Valutazione dei rischi di incendio e conseguenti - IIS Nervi
Transcript
Valutazione dei rischi di incendio e conseguenti - IIS Nervi
VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO IST. TECNICO- SETTORE TECNOLOGICO COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO “Pier Luigi Nervi” Spalto Borgoglio n. 77 15121 Alessandria ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO “Enrico Fermi” Via Morbelli 33 15121 Alessandria ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “Nervi-Fermi” Via Morbelli 33 – 15121 Alessandria C.F. 96051850061 [email protected] Tel. 0131- 252558 Fax 0131 – 231875 Sito web www.iisnervifermi.it Valutazione dei rischi di incendio e conseguenti misure di prevenzione e protezione (Decreto Ministeriale 10 marzo 1998) LUOGO E DATA: REVISIONE: DESCRIZIONE: Alessandria 16 dicembre 2016. Quarta Attività a rischio medio. IL DATORE DI LAVORO (Prof.ssa Marianeve ROSSI) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVEZIONE E PROTEZIONE (Prof. Francesco ZANINI) 1 SINTETICA DESCRIZIONE DEL COMPLESSO SCOLASTICO L’I.I.S.S.. “Nervi Fermi” di Alessandria occupa parte di un grande complesso edilizio, interamente destinato all’istruzione scolastica, edificato su di un sedime delimitato da tre vie, Morbelli a sud, spalto Bargoglio a ovest, Lumelli a nord. Sinteticamente il complesso edilizio è composto da: - un edificio principale, costruito antecedentemente al 1975, avente pianta a “U”, elevato su quattro livelli di cui il primo seminterrato, il secondo rialzato, il primo e il secondo non originario, ma aggiunto negli anni ’70; - un edificio a pianta rettangolare elevato su due livelli fuori terra posto in aderenza all’edificio principale prospiciente la Via Lumelli; anche è antecedente al 1975; - un locale centrale termica posto nel cortile a ridosso dell’intercapedine che porta luce e aria al piano seminterrato nella zona palestra; - il laboratorio prove materiali anch’esso nel cortile allineato alla centrale termica. L’ex istituto “E. Fermi” ha accesso principale da via Morbelli; occupa il piano seminterrato, metà circa del piano rialzato e il primo piano dell’edificio principale oltre ad una porzione del piano terreno dell’edificio su via Lumelli. L’ex Istituto “P.L. Nervi” ha ingresso da via spalto Borgoglio; occupa metà circa del piano rialzato e l’intero secondo piano dell’edificio principale oltre al laboratorio nel cortile e ad un paio di aule al piano terreno dell’edificio su via Lumelli.. Il distaccamento del Liceo “G. Galilei” occupa il secondo piano dell’edificio a due piani su via Lumelli. Al cortile, utilizzato per attività ludica degli alunni, per area di raccolta durante gli eventi calamitosi e parzialmente a parcheggio per gli operatori scolastici, si accede da cancello carraio posto in via Morbelli. Il cortile interno viene utilizzato come punto di raccolta per gli alunni e il personale dell’Istituto. Tale punto di raccolta è individuato al centro del cortile interno (zona delimitata del campo polivalente). Tale luogo risulta idoneo allo scopo in quanto sufficientemente distante dalle strutture 2 dei fabbricati garantendo la separazione della popolazione scolastica rispetto alle strutture esterne all’Istituto. In tale luogo verranno effettuate le verifiche e gli appelli previsti per la compilazione dei moduli di evacuazione. - Istituto “P.L. Nervi - E. Fermi”: Nell’anno scolastico 2016-2017, secondo le verifiche condotte presso l’ufficio alunni e l’ufficio personal, tra studenti, personale docente e non sono presenti: studenti in sede n. 656 studenti sez. distaccata “carcere” n. 13 personale docente n. 72 personale non docente n. 30 n. 771 sommano Per quanto riguarda il distaccamento si fa riferimento ai dati acquisiti nell’anno scolastico 2007-2008, secondo le indicazioni del Dirigente Scolastico del Liceo “G. Galilei”, tra studenti, personale docente e non sono stati presenti: studenti n. 150 personale docente n. 6 personale non docente n 2 sommano n. Complessivamente 158 929 persone. ANALISI ATTIVITA’ Le attività soggette alla Prevenzione Incendi ai sensi del d.p.r. 151/2011 risultano: ATTIVITA’ 67/C SCUOLA di OGNI ORDINE E GRADO con oltre 300 persone Normativa di riferimento D.M. 26/08/1992 Lettera Circolare del 30.10.1996 n. P 2244/41 ATTIVITA’ 74/C IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI CALORE ALIMENTATI A COMBUSTIBILE GASSOSO CON POTENZIALITÀ SUPERIORE A 116 kW con potenza oltre 700 kW 3 Normativa di riferimento D.M. 12/04/1996 Ai sensi del D.M. del 10.03.1998, Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro; all’allegato IX° si individua la l’Istituto di Istruzione Superiore “Nervi –Fermi” come attività a “RISCHIO DI INCENDIO MEDIO” in quanto il n. di persone presenti risulta non superiore alle 1000 unità. L’accesso all’area per l’intervento dei mezzi di soccorso dei VVF avviene dalla Via Morbelli, con passo carraio di larghezza 3,50 m, con altezza libera e con caratteristiche tecniche non previste dal D.M. 26/08/92. I materiali adottati relativamente alle strutture e alle parti di finitura, rivestimento e/o arredo rispettando le caratteristiche previste nel D.M. 26/08/1992. Le rampe scala hanno larghezza minima di 120 cm con alzata da cm 16,5 e pedata da cm 30. Il vano scala centrale che mette in comunicazione tutti i piani dell’edificio è dotato in sommità di un’apertura automatica comandata da rivelatore di fumo. Il vano corsa degli ascensori presenta alla sommità un’aerazione permanente della superficie non inferiore a 0,20 m2. 