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laura palagini - raffaele manni Teresa Agnello - Irene Mazzei Misurare il sonno Repertorio delle scale di valutazione dei disturbi del sonno Edizioni Minerva Medica ISBN: 978-88-7711-880-6 ©2016 – EDIZIONI MINERVA MEDICA S.p.A. – Corso Bramante 83/85 – 10126 Torino Sito Internet: www.minervamedica.it / e-mail: [email protected] I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi microfilm e copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. I contenuti pubblicati nel volume sono di sola responsabilità dell’Autore e non sono garantiti dall’Editore, il quale non è responsabile della precisione o della veridicità di questi contenuti. Dedicato ad Antonio, mio fratello, per tutte le cose belle che ha fatto in questo mondo. Dedicato a Luca e Leo, i bambini più fantastici e coraggiosi del mondo, per tutte le cose belle che fanno e che faranno. Laura Palagini Dedicato a tutti i giovani collaboratori, che con la loro intelligenza, dedizione ed entusiasmo, hanno reso e continuano a rendere in questi anni l’attività clinica e di ricerca piacevole e stimolante. Raffaele Manni Indice Presentazione VII AutoriIX Co-autori X Introduzione all’uso del manuale È possibile una sonnometria? XI Capitolo 1 Disturbi del sonno 1 2 Introduzione Sleep Scale from the Medical Outcomes Study - MOS sleep scale Pittsburgh Sleep Quality Index - psqi Restorative Sleep QuestionnaireDaily - RSQ-D Sleep Disorders Questionnaire - SDQ Sleep-50 Questionnaire 3 5 11 13 16 Capitolo 2 Insonnia 19 2.1.Introduzione Athens Insomnia Scale - AIS Diario del sonno Insomnia Severity Index - ISI Insomnia Symptom Questionnaire ISQ Sleep Condition Indicator - SCI 2.2.Aspetti cognitivi e comportamentali dell’insonnia Anxiety and Preoccupation about Sleep Questionnaire - APSQ Daytime Insomnia Symptom Response Scale - DISRS 21 24 26 32 34 36 38 38 40 Dysfunctional Beliefs and Attitudes about Sleep - DBAS-16 42 Glasgow Content of Thoughts Inventory - GCTI 45 Glasgow Sleep Effort Scale - GSES 47 Glasgow Sleep Impact Index - GSII 49 Metacognition Insomnia Questionnaire - MCQ-I 52 Sleep Self-Efficacy Scale - SES 56 Sleep Associated Monitoring Index SAMI 58 Sleep Locus of Control Scale - SLOC 61 Sleep Practices and Attitudes Questionnaire - SPAQ 63 Sleep Preoccupation Scale - SPS 70 Sleep-Related and Safety Behavior Questionnaire - SRSBQ 73 Utility of Presleep Worry Questionnaire - UPWQ 77 2.3. Arousal e insonnia 80 Arousal Predisposition Scale - APS 80 Hyperarousal Scale - HS 82 Pre-Sleep Arousal Scale - PSAS 84 2.4. Stress e insonnia 86 Ford Insomnia Response to Stress Test - FIRST 86 Scala per lo Stress Percepito - PSS 88 Pittsburg Sleep Quality Index-A PSQI-A 90 2.5.Igiene del sonno e insonnia 92 Sleep Hygiene Index - SHI 92 Sleep Hygiene Practice Scale - SHAPS 94 VIII Misurare il sonno. Repertorio delle scale di valutazione dei disturbi del sonno Capitolo 3 Sonnolenza Introduzione 3.1.Inquadramento e valutazione del disturbo Epworth Sleepiness Scale - ESS Karolinska Sleepiness Scale - KSS Stanford Sleepiness Scale - SSS Sleep/Wake Activity Inventory SWAI Toronto Hospital Alertness Test Scale THAT’S Functional Outcome of Sleep Questionnaire - FOSQ-10 3.2. Scale di valutazione della fatica e della stanchezza Fatigue Severity Scale - FSS Tiredness Symptoms Scale - TSS 3.3.Disturbi del sonno associati alla sonnolenza Narcolessia Introduzione 3.3.1.Inquadramento e valutazione del disturbo Cataplexy Emotional Trigger Questionnaire - CET-Q Cataplexy Questionnaire - CQ Ullanlinna Narcolepsy Scale - UNS Sindrome della apnee notturne Introduzione 3.3.2.Inquadramento e valutazione del disturbo Berlin Questionnaire - BQ Sleep Apnea Risk Questionnaire SARQ STOP-BANG Questionnaire 3.3.3.Aspetti cognitivi nella sindrome delle apnee ostruttive Self-Efficacy Measure for Sleep Apnea SEMSA Apnea Knowledge Test - AKT Sleep Apnea Beliefs Scale - SABS CPAP Questionnaire 96 98 Capitolo 4 Disturbi del ritmo circadiano di sonno 99 