questionario corso formaz sicurezza

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questionario corso formaz sicurezza
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Questionario di valutazione
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La salute e sicurezza sul lavoro
A - Gli infortuni e le malattie professionali:
1) Si differenziano per le diverse sanzioni
2) Si differenziano tra loro per le modalità di azione delle cause che li originano
3) Dal punto di vista della salute e sicurezza sul lavoro sono la stessa cosa.
B - Il codice civile:
1) Impone al datore di lavoro di scegliere le migliori tecnologie disponibili per
perseguire la sicurezza
2) Impone al lavoratore di usare solo le migliori tecnologie disponibili per perseguire
la propria sicurezza
3) Impone la valutazione dei rischi e l’individuazione di misure di tutela compatibili
con il ciclo produttivo.
C - La Costituzione della Repubblica Italiana:
1) Tutela l’iniziativa economica compatibilmente con le condizioni economiche del
paese
2) Contiene un articolo specifico per la sicurezza sul lavoro
3) Tutela l’iniziativa economica a patto che non contrasti con la sicurezza, la libertà
e la dignità umana.
D - Per il conteggio degli infortuni e la scelta di adeguate politiche di prevenzione:
1) Si conta il numero degli infortuni in un certo periodo e si confronta il risultato con
quello di altri periodi adottati come riferimento
2) Si usano i dati derivati dalle denunce al pronto soccorso degli ospedali che sono
più affidabili rispetto ai dati ufficiali
3) E’ bene adottare indici di frequenza che mettono in relazione il numero di
infortuni alle ore lavorate.
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Obblighi e responsabilità
A - Qual è la definizione che approssima meglio quella di datore di lavoro:
1) Colui che ha il possesso dell’attività
2) Colui che comanda
3) Colui che comanda e ha potere di spesa.
B - Quale tra questi non è un obbligo da parte dei lavoratori:
1) Segnalare le anomalie riscontrate durante le lavorazioni
2) Valutare i rischi e individuare in prima persona le misure di tutela
3) Utilizzare le attrezzature che gli sono affidate conformemente alle indicazioni
ricevute.
C - Il Rappresentate dei Lavoratori per la Sicurezza:
1) Ha un parere vincolante nella valutazione dei rischi e nell’individuazione delle
misure di tutela
2) Riceve la valutazione dei rischi e ne prende visione segnalando, se ritiene, le
eventuali criticità riscontrate
3) Non è coinvolto in nessun modo nella valutazione dei rischi che è un dovere tipico
del datore di lavoro.
D - Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:
1) Non è coinvolto nella valutazione del rischio, dato che questo è un obbligo tipico
del datore di lavoro
2) Effettua la valutazione del rischio e ne risponde in tutto e per tutto
3) Collabora con il datore di lavoro nella valutazione del rischio.
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Valutare i rischi
A - Quale delle seguenti definizioni illustra meglio la differenza tra pericolo e rischio:
1) Il pericolo dipende dal modo di utilizzo di una cosa rischiosa. Per esempio: se si
corre troppo con l’auto si corre un pericolo
2) I pericoli sono attività svolte nelle attività lavorative che possono portare a
infortunio e danni per le macchine e i luoghi; i rischi sono invece tipici delle
macchine e delle sostanze
3) Il pericolo è una caratteristica intrinseca di qualcosa che può causare danni, il
rischio dipende invece dalle specifiche condizioni di uso e va determinato caso
per caso.
B – Quali, tra le seguenti, non sono incluse come misure di prevenzione:
1) La formazione dei lavoratori, l’addestramento all’uso delle macchine, l’uso di
attrezzature a norma
2) Le gomme per il bagnato, le cinture di sicurezza e i fari antinebbia
3) L’etichettatura delle sostanze, il corretto stoccaggio dei prodotti infiammabili e
la separazione tra i reparti produttivi e i magazzini di prodotti infiammabili.
C - Le misure di prevenzione e di protezione nella normativa italiana di salute e
sicurezza sul lavoro:
1) Sono sullo stesso piano
2) Non hanno la stessa valenza in quanto la protezione è più importante nei
confronti dei lavoratori esposti al rischio
3) Non hanno la stessa valenza in quanto la prevenzione ha maggiore importanza.
D - Il documento di valutazione dei rischi:
1) E’ un documento nel quale il datore di lavoro deve elencare i pericoli correlati
all’attività lavorativa svolta nella sua azienda
2) E’ un documento nel quale il datore di lavoro deve valutare i rischi correlati
all’attività lavorativa svolta nella sua azienda e individuare delle misure per
eliminare o ridurre al minimo questi rischi
3) E’ un documento con il quale il datore di lavoro valuta i pericoli correlati
all’attività lavorativa svolta e indica cosa intende fare per la loro eliminazione.
