Bio-Aviation Insight - IndustriaEnergia.it

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Bio-Aviation Insight - IndustriaEnergia.it
NEWSLETTEN
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N.5 - Aprile 2012
Bio-Aviation Insight
Selezione delle news sui biocarburanti avio più significative
filtrate dal web, analizzate e commentate mensilmente
In questo numero
Normativa: Cina-UE dialogo su misure equivalenti
pag. 1
Tecnologia: Processi NGTL e WGTL
pag. 2
Economics: Bloomberg sui costi dei biojetfuels
pag. 3
News: jet fuel drop-in da bioetanolo
pag. 4
Cina-UE dialogano su “misure equivalenti”, sostitutive dell’ETS
Dopo il divieto del governo cinese ai propri vettori aerei di aderire all’ETS europeo si apre uno spiraglio per la risoluzione
della controversia. L’annuncio del governo di Pechino dell’introduzione di una tassa/passeggero volta a finanziare la neo
istituita Civil Aviation Development Foundation, potrebbe infatti indurre l’UE ad esentare dall’ETS le compagnie aree
cinesi che ne fossero partecipi. Il finanziamento della fondazione sarebbe in sostanza visto come “misura equivalente”
(all’ETS) in quanto finalizzato alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della sicurezza. Contatti sono in corso con
il governo cinese per valutare se le azioni previste dal Fondo possano produrre risultati equivalenti a quelli attesi dall’ETS.
Se ciò fosse, sarebbe spianata la strada a formule compensative simili con altri governi ostili all’ETS (tra i quali gli USA) e
potrebbe inoltre avviarsi un negoziato globale in sede ICAO, come auspicato più volte dalla IATA.
Allarme controversia ETS: rischia di danneggiare i negoziati internazionali sul clima
Gli USA hanno ammonito che l’applicazione unilaterale dell’ETS da parte Europea rischia di avere ricadute negative sul
Summit dell’ambiente (COP-18) in programma a Novembre in Qatar. Il funzionario USA per i cambiamenti climatici Todd
Stern che ha partecipato al recente Major Economies Forum di Roma ha affermato: “penso ci possa essere un effetto
spiacevole di contagio dall’ETS alle intese globali sulla lotta ai cambiamenti climatici perché molti Paesi sono davvero
upset a causa dello schema europeo”. Uno schema che tuttavia il Commissario UE al Clima difende strenuamente
argomentando che la Comunità si è vista costretta a vararlo dopo il fallimento degli sforzi multilaterali in ambito ICAO. La
UE rivedrebbe i propri piani se a livello internazionale fosse raggiunto un accordo globale e cogente su misure ugualmente
efficaci a contrastare l’incremento delle emissioni di gas serra dell’aviazione civile. Secondo Bruxelles il maggior costo
dovuto all’ETS sul prezzo di un biglietto per destinazione extra-UE sarà comunque modesto, non più di 4-5 €/passeggero.
Aviation&Environment Summit
Sotto gli auspici di ATAG-Air Transport Action Group e con il supporto di IATA-International Air Transport Association, ACIAirports Council International, ICCAIA-International Coordinating Council of Aerospace Industries Association e CANSOCivil Air Navigation Services Organization, si è svolto a Ginevra il 21-22 Marzo il 6° Summit annuale su Aviazione e
Ambiente. Oltre 350 i partecipanti, moltissimi gli interventi, unanime il favore per la roadmap di decarbonizzazione del
settore indicata da ICAO (vedi grafico in testa a questa pagina), nonché per lo sviluppo di biokerosene sostenibile drop-in
che ne è presupposto integrante ed essenziale. Al termine è stata emessa una dichiarazione congiunta visionabile
cliccando sul titolo.
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NEWSLETTER
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Tecnologia:
processi
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UNTGL eO WGTLI
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Prosegue la nostra rassegna delle tecnologie di frontiera. Dopo l’olio da microalghe (Newsletter N.4), parliamo qui dei
processi NGTL (natural gas to liquids) e della evoluzione WGTL (waste gas to liquids).
Premessa: L’NGTL è una tecnologia in grado di trasformare il gas naturale in un ventaglio di prodotti a bassissimo impatto
ambientale, come carburanti (per trasporto stradale, marina e aviazione), composti chimici o basi per lubrificanti. I
prodotti NGTL sono idrocarburi paraffinici praticamente puri, che hanno eccellenti proprietà di combustione e bruciano
con una fiamma controllata e uniforme. L’NGTL per l’aviazione, in particolare, è un carburante chiaro, pulito e
praticamente privo di zolfo e composti aromatici.
