DOC 001 Relazione tecnica e illustrativa 2013

Transcript

DOC 001 Relazione tecnica e illustrativa 2013
architetto
Erminio Carella
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
1
architetto
Erminio Carella
SOMMARIO
1.
2.
3.
4.
5.
Premessa
Il distributore di carburanti e il suo contesto con la città
Descrizione dell’intervento
Le leggi e le normative di riferimento
Relazione illustrativa e tecnica
5.1 Il locale gestore
7
5.2 Viabilità interna
5.3 Pensiline di protezione
6. Descrizione impianto erogazione gas naturale
6.1 Elementi costitutivi dell’impianto
6.2 Impianto di distribuzione gas metano
6.3 Recinzione
6.4 Cabina metano
6.4.1 Cabina di misura del gas
6.4.2 Locale compressori
6.4.3 Locale quadri elettrici
6.4.4 Distanza di sicurezza
7. Impianto gas metano
7.1 Tubazioni rigide
7.2 Tubazioni flessibili
7.3 Valvole/dispositivi di sicurezza
7.4 Apparecchi di distribuzione
7.5 Organi di intercettazione e scarico compressori
7.6 Impianto elettrico
7.7 Impianto di protezione scariche atmosferiche
7.8 Mezzi di protezione antincendio
7.9 Prescrizioni di sicurezza
8. Descrizione impianto di erogazione carburanti liquidi
8.1 Elementi costitutivi l’impianto
8.2 Serbatoio
8.3 Dispositivi di controllo perdite
8.4 Dispositivi di controllo livello
8.5 Software “TOP LEVEL”
8.6 Colonnine di distributore 4+4 multiprodotto bifronte
8.7 Descrizione impianto elettrico
8.8 Dati tecnici
8.9 Fornitura in bassa tensione
8.10 Normativa di riferimento
9. Magazzino olii lubrificanti
10. Relazione tecnica illustrativa impianto fognatura
11. Impianti lettrici
11.1 Alimentazione elettrica e protezioni principali
11.2 Quadri elettrici di distribuzione secondaria
11.3 Distribuzioni principali
11.4 Impianto illuminazione pensilina, illuminazione generale, insegna luminosa
11.5 Impianto forza motrice
11.6 Impianto telefonico e sistema di gestione self-service
11.7
Impianto di messa a terra
11.8 Impianto TVCC
4
4
4
6
7
8
9
9
9
10
10
10
11
11
12
12
12
13
14
14
14
14
15
15
16
16
16
16
17
17
17
17
18
18
18
19
19
20
20
21
21
21
22
23
24
24
24
24
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
2
architetto
Erminio Carella
11.9 Scariche atmosferiche
11.10 Misure di protezione contro i contatti diretti
11.11 Misure di protezione contro i contatti indiretti
11.12 Documentazione richiesta all’appaltatore
11.12.1 Aggiornamento disegni as-built
11.12.2 Misure, verifiche, prove preliminari, collaudi
11.12.3 Marche di riferimento
11.12.4 Specifiche tecniche
12. Calcoli statici preliminari
12.1 Fabbricato locale gestore
12.1.1 Carichi
12.1.2 Azione sismica
12.1.3 Azione sulle travi di appoggio solaio
12.1.4 Trave longitudinale di copertura
12.1.5 Trave trasversale di copertura
12.2 Pensilina in acciaio
12.2.1 Calcolo carichi agenti sulla pensilina
12.2.2 Azione sui pali di fondazione
13. Studio di prefattibilità ambientale
14. Relazione superamento barriere architettoniche
15. Indicazioni preliminari sul piano della sicurezza
16. Specifica tavole di progetto
17. Cronoprogramma
18. Stima Quadro economico dell’intervento
25
25
25
26
26
26
28
30
37
37
37
38
39
39
40
40
41
41
41
43
44
48
48
48
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
3
architetto
Erminio Carella
1. Premessa
Con delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 09/03/2009 il Comune di Garbagnate
Milanese ha deliberato l’aumento del capitale sociale di A.S.M. Garbagnate Milanese S.p.A. con
emissione di azioni ordinarie, da liberarsi mediante conferimento di un terreno di proprietà
comunale, ubicato in Via Trattati di Roma al fine di concorrere al progetto di realizzazione di
un distributore di carburanti ecologici per autotrazione.
La A.S.M. Garbagnate Milanese S.p.A. ha ottenuto la disponibilità del terreno sul quale sarà
edificato il nuovo distributore di carburanti in narrativa.
L’azienda A.S.M. Garbagnate Milanese S.p.A. ha conferito all’arch. Erminio Carella,
l'incarico di redazione dell’aggiornamento del progetto preliminare per la realizzazione di un
nuovo distributore di carburanti ecologici per autotrazione per adeguarlo alle nuove esigenze
distributive.
2. Il distributore di carburanti e il suo contesto con la città.
Il lotto di terreno risulta censito al Comune di Garbagnate Milanese al Foglio 11, mappali
191, 192, 196 e 197 con una superficie complessiva catastale pari a 2.225 mq.
La A.S.M. Garbagnate Milanese S.p.A. ha la disponibilità del terreno sul quale sarà edificato
il nuovo distributore di carburanti in narrativa, l'impianto è collocato all'esterno del centro
abitato, in zona facilmente accessibile dagli utenti. La logistica e la potenzialità del servizio,
prevista nel progetto, si concilia e si giustifica con la necessità di assicurare la gestione
dell'impianto, ragguagliata all'utenza e in stretto rapporto con l'areale commerciale nel
territorio.
La sua disposizione è stata scelta con riferimento all'intenso traffico che si svolge
giornalmente lungo la via in margine alla quale è localizzato, una via di scorrimento
intercomunale che collega il limitrofo comune di Lainate alla rete viaria di rango gerarchico
superiore denominata Statale Varesina n. 233.
Il suo inserimento nel contesto viario è bilanciato alle correnti di traffico ordinario,
completa il servizio verso l'universalità degli utenti della strada, riduce al minimo l'impatto con
la circolazione dinamica nei punti di raccordo.
3. Descrizione dell’intervento
Il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il
quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire e consiste in una
relazione illustrativa delle ragioni della scelta della soluzione prospettata in base alla
valutazione delle eventuali soluzioni possibili, anche con riferimento ai profili ambientali e
all'utilizzo dei materiali provenienti dalle attività di riuso e riciclaggio, della sua fattibilità
amministrativa e tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima
approssimazione, dei costi, da determinare in relazione ai benefici previsti, nonché in schemi
grafici per l'individuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche,
funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
4
architetto
Erminio Carella
Il progetto preliminare stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei
successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e
categoria dell'intervento, ed è composto, salva diversa determinazione del responsabile del
procedimento, dai seguenti elaborati:
a) relazione illustrativa;
b) relazione tecnica;
c) studio di prefattibilità ambientale;
d) indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari;
e) planimetria generale e schemi grafici;
f) prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza;
g) calcolo sommario della spesa.
Si evidenzia che sono già state eseguite, sulle aree interessate dall'intervento, le indagini
necessarie quali quelle geologiche, geotecniche, idrologiche, idrauliche e sismiche e sono già stati
redatti le relative relazioni e grafici agli atti della committente.
E’ redatto un capitolato speciale prestazionale ed è redatto un piano economico e finanziario di
massima, sulla base del quale sono determinati gli elementi previsti dall'articolo 85, comma 1,
lettere a), b), c), d), e), f), g) ed h) da inserire nel relativo bando di gara a cura della stazione
appaltante.
Il progetto è stato relazionato alla morfologia del sedime, in modo idoneo ad accogliere, in
condizioni di efficienza, la struttura del nuovo impianto.
I criteri che informano gli enti edilizi e gli impianti da realizzare, costituiscono la dotazione
ottimale dell'attività, sono diretti ad ottenere l'operatività del distributore di carburanti in
condizioni di efficienza.
Gli enti edilizi essenziali da insediare e gli impianti da installare sono i seguenti: Edificio e
pertinenze, composto da:
o locale per il gestore con annesso spogliatoio e servizi;
o magazzino oli;
o servizi igienici per il pubblico;
o predisposizione allacciamenti ai servizi di fognatura, acqua potabile e gas;
o allacciamenti all'energia elettrica e alla rete telefonica;
o Tettoia per riparo zona pompe;
o Impianto erogazione gas naturale (metano);
o Impianto di erogazione benzine;
o Impianto di erogazione gasolio;
o Impianto di depurazione delle acque di piazzale;
o Impianto di illuminazione esterna del piazzale compresa la zona sotto la pensilina;
o Impianto antincendio;
o Piazzale di servizio per la circolazione statica e dinamica della gestione e dell'utenza;
o Opere di raccordo alla strada pubblica.
In particolare il progetto vede l’impiego di una piazzola destinata all’erogazione di metano per
autotrazione che risponde ai requisiti di prestazione energetica e rispetto dell’ambiente come
richiesto nell’atto di indirizzo dell’amministrazione comunale e come intende sviluppare l’ASM.
Sono ormai diversi e diffusi i dati che confermano che i motori alimentati a metano sono i più
puliti. L'EMPA, istituto di ricerca tecnologica collegato con l’Università di Zurigo, ha effettuato un
confronto fra le emissioni di vetture con motori a benzina, diesel e a metano. La relazione
conclusiva viene qui riproposta integralmente, ma ormai numerose e scientificamente provate
sono le esperienze che si potrebbero riportare:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
5
architetto
Erminio Carella
Le auto più pulite sono risultate quelle a metano. Infatti producono il 21% in meno di emissioni
di CO2 rispetto ai motori a benzina e l'11% in meno di emissioni di CO2 rispetto ad un motore a
gasolio e sono quelle che incidono in misura molto ridotta alla formazione dell'ozono. Molto
negativi sono stati invece i risultati per i motori a gasolio se non dotati di filtro antiparticolato. Il
test ha confrontato le emissioni di 32 diverse motorizzazioni.
Per dare un giudizio ecologico sulle auto che diventano sempre più pulite, sono ora le emissioni
di anidride carbonica ad essere in primo piano quali responsabili delle variazioni climatiche.
Nonostante i progressi tecnici, i problemi dovuti alle polveri sottili ed all'ozono, che
incidono negativamente sulla qualità dell'aria, non sono ancora risolti. I veicoli diesel senza filtro
antiparticolato incidono 250 volte di più rispetto alle altre motorizzazioni.
Le auto a gasolio contribuiscono di più alla formazione dell'ozono.
Riguardo alle emissioni di ossidi di azoto (NOx), i veicoli a benzina e quelli a metano sono quelli
ad avere valori estremamente bassi e quasi simili. Invece i veicoli diesel hanno, come emerso dalle
rilevazioni, emissioni di NOx circa 10 volte superiori. Se poi viene analizzata la componente di
biossido di azoto (NO2) fra gli ossidi di azoto, allora ci sono ancor più differenze. Se le auto a
benzina e a metano non hanno quasi nessuna emissione di NO2, le auto a gasolio con e senza filtro
antiparticolato, hanno al contrario una componente di NO2 dal 30 al 50% sul totale degli ossidi di
azoto. Riguardo alle emissioni di idrocarburi totali (T.HC), queste sono in media su valori uguali
fra motori a benzina, diesel e a metano. Circa gli idrocarburi non metanici (NMHC), che sono
direttamente collegati alla formazione dell'ozono e per gli effetti sulla salute, sono le auto a metano
a registrare le emissioni più ridotte, seguite dalle auto a gasolio e, per finire, dalle auto a benzina,
che hanno le emissioni di NMHC più alte.
In conclusione le auto a metano sono le migliori per quanto concerne le emissioni di gas serra e
quelle che danno origine alla formazione dell'ozono. Le auto a benzina hanno emissioni di gas serra
più elevate. Auto a gasolio con filtro antiparticolato hanno, come le auto a benzina e a metano,
buoni valori nell'ambito delle misurazioni del particolato, ma peggiori per quanto riguarda le
emissioni di NOx. Auto a gasolio senza filtro hanno dato risultati preoccupanti per quanto riguarda
particolato e NOx. 1
4. Le leggi e le normative di riferimento
1
D.M. 24.05.2002 per il gas naturale;
D.M. 28.06.2002 per il gas naturale;
D.M. 31.07.1934 per le benzine;
D.P.R. 12.01.1998 n. 37 –Procedimenti relativi alla prevenzione incendi;
D.M. 10.03.1998 –Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro (art. 7);
D.Lgs. n. 233 del 2003 –Criteri generali di sicurezza antincendio;
D.Lgs. n. 81 del 2008 –Testo unico.
Leggi regionali di riferimento e regola delle procedure amministrative.
Legge regionale n. 24 del 05.10.2004 –Disciplina per la razionalizzazione e
l'ammodernamento della rete distributiva dei carburanti;
Allegato A alla D.G.R. n. 20635 dell'11.02.2005 –Procedure
www.enpa.ch 28-11-2007
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
6
architetto
Erminio Carella
-
-
amministrative relative alla installazione degli impianti e all'esercizio
dell'attività di distribuzione dei carburanti in attuazione dell'art. 3,
comma 2, della L.R. n.24/2004;
Legge regionale n. 25 del 07.08.2008 –Modifiche ed integrazioni della
Legge regionale 05.10.2004 n. 24.
Deliberazione Consiglio Regionale 12 maggio 2009 - VIII/834 Programma di qualificazione ed
ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti in attuazione dell’art. 3, comma 1,
della l.r. ottobre 2004, n. 24 (Disciplina per la razionalizzazione e l’ammodernamento della
rete distributiva dei carburanti);
Deliberazione Giunta Regionale 11 giugno 2009 – n. 8/9590. Procedure amministrative
relative all’installazione degli impianti e all’esercizio dell’attività di distribuzione dei
carburanti (art. 3, comma 2, l.r. n. 24/2004);
5. Relazione illustrativa e tecnica
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto perla distribuzione di benzine multiprodotto
e di distribuzione metano.
5.1
Il locale gestore
E’ prevista nell’impianto un’installazione accessoria a pianta rettangolare all’interno della quale
verrà realizzato il locale gestore ed il blocco dei servizi igienici per il personale e per gli avventori.
Il corpo di fabbrica occuperà un’area di sedime di circa mq. 48,90, ed il suo orientamento
consente di avere una visuale costante, da parte di chi è all’interno, sia verso la viabilità ordinaria
che verso la zona rifornimento.
Tutti i locali godono di un adeguata illuminazione e areazione naturale, i servizi igienici sono
pavimentati e rivestiti, per un’altezza di cm 180, da materiale impermeabile liscio, lavabile e
resistente.
Dal punto di vista costruttivo, il manufatto sarà in cemento armato con intelaiature di pilastri e
travi, le murature perimetrali, di tipo ventilato, sono costituite da una muratura in mattoni pieni
spessore 12 cm intonacati verso l’interno dei locali, da un pannello isolante di polistirene estruso
con massa volumica pari a 50 Kg/m3.
La muratura perimetrale ha il valore di trasmittanza termica pari a 0.28 W/m2K conforme al
punto 5.4 lettera b) e all’allegato A tabella A.2.1 della DGR VIII del 22.12.2008.
Tutti serramenti e la facciata continua sono in alluminio a taglio termico con vetro camera con
valore di trasmittanza termica pari a 1,9 W/m2K conformi all’allegato A tabella A.2.1 della DGR
VIII del 22.12.2008 e con caratteristiche antisfondamento.
Il solaio di copertura è del tipo in lastre di “predalles” spessore di 300 mm. con massetto per la
formazione delle pendenze e sovrapposta una copertura è in lastre sandwich coibentate ad unica
falda con pendenza del 1% verso il lato est ed è conforme all’allegato A tabella A.2.1 della DGR VIII
del 22.12.2008.
I pluviali, le scossaline e le copertine sono in acciaio inox 8/10 che sono collegati alla rete di
fognatura.
Sono previste opere di impermeabilizzazione sia sull’attacco al suolo del fabbricato per
contrastare l’umidità di risalita sia sul solaio di copertura.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
7
architetto
Erminio Carella
Tutto il manufatto è realizzato su vespaio areato, con altezza di cm 50, con superficie di
areazione pari a 1/100 della superficie di pavimento.
L’impianto idrico del manufatto è direttamente collegato all’acquedotto comunale.
Lo smaltimento dei rifiuti solidi è garantito dall’azienda municipale con la quale sarà stipulato
un regolare contratto.
L’attività in oggetto non presenta caratteristiche inquinanti significative dal punto di vista degli
scarichi in atmosfera.
5.2
Viabilita’ interna
Come evidenziato nell’elaborato relativo alla viabilità all’interno dell’impianto, la collocazione
dei vari elementi costitutivi è stata effettuata per cercare di rendere il flusso degli autoveicoli
all’interno del piazzale, diretti al rifornimento del gas, quanto più scorrevole ed autonomo
possibile.
