei centri urbani mediterranei".
Cfr. Ibidem.
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-3Con il presente rapporto sullo sviluppo urbano, l'ARLEM intende offrire il sostegno regionale e locale
alla strategia urbana mediterranea, che comprende una carta delle città mediterranee sostenibili;
un sistema di assetto territoriale per la regione mediterranea; un invito a presentare progetti di città e
quartieri sostenibili modello e l'adozione di criteri comuni per valutare l'ammissibilità dei progetti
urbani innovativi presentati da donatori e investitori a lungo termine.
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INTRODUZIONE
La regione mediterranea risente di un'elevata densità demografica e in molte aree
l'urbanizzazione suscita problemi, specie nelle città dove non si è tenuto conto dei principi della
sostenibilità nelle fasi di sviluppo urbano. Tale situazione risulta chiaramente da indicatori specifici
come il maggior consumo e lo spreco di energia, l'elevato volume dei rifiuti urbani, l'aumento del
traffico, i costi elevati e i problemi di congestione, oltre alla potenziale perdita di coesione sociale
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nelle aree urbane .
Si prevede che il tasso di incremento demografico continuerà ad aumentare sulle sponde
meridionale e orientale e che almeno un terzo della popolazione si concentrerà nelle aree urbane
costiere. Questa situazione è destinata ad aggravare i problemi di scarsa coesione sociale, diffusione
della povertà e aumento dell'abusivismo edilizio e a provocare livelli elevati di inquinamento
atmosferico, carenza di acqua pulita e difficoltà di gestione dei rifiuti. L'accumulo di tutti questi fattori
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inciderà inoltre sulla salute della popolazione .
Esempi di città site su tutte e tre le sponde del Mediterraneo dimostrano che per realizzare uno
sviluppo sostenibile è necessaria una buona governance. Una relazione a cura del programma delle
Nazioni Unite per l'ambiente evidenzia la limitata capacità tecnica e finanziaria (in particolare nelle
piccole città e nelle medie imprese), e il deficit di cooperazione decentrata tra le città del Nord e del
Sud. Questa sproporzione impedisce di cooperare efficacemente per promuovere uno sviluppo urbano
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sostenibile .
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Cfr. la Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile, Programma ambientale delle Nazioni Unite, e il Piano d'azione
mediterraneo, MAP, pag. 18, http://www.Planbleu.org/publications/smdd_uk.pdf.
Ibidem.
Ibidem.
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-4RUOLO, ATTIVITÀ ED EFFICACIA DEGLI ENTI REGIONALI E LOCALI NEL CAMPO
DELLO SVILUPPO REGIONALE ED URBANO
Gli enti regionali e locali sono particolarmente interessati allo sviluppo regionale ed urbano
perché sono informati e consapevoli delle sfide che risultano dall'urbanizzazione in termini di
inquinamento, trasporti e gestione dei rifiuti. Essi hanno acquisito un'esperienza in materia di
intervento nei settori dello sviluppo economico, politico e sociale che consente loro di contribuire al
rafforzamento della capacità nell'ambito dello sviluppo urbano.
Gli enti locali hanno un ruolo significativo da svolgere nello sviluppo urbano. Essi sono in grado
di incoraggiare soggetti con orientamenti differenti a lavorare insieme e trovare un approccio
cooperativo al fine di realizzare obiettivi di sviluppo, e di definire il concetto di sviluppo e di
realizzazione concentrandosi sulla buona governance e sulla democrazia.
Data la lunga esperienza di cui dispongono gli enti locali dei paesi europei in questo settore, è
opportuno che essi mettano la loro competenza tecnica e il loro appoggio istituzionale al servizio dei
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loro omologhi dei paesi del Mediterraneo meridionale ed orientale . Ci sono buoni esempi di
miglioramento dell'efficienza nel campo dello sviluppo sostenibile e di partecipazione popolare al
processo di urbanizzazione: tra questi, la cooperazione tra il comune di Barcellona e il comune di
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Gaza nell'ambito del progetto New City, varato nel quadro del programma Ciudad , che ha impegnato
oltre 40 enti locali e regionali nella ricerca di soluzioni ai problemi di progettazione di una città
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piacevole e vitale .
