BELISARIO: COGLIERE LE `ECCELLENZE`

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BELISARIO: COGLIERE LE `ECCELLENZE`
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ABRUZZO cronache
Servizio
Stampa della
del
Giunta regionale
d’Abruzzo
Abruzzo Cronache n.2
Dicembre 2012
Direttore Responsabile:
Giovanni Ruscitti
Coordinamento editoriale:
Carlo Gizzi
Coordinamento giornalistico:
Alessandra Sigismondi
Ha collaborato Francesco Blasi dell’Ufficio Stampa Emaaa
(Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese)
Progetto grafico:
Barbara Fabiani
Foto: Roberto Chiarizia
Autorizzazione del tribunale dell’Aquila
Abr uz zo Crona che
Periodico a cura
PREMESSA GENERALE
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Brioni roman style
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TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Lucio Marcotullio, racconta la Brioni Roman Style e
la Scuola Superiore di Sartoria Fonticoli
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L’INTERVISTA
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Anni ‘80: la produzione si diversifica
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IL MITO DI PENNE NEL MONDO
8
LA SARTORIA RISALE A MARGHERITA D’AUSTRIA
9
FONDAZIONE FORMODA,
SORPRENDENTE POLO CULTURALE
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IL SOLE 24 ORE: MASTER FORMODA
TRA I PRIMI 10 IN EUROPA
10
FONDAZIONE FONTICOLI
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I MAESTRI DELL’AGO E DEL FILO,
ambasciatori di eleganza nel mondo
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IL LABORATORIO E GLI ALLIEVI
La MANODOPERA ABRUZZESE altamente
specializzata al top delle richieste all’estero
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BRIONI OGGI
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PPR
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Biografia di Lucio Marcotullio
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Petrucci: CHIEF MASTER TAYLOR E
RESPONSABILE CLIENTELA VIP MONDIALE
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BELISARIO: COGLIERE LE ‘ECCELLENZE’
CHE ABBIAMO
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FASI TECNICHE DI LAVORO DA BELISARIO
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Nell’area Vestina il primo ‘CONTRATTO
DI RETE’ in Italia applicato alla moda
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TRADIZIONI ARTIGIANALI DA RECUPERARE
ATTRAVERSO LA FORMAZIONE
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APPRENDISTATO IN ABRUZZO
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Da U.E. “Un pacchetto a favore dell’Apprendistato”
24
FORNERO: “ALLO STUDIO STAFFETTA
GENERAZIONALE“
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CENSIS: IN CALO NUMERO DEI
CONTRATTI DI APPRENDISTATO
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LA CERAMICA DI CASTELLI
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In mostra il Presepe monumentale di Castelli
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L’ENTE MOSTRA DELL’ARTIGIANATO
ARTISTICO ABRUZZESE
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Mostre ed eventi
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OMAGGIO ALL’ARAZZERIA PENNESE
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The World’s Best Ceramic Fountains
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Dall’Ente Mostra il Diploma di merito del
Presidente della Repubblica al maestro
Raffaele Di Prinzio
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Marchio di qualità per l’oreficeria abruzzese
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In foto: Laboratorio Brioni in via Barberini, Roma, anni ‘50 - Fonte:
“The Abruzzi Tailor’s Workshop Yesterday and Today” di G. Vergani
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
Premessa Generale
Esiste una sola persona al mondo capace di tessere il tessuto di bisso, la “seta”
del mare Mediterraneo. Si trova in Sardegna. Si chiama Chiara Vigo. Con il bisso, un mollusco, si ricava un tessuto, l’unico al mondo che si lascia attraversare
dalla luce. Con il bisso è stato avvolto il volto di Gesù. Lo dichiarano medici, ricercatori che hanno studiato il Volto Santo di Manoppello. Il Volto, confermano,
scompare in contro luce, è visibile da ambo i lati. Se fosse un ritratto non sarebbe
possibile. Cosa ne sarà della tessitura di bisso senza la sua tessitrice? Possibile
nessuno sia riuscito a mantenere questa tradizione?
Questo numero di Abruzzo Cronache sarà dedicato essenzialmente ad un’arte
sapiente, che è sì, un’antica forma di artigianato, ma anche una preziosa arte:
quella sartoriale abruzzese, conservata e tramandata da secoli con un tale orgoglio da essere marchio distintivo in tutto il mondo. Qui si discorrerà, si tenterà
di raccontare con umiltà, di Alta Moda e di Penne, culla dell’antica tradizione
sartoriale. Brioni, Belisario camicie, Fondazione Formoda, Fondazione Fonticoli, fiori all’occhiello nascosti in quella vallata che ha reso possibile la realizzazione,
recente, del Polo Alta Moda Vestina.
BRIONI ROMAN STYLE
A
mministrata da Lucio Marcotullio, nata nel 1959, ha contribuito
ad accrescere la qualità ed il prestigio
della sartoria italiana nel mondo.
Attraverso la sua azione, la Roman
Style SpA è riuscita a preservare,
nell’ambito industriale i valori dell’artigianato classico, reinterpretandoli in
chiave di moderna professionalità ed
integrando la tradizione sartoriale alla
tecnologia più avanzata.
Questo impegno, perseguito fin dagli
esordi e mai venuto meno, si è concretizzato in formule produttive e organizzative originali ed è alla base dell’alto
livello di qualità raggiunto. Qualità impostasi nel mondo come una delle migliori espressioni della moda italiana.
In foto: sarte studentesse alla scuola Mario Dei Fiori, fondata a Penne nel 1862/63 - Fonte:“The Abruzzi Tailor’s Workshop Yesterday and Today”, G.Vergani
In foto: Laboratorio Brioni in via Barberini, Roma, anni ‘50 - Fonte:
“The Abruzzi Tailor’s Workshop Yesterday and Today” di G. Vergani
TRADIZIONE
ED INNOVAZIONE
Lucio Marcotullio, racconta la Brioni Roman Style
e la Scuola Superiore di Sartoria Fonticoli
“La qualità del nostro
prodotto è sempre
al di là della logica di
standardizzazione
industriale”
In foto:
il professor Marcotullio nel suo studio
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
“da Roma
a Penne
per unire
maestria
artigianale
e industrializzazione”
In foto:
Barack Obama a
L’Aquila durante il
G8 del 2009
B
arack Obama era già innamorato dello stile Brioni, l’italian style
famosissimo in USA, tanto da rendere
ancor più fascinoso James Bond che
in Goldeneye indossava un abito Brioni, un completo grigio ferro, sfoggiato da Pierce Brosnan. Obama era in
Italia per il G8 del 2009, e non perse
occasione per ordinare ai sarti Brioni
quei capi di abbigliamento. Nomi prestigiosi: Kofi Annan, Nelson Mandela,
questo l’apice della clientela Brioni. “Il
nuovo made in Italy contro il declino“,
questo si legge nella copertina di Soft
Economy, di E.Realacci e A.Cianciullo,
post fazione di C.De Benedetti, il libro dedicato alla gloriosa esperienza
imprenditoriale-sartoriale, famosa nel
mondo, realizzata da Lucio Marcotullio, abruzzese di Penne, amministratore delegato della Brioni Roman
Style, (il nome deriva dalla “scuola
romana“), sorta in Abruzzo per salvare
quegli illustri sarti abruzzesi che rappresentavano il patrimonio sartoriale
made in Italy trapiantatosi nell’immediato secondo dopoguerra a Roma, (la
“scuola romana“ appunto). Tra essi il
maggior testimone fu Nazareno Fonticoli, maestro di sartoria tradizionale
che, nel 1945, con Gaetano Savini,
fonda Brioni che a Roma rubò clien-
6
tela alla sartoria inglese, soffiandole
attori hollywoodiani, nobili inglesi e
non solo.
Brioni, SARTORIA–LABORATORIO in
via Barberini a Roma, ha una sola necessità: le richieste dei clienti altezzosi
e prestigiosi lievitano superando l’offerta. Cosa fare? Qui il colpo di scena:
l’idea geniale viene al Professor Lucio
Marcotullio, che in quegli anni studiava a Roma, economia aziendale e frequentava casa Fonticoli nella capitale
ed il laboratorio in via Barberini.
L’INTERVISTA
Il professor, nonché Cavaliere del Lavoro, Lucio Marcotullio mi riceve nel
suo studio, ricco di libri, che di lì a
poco scoprirò essere editi dalla sua
Fondazione Formoda o essere omaggi, testimonianze letterarie prestigiose,
tributi, alla sua attività imprenditoriale,
alla sua professionalità. Difficile stargli
dietro, è un pozzo di sapienza e sag“BRIONI
gezza. Mi accoglie inondandomi di
ROMAN
pubblicazioni, ascoltarlo è una lezioSTYLE:
ne di vita, di cultura, di garbo. Starei scuola romana
(e sarebbe necessario) lì ad apprendi stile per
dere ore ed ore. La sua vita, anzi “tesalvare la
stimonianza storica”, è ricchissima di
sartoria
nozioni ed aneddoti, ed il tempo strinabruzzese”
ge, purtroppo. Mi spiega Marcotullio:
“Decidemmo di tornare alle origini, a
Penne, dove già nel medioevo si lavoravano le sete considerate più pregiate
sulla piazza di Firenze: era necessario
unire la maestria artigianale e l’industrializzazione, la qualità dei sarti che
sudavano ore sui capi e la velocità della produzione moderna. Abbiamo realizzato un laboratorio d’innovazione:
In foto:
dalle 43 ore iniziali per confezionare
Nazareno Fonticoli
un abito siamo arrivati a 20. I tempi si
e Gaetano Savini
nella sede Brioni a
sono dimezzati e la qualità è miglioRoma negli anni ‘50
rata”. Il professor Marcotullio mi spieFonte:
“The Abruzzi Tailor’s
ga che tutto questo fu possibile perché
Workshop Yesterday
tutti erano considerati all’interno del
and Today” di
G. Vergani
laboratorio parte di una grande famiglia, né lui ha mai posto distanze tra sé
ed i suoi sarti, ascoltando le esigenze di ciascuno. Ma fu fondamentale organizzare
il tutto in cicli di lavorazione mettendo insieme due mondi: “Da una parte la grande
sartoria artigianale classica, con i suoi tempi estenuanti, i segreti di bottega, che venivano negati ai novizi: ricordo che nel laboratorio in via Barberini a Roma, mi spiega, accadeva spesso. Ai più giovani non si rivelavano ad esempio i momenti cruciali della fattura come l’imbastitura alle spalle. Dall’altra la lezione del taylorismo che
è una scuola di efficienza. Abbiamo diviso il ciclo di lavorazione in vari comparti e
puntato al massimo di produttività in ogni settore, evitando però gli svantaggi della catena di montaggio
che costringe tutti a tenere lo stesso ritmo”.