Sono stati individuati, inoltre, quelli che presumibilmente saranno i percorsi effettuati dalle
auto per avvicinarsi alla colonnina segnalati da pavimentazione in autobloccanti di tipo carrabile
spessore 10 cm in calcestruzzo vibro compresso a doppio impasto con principio foto catalitico
(norma UNI 1338/2004) posato a secco su riporto di sabbia con fondazione formata da:
Pavimentazione del piazzale ottenuta con solette di calcestruzzo armato, dello spessore di
totale di 20 cm. La soletta sarà gettata per i primi 10 cm. con sottofondo in calcestruzzo a 300
kg di cemento 32,5 R con interposta rete in acciaio elettrosaldata maglia 20x20 spessore Ø 5
previa preparazione del sottofondo mediante apertura di cassonetto seguita dalla fornitura di
misto inerte a granulometria stabilizzata per la formazione di sottofondo (massicciata).
I secondi 10 cm. con calcestruzzo a 300 kg di cemento 42,5 R, finito con cappa superiore in
malta di cemento a 500 kg, spessore 2 cm. e spolvero di cemento puro tipo 32,5 R, lisciata e
bocciardata, con giunti in PVC, con interposta rete in acciaio elettrosaldata
maglia
15x15
spessore Ø 6;
Formazione di manto impermeabile interposto tra la prima e la seconda soletta costituito da
membrane plastomeriche (BBP) applicate a mezzo fiamma di bruciatore a gas propano, previo
trattamento dei piani con imprimitura a base bituminosa come meglio descritto nell’elenco
prezzi unitari;
Fornitura e posa di manto protettivo in TNT e PVC per formazione piano di scorrimento delle
solette;
La restante pavimentazione è finita con asfalto:
Massicciata stradale rullata;
Tout-venant spessore 20 cm.;
Binder spessore 7 cm.;
Manto di usura in conglomerato bituminoso sp. 3 cm;
5.3
Pensiline di protezione
Le pensiline di protezione dei distributori di carburanti liquidi e gassosi sono costituite da
carpenteria metallica costituita da travi principali e travi secondarie, il tutto è rivestito da lamiera
antirombo da 28 mm. verniciata con polveri a fuoco. Verniciatura fondo+RAL a finire;
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
8
architetto
Erminio Carella
-
Profili CNP300 e IPE120;
tasselli;
lamiera piana sp. 3 mm.;
Verniciatura a polveri (in ragione di 3,6m²/m²);
6. Descrizione impianto di erogazione gas naturale
6.1
-
Elementi costitutivi l’impianto
A seguire, si riporta la descrizione degli elementi caratteristici dei vari componenti
l’insediamento:
n° 1 cabina di misura del gas;
n° 1 locale per i quadri elettrici;
n° 1 locale per sala compressori;
n° 1 colonnina a doppio erogatore di distribuzione del metano;
6.2
Impianto di distribuzione del gas metano
La parte di impianto da destinare alla distribuzione di gas naturale per autotrazione sarà del
tipo a), così come specificata all’art. 1.1.1 del Decreto 08/06/93 e cioè del tipo alimentato da
condotta. In tal senso non è prevista la presenza di box per carro bombolaio quale alimentazione di
emergenza.
Come già accennato, gli elementi costitutivi sono:
n° 1 cabina di misura del gas;
n° 1 locale per i quadri elettrici;
n° 1 locale per sala compressori;
n° 1 colonnina a doppio erogatore di distribuzione del metano;
In riferimento al punto 1.3 del Decreto 08/06/93, ai singoli elementi costitutivi l’impianto
verranno conferite caratteristiche di sicurezza di 1° grado nel senso che le caratteristiche
costruttive dei manufatti saranno tali da garantire, in caso di scoppio, il contenimento dei materiali
proiettati sia lateralmente che verso l’alto.
6.3
Recinzione
Gli elementi costitutivi l’impianto di erogazione metano saranno inseriti nella recinzione
generale del lotto costituita da una rete metallica sostenuta da pali di altezza pari a m 2.50 lungo i
lati e lungo il limite di fascia di rispetto, in separazione alla restante parte di terreno di uguale
proprietà a destinazione agricola mentre sul fronte in cui sono ricavati i varchi di accesso si porrà
un muretto in c.a. dell’altezza di m 0.50.
Nei confronti della cabina metano così come nel seguito specificata, pur avendo pareti con
caratteristiche di sicurezza di 1° grado quale ulteriore protezione da incauti ed incontrollati accessi
si realizzerà una recinzione perimetrale costituita da rete metallica sostenuta da pali posti su un
cordolo in c.a. per un’altezza complessiva di m 2.50 (particolare negli allegati grafici) collocata, in
base a quanto indicato al punto 3.1.a) ad una distanza di protezione di 5.00 m.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
9
architetto
Erminio Carella
6.4
Cabina Metano
I locali precedentemente indicati come cabina di misura del gas, sala compressori e locale
quadri elettrici saranno posti in adiacenza tra loro e costituiranno una unica struttura nel seguito
denominata “cabina metano”.
Essa sarà costituita da un corpo di fabbrica ad un solo livello fuori terra, a pianta rettangolare
con una superficie lorda pari a mq ( 4,85 x 2,75 ) = 13,34 mq
La cabina sarà posizionata su un basamento sopraelevato di cm 10 rispetto alla quota del
piazzale esterno ed avrà altezza complessivamente pari a m 2,70 su di un fronte.
Tutti i locali della cabina saranno posizionati su di una unica platea di fondazione. In sede di
progettazione statica, in funzione delle caratteristiche di portanza dei terreni si definiranno
spessori, tipologia ed armatura della platea di fondazione. In ogni caso si predisporranno idonee
armature di attesa per la solidarizzazione alla stessa degli elementi fuori terra. Sia i muri
perimetrali che quelli divisori saranno realizzati con pareti in cls armato gettato in opera o con
pannelli prefabbricati ed avranno armatura metallica ad aderenza migliorata su entrambi i lati.
In ogni caso, detti elementi avranno uno spessore non inferiore a cm 15 in modo da ottenere
elementi con caratteristiche di sicurezza di 1° grado.
Nel caso di utilizzo di pannelli prefabbricati, così come specificato alla sezione 2° del Decreto
08/06/93, si dovranno prevedere idonei elementi di connessione tra i vari pannelli e tra pannelli e
pilastri.
Per quanto riguarda la copertura, invece, si realizzerà una soletta in calcestruzzo cementizio
armato dello spessore di cm 15, armata con doppia rete metallica costituita da tondi ad aderenza
migliorata di adeguato diametro (da stabilire in funzione dei risultati dei calcoli statici) saldamente
ancorata agli elementi perimetrali ed intermedi mediante risvolto in essa di armature di attesa
predisposte allo scopo.
La superficie esterna di tale copertura sarà protetta dalle intemperie con lo spandimento di una
guaina bituminosa o dotata di una leggera pendenza per il deflusso delle acque piovane.
Di seguito nel dettaglio per ciascun ambiente si vanno a delineare le caratteristiche
dimensionali e costruttive.
6.4.1 Cabina di misura del gas
Il locale destinato all’allocazione delle apparecchiature per la misurazione delle quantità di
gas prelevato dall’Ente erogatore e successivamente distribuito dall’utenza sarà posizionato in
adiacenza al locale compressori, avrà forma rettangolare e si estenderà su di una superficie netta
pari a 0,55 x 2,35= 1,30 mq. Il varco di accesso e le aperture di ventilazione di tale locale saranno
realizzati lungo il fronte a maggior dimensione, non post in adiacenza ad altre parti dell’impianto;
tale fronte sarà protetto mediante elementi pennellati a telaio metallico con apertura a doppia anta
verso l’esterno.
Relativamente alle caratteristiche costruttive si rimanda a quanto già precedentemente
specificato per la costruzione nel suo complesso.
Per quanto riguarda la superficie di ventilazione, invece, nella parte superiore della
pennellatura di chiusura verrà realizzata una apertura di ventilazione, avente all’interno elementi
inclinati lamellari, delle dimensioni di m 0,60 x 0,40 x 2 pari ad una superficie di 0.48 mq
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
10
architetto
Erminio Carella
notevolmente superiore al valore minimo di 1/10 della superficie in pianta del locale fissato dalle
norme.
6.4.2 Locale compressori
Tale locale occuperà la maggior parte del cabinato metano, avrà forma rettangolare di
dimensioni m 3,25 x 2,35 con una superficie netta di mq 7,64. Le caratteristiche costruttive sono
quelle della costruzione generale; in particolare, prevedendo la norma tecnica la possibilità che la
sala compressori abbia una o due pareti completamente aperte a condizione che non siano rivolte
verso zone dove è prevista o consentita la presenza di persone estranee all’impianto, uno dei fronti
a maggior dimensione sarà per la quasi totalità privo di muro in c.a. e regolato da serranda
metallica a maglie o da pannelli a telai metallici con ante apribili verso l’esterno. In ogni caso si
raggiungeranno valori di superficie di ventilazione sicuramente superiori al valore minimo di 1/10
della superficie in pianta.
All’interno del locale compressori, infine, si installeranno dei recipienti per lo smorzamento
delle pulsazioni per una capacità complessiva pari a circa 300 Nmc di gas.
6.4.3 Locale quadri elettrici
Il tipo e quantità di apparecchiature utilizzanti energia elettrica non rende necessaria la
presenza di una cabina di trasformazione. Fermo restando quanto successivamente specificato per
gli impianti elettrici dell’insediamento, in adiacenza al locale compressori verrà ricavato un box per
l’alloggiamento delle apparecchiature elettriche annesse all’installazione della cabina metano.
Tale locale avrà dimensioni di m 0.55 x 2,35 con un fronte privo di muri, protetto da elementi
pennellati a telaio metallico con apertura ad anta verso l’esterno.
6.4.4 Distanze di sicurezza
L’area interessata dall’impianto non presenta nelle immediate vicinanze insediamenti
destinati alla collettività quali scuole, ospedali, uffici, etc.
Nel rispetto delle condizioni previste dal punto 3.1 del Decreto 08/06/93 la collocazione degli
elementi dell’impianto nell’area sarà attuata in modo da verificare le seguenti distanze di sicurezza
esterna.
7. Impianto gas metano
L’installazione impiantistica in oggetto avrà inizio a partire dal punto di presa dell’Ente
fornitore e comprenderà tutte quelle apparecchiature, tubazioni, dispositivi di scarico e sicurezza
necessari ad assicurare l’alimentazione, la compressione, lo smorzamento e l’erogazione del gas
metano.
Come già accennato, l’alimentazione avverrà attraverso una condotta classificata come di
quarta specie (art. 1.3 D.M. 24/11/84) cioè con il gas a pressione 1,5 – 5 bar. In particolare, nelle
condizioni prevalenti di esercizio si prevedono pressioni variabili intorno al valore di 4 bar. A
partire dal punto di consegna dell’Ente erogatore nell’ambito comunale il tratto di monte, inteso
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
11
architetto
Erminio Carella
come il tratto dal punto di consegna fino al sistema di filtraggio e misura, sarà realizzato con
tubazione interrata di acciaio.
Il gas proveniente da tale tubazione verrà prima filtrato per la separazione delle particelle
liquide e solide trasportate e successivamente misurato in cabina.
Successivamente, il gas verrà convogliato nel locale adiacente verso i due compressori dove viene
compresso alla pressione, di 216 bar, e stoccato in un sistema per lo smorzamento delle pulsazioni
costituito da un pacco bombole della capacità complessiva di circa 1200 litri equivalenti a 300
normal metri cubi.
Nella progettazione dell’impianto si porteranno in conto pressioni di progetto aventi valori
superiori di almeno il 10% alle massime pressioni nominali di esercizio e comunque non inferiori
alla pressione di intervento delle valvole di sicurezza.
Quando avviene il collegamento al distributore di un veicolo da rifornire si verifica un
travaso di gas dal pacco bombole al veicolo; esso in particolare avviene in cascata prima dal
polmone di media pressione ed in successione automatica dal polmone in alta pressione.
Per quanto riguarda le tubazioni di alimentazione della colonnina di erogazione, esse
saranno sdoppiate in due linee di pressione (alta e media pressione); su ciascuna delle linee
verranno collocati due limitatori di carica montati in serie per garantire una erogazione del gas a
pressione non superiore a 216 bar ed un dispositivo di scarico in atmosfera (valvola di sicurezza)
tarato a non più del 110% della pressione massima di esercizio.
In sede di richiesta di sopralluogo, dopo la posa in opera delle varie apparecchiature e
componenti, si produrrà la dichiarazione di conformità nonché la documentazione tecnica relativa
alle caratteristiche meccaniche, funzionali e di conformità degli erogatori di gas naturale, delle
valvole, dei dispositivi di sicurezza, delle tubazioni e di quant’altro posto in opera.
7.1 Tubazioni rigide
Le tubazioni per il trasporto, la compressione e l’alimentazione della colonnina erogatrice
saranno conformi a quanto prescritto nel punto 2.1.1 del D.M. 24/11/84.
Per quanto riguarda il tratto dal punto di consegna al gruppo di filtraggio e misura esso sarà
realizzato con tubazione interrata in acciaio, rivestita con idonei materiali atti a resistere agli agenti
aggressivi del terreno, posata in scavo ad una profondità non inferiore a m 0.90 ad avente lo
sviluppo rappresentato nel grafico.
Si farà in modo, in particolare, che la tubazione abbia diametro costante e soddisfi entrambe le
condizioni seguenti:
- la caduta di pressione deve essere < = 1% della pressione assoluta minima di monte;
- la velocità del gas deve essere < = 30 m/s.
Oltre alle normali valvole di intercettazione, tale tratto interrato sarà compreso tra giunti
dielettrici a bicchiere; ad integrazione dell’azione protettiva del rivestimento, infine, la tubazione
sarà dotata di un sistema per la protezione catodica.
Le altre tubazioni rigide saranno poste in opera in cunicoli o elementi di protezione equivalente
ad una profondità di interramento di almeno 50 cm.
Per garantire che non venga mai superata la pressione massima di esercizio, pari a 216 bar,
sulla linea di alimentazione degli apparecchi distributori a valle del compressore verrà posizionato:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
12
architetto
Erminio Carella
-
un idoneo dispositivo di blocco capace di intervenire prima che la pressione effettiva superi
quella massima stabilita.
- un dispositivo di scarico in atmosfera tarato a non più del 110% della massima pressione di
esercizio stabilita e condotta a valle di diametro non inferiore a 10 volte il diametro di calcolo
del dispositivo stesso.
Le tubazioni facenti capo agli apparecchi saranno ancorate alla base degli stessi; su ognuna
verrà montata, in adiacenza al punto di ancoraggio, una valvola di eccesso di flusso idonea ad
impedire fuoriuscite di gas anche in caso di asportazione accidentale dell’apparecchio.
Avendo previsto due unità di compressore, il collettore di scarico in atmosfera sarà
dimensionato per evitare che l’intervento di una valvola generi l’apertura incontrollata di altre.
Tutti gli scarichi di sicurezza posti sull’impianto faranno capo ad una candela di sfiato in
atmosfera, posta in area sicura e munita in sommità di dispositivo tagliafiamma inossidabile ad
altezza non inferiore a m 2.50 dal piano di calpestio circostante.
7.2
Tubazioni flessibili
La manichetta di rifornimento del gas sarà corredata da una valvola di eccesso di flusso per il
collegamento all’apparecchio distributore e da una valvola di non ritorno da inserire prima del
mandrino.
Come indicato al punto 2.8 del Decreto 08/06/93 la tubazione sarà tale da superare le prove
indicate nell’allegato A relative a:
- esame a vista della superficie interna,
- sfilamento dall’apparecchio distributore e dal mandrino,
- prova di resistenza a trazione,
- prova di resistenza allo schiacciamento,
- prova di curvatura,
- determinazione della pressione di sfilamento del tubo dall’apparecchio distributore e dal
mandrino,
- prova alla pressione idraulica,
- prova di scoppio,
- prova di resistenza all’invecchiamento,
- prova di permeabilità al metano,
- prova di piegamento.
7.3
Valvole/Dispositivi di sicurezza
Tali elementi saranno in acciaio, idonei a resistere alle pressioni di progetto in condizioni di
esercizio, uniti alle tubazioni a mezzo di flange o mediante saldature di testa, sottoposti a prove
idrauliche in officina di tenuta e resistenza e quindi conformi a quanto indicato dal punto 2.1.2. del
D.M. 24/11/84.
Essi, in particolare, interverranno prima che la pressione effettiva superi quella max do
esercizio per non più dello 0.02%.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
13
architetto
Erminio Carella
7.4
Apparecchi di distribuzione
Tali apparecchi saranno di tipo automatico ed approvato, ai fini della sicurezza, dal Ministero
degli Interni. Sarà realizzato, in particolare, in modo che la pressione di erogazione del metano
nonché la pressione nei circuiti interni non superi il valore di 216 bar.
Come accennato è prevista l’installazione di una sola colonnina a doppio erogatore; alla sua
base si disporrà un dispositivo per la intercettazione dell’apparecchio.
Si realizzerà, infine, il collegamento equipotenziale di terra verificando la sussistenza di un
valore di resistenza di terra non superiore a 20 ohm.