4 D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica 1. CLASSIFICAZIONE Considerato il numero di utenti dichiarati e calcolati ( vedi paragrafo 5.0 ) si può determinare che l’edificio ad uso scolastico possa essere classificato coma scuola di tipo 4 con un numero di presenze compreso tra 801 e 1.200 persone. 2. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 2.2. Accesso all’area L’accesso all’area per l’intervento dei mezzi di soccorso dei VV.F. avviene dalla Via Morbelli da un passo carraio con larghezza di 3,50 m, con altezza libera, completamente in piano e con adeguata resistenza ai carichi. 2.3. Accostamento autoscale Per i locali siti ad altezza superiore a 12 m c’è la possibilità di accostamento all’edificio delle autoscale dei VV.F. , sia dalle Vie Morbelli, Spalto Borgoglio, Lumelli., sia dal cortile interno. 2.4. Separazioni Il fabbricato di due piani fuori terra sito in Via Lumelli è l’unica parte dell’intero complesso a confinare con altro edificio avente diversa destinazione. La separazione fra i due, ubicata lungo il confine orientale, avviene mediante strutture di caratteristiche almeno REI 120, senza comunicazioni. 3. COMPORTAMENTO AL FUOCO 3.0. Resistenza al fuoco delle strutture Le strutture portanti (travi e pilastri in c.a. per l’edificio principale con pianta ad U; parte muratura portante e parte travi e pilastri in c.a. per quello secondario a due livelli ubicato in via Lumelli) hanno resistenza al fuoco almeno R 60. Quelle separanti REI 60. 5 3.1. Reazione al fuoco dei materiali a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, sono impiegati materiali di classe 1 per meno del 50% della loro superficie totale; nelle parti restanti sono impiegati materiali di classe 0; b) in tutti gli ambienti per l’attività didattica scolastica le pavimentazioni, compresi i relativi rivestimenti, sono di classe 0, salvo la biblioteca e le palestra dove sono di classe 1 o 2 ; c) non sono presenti materiali di rivestimento combustibili; d) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) sono di classe non superiore a 1. 4. SEZIONAMENTI 4.0. Compartimentazione L’altezza antincendio è compresa fra 12 e 24 m, pertanto la massima superficie dei compartimenti deve essere di 6 000 mq. Le superfici degli istituti scolastici sono, ai vari piani, le seguenti: Una prima compartimentazione è stata realizzata seguendo le caratteristiche costruttive e morfologiche dell’ intero complesso, cioè separando con strutture REI 60 l’edificio principale ad U (≈ 11 050 mq) da quello secondario su due livelli ubicato in Via Lumelli (≈ 1 400 mq). Le altre compartimentazioni sono state realizzate all’interno dell’edificio principale: - la seconda, separando con strutture REI 60 l’ I.P.S.I.A. E.Fermi (≈ 6 400 mq) dall’ I.T.G. P.L.Nervi (≈ 4 650 mq); - la terza, all’interno dell’ I.P.S.I.A. E.Fermi, separando con strutture REI 60 il piano interrato (≈ 2 190 mq) dai rimanenti piani (≈ 4 210 mq). 6 4.1. Scale Tutti e quattro i vani scala di tipo protetto, interni all’edificio e realizzati in muratura o cls, hanno caratteristiche di resistenza al fuoco come riportato al punto 3.0, come i due ascensore esterni e il vano ascensore interno all’edificio. La larghezza minima per ogni rampa scala è di 120 cm, tutte di tipo rettilineo, hanno un’alzata massimo di 17 cm e una pedata di 30 cm. Oltre ai quattro vani scala in muratura sono presenti due vani scala esterni aperti in ferro con dimensioni geometriche come sopra descritto. 5. MISURE PER L’EVACUZIONE IN CASO DI EMERGENZA 5.0. Affollamento L’affollamento massimo ipotizzabile è così calcolato: Istituto I.I.S. E. Fermi P.L. Nervi N. 26 persone per 53 aule = 1378 persone Aree destinate ai servizi generali 55 x 1,20 = 66 persone Liceo Scientifico G. Galilei N. 26 persone per 8 aule = 208 persone Aree destinate ai servizi generali 5 x 1,20 = Totale affollamento massimo calcolato 6 persone 1.658 persone 5.1/2/3/4/5/6 Sistema di vie di uscita, larghezza, lunghezza, numero Considerata la capacità di deflusso per gli edifici scolastici, non superiore a 60 persone per ogni modulo e per ogni piano, di seguito viene illustrato il sistema delle vie di fuga, analizzato per ogni piano dell’edificio. L’affollamento massimo ipotizzabile è calcolato considerando un utilizzo scolastico quasi contemporaneo di alcune strutture esistenti ai vari piani: Affollamento Piano seminterrato: Palestra 510 mq x 0,40 = 204 persone 7 Aula Magna max = 100 persone Altri locali ( Museo, archivio, ecc ) = 50 persone Totale al piano seminterrato = 354 persone Vie di uscita Piano seminterrato: Palestra 2 con l = 225 = 6 moduli = = 360 persone Aula Magna 2 con l = 130 = 4 moduli = = 240 persone Altri locali ( Museo, archivio, ecc ) 1 con l = 120 = 2 moduli = 120 persone Al piano seminterrato le via di uscita consentono l’esodo a = 720 persone Considerato comunque che per quanto concerne la palestra e l’aula magna, entrambe confluiscono nell’intercapedine a cielo libero che corre lungo i due lati interni della corte e che ha una larghezza di circa 3,00 m . Dall’intercapedine è possibile raggiungere il cortile interno tramite tre rampe scala con larghezza di 120 cm pari a 6 moduli che consentono l’esodo a 360 persone contro le teoriche 304 presenze calcolate. La lunghezza delle vie di esodo è in tutti i casi inferiore a 60 