Incontro con Mr. Abdoulaye Sene di Serena Perego Non capita
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Incontro con Mr. Abdoulaye Sene di Serena Perego Non capita
Incontro con Mr. Abdoulaye Sene di Serena Perego Non capita spesso di ascoltare parole sulla cooperazione internazionale e sull’Africa da una persona che oltre che un esperto sia anche un africano… Chi, sabato 1 ottobre si è trovato a Viboldone, presso la sede Masci, questa opportunità l’ha avuta! E’ infatti venuto a trovarci Abdoulaye Sene, senegalese… Il suo viaggio di una settimana in Italia lo ha visto impegnato a Milano e a Roma per incontrare i diversi gruppi Harambee, alcune autorità e sostenitori del Progetto, e a Brescia per intervenire al Consiglio Regionale Agesci. Ma la prima occasione per conoscere il carisma e l’esperienza di Sene l’ha avuta, proprio a Viboldone, un gruppo di 50 persone, sostenitori storici del Progetto, forze fresche appena tornate entusiaste dai campi estivi, nuovi partner tedeschi e del liechtenstein. Sene ha dipinto per noi un quadro dello Scoutismo in Africa oggi, della sua organizzazione, delle sue peculiarità, difficoltà e progetti. Ha risposto con estrema spontaneità alle nostre domande sulla cooperazione internazionale realizzata col metodo Scout, e di altre possibili collaborazioni tra Scoutismo europeo e africano, dandoci la possibilità di vedere per una volta la realtà da un’altra prospettiva. Si è parlato a lungo di tematiche care al Progetto, come il rifiuto dell’assistenzialismo, le potenzialità educative del metodo Scout per l’intera società, il rispetto e la valorizzazione della diversità, in primo luogo religiosa, ecc. Ma Sene, con la sua coinvolgente semplicità, ha saputo anche allargare il campo ad argomenti di grande attualità come il problema dell’emigrazione, le guerre endemiche del cuore del continente africano, citando Sudan, Uganda, Congo, la corruzione della classe dirigente, e molto altro ancora. Durante la serata, proprio perché crediamo che il ricordo dell’esperienza passata sia fondamentale ricchezza per la progettazione del futuro, sono stati proiettati alcuni video realizzati agli albori del Progetto dal gruppo di Lonate Pozzolo; immagini e parole ci hanno raccontato sogni, errori, mete raggiunte e obiettivi ancora da conseguire. Una cosa è certa: vedere, ascoltare, discutere con Abdoulaye Sene, un uomo che si trova a suo agio tanto ad importanti convegni internazionali quanto con la sua camicia tradizionale a cantare canzoni intorno ad un fuoco di bivacco, fa davvero credere che l’Africa, per usare sue parole, “può camminare con le sue gambe” costruendosi un proprio sentiero innovativo e originale. Questo messaggio è proprio ciò che ci vuole per dare giusta energia ed entusiasmo all’inizio di questo nuovo anno di attività! Aspettiamo i racconti di tutti coloro che vogliono condividere l’esperienza del loro incontro con Sene! 1/3 IL MESSAGGIO DI ABDOULAYE SENE Considerazioni generali sullo scoutismo in Africa Il continente africano è diviso in due strutture scout regionali: la regione africana, che comprende tutti i paesi a sud del Sahara, con ufficio centrale a Nairobi, Kenya, e la regione araba, che include i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, dalla Mauritania, a ovest, all’Iraq ad est, con ufficio regionale al Cairo. In Africa ci sono circa un milione di scout registrati, ma si stima che più di tre milioni di giovani siano coinvolti in attività scout in tutta la regione. La conferenza regionale che si svolge ogni tre anni elegge un organismo di governo chiamato Africa Scout Committee, il cui attuale presidente viene delle isole Mauritius. Questo comitato di volontari è sostenuto e facilitato nel proprio lavoro da un gruppo di professionisti chiamato Africa Regional Office, del quale io faccio parte. Attualmente stiamo lavorando su un piano decennale per lo sviluppo dello scoutismo in Africa. Ruolo e collegamento con WOSM e WAGGGS e aree di possibile sviluppo Lo scoutismo in Africa sta affrontando le stesse sfide che riguardano il continente nella sua totalità: povertà e malattie, analfabetismo e fame, scarsa scolarizzazione (soprattutto per le ragazze). L’agricoltura non ottiene risultati su un mercato congestionato da beni provenienti dall’estero. Le politiche di aggiustamento strutturale imposte dal fondo monetario internazionale e dalla Banca Mondiale sono state un grosso ostacolo sul percorso di ristrutturazione economica dell’Africa. Malgoverno e corruzione hanno minato ogni positiva iniziativa economica. Per completare il quadro, l’instabilità politica ha afflitto la maggior parte degli stati. Grazie a Dio, l’Africa è ancora un giovane continente, pieno di energia e determinato ad imparare e ad andare avanti! I giovani sono la nostra forza numero uno, ma sono anche una grande debolezza. Sono una forza quando vediamo i molti gruppi scout che nei campi di lavoro