99 101 103 105 107 109 111 113 113 115 115 115 116 116 118 122 124 124 125 125 129 131 133 133 136 139 141 Introduzione Morningness-Eveningness Questionnaire Self-Assessment - MEQ-SA Morningness-Eveningness Questionnaire - MEQ - Short Version Munich Chronotype Questionnaire - MCQ Capitolo 5 Disturbi del movimento durante il sonno La sindrome delle gambe senza riposo Introduzione International Restless Legs Syndrome Study Group Rating Scale - IRLSQ Restless Legs Syndrome Rating Scale - IRLSRS Restless Legs Syndrome Quality of Life Questionnaire - RLSQoL Capitolo 6 Parasonnie Introduzione Parasonnie associate al sonno NREM Disturbi dell’arousal Parasonnie associate al sonno REM Altre parassonnie Mayo Sleep Questionnaire - MSQ Munich Parasomnia Screening - MUPS Night Eating Questionnaire - NEQ Nightmare Frequency Scales - NFS Paris Arousal Disorder Severity Scale - PADSS REM Sleep Behavior Disorder Screening Questionnaire - RBDSQ Van Dream Anxiety Scale - VDAS 143 144 145 149 150 154 155 155 156 157 158 161 162 162 162 163 164 165 167 172 175 177 180 182 Presentazione L’aumento di incidenza dei disturbi del sonno e l’aumentata consapevolezza da parte della classe medica, degli organismi istituzionali preposti alla tutela della salute e, infine, della competenza dell’opinione pubblica stessa circa la rilevanza delle patologie del sonno per la salute degli individui fa sì che i disturbi del sonno siano sempre più frequentemente oggetto della pratica clinica in termini diagnostici e terapeutici e inizino ad essere presi in considerazione anche nell’ambito della medicina preventiva. In questo scenario è crescente la necessità di disporre di strumenti agili e affidabili per il rilievo e la quantificazione dei sintomi che possano tradursi anche in dati facilmente analizzabili. In tal senso, la messa a punto di scale e questionari standardizzati nella valutazione dei disturbi soggettivi del sonno è sempre più auspicabile com’è altrettanto importante che la costruzione di questi strumenti e il loro utilizzo seguano procedure rigorose. Con lavoro da certosini dell’era digitale, la Dott.ssa Laura Palagini dell’Università di Pisa e il Dott. Raffaele Manni dell’Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino hanno fatto un censimento puntuale delle scale e dei questionari ad hoc per la valutazione diagnostica e la stima di gravità delle principali categorie dei disturbi del sonno, estraendo i dati dalla letteratura scientifica, stabilendo contatti diretti con i vari autori, e producendo, infine, questionari e scale validate in lingua italiana secondo la metodologia rigorosa della backward-forward translation. Dettagliato e minuzioso, il lavoro è lungi dal risultare un semplice elenco di vari strumenti di indagine e si propone, invece, come un dizionario ragionato grazie ai rimandi di clinica, fisiopatologia e terapia in cui le varie scale e questionari vengono contestualizzati e visti nella più ampia prospettiva del razionale del percorso di diagnosi. Non mancano, a partire dal paragrafo introduttivo, gli spunti di riflessione critica su quella che i due autori definiscono “sonnometria” con termine creato per analogia alla psicometria, disciplina dedicata alla quantificazione dei processi psichici. Il risultato finale è un testo che riflette non solo il lavoro puntuale e completo degli autori, ma anche la loro profonda conoscenza scientifica del sonno, dei suoi meccanismi, delle sue patologie e, soprattutto, dei tanti pazienti seguiti e aiutati a ritrovare notti serene. Ringraziando gli autori per il prezioso lavoro svolto sono sicuro che il testo risulterà utile sia nella pratica clinica sia nel campo della ricerca della sempre più diffusa medicina del sonno. Dott. Raffaele Ferri Presidente Associazione Italiana di Medicina del Sonno, AIMS Autori Dott.ssa Laura Palagini Si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa dove successivamente ha conseguito la specializzazione in Psichiatria. Ha conseguito il diploma