m. Affollamento Corpo edilizio su due piani di Via Lumelli (Fermi) - P. Terra N. 26 persone per 7 aule = 182 persone Aree destinate ai servizi generali 5 x 1,20 = Totale 6 persone = 188 persone Vie di uscita al Piano 2 con l = 120 cm = 4 moduli = 240 persone 8 Edifico principale angolo via Lumelli – Spalto Borgolgio (Nervi) N. 26 persone per 10 aule = 260 persone 1 laboratorio occupato = 26 persone Aree destinate ai servizi generali 10 x 1,20 Totale = 12 persone = 298 persone Vie di uscita al Piano 2 con l = 180 cm = 6 moduli = 360 persone Edifico principale angolo Spalto Borgolgio Via Morbellli (Fermi) P. Rialzato N. 26 persone per 2 aule = 52 persone 2 laboratori occupati = 52 persone Aree destinate ai servizi generali 5 x 1,20 Totale = 6 persone = 110 persone Vie di uscita al Piano sono 3 diverse con una larghezza complessiva di 560 cm, ma che si ricongiungono in u unico punto all’aperto con un unico passaggio largo 180 cm pari a 3 moduli che consentono comunque un esodo a 180 persone, ampiamente sufficiente per il numero di utilizzatori presunti Edifico principale Via Morbellli (Fermi) P. Terreno N. 26 persone per 3 aule = 78 persone 3 laboratori occupati = 78 persone Aree destinate ai servizi generali 5 x 1,20 Totale = 6 persone = 162 persone Vie di uscita al Piano 2 con l = 120 cm = 4 moduli = 240 persone Corpo edilizio su due piani di Via Lumelli (Galilei) - P. Primo N. 26 persone per 8 aule = 208 persone Aree destinate ai servizi generali 5 x 1,20 = Totale 6 persone = 214 persone 9 Vie di uscita al Piano 2 con l = 120 cm = 4 moduli = 240 persone Edifico principale (Fermi) P. Primo completo N. 26 persone per 18 aule = 468 persone 9 laboratori di cui 6 occupati = 156 persone Aree destinate ai servizi generali 20 x 1,20 = 24 persone Totale = 648 persone Vie di uscita al Piano Primo da 6 vani scala ( due esterni e 4 protetti ). 6 con l= 120 cm = 12 moduli = 720 persone Edifico principale (Nervi) P. Secondo completo N. 26 persone per 15 aule = 390 persone 6 laboratori di cui 3 occupati = 78 persone Aree destinate ai servizi generali 10 x 1,20 = 12 persone Palestra ( max due classi presenti ) = 50 persone Totale = 530 persone Vie di uscita al Piano Primo da 6 vani scala ( due esterni e 4 protetti ). 6 con l = 120 cm = 12 moduli = 720 persone Se dal calcolo si escludessero gli utilizzatori della palestra e le due via di uscita tramite una rampa scala esterna e una scala protetta, per i restanti occupanti il compartimento destinato all’attività didattica tradizionale pari a 480 persone come sopra calcolate, rimarrebbero a disposizione quattro vie di uscita pari a 8 moduli che consentono l’esodo dei 480 utilizzatori teoricamente presenti. Edifico principale (Nervi) P. Terzo Biblioteca = 50 persone Tribune Palestra = Totale = 100 persone Vie di uscita al Piano Primo da 1 vani scala protetto 10 50 persone con l = 120 cm = 2 moduli = 120 persone La lunghezza delle vie di esodo è in tutti i casi inferiore a 60 m. Tutte le aule didattiche e di laboratorio hanno porte con larghezza minima di 120 cm e aprono verso la via dell’esodo, possibilmente arretrate per non ridurre la larghezza utile dei corridoi. Nel calcolo delle vie di uscita che immettono all’aperto, viene calcolato il massimo affollamento ipotizzabile di due piani consecutivi di maggiore affollamento. Ipotesi uscita da I.T.G. Nervi su Spalto Borgoglio Piani più affollati : Piano primo 120 persone Piano secondo 120 persone totale 240 persone Uscite 1 da 255 cm pari a 4 moduli = verso Spalto 240 persone Uscite 1 da 120 cm pari a 2 moduli = verso cortile 120 persone totale 360 persone Ipotesi uscita da I.P.S.I.A. Fermi su Via Morbelli Piani più affollati : Piano primo 120 persone Piano secondo 120 persone totale 240 persone Uscite 1 da 180 cm pari a 3 moduli = verso V. Morbelli 180 persone Uscite 1 da 180 cm pari a 3 moduli = verso cortile 180 persone totale 360 persone 11 6. SPAZI A RISCHIO SPECIFICO Gli spazi a rischi specifico sono costituiti dai laboratori per le esercitazioni, dai magazzini di deposito e sono ubicati ai piani fuori terra dell’edificio. Le strutture di separazione e le porte di collegamento e di accesso dovranno garantire una resistenza al fuoco di almeno REI 60. Nei locali per le esercitazioni sarà prevista un’adeguata aerazione del locale se verranno utilizzati sostanze infiammabili, tutte le apparecchiature di laboratorio a combustibile gassoso saranno dotate di un dispositivo automatico di sicurezza totale che intercetti il flusso di gas in caso di mancanza di fiamma. Nei magazzini vi sono aperture di aerazione non inferiore a 1/40 della superficie in pianta del locale. Il carico d’incendio sarà inferiore a 30 kg/mq. In tutti gli spazi a rischio è presente un impianto di rivelazione fumi e gas ( se necessario ), e un estintore di capacità estinguente a 21 A. L’impianto di produzione del calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda è situato nel cortile interno e non ha collegamenti con la struttura scolastica. All’interno dell’edificio scolastico non sono presenti impianti di condizionamento e ventilazione centralizzati. Sono presenti impianti di condizionamento estivo localizzato. 7. IMPIANTI ELETTRICI All’interno della struttura sono posizionati interruttori generali per lo sgancio totale dell’energia elettrica, posto in locale presidiato. 