vedi allegato N° 1

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vedi allegato N° 1
(ALLEGATO N° 1)
QUESTIONARIO CONOSCITIVO PER GLI ISTRUTTORI
(sommatoria delle risposte)
Dom. 1/A. Compiti ed obiettivi per sentirsi un allenatore realizzato
Indica con un segno + sul cerchio i 6 compiti che maggiormente condividi
o Aggregazione
o Altruismo
o Avere risultati sui bambini alla fine della stagione
o Avere sempre un comportamento corretto
o Insegnante di calcio
o Animatore
o Che i ragazzi abbiano passato una stagione di divertimento
o Che i ragazzi acquisiscano ancora più passione per questo gioco
o Che i ragazzi formino un gruppo di amici
o Competenze relative al gioco calcio
o Creare il gruppo, cioè l’idea di squadra
o Creare un gruppo unito
o Crescita del gruppo sia tecnico tattico e formativo (fra capire al di là dell’aspetto calcistico, il
rispetto, l’educazione e il rapporto umano)
o Crescita tecnica
o Dare entusiasmo al ragazzo facendolo sentire parte integrante del gruppo
o Dare la giusta educazione e rispetto
o Disciplina
o Educare al meglio l’atleta
o Educare ed aiutare nell’autostima il ragazzo
o Educare il ragazzo
o Educatore, allenatore, psicologo
o Esperienza
o Essere un padre per tutti i bambini
o Far apprendere i fondamentali del calcio
o Far capire al ragazzo che può contare sul suo allenatore (trasparenza nei rapporti)
o Far crescere
o Far divertire i ragazzi
o Fungere da modello di comportamento
o Il dovere di far divertire tutti i bambini
o Rispetto per le regole e il rispetto per gli altri compagni
o Insegnare le varie tecniche
o Insegnare valori educativi
o La vittoria vera è quella di saper perdere
o Leader democratica
o Pazienza
o Riuscire a far gruppo in modo che i bambini si trovino in serenità
o Riuscire a trasmettere tutta la mia conoscenza (calcistica) ai bambini
o Senso del gruppo
Altro _______________________________________________________
1/B
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Indica con un segno + sul cerchio i 6 obiettivi che maggiormente condividi
Obiettivi
Attraverso il proprio comportamento, sia tecnico che educativo, farmi apprezzare dal gruppo per ottenere
il massimo da loro, sotto ogni punto di vista
Avere una progressiva evoluzione tecnica di gruppo
Che amino ancor di più questo gioco
Che i ragazzi vedano i loro miglioramenti
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Che i singoli componenti si leghino in un rapporto di amicizia consolidato
Che la squadra si diverta tornando a casa dopo ogni singola partita, con soddisfazione
Che si rispettino tra di loro
Crescita totale di ogni singolo componente del gruppo
Dare autostima agli allievi
Dargli fiducia
Far crescere la personalità
Far sentire il gruppo unico e unito
Finire un allenamento e vedere gli allievi sorridenti
Formare il giovane ragazzo in funzione dell’educazione nello sport
Insegnare rispetto ed umiltà
Mai far sparire il sorriso dai bambini
Non dimenticare che il calcio non è solo uno sport, ma anche un divertimento
Portare, per quanto possibile, tutti allo stesso livello
Raggiungere un buon livello calcistico di base
Raggiungimento dei risultati proposti (intesi in senso generale, non strettamente sportivi)
Raggiungimento del proprio obiettivo tecnico
Raggiungimento della serenità del bambino
Raggiungimento di ciò che viene prefissato all’inizio dell’anno dalla propria società
Ricevere la giusta considerazione da parte degli atleti