I processi WGTL sono una recente evoluzione di questa tecnologia: il monossido di carbonio prodotto dagli impianti
industriali (acciaierie, raffinerie, industrie chimiche, etc.) e i gas ottenuti dalla fermentazione di biomasse agricole, di
rifiuti urbani e di carbone, vengono trattati con processi di catalisi per ottenere etanolo e prodotti chimici.
Front runners: Avvalendosi di un’esperienza operativa più che
decennale, in partnership con Qatar Petroleum, Shell sta ultimando
a Ras-Laffan il più grande e costoso impianto NGTL al mondo (18
miliardi di $, 140 mila barili/giorno). La tecnologia alla base del
progetto (Middle Distillate Synthesis process) è una evoluzione di
quella in uso nell’impianto da 14 mila barili/giorno attivo dal 1993 a
Bintulu in Malesia. Raggiunta una cospicua riduzione dei costi di
produzione grazie al know-how maturato, Shell prevede di
realizzare impianti anche negli Stati Uniti dove il Liquefied Natural
Gas da scisti è una grande promessa. Per un bel video sul progetto
cliccare:
http://www.youtube.com/watch?v=JBv8xUWMY7E
LanzaTech ha sviluppato un’innovativa tipologia di
bioreattori con i quali è possibile convertire monossido
di carbonio e gas da fermentazione delle biomasse in
etanolo e prodotti chimici. Parallelamente Swedish
Biofuels, nell’ambito di un progetto di ricerca sui biojet
fuel
sponsorizzato
dall’US
Government
Defense
Advanced Research Projects Agency (DARPA), ha messo
a punto una tecnologia che converte prodotti e
sottoprodotti del processo WGTL di LanzaTech in una
miscela di idrocarburi (C4-C20) facilmente sintetizzabili
in jet kero al 100% bio. Le due compagnie hanno
avviato una collaborazione con Virgin Atlantic Airline
per testare il biocarburante su voli di prova.
Per un futuro più remoto NASA e Boeing pensano a LNG criogenico, ovvero gas tenuto allo stato liquido, in grado di
alimentare un concept plane come quello disegnato dal progetto di ricerca SUGAR_FREEZE
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Q – Studio
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I NewA Energy Finance sui costi dei biojet fuels
Economics
Bloomberg
La rincorsa al parity value con il jet-fuel fossile
Con l’avvicinarsi del costo dei biojet a quello del carburante tradizionale per effetto dell’upscale e anche per la spinta
della carbon-liability che assumerà rilievo economico sempre più pesante, le compagnie aeree mondiali tendono al
kerosene da fonte rinnovabile con convinzione crescente, tanto da averlo incluso come componente essenziale in ogni
roadmap di decarbonizzazione. Nel prossimo quinquennio tuttavia il ricorso al biojet rimarrà assolutamente marginale in
quanto ancora eccessivamente costoso e anche di non facile reperibilità. Per far decollare la domanda e dunque avviare
un circolo virtuoso che generi economie di scala e mercato, il sostegno dei Governi in questi prossimi anni è assolutamente
vitale. Questo ed altro è quanto messo a fuoco da
una ricerca condotta da Bloomberg New Energy
Finance sui bioeconomics.
In ordine cronologico queste le tipologie di
biocarburanti avio in corsa verso la parità col
fossile:
quelli
da
oli
vegetali
commestibili
(palma) e non (jatropha, camelina), quelli
lignocellulosici e quelli da micro e macro alghe. I
primi potrebbero raggiungere il pareggio nel
2018, gli altri dopo il 2020. A lunga gittata anche
i biofuel da gassificazione e sintesi di rifiuti solidi
urbani e quelli da sintesi catalitica di gas
industriali di scarto.