7.1. Impianto elettrico di sicurezza In tutto l’edificio è prevista la presenza di un impianto elettrico di sicurezza alimentato da sorgente distinta da quella ordinaria e che consenta: - l’illuminazione di sicurezza indicante i passaggi, le uscite e i percorsi di esodo con un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux; - l’impianto di diffusione sonora di allarme antincendio con autoparlanti. L’autonomia delle sorgenti di sicurezza è garantita per almeno 30 minuti. 12 L’impianto previsto è del tipo a lampade con alimentazione autonoma. 9. MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI Considerato che la scuola è di tipo 5 si dovrà prevedere una rete di idranti L’ impianto è realizzato con tubi di PEAD Ø110 Ø75 nei tratti interrati e di acciaio zincato rivestito sia nei tratti a vista nell’intercapedine posta a est e sud dell’edificio principale sia per le varie colonne montanti che si diramano dall’anello principale di mantenimento delle pressioni e delle portate, e raggiungono i vari piani del complesso scolastico e da qui alimentano le bocche d’incendio. L’alimentazione avviene dall’acquedotto Comunale dalla via Morbelli dove la rete dell’acquedotto è costituita da una tubazione di 4” (come comunicato dal responsabile AMGA) in grado di assicurare ai tre idranti idraulicamente più sfavoriti una portata di 120 l/minuto cadauno con una pressione residuale al bocchello di 1,5 bar per un tempo di 60’ (art. 9.1 del D.M. 26/08/92). Come bocche antincendio si prevedono idranti UNI 45 in considerazione del tipo di strutture (TIPO 5) con presenze contemporanee di (oltre 1200 persone). A valle del contatore viene previsto un attacco autopompa VVF mentre a monte del contatore è previsto l’installazione di un disconnettere, come richiesto dall’AMGA, al fine di garantire la massima sicurezza sanitaria impedendo ritorni di acqua dall’anello antincendio attraverso la linea di acquedotto pubblico. Nel cortile, nell’angolo sud – ovest, viene previsto un idrante soprasuolo UNI 70 h90. Per garantire la portata e la pressione richiesta dalla normativa è prevista la realizzazione di una vasca di riserva idrica pari a circa 15 mc alimentata dall’acquedotto pubblico e da una stazione di pompaggio con due pompe ( una di riserva ), alimentate da linea elettrica preferenziale, che consenta di mantenere in costante funzione l’impianto idrico antincendio. Oltre alla rete idrica fissa di estinzione, sono previsti una serie di estintori portatili di capacità estinguente non inferiore a 13°, 89B, C, in ragione di un estintore ogni 200 mq di pavimento. 13 L’impianto idrico antincendio è costituito da un serbatorio interrato in acciaio rivestito con guaina poliestere, suddiviso in zona serbatoio per con una capacità utile di 21 mc e una zona locale tecnico dove sono installati i gruppi di pompaggio. Il gruppo di pompaggio rispetta la funzionalità e i controlli descritti nella UNI EN 12845 e UNI 10779 per reti idranti, concepito per impianto di estinzione incendio ad acqua, dove ciascuna pompa installata deve essere in grado di erogare le prestazioni richieste . Componenti principali: 1 pompa di servizio orizzontale a basamento con giunto elastico e giunto distanziatore azionato a motore ( elettropompa). 1 pompa di servizio orizzontale a basamento con giunto elastico e giunto distanziatore azionato da motore diesel ( motopompa), raffreddamento ad aria con relativa ventola ovvero ad acqua con scambiatore di calore per modelli con potenza di 37 kw e superiori. 1 – elettropompa pilota multistadio ad asse verticale con parti idrauliche in acciaio inox. 1 – quadro di comando indipendente per ciascuna pompa di servizio e 1 per la pompa pilota, ad avviamento diretto fino a 30kw inclusi. 1 – misuratore di portata a lettura diretta del tipo a flangia tarata con flussimetro in derivazione, installato su collettore dedicato, con relative intercettazioni e valvola di regolazione. La sua configurazione e la precisione della misura rispondono alle norme UNI EN 12845. 2 – Serbatoi di pressurizzazione a membrana da 24 lt, PN 16, che garantiscono il corretto funzionamento dell’elettropompa pilota. L’impianto è predisposto per soddisfare le condizioni sotto riportate. -pressione garantita acquedotto comunale 3 bar - perdite di carico massime previste 1.5 bar - altezza massima da piano cortile ultima bocca s'incendio 16,00 m - altezza da piano cortile ulteriori due bocche d'incendio più sfavorevoli 12,50 m - serbatoio interrato capacità 15 mc - prevalenza prevista 5 bar - portata complessiva oraria 21 mc 14 10. SEGNALETICA DI SICUREZZA L’istituto è parzialmente dotato di impianto di allarme a diffusione sonora, provvisto di altoparlanti, con postazione di regia situata in uno degli uffici dell’area amministrativa presso gli uffici dell’ex Istituto Nervi il tutto in conformità a quanto previsto dalla normativa per le scuole di tipo 4, attualmente manca il collegamento tra la nuova sede amministrativa e i vecchi uffici. SI resta in attesa che la proprietà del fabbricato, Provincia di Alessandria, provveda ad integrare tale impianto per tutto il complesso scolastico come indicato nella documentazione di “esame progetto” per il rilascio del CPI. Il sistema di allarme avrà caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando sarà posto in locale ordinariamente presidiato durante il funzionamento della scuola. Sarà completo di documentazione tecnica, manuale d’uso e manutenzione. In tutto il complesso scolastico sarà posizionata una corretta segnaletica di sicurezza antincendio. 