ANNI ‘80:
LA PRODUZIONE
SI DIVERSIFICA
Il percorso della Brioni
Roman Style compie
altri salti di qualità: neIn foto: Brioni del mondo - Fonte: Brioni
gli anni Ottanta con la
produzione diversificata che comprende anche camicie, accessori, settore sportivo.
Negli anni Novanta con l’ampliamento della distribuzione. Oltre alle città italiane
23 negozi, tutti di proprietà, vengono aperti a Parigi, New York, Londra, Praga, Los
Angeles, Las Vegas. Oltre Capri, Portofino, Saint Moritz ed Aspen, mete dei vip internazionali. Arriva però in Brioni il momento in cui per tenere il passo con i tempi,
bisogna giocarsi il tutto per tutto anche ai limiti della legalità, causa il necessario
ricambio generazionale: “Abbiamo preso una decisone forzando i regolamenti scolastici: l’ultima volta che ho potuto assumere un sarto già formato ed aveva 52 anni,
è stato all’inizio degli anni Ottanta, dopo l’arte si stava spegnendo.
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
Per questo ho fondato la Scuola Superiore di Sartoria N.Fonticoli, impostandola con un rigore formativo che
a quell’epoca non era compreso in alcuno schema”. La lunga gavetta sartoriale che poteva durare anche 15 anni,
con retribuzioni al minimo e rallentato
apprendimento, doveva essere sostituita. Nel 1985 si decise di realizzare un
modulo formativo che è in vigore ancora oggi: dopo la scuola dell’obbligo
vengono selezionati circa 15 ragazzi
che seguono un corso di 990 ore di insegnamento pratico e teorico, per tre
anni consecutivi. Al termine, dopo un
vero e proprio esame, con il diploma
di maestri d’arte sartoriale, lo stage in
azienda di un anno li immette nel ciclo
produttivo, che può lasciarli a Penne o,
se ve ne è richiesta, in uno dei numerosi punti vendita sparsi nel mondo. Ove
appunto mancano professionalità così
ben preparate. Negli anni ’80 corsi formativi così lunghi e così specialistici
erano impensabili. Ma grazie all’apprendistato di quei giovani ed all’idea
di Marcotullio oggi la tradizione sarto-
riale è viva, altrimenti sarebbe venuta
meno per mancanza di giovani, anagraficamente parlando, specializzati
e ben formati. Da allora ad oggi sono
stati formati maestri dell’ago e del filo,
tutti apprezzati Maestri a livello internazionale, richiestissimi da capi di stato, principi e magnati. Mentre il Master
ha formato moltissimi manager della
moda. (fonte: “Il nuovo made in Italy”
di E.Realacci)
IL MITO DI PENNE
NEL MONDO
“C’è stato un periodo della mia vita
in cui ogni anno spendevo circa un
miliardo di lire per le attività culturali
collaterali alla mia professione principale”, mi aggiunge il Cavaliere Lucio
Marcotullio, nel salutarmi, “ma il bene
che questi giovani allievi mi vogliono è
inimmaginabile”. Ed è questa per Lui,
il Professore, che ha esportato il mito
di Penne nel mondo, la cosa più importante.
LA SARTORIA RISALE A
MARGHERITA D’AUSTRIA
P
In foto: ritratto di
Margherita d’Austria
enne, antica capitale dei Vestini, è la culla della sartoria. Quando Margherita d’Austria sposò
Ottavio Farnese il padre le regalò in dote, tra gli
altri, anche il Ducato di Penne, ove lei si trasferiva in lunghi periodi portando con sé la corte, ed il
personale necessario che creò le basi della sartoria,
indispensabile non solo per realizzare le vesti, ma
i tendaggi e gli sfarzi che caratterizzavano gli ambienti cortigiani di quell’epoca. Particolare non da
poco se si considera che autorevoli fonti storiche le
attribuiscono eccellenti capacità amministrative che
dettero impulso all’economia locale ed alla cultura
dei suoi vari feudi. Ad allora risalgono, a Penne, le prime botteghe sartoriali,
un’arte conservata dai pennesi e tramandata di generazione in generazione.
Fondazione Formoda, sorprendente polo culturale
In foto: consegna degli attestati del Master anno 2006/2007
E
In foto: il professor Marcotullio in aula per salutare insegnanti e allievi della scuola
8
nte morale fondato nel 2000,
nell’anno accademico 2002-2003,
in collaborazione con le università
abruzzesi e l’università del Molise, ha
istituito il Master Universitario Internazionale di Primo Livello in Economia
e Gestione della Moda, che dovrebbe riprendere per l’a.a. 2013/2014.
L’obiettivo è preparare soggetti in grado di sostenere l’attività commerciale
dell’impresa e di disporre della cultura e della professionalità per orien-
tare all’applicazione di metodologie
direzionali di controllo della gestione
dell’impresa nella filiera tessile – abbigliamento. Le lezioni si articolano in
moduli base e applicati, con lezioni
frontali, stage in aziende del settore
e testimonianze di famosi manager.
Nell’anno accademico 2009-2010, in
collaborazione con la Brioni Roman
Style, la FONDAZIONE FORMODA realizza il Corso per Operatore
dell’abbigliamento – Sarto confezionista di alta moda maschile, nel segno
della continuità con il corso istituito
da Marcotullio nel 1985.
La Fondazione Formoda,
che si trova a Penne,
è sede del Polo
Alta Moda Vestina
e della Fondazione Fonticoli.
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FONDAZIONE FONTICOLI
L
IL SOLE 24 ORE: MASTER FORMODA
TRA I PRIMI 10 IN EUROPA
A
nche il SOLE 24 ORE nel 2005 ha
inserito i master di Formoda tra
i 10 corsi migliori in Europa. Il Presidente e fondatore è Lucio Marcotullio.
Soci fondatori della FONDAZIONE
FORMODA sono: Brioni Roman Style
Spa, Fondazione Nazareno Fonticoli,
In foto: la sede della Fodazione Formoda
10
Fondazione Tercas, Fondazione Pescarabruzzo, Provincia di Teramo, Provincia di Pescara, Comune di Penne,
Unione dei Comuni – Città Territorio
della Val Vibrata.
(fonte Fondazione Formoda)
a Fondazione Fonticoli viene fondata nel 1998 grazie
alla sensibilità di Maria Vittoria
Fonticoli, ed alla volontà del
professor Marcotullio che la presiede. E’ stata istituita allo scopo
di diffondere, con iniziative sociali e culturali, la formazione
dei giovani per aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro. Tra
le attività che la Fondazione sostiene per Statuto nel raggiungimento dei propri scopi rientrano
le pubbliche manifestazioni, le
assemblee, i convegni, i seminari, le mostre, le pubblicazioni, i
premi, le borse di studio ed ogni
iniziativa afferente il suo Statuto.
(fonte Fondazione Formoda)
Lungo Corso Alessandrini, al centro di
Penne, ha sede un palazzetto stile liberty,
sede della Fondazione ForModa. La sede
della Brioni Roman Style, restaurata da
LA SEDE
Renato Bazzoni, uno dei fondatori di
ITALIA NOSTRA E FAI, ha sede in via
Nazareno Fonticoli, 1.
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Corso
Sarto Confezionista
di Alta Moda
IL LABORATORIO E GLI ALLIEVI
La MANODOPERA ABRUZZESE altamente specializzata
al top delle richieste all’estero
A
In foto: un‘allieva nel laboratorio della Scuola Superiore di Sartoria a Penne, durante la fase dell’armatura tessile
I MAESTRI DELL’AGO E DEL FILO,
I
ambasciatori di eleganza nel mondo
l Corso Sarto Confezionista di Alta
Moda Maschile, conclusosi a Giugno, ha “promosso” 16 Maestri sarti
ai quali, alla presenza del Presidente
della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, sono stati consegnati gli attestati
di qualifica professionale. Inoltre, per
l’occasione sono stati consegnati gli
attestati a 4 Maestre sarte, le prime
proclamate dall’istituzione della Scuola. Il Corso è finanziato con fondi POR
2007/2013 erogati dalla Regione ed è
gratuito per i 16 studenti ammessi. Si
tratta di un percorso professionale altamente qualificante, organizzato dalla
Fondazione ForModa in collaborazione con Brioni Roman Style SpA. È stato
istituito nel 1985 da Lucio Marcotullio
e ha formato in questi anni 80 sarti,
apprezzati maestri dell’ago e del filo a
livello internazionale. Inoltre, la qualifica professionale rilasciata al termine
del percorso di studi consente anche
la possibilità, per gli allievi, di essere
reintegrati nel sistema dell’istruzio12
ne per il conseguimento del diploma
quinquennale, grazie agli accordi che
la Fondazione ForModa ha stretto con
gli istituti professionali “Pomilio” di
Chieti e “Bellisario“ di Avezzano. Sono
due i corsi: Operatore di abbigliamento – Sarti Confezionisti dell’Alta Moda
Maschile, terminato a giugno e il Corso per operatore di abbigliamento attualmente in fase di svolgimento.
