I colori dell`arcobaleno. La Luce
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I colori dell`arcobaleno. La Luce
I colori dell’arcobaleno. La Luce D opo il mantra, che rappresenta senza dubbio l’aiuto più potente per la meditazione luminosa, possiamo utilizzare l’immaginazione forzata per visualizzare particolari immagini che hanno sempre lo scopo di “pulire” un po’ della nostra parte oscura. Abbiamo visto come sia difficile visualizzare, per adesso, immagini dai contorni ben delineati, pertanto è opportuno per il momento, concentrarci su figure più astratte, ma che abbiano sempre il potere di aiutarci a lasciar scorrere i pensieri e le preoccupazioni. Nei capitoli precedenti ho spiegato come la luce sia sinonimo della divinità e di come tutto quanto sia lucente, brillante, rappresenti sia la sacralità che la purezza. Ho detto inoltre che la miglior raffigurazione del Creatore per la nostra mente, che necessita di immagini riscontrabili nella realtà, sia proprio il sole. In effetti non c’è nulla, a noi noto, di più potente, grandioso, lucente ed irraggiungibile del meraviglioso astro. Sappiamo che il sole era da molte antiche civiltà, considerato proprio come una divinità e per questo sarà per noi un modello importante come rappresentazione mentale dell’Assoluto. Ovviamente, sia ben chiaro il sole non è Dio, ma solo un ipotetica Sua rappresentazione che meglio descrive le Sue qualità. Pensare al sole, quindi, per la nostra mente, sarà come pensare a Dio e questo ci aiuterà moltissimo nella nostra meditazione come vedremo nell’esercizio seguente. Esercizio di immaginazione del sole Seduti nel nostro angolo di meditazione, ed assunta la corretta postura, ci predisponiamo con la mente a fare il seguente esercizio. Respireremo per qualche minuto, osservando il nostro respiro, in modo da renderlo fluido e continuo, ma senza sforzarci. Lasciamo, se possibile, scorrere via pensieri e preoccupazioni e poi, appena ci sentiremo pronti, cercheremo di immaginare il sole, quando è alto nel cielo e pieno di luce e di calore. Per aiutarci, potremo guardare per qualche attimo la fiamma di una candela che avremo acceso per la meditazione. Questo ci servirà moltissimo, perché la candela, oltre ad essere un segno di devozione per le entità celesti, ci offre la possibilità di osservare il brillare della sua luce che in qualche modo ci rimanda al sole. L’immagine dovrà essere portata proprio alla fronte in mezzo agli occhi (quello che per i buddisti ed induisti rappresenta il centro del terzo occhio), che dovranno stare chiusi, cercando di mantenere l’immagine in quel punto il più possibile ferma senza oscillazioni. Poi, mentre il respiro sarà assolutamente naturale e non forzato, immagineremo di inspirare i raggi del sole che assieme all’aria entreranno nelle nostre narici. Faremo percorrere all’aria ed ai raggi tutto l’interno del nostro corpo, cercando di visualizzare la luce mentre purifica tutti i nostri organi e le nostre cellule, dalla testa fino ai piedi. Dobbiamo sentirci invasi da un leggero calore benefico, che riscalderà tutta la nostra pelle. Inspirata tutta l’aria luminosa, sempre mantenendo ferma al centro della fronte l’immagine del sole, tratterremmo il fiato per alcuni secondi (senza esagerare), pensando ai raggi benefici che stanno purificando tutto il nostro organismo. Successivamente espelleremo l’aria pensando che questa esca portandosi via tutte le nostre impurità. Lentamente, ma sempre in modo naturale, svuoteremo i polmoni, avendo cura di comprimere l’addome, come abbiamo ormai imparato. La luce che uscirà assieme all’aria sarà meno brillante dato che contiene alcune negatività delle quali ci siamo liberati. Ripeteremo più volte quanto descritto, fino a quando tutto non avverrà in modo spontaneo. Rammento che questo esercizio è molto efficace e potente, sempre se eseguito con convinzione e devozione. Ogni volta che ci risulterà difficile immaginare la luce del sole, potremo aprire gli occhi e guardare la fiamma della candela, per poi ritornare nella nostra meditazione. Si può iniziare per cinque minuti, fino a portare il tempo dell’esecuzione a venti, venticinque minuti. L’importante è procedere gradualmente, senza esagerare, perché altrimenti