11. ADDETTI AL SERVIZIO ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE In conformità a quanto previsto dall’art. 2 comma 2 del D. M. 10/3/98 si riporta di seguito l’elenco dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e di gestione delle emergenze, suddivisi per aree di lavoro Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Marilena Cataldo Assistente Tecnico Laboratorio di meccanica Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Giuseppe La Delfa Ass. Tecnico Loboratorio Odontotecnico Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Patrizia Parodi Ass. Tecnico Laboratorio Odontotecnico Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Anna Santoro Ass. Amministrativo Uffici Amministrativi 15 Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Antonella Tessari Coll. scolastico Settore Odontotecnici Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Rosetta Tripodi Coll. scolastico Settore Odontotecnici Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Roberto Festari Coll. scolastico Settore Geometri - Piano Secondo Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Maria Bruzzano Coll. scolastico Zona Uffici Nome e Cognome Qualifica Reparto/Struttura Giannotte Massimiliano Docente Tecnico Pratico Lab. Meccanica 12. IDENTIFICAZIONE DEI LAVORATORI E DI ALTRE PERSONE PRESENTI ESPOSTE A RISCHI DI INCENDIO In considerazione della particolare natura della struttura e delle attività svolte sono state individuate quali persone esposte a specifici rischi di incendio quelle distaccate presso i seguenti ambienti: Laboratorio elettronico Laboratorio elettrotecnico Laboratorio meccanico Laboratorio odontotecnico Laboratorio prove materiali Durante le operazioni di saldatura non vengono trattati recipienti precedentemente destinati al contenimento di gas infiammabili ma solo pezzi di metallo ripuliti da contaminazioni da parte di sostanze potenzialmente infiammabili. Il personale presente presso i laboratori elettronico ed elettrotecnico è stato considerato esposto a rischio d'incendio in quanto presso tali aree di ampiezza non trascurabile sono presenti quantitativi apprezzabili di preparati infiammabili. 16 Il personale presente presso i laboratori odontotecnici risultano esposti in quanto sono presenti fiamme libere sotto forma di becchi a gas. Gli altri laboratori non presentano invece condizioni tali da poter essere classificati a medio rischio d'incendio. Una nota di attenzione deve inoltre essere espressa con riferimento alla presenza di studenti o personale portatore di handicap e come tale impedito a reagire prontamente (handicap motorio) o ignari del pericolo causato da un incendio (handicap sensoriale, udito o vista). Per quanto riguarda l’alimentazione del gas ai laboratori odontotecnici si evidenzia la presenza di una condotta di alimentazione attraversante il corridoio (lato Via Lumelli) e la classe d’angolo limitrofa allo stesso corridoio e al laboratorio odontotecnico. Tale tubazione non presenta protezione con prescritto tubo guaina, tale anomalia è stata segnalata alla Provincia di Alessandria per la messa in sicurezza. 13 Aree di lavoro a particolare rischio di incendio Sulla base delle condizioni di cui in precedenza è stato possibile effettuare una classificazione parziale dei laboratori di elettronica, elettrotecnica e odontotecnica che, per i contenuti e gli interventi strutturali di protezione antincendio effettuati, è stato possibile identificare a Medio rischio d’incendio. Tale classificazione si è resa possibile in quanto presso tali luoghi, pur presentandosi condizioni locali e di esercizio che offrono scarse possibilità di sviluppo di principi d’incendio in quanto realizzate in presenza di fonti di innesco limitate e/o controllate, sono presenti quantitativi anche significativi di materiali combustibili o infiammabili con caratteristiche tali da non potersi ritenere limitata la probabilità di propagazione dello stesso, soprattutto in caso di un suo sviluppo fuori orario di lavoro o in assenza di personale presente. Si precisa inoltre che all’interno dei locali di lavoro durante l’esercizio dell’attività lavorativa il processo di lavoro è gestito accuratamente e si evita sempre l’uso di sostanze infiammabili e/o esplodenti per quantitativi superiori alle reali necessità di lavorazione. Nei laboratori di analisi chimiche si fa uso di sostanze potenzialmente esplosive quali 17 acido picrico, idruri, eteri ed acido perclorico (soluzione, non etichettata) nonché di sostanze etichettate E come l'Ammonio bicromato. In conseguenza di ciò verranno adottate e formalizzare per iscritto una serie di procedure gestionali da adottarsi per la manipolazione di acido picrico, idruri, eteri ed acido perclorico. In particolare l'acido picrico viene sempre tenuto coperto da acqua distillata, controllando periodicamente che non rimanga a secco. Prima di effettuare una distillazione o una evaporazione gli eteri vengono sempre saggiati per eliminare la presenza di eventuali perossidi. Eventuali distillazioni di eteri vengono sempre effettuate in cappe aspiranti adatte e di buona efficienza. Il Dirigente Scolastico valuterà la possibilità di vietare l'utilizzo dell'Ammonio bicromato, stante l'estrema difficoltà di eseguite operazioni con tale sostanza in laboratori distinti e isolati, con posti di lavoro protetti con schermi di sicurezza posti a distanza