7.5
Organi di intercettazione e scarico dei compressori
Come specificato al punto 2.8 del Decreto 08/06/93 esternamente alla sala compressori, in
posizione protetta e facilmente accessibile nonché individuate da apposite targhette di
identificazione, verranno poste valvole di intercettazione delle tubazioni di collegamento tra
compressori e colonnine.
7.6
Impianto Elettrico
Gli impianti ed i dispositivi elettrici posti all’interno dell’attività saranno eseguiti a regola
d’arte, in osservanza alle norme del Comitato Elettrotecnico Italiano, nonché in conformità alla
legge n° 186 dell’ 1/03/68, valutata secondo la legge 46/90.
L’impianto elettrico sarà alimentato in B.T. dalla rete di distribuzione cittadina; esso, in
particolare, si suddividerà nelle varie sezioni di fornitura alle diverse utenze. Il quadro elettrico
generale sarà dotato delle protezioni principali contro i corti circuiti ed i sovraccarichi (interruttori
magnetotermici e differenziali).
Da esso, attraverso tubazioni di protezione in pvc si dipartiranno le montanti di alimentazione
dei vari servizi.
Tutte le parti metalliche presenti all’interno dell’attività saranno collegate all’impianto di terra,
esclusivamente dedicato.
In idonea postazione nelle prossimità del chiosco gestore si posizionerà un interruttore di
sicurezza per la disalimentazione di tutte le utenze alimentate elettricamente.
7.7
Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche
Tenuto conto delle caratteristiche dell’area in cui sarà posizionato il locale, della sua superficie
destinazione d’uso e soprattutto di quanto prescritto dal Decreto 08/06/93 al punto 2.10, il
volume fuori terra denominato cabinato metano sarà protetto da un impianto di protezione dalle
scariche atmosferiche.
Tale impianto sarà progettato e realizzato nel rispetto della norma CEI 81-1 3° Edizione che
regolamenta questo tipo di installazioni.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
14
architetto
Erminio Carella
La scelta dell’impianto di protezione sarà basata sulla determinazione dei seguenti valori:
- Determinazione della classe del volume da proteggere;
- Numero probabile di fulmini, Nd., che può colpire il volume da proteggere;
- Numero limite, Na, di eventi pericolosi associati alla classe del volume da proteggere.
La protezione del locale avverrà con un impianto a gabbia di Faraday realizzato con i seguenti
criteri:
- rete di captazione e calate costituite da piattina di acciaio zincato dello spessore di 4x30 mm;
- n° 4 discese da localizzare agli angoli del perimetro di base;
- supporti per la rete di captazione realizzati in cemento resistente al gelo, incapsulati in
materiale plastico e con morsetti in acciaio zincato o nylon;
- supporti per le calate di rame zincato o di ottone. L’interdistanza fra i supporti sia dalla rete di
captazione che dalle calate sarà al max di 120 cm;
- alla base di ogni calata sarà collocato un elemento di dispersione, costituito da puntazza con
sezione tubolare in acciaio zincato a fuoco, infissa nel terreno ad una profondità non inferiore
ai 50 cm e di lunghezza da determinare in base alle caratteristiche del terreno ma comunque
non inferiore a m 1.50;
- interconnessione delle puntazze in pozzetto ispezionabile con treccia di rame interrata di
sezione 35 mmq, chiusa ad anello.
Dal punto di vista statico, sarà progettata tenendo conto:
- dei carichi verticali dovuti al peso proprio e ai sovraccarichi per neve e vento previsti dal DPR
12/02/82 al limite superiore convenzionale stabilito in 900 N/mq;
- dei carichi orizzontali dovuti alle pressioni e depressioni esercitate dal vento assumendo una
pressione cinetica q pari a 1000 N/mq;
- delle sollecitazioni dovute ad eventuali coazioni provocate da cedimenti dei vincoli e dalle
variazioni termiche con escursione di +/- 30°C rispetto alla temperatura ambiente;
- del massimo abbassamento previsto (dovuto al carico permanente ed al carico accidentale
uniformemente distribuito) di qualunque punto della pensilina rispetto al piano orizzontale a
struttura indeformata sia inferiore ad 1/500 della luce tra i montanti ed a 1/250 della luce degli
sbalzi della pensilina;
- della freccia massima che dovrà essere compatibile con le pendenze delle lamiere di copertura e
dei canali di gronda allo scopo di assicurare anche nella peggiore condizione di sovraccarico
asimmetrico il deflusso delle acque meteoriche.
7.8
Mezzi di protezione antincendio
In riferimento a quanto indicato al punto 2.11 del Decreto 08/06/93 per quel che riguarda il
gas metano e tenuto conto che il suddetto Decreto 08/06/93 non prevede l’obbligatorietà della
installazione di impianti fissi di spegnimento, tutto l’impianto sarà protetto con un numero
adeguato di estintori di tipo portatile, almeno pari a:
- n° 2 estintori ad anidride carbonica da kg 9 in prossimità delle installazioni elettriche,
- n° 2 estintori a polvere da kg 6 per le postazioni metano e benzina.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
15
architetto
Erminio Carella
Tutti gli estintori saranno collocati in posizione idonea, facilmente individuabile e
raggiungibile, opportunamente distribuiti a copertura di tutte le postazioni dell’impianto.
Inoltre sarà ubicata l’apposita cartellonistica di segnalazione dei mezzi di estinzione di primo
intervento secondo quanto previsto dalle vigenti normative.
7.9
Prescrizioni di sicurezza
In riferimento allo svolgimento delle diverse operazioni di rifornimento nonché alla possibilità
di deposito di materiali vari e sostanze, sarà cura del titolare dell’attività far osservare le seguenti
prescrizioni:
- vietare di fumare ed utilizzare fiamme libere,
- vietare l’esecuzione di riparazioni e prove a caldo dei motori,
- vietare la costituzione di depositi di sostanze infiammabili e/o combustibili.
A seconda dei casi, verrà disposta idonea cartellonistica di segnalazione e divieto nonché
segnaletica di viabilità interna per la suddivisione dei flussi.
8. Descrizione impianto di erogazione carburanti liquidi
8.1
Elementi costitutivi l’impianto
A seguire, si riporta la descrizione degli elementi caratteristici dei vari componenti l’insediamento:
- serbatoio interrato per stoccaggio carburanti liquidi;
- dispositivi controllo perdite;
- dispositivi di controllo livello;
- colonnina distribuzione multi prodotto;
8.2
Serbatoio
Un serbatoio cilindrico compartimentato ad asse orizzontale a doppia parete della capacità
di mc. 50 tot. da interro, realizzato in conformità aI D.M. 31/07/1934 – D.M.I. 29/11/2002 aventi
le seguenti caratteristiche costruttive:
- compartimenti da MC 15
n°2
- compartimenti da MC 10
n°2
- materiale pareti
lamiera tipo S 235 JR
- involucro esterno
vetroresina
- diametro interno
m 2,6 circa
- diametro esterno
m 2,7 circa
- lunghezza totale:
m 10 circa
- corredato di pozzetti antispandimento, passo d’uomo, manicotti per predisposizione sistema
monitoraggio intercapedine.
8.3
Dispositivi controllo perdite
Centraline per monitoraggio continuo (come prescritto dalla norme vigenti) intercapedine con
vaschetta + lt. 120 di glicole da diluire in soluzione acquosa 1/3. - Dispositivo omologato dal
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
16
architetto
Erminio Carella
Ministero dell’Interno, rilevatore di perdite per serbatoi interrati a doppia parete, contenenti
carburanti liquidi per autotrazione di categoria “A, C e C”.
Le centraline saranno corredate dei vari attacchi sul passo uomo, pescanti con valvole, saturatori,
valvole antifiamma, sfiati, saturatori, filtri a carboni attivi per sfiati , ecc. come prescritto dalle
norme di sicurezza antincendio ed ambientali.
8.4
Dispositivi di controllo livello
I dispositivi potranno essere di due tipi:
- Sonde con galleggianti di minimo livello, massimo livello, medio livello con contatti relé in
uscita tipo ON-OFF per accensione segnali acustici o visivi esterni.
- Sonde con galleggianti magnetostrittive con misurazione continua del livello, temperatura e
volume in litri.
8.5
Software “TOP LEVEL”
L’opzione fondamentale di questa soluzione è quella di poter monitorare e gestire , registrare
tutti i dati direttamente da PC in ufficio. Necessita il collegamento via cavo ed un convertitore
seriale RS232/435
Ogni sonda sarà collegata via cavo al convertitore , che farà poi affluire i dati sul PC tramite
connessione seriale o USB.
8.6
Colonnine distribuzione 4+4 multiprodotto bifronte
Un GRUPPO PER COMPLESSIVE 8 POMPE, con le seguenti caratteristiche:
Portata standard: 40 l/min. con recupero vapori e 50 l/min. senza recupero vapori.
Unico prodotto, una o due pistole di erogazione (40/130 l/min.)
Caratteristiche standard:
Pistola orientata sull’isola;
Misuratore MA 26;
Motori trifase 400V/50Hz (sia per pompe di aspirazione sia per pompe a vuoto di recupero
vapori);
Pistola ZVA;
Tubo Elaflex da 3,8 m (nero);
Struttura e pannelli anticorrosione;
Testata elettronica WWC T1 con display LCD per i modecontometrici;
Predisposizione elettrovalvole per predeterminazione volume/litri;
Protocolli di comunicazione: IFSF, Tokheim, EPS, ZSR, Dunclare, IFSF, 82D, EIN (JKR), M3000,
Logitron, Tatsuno, Autotank, Kienzle.
8.7
Descrizione impianto elettrico
Costituisce l’oggetto della presente specifica il progetto degli impianti elettrici e speciali del
distributore di carburanti di cui all’oggetto.
La stazione comprenderà:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
17
architetto
Erminio Carella
-
-
-
Un fabbricato destinato alla gestione dell’impianto, al servizio dell’utenza, bar, rivendita
prodotti alimentari confezionati e non alimentari, servizi igienici ad uso pubblico accessibili
anche ai disabili.
La cabina di trasformazione dell’Ente distributore.
Due pensiline metalliche prefabbricate a copertura delle aree destinate all’erogazione dei
carburanti, una per i prodotti benzina e gasolio l’altra per il prodotto metano.
Dal servizio di erogazione e controllo aria e acqua.
Quattro posti auto ubicati nei pressi del fabbricato, di cui uno destinato ai disabili.
L’impianto di distribuzione carburanti (benzina senza piombo, gasolio, metano per
autotrazione, accettatore di banconote, serbatoi interrati, zona di scarico autobotte, cabina per
impianto di riduzione e misura metano).
Il contatore di energia elettrica sarà ubicato in apposita nicchia sita nei pressi delle mura di
cinta dello stabile (come da planimetria), comunque in accordo con l’Ente fornitore.
8.8
Dati tecnici
L’energia elettrica sarà fornita dall’Ente Gestore tramite propria cabina di trasformazione alla
tensione di 400/230 V trifase con neutro, con frequenza 50Hz.
8.9
Fornitura in bassa tensione
Potenza impegnata presunta da verificare in base ai consumi effettivi dei carichi e delle utenze
150KW
Tensione
400/230V 3F+N
Frequenza
50 Hz
Sistema
TT
Caduta di tensione ammessa sul circuito luce
4%
Caduta di tensione ammessa sul circuito f.m.
4%
Caduta di tensione ammessa all’avviamento dei motori
10%
La documentazione del progetto esecutivo redatto secondo la Norma CEI 0-2 dovrà
individuare in modo esauriente le caratteristiche dell’opera e di quelle che di contorno ne
condizionano la fattibilità, con il rispetto di tutte le Leggi e Norme attualmente in vigore con
particolare riferimento alle Norme CEI 64-8, CEI EN 62305-1/4, CEI 34-22, EN 12464-1, D.L.
626/94, CEI 31-30 e CEI 31-35.
Il progetto dovrà prevedere la realizzazione completa degli impianti a tensione normale (luce,
forza motrice, tecnologici) e tutti gli impianti speciali necessari alla sicurezza dei fruitori e dei
gestori degli impianti.
8.10 Normativa di riferimento
Gli impianti dovranno essere realizzati in osservanza di tutte le Leggi, Decreti e Norme in
vigore alla data dell'ordine, comprese eventuali varianti, completamenti o integrazioni alle norme
stesse. In particolare, sarà necessario rispettare con maggior riguardo quelle di seguito riportate:
- CEI 11-17 (1997): Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica.
Linee in cavo.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
18
architetto
Erminio Carella
-
-
-
CEI EN 60439-1-2 (CEI 17-13/1/2) (1998) - CEI EN 60439-4 (CEI 17-13/4) (2000):
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
CEI 20-40 (1998): Guida per l’uso di cavi a bassa tensione.
CEI 64-8 V2 (2009): Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V
in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
CEI 64-12 (1998): Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale
e terziario.
CEI 64-50 (2002): Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti
elettrici utilizzatori ausiliari e telefonici.
CEI 31-30 e CEI 31-35 (2001) e successive varianti: Norme CEI per impianti elettrici nei luoghi
con pericolo di esplosione.
UNI 9795 (Gennaio 2010): Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
incendio.
CEI EN 60529 (1997): Gradi di protezione degli involucri. (Codice IP).
CEI EN 62305-1/4 (CEI 81-10) V1 Ottobre 2008 : Protezione contro i fulmini
CEI 103-1/1 Fasc. 1331 (1990): Impianti telefonici interni. Parte 1: Generalità.
CEI 103-1/13 Fasc. 1334 (1990): Impianti telefonici interni. Parte 13: Criteri di installazione e
reti.
CEI 103-1/14 Fasc. 1309 (1990): Impianti telefonici interni. Parte 14: Collegamento alla rete in
servizio pubblico.
UNI 8612 (Sicurezza) (1989): Cancelli, porte e portoni motorizzati.
Criteri costruttivi e dispositivi di protezione contro gli infortuni.
Norma EN 12464-1 (Novembre 2002): Light and lighting of work placet – Part 1: Indoor work
placet.
DPR 27/4/1955 N.547 G.U. N. 158 del 12/7/55: Norme per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro.
Decreto 22/1/08 n. 37 Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all’interno degli edifici.
D.M. 23/5/1992 N.314 G.U. N.87 del 16/6/1992: Regolamento recante disposizioni di
attuazione della Legge 28 marzo 1991, n.109, in materia di allacciamenti e collaudi degli
impianti telefonici interni.
D.P.R. 22 ottobre 2001 n. 462: Regolamento di semplificazione del procedimento per la
denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di
dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
Tabelle di unificazione UNI, CEI, UNEL.
9. Magazzino Olii lubrificanti
Il locale adibito a magazzino olii lubrificanti è ricavato in locale apposito. In tale locale sono
depositati esclusivamente contenitori originali sigillati. Il divieto di effettuare operazioni di travaso
è noto al gestore. I muri sono costruiti con materiale incombustibile (REI 60). E’ munito di una
porta metallica a un battente con apertura verso l’esterno (dimensioni 0,80 x 2, ) e pavimento
posto a quota – 20 cm. dal piano finito esterno. La porta è in parte costituita da un grigliato che
consente un’areazione superiore al minimo consentito (pari a 0,50 mq e comunque non inferiore a
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
19
architetto
Erminio Carella
1/30 della superficie in pianta dello stesso) il volume di olio lubrificante in confezioni sigillate
previsto (2 mc) è inferiore al volume del magazzino diviso 1,3 /pari al quantitativo massimo
stoccabile: (1,30*1,50*2,50)/1,3 = 3,75 mc.
In tale magazzino è installato n. 1 estintore portatile (per fuochi di classe B). Tale estintore
risulta idoneo per l’estinzione di fuochi classe A/B/C.
La suddetta attrezzatura è atta a consentire un primo efficace intervento su un principio di
incendio ed i relativi agenti estinguenti risultano compatibili con le sostanze immagazzinate.
Il divieto di fumare e di usare fiamme libere è evidenziato con simbologie grafiche e diciture
convenzionali.
Nel vano non sono ubicati quadri elettrici con apparecchiature elettriche, ad esclusione della
ola illuminazione che sarà comunque conforme alle norme CEI relative ad ambienti a maggiori
rischio di incendio.
Gli utilizzatori sono a conoscenza dell’obbligo di sottoporre tale estintore a ricarica/revisione
con cadenza semestrale.
10.
Relazione tecnico illustrativa impianto fognario
L’impianto di distribuzione carburanti prevede la suo interno le seguenti attività:
- Area coperta di distribuzione carburanti;
- Fabbricato adibito a locale gestore;
- Area di sosta per autovetture;
Lo svolgimento di queste attività non prevede la trasformazione di materie prime attraverso
processi produttivi, essendo attività di tipo commerciale. L’approvvigionamento idrico dell’attività
avviene esclusivamente per mezzo dell’allaccio dell’acquedotto comunale. Sono previste diverse
modalità di smaltimento delle acque reflue.