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La sorveglianza sanitaria
A - La nomina del medico competente:
1) E’ necessaria per legge solo se il responsabile del servizio prevenzione e
protezione la richiede
2) E’ necessaria in una serie di casi specificati per legge e laddove si ipotizzino
effetti sulla salute delle attività svolte
3) E’ sempre necessaria per legge.
B - La sorveglianza sanitaria:
1) E’ un complesso di atti medici mirati all’allontanamento del lavoratore dalle
situazioni di rischio
2) E’ un complesso di atti medici mirati alla tutela delle condizioni di salute e
sicurezza del lavoratore
3) E’ un complesso di atti medici effettuati con il fine di valutare i rischi.
C - Il giudizio di idoneità:
1) E’ un documento con il quale il medico competente attesta l’eventuale
compatibilità tra la mansione svolta dal lavoratore e le sue condizioni fisiche
2) E’ un certificato che serve per riprendere servizio dopo un periodo di assenza per
malattia
3) E’ un documento con il quale il medico competente attesta lo stato di salute del
lavoratore.
D - Le visite mediche di norma si effettuano:
1) All’assunzione e alla cessazione del rapporto di lavoro
2) All’assunzione, periodicamente e alla cessazione del rapporto di lavoro
3) Su richiesta del lavoratore.
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Assicurazione e indennizzo
A - I tassi del premio assicurativo:
1) Sono proporzionali al fatturato dell’azienda
2) Sono proporzionali alle spese sostenute dall’INPS (Istituto Nazionale Previdenza
Sociale) nel settore produttivo dell’azienda
3) Sono proporzionali alle spese sostenute dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione
contro gli Infortuni e le Malattie professionali) per l’indennizzo di malattie e
infortuni del settore produttivo dell’azienda.
B - Il tasso assicurativo:
1) Oscilla in positivo o negativo in funzione dell’andamento infortunistico
dell’azienda
2) Non è soggetto ad oscillazione perché dipende da dati nazionali
3) Oscilla in funzione del fatturato dell’azienda.
C - Le prestazioni economiche per gli infortunati e i soggetti con malattie professionali:
1) Sono proporzionali all’età
2) Sono proporzionali all’entità del danno e alla retribuzione percepita
3) Sono fisse e dipendono dal contratto.
D - La ricostruzione delle origini di una malattia professionale:
1) Non è importante ai fini assicurativi
2) Serve a stabilire se il datore di lavoro ha rispettato la legge
3) E’ importante, tra l’altro, per la definizione dell’azienda alla quale va applicata
l’eventuale oscillazione del tasso assicurativo.
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Macchine e attrezzature
A - I lavoratori tutelati dalla normativa sulle macchine:
1) Sono sia quelli che usano la macchina in prima persona sia quelli potenzialmente
interessati dal movimento o dagli effetti del funzionamento
2) Sono solo quelli che usano la macchina in prima persona
3) Sono quelli che usano la macchina in prima persona e i datori di lavoro.
B - Le macchine “vecchie”:
1) Devono essere tutte alienate e sostituite con macchine nuove
2) Se messe in servizio prima del recepimento delle relative direttive CE devono
essere conformi alle normative vigenti all’epoca
3) Possono essere tranquillamente usate e vendute sul territorio nazionale senza
ulteriori obblighi.
C - Se un operatore non riesce a vedere tutta la macchina che sta avviando:
1) Deve avvisare a voce o con un altoparlante il fatto che sta avviando
2) Deve installare un sistema di specchi o telecamere in modo da tenere sotto
controllo la macchina
3) Devono essere installati avvisatori acustici e pulsanti di emergenza nel caso in cui
degli altri lavoratori siano in una posizione di pericolo.
D - Gli autoveicoli:
1) Ricadono sotto la responsabilità del datore di lavoro almeno per quanto riguarda
la scelta e manutenzione
2) Sono sotto la piena responsabilità di chi li guida
3) Sono disciplinati solo da codice della strada e non sono coinvolti nella sicurezza
sul lavoro.
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Impianti elettrici, certificazioni e rischi
A - Le norme CEI:
1) Sono lo standard obbligatorio per la realizzazione di un impianto elettrico
2) Sono uno dei possibili standard che, se adottati nella realizzazione di un impianto
elettrico, godono della presunzione di conformità per legge
3) Sono norme volontarie che non hanno alcuna influenza sulla normativa di
sicurezza sul lavoro.
B - Il datore di lavoro:
1) Una volta che l’installatore ha dichiarato conforme l’impianto non ha altri
obblighi
2) Risponde sempre della errata progettazione dell’impianto
3) Ha la responsabilità di usare l’impianto conformemente alla sua destinazione
d’uso e di effettuare le regolari manutenzioni.