di sicurezza. Al fine di eliminare o comunque ridurre i rischi di incendio, durante l’esercizio dell’attività lavorativa è stato fatto divieto di fumare mediante l’affissione di apposita segnaletica e sono state eliminate tutte le possibili fonti di innesco (impianti elettrici inadeguati, ecc.) non controllate. È inoltre stato vietato l’accumulo degli scarti di lavorazione, anche in via temporanea, lungo le vie di esodo e generalmente dovunque possano entrare in contatto con sorgenti di ignizione. Tutti i locali di lavoro e gli impianti presenti vengono periodicamente verificati dal personale interno, appositamente formato in tal senso, che provvede ad informare immediatamente il responsabile nel caso in cui vengano riscontrate anomalie. L'ambiente Biblioteca, pur caratterizzato dalla pressochè totale assenza di fonti di innesco, può essere considerato a maggior rischio in virtù del carico d’incendio significativo. È destinato allo stoccaggio ordinato di quantitativi contenuti di materiale librario, depositato in appositi armadi, ed è arredato con banchi in legno ad uso degli insegnanti fruitori. I colmi delle scaffalature e degli armadi risultano ad una distanza non inferiore a 60 centimetri dall’intradosso della copertura e i percorsi interni tra gli scaffali ovvero tra gli armadi e la parete non sempre risultano di almeno 18 80 centimetri. Il vano, privo di aerazione permanente, risulta comunque opportunamente corredato di aperture finestrate in grado di assicurare una ventilazione accettabile. Al suo interno verrà ripristinata l'efficienza degli estintori presenti. 14 Materiali infiammabili e potenziali fonti di innesco In questo paragrafo vengono evidenziati i materiali combustibili o infiammabili, le potenziali fonti di innesco (non tralasciando il pericolo derivante dalla concomitante presenza di sostanze comburenti), e delle caratteristiche strutturali del luogo di lavoro. La struttura che ospita la scuola è realizzata in cemento armato (ovvero travi e pilastri) ed in laterizio con riferimento alle tramezzature come tali di spessore variabile. Potenzialmente i materiali facilmente combustibili sono costituiti da arredi e rivestimenti in legno e dal materiale cartaceo utilizzato con concentrazione comunque ridotte in tutti i locali. Relativamente alle sostanze utilizzate quelle in grado di determinare apprezzabili rischi di incendio, oltre agli oli lubrificanti, sono: COMBURENTI INFIAMMABILI Acido nitrico fumante 90% Benzene Acido perclorico Acetone Ammonio nitrato Metanolo Ammonio persolfato Acido picrico Bario nitrato Alcol isopropilico Bario perossido Alcol etilico 95° Potassio bromato Alcol etilico anidro Potassio iodato Alcol metilico Potassio nitrato Alcol ter – butilico Potassio nitrito Aldeide acetica Potassio permanganato Alizarina solfosodica Sodio cobalto nitrito Alluminio polvere 19 Sodio nitrato Ammonio bicromato Sodio nitrico Etile acetato Sodio perossido Magnesio polvere Zinco nitrato Piridina zinco solfato Sodio metallico Toluene La presenza di sostanze infiammabili si registra prevalentemente nell'angolo preparazioni individuato nei laboratori di analisi chimiche. I possibili inneschi o meglio le possibili cause di incendio possono essere di tre tipi come sintetizzato nella tabella che segue: INNESCHI – CAUSE DI INCENDIO FATTORI DETERMINANTI Cattivo funzionamento di attrezzature o - Impianto elettrico non a norma impianti - Presenza di apparecchiature elettriche non utilizzate o installate secondo norme di buona tecnica. - Impianto di riscaldamento Cause naturali - Fulmini Cattivo comportamento dell’uomo - uso di fiamme libere - sigarette - errori operativi Pertanto le cause di incendio possono essere di tipo tecnico oppure legate al comportamento dei presenti (lavoratori e studenti) e quindi ad aspetti organizzativi e di gestione delle risorse umane. 15 Adeguatezza delle misure esistenti In merito alle misure di sicurezza presenti, sulla base di quanto riportato negli allegati al DM 10.03.98, nel seguito viene fornito un prospetto riassuntivo in forma tabellare per l’intera struttura e una analisi di dettaglio per le varie aree considerate: 20 MISURE DI PREVENZIONE NOTE Impianti elettrici realizzati a regola d’arte cfr. progetti cfr. dichiarazioni di conformità Mezzi ed impianti di spegnimento - Estintori portatili a polvere e CO2 Rilevazione incendi Parzialmente presente Allarme antincendio in fase di predisposizione Messa a terra di impianti, strutture e masse metalliche Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche Ordine e pulizia cfr. certificazione Procedure operative Programmi di manutenzione difese attive e passive in essere formalizzate nel PEI in essere Divieto di fumo in tutte le aree presente Informazione e formazione in essere Prove di evacuazione in fase di predisposizione Esercitazione antincendio in fase di predisposizione In essere in essere 21 22 16. Adeguatezza delle misure esistenti Essendo state individuate aree a livello di incendio “medio”, dalla valutazione complessiva del rischio incendio, in accordo con quanto previsto dall’Allegato I all’art. 4 del D.M. 10.03.1998, in considerazione dell'affollamento effettivo nonché della capacità ricettiva si ritiene appropriato classificare l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Nervi Fermi” come attività a: RISCHIO DI INCENDIO MEDIO Si evidenzia che tutte le attività svolte sono e saranno espletate attuando le misure di prevenzione e protezione di tipo tecnico/strutturale e organizzativo/gestionale necessarie a ridurre il rischio incendio sviluppate nel presente documento. 