L’allontanamento delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale è previsto tramite idonee
pendenze della superficie che facilitano l’immissione verso griglie di raccolta e caditoie collegate
tra loro con tubazioni in PVC che recapitano le stesse ad un deviatore acque di 1° e 2° pioggia ed
alle vasche di trattamento depurativo opportunamente dimensionate ( 1 dissabbiatore DSB 5000,
n. 1 separatore di fanghi, olii minerali mod. GN20B) per poi essere recapitata in fossa tipo
IMHOFF (acque di prima pioggia) e in pozzo perdente (acque di seconda pioggia).
A valle del separatore fanghi è previsto un pozzetto per il prelievo di campioni.
L’allontanamento delle acque meteoriche provenienti dalle coperture è previsto tramite sistema
di tubazioni in PVC che recapitano in un pozzo perdente. Tutte le acque ivi recapitate confluiranno
in un pozzetto per prelievo campioni posto a monte dello stesso.
Le acque provenienti dai servizi igienici vengono convogliate in fossa IMHOFF.
Sarà possibile collegare l’impianto fognario alla rete pubblica mediante estensione della stessa
dal punto di fornitura esistente a ridosso dell’abitato con una nuova tratta di circa 300 m. con
diametro da dimensionare opportunamente e secondo le indicazioni del ente preposto.
11. Impianti elettrici
11.1
Alimentazione elettrica e protezioni principali
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
20
architetto
Erminio Carella
Per l'alimentazione degli impianti elettrici della stazione di rifornimento di carburanti, sarà
richiesto un contatore di energia attiva 3F+N da 150kW, 400/230V, frequenza 50 Hz, ubicato
nell’apposito locale misure affiancato alla cabina di trasformazione MT/BT di proprietà dell’Ente
fornitore.
Affiancato al gruppo di misure sarà installato il “Quadro interruttori generali” del tipo da
parete in poliestere IP65, contenente l’interruttore a protezione delle linee di alimentazione del
“Quadro generale” e del “Quadro elettrico macchine”, del tipo magnetotermico differenziale
regolabile. Il Quadro interruttori generali verrà collegato al contatore con cavi unipolari oppure
con cavo multipolare FG7OR.
Le linee dei quadri secondari (Generale e Macchine) saranno realizzate con cavi multipolari o
unipolari a doppio isolamento qualità FG7OR posati in cavidotti interrati.
Al di fuori della zone classificate luoghi esplosivi in base alle Norme CEI 31-30 e CEI 31-35
saranno montati 3 pulsanti di sgancio per la messa fuori tensione di tutti gli impianti: uno fuori dal
locale del gestore e uno per ogni montante della pensilina sul lato dell’accettatore delle banconote.
11.2
Quadri elettrici di distribuzione secondaria
I quadri elettrici, classificati secondo la Norma CEI 17-13 (o 23-51 ove applicabile) e considerati
a tutti gli effetti un componente anche se atipico rispetto agli altri materiali ugualmente definiti,
dovranno essere realizzati con rispetto della esecuzione a regola d’arte e secondo le indicazioni
delle specifiche normative. Ciascuno dovrà essere accompagnato dalla dichiarazione di conformità
rilasciata dal costruttore a seguito dell’esito positivo delle prove di tipo e delle prove individuali, se
prescritte.
Nel locale del gestore verrà posizionato il Quadro elettrico generale del tipo ad armadio
metallico per l’installazione a pavimento, provvisto di doppia portella trasparente munita di
serratura, grado di protezione minimo IP40.
I morsetti delle apparecchiature montate dovranno avere grado di protezione non inferiore a
IP20.
Ogni interruttore e/o segnalatore dovrà essere corredato di una targhetta indicatrice per
l’identificazione del servizio.
Nella parte inferiore, oppure superiore, il quadro conterrà una morsettiera componibile per il
collegamento di tutti i cavi in entrata ed in uscita.
La modalità di identificazione dei cavi dovrà corrispondere alle tipologie ammesse dalle Norme
specifiche.
Nel quadro, in linea generale, saranno installate le seguenti apparecchiature:
- n.1 sezionatore generale
- n.1 interruttore automatico per ogni linea uscente
- n.1 circuito ausiliario completo di contattori, fusibili, crepuscolare, relé passo-passo, ecc…
Il Quadro generale alimenterà l’illuminazione esterna, l’insegna luminosa, le pompe dei
carburanti, l’accettatore delle banconote, i sistemi di sicurezza e tutti gli altri circuiti di
illuminazione e quelli di forza motrice dedicati agli impianti di gestione e di funzionamento della
distribuzione dei carburanti.
Nei pressi del locale compressore sarà ubicato il Quadro elettrico macchine a servizio
dell’impianto di erogazione del metano per autotrazione, del tipo da parete in poliestere IP65
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
21
architetto
Erminio Carella
minimo e comunque completo di carpenteria idonea al montaggio all’esterno ed in conformità al
luogo di istallazione per la presenza di miscele potenzialmente esplosive.
Le caratteristiche dei quadri e delle apparecchiature in essi contenute saranno riportate nelle
descrizioni delle voci delle opere da realizzare e negli schemi costruttivi allegati. Questi ultimi
dovranno essere sempre disponibili in caso di manutenzione.
Nello sviluppo e nelle scelte progettuali si opererà perseguendo per quanto è possibile la
selettività fra tutti i livelli della distribuzione per assicurare la disinserzione dalla rete delle sole
partenze soggette al guasto ottenendo il massimo livello di continuità.
11.3
Distribuzioni principali
Le linee dorsali in uscita dal Quadro generale e dal Quadro macchine saranno principalmente in
cavo del tipo FG7OR ed in conduttori unipolari N07V-K, posate:
- in cavidotto corrugato interrato;
- infilate in tubo PVC RK15 posato a vista;
- posate in tubo PVC flessibile FK15 sotto traccia;
Tutti i conduttori impiegati, comunque, dovranno avere caratteristica di non propagazione
dell’incendio.
Potranno essere utilizzati solo cavidotti corrugati in polietilene del tipo a doppia parete lisci
internamente.
Durante la posa si dovrà rispettare l’ingombro minimo per permettere l’agevole infilaggio e
sfilaggio dei conduttori.
Tutte le derivazioni dovranno essere eseguite unicamente in apposite cassette del tipo da
incasso od a vista, con grado di protezione idoneo alle caratteristiche ambientali e di installazione.
Saranno ammessi solamente dispositivi a serraggio indiretto con corpo in policarbonato antiurto
autoestinguente con morsetto in acciaio trattato e piastrina di collegamento in rame stagnato
elettroliticamente per quelli a più vie, o piastrina di riscontro in acciaio stagnato elettroliticamente
per quelli unipolari, tenuto conto delle prescrizioni riportate nelle Norme CEI 23-20 e CEI 23-21.
Tutti i pozzetti della distribuzione sotto terra saranno riempiti di sabbia.
Ogni linea, già contrassegnata sulla morsettiera dei quadri, dovrà essere indicata anche
all’interno delle cassette di derivazione e nei pozzetti, per individuare inequivocabilmente il
servizio a cui appartiene secondo le modalità ammesse dalle Norme specifiche in materia.
Tutti i componenti plastici impiegati saranno del tipo autoestinguente e provvisti di
marchio di qualità, come del resto tutti gli altri materiali.
La portata delle linee esterne, come del resto per tutti i circuiti interni, sarà determinata
secondo i parametri riportati sulle tabelle UNEL, applicando volta per volta i coefficienti di
riduzione relativi al tipo e condizione di posa ed al raggruppamento dei cavi (numero totale dei
circuiti adiacenti) nelle condizioni peggiori lungo lo sviluppo della linea considerando una
temperatura ambiente di 30°C e di 20°C per la posa interrata.
La caduta di tensione tra l’utilizzatore più lontano e la fonte di energia non dovrà essere
maggiore del 4% sia per i circuiti luce sia per i circuiti f.m.
Nelle zone classificate ambienti esplosivi gli impianti dovranno essere conformi alle
prescrizioni della Norma CEI 31-35.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
22
architetto
Erminio Carella
11.4
Impianto di illuminazione pensilina, illuminazione generale,
insegna luminosa.
L’impianto luce esterna della stazione di servizio, alimentata dal Quadro generale,
comprenderà quella delle pensiline, quella generale su palo e l’insegna pubblicitaria.
Le due pensiline saranno illuminate tramite faretti da incasso completi di lampada agli ioduri
metallici con grado di protezione non inferiore a IP65.
L’illuminazione della parte restante dell’area di servizio sarà invece costituita dalle armature
stradali con lampada SAP da 150W montate su palo in acciaio rastremato. Gli apparecchi dovranno
essere indispensabilmente conformi alla Legge regionale contro l’inquinamento luminoso (zona 1).
Si provvederà ad alimentare anche l’insegna luminosa con un circuito dedicato in uscita dal
Quadro generale e protetta da un interruttore magnetotermico differenziale.
Tutta l’illuminazione esterna sarà comandata da crepuscolare. Sul Quadro generale comunque
verrà montato un selettore MAN. – 0 – AUT. per la gestione anche in caso di guasto e/o
manutenzione periodica o straordinaria.
Le linee in cavo multipolare FG7OR, in uscita dal quadro generale, dovranno essere posate nei
cavidotti interrati in polietilene a doppia parete lisci internamente.
Le derivazioni agli apparecchi esterni dovranno essere eseguite sempre in cavo multipolare
FG7OR con cassette a vista stagne, complete di pressacavi e riempite di materiale non igroscopico
(resina o similare), oppure in sostituzione da adatte muffole certificate.
11.5
Impianto forza motrice
Comprenderà l’installazione delle prese, gli impianti elettrici a servizio di quelli di
pompaggio dei carburanti, l’alimentazione dell’accettatore delle banconote, quelli dedicati alla
distribuzione del metano, dei compressori, ecc..
Gli impianti dovranno essere conformi, come detto in precedenza alla destinazione d’uso, in
particolare per la presenza di miscele potenzialmente esplosive. Si rimanda alla specifica Norma
per le caratteristiche dei componenti e della distribuzione da utilizzare.
Le linee dorsali saranno prettamente in cavo multipolare FG7OR infilati nei cavidotto
interrati.
11.6
Impianto telefonico e sistema di gestione self service
Sarà prevista la predisposizione per la posa futura della linea telefonica del locale gestore
completa delle tubazioni e dei cavidotti interrati in polietilene, secondo le prescrizioni e le
indicazioni costruttive dell’ufficio tecnico competente di zona dell’Azienda telefonica.
Inoltre verranno realizzati tutti i collegamenti elettrici normali e speciali per il perfetto
funzionamento del sistema di pagamento e self service tra gli accettatori di banconote, le colonnine
dei carburanti e la postazione di controllo del gestore, in base alle specifiche della ditta fornitrice.
11.7
Impianto di messa a terra
Costituisce l’elemento principale per la protezione contro i contatti indiretti con l’interruzione
automatica dell’alimentazione.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
23
architetto
Erminio Carella
L'impianto di terra sarà realizzato in tutta l’area del distributore con dispersore orizzontale
in corda di rame nuda sez. 50mm2 integrato con dispersori verticali in profilato a croce in acciaio
zincato. Dovranno essere presi tutti i provvedimenti per scongiurare in qualunque punto la
corrosione elettrochimica dovuta alla connessione di materiali differenti.
Presso il Quadro interruttori generali, il Quadro generale ed il Quadro elettrico macchine
saranno installati i collettori di terra al quale faranno capo i conduttori di protezione di tutti i
circuiti, dei quadri di distribuzione ed i collegamenti equipotenziali principali delle masse estranee.
I nodi dovranno essere dotati di apposito sezionatore necessario per le periodiche misure previste
per l’impianto di messa a terra.
All’impianto disperdente dovranno essere collegate anche le strutture metalliche delle
pensiline e gli attacchi per la messa a terra delle autocisterne durante il caricamento dei serbatoi
dei carburanti per evitare l’accumulo delle cariche elettrostatiche.
Al termine l’impresa installatrice dovrà fornire la documentazione di verifica del
funzionamento dell’impianto (misura della resistenza di terra) e provvedere alla compilazione
della relativa documentazione.
11.8
Impianto TVCC
Permetterà la videosorveglianza esterna di tutta la stazione di rifornimento, utilizzando
apposite telecamere Day & Night con rimozione meccanica del filtro IR con non meno di 540 linee.
La custodia da esterno di contenimento in alluminio completa di vetro frontale in
policarbonato antivandalo e riscaldatore impedisce la formazione della condensa e l’instaurarsi di
temperature interne troppo basse alle telecamere da evitare per non compromettere il normale
funzionamento dell’elettronica durante la stagione invernale.
Al monitor collocato nell’ufficio gestore convoglieranno tutte le immagini che potranno essere
memorizzate tramite registratore digitale con sistema di compressione MPEG o MJPEG
selezionabili, senza ventola di raffreddamento, HD non inferiore a 500GB, possibilità di scaricare i
filmati anche tramite chiavetta USB.
L’impianto si intenderà completo di ogni apparecchiatura, accessorio, materiale necessari per il
perfetto funzionamento, anche se non dettagliatamente descritti.
11.9
Scariche atmosferiche
Il calcolo probabilistico contro le scariche atmosferiche per le pensiline, il bar ed il locale
compressori dovrà essere condotto secondo le Norme CEI 81-10.
Le possibili protezioni da adottare per ridurre il rischio delle fulminazioni delle strutture
dovranno essere conformi a quanto prescritto dalla specifica Norma, in particolare per quanto
riguarda l’adozione di scaricatori di sovratensione (SPD), e dell’eventuale sistema di captazione e
di drenaggio da eseguire al di sopra della copertura degli edifici.
La eventuale realizzazione dell’impianto di captazione richiederà la compilazione di tutta la
relativa documentazione da inviare all’I.S.P.E.S.L competente di zona.
11.10 Misure di protezione contro i contatti diretti
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
24
architetto
Erminio Carella
Questa protezione è realizzata con , l’isolamento delle parti attive con un materiale che può
essere rimosso solo con la distruzione; l’uso di componenti elettrici costruiti in fabbrica secondo le
specifiche norme CEI; l’uso dei componenti isolanti in modo tale da resistere agli sforzi meccanici,
elettrici e termici cui possono essere soggetti durante l’esercizio; l’uso di involucri o barriere tali da
garantire almeno un grado di protezione IP4X.
11.11 Misure di protezione contro i contatti indiretti
Tali protezioni sono realizzate con l’interruzione del guasto mediante interruttori automatici
differenziali.
Il valore della corrente di scatto differenziale è coordinato con il valore della resistenza del
dispersore di terra in modo da soddisfare la relazione Rt < 50/Is, dove Is è il valore più alto della
corrente di scatto differenziale delle apparecchiature installare, Rt è il valore della resistenza del
dispersore di terra.
I conduttori di protezione hanno un valore minimo di sezione pari a quello della fase del
circuito di appartenenza.
I collegamenti equipotenziali nei locali ascensori e nel locale tecnico hanno sezione minima di
2,5 mm2.
Dovrà essere previsto il collegamento diretto al dispersore delle guide ascensore; Il conduttore
di terra ha sezione pari a quella della fase della linea di alimentazione generale.
11.12 Documentazione richiesta all’appaltatore
11.12.1
Aggiornamento disegni as-built:
L'Appaltatore si impegna a fornire documentazione completa degli impianti eseguiti.
Dovrà pertanto aggiornare con proprio Personale senza richiesta di onere aggiuntivo i disegni di
progetto man mano che vengano apportate delle modifiche sia che queste siano richieste dalla
Direzione Lavori, sia che si rendano necessarie per esigenze di installazione, riportando tutte le
indicazioni, i riferimenti e le quote necessarie a dare una visione esauriente dell'impianto, così
come sarà a montaggi ultimati, al fine di permetterne la modificazione senza ulteriori rilievi.
Dovrà pertanto segnare con matita colore rosso su una copia dei disegni forniti dalla
Direzione Lavori tutte le modifiche intervenute durante i montaggi.
Al termine dei lavori la Ditta Installatrice provvederà a modificare i disegni di progetto
secondo le indicazioni di cui sopra, al fine di redigere la copia finale “come eseguito” da allegare
alla “dichiarazione di conformità”, che la Ditta Installatrice medesima dovrà rilasciare ai sensi del
DM 22/1/08 n. 37.
11.12.2
Misure, Verifiche, Prove Preliminari, Collaudi
Ispezioni: Il Committente si riserva il diritto di seguire l’approntamento dei materiali e di
controllare la rispondenza della fornitura a quanto richiesto. I materiali verranno collaudati,
presso l’Officina dell’Appaltatore o in cantiere, ma in ogni caso l’Appaltatore dovrà rendere
disponibili le attrezzature necessarie al collaudo. L’esito favorevole dei controlli e dei collaudi sui
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
25
architetto
Erminio Carella
singoli materiali non solleverà in alcun caso l’Appaltatore dalle responsabilità dipendenti dagli
impegni contrattuali.
Campionatura dei materiali: Al fine di ottenerne l’accettazione, l’Appaltatore consegnerà alla
Direzione Lavori campioni di tutti i materiali di sua fornitura. È comunque facoltà della Direzione
Lavori richiedere campioni di qualsiasi altro materiale previsto per l’installazione.