Corso
Operatore di
abbigliamento
Sarti
Confezionisti
dell’Alta
Moda
lex Frasca è un allievo, ha terminato il Corso per Operatore
dell’abbigliamento lo scorso giugno.
Attualmente è in Brioni per frequentare lo stage, l’anno aggiuntivo, prima
di essere assorbito definitivamente nel
ciclo produttivo. Lo troviamo all’interno del laboratorio ove gli allievi, 16 ragazzi provenienti da Penne e dintorni,
stanno seguendo la lezione di cucito e
merceologia, sotto la guida dei rispettivi insegnanti: Luigi Di Tillio, per la
sartoria e le confezioni, Valeria Belli,
merceologia e tecnologia tessile. Il richiamo della Scuola per Alex è forte:
“Ogni tanto vengo qui, mi racconta
Alex, per riscoprire i trucchi del mestiere. La parte pratica più importante
è il cucito. La prova finale che ho sostenuto, al termine della scuola, per il
conseguimento del diploma, consisteva per tutti noi allievi nella realizzazione di un abito su misura, ciascuno per
sé. La passione è forte, se non avessi
avuto questa possibilità pratica di frequentare il Corso ed esaudire il mio
desiderio non so che mestiere avrei
scelto”, mi aggiunge mentre lo saluto.
Ci accompagna Michela Ridolfi, capo
Ufficio Stampa della Fondazione Formoda, che mi spiega come per questi
giovanissimi si profili all’orizzonte anche la possibilità di lavorare all’estero.
“Durante lo stage, dice Michela, i maestri sarti hanno anche la possibilità di
perfezionare ulteriormente le tecniche
di confezione apprese a scuola, nelle
sedi estere dei negozi bandiera. Juri
ad esempio è stato nel flagship store di
Londra e Danny in quello di Parigi. La
richiesta di manodopera specializzata
è aumentata notevolmente specie nel
Far East”. Non dimentichiamo che si
tratta di alta sartoria e la differenza la
fa anche il “particolare” che solo chi si
è formato a Penne può avere.
In foto: il professor Marcotullio e Mchela Ridolfi, addetta stampa Formoda
In foto: Alex Frasca
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
BRIONI OGGI
L
In foto:
sopra gli allievi della Scuola
Superiore nel laboratorio sartoriale;
a realtà Brioni rappresenta la punta
di diamante della sapienza sartoriale
e della tradizione stilistica italiana. Grazie ai discendenti delle famiglie fondatrici, tuttora impegnate a garantire i più
alti standard di eccellenza del capo su
misura, l’organizzazione continua a crescere, dotandosi di una struttura manageriale a livello globale e di una rete di
punti vendita strategica, attualmente in
piena espansione, qualificando il brand
come unica realtà internazionale del lusso in campo sartoriale e lifestyle. Dal Novembre 2010 il Gruppo Brioni è guidato
dall’Amministratore delegato Francesco
Pesci. Brioni fa adesso parte del gruppo
francese PPR.
Nel 2012 Brioni consolida le ambizioni di crescita rivolte al rafforzamento
dello sviluppo di tutte le categorie di
prodotto, nominando Brendan Mullane Direttore creativo della Maison.
Nella strategia di sviluppo dell’impresa
gli ultimi tre sono stati anni di espansione. L’ambizioso piano di crescita
incentrato su nuove geografie, che affiancano i mercati storici - Europa e
Usa - e i paesi emergenti del Medio ed
Estremo Oriente, continua nel 2012.
Dopo le recenti inaugurazioni in Cina,
Brioni continua a mantenere la propria
presenza nei principali hubs di tutto il
mondo. (fonte: Brioni)
Nelle foto: la sede di Brioni in via Barberini, Roma
di fianco: Luigi Di Tillio, insegnante
di Sartoria e Confezioni da uomo;
sotto: gli alunni e Valeria Belli,
insegnante di Merceologia e
Tecnologia tessile.
PPR
Il gruppo PPR comprende un insieme
di prestigiose marche mondiali a forte
potenziale d’espansione, distribuite in
oltre 120 paesi. Nel 2010, PPR ha registrato un fatturato di 14,6 miliardi di
euro con un organico, al 31 dicembre,
di oltre 60.000 dipendenti. Le azioni di
14
PPR sono quotate all’Euronext di Parigi (codice ISIN FR0000121485, PRTP.
PA, PPFP). Per esplorare l’universo di
PPR visitare www.ppr.com: polo Lusso (Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint
Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga, Brioni, Stella McCartney, Boucheron, Girard-Perregaux, JeanRichard
e Sergio Rossi), polo Sport & Lifestyle
(Puma, Volcom, Cobra, Electric e Tretorn), Fnac e Redcats Biografia prof.
Lucio Marcotullio. (fonte: Brioni)
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
PETRUCCI: CHIEF MASTER TAILOR
E RESPONSABILE VIP SERVICE
BIOGRAFIA DI LUCIO MARCOTULLIO
L
ucio Marcotullio è nato a Penne
il 3 luglio del 1933. Si è laureato
all’università La Sapienza di Roma nel
1957 in Economia e Commercio. E’ revisore ufficiale dei conti e ordinario di
Economia Aziendale. Nel portare avanti la sua attività ha curato la formazione delle risorse umane, recuperando la
tradizione sartoriale abruzzese. Presiede la Fondazione Fonticoli, da lui ideata nel 1998. Nel 2000 ha costituito la
Fondazione Formoda. A lui si devono
tante iniziative finalizzate alla crescita
culturale, alla formazione, allo sviluppo economico: contatti e collaborazioni con università ed istituzioni, stages
aziendali, formazione continua, tesi
universitarie, premi letterari, (Premio
Nazionale di Narrativa Penne), restauri, convegni, ricerche, pubblicazioni.
Nel 1985 ha ideato e diretto
la Scuola Superiore di Sartoria
che forma maestri sarti con giovani selezionati dopo la scuola
dell’obbligo. Tutto questo per
dare continuità produttiva alla
qualità Brioni. La scuola ospita
ogni anno gli studenti del Royal
College of Art di Londra per stage formativi mirati all’apprendimento dell’arte del su misura.
Quest’anno sono stati ospitati
anche gli allievi dell’Istituto di
moda Morvillo-Falcone di Brindisi. E’ stato Sindaco di Penne e
prima, per sette anni, Presidente dell’Unione Industriali della
Provincia di Pescara, per quattro anni Presidente regionale
della Confindustria Abruzzese.
Ma il suo cuore resta a Penne
La scuola
ospita ogni
anno gli
studenti del
Royal College
of Art di
Londra
per stage
formativi
In foto: il professore Lucio Marcotullio nel suo studio durante l’intervista
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“Grazie a questo lavoro ho conosciuto 31 Capi di Stato”
A
ngelo Petrucci è stato il più giovane tra i dirigenti di Brioni. Si è
iscritto al primo corso della Scuola Superiore di Sartoria nel 1985. Nel 1989
ha ottenuto il conseguimento del diploma altamente professionalizzante.
Da allora la sua vita è stata una favola
in giro per il mondo a contatto con i
personaggi più illustri e potenti del pianeta, innamorati dello stile Brioni. Ricopre l’incarico di Chief Master Tailor
(Capo dei maestri sarti), Responsabile
di tutto l’Ufficio Modelli Brioni e Responsabile del VIP Service, clientela
top. Petrucci ha sempre messo in preventivo la possibilità di perfezionarsi
ulteriormente all’estero nei punti vendita Brioni. La qualità e la fama della
Brioni lo consente, infatti. Ed è davvero
“creiamo questa, mi sottolinea, la fase più delidei veri cata nella professionalità dei maestri
dell’ago e del filo. “ I giovani sarti, che
fenomeni” si sono diplomati nello scorso luglio,
hanno iniziato a lavorare in azienda
a settembre e alterneranno tre mesi in
In foto: azienda e un mese in uno dei numerosi
Angelo Petrucci punti vendita. Si tratta di un sistema utile che consente
di verificarne
l’adattabilità”.
Professionalità a 360 gradi
quindi, versatilità a tutto tondo: “ La Scuola,
così altamente
professionaliz-
zante è la base, la materia prima che
contraddistingue gli allievi professionisti in tutto il mondo. Si apprende,
nei tre anni di scuola, tutta la storia
della sartoria che è quella risalente al
1500. Poi è necessario il lavoro nella
fabbrica che consente di perfezionarsi
nella sartoria contemporanea, infine
nei punti vendita, che sono tutti con
annessi laboratori sartoriali, per acquisire la sartoria più veloce e dinamica”.