di dottorato di ricerca presso l’Università di Pisa ed ha ricoperto il ruolo di Assistant Professor presso l’Università della California Davis (USA) Sleep Laboratory dove ha effettuato studi su sonno e sogno. Ha svolto e svolge attività clinica e di ricerca nel campo dei disturbi del sonno e dei disturbi psichiatrici, in particolar modo si occupa dell’insonnia cronica e del suo trattamento. È coordinatore dell’“Ambulatorio per il trattamento dei disturbi del sonno in psicopatologia” presso l’Unità Operativa Psichiatria II, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana a Pisa. È attiva nell’ambito di varie società scientifiche nazionali e internazionali tra cui l’AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, dove ricopre la carica di consigliere, la Sleep Research Society (SRS), dove è membro del direttivo della commissione TEAC, la World Association of Sleep Medicine (WASM), dove è membro della commissione Education Committee, la World Sleep Day Committee, la European Sleep Research Society (ESRS), dove attualmente è membro dell’Insomnia Network. È autore di oltre 50 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, quattro capitoli di libri e ha curato la traduzione italiana di tre manuali sul trattamento cognitivo comportamentale dell’insonnia. Dott. Raffaele Manni Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pavia dove successivamente ha conseguito la specializzazione in Neurologia e in Neurofisiologia Clinica. Ha svolto e svolge attività clinica e di ricerca nel campo della fisiopatologia del sonno presso l’Istituto Neurologico Nazionale IRCCS “C. Mondino” di Pavia, dove attualmente dirige l’Unità Operativa di Medicina del Sonno ed Epilessia. È professore a contratto per insegnamenti integrativi di neurofisiopatologia clinica nelle Scuole di Specializzazione in Neurologia e Neurofisiopatologia. È stato ed è tuttora attivo nell’ambito di varie società scientifiche nazionali e internazionali tra cui l’AIMS Associazione Italiana Medicina del Sonno dove ha ricoperto la carica di consigliere e segretario e la European Sleep Research Society (ESRS) dove per due mandati è stato membro della Scientific Committee e attualmente è membro dell’Insomnia Network. È autore di oltre 150 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Co-autori Dott.ssa Teresa Agnello Laureata a Padova in Psicologia Clinica, attualmente è specializzanda in Psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Comportamentale a Parma. Svolge attività di tirocinio al Centro di Medicina del Sonno Neurologico e Pneumologico presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, e presso l’“Ambulatorio per il trattamento dei disturbi del sonno in psicopatologia” dell’Unità Operativa Psichiatria II, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana a Pisa e presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Ha effettuato vari corsi intensivi per il trattamento cognitivo comportamentale dell’insonnia. È esperta di trattamento cognitivo comportamentale dell’insonnia e svolge attività di libero professionale. È autrice di articoli su riviste internazionali riguardanti il sonno e l’insonnia. Dott.ssa Irene Mazzei Laureata a Pisa in Psicologia Clinica e della Salute, attualmente è specializzanda in terapia sistemico-relazionale presso la scuola IPR (Istituto di Psicoterapia Relazionale) di Pisa. Ha effettuato vari corsi intensivi per il trattamento cognitivo comportamentale dell’insonnia. Svolge attività di tirocinio presso l’“Ambulatorio per il trattamento dei disturbi del sonno in psicopatologia”, Unità Operativa Psichiatria II, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana a Pisa. È esperta di terapia cognitiva comportamentale dell’insonnia e svolge attività libero professionale. È autrice di articoli su riviste internazionali riguardanti il sonno e l’insonnia. Introduzione all’uso del manuale È possibile una sonnometria? La tendenza a misurare è innata nell’uomo e lo porta a cercare di