WEC e Bloomberg firmano Partnership Agreement (PSA)
Grazie al PSA i due Organismi condurranno insieme una survey esaustiva del costo di tutte le tecnologie innovative di
produzione dell’energia, sia quelle che ricorrono a fonti rinnovabili che quelle che impiegano fonti convenzionali. Lo
Studio prenderà le mosse dal “Survey of Energy Resources”, database WEC utilizzato da moltissime Istituzioni inclusi ONU
e IEA. Bloomberg contribuirà con la rete di monitoraggio dei prezzi dell’energia nonché con le solide competenze in
energy finance. (24.04.2012)
Aviocarburante dalle materie plastiche di scarto
Non nuova ma suggestiva l’idea di riciclare la plastica per farle restituire -tramite pirolisi- l’olio dal quale ha avuto origine
e che vi è contenuto all’80%. Contemporaneamente si otterrebbe energia termica e CO2, entrambi utilizzabili per
alimentare (ad es.) coltivazioni in serra. E’ il disegno industriale che sta alla base del progetto da 100 milioni di $
(autofinanziati) che Pyroil International persegue in Olanda, dove prevede tre impianti per complessive 200Kt/a di
capacità di trattamento a regime. La prima unità da 40Kt/a è prevista in startup a fine anno. Il payout di 3 anni è basato
su un costo della materia prima - plastica di scarto - di 40$/t. L’Olanda produce rifiuti in plastica pari a 1,6 milioni di t/a,
quasi interamente avviate alla incenerizzazione. (da BioEnergy Insight del 3.4.2012)
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News:
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B Byogy Renewables
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E produce
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U fuel Odrop-inI da bioetanolo
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Jet fuel drop-in da bioetanolo
Byogy Renewables Inc. ha annunciato una serie di partnership strategiche per la produzione di jet fuel rinnovabile da
bioetanolo. Tra queste una joint venture con Qatar Airways e un accordo per la fornitura del feedstock con il produttore
brasiliano di etanolo da canna da zucchero Itapecuru Bioenergia. Forte di queste partnership la compagnia californiana si
dichiara in grado di produrre jet fuel di sintesi pienamente sostenibile e rinnovabile, capace di sostituire al 100% il
carburante avio tradizionale e non soltanto di entrare in miscela con esso (50%) come i biokeroseni certificati fino ad ora.
L’avvio della produzione commerciale in Brasile, prevista entro il 2014, a regime raggiungerà i 5 milioni di galloni/anno
(15Kt/a). Parallelamente Byogy sta trattando le condizioni di fornitura di questo volume con la brasiliana Azul Airways.
Honeywell testa un nuovo bio-feedstock
Honeywell produrrà in via sperimentale una partita del suo
Green Jet Fuel da brassica carinata con la collaborazione del
National Research Council of Canada e Agrisoma Biosciences.
Il prodotto sarà poi provato in volo da un Falcon twin-engine
modificato, le cui emissioni saranno captate e registrate da
un velivolo che seguirà la sua scia. La brassica carinata è una
pianta della famiglia delle brassicacee che può essere
coltivata in zone semiaride inadatte alla coltivazione di
oleaginose a destinazione alimentare. Valutazioni al banco
indicano che l’utilizzo di questo tipo di bio-kerosene
consente una riduzione delle emissioni di gas serra tra il 60 e
l’85% rispetto al jetfuel tradizionale. (12.4.2012)
Boeing e All Nippon Airways effettuano il primo volo trans-Pacifico
Il volo è stato compiuto da un Boeing-787 Dreamliner alimentato con una miscela di biokerosene prodotto con olio da
cucina esausto (UCO) e carburante convenzionale. Il 787 partito dal Boeing Delivery Center di Everett (Wa) ha raggiunto
senza scalo l’aeroporto di Haneda a Tokyo dopo avere attraversato l’Oceano Pacifico.
Qantas vola bio e sigla partnership con Shell Australia
Il 13.4 l’Airbus-330 ha collegato Sidney con Adelaide bruciando carburante contenente 50% di UCO (used cooking oil).
Compie un anno il progetto BIRD-Biofuel
Il programma, finanziato dall’US Department of Energy, il Ministero Israeliano delle infrastrutture e dalla fondazione BIRD,
è affidato a Virdia e Virent, due bio high-tech detentrici di brevetti rispettivamente nella dissoluzione
idrolitica+estrazione di zuccheri da biomassa lignocellulosica e nella deossigenazione catalitica di idrocarburi idrosolubili. I
primi campioni di kerosene ottenuti a partire dalla potatura di pini sono di qualità eccellente, a detta del laboratorio della
USAF che li ha analizzati. All’upscale (2018-20), il costo del prodotto promette di posizionarsi al di sotto della parità con il
kerosene petrolifero.
3B Consulting – http://www.3bconsulting.it e-mail: [email protected]
WEC Italia – www-wec-italia.org – e-mail: [email protected]
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