MINACCE PER IL BACINO MEDITERRANEO
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Una delle sfide che interessano lo sviluppo urbano dell'area mediterranea è il rapido
incremento della popolazione urbana. In tale regione vive il 7 % della popolazione
mondiale, specie sulle sponde meridionale e orientale. I cambiamenti demografici in atto
comportano una rapida crescita della popolazione urbana, e quindi dell'abusivismo edilizio.
Si vedano i seguenti esempi di progetti locali e regionali di sviluppo urbano sostenibile nel Mediterraneo:
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Miglioramento della gestione dei rifiuti solidi sulla base della sostenibilità e dell'integrazione nei paesi del Nord Africa
(Marocco, Algeria e Tunisia), Progetto regionale per i rifiuti solidi (paesi SMAP II), Gestione dei rifiuti solidi urbani
(Tunisi, Libano, Giordania; Cipro, paesi SMAP I); GODEM - Ottimizzazione della gestione dei rifiuti nel Mediterraneo
(Marocco, Tunisia, Libano, paesi partner del programma Ciudad)
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Promuovere la partecipazione delle donne e dei giovani allo sviluppo locale (Libano, Marocco e Italia)
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Partenariato per il rinnovamento dello sviluppo economico regionale (Libano e Giordania)
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Gestione integrata della zona costiera (Alessandria d'Egitto, paesi SMAP III)
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Strategie urbane per lo sviluppo sostenibile (Tunisia, Libano e Siria)
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La nuova città, che vuole trasformarsi da città sperimentale in città sostenibile (Egitto, Algeria, Marocco e Francia)
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Art Gold Libano (Appoggio alle reti territoriali e tematiche di cooperazione allo sviluppo umano)
ƒ
Art Gold Marocco.
Il programma Ciudad (Cooperation in Urban Dialogue and Development – Cooperazione nel dialogo e nello sviluppo urbano) è
rivolto ad aiutare le amministrazioni locali dei paesi vicini dell'UE ad accrescere la loro capacità di pianificare uno sviluppo
urbano sostenibile, integrato e a lungo termine applicando i principi del buon governo. Tale aiuto si articola in: creazione di
capacità e promozione della comprensione reciproca, dello scambio di esperienze e della cooperazione nell'attuazione di progetti
comuni tra attori locali dell'UE e dei paesi vicini. Il programma intende inoltre generare vantaggi a lungo termine, anche al di là
della propria durata, creando nuovi partenariati tra gli enti regionali e locali della regione e sostenendo quelli esistenti
(partenariati Sud-Sud, Est-Est e Sud-Est). Per ulteriori informazioni consultare la pagina web http://www.ciudad-programme.eu/
Strategia mediterranea di sviluppo sostenibile - Un quadro per l'ambiente.
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-5Anche il turismo, che concorre per oltre il 15 % alla formazione del reddito, contribuisce alla
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pressione sulle città .
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La regione presenta un insufficiente grado di progresso sociale, con aumento della
disoccupazione e quindi della povertà. Molte persone non dispongono né di acqua potabile
pulita né di un minimo di infrastrutture igieniche.
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L'impatto della litoralizzazione: nelle zone sudorientali del bacino mediterraneo, con il
graduale spostamento verso la costa, si è assistito a una progressiva concentrazione di
popolazione e attività economiche nel litorale e a un fenomeno di urbanizzazione legato al
turismo, che sono andati ad aggiungersi all'incremento demografico. Ciò non ha cambiato la
situazione nelle regioni rurali dell'interno di questi paesi, che si sono aperti all'economia
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globale .
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Sovrappopolazione: l'urbanizzazione e il graduale trasferimento verso la costa proseguono
tuttora, particolarmente in Turchia e in alcuni altri paesi, con l'aumento dei flussi turistici
nelle zone costiere. Ciò ha comportato un aggravamento dei problemi connessi
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all'urbanizzazione , come viene indicato tra l'altro nelle Prospettive di sviluppo sostenibile
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del Piano Blu . Tale documento prevede un aumento della domanda di irrigazione e di
drenaggio, di dezanzarizzazione e di una rete di trasporto su vasta scala.