Collaudo preliminare materiali: La rispondenza alle specifiche del Capitolato ed alle norme
richiamate è obbligatoria per tutti i materiali di fornitura dell’Appaltatore compresi gli accessori.
La verifica di tale rispondenza sarà eseguita prima della messa in opera dei materiali stessi e sarà
cura dell’Appaltatore richiedere tempestivamente a questo scopo l’intervento di un incaricato del
Committente. L’esito favorevole del collaudo preliminare non implica la immediata accettazione
dei materiali. Questa accettazione avverrà solo ad impianto montato e collaudato in opera con
risultato positivo. Le prove effettuate sui materiali saranno quelle di “accettazione” previste dalle
Norme CEI ad essi applicabili.
Verbale di accettazione provvisoria dei lavori: Quando i lavori di montaggio degli impianti
saranno completati, verrà preparato un verbale di accettazione provvisorio che verrà controfirmato
per accettazione del Committente. Tale firma sarà subordinata al controllo da parte della Direzione
Lavori che tutti i lavori previsti dal progetto siano stati eseguiti a regola d’arte e siano conformi al
progetto medesimo, nonchè che siano eseguiti con esito positivo i collaudi “a vista”
Nel verbale di accettazione provvisorio potranno essere indicati eventuali lavori accessori a
completamento delle opere.
Collaudi: I collaudi consisteranno nelle seguenti verifiche e prove elementari che verranno
eseguite nel corso o al termine della costruzione secondo un programma stabilito dalla Direzione
Lavori:
- verifica del percorso dei cavi, dei tubi portacavi e delle passerelle e canalette per quanto
riguarda l’allineamento fra loro e con le strutture adiacenti; l’interasse fra i sostegni;
- la distanza minima consentita dalle sorgenti calde;
- verifica dell’accessibilità delle passerelle e dell’esistenza dei coperchi dove necessario;
- prova della inaccessibilità delle parti sotto tensione e delle protezioni, secondo Norme CEI e
prescrizioni della Direzione Lavori;
- prova di sfilabilità dei conduttori entro i tubi o canalette
- verifica di tutte le raccorderie e cassette montate, che non dovranno risultare danneggiate o
mancanti di coperchi, guarnizioni, viti e bulloni di serraggio;
- verifica della dislocazione delle armature illuminanti, prese, interruttori e di tutte le
apparecchiature in genere, nonchè di tutti i collegamenti, sia di potenza che ausiliari, in
relazione ai disegni e schemi elettrici di montaggio originali ed alle variazioni eventualmente
apportate in accordo con la Direzione Lavori durante i montaggi;
- verifica della buona esecuzione dei giunti e delle derivazioni dei conduttori elettrici ed esame
delle connessioni terminali alle apparecchiature in genere;
- controllo dell’isolamento elettrico dei motori, quadri, cavi di alimentazione, rami dei circuiti
derivati e di tutte le apparecchiature in genere.
- verifica del corretto senso di rotazione dei motori
- misurazione della resistenza dell’impianto di messa a terra;
- prove di tensione sull’intero impianto o su sezioni dell’impianto stesso, intese a stabilire che
non si provochino scariche fra le parti in tensione o fra queste e la massa;
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
26
architetto
Erminio Carella
-
verifica della ripartizione dei carichi monofasi sui quadri di distribuzione e manovra B.T.: i
carichi dovranno risultare quanto più possibile equilibrati;
- verifica del funzionamento di tutti gli organi elettrici e meccanici dei quadri di distribuzione e
verifica delle regolazioni dei relè degli interruttori e dei teleruttori;
- verifica del funzionamento di tutti gli apparecchi di segnalazione, controllo ed allarme dislocati
sui quadri e sull’impianto;
- verifica della caduta di tensione negli impianti, con controllo delle sezioni e dei carichi previsti
o, per quanto possibile, sottoponendo l’impianto a carichi corrispondenti ai carichi nominali;
- verifica in generale della corrispondenza degli impianti elettrici alle norme e specifiche degli
Enti Ufficiali e del Committente, in particolare Norme CEI e Norme per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro;
- controllo visivo della zincatura esterna dei tubi portacavi e loro accessori di giunzione; verifica
filetti: a tubo montato e dopo il suo serraggio devono presentarsi liberi 2 o 3 filetti al massimo
con almeno 5 impegnati, controllo della protezione dei filetti contro la
corrosione;
- verifica della sistemazione e del riempimento dei bloccaggi presso i contenitori Eex-d ove
richiesti e lungo le relative tubazioni;
- controllo dei drenaggi
- controllo della messa a terra di tutte le reti in tubazioni, delle passerelle e delle strutture
metalliche;
- controllo a vista dei provvedimenti presi per realizzare la tenuta stagna dove richiesta delle
custodie, quadri, batterie e prove dirette di tenuta;
- verifica della messa a terra di tutte le prese installate nell’impianto: degli schermi dei cavi e
delle carcasse delle apparecchiature che la richiedano;
- verifica delle sezioni dei conduttori di terra;
- verifica della siglatura dei cavi e dei conduttori;
- verifica dei livelli di illuminamento
Messa in marcia degli impianti: Oltre ai collaudi di cui ai precedenti punti, è richiesta,
quale prova finale di accettazione, la messa in marcia e conseguente verifica di corretto
funzionamento.
L'entità del personale e delle attrezzature necessarie verrà preventivamente concordata con la
Direzione Lavori:
Verbale d’accettazione finale dei lavori: Dopo 30 giorni dall’avviamento ed il collaudo
completo degli impianti (test run) verrà redatto il verbale d’accettazione finale dei lavori elettrici a
condizione che siano stati eseguiti tutti i lavori accessori richiesti nel verbale d’accettazione
provvisorio a completamento delle opere. Nel caso che il test run non possa essere eseguito o non
abbia esito positivo per cause non dipendenti dall’Appaltatore i lavori di cui al presente Capitolato
s’intendono in ogni modo accettato dopo 120 giorni dalla redazione del Verbale d’accettazione
provvisoria.
La firma del Verbale d’accettazione finale non solleva l’Appaltatore dagli obblighi derivanti dalle
garanzie.
11.12.3
Marche di riferimento principali
Le marche si intendono puramente di riferimento per identificare la consistenza e la qualità dei
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
27
architetto
Erminio Carella
materiali. Sono ammessi naturalmente prodotti con caratteristiche tecniche similari.
Quadri elettrici BT versione da esterno parete o pavimento:
- HAGER
- SCHNEIDER
- BTICINO
Quadri elettrici BT versione da incasso parete:
- HAGER
- SCHNEIDER
- BTICINO
Interruttori scatolati:
- SCHNEIDER
- BTICINO
- ABB
Interruttori ed apparecchiature modulari:
- HAGER
- SCHNEIDER
- BTICINO
Canaline/Passerelle portacavi:
- SCM
- SATI
- GAMMA P
Tubazioni portacavi:
- COSMEC
- GEWISS
- INSET
Cavidotti:
- RICCINI
- INSET
Cavi:
- PIRELLI
- ICEL
- ALCATEL
Apparecchiature elettriche in frutto componibile:
- VIMAR Plana – VIMAR IDEA
- BTICINO Light – BTICINO LIVING
Apparecchiature elettriche tipo industriale (prese FM)
- SCAME
- BTICINO
- GEWISS
Cassette di derivazione:
- GEWISS
- BTICINO
- COSMEC
Impianto TVCC:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
28
architetto
Erminio Carella
-
GE SECURITY
BETTINI
Scaricatori di sovratensione:
CON.TRADE
DEHN
Corpi illuminanti:
3F FILIPPI
REGGIANI
DISANO
PRISMA
LOMBARDO
Gruppi autonomi di emergenza:
OVA
BEGHELLI
Lampade:
OSRAM
GE
LEUCI
Automazioni:
FAAC
CAME
11.12.4
Specifiche tecniche
Tipi di posa dei cavi
Negli impianti sono previste le seguenti tipologie di posa dei cavi e dei conduttori isolati.
entro tubi a vista o incassati:
- in questo tipo di posa le dimensioni delle tubazioni con superficie interna liscia devono essere
tali da assicurare un comodo infilaggio e sfilaggio del cavo o dei cavi contenuti.
- il diametro interno dovrà essere almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio
dei conduttori.
su passerelle o canalette metalliche o in materiale plastico portacavi orizzontali, verticali od
inclinate:
- i cavi posati su passerelle o canalette dovranno essere fissati mediante apposite legature
(fascette) o traversine che li mantengano ben ancorati, in particolare sui tratti verticali ed
inclinati;
- le legature dovranno essere le più numerose possibili ed adatte a sostenere il peso dei cavi
stessi;
- i cavi saranno distanziati fra di loro in modo che ne sia assicurata la ventilazione
entro tubazioni interrate:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
29
architetto
Erminio Carella
questo tipo di posa é generalmente impiegato negli attraversamenti esterni con impiego di tubi in
cloruro polivinile;
direttamente a vista:
questo tipo di posa é riservato ad esecuzioni eccezionali per le quali verranno precisate le modalità
nelle descrizioni degli impianti.
In ogni caso l'esecuzione della posa dei cavi deve risultare tale da garantire il perfetto
funzionamento, la ventilazione ed il raggiungimento, ad installazione ultimata, anche di un aspetto
estetico degli impianti pregevole soprattutto nei tratti in vista.
Dovrà essere evitata ogni giunzione diritta sui cavi che dovranno essere tagliati nella lunghezza
adatta ad ogni singola applicazione.
Saranno ammesse giunzioni diritte solamente nei casi in cui le tratte superano in lunghezza la
pezzatura commerciale allestita dai fabbricanti.
Le giunzioni e le derivazioni dovranno essere effettuate solamente entro cassette con morsettiere
aventi sezione adeguata alle dimensioni dei conduttori e alle correnti transitanti.
In alcuni casi potranno essere accettate o previste giunzioni del tipo a compressione con
ricostituzione dell'isolamento mediante nastratura.
Dovranno essere previsti e compensati nei costi dei cavi idonei sistemi e materiali adatti a
ripristinare l'originale tenuta al fuoco ed al fumo ad ogni attraversamento di compartimento
antincendio.
L'ingresso di cavi nelle cassette di transito e di derivazione deve essere sempre eseguito a mezzo di
appositi raccordi pressacavo.
Tubazioni
I tubi impiegati per la distribuzione delle linee potranno essere:
- in PVC autoestinguente per canalizzazioni protettive interrate serie media (resistenza allo
schiacciamento di 750N) e pesante (resistenza allo schiacciamento di 1250 N) conformi alle
Norme CEI 23/29 di colore nero con banda di identificazione gialla.Tali tubi interrati in zone
carrabili verranno conglobati in una gettata di calcestruzzo magro.
- in materiale plastico rigido di tipo pesante UNEL 37118-72, provvisto di marchio italiano di
qualità per la distribuzione nei tratti incassati nei sottofondi dei pavimenti e nei casi specificati
nelle descrizioni dei singoli impianti.Tale tubo per tutte le parti destinate a non essere incassate
sarà dotato di certificato di autoestinguenza e di bassa emissione di sostanze tossiche o
corrosive in caso di incendio.
- in materiale plastico flessibile UNEL 37122-70/37121-70 per i tratti incassati nelle pareti o nei
soffitti.Tali tubi per tutte le parti destinate a non essere incassate sarà dotato di certificato di
autoestinguenza e di bassa emissione di sostanze tossiche o corrosive in caso di incendio.
- in acciaio zincato internamente ed esternamente saldato longitudinalmente prima della
zincatura, di tipo leggero TAZ o equivalente approvato con dimensioni come da tabella UNEL
per tutte le applicazioni in vista od incassate in cui é specificatamente richiesto nella
descrizione degli impianti. Il tubo sarà posto in opera con i relativi accessori, curve, giunzioni,
ecc. e la posa dovrà garantire la continuità metallica ai fini della messa a terra.
- in acciaio senza saldature zincati internamente ed esternamente, dimensioni secondo UNI
3824, tipo Conduit, in tutti i casi in cui gli impianti devono essere eseguiti a tenuta
perfettamente stagna o sono in esecuzione antideflagrante o dove é specificamente richiesto.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
30
architetto
Erminio Carella
Nei tratti incassati nelle pareti e nei sottofondi dei pavimenti i tubi dovranno essere posati con
percorso regolare cercando di ridurre al minimo i punti di attraversamento con altre tubazioni.
Nei tratti in vista e negli eventuali tratti controsoffittati i tubi dovranno essere fissati con appositi
sostegni in materiale plastico a distanza opportuna ed applicati alle strutture a mezzo di chiodi a
sparo o di tasselli ad espansione completamente metallici.
Sostegni, chiodi e tasselli non sono considerati opere murarie. La loro fornitura e posa in opera
dovrà essere considerata fra quanto oggetto di questo capitolato e compensata nei prezzi esposti.
Tutte le tubazioni metalliche saranno dotate di sistema a terra realizzante anche la continuità
metallica tra i tronchi di tubazione ove questa non fosse già intenzionalmente assicurata.
Le lunghezze e le dimensioni dei tubi seppur indicati nei disegni e negli elenchi materiali allegati
dovranno essere tuttavia verificate all'atto della installazione perché sia assicurata in ogni caso
l'agevole sfilabilità dei conduttori.
Ciò é affidato alla ditta installatrice, sotto sua responsabilità e sarà verificato in sede di collaudo
degli impianti.
Canalette
Le canalette impiegate per la distribuzione delle linee saranno del tipo:
- in lamiera d'acciaio zincata a caldo tipo sendzimir senza asole dotate di coperchio di chiusura
con grado di protezione IP20-40 con elevazione del grado di protezione ad IP44-45 con
appositi accessori dove richiesta
- in PVC con coperchio e setto di separazione per divisione servizi energia e segnali a bassa
tensione conformi alla Norma CEI 23-32
- in PVC ad uso battiscopa e cornice (Norma CEI 23-19) grado di protezione IP40 resistente al
fuoco ed al colore anomalo fino a 960 °C.
Il coperchio dovrà essere smontabile solo con attrezzo.
Il grado di chiusura dei canali dovrà essere:
nelle zone di pubblico accesso IP40.
Nei locali tecnologici IP 20 fino a 2,5 m. dal piano di calpestio, superiormente non e` richiesta una
protezione particolare a meno che non sia richiesto.
I cavi appartenenti a sistemi di categoria differente saranno tenuti separati da appositi setti
divisori o posati su vie cavi differenti.
Parimenti saranno separati dagli altri i cavi telefonici e i cavi per trasmissione dati.
Nei canali la sezione occupata dai cavi di energia non dovrà superare il 50% della sezione utile del
canale stesso; tale prescrizione potrà non essere applicata ai cavi di segnalazione e di comando.
Passerelle
Le passerelle, definite come sistema continuo asolato di sostegno e riparo dei cavi saranno
costituite:
in lamiera di acciaio zincato a caldo tipo sendzimir senza coperchio o con coperchio (grado di
protezione IP20);
- in materiale plastico con coperchio o senza resistente al calore ed al fuoco fino a 960 °C (prova
del filo incandescente) secondo norma IEC 695-2-1;
Oltre al peso proprio e a quello dei cavi contenibili (100 Kg./mq) dovranno sopportare, se a sbalzo,
un carico accidentale pari al peso di una persona (90 Kg.) applicato al punto intermedio per due
supporti contigui; in tali condizioni la freccia non dovrà superare 1/100 della distanza fra i
supporti.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
31
architetto
Erminio Carella
I supporti non dovranno mai costituire, con le strutture cui sono collegati, un anello chiuso intorno
alla via cavi.
I coperchi oltre che per garantire il grado di protezione prescritto, sono richiesti laddove i cavi
sono esposti a irraggiamento solare continuo o a sgocciolamenti di sostanze corrosive o calde.
I segnali deboli dovranno essere tenuti a 300 mm. dai cavi di potenza paralleli a meno che non
siano schermati da contenitori di materiale magnetico.
Conduttori
Tutti i cavi ed i conduttori utilizzati dovranno essere di costruzione di primaria casa, rispondere
alle norme costruttive CEI, alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL ed essere dotati di marchio
italiano di qualità.
I cavi impiegati dovranno essere dei tipi e sezioni indicate nei disegni e negli elenchi materiali del
capitolato.
La Ditta installatrice dovrà:
segnalare tempestivamente alla D.L. e provvedere alla sistemazione di conseguenza, se per
modifiche sopravvenute, per aumenti di carichi installati od anche per errore nella elaborazione del
progetto, un cavo si trovi a convogliare una corrente superiore a quella corrispondente all'80%
della sua portata definita dalla massima temperatura di funzionamento stabilita dalle norme,
oppure la caduta di tensione totale tra trasformatore ed utilizzatori più lontani superi, per la
presenza del tratto di linea in oggetto, il 3% per i circuiti luce, ed il 4% per i circuiti forza motrice.
L'installatore sarà ritenuto responsabile in sede di collaudo degli impianti in tutti i casi non
segnalati in tempo opportuno alla D.L.