“Il periodo formativo è di 6 anni e noi
con il nostro metodo creiamo dei veri
fenomeni” aggiunge. Petrucci ha incontrato in virtù della sua professione
31 Capi di Stato. “Venerdì mi aggiunge ero con un principe arabo uno dei
nostri clienti”. Gli chiedo se anche lui,
fosse al G8 a L’Aquila. Mi rivela, senza
fare il nome, che al Summit tre Capi
di Stato vestivano Brioni. Lo stimolo a
parlarmi di Obama che in quell’occasione ordinò capi di abbigliamento
alla Brioni, ma preferisce dolcemente
rispondermi: no comment. Prima di
salutarlo gli chiedo quale Vip lo attenderà a Parigi, ma resta reticente e con
soddisfazione mi rivela che si tratta
di uno dei più importanti magnati nel
mondo. Nonostante sia un “ambasciatore di eleganza nel mondo” anche
lui, mi coglie alla sprovvista quando
scopro che la sua dimora stabile è e
sarà Penne. La culla della tradizione
sartoriale. E’ anche per questo che il
legame tra Penne ed i mercati sartoriali
del mondo, non si è mai spezzato.
17
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
FASI TECNICHE DI LAVORO
DA BELISARIO
BELISARIO: COGLIERE LE
‘ECCELLENZE’ CHE ABBIAMO
La “differenza” tra la
camiceria sartoriale e quella industriale
“I miei dipendenti si tramandano questa attività da generazioni”
“Bisogna incoraggiare le
Fondazioni come Formoda”
aggiunge l’imprenditore
B
elisario, non solo un cognome:
un marchio. Da 27 anni la sua
azienda lavora a livello di produzione industriale. La moglie è cresciuta
in una famiglia ove la “preziosa arte
del cucire”, l’antica sartoria quindi, si
respirava da sempre. Marco Belisario,
titolare dell’omonima azienda per la
realizzazione di camicie artigianali su
misura, ci accoglie con l’orgoglio di
chi sa di essere il testimone, anche lui,
di una tradizione abruzzese artigianale conosciuta ovunque, sulla quale ha
fondato il business della sua vita. Non
gradisce snocciolare la sua attività in
termini di cifre, numeri. Un fatturato
di circa 1 milione di euro, mi dice sorvolando, 20 i dipendenti. Buona parte
della produzione riguarda le camice
sartoriali su misura e ogni fase di lavorazione, mi spiega, viene eseguita solo
ed esclusivamente all’interno della nostra sartoria da manodopera altamente specializzata e l’ottima qualità dei
tessuti e degli accessori garantiscono
l’autenticità del “Made in Italy”. Made
in Abruzzo, aggiungo. Belisario è stato
tra i primi a puntare sull e-commerce
“con il quale, aggiunge, abbiamo ottenuto un’ottima performance, lavoriamo moltissimo direttamente con il
privato oltre a servire in Italia diversi
negozi di fascia alta. Inoltre, abbiamo
mantenuto una quota di produzione
dedicata alla realizzazione di camicie in serie per diversi marchi noti in
tutto il mondo.” Alla domanda sull’an-
18
In foto: una
camicia Belisario
damento dell’export fa una riflessione:
“Abbiamo verso la Cina dazi pazzeschi
mentre in Italia direi che siamo abbastanza a buon mercato sui dazi in entrata. Spesso si parla impropriamente
del termine Made in Italy, ci tiene precisare, basta poco per etichettare così
un prodotto, purtroppo. La qualità di un
buon imprenditore si vede anche quando, in un periodo di crisi economica,
riesce a cogliere le opportunità lasciando le minacce al loro destino.” Spezza
ovviamente una lancia verso chi sa conservare, tramandare, diffondere in Italia
e nel mondo l’artigianato e l’arte del
preservare. “Dobbiamo sapere cogliere
le eccellenze che abbiamo, prosegue.
Ben vengano quindi le Fondazioni e chi
crede nei mestieri artigianali. Alla nostra azienda si sono avvicinate in cerca
di occupazione circa 100 persone che
abbiamo valutato con attenzione. Oggi
i miei dipendenti sono collaboratori
che amano questa attività, spesso eredi
di una vera e propria tradizione familiare. A Penne, conclude, c’era un forza
lavoro necessaria che prestava e presta
ancora il proprio sapere a questo tipo
di attività tramandata da generazioni.
Da qui la lungimiranza del professore
Lucio Marcotullio, quella di creare le
basi, conclude, per l’arte sartoriale del
futuro”.
“Realizziamo COLLI
e POLSI intelaiati.
NON
TERMOADESIVATI”
“A Penne
c’era un forza
lavoro
necessaria
che prestava e
presta ancora
il proprio
sapere a
questo tipo di
attività
tramandata
da
generazioni”
In foto:
Stefania disegna il
cartamodello
S
tefania è modellista. La cogliamo, nel piccolo, ma
operoso laboratorio, intenta a disegnare un cartamodello su una “telina da prova”. Alza lo sguardo, mentre
è intenta a lavorare. Ci accoglie con gli occhi sapienti
e svegli di chi sa. Di chi è depositaria di un’arte all’apparenza semplice, ma preziosa. Qui si cuce la camicia
“perfettamente“ su misura. I particolari fanno la differenza e per il cliente curiamo ogni dettaglio. Qui prosegue
il nostro viaggio nel mondo della sartoria per eccellenza.
“Si prendono le misure, dice Stefania, sul cliente, si riportano sul cartamodello, si disegnano su una telina di prova,
(una stoffa leggerissima su cui
si sperimenta), e poi si procede
con la prova cliente. Si giunge
poi al passaggio dello “sdifettamento”. Sì, questo il termine
utilizzato che Belisario precisa:
“non è altro che la fase dove
andiamo a togliere ogni difetto
di vestibilità”. “Poi si lavora la
camicia”, continua Stefania. Tagliamo una camicia per volta,
il collo ed il polso hanno una
lavorazione a parte, poi si passa al corpo. Anche noi usiamo
la macchina per ‘adesivazione’
del collo e del polso ma, a differenza di una camicia industriale, aggiunge con orgoglio, i
nostri colli e polsi sono intelati
e non ‘termoadesivati’. Il resto,
conclude soddisfatta, viene arricchito dalle sapienti mani delle nostre camiciaie, dalle asole
fatte a mano fino al ricamo,
sempre rigorosamente a mano,
delle iniziali del proprio nome
e cognome.
19
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
Nell’area Vestina il primo
‘CONTRATTO DI RETE’
in Italia applicato alla moda
Belisario spiega perché lo utilizza
“U
In foto: interni del laboratorio sartoriale Belisario
na Rete di Imprese a tutela delle
antiche tradizioni sartoriali nell’area Vestina e limitrofe, e non poteva essere
altrimenti”. Così Marco
Belisario, direttore e vice
Presidente esecutivo del
Polo Alta Moda dell’Area
Vestina, ama definire il
Contratto di Rete al quale hanno aderito imprese
provenienti da un territorio caratterizzato dalla
presenza della Brioni Roman Style Spa, che produce abiti unici destinati ai mercati più qualificati del mondo.
Cosa intende per Contratto di Rete?
Qui si cuce
la camicia
“perfettamente“
su misura.
“Asole fatte a mano”
“Il contratto di rete è uno strumento giuridico (previsto dalla legge n. 33/2009
successivamente riformulata e convertita con la n. 122/2010 modificata ulteriormente con l’ultimo decreto Sviluppo del mese di agosto 2012) che sostanzialmente permette l’aggregazione tra due o più imprese (in particolare le PMI)
al fine di valorizzare ed accrescere le proprie competitività soprattutto in ambito internazionale e con un proprio marchio facilitare la penetrazione nei nuovi
mercati mantenendo intatta la propria autonomia. Nel caso del Polo dell’Area
Vestina, abbiamo voluto che fungesse da capofila una grande Azienda e non
potevamo che scegliere naturalmente la Brioni Roman Style Spa“. Belisario, che
è anche vice Presidente di Confindustria Pescara (sezione Sistema Moda) sottolinea che il Contratto di Rete in questione è espressione di Confindustria.
“E’ stata una sua idea?“
Insieme al direttore generale di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte, abbiamo dato vita alla nostra Rete e siamo stati tra i primi in Italia ad utilizzare questo
nuovo strumento giuridico. Tutto nasce da Confindustria nazionale che ha da
sempre creduto nel Contratto di Rete: ad oggi sono 484 i ‘Contratti di Rete’ siglati
20
21
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
in Italia. Quello dell’Area Vestina è il primo ad essere applicato nel comparto della
moda.
Gli obiettivi?
Il nostro Contratto di Rete è l’unico ad aver previsto al suo interno una filiera produttiva ed una formativa. Nel primo caso l’obiettivo non è un sistema chiuso di
imprese che producono tra di loro, ma un sistema che esternalizza, rende visibili
i marchi di piccole imprese con un ‘Brand Ombrello’ che racchiude quelli di ogni
piccola azienda agganciati ad un’azienda più conosciuta. In Italia ed in Abruzzo
in particolare, le aziende del settore abbigliamento, sono sempre partite lavorando
per conto terzi, trasformando il prodotto di grandi griffe senza crearne uno proprio.
Con il Contratto di Rete si dà la possibilità alle piccole e medie imprese, magari
accompagnate da grandi marchi, di entrare e fare business nei mercati emergenti.
La filiera formativa è talmente evidente qui più che mai con le attività della Fondazione Formoda”. Il Presidente del Polo Alta Moda è Francesco Pesci, Amministratore Delegato della Brioni. Belisario è, inoltre, componente del Comitato Tecnico
per le Reti di Imprese, Filiere ed Aggregazioni nonché membro della Commissione
Nazionale per il Mezzogiorno di Confindustria. Il Polo Alta Moda Area Vestina ha
sede presso la Fondazione Formoda.