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Il mantenimento di un ambiente pulito, sano e sostenibile costituisce una sfida per gli enti
regionali e locali, specie per quanto riguarda il reperimento di acqua potabile pulita in
quantità sufficiente, i sistemi di deflusso e di trattamento delle acque reflue e lo smaltimento
sicuro dei rifiuti domestici, ospedalieri e industriali.
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Un'altra sfida che interessa gli enti regionali e locali è la mancanza di una rete di trasporti
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adeguata . Si constata un crescente ricorso all'auto privata e al taxi e un aumento
dell'inquinamento urbano. È pertanto importante incoraggiare l'uso in comune dei veicoli, per
ridurre l'impatto di questo problema sull'urbanizzazione e sullo sviluppo sostenibile.
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Cfr. la Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile - Programma ambientale delle Nazioni Unite, e il Piano d'azione
mediterraneo - MAP.
Sophia Antipolis, Urban Sprawl in the Mediterranean Region (Espansione urbana nella regione mediterranea), Centro regionale
di attività Piano Blu, marzo 2001.
Cfr. il piano d'azione del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente - Nona riunione del Comitato di coordinamento della
Commissione mediterranea sullo sviluppo sostenibile, Roma 17 e 18 gennaio 2005.
http://www.planbleu.org/publications/UPM_EN.pdf.
Sophia Antipolis, op. cit. http://www.planbleu.org/publications/urbsprawl.pdf.
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-6SFIDE SPECIFICHE PER GLI ENTI REGIONALI E LOCALI NEL CAMPO DELLO
SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE
La prima sfida per gli enti regionali e locali è l'espansione urbana indiscriminata nelle zone
costiere, con i suoi numerosi effetti negativi, ben noti nella regione mediterranea. Tale fenomeno si
ripercuote sulla vita acquatica e provoca la perdita di superfici coltivate. Occorrono pertanto politiche
intese a preservare la flora e la vita acquatica nei paesi mediterranei.
Il problema dell'edilizia precaria e abusiva costituisce una minaccia per la sicurezza e la salute. Gli
enti regionali e locali devono perciò intervenire contro l'espansione incontrollata dei centri urbani,
concentrando gli sforzi sullo sviluppo sostenibile delle zone di provenienza dei migranti urbani e
adottando le misure legislative e politiche necessarie per stimolare l'integrazione dei migranti in tali
aree, tra l'altro fornendo i necessari servizi sanitari e sociali, e promuovendo la crescita dell'economia
e dell'occupazione.
Un'altra sfida per gli enti regionali e locali riguarda l'attuazione dei piani e dei programmi di
sviluppo urbano nel Mediterraneo. Sebbene siano stati elaborati conformemente alle norme
internazionali, specie in materia di gestione dell'acqua, dell'energia e dei rifiuti, tali piani e programmi
spesso non corrispondono alle risorse e alle capacità tecniche disponibili.
Un'ulteriore sfida consiste nella diversità dei quadri giuridici e nel divario di sviluppo economico
tra i paesi delle sponde meridionale e orientale e quelli della sponda settentrionale del
Mediterraneo. Per esempio le città del Mediterraneo sudorientale continuano a risentire della
mancanza di un'efficace rete di trasporti, che comporta un maggiore ricorso alle automobili private e a
servizi abusivi di taxi e di minibus e quindi un aggravamento dei problemi di inquinamento e di
traffico. Mentre i paesi della sponda Nord del Mediterraneo pensano alla riurbanizzazione, quelli delle
sponde sudorientali cercano ancora il modo di gestire una crescita urbana continua.