La Ditta installatrice dovrà evitare l'impiego di conduttori isolati singolarmente o facenti parte dei
cavi multipolari con sezione inferiore a:
- 2,5 mmq per i conduttori di potenza alimentanti macchine, motori e prese indipendentemente
dalla potenza di questi
- 1,5 mmq tutti gli altri conduttori degli impianti di illuminazione, comandi segnalazioni ed altri
impianti di segnalazione a tensione normale, esclusi i soli cavi di impianti telefonici.
- 1 mmq per i conduttori di comandi, segnalazione impianti a tensione ridotta esclusi soli i cavi
di impianti telefonici e comunicazione.
I conduttori posti nelle tubazioni dovranno essere colorati in modo che siano distinte:
le fasi il neutro e la terra per circuiti di impianti di illuminazione e forza motrice a 2, 3 e 4 fili
il tipo di utilizzazione per i circuiti corrispondenti a servizi diversi.
Nelle scelte fra i colori dei conduttori delle fasi e dei diversi circuiti, che dovrà essere fatta in
accordo con la D.L., dovrà essere tenuto conto di quanto prescritto dall'UNEL.
Nelle cassette di derivazione e nei quadri i conduttori dovranno essere contraddistinti anche da
terminalini in materiale plastico colorati e da fascette numerate per l'identificazione dei vari
circuiti.
Tensione nominale prescritta:
- cavi 220/380 V con percorso all'esterno: 0,6/1 KV
- cavi 220/380 V con percorso all'interno: 450/750 V
- cavi di telecomando e telesegnalazione regolazione massima 50 V: 300/500 V
Ove necessario o specificato saranno usati cavi multipolari in rame con isolamento caratterizzato
da:
- non propagazione dell'incendio secondo Norma CEI 20-22 II
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
32
architetto
Erminio Carella
- con ridotta emissione di gas corrosivi tossici, fumi secondo Norma CEI 20-37 I
Nei quadri elettrici, nei punti ove si verificano concentrazioni di cavi e comunque ove necessario o
specificato sarà impiegato cavo in rame con isolamento caratterizzato da:
- ridottissima emissione di fumi secondo Norma CEI 20-37 I
- non propagazione dell'incendio - Norma CEI 20-22 II
Dove richiesto il funzionamento durante e dopo l'incendio e comunque ove specificato sarà usato
cavo in rame con isolamento caratterizzato da:
- resistenza al fuoco durante e dopo l'incendio secondo Norma CEI 20-36
- non propagante l'incendio secondo Norma CEI 20-22 III
- a ridottissima emissione di fumi e gas corrosivi e tossici secondo Norma CEI 20-38
In tutti casi in cui fosse necessario procedere alla posa di cavi di telecomando, segnalazione o
regolazione a tensione ridotta entro tratti di tubazione o cassetta in cui siano presenti circuiti a
tensione diversa, il grado di isolamento di tutti i cavi sarà quello corrispondente al grado maggiore.
Scatole - cassette di derivazione - morsetti di derivazione protetti
Le scatole e cassette di derivazione dovranno essere impiegati negli impianti ogni volta che dovrà
essere eseguita una derivazione od uno smistamento di conduttori e tutte le volte che lo richiedono
le dimensioni, la forma e la lunghezza di un tratto di tubazione, perché i conduttori nel tubo stesso
siano agevolmente sfilabili.
Nelle cassette i conduttori interrotti devono essere disposti in mazzetti ordinati, circuito per
circuito, allacciati a morsettiere isolate.
Le cassette dovranno essere montate col coperchio a filo muro in tutti i casi in cui gli impianti sono
incassati, fissati con chiodi a sparo e con tasselli ad espansione interamente metallici, in tutte le
zone in cui gli impianti sono in vista.
É buona norma che giunzione e cavi posti all'interno delle cassette non occupino più del 50% del
volume interno della cassetta stessa.
Tutte le cassette metalliche dovranno essere dotate di morsetto di collegamento a terra del corpo
della cassetta stessa.
Lungo i montanti ed in genere nelle parti di impianto in vista fuori delle zone di pregio e comunque
ove sia necessario per la chiarezza, sul coperchio delle cassette dovrà essere applicato un simbolo
ed un contrassegno il quale indichi, secondo un codice che sarà stabilito con la D.L. , il tipo di
servizio.
Connessioni
Le giunzioni e le derivazioni devono essere eseguite con appositi dispositivi di connessione a
serraggio indiretto aventi grado di protezione IPXXB.
É ammesso l'entra-esci sui morsetti ad esempio di una presa per alimentare un'altra presa perché
esistano doppi morsetti.
I dispositivi di connessione devono essere ubicati nelle cassette di derivazione; non sono ammessi
nei tubi e nelle scatole porta apparecchi.
Il numero dei conduttori connettibili fra loro con morsetti volanti non dovrà superare quello
massimo indicato dalle Norme CEI 23-20 e 23-21 o dal costruttore.
Ubicazione delle apparecchiature
Si raccomanda che le prese a spina siano installate in modo che l'asse di inserzione risulti
orizzontale o prossimo all'orizzontale ad un'altezza dal piano di calpestio di almeno 175 mm se a
parete (sia incassata, sia a vista) o di almeno 70 mm se da canalizzazione o zoccoli.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
33
architetto
Erminio Carella
Le quote di installazione di prese, comandi, ed apparecchiature sono indicate dalla Norma CEI 6450.
Quadri di bassa tensione
I quadri saranno normalmente di tipo a parete e/o ad armadio in metallo a pannelli componibili od
in policarbonati.
Quadri metallici:
La struttura e le portelle dovranno essere verniciate con una doppia verniciatura antiruggine,
previo decapaggio stuccatura e scarteggiattura, fosfatizzazione.
Seguirà verniciatura con vernici alla nitrocellulosa o epossidiche, colore a scelta del Committente.
Minuterie e bullonerie saranno sottoposte a trattamento galvanico di cadmiatura o passivazione.
Il quadro avrà portelle apribili anteriormente per l'accesso alle tarature degli interruttori; le
apparecchiature dovranno essere fissate alla struttura posteriore mentre sulle portelle anteriori
dovranno essere praticate le feritoie adatte al passaggio delle manovre frontali.
Quadri in poliestere o similare:
Saranno del tipo a parete con doppia portella trasparente o cieca completi di equipaggiamento
modulare in materiale isolante per il montaggio degli apparecchi con attacco DIN.
Verranno utilizzati in modo particolare quando per ragioni tecniche si presenterà la necessità di
avere involucri a doppio isolamento a completa garanzia contro i contatti indiretti ed a elevata
resistenza ai fattori ambientali.
Il corpo in materiale anticorrosivo dovrà essere totalmente autoestinguente e non propagante la
fiamma.
Tutti i quadri saranno dotati di interruttore o sezionatore generale omnipolare.
É ammesso il montaggio diretto sugli sportelli apribili degli strumenti indicatori di misura
(voltmetri, amperometri) dei pulsanti e selettori di comando e dei segnalatori luminosi. Questi
apparecchi dovranno essere connessi alle morsettiere della parte fissa dei quadri a mezzo
conduttori flessibilissimi.
Gli strumenti indicatori montati sul quadro saranno tutti di tipo per montaggio incassato con
mostrina di dimensione 98 x 98, classe 1,5 .
La disposizione delle apparecchiature sui pannelli del quadro deve essere fatta in modo che il
fronte del pannello risulti ordinato e sia immediato il reperimento dei vari comandi.
Deve pertanto essere assicurato un comodo e facile accesso a tutte le apparecchiature ed agli
strumenti montati all'interno del quadro.
Particolare cura dovrà essere posta all'accessibilità di parti di più frequente ispezione come relé,
fusibili, teleruttori, ecc.
L'accesso alle apparecchiature interne del quadro deve del resto tener conto della sicurezza delle
persone e della possibilità di venire accidentalmente in contatto con parti sotto tensione.
Le sbarrature generali del quadro dovranno essere eseguite in sbarre di rame elettrolitico crudo,
con sezioni utili largamente dimensionate rispetto alle correnti convogliate e dovranno essere
ancorate da rigidi sostegni meccanici isolati, di robustezza tale da renderle adatte a sopportare le
sollecitazioni elettrodinamiche conseguenti alle correnti di corto circuito.
Le connessioni tra le sbarre dovranno essere stagnate o cadmiate.
I bulloni di connessione dovranno essere dotati di dispositivi contro l'allentamento.
Nel dimensionamento delle sbarre dovrà tenersi conto delle riduzioni di sezione conseguente ai
fori.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
34
architetto
Erminio Carella
Le sbarrature saranno previste anche per il neutro.
Nei casi in cui le derivazioni ed i collegamenti tra le diverse sezioni di quadro vengono eseguite con
conduttori isolati flessibili, questi dovranno essere solidamente ancorati alle strutture del quadro.
Anche le sezioni di questi conduttori dovranno essere largamente dimensionate rispetto alle
correnti transitanti.
Tutte le connessioni sulle corde isolate dovranno essere eseguite con capicorda applicati a
pressione con apposite pinze oleodinamiche.
Tutti i collegamento ausiliari e quelli agli strumenti di misura dovranno essere eseguiti con fili di
rame isolati con materiale termoplastico con tensione nominale 450/750 V.
Non dovranno essere conduttori aventi sezione utile inferiore a 2,5 mmq anche per i circuiti di
segnalazione e per i circuiti secondari.
Le disposizioni dei conduttori di potenza e dei circuiti ausiliari dovranno essere tali da permettere
di seguire agevolmente il percorso dei singoli conduttori e riconoscerne i vari circuiti.
In tutti i casi in cui per la dislocazione degli interruttori o per il numero e la sezione dei conduttori
dei circuiti di potenza il collegamento diretto agli organo di manovra, risulti difficoltoso, dovrà
essere previsto un sistema di sbarre o di morsetti componibili che consenta l'agevole e sicura
esecuzione dei collegamenti.
Non é ammessa la connessione diretta agli organi di comando di più di un conduttore per fase.
Tutti i circuiti, ausiliari per comandi, segnalazione o misure che entrano o escono dal quadro
dovranno far capo ad apposita morsettiera di tipo componibile.
Le morsettiere dovranno portare le indicazioni necessarie per contraddistinguere il circuito ed il
servizio a cui ciascun conduttore appartiene.
Al piede del quadro dovranno essere installate una o più sbarre di rame provviste di fori per la
connessione dei conduttori di terra.
A tale sbarre dovranno essere collegati tutti i pannelli del quadro ed i conduttori di terra delle linee
facenti capo allo stesso.
Ogni interruttore sarà contrassegnato da targhetta pantografata con scritta bianca su fondo nero.
Il quadro e tutti i relativi circuiti a 380 V. saranno provati a 3000 V. 50 Hz - 1' .
I quadri saranno corredati con cartelli monitori - targhette indicatrici in perspex o equivalenti con
scritte incise, tasca portadocumenti schema e descrizione di impiego.
Ogni riduttore di corrente dovrà avere le seguenti caratteristiche:
essere di tipo con secondario avvolto con connessioni al circuito primario a barra passante.
avere prestazioni sufficienti per l'alimentazione degli strumenti ad esso connessi con riserva di
prestazione di almeno 20%
sopportare una corrente nominale termica e dinamica superiore ai valori calcolati per le sbarre
generali in bassa tensione
Nei quadri dovranno essere previsti appositi spazi per eventuali estensioni dell'impianto.
Inoltre il 20% dello spazio frontale dovrà essere riservato agli ampliamenti.
Ogni circuito dovrà essere protetto contro il sovraccarico, i controcircuiti ed i guasti verso terra.
Per l'installazione al chiuso il grado di protezione non dovrà essere inferiore a IP40. Per l'esterno
non inferiore a IP55 o in luoghi con rischio di incendio. I quadri nei luoghi di pubblico accesso
dovranno essere chiusi a chiave.
Tutti i quadri dovranno essere certificati dal costruttore che dovrà rilasciare i documenti delle
prove di collaudo secondo la Norma CEI 17-13.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
35
architetto
Erminio Carella
La Ditta installatrice dovrà fornire disegni costruttivi con pesi ed ingombri, schemi di partenza,
schemi funzionali, morsettiere con la numerazione dei cavi in ingresso e in uscita, manuali d'uso e
manutenzione.
Nelle sezioni di impianti in cui é richiesta l'esecuzione stagna antideflagrante, alla struttura in
profilati e lamiere verranno generalmente sostituite, salvo indicazioni diverse di volta in volta
specificate, le strutture a batteria ottenute mediante l'accoppiamento di cassette e contenitori vari
in fusione.
Nei locali umidi o bagnati verrà seguita analoga disposizione con cassette e contenitori in materia
plastica.
Interruttori di bassa tensione
Essi dovranno espletare tutte le funzioni di manovra, di sezionamento e protezione coordinata,
previste dalle normative.
Saranno in genere di tipo scatolato sui quadri, mentre i piccoli interruttori saranno di tipo
modulare adatti per montaggio su guida.
Sarà di norma prescritta la selettività totale tra interruttori in serie e tuttavia sarà ammessa per
particolari condizioni la selettività parziale e la protezione con interruttori limitatori.
Gli interruttori saranno onnipolari, il polo di neutro sarà oltre che interrotto anche protetto.;ciò
vale sia per interruttori tetrapolari che per interruttori bipolari.
Impianti telefonici
Prima dell'installazione delle tubazioni e/o canalizzazioni la Ditta installatrice dovrà prendere
accordi con gli uffici TELECOM territoriali.
Luci di segnalazione, indicatori, ecc.
Saranno preferibilmente realizzate a 24 V. in c.c. e dove specificato anche ad altre diverse tensioni.
Ogni circuito sarà completo di provalampade.
Sarà data la preferenza a indicatori LED.
Caratteristiche elettriche
Ove non diversamente specificato gli impianti sono previsti per funzionamento a 400 - 230 V - 50
Hz.
Tutti gli apparecchi dovranno essere adatti per funzionamento su rete trifase, + neutro + terra a
400 V oppure su rete monofase 230 V con conduttore di terra indipendente, frequenza 50 Hz ,
tensione +/- 10% , frequenza +/- 2,5 Hz.
Qualità dei materiali
Per l’esecuzione dei lavori l’Appaltatore dovrà fornire i materiali adatti alle esigenze dei singoli
lavori e della precisa provenienza, dimensioni, forma, peso e lavorazione indicati nell’elenco dei
prezzi e nei disegni esecutivi approvati.
La Direzione dei lavori avrà la facoltà di rifiutare quei materiali od apparecchiature che riterrà non
idonei.
Peraltro l’accettazione di qualsiasi materiale od apparecchiatura non esonererà mai l’Appaltatore
dalle responsabilità e garanzie a cui è tenuto fino al dopo collaudo definitivo delle opere.
I lavori per l’installazione degli impianti dovranno essere eseguiti con materiale di prima qualità e
dovranno risultare a perfetta regola d’arte, in perfetto stato di funzionamento e pienamente
rispondenti al loro scopo ed a tutte le condizioni e norme fissate.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
36
architetto
Erminio Carella
Nell’esecuzione di tutti i lavori l’Appaltatore dovrà adottare procedimenti e cautele necessarie a
garantire la vita e l’incolumità degli operai e delle persone addette ai lavori e per evitare danni a
terzi o a cose di terzi, restando pertanto unico responsabile in merito.
L’esecuzione dei lavori e degli impianti dovrà essere necessariamente subordinata a tutte le
esigenze e soggezioni che potranno verificarsi per la contemporanea esecuzione di altri lavori
nell’edificio da parte di altre imprese.
La Ditta Appaltatrice dovrà prendere con le stesse, preventivi accordi sulla conduzione dei lavori e
verbalizzarli in contraddittorio con le altre ditte appaltatrici cointeressate contrattualmente al
Direttore dei lavori.
L’Appaltatore comunque è l’unico responsabile dei lavori presso la stazione appaltante.
L’ingerenza della Direzione Lavori non esonererà l’Appaltatore dagli obblighi di cui sopra, nè
diminuirà le responsabilità di questo al conseguimento dei risultati finali.
12. Calcoli statici preliminari
12.1
Fabbricato locale gestore
Il fabbricato di cui all’oggetto è costituito da una ossatura in cemento armato ordinario fondato
su una trave rovescia di fondazione che appoggia sul terreno naturale a quota – 1,20 m. dal piano
finito dell’area di manovra e di sosta.
La copertura dell’edificio è costituita da un solaio tipo “predalles” alleggerito con polistirolo ad
alta densità dello spessore totale di 300 mm. Al di sotto del piano di posa delle fondazioni (- 1,00
m.) è prevista l’esecuzione di una bonifica locale con misto granulare compattato al 95% MDD per
raggiungere lo strato portante del terreno posto a quota -2,00 m. dal piano campagna attuale.
Il solaio di calpestio a quota impianto è previsto poggiante direttamente sul vespaio aerato e
quindi non viene preso in considerazione ai fini del calcolo strutturale.
12.1.1
Carichi
Per quanto riguarda l’entità e la distribuzione dei carichi si è fatto riferimento alle Norme Tecniche
per le Costruzioni di cui al D.M. 14/01/2008.