In foto: interni del laboratorio sartoriale Belisario
A
bruzzo. Basta la parola ad evocare all’interlocutore uno scenario,
gradevole: parchi, monti, mare, neve.
E poi: alta sartoria, ceramiche, merletti, ricami a tombolo, tracce archeologiche, battaglie storiche, qualche illustre poeta latino, notissimi scrittori.
Secondo scenario: tristemente noti
dopo il sisma, si è aggiunta una nuova immagine: macerie. E la domanda
è sempre la stessa: “A che punto siete
con la ricostruzione…?”
L’Abruzzo è tutto questo, sì, ma non
solo. Abruzzo oggi vuol dire anche
crisi. Ma una terra fertile di mestieri,
mani preziosissime, memorie storiche,
deve afferrare al volo il treno che un
sistema istituzionale, europeo o nazionale che sia, offre. Così da consentire ad una tradizione antica e nobile,
l’artigianato, di non scomparire anzi,
TRADIZIONI
ARTIGIANALI DA
RECUPERARE
ATTRAVERSO LA
FORMAZIONE
di garantirsi continuità attraverso la
formazione dei giovani, riconosciuta
“accademicamente”, sul campo. Per
realizzare tutto questo è necessario in
primis che la tradizione sia conservata
attraverso l’apprendistato, poi che sia
tutelato sia il giovane, il tirocinante, affinché abbia un formazione completa
ed un minimo guadagno, sia l’azienda,
che deve essere in grado di assumerlo
e formarlo senza rimetterci economicamente.
L’artigianato deve
garantirsi continuità
con l’apprendistato
22
23
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
APPRENDISTATO IN ABRUZZO
L
a Regione Abruzzo è stata tra le
prima in Italia a recepire il D.Lgs,
nr.176/2011, il Testo Unico sull’Apprendistato (Riforma Sacconi), attraverso la definizione dei tre differenti
percorsi formativi on the Job. Sono
tre i tipi di apprendistato: un apprendistato per la qualifica ed il diploma
professionale ( per i giovani tra i 15 ed
i 25 anni) utilizzabile in tutti quei settori per l’assolvimento dell’obbligo di
istruzione o per il diploma professionale. La durata del contratto, in questo
caso, è legata sia alla qualifica che al
diploma da conseguire ma la componente formativa non può comunque
superare il triennio o i quattro anni se
il giovane deve acquisire un diploma
professionale regionale; un apprendistato professionalizzante o contratto di
mestiere per i giovani compresi tra i diciotto e i ventinove anni e per tutti i settori di attività pubblici e privati. In tal
caso la durata del periodo formativo,
concordata nella contrattazione collettiva nazionale, è definita sia in ragione
dell’età che della qualifica da ottenere
e per le imprese non artigiane non potrà superare i tre anni mentre per quelle artigiane il limite è fissato a cinque.
FORNERO: “ALLO STUDIO
STAFFETTA GENERAZIONALE“
La competenza regionale in materia è
limitata alla definizione delle competenze di base o trasversali per un monte ore complessivo di centoventi nel
triennio; un apprendistato di alta formazione e ricerca per i giovani di età
compresa tra i diciotto ed i ventinove
anni, possibile in tutti i settori produttivi pubblici e privati. Quest’ultima tipologia è finalizzata al conseguimento
di un diploma di istruzione secondaria
superiore, di titoli di studio universitari
o di alta formazione, compresi i dottorati di ricerca o la specializzazione
tecnica superiore. Introdotta anche la
possibilità dell’apprendistato per i praticanti degli studi professionali, previa
disciplina dei singoli regolamenti dei
vari ordini.
Lavoratore anziano in part time. Si assume apprendista.
Lo ha annunciato il Ministro
È
sempre del 5 dicembre la notizia che il Governo italiano per incentivare l’occupazione giovanile, “sta
pensando una sorta di ‘staffetta generazionale’, ovvero la possibilità per un
lavoratore ‘anziano’ di cambiare il suo
contratto in part-time e in cambio le
aziende prendono un ‘apprendista’”.
Lo ha annuncito il Ministro del Lavoro
Elsa Fornero a Bruxelles ad una conferenza sulle opportunità d’impiego per i
lavoratori più anziani.
CENSIS: IN CALO NUMERO DEI
CONTRATTI DI APPRENDISTATO
In foto: l’assessore alla Formazione Paolo Gatti
DA U.E. UN PACCHETTO A FAVORE
DELL’APPRENDISTATO
L
o Youth Guarantee Scheme è parte
di un pacchetto di misure a favore
dell’occupazione giovanile lanciato il
5 dicembre dalla Commissione Ue; in
particolare le azioni riguardano l’oc-
24
cupazione giovanile, l’apprendistato,
la formazione entro 4 mesi dalla fine
del percorso di studi o dall’inizio della
disoccupazione, rivolto a tutti i giovani sino ai 25 anni.
In foto: il Ministro del Lavoro Elsa Fornero
2008-2010:
diminuisce
il numero
medio di
apprendisti
occupati
Nei giorni scorsi (7 dicembre), secondo una nota riportata dalle agenzie di
stampa, è emerso che, dal 46° Rapporto Censis sulla situazione sociale
del paese nel 2012, tra il 2008 ed il
2010 il numero medio di apprendisti
occupati è sceso da 645 mila a 542
mila, con un decremento del 16%, e
i dati relativi al primo semestre sembrerebbero indicare un’ulteriore contrazione. Ma il dato più significativo
è quello relativo alla componente degli apprendisti minorenni: nel 2010 si
registrano solo 7.702 contratti di apprendistato stipulati con minori, pari
all’1,4% del totale, e nel triennio si
assiste ad un contrazione notevole di
tale segmento (-57,1%). Nel complesso si osserva un progressivo aumento
del peso delle classi di età più adulte,
dai 25 anni in su. Su tale fenomeno ha
influito la maggiore appetibilità per le
imprese, a parità di vantaggi economici, della stipula di contratti di apprendistato con giovani già minorenni, impegnati in un numero inferiore di ore
di formazione esterna e con minori
implicazioni per quanto riguarda la responsabilità aziendale in materia di sicurezza sul lavoro. La contrazione del
numero di apprendisti si accompagna
ad un loro elevato turnover. Nel 2011
solo il 46,4% dei contratti ha avuto
una durata superiore all’anno, mentre il 27,4% è stato attivo tra i 4 e i 12
mesi, un altro 17, 6% tra i 2 e 3 mesi
e l’8,6% meno di un mese. Nel 57,7
% dei casi il motivo della cessazione
è imputabile all’apprendista, mentre
solo il 16, 8 % dei contratti giunge al
suo termine naturale. (fonte ASCA)
2010: in aumento contratti con
apprendisti dai 25 anni in su
25
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
LA CERAMICA DI CASTELLI
In mostra il Presepe
monumentale di Castelli
Omaggio natalizio dell’Ente all’Istituto d’Arte più famoso d’Abruzzo
la Natività è interpretata con i canoni dell’arte contemporanea
Nell’ambito delle eccellenze abruzzesi artigianali, conosciute in tutto
il mondo, l’Abruzzo vanta anche una splendida e antica tradizione nella lavorazione della ceramica di Castelli, preziosa testimonianza di artigianato artistico, la cui attività di promozione è saldamente garantita
anche dall’Emaaa: l’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese.
La nascita della ceramica a Castelli si
deve soprattutto alle caratteristiche naturali del territorio, in particolate l’abbondante presenza di cave d’argilla,
boschi di faggio per la legna e i forni,
i corsi d’acqua, giacimenti di silice. La
tradizione ceramica si è sviluppata a
Castelli già in epoca etrusca. Favorita
sicuramente dalla presenza dei monaci benedettini che producevano suppellettili di uso quotidiano. I primi reperti datati risalgono al XV secolo, ma
in realtà è impossibile dire con esattezza quando la produzione ceramica sia
sorta e si sia affermata. E’ dalla seconda metà del 1500 che questa arte vive
26
il suo periodo di massimo splendore. La
ceramica divenne così l’unica vera economia, tanto che ancora oggi la maggior
parte della popolazione risulta dedita a
questa nobile arte. (fonte: Comune Castelli)
Castelli divenne uno dei più apprezzati
centri del Rinascimento grazie alle ceramiche, la cui produzione spazia in un
repertorio vastissimo: dalle maioliche al
vasellame domestico, finemente lavorato,
a quello farmaceutico. La testimonianza
dell’arte castellana è in esposizione anche all’Ermitage di San Pietroburgo.
di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa
E’ conosciuto ufficiosamente come “il
secondo presepe di Castelli”, ma è monumentale come il primo, che venne realizzato tra il 1965 e il1975. Ed è portatore, al pari del suo predecessore più
noto, di una suggestionefigurativa intensa e radicale. Tanto da essere catalogato
come opera di artecontemporanea con
tutti i crismi.
Volumi notevoli - statue di altezza dicirca
un metro- e impatto visivo inedito rispetto alla tradizionaleraffigurazione della
Natività, il secondo presepe monumentale realizzato tra glianni Sessanta e Settanta all’Istituto statale d’arte di Castelli
intitolato aF.A. Grue è esposto a Palazzo dell’Artigianato nell’ambito del Museo permanenteallestito dall’Ente Mostra
dell’artigianato artistico abruzzese. Allestito nellasala prospiciente l’ingresso, è
visitabile fino al 6 gennaio 2013.