Scambio di rapporti
Soddisfazione della società per il lavoro svolto
Vedere che, dopo un anno di lavoro, tutti i bambini hanno avuto dei miglioramenti
Altro _______________________________________________________
Dom. 2 Da una a tre soddisfazioni che avete raggiunte negli ultimi 3 anni
1. La soddisfazione di essere riuscito a raggiungere obiettivi tecnici
2. La gioia di aver visto l’affetto che i bambini mi hanno dimostrato a distanza di diversi anni
3. Fatta molta esperienza a livello di istruttore
4. Soddisfazioni dalle famiglie nei confronti dell’allenatore
5. Vedere i bambini più soddisfatti
6. Vedere tutti i bambini diventare un gruppo educato e preparato
7. Forse la consapevolezza di aver aiutato qualche ragazzo a credere di più in sé stesso
8. Vedere nei ragazzi degli atteggiamenti di complicità che non avevano all’inizio dell’anno
9. Vedere e constatare che nessun ragazzo abbia abbandonato questo sport
10. Ho creato un gruppo di amici oltre che compagni di squadra
11. Ho disciplinato dei ragazzi che erano molto vivaci
12. Mi sono messo alla prova come istruttore
13. Essere ricordato dai ragazzi
14. Vedere qualche giocatore in una squadra di livello superiore
15. Rispetto
16. Gratificazione
17. Risposte positive, sul campo e fuori, da parte degli allievi
18. Aver avuto riscontro di rapporti interpersonali, anche extracalcistici
19. Aver visto una crescita tecnica-morale-agonistica degli allievi
20. Migliorare sensibilmente sotto tutti i punti di vista, tecnico, tattico, comportamentale
21. Il rispetto e la considerazione dei ragazzi e delle loro famiglie
22. Il riconoscimento del lavoro svolto da parte della società
23. Ho allenato una squadra che ha vinto gli ultimi 2 campionati (classe 1996)
24. Ho vinto un torneo internazionale con partecipazione di squadre professionistiche
25. 6 ragazzi che ho allenato sono stati ingaggiati da squadre professionistiche
26. Essere riuscito ad entrare a lavorare in una società importante come l’ostiamare
27. La soddisfazione nel vedere migliorati tutti i bambini
28. Crescita del gruppo sia umanamente sia calcisticamente
29. Ottimo rapporto con la squadra, stringendo un rapporto di amico, prima di allenatore
30. Soddisfazioni in termini di vittorie calcistiche
31. Essere riuscito a farmi ben volere dai componenti del gruppo che mi hanno seguito con interesse ed
entusiasmo
32. Aver raggiunto un buon livello dal punto di vista tecnico
33. La soddisfazione delle famiglie conseguente alla soddisfazione palesata dai figli
34. Portare la mia esperienza al servizio
35. Penso di aver raggiunto la mia soddisfazione avendo dato maggior fiducia a tutti i ragazzi
Dom. 3 Da uno a tre obiettivi che vorrei raggiungere quest’anno
 Partecipando ad un torneo “sotto età”, riuscire ad istruire, responsabilizzare i ragazzi a
comportarsi in funzione dell’obiettivo prefissato
 La considerazione, da parte della società, del lavoro svolto attraverso il mio sapere, le mie
conoscenze ed il mio comportamento
 Essere ricordato positivamente dai ragazzi e dalle loro famiglie
 Vedere i bambini più soddisfatti
 Consolidare il rapporto di complicità ed amicizia nei ragazzi
 Maggiore spirito di coesione e complicità durante la loro attività (partita)
 Verificare positivamente a fine anno di aver ottenuto i primi 2 obiettivi
 Far innamorare gli allievi del gioco del calcio
 Entusiasmo e divertimento
 Coinvolgimento massimo
