Leggi l`articolo dalla Rivista "Africa"
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viaggi di Laura Costantini Da Casablanca a Città del Capo Un ragazzo italiano attraversa l’Africa Un lungo e massacrante viaggio attraverso venti nazioni, dal Mediterraneo al Capo di Buona Speranza. Sempre a bordo di mezzi locali. È l’ambiziosa scommessa di un giovane pugliese intenzionato e svelare il volto più bello e autentico del continente africano V enticinquemila chilometri sulle strade africane. Tra deserti di sabbia e foreste intricate, tra metropoli affollate e villaggi isolati. Lungo piste impossibili, spesso ai limiti della percorribilità, talvolta ignorate persino dalle mappe. Cinque mesi di avventure e disavventure da un capo all’altro del Continente Nero. Un itinerario ambizioso e impegnativo attraverso venti nazioni, dal Marocco al Sudafrica, passando per il cuore pulsante dell’Africa. Sempre “on the road”, sulla strada, a bordo di mezzi di trasporto locali, per vivere gomito e gomito con la gente le emozioni del viaggio. L’idea pazzesca e affascinante al tempo stesso - è venuta a Fabio Miggiano, un giovane studente pugliese. Un appassionato viaggiatore, intenzionato a svelare il volto più bello e autentico del continente africano, quel volto che i giornali e le televisioni si ostinano ad ignorare. Come è nato il progetto “Africa on the road”? L'idea di effettuare una traversata dell’Africa ha cominciato a prendere forma un paio di anni fa, ed è cresciuta poco alla volta, inconsciamente, dentro di me… Io amo viaggiare e adoro il continente africano. Nel 1997, all’età di 14 anni, mi sono recato per la prima volta in Kenya. Da allora la mia vita è stata un ininter- 12 a f r i c a 4-2004 rotto viavai tra l’Italia e il Continente nero. Quando la partenza? Partirò da Milano all’inizio di settembre. L’arrivo in Sud Africa è previsto dopo 16-20 settimane. Dopo aver solcato in solitario i confini di 20 stati africani, con una CHI È Il protagonista del viaggio Fabio Miggiano ha 21 anni e studia Scienze Turistiche. La sua grande passione sono i viaggi. Ha già visitato alcuni paesi africani: Tunisia, Marocco, Egitto, Sudafrica, Botswana, Swaziland. L’ultimo viaggio in Africa lo ha realizzato l’estate scorsa: ha attraversato tutto il Kenya, fino alla frontiera con l’Uganda. «Per me viaggiare è indispensabile come l’aria», spiega Fabio. Per contatti si può scrivere via mail a: [email protected] Hai scelto di usare i mezzi locali anziché comodi fuoristrada: questioni economiche? No. La scelta dei mezzi pubblici nasce dalla consapevolezza che solo attraverso l’utilizzo di bus, piroghe, carretti e treni, potrò immergermi totalmente nella cultura africana. Solo viaggiando assieme alla gente, potrò avere una visione della vita reale di tutti i giorni. Cosa porterai con te? Solo lo stretto necessario: documenti, travel-cheque, sacco a pelo, abbigliamento sportivo, kee-way, Gps (sistema di orientamento satellitare), guida e mappe stradali, videocamera digitale, razioni alimentari ipercaloriche, purificatore d’acqua, medicinali essenziali, disinfettanti, repellenti per le zanzare, spazzolino, coltellino multiuso, torcia, registratore, penna e taccuino. Attraverserai regioni minate da instabilità politica, malattie endemiche e tensioni sociali: nessuna preoccupazione? Le preoccupazioni ci sono, è ovvio, ma per affrontare un viaggio di questo tipo è necessaria una piccola dose di incoscienza e una grande dose di ottimismo. Spero solo che le gambe reggano fino alla fine. Inshalla! Oltre 25 mila chilometri sulle strade dell’Africa, perché? L’obiettivo principale del viaggio sarà quello di sensibilizzare i mass media e l’opinione pubblica verso questo continente da cui ci provengono solo immagini stereotipate di fame, guerra e povertà. La complessità del viaggio - un lungo e intenso incontro con popoli e culture differenti - farà sì che emergano anche tutti quei valori e quelle potenzialità che l’Africa possiede e che andrebbero certamente valorizzati. Pensi davvero che i giornali parleranno dell’Africa in termini meno scontati, grazie al tuo viaggio? Lo spero: farò in modo di visitare progetti di solidarietà e di sviluppo portati avanti da missionari e organizzazioni umanitarie. Cercherò di raccontare l’impegno della gente che lavora ogni giorno, nel silenzio, per il bene dell’Africa. “Africa on the road” sarà per loro una finestra in più per dar voce a questo continente e far si che un giorno smetta di essere il continente più nero di questo mondo. affrontare un progetto di questa portata: occorre spirito di sacrificio, determinazione e tanta volontà. Se qualcuno è seriamente motivato, comunque, può affiancarmi nel viaggio. E dopo la traversata dell’Africa, hai già progetti per il futuro? Il futuro per ora è “Africa on the road”… dopo chissà? Credo molto nella provvidenza, penso che ognuno di noi abbia un destino scritto da qualche parte. Certamente mi piacerebbe lavorare nel mondo del turismo o in quello della comunicazione. Ma per ora non faccio progetti: al momento sono impegnato anima e corpo in questa entusiasmante, salutare, “pazzesca” avventura. IL VIAGGIO media di 250 chilometri al giorno. Con quali mezzi viaggerai? Niente aerei. Il tragitto sarà totalmente on the road, sulla strada, e prevede spostamenti con ogni sorta di mezzo, dall’autobus al treno, dal camion al traghetto, fino alla bicicletta. Ho messo in conto imprevisti e contrattempi di ogni tipo: quando si parte per il continente africano, parole come “tempo” e “coincidenza” è meglio lasciarle a casa. In Africa nessuno ha fretta. il libro L’impresa di attraversare l’Africa coi mezzi pubblici locali non è nuova: nel 1992 il fotoreporter italiano Sergio Ramazzotti ha compiuto il tragitto Algeri-Città del Capo a bordo di camion, treni, furgoni, taxi e traghetti. Da quella straordinaria avventura è nato “Vado Verso il Capo” (Feltrinelli Editore), un libro-diario scritto con passione e intelligenza. Le tappe della traversata “Africa on the road” partirà da Milano il prossimo 1 Settembre. La tabella di marcia prevede l’attraversamento di 20 stati africani, con una media di 250 chilometri al giorno per una durata di 16 settimane. Il percorso potrà subire variazioni dovute a imprevisti di vario genere (impraticabilità delle strade, mancanza di garanzie per la sicurezza personale, condizioni meteo avverse). Nella cartina sono indicate la tappe previste. Altre informazioni su www.africaontheroad.it Solo ragioni “solidaristiche”, dunque, alla base del viaggio? No: sarà anche un viaggio di studio: servirà a preparare la mia tesi di laurea. Inoltre sarà un viaggio “spirituale”, di ricerca e riflessione interiore, nella culla dell’umanità. Non hai trovato nessun compagno di viaggio? Il progetto della traversata dell’Africa ha affascinato molte persone, di ogni età, che si sono proposte di accompagnarmi. Ma le difficoltà del viaggio hanno fatto svanire ben presto tutte le candidature. L’entusiasmo non basta per a f r i c a 4-2004 13