«Abbiamo voluto esporre quest’opera
composita in coincidenza tematicacon
le festività», racconta Gabriele Vitacolonna, direttore artisticodell’Emaaa, «per
ragioni diverse ma tutte collegate tra loro
quali il doverosoomaggio al Grue e alla
ceramica di Castelli, la proposta di
un’opera d’arte cheil vasto pubblico
della Mostra sarà lieto di scoprire o riscoprire, e infinel’offerta di uno spunto
per il confronto con il primo presepe.
Confronto che nonmancherà di suscitare nel visitatore, esperto o a digiuno
di arte ceramica, unariflessione sulla
ricchezza creativa in vigore nell’Italia
di quegli anni,un’atmosfera che ammantava le stesse scuole d’arte di vertice, rango in cuiCastelli ha sempre detenuto un posto in prima fila».
Vitacolonna offre poi una guida alla
lettura della composizione. «Lachiave
sta nella divisione degli elementi in
senso picassiano, da non intendereperò nella modalità del cubismo, bensì
come metodo e modello di separazionedegli elementi che catturano l’occhio. Il messaggio visivo», annota il
direttoreartistico, «viene così decodificato in un’immagine unitaria in grado
direstituire un’emozione contenente il
contrasto tra l’immagine tramandata
dallatradizione e l’interpretazione fuori dall’ordinario data dagli autori».
27
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
L’ENTE MOSTRA DELL’ARTIGIANATO
ARTISTICO ABRUZZESE
SCHEDA INFORMATIVA
L’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese fondato nel 1971, con sede a
Guardiagrele Ch, ha lo scopo di promuovere l’artigianato artistico. E’ un Ente
pubblico-privato, riconosciuto di interesse Regionale con delibera n.8780 della
Giunta Regionale dell’Abruzzo in data 3.12.1981 e trasformato in Centro di Eccellenza Regionale nel 2002.
Recentemente L’Ente Mostra ha acquisito la qualifica di Mostra di interesse “Nazionale” con delibera della Giunta Regionale n. 709/P del 30/11/2009 – L.R. n.
58/93 e s.m..
Fra i suoi soci annovera:
-Regione Abruzzo
-
Provincia di Chieti
-
Comune di Guardiagrele
-
Comunità Montana Maielletta
-
Camera di Commercio di Chieti
-
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti
-
Parco Nazionale della Maiella
-Ente Regionale A.P.T.R. (Abruzzo promozione Turismo)
Nel mese di dicembre 2006 è stato istituito ed aperto al pubblico “Il Museo
dell’Artigianato Artistico Abruzzese” inserito nella rete Museale della Provincia
di Chieti.
Mostre ed eventi
Dal 25 al 29 giugno 2007 ha realizzato a Bruxelles, presso il “Committee of the
Regions” l’esposizione dell’artigianato artistico “Discovering Abruzzo” inaugurata dal Presidente del Committee of the Regions.
Dal 20 ottobre 2007 al 20 Marzo 2008 ha esposto il meglio della produzione
dell’Artigianato Artistico Abruzzese presso il Rome Cavalieri Hilton.
In occasione dei XVI Giochi del Mediterraneo Pescara 2009 L’Ente Mostra ha promosso l’artigianato di eccellenza della Regione Abruzzo con
un esposizione presso l’Ex Aurum di Pescara, con il progetto “Nel Cuore d’oro d’Abruzzo” percorsi d’arte fra i tesori dell’artigianato artistico
abruzzese ed infine con il concorso grafico progettuale riservato agli Istituti Statali d’Arte Abruzzesi “Un Gioiello per il Mediterraneo”. Il Gioiello realizzato con la collaborazione di orafi Abruzzesi è stato successivamente donato ai capi delle delegazioni dei Paesi partecipanti ai Giochi.
Nel mese di luglio 2009 ha esposto l’eccellenza dell’Oreficeria Abruzzese nel
corso del Vertice del G8 presso la Caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila
nella mostra “L’arte del Saper Far Bene Italiano” della Presidenza del Consiglio,
del Ministero del Turismo e della Regione Abruzzo.
Il 17 dicembre 2009 ha esposto l’artigianato abruzzese a Montecitorio nel corso
della promozione dei prodotti tipici abruzzesi organizzata dall’Assessore all’agricoltura della Regione Abruzzo.
Dal 18 al 21 febbraio 2010 ha partecipato alla BIT di Milano, Borsa Internazionale del Turismo in collaborazione con l’Aptr e della Provincia di Chieti.
HA STIPULATO ACCORDI DI
PROGRAMMA CON:
-I comuni d’Abruzzo sede di
Musei con il programma “Circuito
Integrato Turistico” attraverso la creazione di un PASS Museale;
-
Gli istituti Statali d’Arte della
Regione Abruzzo;
-Le Direzioni Regionali delle
Associazioni di Categoria dell’Artigianato.
28
Dal 5 all’8 novembre 2010 ha partecipato alla terza edizione del Salone
delle Eccellenze Artigiane – ARTO’ 2010 al Lingotto di Torino.
Nei mesi di maggio 2010 e 2011 ha esposto nella fiera internazionale del
Turismo ECOTOUR organizzata dalla Camera di Commercio di Chieti.
Nel Dicembre 2010 su invito ed in collaborazione con la Camera di Commercio di Chieti ha esposto le opere del Museo permanente dell’Artigianato Artistico Abruzzese alla manifestazione MOA Casa di Roma.
Negli anni 2010-2011 è stato partner del progetto CeRamICa programma di cooperazione interregionale INTERREG IVC in collaborazione con Abruzzo Sviluppo e l’Agenzia di Sviluppo della Regione Abruzzo, il suddetto progetto ha visto
il coinvolgimento di otto paesi europei (Portogallo, Spagna,Francia, Ungheria,
Slovenia, Grecia, Romania e Italia).
29
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
Nel giugno 2011 ha esposto a Santiago di Compostela (Spagna) in occasione della
“Settimana Abruzzese a Santiago” promossa dalla Provincia di Chieti insieme al
“Cammino dell’Apostolo Tommaso” pellegrinaggio inserito nei percorsi “Cammini
d’Europa” 2010.
Dal 09 al 12 Agosto 2012 l’Ente ha organizzato il “The World’s Best Ceramic
Fountains” – Incontro Internazionale di Ceramica, la manifestazione ha previsto
la realizzazione di fontane da parete ad opera dei Maestri Ceramisti partecipanti
provenienti da Italia, Olanda, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Ungheria
Nel primi mesi del 2011 ha realizzato per la Regione Abruzzo una monetamedaglia dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia. Degli esemplari sono stati
donati al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano e al Presidente
del Consiglio On. Silvio Berlusconi in occasione dei festeggiamenti del 17
Marzo 2011 da parte della Regione.
L’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese realizza da oltre 41 anni nel
mese di agosto un’esposizione dell’artigianato artistico abruzzese che nell’anno
2011 è stata visitata da oltre 50.000 persone.
Nei mesi di aprile-maggio 2011 ha promosso in collaborazione con la CNA
Abruzzo il “Maggio Formativo” con corsi di ceramica, pasticceria,gastronomia
e sommelier.
In occasione della 41ª Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese 1-20
agosto 2011 ha realizzato la Mostra “Orodautore” collezione di gioielli
contemporanei di grandi nomi dell’arte, della moda e del design in collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi.
Il 4 settembre 2011 ha esposto in occasione della manifestazione “La
moda sposa l’arte in Abruzzo” nel Grand Hotel Don Juan di Giulianova alla presenza di ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
L’11 settembre 2011 ha partecipato ai 30 anni dello stabilimento SEVEL di Atessa e fatto conoscere l’artigianato artistico abruzzese a 30.000 ospiti ed ai vertici
dell’azienda è stato ospite anche l’amministratore delegato della FIAT Dott. Sergio
Marchionne.
Dal 20 al 23 ottobre 2011 ha partecipato a EXPOITALIA 2011 a Bruxelles
organizzata dalla Camera di Commercio Belgo-Italiana.
Dal 16 al 30 ottobre 2011 ha esposto i gioielli più preziosi del Museo dell’Artigianato Artistico Abruzzese in occasione della Mostra “Oreficeria in Abruzzo” nel
Comune di Roccamorice presso la Chiesa del Barone Zambra - Centro d’Arte e
Cultura Alberto Di Giovanni.
Inoltre promuove le seguenti manifestazioni:
1.
Il Concorso Nazionale Biennale di Oreficeria “Nicola da Guardiagrele”,
giunto alla 15° edizione riservato ai maestri orafi, agli insegnanti, ai diplomati degli
Istituti Statali d’Arte ed alle scuole di oreficeria e suddiviso in due categorie: la prima riservata gli alunni degli Istituti Statali d’Arte e Licei Artistici, alle Accademie ed
alle scuole di Oreficeria, e la seconda per i maestri orafi provenienti da tutta Italia.
2.Stage/incontri/estemporanee internazionali dei vari settori dell’artigianato
con lo scopo di promuovere le differenti scuole.
L’Ente Mostra è patrocinato da oltre 40 anni dalla Presidenza della Repubblica con
premi di rappresentanza (medaglie).