COME POSSONO GLI ENTI REGIONALI E LOCALI CONTRIBUIRE AL SUPERAMENTO
DELLE SFIDE DELLO SVILUPPO URBANO
L'Unione per il Mediterraneo dovrebbe sostenere la cooperazione tra enti regionali e locali nel campo
dello sviluppo urbano, del decentramento, dello sviluppo del processo democratico e del
rafforzamento dei meccanismi di buona governance e di partecipazione popolare. Questo può essere
raggiunto attraverso specifiche azioni:
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individuare progetti, attività, esigenze e soluzioni nelle città della regione, in particolare per
quanto riguarda le attività decentrate di indagine, le buone pratiche e le capacità di monitoraggio,
creare un meccanismo di scambio di informazioni, una "borsa valori" delle buone pratiche, che
potrebbe migliorare il collegamento tra le autorità locali e regionali nella regione mediterranea e
trarre vantaggio dalle competenze esistenti,
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realizzare programmi di gemellaggio tra enti regionali e locali del Mediterraneo per promuovere
lo sviluppo urbano attraverso lo scambio di esperienze e la costituzione di partenariati a lungo
termine,
promuovere la partecipazione popolare al processo decisionale, rafforzare lo sviluppo
democratico negli enti regionali e locali affinché questi possano favorire efficacemente la
partecipazione dei cittadini, che meglio di ogni altro sono in grado di individuare le proprie
esigenze e trovare delle soluzioni,
migliorare la conoscenza di tutti i programmi, progetti e finanziamenti disponibili nel settore dello
sviluppo urbano e presentare progetti nel loro ambito. Per i progetti di sviluppo urbano esistono
infatti vari tipi di finanziamento, sia privato (fondazioni e altro) che pubblico (organizzazioni
internazionali, banche regionali, Unione europea, Banca europea per gli investimenti, Unesco,
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Consiglio d'Europa ecc.) .
Il fondamento di uno sviluppo urbano sostenibile è costituito dalla buona governance, ossia
l'esercizio dei poteri in un'atmosfera di trasparenza, apertura, responsabilità, partecipazione, efficacia
e coerenza. Si raccomanda pertanto che l'Unione per il Mediterraneo:
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si adoperi per promuovere il decentramento in senso ampio, affinché vi sia una responsabilità
sia nell'operato dei singoli individui (personale) che per quanto riguarda le questioni finanziarie,
incoraggi il partenariato tra settori pubblici e privati,
proponga interventi rivolti a impedire la frammentazione e a promuovere politiche di
interazione e cooperazione tra i diversi settori per rinnovare e rivitalizzare le città,
collabori con gli enti locali in relazione ai meccanismi di pianificazione familiare.
si concentri sulla progettazione e lo sviluppo delle città di medie dimensioni, particolarmente
quelle situate nelle aree interne dei paesi mediterranei, per prevenire la litoralizzazione e il
sovraffollamento delle città principali ed eliminare le differenze di classe nelle città,
aiuti gli enti regionali e locali a ridurre l'espansione urbana e la pressione sui terreni agricoli e a
promuovere le pratiche in uso nelle comunità, per contribuire alla riduzione dei rifiuti domestici
e incoraggiare il riciclaggio,
preservi la salute pubblica riducendo l'emissione di gas nocivi delle auto private ed
incoraggiando l'uso di auto rispettose dell'ambiente e di energie rinnovabili.
PROPOSTE PER UNA STRATEGIA DI SVILUPPO URBANO NEL MEDITERRANEO
Per un futuro sostenibile delle aree urbane sono necessarie politiche locali che comportino una visione
a lungo termine, una pianificazione strategica, una forte leadership e una partecipazione popolare.
Tuttavia, data l'entità delle sfide poste dallo sviluppo sostenibile e la mancanza di sostegno per le
iniziative locali, qualsiasi cambiamento richiederà un sostegno da parte delle città e delle province o
delle regioni e degli Stati - non solo un sostegno esterno o decentrato, ma anche interno. Pertanto,
ogni progetto nella regione dovrebbe essere teso a:
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Cfr. l'allegato I.
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prevedere e progettare la crescita urbana potenziale,
valorizzare il patrimonio delle città mediterranee,
innalzare il tenore di vita e ridurre le differenze di classe,
sviluppare la governance urbana rafforzando la solidarietà per le città del Mediterraneo.
***
RACCOMANDAZIONI POLITICHE
Lo sviluppo sostenibile, che costituisce una priorità dell'Unione per il Mediterraneo, presuppone una
piena partecipazione degli enti regionali e locali. Attraverso la definizione di responsabilità a livello
regionale o locale si garantisce un certo grado di decentramento e la disponibilità di mezzi umani e
finanziari propri, e si permette quindi agli enti regionali e locali di svolgere il loro ruolo sostenendo i
soggetti nazionali ed internazionali coinvolti, in uno spirito di governance multilivello.