C - Secondo Il D.Lgs 81/08 nella gestione degli impianti elettrici occorre, tra l’altro,
adottare misure per evitare:
1) Le condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili
2) Tutti i guasti
3) I guasti previsti da una tabella allegata al D.Lgs 81/08.
D - Tra gli aspetti fondamentali in una valutazione del rischio elettrico ci sono:
1) La conformità strutturale degli edifici in cui sono installati gli impianti
2) La valutazione del piano di emergenza
3) Le interferenze con soggetti esterni agli ambienti per i quali è stato progettato
l’impianto.
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Rischio incendi
A - La normativa antincendio prevede misure per:
1) Evitare gli incendi proteggendo così gli edifici e le persone
2) Evitare
l’innesco
dell’incendio,
limitarne
la
propagazione
e
garantire
l’allontanamento delle persone
3) Fare in modo che, in caso di incendio, siano salvaguardati gli stabili con un rapido
intervento dei Vigili del Fuoco.
B - Il Certificato di Prevenzione Incendi:
1) E’ necessario nel caso in cui una specifica valutazione indica determinati valori di
rischio incendio
2) E’ prescritto per un elenco di attività a prescindere dai risultati della specifica
valutazione dei rischi
3) E’ prescritto caso per caso dai Vigili del Fuoco una volta che questi hanno
esaminato i documenti trasmessi dal datore di lavoro.
C - Quale tra questi non è uno degli scopi del piano di emergenza:
1) Attivare i presidi antincendio e coordinare l’azione con quella dei Vigili del Fuoco
2) Individuare misure per evitare l’innesco dell’incendio
3) Prestare soccorso alle persone e agevolarne l’evacuazione.
D - I lavoratori addetti alla gestione delle emergenze:
1) Sono nominati dal datore di lavoro e non possono rifiutare l’incarico se non per
giustificati motivi
2) Sono nominati dal datore di lavoro nelle sole aziende ad alto rischio
3) Sono eletti tra le rappresentanze sindacali nelle aziende con più di 15 dipendenti.
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Agenti fisici
A - Per gli agenti fisici:
1) Il datore di lavoro deve individuare e adottare dei dispositivi di protezione,
soprattutto per quelli di cui non si conoscono bene gli effetti
2) Il datore di lavoro deve delegare questa valutazione perché si tratta di temi
particolarmente complessi
3) Il datore di lavoro deve individuare delle misure preventive nella scelta delle
lavorazioni e attrezzature e solo in un secondo momento deve individuare
eventuali misure di protezione.
B - Il rischio collegato al gas Radon:
1) Va valutato con particolare attenzione negli ambienti di lavoro interrati in quanto
si tratta di un gas che si libera spontaneamente dal terreno
2) Dato che questo gas si libera spontaneamente dal terreno va valutato in tutti gli
ambienti di lavoro
3) Dato che questo gas si libera spontaneamente dal terreno non è un rischio da
collegare alle attività lavorative.
C - Per quanto riguarda il rumore:
1) Ci sono obblighi di sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori perché è un rischio
particolarmente diffuso
2) Sono previsti una serie di obblighi che dipendono dai risultati di una specifica
valutazione del rischio
3) Gli obblighi sono collegati al numero di lavoratori esposti.
D - Lo stress termico:
1) Dipende dalle condizioni climatiche e non viene considerato tra i rischi in
ambiente di lavoro
2) Si affronta solo con la sorveglianza sanitaria perché non c’è modo di
caratterizzarlo
3) Si valuta con indici specifici che portano alla definizione di idonee turnazioni di
lavoro.
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10 Agenti chimici
A - La pericolosità di un agente chimico è data:
1) Dalle caratteristiche chimico-fisiche, condizioni di uso e suscettibilità individuale
2) Dalle caratteristiche chimico-fisiche e dall’etichettatura
3) Non ci sono agenti pericolosi in assoluto, dipende tutto dalla suscettibilità
individuale.
B - Le frasi R:
1) Sono frasi che vengono scritte e utilizzate dai datori di lavoro per fare la
formazione sugli agenti chimici ai lavoratori
2) Sono frasi che vengono scritte sulla base della valutazione del rischio chimico
3) Sintetizzano i rischi associati all'impiego della sostanza e sono standardizzate a
livello di Unione Europea.
C - I contenuti delle schede di sicurezza:
1) Devono essere resi noti ai lavoratori dato che illustrano le caratteristiche delle
sostanze in relazione alle conoscenze scientifiche disponibili
2) Devono essere resi noti ai lavoratori solo nel caso in cui i risultati della
sorveglianza sanitaria lo renda necessario
3) Devono essere ricercati dai lavoratori prima di adoperare i prodotti.