quantificare i fenomeni che lo circondano, per averne una migliore comprensione e un miglior dominio. Questo è il caso della geometria intesa come misura della terra e dei rapporti spaziali e analogamente è il caso della psicometria in cui si cerca di quantificare i processi cognitivi e psichici. Non poteva essere immune da tale tendenza lo studio del sonno, uno dei fenomeni più misteriosi, inafferrabili e affascinanti della biologia. Ma, è possibile una sonnometria? E quali sono le misure che realmente quantificano il fenomeno sonno, quelle soggettive, comportamentali o quelle oggettive, neurofisiologiche, polisonnografiche? Su questo quesito gli esperti del campo si dividono, ma i più tendono a porre l’accento, al di là delle procedure più o meno rigorose con cui sono messe a punto l’inconsistenza delle misure soggettive e la loro inferiorità rispetto a quelle oggettive polisononnografiche. Di fatto entrambi gli ordini di misura hanno dei limiti, basti pensare al first night effect nello studio polisonnografico di varie patologie del sonno o l’effetto condizionante dell’ambiente di laboratorio polisonnografico sull’espressione semiologica degli episodi parasonnici. Quanto alla scarsa correlazione tra misure soggettive e oggettive, lo sviluppo di tecniche di analisi sempre più sofisticate dei segnali polisonnografici, quali l’analisi del cicling alternating pattern nel campo dell’analisi visiva, l’analisi di Fourier nell’analisi spettrale e, in tempi più recenti, il neuroimaging funzionale, ci ha peraltro insegnato che la correlazione tra misure oggettive e soggettive diventa maggiormente coerente quanto più l’analisi del segnale è sofisticata. Pertanto, benché sia indubbio che le misure soggettive siano irrimediabilmente affette da un certo grado di mis-perception, pur nella loro intrinseca fragilità, esse sono un imprescindibile punto di partenza per lo studio della fenomenologia del sonno in fisiologia come in patologia, e la comprensione migliore dei fenomeni ipnici non può che derivare dal confronto e dalla correlazione tra le misure soggettive e oggettive. Dobbiamo accontentarci di misure imperfette. Infine utilizzare misure standardizzate (scale, questionari) per descrivere il sonno non significa, come alcuni temono, togliere alcunché alla liberta e creatività del clinico, che si esprimono pienamente nell’atto classico dell’anamnesi. Tali misure sono piuttosto uno strumento in più che consente un’oggettivazione dei sintomi creando un linguaggio comune con possibilità di confronto di dati tra esperti. Dal convincimento dell’utilità di questo tipo di strumenti nella pratica clinica e nel campo della ricerca è nata l’idea di un censimento delle scale e dei questionari standardizzati sui disturbi del sonno nella letteratura attuale, con evidenziazione di tutti quelli che esistono validati in lingua italiana. Ogni scheda illustrativa di una scala o set di scale è preceduta da una scheda informativa sulla patologia in cui le scale trovano impiego, ciò senza nessuna pretesa di produrre un manuale di patologie del sonno ma piuttosto con il semplice scopo di fornire un assetto tassonomico al testo e di sottolineare gli aspetti clinici e semiologici che motivano l’uso di strumenti clinici standardizzati nei vari contesti di patologia del sonno. cap. 1 DISTURBI DEL SONNO Introduzione 2 Sleep Scale from the Medical Outcomes Study - MOS sleep scale 3 Pittsburgh Sleep Quality Index - psqi 5 Restorative Sleep Questionnaire-Daily - RSQ-D 11 Sleep Disorders Questionnaire - SDQ 13 Sleep-50 Questionnaire 16 Misurare il sonno. Repertorio delle scale di valutazione dei disturbi del sonno Introduzione Varie evidenze scientifiche riguardanti la loro epidemiologia, le loro conseguenze sulla salute psicofisica degli individui, il loro significato quali sintomi precoci o anticipatori di importanti malattie neurodegenerative e infine il loro effetto peggiorativo come fattori di comorbidità nel contesto di patologie neuropsichiche e