vengono vanificati tutti i nostri buoni propositi. Esercizio di immaginazione dei colori dell’arcobaleno La luce solare, come noto, è formata da diversi colori. Quelli visibili all’occhio umano però sono solo sette e il fenomeno naturale che ci dimostra e conferma questa affermazione è l’arcobaleno, il bellissimo semicerchio che a volte si forma dopo un temporale. Si può notare la scissione della luce nei sette colori, anche quando questa attraversa un prisma, una superficie vetrata o semi trasparente. E per questo bellissimo fenomeno non possiamo far altro che stupirci e meravigliarci. Dal punto di vista fisico i sette colori, rosso arancione, giallo, verde, azzurro-blu, indaco e violetto, si propagano come onde elettromagnetiche la cui lunghezza è variabile. E’ proprio per questa caratteristica che alcuni fasci colorati riescono ad attraversare più facilmente la densa atmosfera rispetto ad altri colori. La fisica ha inoltre appurato che dal rosso al violetto si ha una lunghezza d’onda decrescente. Infatti la colorazione rossa avendo la lunghezza d’onda maggiore rispetto a quella delle altre colorazioni, è quella che all’ora del tramonto riesce a superare la barriera del pulviscolo atmosferico consentendo al cielo di colorarsi di rosso, regalandoci quel bellissimo quadro che tutti conosciamo quando il sole diventa infuocato. A parte, però, le considerazioni di carattere fisico, i colori dell’arcobaleno sono stati considerati da tutte le tradizioni religiose, come elementi fondamentali per la spiritualità. Se al sole veniva attribuita l’immagine di Dio, per la cabala ebraica e per molte altre tradizioni spirituali, ai sette colori dell’arcobaleno venivano e vengono associati i sette spiriti che si trovano sotto il trono Divino e che rappresentano le sette sacre virtù che sono: Rosso – spirito dell’Amore della vita. Arancione – spirito della Santità. Giallo – spirito della Saggezza. Verde – spirito dell’Eternità. Azzurro-Blu – spirito della Verità Indaco – spirito della Forza. Violetto – spirito dell’Amore Divino del Sacrificio. Questo ci fa comprendere l’importanza dei colori nelle tradizioni religiose, dai paramenti dei monaci a quelli degli ambienti dedicati al culto, tutto possiede un particolare simbolismo che rimanda sempre a qualcosa di sacro. Anche per le tradizioni orientali i colori assumono notevole importanza. Basti pensare che per l’induismo e per il buddismo, ai sette punti energetici chiamati chakra che si trovano nell’essere umano, oltre al nome particolare che rivela la caratteristica energetica viene associato un colore. E guarda caso sono ancora i sette colori dell’arcobaleno. I chakra, che in sanscrito significa “ruota”, vengono così collocati nel corpo umano: Il rosso primo chakra è situato presso il coccige o osso sacro L’arancione secondo chakra è ubicato sotto l’obelico. Il giallo terzo chakra è collocato sotto lo sterno. Il verde quarto chakra sullo sterno dove c’è il cuore. L’azzurro-blu quinto chakra è ubicato dove c’è la gola. L’indaco sesto chakra si trova in mezzo agli occhi. Il violetto settimo chakra appena sopra la testa. Per i nostri fini non ci occuperemo in dettaglio delle tematiche energetiche dei chakra, anche perché non è argomento di questo libro, però è interessante osservare che la colorazione abbinata ad un punto di energia importante e vitale parte dal rosso che è collocato più in basso e arriva fino al violetto in una scala ascendente. Proprio come le rispettive dimensioni della lunghezza d’onda, che partendo da quelle maggiori fino alle più piccole, si inizia dal rosso e si arriva al violetto nello proprio nello stesso ordine ascendente dei chakra. Questo a dimostrazione che alcune regole che valgono per la scienza, sono altrettanto significative per la simbologia spirituale e noi cercheremo di utilizzare le qualità positive e benefiche dei colori per continuare nel nostro percorso di meditazione con le immagini ai fini di ripulire la nostra mente dalle negatività e cercare di apportare energie positive. Potremo iniziare proprio dal rosso per giungere fino al colore violetto. Ma vediamo come dobbiamo fare. Innanzitutto, sarebbe opportuno procurarsi dei cartoncini colorati, che possiamo trovare in negozi