D - Gli agenti cancerogeni:
1) Aumentano l’incidenza del cancro nelle popolazioni esposte se messe a confronto
con i gruppi non esposti
2) Fanno venire il cancro
3) Si definiscono tali solo dopo un periodo di osservazione che evidenzi che i
lavoratori che li usano si ammalano.
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11 Altri rischi professionali
A - Gli agenti biologici oggetto di valutazione dei rischi in ambiente di lavoro:
1) Sono solo quelli immessi in maniera volontaria che sono quindi collegati
all’attività lavorativa
2) Sono sia quelli immessi in maniera volontaria che quelli immessi in maniera
involontaria
3) Sono solo quelli infettivi perché si possono diffondere tra i lavoratori.
B - Nella definizione di una malattia professionale da movimentazione manuale dei
carichi:
1) Spesso è difficile distinguere la causa professionale da quella extraprofessionale
2) L’origine professionale si riconosce da quella extraprofessionale perché le lesioni
sono diverse
3) La malattia professionale non viene definita tale perché questa si origina da cause
extralavorative.
C - Quanto alle malattie di incerta origine professionale, il datore di lavoro ha l’obbligo
di tutelare le condizioni di salute:
1) Dei lavoratori esposti ai soli rischi particolari elencati nel D.Lgs 81/2008
2) Dei lavoratori a tempi indeterminato
3) Di tutti i lavoratori.
D - Nella valutazione del rischio da stress lavoro correlato:
1) E’ necessario individuare le eventuali carenze organizzative che possono favorire
o aumentare il rischio
2) E’ necessario individuare le patologie in modo da allontanare i lavoratori appena
possibile
3) Non si considerano le origini professionali ma solo le cause extralavorative.
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12 Cantieri e coordinamento
A - Se un’impresa esterna viene a lavorare all’interno di un certo ambiente di lavoro:
1) Questa rimane responsabile delle proprie lavorazioni e deve fare attenzione a non
aumentare i rischi negli ambienti visitati senza coordinarsi con il committente
2) Il datore di lavoro committente deve valutare i rischi e individuare le misure di
tutela cooperando con il datore di lavoro dell’impresa
3) Il committente non è tenuto a dare alcun tipo di informazione perché queste sono
tutelate dal segreto industriale.
B - Il tesserino di riconoscimento:
1) E’ obbligatorio per i lavoratori di qualsiasi attività lavorativa perché serve a
identificare le persone
2) E’ obbligatorio per i soli lavoratori della azienda committente in modo che i
lavoratori di eventuali imprese esterne possano identificarli
3) E’ obbligatorio per i lavoratori in tutte le attività condotte in appalto o
subappalto.
C - La cosiddetta “normativa cantieri” recepita nel titolo IV del D.Lgs 81/08 si applica:
1) Alla sola edilizia
2) Alle attività che, a prescindere dalla loro natura, prevedano la partecipazione di
più imprese
3) Non solo all’edilizia in senso stretto ma ad una serie di attività elencate in uno
specifico allegato.
D - Il POS:
1) E’ il documento di valutazione dei rischi delle imprese che fanno edilizia
2) E’ il piano di sicurezza redatto dal progettista del cantiere
3) E’ l’equivalente di un documento di valutazione dei rischi applicato allo specifico
cantiere soggetto al titolo IV.
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13 DPI e segnaletica
A - I DPI:
1) Servono a proteggere il lavoratore una volta che le altre misure per
eliminare/ridurre il rischio sono state messe in atto
2) Servono a proteggere il lavoratore per prevenire il rischio
3) Servono a proteggere il lavoratore nei soli casi in cui questo non superi l’idoneità
con le visite mediche.
B - Quale di questi non è un aspetto da considerare nella scelta del DPI per le vie
respiratorie:
1) La durata
2) L’età del lavoratore
3) La concentrazione prevista per l’inquinante.
C - La normativa sulla segnaletica gestuale:
1) Serve a disciplinare i comandi di operatori che guidano operazioni di macchine
semoventi e simili
2) Serve a codificare dei segnali tra operatori che non possono comunicare solo nei
casi in cui ci sia troppo rumore
3) Disciplina la comunicazione tra non udenti in ambiente di lavoro.
D - I colori delle tubazioni che conducono sostanze pericolose:
1) Sono decisi dal datore di lavoro a patto che esponga una tabella di riepilogo
2) Sono standardizzati e regolati dal D.Lgs 81/2008
3) Dipendono dalla composizione della tubazione.
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