internistiche, hanno fatto sì che l’attenzione della classe medica, degli organismi preposti alla tutela della salute e dell’opinione pubblica si sia fatta più sensibile rispetto ai disturbi del sonno negli ultimi anni. Dati epidemiologici provenienti da aree del mondo in via di sviluppo hanno confermato, in Asia e in sud America, il dato di alta prevalenza dei disturbi del sonno già rilevato nei paesi occidentali, circa il 30% della popolazione, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e l’influenza negativa di tali disturbi sulla qualità di vita degli individui con rischi per la loro sicurezza personale e sociale, in particolare in rapporto a livelli eccessivi di sonnolenza diurna. È emergente la nozione del possibile effetto negativo dell’insonnia e dell’alterazione dei ritmi circadiani sulla salute psichica con possibile sviluppo di disturbi dell’umore, su quella cardiovascolare e metabolica con possibilità che essi contribuiscano allo sviluppo di ipertensione, sovrappeso corporeo e diabete, attraverso l’accumulo di privazione di sonno e del cosiddetto jet lag sociale. Studi longitudinali di lungo termine sui lavoratori a turni stanno fornendo evidenze secondo cui la sindrome del turnista può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori endocrino-dipendenti sia nell’uomo sia nella donna. È un dato ormai consolidato quello secondo cui la sleep apnea ostruttiva rappresenti un fattore di rischio indipendente per le patologie cardio-cerebrovascolari acute e croniche. Considerati un tempo sintomi tardivi nel contesto delle malattie neurodegenerative, i disturbi del sonno sono oggi considerati sintomi precoci nella malattia di Parkinson e nella malattia di Alzheimer. Patologie parasonniche, come il Rem Behavior, possono precedere di anni lo sviluppo di malattia di Parkinson e di varie forme di Parkinsonismo. L’attuale classificazione internazionale dei disturbi del sonno, ICSD3 (American Accademy of Sleep Medicine AASM 2015), ha mantenuto la distinzione classica delle varie ca- tegorie diagnostiche delle patologie del sonno suddividendole in Insonnie, Ipersonnie, Disturbi del ritmo circadiano, Parasonnie del sonno NREM e del sonno REM, Disturbi motori sonno-correlati. Tuttavia ha anche messo a punto un sistema di classificazione e codifica delle varie patologie del sonno, che tende a interfacciarsi quanto più possibile con il Sistema di classificazione del DSM 5 dell’American Psychiatric Association (APA 2013) e dell’ICD10 la classificazione internazionale delle malattie, compiendo così un passo storico, nell’integrazione tra le diverse classificazioni, favorendo lo scambio di informazioni tra le varie aree specialistiche, interpretando e venendo così incontro a quella che da anni era ormai di fatto una necessità nella realtà clinica. L’alta prevalenza delle patologie del sonno, la loro eterogeneità e trasversalità, con alta percentuale di comorbilità, fa sì che la loro diagnosi sia spesso meno semplice di quanto si creda, con necessità spesso di ricorrere a precise metodiche strumentali, per lo più di costo elevato. In questo scenario è sempre più importante poter contare su strumenti clinici agili e di rapido impiego, per stratificare i pazienti nell’ambito di percorsi diagnostici realmente sostenibili nel contesto dell’economia sanitaria. Bibliografia essenziale American Academy of Sleep Medicine. International Classification of Sleep Disorders. 