 Educare e disciplinare i ragazzi
 Trasmettere la passione per questo gioco
 Non si deve sempre vincere, l’importante è divertirsi
 L’obiettivo di far si che il mio gruppo di bambini riesca a migliorare tecnicamente, ma
soprattutto caratterialmente e socialmente
 crescita tecnica e motivazionale del gruppo
 Accrescere la mia esperienza come allenatore
 Veder migliorare i bambini sia sul piano calcistico, che umano
 Formare un gruppo di ragazzi uniti
 Saper trasmettere ai ragazzi i valori dello sport
 Migliorare il loro rendimento
 Cercare di crescere ancor di più e progredire, aumentando sia il livello calcistico di ogni singolo
componente della squadra, sia comportamentale che educativo e formativo
 Migliorare l’aspetto coordinativo
 Riuscire a far integrare nel gruppo i nuovi componenti
 Portare tutti i bambini allo stesso livello
 Saper fare gruppo
 Gioia nello sport
 Creare feeling con i ragazzi
 Trasmettere con successo gli intenti tecnici
 Aver creato basi morali ottimali per la crescita del bambino
 L’accrescimento/affinamento di quanto di positivo fatto l’anno precedente, dal punto di vista
tecnico
 La conservazione della stima “guadagnata” negli ultimi anni
 Educare tutti i bambini
 Formare un gruppo
Dom. 4 Le difficoltà maggiori incontrate finora con (a. ragazzi, b. genitori, c. staff, d. altri)
a. Qualche indisciplina poco risolvibile dal punto di vista emotivo
b. Poca trasparenza e lealtà
c. Poca trasparenza e lealtà
d. Ambiente calcistico del nostro territorio poco affidabile
a. Qualche ragazzo è risultato un po’ agitato, ma aiutandolo e facendogli capire errori, siamo riusciti a
salvarlo
b. Troppo allenatori
c. Nessuno
d. Nessuno
a. Rispetto dell’allenatore
b. Non devono distrarre i loro ragazzi
a. Esclusivamente quelli legati all’esuberanza (talvolta maleducazione) di qualcuno che porta a litigi
all’interno dello spogliatoio
b. Troppo impazienti di vedere il risultato e il figlio campione!!!
c. Nessuno, staff sempre presente, soprattutto nella persona del responsabile
d. Nessuno
a. Con i ragazzi non sorgono grossi problemi, perché loro hanno l’unico obiettivo che si vogliono
divertire
b. Il problema dei genitori è che a volte manca l’obiettività
c. Spero che la nostra collaborazione serva per aiutare gli altri
d. L’umiltà da parte dei grandi
a.
b.
c.
d.
Riuscire a seguire tutti, spesso sono troppi per 2 occhi soli
niente
niente
spesso idee diverse da quelle del proprio supervisore difficili da esprimere
a.
b.
c.
d.
Gestire la dipendenza con genitori invadenti; nei primi anni l’educazione conviviale
La presunzione di competenza, il voler essere tecnici
Riuscire a far mantenere il ruolo
Pretesa di sapere senza conoscere
a.
b.
c.
d.
Scarsa attenzione all’inizio
Loro convinzione che loro figlio sia un campione; invadenza ed ipocrisia
Clientelismo societario dei responsabili e del presidente; dare tanto, ricevere poco
Niente
a.
b.
c.
d.
Esuberanza, bullismo
Ipocrisia, ignoranza
Incompetenza
Nessuna
a.
b.
c.
d.
L’approccio con i nuovi compagni non è mai positivo
Preferirei allenare solo orfani
A volte l’incompetenza fa superare i limiti
Niente
a.
b.
c.
d.
Scarsa educazione
Genitore che fa il mister
Niente
Niente
a.
b.
c.
d.
Disciplinarli e fare loro capire che non si può sempre vincere
Secondo loro non gestivo nello modo i loro minuti in campo nella partita
Nessuno
Non tutti capiscono lo spirito di questo sport (il divertimento)
a.
b.
c.
d.