ALCUNI OBIETTIVI DELL’ENTE
•
Valorizzazione delle produzioni artigianali artistiche nella loro completa valenza culturale, storica, artistica e turistica;
•
Promuovere il dialogo fra Istituzioni, Organizzazioni, Città e Nazioni portatrici dello stesso interesse culturale ed artistico con rapporti di partenariato da
sviluppare in ambito di progetti mirati alla conoscenza dei mestieri artigianali e
valorizzazione dei prodotti realizzati dagli artigiani;
•
Tutelare, promuovere, valorizzare e tramandare il valore storico, culturale,
sociale ed economico dell’artigianato artistico.
(fonte: Francesco Blasi, Ufficio Stampa Emaaa)
Il 7 Maggio 2012 l’Ente ha organizzato un convegno presso il Cinema Teatro Garden di Guardiagrele nel corso del quale il linguista Prof. Francesco Sabatini, l’Artista Teatrale Giò Di Tonno e il Calciatore Morgan De Sanctis sono stati premiati con
un manufatto dell’artigianato artistico abruzzese realizzato dal M° Orafo Luciano
Moretti dell’Aquila su idea progettuale del Vincitore del Concorso grafico- progettuale “AbruzzoArt” riservato agli alunni dei Licei Artistici Abruzzesi.
In occasione della 42ª Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese 1-20 agosto 2012 ha realizzato l’Omaggio dedicato All’Arazzeria Pennese ospitando
le opere dei seguenti Artisti: Accatino, Afro, Avenali, Balla, Baylon, Brindisi,
Calder, Costantini, Capogrossi, Conti, Le Corbusier, Paradiso.
30
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
OMAGGIO ALL’ARAZZERIA PENNESE
A Palazzo dell’Artigianato l’incontro tra arte e industria tessile,
pezzo forte della 42a Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese
di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa
L’arte rappresentata con la tessitura a
basso liccio. E’ l’esperienza vissuta a
Penne per un trentennio a partire dagli anni sessanta, quando l’incontro tra
l’industria tessile e la suggestione creativa diede vita per almeno tre decenni all’exploit dell’Arazzeria pennese.
Una saga ripercorsa alla 42a Mostra
dell’Artigianato artistico
abruzzese che la scorsa estate ha proposto
al grande pubblico di
Palazzo dell’Artigianato regionale l’Omaggio
all’arazzeria
pennese
nella selezione di Maria
Taboga, curatrice degli
arazzi al Quirinale.
La sala del Tricolore, tra
le più visitate alla rassegna di agosto, ha guidato il visitatore in un
percorso popolato dalle
32
pregiate opere di artisti come Accatino, Avenali, Afro, Baylon, Brindisi, Capogrossi, Conti, Paradiso e Balla, che
offrirono al laboratorio pennese i “cartoni” dai quali vennero tessuti arazzi
oggi entrati in un mito che esce dalla
ristretta cerchia dei collezionisti per
porsi all’attenzione di una vasta platea di appassionati. Tra le performance
dell’Arazzeria c’era anche un pezzo
firmato da Le Corbusier, esperimento
basato sulla trasposizione in trama e
ordito di un disegno che l’autore non
aveva concepito per la tessitura.
Un’incursione folgorante nell’arte contemporanea, dal figurativo all’astratto
passando per i temi del Futurismo, l’Omaggio è coinciso con la riscoperta di
una modalità rappresentativa perfetta
per gli scopi dell’opera di recupero e
tutela dell’artigianato artistico abruzzese, la missione abbracciata dell’Ente
Mostra regionale.
Nelle foto: a Palazzo dell’Artigianato l’Omaggio all’Arazzeria pennese
«La scelta caduta sull’Arazzeria pennese», ha commentato all’inaugurazione
Lucia Arbace, a capo della Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici d’Abruzzo (Bsae), «esemplifica la sensibilità e la competenza di
chi anima e dirige da decenni la Mostra
guardiese, che con l’Omaggio ha acceso i riflettori su un’esperienza artisticoartigianale di grande spessore andata in
scena nel XX secolo proprio nel nostro
Abruzzo».
Gianfranco Marsibilio, il presidente
dell’Emaaa, sottolinea che «la Mostra ha
aperto alla visione di veri e propri capolavori dall’impatto visivo formidabile nel raffronto ravvicinato che soltanto
un’esposizione collettiva può consentire.
L’Arazzeria pennese è una saga di artigianato-arte che andava rivalutata. Nella
speranza di assistere, in un futuro non
troppo lontano, alla rinascita delle condizioni concomitanti che mezzo secolo
fa diedero vita a un’esperienza finora rimasta unica».
33
ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
The World’s Best Ceramic Fountains
Giovedì 13 dicembre inaugurata a Palazzo dell’Artigianato
l’esposizione delle fontane d’arte realizzate da undici artisti europei
nell’ambito dell’Incontro internazionale di arte ceramistica.
In foto: un momento dell’inaugurazione
in Italia e all’estero. Con l’ideazione di
questo progetto si vuole raggiungere
l’obiettivo di creare una rete di collegamento fra maestri che rappresentano
la tradizione e l’innovazione dell’arte
ceramista in ambito locale, nazionale
ed internazionale per giungere alla costruzione di una rete sinergica per la
valorizzazione dell’arte, e l’implementazione di nuovi orizzonti e mercati».
di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa
stato inaugurato con la
partecipazione di personalità dell’arte e dell’artigianato artistico e dei
numerosi appassionati
che da anni seguono da
vicino le proposte messe in calendario dell’ente regionale con sede a
Guardiagrele. Un messaggio ai partecipanti
è giunto dal vice presiIn foto: l’inaugurazione. Da sinistra Floriano Iezzi, assessore al Turismo Comune di
Guardiagrele, Mario Di Nisio, Presidente Emerito Fondazione Carichieti, Gianfran- dente e assessore regioco Marsibilio, Presidente dell’Emaaa e l’assessore regionale Federica Carpineta
nale alle Attività produttive Alfredo Castiglione,
A vederle sono davvero le più belle da sempre molto vicino alle attività
fontane in ceramica del mondo. Come dell’Ente Mostra. Presenti, fra gli altri,
del resto recitava il titolo dell’incontro l’assessore regionale Federica Carpiinternazionale tra i ceramisti appro- neta, il presidente della commissione
dati la scorsa estate ai piedi della Ma- Bilancio del consiglio regionale regioiella dopo aver superato la selezione nale Emilio Nasuti e il presidente emesui progetti operata dalla giuria, ap- rito della Fondazione Carichieti Mario
punto, di “The world’s best ceramic Di Nisio. Tra gli invitati d’onore c’era
fountains”. Undici opere d’arte da al- anche il presidente della massima astrettante artiste e artisti europei, che le semblea abruzzese Nazario Pagano, in
avevano realizzate tra il 9 e il 12 ago- rappresentanza della Presidenza del
sto nel laboratorio all’aperto allestito consiglio dell’Emiciclo che ha patrociin largo Brigata Maiella sotto gli occhi nato l’avvenimento. L’amministrazione
delle migliaia di visistatori della 42a comunale era rappresentata dall’assesMostra dell’artigianato sore al Turismo
Floriano Iezzi.
artistico abruzzese.
In foto: una fontana
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Opere che da giovedì
13 (e fino al 6 gennaio 2013) sono in
esposizione a Palazzo
dell’artigianato nella
riallestita Sala tricolore, dove l’evento è
All’incontro internazionale di
ceramica si erano
qualificati
in primavera la
svedese Anna
Persson,
l’ita-
In foto:
l’assessore Carpineta,
il maestro Giuseppe
Liberati (componente
C.d.A. Emaaa) e una
fontana realizzata
da lui
liana Stefania Cocciaglia, lo spagnolo
Augusto Morilla Delgado, l’ungherese
Endre Molnàr, l’olandese Heike Rabe,
le polacche Hanna Maria OgrabiszKrawiec e Malgorzata Bukowicz e i
rumeni Vasile Ion Chira,Daniel Les,
Lucia Mihaela Lobont e Pavel Flaviu
Bugnariu. Gli artisti avevano ultimato
in quattro giorni la modellazione dei
manufatti, mentre la cottura in forno
e la decorazione sono state eseguite,
seguendo le indicazioni dei progetti,
nella bottega del maestro Giuseppe Liberati di Villamagna. «All’arrivo delle
fontane appena ultimate», racconta il
presidente dell’ente Mostra, Gianfranco Marsibilio, «abbiamo provato un
intenso piacere del cuore e dell’anima,
come sempre accade quando ci si trova di fronte a autentiche opere d’arte».
In foto: lo chef di
Villa Maiella
Giuseppe Tinari
«L’iniziativa», annota Marsibilio, «ha
avuto lo scopo di promuovere le differenti scuole d’arte ceramistica internazionali e metterle a confronto con le
produzioni artistiche dell’intero territorio nazionale e internazionale. Questa
attività fa seguito a ripetuti contatti,
partecipazioni a scambi che l’Ente Mostra e i suoi artigiani locali hanno effettuato nel corso degli anni in partecipazioni occasionali anche se di prestigio,
In foto: una fontana
In foto: particolare di una fontana
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
In foto:
il Diploma-medaglia di merito del
Presidente della Repubblica conferito
dall’Ente Mostra al
maestro Di Prinzio
Dall’Ente Mostra il Diploma di merito del
Presidente della Repubblica al maestro
Raffaele Di Prinzio
Per la storica bottega del ferro battuto abruzzese un 2012 da incorniciare.
Nel solco di una grande tradizione familiare
di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa
L’arte come risvolto concreto, figlia
naturale del virtuosismo tecnico
maturato nel duro
lavoro del forgiare, piegare il metallo
all’idea che diventa subito progetto.