Nella convinzione che l'esperienza degli enti regionali in materia di sviluppo urbano apporti un valore
aggiunto, l'ARLEM:
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chiede che venga effettuata una riunione ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo sullo
sviluppo urbano per consentire a tutti i livelli di governance di contribuire all'elaborazione
di una strategia integrata comune per lo sviluppo urbano nella regione mediterranea, che
conferisca agli enti regionali e locali di tutti i paesi una competenza trasversale in materia di
promozione dello sviluppo urbano sostenibile e fornisca mezzi umani e finanziari sufficienti
per affrontare questa sfida. Gli enti regionali e locali sono pronti a contribuire alla creazione di
un consenso per puntare a soddisfare le esigenze di base della popolazione in termini di
governance urbana, pianificazione strategica dello sviluppo urbano, abitazioni, sviluppo
economico locale, promozione dell'occupazione, istruzione, sanità, trasporti, disponibilità di
acqua pulita, elettricità e comunicazioni e al tempo stesso conciliarle con la conservazione
dell'ambiente,
è pronta a partecipare ad azioni congiunte nel quadro dell'Unione per il Mediterraneo per
individuare le questioni regionali più importanti connesse allo sviluppo urbano sostenibile,
contribuire ai processi decisionali e amministrativi e alla gestione e all'attuazione delle politiche
nazionali, assicurare la coesione sociale e regionale nelle città, informare le nuove generazioni
sulle opportunità economiche ed incoraggiare una gestione sana dei servizi pubblici al fine di
provvedere in modo più efficiente alle esigenze dei cittadini,
ricorda all'Unione per il Mediterraneo e agli Stati membri la necessità di coinvolgere gli enti
regionali e locali nella creazione di centri destinati a promuovere la cooperazione tra i paesi
mediterranei e a facilitare lo scambio di esperienze, attraverso il rafforzamento della
cooperazione tra enti regionali e locali e altre istituzioni attive nel campo dello sviluppo urbano,
ricorda all'Unione per il Mediterraneo e agli Stati membri l'esigenza di promuovere gli
scambi in materia di economia locale, servizi sociali, ambiente, pianificazione strategica dello
sviluppo urbano, urbanistica, architettura, ingegneria civile e mobilità locale, per promuovere lo
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scambio di buone pratiche, in particolare attraverso il dialogo tra università, con l'appoggio
dell'EMUNI,
sottolinea che è urgente partecipare a iniziative di cooperazione internazionale mediante
programmi bilaterali come Ciudad, ENPI/CBC, Euromed Heritage, e il Programma regionale
euromediterraneo. Grazie a un'efficace cooperazione, tali iniziative accrescono il ruolo degli enti
regionali e locali nello sviluppo di progetti urbani sostenibili e nella divulgazione di tali progetti
presso i cittadini dei paesi del Mediterraneo meridionale,
segnala la necessità di creare centri di ricerca e di studio d'eccellenza come il Centro
mediterraneo dello sviluppo sostenibile per facilitare lo scambio di esperienze e di informazioni
tra le rive del Mediterraneo nell'ottica di elaborare un piano che consenta di far fronte alle sfide
dei futuri sviluppi urbani. È opportuno incentrare i lavori futuri sullo sviluppo della governance
locale e regionale, la salute urbana, la protezione sociale e la prevenzione delle calamità naturali.