Problemi caratteriali e di adattamento
Non riuscire a capire che il loro bambino è uguale agli altri e non sempre il migliore
Problemi relativi
Niente
a. Ragazzi troppo preoccupati del giudizio dei genitori fuori del campo; paura di sbagliare
b. La presenza di genitori troppo ossessivi ed invadenti; padri troppo accaniti sui propri figli e a volte
su altri bambini, presi dalla smania di vedere il figlio fare tutto bene senza MAI sbagliare niente
c. Niente
d. Niente
Dom. 5 La collaborazione tra allenatore e psicologo potrebbe aiutare a:
 Ottenere gli obiettivi da me prefissati; aiutarmi a rapportarmi meglio con i ragazzi
 Gestire in maniera giusta i bambini
 Gestire in maniera ottimale le problematiche legate a bimbi che comunque hanno “problemi in
famiglia” (ora affrontati sfruttando l’esperienza di papà)
 Gestire le problematiche derivanti dai genitori
 Comprendere le relazioni dei ragazzi durante l’attività sportiva
 Migliorare il rapporto che c’è con i bambini, per non dimenticarsi che non sono qui per vincere, ma
per divertirsi
 Vedere più da vicino i problemi che a volte sembrano superficiali
 Capire specificatamente come affrontare le problematiche dei bambini e migliorarle
 Migliorare noi allenatori nel rapporto con i bambini e capirli di più (e farsi capire)
 Riuscire ad avere un rapporto migliore con i genitori (cosa molto difficile) a prescindere
 Risolvere problematiche inerenti il rapporto giovane atleta-istruttore-famiglia-società
 Migliorarsi sotto il profilo della qualifica di educatore
 Non commettere errori del passato
 Conoscere i caratteri dei singoli allievi/giocatori, adottare metodi azzeccati ed altro
 Risolvere il problema di comunicazione che spesso si crea con ragazzi un po’ esuberanti, o con
genitori poco attenti alle esigenze reali dei propri figli
 Migliorare il rapporto con i ragazzi, capendo quali siano le loro problematiche, andando così ad agire
in maniera tale che alla fine dell’anno quel problema sia superato
6) Le conoscenze scientifiche e gli aggiornamenti tecnici dello psicologo potrebbero riguardare:
a)
b)
c)
7) Tipi di interventi psicologici che come allenatore sono riuscito a fare:
a)
b)
c)
8) Tipi di interventi psicologici che come allenatore vorrei riuscire ad apprendere o a migliorare:
a)
b)
c)
Dom. 9 Che cosa uno psicologo dovrebbe capire degli allenatori
 Che spesso anche loro hanno bisogno di essere consigliati o indirizzati
 Se è idoneo alla crescita psico-morale dei ragazzi
 L’abilità o meno nel saper gestire un gruppo, trasferendo valori positivi
 Dovrebbe mettersi in tuta per capire lo sforzo che bisogna fare per accontentare tutti i bambini
 Che la difficoltà non è con i ragazzi, ma a volte è difficoltoso farli inserire tra loro e soprattutto
convincere i genitori che non bisogna soltanto salvaguardare i propri interessi
 La capacità o meno di stabilire la giusta relazione con l’atleta, cercando di capire le esigenze e le
richieste
 Stessa capacità d’interfacciarsi con genitori/colleghi/staff
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L’aspetto complicato della gestione di un gruppo, delle problematiche che ogni singolo individuo ha
e della difficoltà nel seguire individualmente i ragazzi, relazionato con il tempo di lavoro
Spesso l’allenatore può sembrare un pazzo, ma in realtà è un uomo, un ragazzo spinto dalla voglia
matta di pallone, che è dentro di lui sin dalla nascita, e senza il pallone non potrebbe “vivere”, e che
decide di trasmettere questa passione ad altre persone
Le difficoltà che hanno nel venire al campo sempre con le stesse motivazioni, separando le
problematiche extracalcistiche (personali) da quelle calcistiche
Dovrebbe capire ed entrare nella mentalità di un allenatore
Il nostro difficile lavoro di gruppo
Differenziando la figura dell’allenatore dilettante da quello giovanile, lo psicologo dovrebbe capire,
in quest’ultimo caso, le difficoltà che s’incontrano nel gestire un gruppo di ragazzi con
problematiche familiari, scolastiche ed anche sportive
Che insegnamento principale può dare e vuol dare
Metodi
Carattere
Il perché del suo comportamento
Che non sempre si riesce a capire le difficoltà del ragazzo e non si riesce a capire le emozioni
GRAZIE
Prof aureliano pacciolla