3rd. Darien, USA: American Academy of Sleep Medicine; 2014. American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 5th ed: American Psychiatric Pub; 2013. Selezione delle scale di valutazione e inquadramento dei disturbi del sonno – Sleep Scale from the Medical Outcomes Study MOS sleep scale; –Pittsburg Sleep Quality Index - PSQI; – Restorative Sleep Questionnaire-Daily - RSQ-D; – Sleep Disorders Questionnaire - SDQ; – Sleep-50 Questionnaire. DISTURBI DEL SONNO Sleep Scale from the Medical Outcomes Study - MOS sleep scale Scheda informativa Autori Hays RD, Stewart AL. Sleep measures. In: Stewart AL, Ware JE eds. Measuring functioning and well-being: The Medical Outcomes Study approach. Durham, NC: Duke University Press; 1992. p. 235-59. Traduzione italiana a cura di De Tommaso M, Delussi M, Vecchio E, Sciruicchio V, Invitto S, Livrea P. Sleep features and central sensitization symptomsin primary headache patients. Journal of Headache and Pain 2014;15:64. Struttura La scala è suddivisa in 6 sottodimensioni che valutano: “disturbi del sonno”, “russamento”, “risvegli con disturbi della respirazione o cefalea”, “sonno adeguato”, “sonnolenza” e “durata di sonno/durata di sonno ottimale”. È una scala di valutazione che può fornire informazioni su alcuni parametri molto importanti che riguardano i disturbi del sonno come l’addormentamento, la continuità del sonno, la sua durata e la sua adeguatezza, la sonnolenza diurna e i disturbi della respirazione durante il sonno (per esempio: russamento o apnee nel sonno). Punteggio Descrizione Il Medical Outcomes Study-MOS sleep (MOS) è un questionario di autovalutazione caratterizzato da 12 item ed è stato sviluppato nell’ambito di una valutazione più complessa dei pazienti adulti e con malattie croniche. È una scala di valutazione che può fornire informazioni su alcuni parametri molto importanti che riguardano i disturbi del sonno come l’addormentamento, la continuità del sonno, la durata di sonno, la sonnolenza e i disturbi della respirazione durante il sonno (per esempio: russamento o apnee nel sonno). La scala è stata validata in molte lingue ed ha dimostrato una buona validità e consistenza interna in studi condotti nella popolazione generale americana, australiana, europea ed africana, e anche in pazienti con patologie mediche di vario genere come per esempio quelli con artrite reumatoide o nevralgia e dolore cronico. È possibile individuare un indice totale riguardante i disturbi del sonno calcolando lo sleep problems index, che si effettua sommando i punteggi di 9 item, e cioè di tutti gli item esclusi gli item 2, 10 e 11. Gli item 4 e 12 hanno un punteggio inverso. Il punteggio totale della scala è compreso tra 0 e 100 e i punteggi più elevati indicano un sonno più disturbato, mentre i punteggi più bassi indicano un sonno più adeguato. La scala è suddivisa in 6 sottodimensioni che valutano: “disturbi del sonno” che si calcola sommando gli item 1, 3, 7 e 8, “sonnolenza” sommando gli item 6, 9 e 11, “sonno adeguato” sommando gli item 4 e 12, “russamento” utilizzando il punteggio dell’item 10, “risvegli con disturbi della respirazione o cefalea” utilizzando il punteggi dell’item 5, “durata di sonno/durata di sonno ottimale” utilizzando il punteggio dell’item 2. Periodo valutato Bibliografia essenziale Il questionario valuta le abitudini di sonno durante un intervallo di tempo relativo al mese precedente a quello della valutazione. Indicazioni Il questionario è indicato per valutare i disturbi del sonno nella popolazione adulta generale e nella popolazione adulta con disturbi medici e cronici di diversa eziologia e natura. De Tommaso M, Delussi M, Vecchio E, Sciruicchio V, Invitto S, Livrea P. Sleep features and central sensitization symptomsin primary headache patients. Journal of Headache and Pain 2014;15:64. Hays RD, Stewart AL. Sleep measures. In Stewart AL, Ware JE (eds.). Measuring functioning and well-being: TheMedical Outcomes Study approach. Durham, NC: Duke University Press; 1992 pp. 235-59. Hays RD, Martin SA, Sesti AM, Spritzer KL. Psychometric properties of the Medical Outcomes Study Sleep measure. Sleep Med 2005;6:41-4. Sancisi E, Cevoli S, Vignatelli L, Nicodemo M, Pierangeli G, Zanigni S, et al. Increased prevalence of sleep disorders inchronic headache: a case–control study. Headache 2010;50:1464-72. Misurare il sonno. Repertorio delle scale di valutazione dei disturbi del sonno Sleep Scale from the Medical Outcomes Study - MOS sleep scale questionario 0-15 minuti 16-30 minuti 31-45 minuti 46-60 minuti Più di 60 minuti 1 2 3 4 5 Mai Per poco tempo Per un bel po’ di tempo 3. Sentiva che il suo sonno era agitato (si muoveva, parlava, ecc.)