cercano di ricostruire i villaggi distrutti dalle guerre civili, sono una forza quando guardiamo questi rover che organizzano seminari e conferenze per la pace e la riconciliazione e quando vanno di villaggio in villaggio predicando pace e armonia vorresti seguirli in questa enorme, ispirata e nobile impresa! Grazie a Dio, l’Africa ha ancora enormi risorse economiche. Il nostro potenziale economico sta ancora aspettando di essere dispiegato per contribuire al miglioramento della vita dei popoli africani! Mi dispiace dirlo, ma l’Africa ha moltissimi governanti, ma nessun leader! E questo è ciò che lo scoutismo sta cercando di fare! Il nostro principale obiettivo è di colmare questo divario! Dare ai giovani africani l’opportunità di sviluppare doti di leadership e metterli alla prova, cosicché quando verrà il momento (e in Africa è questo il momento!) sappiano cogliere la sfida di riabilitare l’Africa, di darle il giusto posto in mezzo agli altri continenti del mondo! Lo scoutismo in Africa è soprattutto e prima di tutto costruzione del carattere, formazione alla cittadinanza e un mandato: rendere l’Africa un posto migliore dove vivere per tutti! Attualmente con il sostegno della Fondazione svizzera Jacob l’ufficio regionale africano sta completando un progetto per lo sviluppo della leadership in sei paesi: Etiopia, Mauritius, Gambia, Burundi, Sud Africa e Niger. Come vedete non abbiamo scelto di cominciare con i più facili! Presto, in dicembre, aggiungeremo altri tre paesi: Rwanda, Angola e Seychelles. Nella nostra lotta per sconfiggere e arginare le malattie, la Fondazione Brownsea è una delle nostre migliori alleate. Anche in questo caso, non sono partiti dalla parte più facile dell’Africa. Sono andati nei villaggi quasi abbandonati dai governi e hanno preso il toro per le corna, provvedendo a fornire acqua corrente pulita ad una popolazione afflitta ormai da molto tempo dalle malattie provocate dai problemi idrici e dalla malaria. Grazie alla cooperazione tra l’associazione scout del Kenya e la Fondazione Brownsea il villaggio di Nyandiwa si trova ora sulla mappa del Kenya! C’è acqua pulita di acquedotto, una clinica e, cosa davvero eccezionale per un villaggio africano, un telefono e un accesso internet! Ecco cosa significa sviluppo! Dare alla gente l’opportunità di sentirsi parte del mondo! 2/3 Ogni anno gruppi di giovani arrivano dall’Italia a Nyandiwa e oltre a farsi nuovi amici, contribuiscono enormemente al progresso della gente del distretto dei Gwassi, di cui fa parte il villaggio di Nyandiwa. Recentemente abbiamo lanciato una nuova fase del progetto con la partecipazione di Save the Children Canad. Si tratta della lotta contro l’AIDS, per aiutare le vittime più vulnerabili, i bambini! Il progetto sta attualmente occupandosi degli orfani, favorendo il loro ritorno a scuola, affinché possano costruirsi un futuro. Con azioni di questo genere, persone come Antonio Labate possono ora dirsi più keniote che italiane! La nostra sfida è di estendere questo progetto e di trasformarlo in aiuto “a casa”, ovvero aiutare questi orfani prendendoci cura di loro nelle loro stesse case. Noi speriamo di avere ancora più collaborazioni dall’Italia, perché questo programma sia un successo! Questo è solo un esempio di ciò che facciamo quotidianamente: dare la possibilità ai giovani di costruirsi un futuro. Voglio usare l’opportunità che mi avete dato di parlarvi anche per sfidarvi. Lasciate che vi racconti una breve storia. Poco prima della prima guerra del Golfo, ho partecipato all’incontro nazionale degli scout canadesi, principalmente con lo scopo di trovare fondi per realizzare i nostri programmi in Africa. Se ricordate era il periodo subito dopo il collasso dell’Unione Sovietica e sia l’Europa che l’America avevano deciso di destinare i loro aiuti all’Europa centrale e orientale, che avevano bisogno di sostegno per mettersi al passo col mondo occidentale. Così improvvisamente noi ci trovavamo a dover andare in giro per suscitare la consapevolezza sulla condizione drammatica dell’Africa. Parlando a loro dissi: non basta crescere i vostri figli in modo buono e sicuro, ma dovete anche aiutare gli altri a fare lo stesso, perché quando questi altri ragazzi cresceranno e incontreranno i vostri, insieme dovranno governare il mondo. Immaginate cosa potrebbe succedere! Un uomo da qualche parte nel mondo può col suo cattivo comportamento mettere a rischio il mondo intero! Ci piaccia o no siamo tutti interdipendenti. L’Europa non avrebbe mai potuto raggiungere lo stato di sviluppo in cui si trova senza il contributo dell’Africa! Lavoriamo perciò insieme per rendere questo mondo un posto migliore in cui vivere! Molte grazie per la vostra gentile attenzione. Notiziario interno "Rete Harambee Brownsea" a cura del Gruppo Comunicazione Via Burigozzo 11 - 20122 Milano - Fax 0245490192 - E-mail: [email protected] - web: www.brownsea.it 3/3