In particolare, il Comune di Garbagnate Milanese è localizzato in zona 4 per quanto concerne
l’azione sismica si è proceduto in accordo al capitolo 7, applicando le regole per le zone non
sismiche nel rispetto dei paragrafi 7.2.6, 7.2.1, 7.3.7, 3.2.4.
Carichi dei materiali strutturali:
Calcestruzzo armato
γ = 25,00 KN/m3
Elementi in acciaio
γ = 78,50 KN/m3
Carichi permanenti non strutturali:
Muratura in blocchi di CA (sp. 30 cm.)
= 3,60 KN/m3
Intonaci (sp. 1,5 cm.)
= 0,30 KN/m3
Manto di copertura
= 0,10 KN/m3
Sottofondo formazione pendenze (sp. Medio 15 cm.)
= 1,80 KN/m3
Carichi variabili:
E’ preso in considerazione il solo carico variabile sulla copertura, in quanto il piano di calpestio è
direttamente poggiante su terreno:
Carico cat. H1 (solo manutenzione)
qk = 1,00 KN/m2
Azione della neve:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
37
architetto
Erminio Carella
Valore caratteristico
qsk = 1,50 KN/m2 (rif. ZONA I – Alpina)
Coefficiente di esposizione
Ce = 1.00
Coefficiente Termico
Ct = 1,00
Coefficiente di forma copertura
µi = 0,80
Il carico della neve sulla copertura vale pertanto:
qs = qsn * µi * Ce * Ct = 1,50 * 0,80 * 1,00 * 1,00 = 1,20 KN/m2
Azione del vento:
Velocità di riferimento
Vb = Vbo poichè a < ao = 1000 m
Vbo = 25 m/sec (zona 1)
ao = 1000 m
K2 = 0,010
Pressione del Vento:
P = qb * Ce * Cp * Cd con
Qb = ½ ς Vb2 = ½ * 1,25 * 252 = 390 N/m2 (0,39 KN/m2)
Ce = K22 * Ct * ln (Z/Zo) * [7+Ct + ln + (Z/Zo)] = 1,61
Ct = 1,00
P = 0,39 * 1,61 * 1,00 * Cp = 0,63 Cp
A favore di sicurezza è stato considerate un valore di Cp = 1,60 per il calcolo della stabilità globale
dell’edificio.
12.1.2
Azione sismica
In aderenza al capitolo 7 “ Progettazione per azioni sismiche” dato atto che il Comune di
Garbagnate Milanese è classificato in zona 4 si è proceduto ad applicare un sistema di forze
orizzontali pari a 0,07 g. La costruzione è stata poi verificata con le sole regole valide per le
strutture non soggette all’azione sismica.
Caratteristiche del terreno di fondazione:
Così come segnalato dalla relazione geologica e geologica tecnica si è assunto un carico ammissibile
pari a 80-90 Kpa.
Calcolo elementi strutturali tipici:
solaio di copertura in lastre “predalles”
peso proprio solaio
qs = 5,00 KN/m2
massetto formazione pendenze
qp= 1,80 KN/m2
manto di copertura
qc= 0,10 KN/m2
somma
qt = 6,90 KN/m2
carico neve
qn= 1,20 KN/m2
carico variabile (cat. H1)
qk= 1,00 KN/m2
Il calcolo di dettaglio del solaio è demandato al prefabbricatore in fase di progettazione esecutiva.
12.1.3
Azioni sulle travi di appoggio del solaio
Considerando il solaio appoggiato sulle due travi longitudinali poste ad interasse 6,40 m si
ottiene il seguente schema di carico:
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
38
architetto
Erminio Carella
Le reazioni R1 ed R2 valgono rispettivamente: (Qi = peso proprio del parapetto)
R1 = [qi *(6,40 + 1) * (6,40 +1)/2]/6,40 + Q1i * 7,40/6,40 – qi * 0,502/2 + Q1 * 0.50
R2 = qi * (6,40 + 1 + 0,50) –R1
Quindi:
R1 (qt) = 30,62 KN/m
R1 (qn) = 4,98 KN/m
R1 (qk) = 4,15 KN/m
R2 (qn) = 4,50 KN/m
R2 (qk) = 3,75 Kn/m
R2 (qt) = 29,89 KN/m
Le reazioni Ri rappresentano i carichi agenti sulle travi longitudinali.
12.1.4
Trave longitudinale di copertura
Poiché si prevede di assegnare le forze orizzontali dovute al vento ed al sisma a setti
verticali (in c.a.) di controvento, vengono trascurati i momenti dovuti a tali azioni nelle travi.
Schema di predimensionamento trave: (vedi tavola di progetto PPS 08)
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
39
architetto
Erminio Carella
Nota: qn, qk sono stati applicati simultaneamente/non simultaneamente sulle due campate per
ottenere i valori massimi delle azioni sollecitanti di progetto.
Dall'analisi si è ottenuto che:
Mmax =
KNm
Vmax =
KN
Predisponendo una sezione in c.a. di 700x300 mm si ottiene: (vedi tavola di progetto PPS 08)
Md = 410,00 > Mmax
12.1.5
Vd = > Vmax
Trave trasversale di copertura
Per ragioni architettoniche, la trave mantiene la stessa geometria di quella
longitudinale.Schema di predimensionamento della trave: (vedi disegno 4 allegato)
Dall'analisi si è ottenuto che:
Mmax = 135,00 KNm
Vmax = 84,00 KN
Predisponendo una sezione in c.a. di 700x300 mm si ottiene: (vedi tavola di progetto PPS 08)
Md = 235 KNm > Mmax
Vd = > Vmax
12.2 Pensilina in acciaio
La struttura in acciaio a supporto della pensilina, di copertura delle aree destinate alla
distribuzione dei carburanti, è stata progettata in accordo al Cap. 4.2 del Decreto 14/01/2008. Le
dimensioni e la tipologia dei materiali risultano adeguati allo scopo che la struttura deve assolvere.
Le verifiche di dettaglio sono rimandate in sede di progettazione esecutiva e saranno a
carico dell'esecutore dell'opera.
Si riporta di seguito il dimensionamento di massima delle opere di fondazione.
In accordo a quanto riportato nella relazione geotecnica, si prevede la realizzazione di una
fondazione indiretta su pali tipo CFA.
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
40
architetto
Erminio Carella
La scelta del palo tipo CFA è legata, oltre che alla tipologia di terreni attraversati, alla
facilità di esecuzione, legata al fatto di poter operare a secco, eliminando quindi l'inconveniente
dovuto all'uso dei fanghi bentonitici e/o camicia di protezione.
La fondazione prevede l'esecuzione di quattro pali CFA diam. 400 mm, della lunghezza di
12,00 m circa da piano campagna, con soprastante dado di fondazione atto a ricevere piastra di
base e tirafondi di ancoraggio della struttura metallica.
12.2.1
Calcolo carichi agenti alla base della pensilina
Azione del vento:
b= 0,63 Cp
(a favore della sicurezza si assume Cp = 2,00)
-Azione sulla pensilina a quota 6,25 m
Area investita Ai= 11,50 * 1,75 = 20,12 m2
Forza del vento
Fw= 20,12 * 0,63 *2,00 = 25,35 KN
-Azione sui pali di sostegno:
φ medio = 1,40 m
Ai = 1,40 * 4,50 = 6,30 m2
Forza vento
Fw = 6,30 * 0,63 * 2,00 = 7,94 KN
Forza tot. vento alla base
Fwt = 25,35 + 7,94 = 33,30 KN
Momento tot. vento alla base
Mwt = 159,27 KNm
12.2.2
Azione sui pali di fondazione
Peso fondazione
Pf = 195,00 KN
Peso del terreno sulla fondazione
Pt = 82,00 KN
Peso struttura metallica (stimato)
Ps = 80,00 KN
Carico totale sui pali:
Nv = 195,00 + 82,00 + 80,00 = 357,00 KN
Vmax = 33,30 KN
Mmax = 159,27 KNm
Azioni massime/minime sul singolo palo
Nmin = 357,00/4 – (159,27 + 33,30 * 2,10)/ 2 * 1,60 = 27,63 KN
Nmax= 357,00/4 + (159,27 + 33,30 * 2,10)/ 2 * 1.60 = 170,87 KN
I valori sopra riportati risultano inferiori alla portata ammissibile del singolo palo, stimato
pari a 400,00 KN
Le verifiche eseguite della fondazione, data la tipologia a blocco della stessa, portano a
sollecitazioni nei materiali nettamente inferiori alle ammissibili.
Le verifiche di dettaglio sono demandate alla fase di progettazione esecutiva.
13. Studio di prefattibilità ambientale
Dall’analisi effettuata l’intervento risulta fattibile dal punto di vista amministrativo in quanto è
possibile ottenere le necessarie autorizzazioni.
L’intervento risulta compatibile anche sotto il profilo ambientale (le zone non sono
sottoposte a vincoli): in particolare in data 9 dicembre 2009 è stata inoltrata richiesta dei vincoli
rispetto al Piano Intercomunale Forestale, la Direzione Centrale turismo ed agricoltura della
Provincia di Milano, con propria nota del 25 gennaio 2010, prot. 17130 ha escluso l’area di
intervento dai vincoli di rispetto dell’area boscata, “in quanto trattasi di terreno costituito da
piante ornamentali provenienti da un vivaio abbandonato su cui non si è insediata vegetazione
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
41
architetto
Erminio Carella
spontanea, e come tale è escluso dalla definizione di bosco secondo il comma 4, lettera c, art 42”
della l.r. 31/2008. Mentre il Piano Regolatore vigente non pone particolari vincoli alla zona
interessata allo sviluppo del manufatto in questione.
Tecnicamente l’intervento risulta attuabile adottando tutti gli accorgimenti di rito per la sua
realizzazione, in particolare per la parte relativa alle fondazioni l’indagine geologica eseguita ed i
risultati delle indagini geotecniche condotte in sito hanno condotto alla caratterizzazione
geotecnica del primo sottosuolo di un settore di cantiere dove è prevista la realizzazione
dell’impianto in questione mediante l’esecuzione delle seguenti indagini:
- indagine geologica a scala territoriale;
- indagine geomorfologica a scala territoriale;
- indagine idrogeologica a scala territoriale;
- inquadramento sismico a scala territoriale;
indagini geologico tecniche in sito quali:
- n° 06 prove penetrometriche dinamiche superpesanti (DPSH);
- n° 01 sondaggi a carotaggio continuo;
- n° 01 prospezione sismica M.A.S.W.;
La struttura del sottosuolo individuata costituisce l’elemento di valutazione primario per la
definizione del problema geotecnico. I risultati delle indagini condotte hanno permesso di
individuare la presenza di sedimenti con caratteristiche generali da mediocri a scadenti sino alla
profondità massima di 8,0 m circa dall’attuale piano campagna.
Sono state analizzate soluzioni fondazionali di tipo diretto di tentativo attuando l’analisi delle
condizioni di esercizio per fondazioni dirette (di tentativo) di tipo reticolo fitto di travi rovesce
(dimensioni B = 1, L = 10 m) posato ad una profondità pari a 2,6 m circa da piano campagna. La
stima dei cedimenti ottenuta con differenti metodi di calcolo indica assestamenti medi da
centimetrici a pluricentimetrici con differenziali non sottovalutabili, per alcuni settori specifici.
Per il settore centrale dove è prevista la realizzazione dell’impianto tettoia a protezione delle
pompe di erogazione prodotto, lo sviluppo dei cedimenti medi delinea una condizione generale di
criticità potenziale verso tipologie fondazionali in appoggio diretto.
Si ribadisce pertanto l’importanza che svolge la fase progettuale di verifica dell’accertamento
(con tutte le responsabilità che ne conseguono) della compatibilità struttura/cedimenti (di
eventuali soluzioni in appoggio diretto), da parte dell’Ingegnere progettista e/o calcolatore
incaricato della redazione della progettazione esecutiva e l’accettazione di tali condizioni da parte
dell’impresa esecutrice delle opere, al fine dell’adozione di una scelta progettuale di tal tipo.
Tale condizione giustifica l’opportunità di prendere in considerazione soluzioni fondazionali
alternative, tecnicamente valide ed economicamente vantaggiose e/o comparabili, ma che
garantiscano il drastico abbattimento dei rischi progettuali intrinseci
(fondazioni di tipo indiretto – soluzione caldamente consigliata).
La soluzione ottimale è rappresentata quindi dall’adozione di fondazioni indirette, ossia la
palificazione, in quanto chiaramente conservativa ai fini progettuali. In questo modo i carichi
indotti dalla sovrastruttura vengono trasferiti in profondità in corrispondenza di orizzonti
geotecnicamente adatti bypassando tutte le problematiche precedentemente accennate.
La stima del valore di portanza del palo singolo verrà attuata dall'impresa esecutrice delle
opere fondazionali mediante verifiche dirette in sito della portanza medesima durante le fasi
realizzative e/o post realizzative. Pertanto il dimensionamento, la portanza effettiva delle palificate,
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
42
architetto
Erminio Carella
la valutazione della reale distribuzione dei carichi e dei momenti e l'efficienza del gruppo di pali
verrà stabilita concordemente all'impresa esecutrice delle opere fondazionali in relazione alla
tipologia specifica di palo adottata.
La tipologia di fondazione indiretta da adottare dovrà ovviamente possedere le
caratteristiche tecniche di messa in opera tali da garantire il mantenimento conservativo
delle strutture edificatorie preesistenti situate a breve distanza dalle aree di intervento
evitando in tal modo disturbi o lesionamenti sia pure di piccola entità dei medesimi.
Per i restanti settori (dove si ubicano le strutture edificatorie di servizio) le condizioni
geotecniche generali rilevate, indicano condizioni favorevoli a fondazioni in appoggio
diretto, con carichi ammissibili (pressioni di contatto) non superiori a 80 – 90 kPa.
14. Relazione superamento barriere architettoniche
(Legge 9 gennaio 1989 n° 13 - D.M. 14 giugno 1989 n° 236 e L.R. 6/89)
La presente relazione è volta ad illustrare i criteri progettuali da adottare ed adottati per lavori di
cui all’oggetto, ai sensi della Legge 9 gennaio 1989 n° 13 e con riferimento agli artt. 8 e 9 del D.M.
14 giugno 1989 n° 236.
L’edificio in progetto è da considerarsi visitabile, poiché è resa idonea alle necessità della persona
con ridotta od impedita capacità motoria, garantendo il soddisfacimento dei requisiti previsti dalle
norme relative alla accessibilità.
Si relaziona di seguito sulle caratteristiche degli elementi architettonici interessati e sulle soluzioni
individuate per l’abbattimento delle barriere architettoniche:
Spazio di manovra con sedia a ruote: date le dimensioni ampie dei vari locali e corridoi, si
ritengono idonei, a consentire spostamenti alla persona su sedia a ruote. (Vedi dimensioni in
progetto).
Porte: la luce netta della porta d’ingresso all’edificio è uguale a cm. 200. La luce netta delle altre
porte interne è di cm. 80. L’altezza delle maniglie sarà compresa fra i cm. 85 e 95, eventuali vetri
saranno posati ad almeno cm. 40 dal pavimento e l’anta mobile sarà facilmente apribile.
Pavimenti: i pavimenti del piano di calpestio e del servizio igienico saranno al medesimo livello e
non presenteranno scalini.
Infissi esterni: l’altezza delle maniglie o dispositivo di comando sarà compreso fra cm. 100 e cm.
130 per consentire alla persona seduta la visuale all’esterno.
Gli apparecchi elettrici: i quadri generali, le valvole ed i rubinetti d’arresto delle varie utenze, i
regolatori dell’impianto di riscaldamento, i campanelli d’allarme, il citofono, saranno posati ad
un’altezza compresa tra i 40 cm. ed i 140 cm..
Servizio igienico: per garantire la manovra e l’uso degli apparecchi anche dalle persone con
impedita capacità motoria è previsto in rapporto agli spazi di manovra il posizionamento dei
sanitari, tale da garantire lo spazio minimo per l’accostamento al WC della sedia a rotelle. Il lavabo
avrà il piano superiore posto a cm. 80 dal piano di calpestio e sarà sempre senza colonna con il
sifone del tipo accostato o incassato a parete.
Il WC ed il bidet avranno il piano superiore a cm. 45 – 50 dal piano di calpestio.
Percorsi orizzontali e corridoi: detti percorsi sono previsti con una larghezza minima di cm.
120 ed hanno allargamenti atti a consentire l’inversione di marcia da parte di una persona su sedia
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
43
architetto
Erminio Carella
a ruote, nella parte terminale dei corridoi stessi. Per le parti di corridoi sulle quali si aprono porte,
sono rispettate le necessarie misure.
Scale: non previste
Rampe: rampe inclinate non previste
Ascensore: ascensore non previsto
Servoscala e piattaforme elevatrici: non sono previste.
Autorimesse: non previste.
Percorsi esterni: il percorso pedonale esterno sarà previsto di misura non inferiore a cm. 90 con
eventuale spazio per inversione di marcia e sarà inoltre eseguito in modo tale da essere utilizzato.