? 1 2 3 4 5 4. Dormiva sufficientemente tanto da sentirsi riposato al mattino? 1 2 3 4 5 5. Si svegliava perché Le mancava il respiro o perché aveva mal di testa? 1 2 3 4 5 6. Si sentiva stanco o assonnato durante il giorno? 1 2 3 4 5 7.Aveva problemi ad addormentarsi? 1 2 3 4 5 8. Si svegliava durante la notte e aveva difficoltà ad addormentarsi? 1 2 3 4 5 9.Aveva problemi a stare sveglio durante il giorno? 1 2 3 4 5 10. Russava mentre dormiva? 1 2 3 4 5 11. Faceva sonnellini (5 min o più lunghi) durante il giorno? 1 2 3 4 5 12. Riusciva a dormire per il tempo necessario ai suoi bisogni? 1 2 3 4 5 1.Pensando alle ultime 4 settimane quanto tempo ha impiegato ad addormentarsi? (indichi una risposta) 2.Pensando alle ultime 4 settimane, in media, quante ore ha dormito? Scriva il numero di ore per notte: Con che frequenza nelle ultime 4 settimane Lei… (indichi una risposta per ognuna delle affermazioni) Per la Per maggior tutto parte il tempo del tempo DISTURBI DEL SONNO Pittsburgh Sleep Quality Index - PSQI Scheda informativa Autori Buysse DJ, Reynolds CF, TH Monk, SR Berman, DJ Kupfer. The Pittsburg Sleep Quality Index: A new instrument for psychiatric practice and research. Psychiat Res 1989;28:193. Traduzione italiana a cura di Curcio G, Tempesta D, Scarlata S, Marzano C, Moroni F, Rossini PM, et al. Validity of the Italian version of the Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI). Neurol Sci 2013;34:511-9. Descrizione È un questionario di autovalutazione composto da 9 item per la valutazione della qualità, della durata, dell’efficienza del sonno e dell’impatto della sonnolenza sull’efficienza diurna. Fornisce una misura affidabile, valida e standardizzata della qualità del sonno ed è possibile attraverso il suo utilizzo individuare i buoni dormitori rispetto ai cattivi dormitori. Rappresenta una misura affidabile, valida e standardizzata della qualità del sonno ed è stata tradotta in varie lingue, utilizzata per la valutazione della qualità del sonno nella popolazione generale e nei soggetti con disturbi medici internistici e psichiatrici. Periodo valutato Il questionario PSQI valuta le abitudini di sonno durante un intervallo di tempo relativo al mese precedente a quello della valutazione. La scala è stata anche utilizzata per valutazioni ripetute e per valutare cioè l’andamento della qualità del sonno anche dopo il trattamento dei disturbi del sonno. Indicazioni Il questionario può essere utilizzato per la valutazione della qualità del sonno di adulti e di adolescenti che presentano un sonno disturbato nella popolazione generale e nella popolazione con disturbi medici e cronici di diversa eziologia e natura. Struttura La scala è composta da 19 item suddivisi in 7 sottoscale che valutano la qualità soggettiva del sonno, la latenza di sonno, la durata del sonno, l’efficacia abituale del sonno, i disturbi del sonno, l’uso di farmaci ipnotici ed i disturbi durante il giorno. Tutti gli item da 1 a 9 sono di autovalutazione mentre l’item 10 è da compilare a cura del compagno di letto se presente, per la descrizione di disturbi del sonno eventualmente osservati (non entrano comunque nel punteggio totale, ma servono solo come informazione clinica). Punteggio Gli item sono tutti valutati su scala Likert 0-3 punti e in tutti i casi un punteggio di “0” indica l’assenza di difficoltà, mentre un punteggio di “3” indica la presenza di gravi difficoltà. La somma dei punteggi delle sette componenti dà il punteggio “globale”, che ha un range compreso fra 0 e 21, con “0” che indica l’assenza di difficoltà e “21” gravi difficoltà in tutte le aree. Punteggi superiori a 5 sono indicativi della presenza di un sonno di scarsa qualità. La somma dei punteggi viene effettuata secondo le indicazioni dell’autore riportate di seguito. Componente 1: Qualità soggettiva del sonno Considerare