In questo contesto, va segnalata l'iniziativa del ventennale dei paesi mediterranei, il Centro per il
patrimonio mediterraneo e lo scambio di competenze specialistiche, conoscenze e meccanismi
d'azione,
ribadisce che il problema dello sviluppo urbano nella regione MENA continuerà a sussistere
in futuro e dunque sottolinea che le politiche devono anche affrontare la questione di come
sviluppare le aree industriali in disuso site al di fuori delle città. Gli enti regionali e locali
insieme ai governi nazionali devono essere protagonisti dello sviluppo di queste politiche urbane
sostenibili,
chiede che venga istituita un'agenzia urbana per il Mediterraneo, competente per lo
sviluppo urbano nel Mediterraneo, che dovrebbe sostenere politicamente, finanziariamente ed
in termini di know how il lancio di progetti sostenibili di sviluppo urbano e costituire una rete dei
diversi soggetti interessati allo sviluppo urbano nell'area mediterranea. L'ARLEM sosterrà tale
agenzia e si sforzerà di cooperare con essa per ottenere risultati adeguati rispetto ai costi,
al fine di facilitare lo scambio di buone pratiche e fornire una visione comune dei problemi e
delle opportunità, invita l'Unione per il Mediterraneo a coinvolgere gli enti regionali e locali
nella fase iniziale della discussione politica e a elaborare un elenco descrittivo e aggiornato
dell'attuale legislazione nazionale e subnazionale in materia di sviluppo urbano, sottolineando le
caratteristiche principali della legislazione, le esperienze maturate nell'applicazione e le future
tendenze,
ricorda le difficoltà che caratterizzano i rapporti tra gli Stati del Mediterraneo e ribadisce che per
un dialogo migliore è importante estendere il concetto di governance multilivello alla
cooperazione multilivello,
invita i copresidenti dell'ARLEM a trasmettere la presente relazione ai capi di Stato e di governo,
al Segretario generale e agli organi dell'Unione per il Mediterraneo, al Presidente del Consiglio
europeo e ai presidenti delle istituzioni e degli organi europei.
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Allegato I
STUDIO DI UN CASO SPECIFICO: Strategia di sviluppo dell'area metropolitana di Sfax16
Il caso di Sfax, seconda città della Tunisia, documenta un efficace ricorso al metodo dello sviluppo
urbano strategico in quanto processo orientato all'azione, sviluppato attraverso la partecipazione e
rivolto a promuovere una crescita equa e sostenibile per migliorare la qualità della vita dei cittadini
della città e dei comuni circostanti.
La strategia di sviluppo dell'area metropolitana di Sfax è stata applicata dall'ottobre 2002 all'aprile
2005. Grazie alla partecipazione di numerosi soggetti (oltre 5 000 persone, organismi locali e
nazionali, tra cui ONG, università, organizzazioni di imprenditori, ministeri ecc.) si è provveduto a
definire la concezione del futuro dell'area metropolitana, le strategie per realizzare tale concezione,
15 progetti strutturali e 37 azioni di accompagnamento. Inoltre è stato creato un osservatorio sullo
sviluppo e sono stati definiti 72 indicatori.
La strategia è stata attuata mediante vari progetti, tra cui la Gestione integrata della costa Sud, per
promuovere i progetti di strutturazione di tale area, e la Seconda fase della strategia di sviluppo di
Sfax (in corso di attuazione), volta a dare impulso ad altre linee strategiche di trasporto pubblico
intercomunale, rinnovare i quartieri popolari, sviluppare il centro storico, promuovere la competitività
economica e l'occupazione giovanile. Questi progetti sono stati sostenuti da varie città mediterranee,
tra cui Barcellona, Marsiglia e Roma, e da istituzioni internazionali, come la rete Medcities, la
Commissione europea, l'Alleanza delle città, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, la
Banca mondiale, l'AFD, la GTZ e il WWF.
Tra i risultati concreti di questo processo strategico figurano: (i) la decisione della presidenza tunisina
di trasferire un grande impianto per la produzione di fosfati che ostacolava lo sviluppo della costa
Sud, (ii) l'inclusione nell'11° programma quadro tunisino di 8 progetti strutturali e azioni di
accompagnamento, (iii) il lancio, da parte della Banca europea per gli investimenti, di uno studio di
fattibilità sui trasporti pubblici di Sfax, (iv) la recente ultimazione dell'Agenda 21 locale del centro
storico.
Tuttavia, oltre a quei risultati concreti, il risultato principale è che Sfax ed i comuni circostanti
ora dispongono della capacità per gestire il proprio sviluppo e la propria promozione a medio e
lungo termine, in collaborazione con le agenzie locali e nazionali e con altri comuni ed istituzioni
internazionali.
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Esperienza della rete Medcities.
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