Pavimentazioni: le pavimentazioni esterne dei percorsi eventualmente utilizzabili saranno
preferibilmente eseguiti in materiali non sdrucciolevoli con giunte inferiori ai 5 mm. di materiale
durevole. Gli eventuali grigliati presenti avranno maglie non attraversabili da una sfera di cm. 2 di
diametro. In particolare sono previste due tipi di pavimentazione differente: autobloccanti nella
zona rifornimento ed asfalto per tutte le altre aree.
Parcheggi: è garantito uno spazio necessario per l’eventuale trasferimento su autovettura di
persona inabile, in fregio al locale bar/ristoro.
Si dichiara infine, ai sensi dell’art.7, comma 7.3 del D.M. 14 giugno 1989 n° 236, ai
sensi e per gli effetti del D.P.R. del 6 Giugno 2001, n. 380 ed art. 1 comma 4 Legge
13/89, e L.R. 6/89, che nell’edificio in progetto sono soddisfatti i requisiti di
visitabilità previsti e che il progetto di cui all’oggetto e le soluzioni individuate per
l’abbattimento delle barriere architettoniche, sono conformi alle disposizioni dettate
dalle normative in vigore.
15. Indicazioni preliminari sul Piano della Sicurezza
Il Piano di sicurezza e coordinamento in materia di sicurezza e protezione della salute sarà
corredato dagli allegati A e B. (Schede di analisi dei rischi e misure di prevenzione) che formeranno
parte integrante e sostanziale del medesimo.
Tale piano dovrà essere redatto dal Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e
costituirà un articolo specifico del Capitolato di Appalto dei lavori in oggetto.
Il piano di sicurezza e coordinamento dovrà essere redatto in ottemperanza all’art. 100 del D.Lgs.
81/08 e successive modificazioni.
Gli elementi contenuti nel Piano di sicurezza avranno un carattere obbligatorio. Le imprese
contratte compresi i subappaltatori e i lavoratori dipendenti ne dovranno tenere conto anche per
l’eventuale elaborazione del loro Piano di Sicurezza.
L’impresa appaltatrice, ai sensi e per gli effetti della Legge n. 163/06 e successive modificazioni ed
integrazioni, potrà presentare al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, sia prima che
in corso d’opera, proposte di integrazione al piano: in nessun caso saranno comunque ammissibili
modifiche ai prezzi pattuiti.
E’ altresì facoltà del Coordinatore alla sicurezza in fase esecutiva effettuare, qualora si ravvisassero
le difficoltà, modifiche ed integrazioni al Piano. Copia del Piano dovrà essere tenuta sempre in
cantiere per essere messa a disposizione delle autorità competenti preposte alle verifiche ispettive
di controllo. Sarà cura del titolare dell’impresa appaltatrice rendere edotti i rappresentanti della
sicurezza, i preposti e tutti gli addetti al cantiere, compresi lavoratori autonomi ed eventuali
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
44
architetto
Erminio Carella
imprese subappaltatrici, sui contenuti e le prescrizioni del Piano. Sarà compito del Direttore
tecnico di cantiere, il cui nominativo dovrà essere comunicato alla stazione appaltante, vigilare,
unitamente ai preposti, sul rispetto delle prescrizioni del Piano.
Il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione provvederà ad effettuare visite periodiche sui
cantieri al fine di controllare il rispetto dei contenuti del piano, che i lavoratori siano stati edotti in
merito e che vengano messi a loro disposizione ed utilizzati correttamente i D.P.I. previsti per le
singole lavorazioni.
Saranno organizzate, ove necessario, eventuali riunioni di coordinamento in materia di sicurezza e
di protezione della Salute, qualora insorgessero specifiche problematiche in corso d’opera. Di tali
riunioni si provvederà a stilare apposito verbale che diventerà parte integrante del Piano di
sicurezza.
Il Piano dovrà ispirarsi ai seguenti Principi Generali di Prevenzione:
Evitare i rischi;
Valutare i rischi che non possono essere evitati;
Combattere i rischi alla fonte;
Tenere conto dello stato di evoluzione della tecnica;
Cambiare ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o che lo è di meno;
Pianificare la prevenzione integrandoci in un insieme coerente, la tecnica, l’organizzazione del
lavoro, le condizioni di lavoro, le relazioni sociali e l’influenza dei fattori ambientali;
Prendere le misure di protezione collettiva dandole priorità sulle misure di protezione individuale.
Nel rispetto della seguente normativa fondamentale in materia di sicurezza, (l’elenco è disposto in
ordine cronologico e non è esaustivo):
- D. Legge 30 dicembre 2008 n. 207 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e
disposizioni finanziarie urgenti.
- D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e sm.i. ATTUAZIONE DELL'ARTICOLO 1 DELLA LEGGE 3
AGOSTO 2007, N. 123, IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI
LUOGHI DI LAVORO.
- Legge 3 agosto 2007 n. 123 - Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e
delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia. (modificato con il
decreto legislativo n. 163 del 2006)
- D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 187 - Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime
di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni
meccaniche. (abrogato con il decreto legislativo n. 81 del 2008).
- D.P.R. 3 luglio 2002 n. 222 - Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei
cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio
1994, n. 109.
- D.P.R. 22 ottobre 2001 n. 462 - Regolamento di semplificazione del procedimento per la
denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di
dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti pericolosi.
- Legge 7 novembre 2000 n. 327 - Valutazione dei costi della sicurezza. (abrogato con il decreto
legislativo n. 163 del 2006)
- D.Lgs. 14 agosto 1996 n. 494 - Sicurezza nei cantieri mobili. (abrogato con il decreto legislativo
n. 81 del 2008).
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
45
architetto
Erminio Carella
-
-
-
-
-
-
-
-
D.Lgs. 14 agosto 1996 n. 493 - Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. (abrogato
con decreto legislativo n. 81 del 2008)
D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459 - Regolamento per l’attuazione delle direttive 89/392/CEE,
91/368/CEE, 93/44/CEE E 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli
Stati membri relative alla macchine.
D.Lgs. 19 settembre 1994 n. 626 - Sicurezza e salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
(abrogato con il decreto legislativo n. 81 del 2008)
Legge 30 dicembre 1991 n. 428 - Istituzione di elenchi di professionisti abilitati alla
effettuazione di servizi di omologazione e di verifiche periodiche ai fini della sicurezza di
apparecchi, macchine, impianti e attrezzature.
D.Lgs. 15 agosto 1991 n. 277 - Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n.
83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i
rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici fisici e biologici durante il lavoro, a norma
dell’art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212. (abrogato con il decreto legislativo n. 81 del 2008)
Legge 1 marzo 1968 n. 186 - Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.
D.P.R. 19 marzo 1956 n. 303 - Norme generali per l'igiene del lavoro. (abrogato con il decreto
legislativo n. 81 del 2008 - tranne art. 64)
D.P.R. 7 gennaio 1956 n. 164 - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle
costruzioni. (abrogato con il decreto legislativo n. 81 del 2008)
D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547 - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. (abrogato
con il decreto legislativo n. 81 del 2008)
Circolari Min. Lav. 8 gennaio 2001 n. 2 Art. 9.1 del D.l.vo n. 494/96 come modificato dal D.l.vo
n. 528/99 - Redazione del piano operativo - Obblighi responsabilità e sanzioni - Quesito.Min.
Lav. 16 giugno 2000 n. 40
Partecipazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza alla gestione della sicurezza.
Art. 19 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche ed integrazioni.
Min. Int. 20 dicembre 1999 n. 559
Decreto 23 settembre 1999 «Modificazioni agli allegati A e B al regolamento per l'esecuzione
del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n.
635» - Circolare esplicativa.
Min. Lav. 30 luglio 1998 n. 103
Decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1995, n. 547, art. 184 – applicabilità a lavori
in altezza effettuati con l’utilizzo di castelli di lavoro. Parere Min. Int. 8 luglio 1998 n. 16
Decreto interministeriale 10 Marzo 1998 - Chiarimenti.
Min. Lav. 9 aprile 1998 n. 50 Carrelli semoventi per movimentazione. Applicabilità degli artt.
182 e 183 del decreto del Presidente della Repubblica n. 547/1995. Requisiti dei dispositivi di
protezione
Min. Lav. 5 marzo n. 30 Ulteriori chiarimenti interpretativi del decreto legislativo 494/96 e del
decreto legislativo 626/94
I.S.P.E.S.L. 16 luglio 1997 n. 71 - Disposizioni applicative del decreto del Presidente della
Repubblica 24 luglio 1996 n. 459, art. 11, terzo comma, in merito alla compilazione del libretto
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
46
architetto
Erminio Carella
delle verifiche per i controlli periodici da parte delle A.S.L.. – Circolare 25 giugno 1997, n.
162054.
- Min. Ind. 25 giugno 1997 n. 162045 - Disposizioni applicative del d.P.R. 24 luglio 1996, n. 459,
art. 11 comma terzo, in merito alla compilazione del libretto delle verifiche per i controlli
periodici delle A.S.L.
- Min. Lav. 30 maggio 1997 n. 73 - Decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 concernente le
prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili:
ulteriori chiarimenti interpretativi del decreto legislativo 494/96 e del decreto legislativo
626/94.
- Min. Ind. 26 maggio 1997 n. 600524 - Chiarimenti legislativi relativi al d.lgs. 25 Novembre
1996, n. 624.
- Min. Lav. 6 maggio 1997 n. 66 - Decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645: «Recepimento
della Direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul
lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento».
- Min. Lav. 18 marzo 1997 n. 41 - Decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 concernente le
prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili: prime
direttive per l'applicazione.
- Min. Lav. 5 marzo 1997 n. 28 - Direttive applicative del decreto legislativo 19 Settembre 1994,
n. 626, e successive modificazioni.
- Min. Lav. 20 dicembre 1996 n. 172 - Ulteriori indicazioni in ordine all’applicazione del d.lgs. 19
Settembre 1994, n. 626, come modificato dal d.lgs. 10 Marzo 1996, n. 242.
- Min. Int. 17 dicembre 1996 n. 3 - Enti locali. Individuazione del datore di lavoro ai sensi
dell’art. 30 del d.lgs. 19 Marzo 1996, n. 242, recante modifiche ed integrazioni al d.lgs. 19
Settembre 1994, n. 626, relativo al miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
sul luogo di lavoro.
- Min. Lav. 19 novembre 1996 n. 154 - Ulteriori indicazioni in ordine all’applicazione del d.lgs. 19
Settembre 1994, N. 626, recante attuazione delle Direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE
riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro,
come modificato dal d.lgs. 10 Marzo 1996, n. 242.
- Min. Lav. 27 giugno 1996 n. 89 - Ulteriori indicazioni in ordine all’applicazione del d.lgs. 19
Settembre 1994, n. 626, come modificato dal d.lgs. 10 Marzo 1996, n. 242.
- Min. Int. 29 agosto 1995 n. P. 1564/4146 - D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626. Adempimenti di
prevenzione e protezione antincendio. Chiarimenti.
- Min. Lav. 7 agosto 1995 n. 102 - Decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626. Prime direttive
per l’applicazione.
- Min. Lav. 20 gennaio 1982 n. 13 - Sicurezza nell'edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione
e montaggio di elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p. manutenzione delle gru a torre
automontati.
- Min. Lav. 5 luglio 1960 n. 800-I Prevenzione infortuni - Verifiche e controlli.
Inoltre dovranno essere prese in considerazione tutte le prescrizioni dell’Azienda ASL che
dovessero essere formulate nella fase di approvazione del progetto.
Ed in generale tutta la normativa applicabile al cantiere (leggi, decreti, circolari, regolamenti locali,
ecc..).
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
47
architetto
Erminio Carella
Il Piano dovrà indicare eventuali vincoli legati al sito, nonché individuare la presenza di
interferenze lavorative.
Nello specifico, il Piano dovrà prevedere le seguenti procedure operative:
- Allestimento del cantiere rispettando la normativa antinfortunistica ed adottando tutte le
misure per prevenire i rischi di caduta dall’alto;
- Adozione dei mezzi di protezione individuale e collettiva;
- Pulizia quotidiana dell’area di cantiere;
- Accorgimenti specifici per lavori da fabbro;
- Accorgimenti specifici per lavori da idraulico/antincendio;
- Accorgimenti specifici per lavori da elettricista;
- Accorgimenti specifici per lavori edili;
- Accorgimenti specifici per opere in cemento armato;
16.
Specifica Tavole di Progetto (art. 22 comma 2 D.P.R. 554/1999)
Progetto definitivo:
- Stralcio di P.R.G. con l’esatta indicazione dell’area di intervento;
- planimetria d’insieme in scala 1:500 con le indicazioni delle curve di livello delle aree
interessate dagli interventi;
- planimetria in scala 1:200, corredata da due sezioni atte a illustrare i profili significativi degli
interventi, in relazione al terreno ed agli edifici circostanti, prima e dopo la realizzazione, nella
quale risultino specificati la superficie coperta di tutti i corpi di fabbrica. Quote altimetriche di
progetto riferite al piano campagna rispetto ad un caposaldo fisso. Tabella riassuntiva degli
elementi geometrici di progetto;
- Pianta stato di fatto, di progetto e comparata in scala 1:100;
- Sezioni in scala 1:100 dello stato di fatto, di progetto e comparato;
- Progetto strutturale nei suoi aspetti fondamentali in scala 1:100;
- Schemi funzionali e dimensionamento di massima degli impianti;
Progetto esecutivo:
- Particolari costruttivi in scala 1:20;
- Studio viabilità dei mezzi d’opera e dei pedoni di accesso al cantiere;
17.
-
Cronoprogramma
Il cronoprogramma per l'attuazione delle fasi e così articolato:
Approvazione progetto preliminare a base di gara: 7 giorni;
Redazione atti di procedura per appalto di concessione: 30 giorni;
Pubblicazione bando: 80 giorni;
Esplicazione gara: 45 giorni;
Affidamento lavori: 60 giorni;
Esecuzione lavori: 180 giorni;
Collaudo: 60 giorni;
18.
Stima Quadro Economico dell’Intervento
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
48
architetto
Erminio Carella
Di seguito si elencano gli interventi previsti dal progetto preliminare suddivisi per macroaree,
l’elenco non è esaustivo è potrà essere integrato nel dettaglio in fase di progettazione esecutiva
senza aumenti di costo:
OPERE EDILI ed IMPIANTISTICHE:
€ 250.000,00
pulizia area compreso abbattimento e triturazione verde incolto
scarificazione e scolturamento
riempimenti
palificazioni
opere di fondazione
platea fondazione area metano e benzine e relativa recinzione
plinti pensilina
cabina elettrica
cabina riduzione
cavidotti
canalizzazioni tubazioni metano
impianto antincendio
impianto idrico e termico
impianti elettrico
impianto illuminazione piazzale e pensiline
sistema trattamento acque piazzale
opere da lattoniere
opere da giardiniere e di sistemazione esterna
CARPENTERIA METALLICA: dimensioni come da progetto
€ 45.000,00
FABBRICATO GESTORE: dimensioni come da progetto preliminare
€ 45.000,00
PAVIMENTAZIONE ASFALTO e AUTOBLOCCANTI:
€ 90.000,00
IMPIANTO BENZINE:
€ 200.000,00
IMPIANTO METANO COMPLETO DI OPERE
ELETTRO-MECCANICHE:
€ 200.000,00
TOTALE
€ 830.000,00
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
49
architetto
Erminio Carella
importo lavori
€.
830.000,00
opere a base d'asta
€.
788.000,00
oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso)
€.
42.000,00
lavori in economia
€.
0,00
rilievi accertamenti ed indagini
€.
0,00
allacciamenti ai pubblici servizi
€.
90.000,00
imprevisti (IVA compresa)
€.
41.500,00
acquisizione aree o immobili
€.
0,00
accantonamento di cui all'art. 133 del D. Lgs. 163/06
€.
0,00
spese tecniche esterne da rimborsare (IVA compresa)
€.
10.000,00
spese tecniche interne art. 92 D.Lgs.163/2006 modificato dall'art. 18 L. 2/2009
€.
4.150,00
spese tecniche progettazione esecutiva a carico del concessionario
€.
50.000,00
spese di collaudo (IVA compresa)
€.
12.000,00
spese Aut. Vig. LL.PP.
€.
250,00
IVA 21%
€.
174.300,00
Totale somme a disposizione della stazione appaltante
€.
382.200,00
€.
1.212.200,00
somme a disposizione della stazione appaltante
Totale opera
Garbagnate Milanese, li 6 marz0 2013
IL PROGETTISTA
Dott. Arch. Erminio Carella
Via Giosuè Carducci 20 20068 Peschiera Borromeo (Milano)
Tel e F a x 0255301332
e – m a i l: [email protected] - posta certificata: [email protected]
www.abcprogetti.com
c o d. f i s c a l e C R L R M N 6 6 E 1 4 F 2 0 5 H - P . I V A 1 1 6 8 6 1 4 0 1 5 0
50