Condilomi anali
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Condilomi anali
CONDILOMI ANALI Si tratta di una infezione da HPV . Negli USA la MST (malattia sessualmente trasmessa) più comune: > 5 milioni/anno Vi sono 80 sottotipi di HPV, un terzo dei quali può causare la formazione di condilomi ano-genitali. Tale patologia ha una potenziale oncogenicità. I sottotipi virali più comuni sono (in relazione alla oncogenicità): - a basso rischio: sottotipi 6 e 11 - ad alto rischio: sottotipi 16 e 18 La trasmissione avviene per via sessuale. Il contagiante può avere o meno una lesione macroscopicamente evidente. Comune l’infezione asintomatica. L’interessamento perianale può avvenire anche in assenza di rapporto anale. Le lesioni si presentano come escrescenze a forma di cavolfiore, di colorito grigio o rosaceo, di dimensione e numero variabile Sintomatologia : • Riferita presenza di neoformazione/i • Prurito • Sanguinamento • Secrezione persistente • Dolenzia • Difficile igiene locale Diagnosi Si basa sulla ispezione della regione anale. La valutazione va completata con l’esame dei genitali perineo e pieghe inguinali. E’ opportuno eseguire anche: • Valutazione ginecologica • Valutazione proctologica (anoscopia per escludere eventuale localizzazione endoanale) • Far controllare il/la partner Può esser indicato uno studio sierologico e immunologico per valutare eventuali contatti virali e per precisare lo stato delle difese anticorpali (precauzionale). Se è possibile va eseguita la tipizzazione virale . L’identificazione del ceppo virale di HPV isolato consente un giudizio sul potenziale grado di oncogenicità della lesione. Trattamento Si propone di ottenere la distruzione/rimozione di tutte le neoformazioni visibili, con la minor aggressività possibile. Non è garantita l’eradicazione della infezione. Opzioni chirurgiche: • Escissione tangenziale • Crioterapia • DTC Risultati : • 60-90% clearance chirurgica • 20-30% recidive Imiquimod Farmaco che modifica la risposta immunitaria aumentando la produzione locale di interferone. Il trattamento consiste in 1 applicazione locale prima di coricarsi 3 volte la settimana, lasciato in sede per 6-8 h e rimosso con lavaggio. Durata del trattamento: fino a 16 settimane. Risposta completa: 50% dei pazienti con tasso di recidiva dell’11%. Effetti collaterali: dolore, bruciore, prurito e ulcerazione (può rendersi necessaria sospensione della terapia). Indicazioni: • come trattamento iniziale riservando la DTC ai casi di risposta incompleta • dopo trattamento chirurgico e cicatrizzazione delle ferite per trattare malattia residua/recidiva localizzata Tumore di BUSHKE-LOWENSTEIN Condizione nota anche come condilomatosi gigante, descritta da Bushke-Lowenstein nel 1925 e associato ai sottotipi HPV 6 e 11. Istologicamente presenti alcune differenze: marcata papillomatosi, acantosi, aumentata, attività mitotica Per il frequente riscontro di ca..squamocellulare in situ o infiltrante ritenuto evoluzione da condiloma a ca. squamocellulare. Il trattamento di scelta consiste in una ampia escissione locale con margine di 1 cm: per riparare il difetto si può far ricorso a tecniche di innesto. Nei pazienti a rischio o in cui non è ottenibile margine sano si può far ricorso alla Chemio-radioterapia: riportata la completa regressione del tumore. Hpv, displasia anale intraepiteliale e carcinoma anale Non è ben definito il significato HPV nello sviluppo ca.anale e suoi precursori (displasia intraepiteliale alto grado e lesione squamosa di alto grado). Il rischio di ca. anale in maschi HIV+ omosessuali risulta essere: - 38 volte la popolazione normale - il doppio dei maschi omosessuali HIVLa infezione da HPV si riscontra nel 93% dei maschi omosessuali HIV+ (rispetto al 60% di maschi omosessuali HIV-). I caratteri anatomopatologici sono identici a quelli delle lesioni similari della cervice e della vulva e la classificazione è la medesima. Classificazione Europea: - nelle AIN di I grado le anomalie cellulari e nucleari sono confinate al 1/3 inferiore dell’epitelio - nelle AIN di II grado le anomalie cellulari e nucleari interessano i 2/3 dell’epitelio - nelle AIN di III grado le anomalie cellulari e nucleari interessano l’epitelio a tutto spessore Classificazione USA: • ASCUS: atypical squamous cells of indeterminate significance (Cellule squamose atipiche di significato indeterminato • LSIL: low-grade squmous intraepithelial lesions (Lesioni intraepiteliali squamose di basso grado) • HSIL: high grade squamous intraepithelial lesions (Lesioni intraepiteliali squamose di alto grado) AIN I e AIN II corrispondono a LSIL, AIN III corrisponde a HSIL. Sconosciuta l’esatta incidenza di AIN. Alterazioni riconducesti ad AIN sono state riscontrate nel 0,2-4,4% di chirurgia minore del margine anale. Sono stati identificati pazienti ad alto rischio: - pazienti trapiantati in terapia immunosoppressiva (prevalenza 24%) - donne con storia di neopalsia intraepiteliale genitale (cervicale, vulvare) o carcinoma (19-47%) - pazienti con condilomi anali (alta prevalenza) - pazienti con HiV (15-53%) Comunque e AIN e Carcinoma squamocellulare anale sembrano avere una eziologia comune: particolarmente interessato HPV. Il sottotipo HPV 16 identificato nel 56-96% di pazienti con ca. squamocellulare o con lesioni AIN III. Improbabilel’ azione unica di HPV. E’ probabile una azione sinergica con altri virus (HiV, HSV, CMV, virus EpsteinBarr) e con condizioni di immuno-depressione (trapiantati) Non è ancora chiara la incidenza e la prevedibilità di progressione da AIN (anal intraepithelial neoplasia) a carcinoma invasivo. Vi sono analogie tra CIN III e AIN III. L’AIN III può avere potenziale maligno: segnalata alta incidenza di riscontro di AIN III (80%) in pazienti con carcinoma anale. Su 32 p.con AIN III 5 (15,5%) svilupparono un ca. anale in circa 18 mesi (0,5-2 anni) Segnalata anche la progressione da AIN I ad AIN III AIN si può ritrovare non solo nella cute perianale ma anche a livello epitelio di transizione: comune la multifocalità. Utilizzati a scopo diagnostico anoscopia e acido acetico 5%. Suggeriti: - Citologia anale come screening per displasia - Anoscopia ad alta risoluzione (HRA: high resolution anoscopy): anoscopio connesso a microscopio operatore Va eseguita biopsia delle aree sospette Problematiche per il trattamento: • Assenza di dati dimostranti la efficacia trattamento • Morbilità connessa col trattamento (soprattutto in pazienti immunodepressi) • La lesione può esser più estesa di quanto macroscopicamente apprezzabile Pertanto : - In AIN I e II osservazione clinica a meno che non vi sia una lesione apprezzabile o ulcerata - In AIN III : da una parte rischio di sviluppo carcinoma e dall’altra morbilità connessa con intervento in pazienti spesso immunocompromessi. In caso di lesioni apprezzabili asportazione della mucosa del canale anale con ricorso a tecniche di chirurgia plastica BIBLIOGRAFIA Beck D.E., Wexner S.D. Anorectal surgery Saunders 1998 Keighley M.R.B, Williams N.S. Surgery of the colon, rectum and anus Saunders 2008 Wolff B.G., e Coll. The ASCRS Textbook of colon and rectal surgery Springer 2007 * ASCRS American Society of Colon and Rectal Surgeons