l’item #6 ed assegnare i punteggi come segue: Risposta Punteggio Molto buona 0 Abbastanza buona 1 Abbastanza cattiva 2 Molto cattiva 3 Punteggio componente 1: Componente 2: Latenza del sonno 1.Considerare l’item #2 ed assegnare i punteggi come segue: Risposta ≤15 minuti Punteggio 0 16-30 minuti 1 31-60 minuti 2 >60 minuti 3 Punteggio item #2: 2.Considerare l’item #5a ed assegnare i punteggi come segue: Risposta Punteggio Mai nel mese passato 0 <1 volta alla settimana 1 1-2 volte alla settimana 2 >3 volte alla settimana 3 Punteggio item #5a: 3. Sommare i punteggi degli item #2 e #5a. Somma di #2 e #5a: Misurare il sonno. Repertorio delle scale di valutazione dei disturbi del sonno 4.Assegnare il punteggio alla componente 2 come segue: Somma di #2 e #5a Somma Punteggio 0 0 1-2 1 3-4 2 5-6 3 Punteggio componente 2: Componente 3: Durata del sonno Considerare l’item #4 ed assegnare i punteggi come segue: Punteggio item #5b: Punteggio item #5c: Punteggio item #5d: Punteggio item #5e: Punteggio item #5f: Punteggio item #5g: Punteggio item #5h: Punteggio item #5i: Punteggio item #5j: 2. Somma i punteggi degli item #5b-5j: Somma di #5b5j: 3.Assegnare il punteggio alla componente 5 come segue: Somma di #5b-5j Punteggio Componente 5 Somma Punteggio 0 0 Risposta Punteggio >7 ore 0 1-9 1 2 3 6-7 ore 1 10-18 5-6 ore 2 19-27 <5 ore 3 Punteggio componente 5: Punteggio componente 3: Componente 4: Efficacia abituale del sonno 1. Scrivere il numero delle ore dormite qui (item #4): 2.Calcolare il numero delle ore passate a letto: Ora a cui si alza (item #3): – Ora a cui va a letto (item #1): – Numero delle ore passate a letto: 3.Calcolare l’abituale efficacia del sonno come segue: (N. delle ore dormite/N. delle ore passate a letto) x 100 = Efficacia abituale del sonno (%) 4.Assegnare alla componente 4 il punteggio come segue: Efficacia abituale del sonno % Punteggio >85% 0 75-84% 1 65-74% 2 <65% 3 Punteggio Componente 4: Componente 5: Disturbi del sonno 1.Considerare gli item #5b-5j ed assegnare i punteggi come segue: Risposta Punteggio Componente 6: Uso di ipnotici Considerare l’item #7 ed assegnare i punteggi come segue: Risposta Punteggio Mai nel mese passato 0 <1 volta alla settimana 1 1-2 volte alla settimana 2 >3 volte alla settimana 3 Punteggio componente 6: Componente 7: Disturbi durante il giorno 1.Considerare l’item #8 ed assegnare i punteggi come segue: Risposta Punteggio Componente 1 Risposta Punteggio Mai nel mese passato 0 <1 volta alla settimana 1 1-2 volte alla settimana 2 >3 volte alla settimana 3 Punteggio item #8: 2.Considerare l’item #9 ed assegnare i punteggi come segue: Risposta Punteggio Mai nel mese passato 0 <1 volta alla settimana 1 Nessun problema 0 1-2 volte alla settimana 2 Problema molto modesto 1 >3 volte alla settimana 3 Problema discreto 2 Problema molto serio 3 DISTURBI DEL SONNO Biliografia essenziale Punteggio item #9: 3. Sommare i punteggi degli item #8 e #9: Somma di #8 e #9: 4.Assegnare il punteggio alla componente 7 come segue: Somma di #8 e #9 Somma Punteggio 0 0 1-2 1 34 2 5-6 3 Punteggio componente 7: Punteggio Globale del PSQI Sommare assieme i punteggi delle 7 componenti: Punteggio Globale del PSQI: Buysse DJ, Reynolds CF 3rd, Monk TH, Berman SR, Kupfer DJ. The Pittsburg Sleep Quality Index: A new instrument for psychiatric practice and research. Psychiat Res 1989;28:193. Buysse DJ, Hall ML, Strollo PJ, Kamarck TW, Owens J, Lee L, et al. Relationships between the Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), Epworth Sleepiness Scale (ESS), and clinical/polysomnographic measures in a community sample. J Clin Sleep Med 2008;4:563-71. Curcio G, Tempesta D, Scarlata S, Marzano C, Moroni F, Rossini PM, et al. Validity of the Italian version of the Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI). Neurol Sci 2013;34:511-9. Landry GJ, Best JR, Liu-Ambrose T. Measuring sleep quality in older adults: a comparison using subjective and objective methods. Front Aging Neurosci 2015;7:166.