17. Misure e programmi di tipo organizzativo / gestionale Reperimento e completamento della documentazione tecnica Congiuntamente agli interventi tecnici e procedurali è necessario reperire con sistematicità la documentazione tecnica riguardante i luoghi di lavoro. In particolare è necessario completare la raccolta dei seguenti documenti e certificati per ogni area: a) Certificati di Prevenzione Incendi per le opere già realizzate per le quali dispone di esame progetto con esito favorevole; b) Certificazioni, denunce e dichiarazioni riferite agli impianti tecnologici quali ad esempio: Dichiarazioni di conformità impianti ai sensi della L. 37/08. Piani di Emergenza Occorre effettuare due volta l’anno sia la prova di evacuazione sia l’esercitazione antincendio. Come previsto dal D.M. 10/3/1998, trattandosi di un grande luogo di lavoro, la prova potrà essere realizzata per settori escludendo il coinvolgimento dei visitatori. Le prove effettuate dovranno essere opportunamente verbalizzate. Altre misure Garantire l’aggiornamento del registro a cura del responsabile dell’attività nel quale annotare i controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione effettuati ai 23 sensi del DPR 12 gennaio 1998, n.37, art.5. Si ricorda che vanno sottoposti a verifica e manutenzione: - rivelazione e segnalazione automatica degli incendi - presidi antincendio - impianto antincendio fisso - estintori portatili - sistema di ventilazione e di evacuazione fumi e calore I registro conterrà, ulteriormente, le schede di manutenzione e le annotazione dei controlli Comando Vigili del Fuoco. Formare opportunamente gli Addetti al Servizio Antincendio ed Evacuazione 18. Controlli e manutenzione sulle misure di protezione antincendio Le misure di protezione antincendio previste per garantire il sicuro utilizzo delle vie di uscita, l’estinzione degli incendi, la rivelazione e l’allarme in caso di incendio devono essere oggetto di sorveglianza, controlli periodici e mantenute in efficienza. In particolare, tutte quelle parti del luogo di lavoro destinate a vie di uscita, quali passaggi, corridoi, scale, devono essere sorvegliate periodicamente al fine di assicurare che siano libere da ostruzioni e da pericoli che possano comprometterne il sicuro utilizzo in caso di esodo, tutte le porte sulle vie di uscita devono essere regolarmente controllate per assicurare che si aprano facilmente, ogni difetto deve essere riparato il più presto possibile ed ogni ostruzione deve essere immediatamente rimossa. Particolare attenzione deve essere dedicata ai serramenti delle porte. Tutte le porte resistenti al fuoco devono essere regolarmente controllate per assicurarsi che non sussistano danneggiamenti e che chiudano regolarmente. Qualora siano previsti dispostivi di autochiusura, il controllo deve assicurare che la porta ruoti liberamente e che il dispositivo operi effettivamente. Le porte munite di dispositivo di chiusura automatici devono essere controllate periodicamente per assicurare che i dispositivi siano efficienti e che le porte si chiudano perfettamente. Tali porte devono essere tenute libere da ostruzioni. La segnaletica direzionale e delle uscite deve essere oggetto di sorveglianza per 24 assicurarne la visibilità in caso di emergenza. Tutte le misure antincendio previste per migliorare la sicurezza delle vie di uscita, quali per esempio gli impianti di evacuazione fumo, devono essere verificati secondo le norme di buona tecnica e manutenuti da persona competente. Per quanto riguarda le attrezzature ed impianti di protezione antincendio scopo dell’attività di sorveglianza, controllo e manutenzione è quello di rilevare e rimuovere qualunque causa, deficienza, danno od impedimento che possa pregiudicare il corretto funzionamento ed uso dei presidi antincendio. Le attività di controllo periodico e manutenzione devono essere eseguite da personale competente e qualificato Detti controlli devono essere documentati su apposito registro, secondo quanto prescritto dall’art. 5 del DPR 37/98. Sulla base delle definizioni seguenti si fornisce il prospetto dei controlli da effettuare. - SORVEGLIANZA: controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio o altro siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza viene effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni. - CONTROLLO PERIODICO: insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti. - MANUTENZIONE: operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato le attrezzature e gli impianti. - MANUTENZIONE ORDINARIA: operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità e che comporta l’impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzioni di parti di modesto valore espressamente previste. - MANUTENZIONE STRAORDINARIA: intervento di manutenzione che non può essere eseguito in loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti 25 sostituzioni di intere parti di impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile o conveniente la riparazione. Alla luce di quanto detto i controlli da effettuare sono riportati nella tabella che segue: TIPOLOGIA RESPONSABILITÀ TEMPISTICA Vie e uscite di emergenza (1) sorveglianza Tutto il Personale Addetti antincendio Quotidiano Porte tagliafuoco (2) controllo Periodico Ditta Esterna Mensile Segnaletica (3) sorveglianza Addetti antincendio Quotidiano Controllo Periodico Ditta Esterna Semestrale sorveglianza Addetti antincendio Quotidiano Controllo Periodico Ditta Esterna Semestrale Impianti spegnimento incendio, rilevazione e allarme antincendio, nonché Dispositivi sicurezza gas e liquidi infiammabili Sorveglianza Ditta di Manutenzione Trimestrale Luci di Emergenza controllo periodico Ditte di Manutenzione mensile Prescrizioni di sicurezza (4) Sorveglianza Preposti Addetti antincendio Quotidiano Prova di evacuazione Esercitazione antincendio esercitazione R SPP 6 –12 mesi esercitazione R SPP 6 –12 mesi Estintori controllo periodico Semestrale (Manutenzione) (annuale) 26 1. tutte quelle parti del luogo di lavoro destinate a vie di uscita, quali passaggi, corridoi, scale, devono essere sorvegliate periodicamente al fine di assicurare che siano libere da ostruzioni e da pericoli che possano comprometterne il sicuro utilizzo in caso di esodo;. 2. tutte le porte resistenti al fuoco devono essere controllate per assicurarsi che non sussistano danneggiamenti e che chiudano regolarmente; qualora siano previsti dispostivi di autochiusura, il controllo deve assicurare che la porta possa muoversi liberamente e che il dispositivo di autochiusura operi effettivamente; 3. la segnaletica direzionale e delle uscite deve essere oggetto di sorveglianza per assicurarne la visibilità in caso di emergenza. 4. verifica dell’osservanza delle prescrizioni di sicurezza (divieto di fumo, applicazione dei permessi per le lavorazione a fiamma libera, applicazione delle corrette indicazioni operative per l’esecuzione di lavorazioni a rischio, corretto impiego dei dispositivi di protezione collettivi ed individuali, ecc..) 19. Informazione e formazione antincendio E’ obbligo del datore di lavoro (dirigente scolastico) fornire ai lavoratori e agli studenti una adeguata informazione e formazione sui principi di base della prevenzione incendi e sulle azioni da attuare in presenza di un incendio. In particolare deve garantire adeguate notizie su: rischi di incendio legati all’attività svolta; rischi di incendio legati alle specifiche mansioni svolte; misure di prevenzione e di protezione incendi adottate nel luogo di lavoro con particolare riferimento a osservanza delle misure di prevenzione degli incendi e relativo corretto comportamento negli ambienti di lavoro; divieto di utilizzo degli ascensori per l’evacuazione in caso di incendio; importanza di tenere chiuse le porte resistenti al fuoco; - modalità di apertura delle porte delle uscite; ubicazione delle vie di uscita; azioni o procedure da attuare in caso di incendio; 27 azionamento dell’allarme; procedure da attuare all’attivazione dell’allarme e di evacuazione fino al punto di raccolta in luogo sicuro; modalità di chiamata dei vigili del fuoco. i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze e pronto soccorso; il nominativo del responsabile dei servizio di prevenzione e protezione della scuola. L’informazione e le istruzioni antincendio devono essere fornite ai lavoratori e agli studenti anche predisponendo avvisi scritti che riportino le azioni essenziali da attuarsi in caso di allarme o di incendio. Tali istruzioni, cui possono essere aggiunte delle semplici planimetrie indicanti le vie di uscita, devono essere installate in punti opportuni ed essere chiaramente visibili. Qualora ritenuto necessario, gli avvisi debbono essere riportati- anche in lingue straniere. Informazioni di maggior dettaglio devono infine essere fornite a: - addetti alla manutenzione - addetti dipendenti di Ditte appaltatrici affinché siano a conoscenza dei pericoli di incendio presenti, delle misure di sicurezza antincendio da adottare nel luogo di lavoro, delle azioni da adottare in caso di incendio e delle procedure di evacuazione. Per quanto riguarda in maniera specifica la formazione, quest’ultima riguarda gli incaricati nominati per la lotta antincendio e la gestione delle emergenze Il corso di formazione per gli incaricati nominati per la lotta antincendio e la gestione delle emergenze dovrà essere effettuato nel rispetto dei dettami dell’Allegato IX del D.M. 10/3/1998. Si riporta di seguito l’elenco degli argomenti da trattare ai suddetti corsi di formazione: 28 CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO IN ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO “MEDIO” (Durata 8 ore). 1. L’INCENDIO E LA PREVENZIONE INCENDI (2 ORE) - principi sulla combustione; - le principali cause d'incendio in relazione allo specifico ambiente di lavoro; - le sostanze estinguenti; - i rischi alle persone ed all'ambiente; - specifiche misure di prevenzione incendi; - accorgimenti comportamentali per prevenire gli incendi - l'importanza del controllo degli ambienti di lavoro - l'importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio 2. PROTEZIONE ANTINCENDIO (3 ORE) - misure di protezione passiva - vie di esodo, compartimentazioni, di stanziamenti; - attrezzature ed impianti di estinzione; - sistemi di allarme; - segnaletica di sicurezza; - impianti elettrici di sicurezza; - illuminazione di sicurezza; 3. ESERCITAZIONI PRATICHE (3 ORE) - Presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento - presa visione sulle attrezzature di protezione individuale; - esercitazioni sull’uso delle attrezzature di spegnimento e di protezione individuale. 29