L’arte, così, sgorga spontanea perché
liberata dai limiti tipici di una manualità tutta o in parte da apprendere. E’
un mestiere che può maturare soltanto
nel volgere di generazioni, attraverso
un messaggio genetico che si conserva
e si evolve. Raffaele Di Prinzio lo sa
bene, tanto da rendere omaggio alla
memoria di Luciano e Bruno firmando
i manufatti artistici come “F.lli Di Prinzio”. L’arte vera rende anche signori,
rispettosi delle memorie che hanno
segnato la storia della Bottega Di Prinzio, dal 1856 maniscalchi, coltellai e
fabbri al servizio di ogni necessità del
quotidiano.
Espressione burbera, pelle brunita dal
calore dell’officina e taglio dei baffi
che lo svelano senza dubbi come un
patriarca, Raffaele Di Prinzio è come
appare: un capitano di azienda e un
figlio della stirpe artigiana che ha reso
grande Guardiagrele. Oltre che Cavaliere del Lavoro insignito nel 2004 dal
presidente Ciampi per i meriti di un’opera che da decenni viaggia per tutto
il mondo, fatta di elementi che ador-
In foto: Di Prinzio
con L’Aquila
nano ville e palazzi di
prestigio e sculture gelosamente custodite in
collezioni private.
Corrispettivo speculare del prestigio conquistato in decenni,
in azienda cresce una
singolare collezione.
Si tratta dei titoli conseguiti dal marchio
nella sua rincorsa alla
qualità totale. E il maestro mostra con orgoglio l’attestazione
che fa del 2012 un
“Alabarde”, composizione tra le più famose
anno da ricordare. E’ il
realizzate dal maestro.
“Made in Italy 100% Certificate” rilasciato dall’Istituto per la tutela dei produttori italiani. Sotto il nome in codice
“It01”, è la certificazione che viene al
termine di una rigorosa ricognizione
sulle procedure osservate dall’azienda
nell’intero ciclo di produzione, dalla
concezione del manufatto al prodotto
Esposizione storica
di coltelli realizzati
finito.
nella bottega
E sempre nel 2012, in coda
a un curriculum di livello
internazionale, è arrivato
l’ambito
riconoscimento
del Diploma di merito-Medaglia del Presidente della Reppubblica rilasciato
dall’Ente Mostra dell’artigianato artistico abruzzese. «La Mostra», spiega
il presidente dell’Emaaa, Gianfranco
Marsibilio, «che oltre quaranta anni
fa iniziò da Guardiagrele la riscossa
che avrebbe portato alla riscoperta degli antichi saperi artigianali abruzzesi
applicati alla creatività artistica, con il
Diploma rende il dovuto attestato proprio al grande maestro del ferro battuto
guardiese».
E non poteva essere altrimenti in una
visione di continuità storica, visto che il
viaggio a ritroso verso le radici dell’artigianato-arte d’Abruzzo parte appunto
dal ferro battuto. Non è un caso che il
percorso storico del Museo permanente (allestito a Palazzo dell’Artigianato
lo scorso autunno e aperto fino a giugno del 2013) ha inizio dalla sala dedicata alla storica Bottega Ranieri: vette
di arte del ferro che Raffaele Di Prinzio ha scalato e possibilmente anche
superato in una linea che vede naturalmente avvicendarsi non solo retaggi
familiari ma anche scuole che il tempo
evolve in un rincorrersi di ispirazioni
creative e obiettivi commerciali.
semioscurità, spesso col banchetto in
strada perché i lavoranti e gli apprendisti erano molti; un’occupazione sicura, a quei tempi». Mostra una foto
della Guardia datata fine Ottocento, la
fiera ai Cappuccini ritratta come in un
quadro crudamente realista, popolato
da gente avvolta in tuniche, carretti
parcheggiati e animali al pascolo dappertutto. «Così eravamo, ci siamo forgiati in questa vita di sacrifici, da qui
nasce l’amore per il lavoro, che era poi
la sopravvivenza».
In pochi tocchi ha così narrato il retroterra della Bottega, oggi Ferro battuto Di Prinzio srl in una continuità
familiare che coinvolge ancora una
volta tutti, figli in testa, nella conduzione delle attività. Una fabbrica vera
e propria, sorta nella zona industriale
di Fara Filiorum Petri per la nota penuria di aree produttive nei dintorni di
Guardiagrele. Produzione e arte sono
Per questo Di Prinzio racconta non le
origini della sua famiglia, ma della comunità che era tutt’uno con quel pullulare di rumorose botteghe. «In cento
metri potevano essercene decine», annota, “budelli in cui si lavorava nella
In foto: Di Prinzio mentre lavora il ferro battuto
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ABRUZZO cronache
ABRUZZO conache
In foto: un orefice al lavoro
lo scorso maggio.
La prima opera del maestro: a Iuvanum il monumento agli
Alpini eretto nel dopoguerra
due cifre che si compenetrano, a vedere l’esposizione all’aperto degli enormi manufatti destinati al mercato degli
esteti del ferro battuto. Scene di natura
in cui campeggiano aquile e draghi, in
fogge talmente aderenti al vero che la
complessità del lavoro sul metallo quasi non è percepita dall’occhio. Scene
composite celebrative di epopee o di
eventi, rigorosamente abruzzesi, come
la mietitura e trebbiatura e il Giro d’Italia celebrato con una freschezza da
bozzetto in occasione del passaggio su
queste strade nella centesima edizione
Lavoro in bottega negli anni Cinquanta
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Sono i divertissement che il maestro si
concede regolarmente, per ritagliarsi
nicchie del tutto personali nel can-can
interminabile di cancellate, balaustre
e balconate che in ogni stile approvato
dalla tradizione affollano il catalogo della Casa. E’ un vezzo degli artisti innamorarsi di un’opera realizzata sulla scia di
una forte emozione. Nel nostro caso si
tratta di un’aquila monumentale che nutre il suo piccolo nel nido. «E’ un omaggio a L’Aquila, il nostro capoluogo”,
spiega, “dilaniato dalla catastrofe. Ma è
forte come il nome che porta, si solleverà
ancora alta a dominare l’orizzonte».
La scultura “Iubilaeum” è
stata realizzata per il Giubileo del 2000; donata a Giovanni Paolo II, è ora esposta
nella chiesa di Sant’Achille
a Roma
Marchio di qualità
per l’oreficeria
abruzzese
Concertata con la Regione, la politica di tutela delle produzioni
regionali mira al rilancio sui mercati internazionali
di Francesco Blasi - Ufficio StampaEmaaa
Un sigillo di garanzia sui prodotti orafi
di tradizione regionale, che sui mercati
nazionali e globali potranno così contare su un ulteriore valore aggiunto per un
contributo di peso all’uscita dalla crisi.
Presentose e “Sciacquajie”, tra gli altri
monili che hanno costruito la fama dei
gioielli abruzzesi, si avvicinano a grandi
passi al Marchio di qualità dell’oreficeria
abruzzese.
Il Marchio sarà proprietà della Mostra
dell’artigianato artistico abruzzese, l’ente regionale che l’ha ormai definito nei
dettagli in vista della presentazione alla
Regione. Che recepirà regolamento d’uso e disciplinare di produzione per inserirli nel quadro della legge 23 del 2009
in materia di artigianato. «Siamo determinati a regolamentare con severità l’uso che gli orafi concessionari faranno
del nostro marchio», spiega il presidente
dell’Ente Mostra, Gianfranco Marsibilio,
«visto anche l’enorme lavoro svolto dal
comitato tecnico-scientifico. Come ente
di tutela e valorizzazione dell’artigianato artistico regionale e seguiti da vicino
dall’assessore regionale alle Attività produttive Alfredo Castiglione», riprende il
presidente, «abbiamo intrapreso questa
avventura con l’obiettivo di esaltare la
migliore produzione dell’oreficeria di
tradizione in chiave di recupero del retaggio abruzzese, ma soprattutto per fornire al mercato uno strumento di certificazione della manifattura, dai materiali
di base alle tecniche impiegate».
Una garanzia sulla qualità del progetto del Marchio è la stessa composizione del comitato, in cui figurano fra gli
altri la storica dell’arte orafa abruzzese
Adriana Gandolfi, il direttore artistisco dell’Emaaa Gabriele Vitacolonna,
lo studioso Mario Palmerio e spcialisti
di strategie di impresa come Simone
Gizzarelli e Pietro Rosica, nella doppia veste di presidente della piccola e
media impresa di Confindustria teatina
e vice presidente della Mostra.
Di primo piano anche la squadra di
artigiani-artisti dell’oreficeria, come
il presidente di Cna Abruzzo Italo
Lupo, Maurizio D’Ottavio e Francesco
Rotolo.«Fondamentale», osserva Marsibilio, «sarà anche la parte di competenza di Unioncamere e delle camere
di commercio abruzzesi, preposte ai
controlli e alle sanzioni». D’Ottavio
si sofferma sull’aspetto dei controlli.
«Dovranno essere inflessibili», spiega,
«altrimenti il Marchio si perderà nella confusione e nei sotterfugi che già
sono all’ordine del giorno nel mercato
dell’artigianato orafo. Credo in questo
progetto che sta per diventare realtà»,
aggiunge, «in nome di chi vive di solo
artigianato, da non confondere con
chi acquista stock di gioielli prodotti
altrove per poi sdoganarli con la punzonatura. E la Regione dovrà recepire
la proposta della Mostra, senza fini
ambigui che consentirebbero ai furbi
di trovare l’inganno nelle pieghe della
legge».
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