specializzati, in modo che rappresentino i sette colori nella maniera più reale possibile. Questo perché soprattutto i colori fondamentali hanno una rappresentazione ben precisa e non dobbiamo avere colorazioni sbiadite o troppo marcate e cupe. Il colore deve essere correttamente rappresentato. Successivamente, si ritaglierà il cartoncino o il foglio colorato in modo da ottenere un cerchio, che avremo tracciato con un compasso, di almeno 15 cm di diametro. Ovviamente se non si ha il compasso è sufficiente prendere un piattino, capovolgerlo sul foglio o cartoncino e tracciare il contorno. La forma geometrica così ottenuta, possiede una valenza simbolica molto importante, ma di questo se ne parlerà nel prossimo capitolo, e pertanto dobbiamo tenere nella giusta considerazione i nostri sette dischi colorati che saranno i nostri oggetti sacri di meditazione. Inizieremo col rosso, appoggiando il relativo cerchio di fronte a noi, in modo che sia chiaramente visibile. Poi, appena siamo pronti nella nostra consueta postura per meditare, cominceremo. Dobbiamo sapere come è stata elencato prima, che a ciascun colore corrisponde una qualità sacra che cercheremo di utilizzare per i nostri fini purificativi. Il rosso, poiché rappresenta lo spirito dell’Amore della Vita, ovviamente possiederà le qualità annesse proprio alla vitalità, all’entusiasmo, alla voglia di vivere, alla voglia di amare e queste sono quelle che noi dobbiamo inspirare assieme all’aria e fare in modo che penetrino in tutto il nostro corpo. Come al solito ci fermeremo qualche istante e poi espireremo eliminando le negatività, che in questo caso saranno la pigrizia, la tristezza e l’apatia. Continueremo questo esercizio per dieci quindici minuti. Ovviamente utilizzando gli altri dischi colorati, faremo le stesse operazioni cambiando le qualità e quindi le negatività di volta in volta a secondo del colore oggetto della nostra meditazione. Utilizzeremo l’arancione quando vogliamo cercare qualcosa di molto elevato che ci riporta alla santità, quindi alla bontà e all’altruismo, eliminando tutto ciò che appartiene al materiale e all’egoismo. Con il giallo mediteremo sulla saggezza, sull’equilibrio, sulla capacità di rimanere centrati, eliminando gli impulsi, la troppa spontaneità e lo squilibrio. Il verde, invece, rappresentando l’eternità, ci invita a meditare su ciò che è eterno, compreso la nostra anima e quindi a non avere paura della vecchiaia e della morte, paure queste che cercheremo di eliminare. L’azzurro-blu è un colore particolarmente importante per i nostri esercizi. Rappresenta la verità e quindi la meditazione sarà molto profonda dato il tema. La verità invita all’onestà, alla sincerità, all’ammissione delle proprie responsabilità e dei propri limiti. Invita alla riflessione sul nostro comportamento nei confronti degli altri e a prendere le giuste decisioni. Cercheremo di apportare al nostro essere le straordinarie qualità che appartengono a colui che è sempre nella verità e allontaneremo tutte le parti ostili a questo modo di essere. Con l’indaco mediteremo sulla forza, che non è solo quella fisica ma soprattutto quella interiore. La forza di volere essere se stesso e percorrere il cammino verso la divinità senza avere paura di nulla. La forza del coraggio di chi sa di essere protetto. Ovviamente con questo colore bisogna espellere la paura in tutte le sue forme. Poi c’è il violetto. Questo è il colore dell’Amore Divino del Sacrificio che apporta la qualità suprema di colui che è illuminato. Meditare su questo colore permette di assorbire l’amore totale verso il prossimo, senza limiti. Per questo che dovremo allontanare le impurità dovute all’attaccamento, alla voglia di possesso, agli impulsi di discriminazione, alle pulsioni di avversità nei confronti dei diversi ed alla nostra abituale intolleranza verso coloro che la pensano in modo differente da noi. Come si noterà sono tutte possibilità che abbiamo di migliorare la nostra coscienza, il nostro essere. E con i colori e le loro qualità intrinseche, riusciamo a far visualizzare la mente su qualche cosa di concreto (la colorazione) che comunque è associato a qualcosa di invisibile (le virtù e qualità). Raccomando solo di meditare su di un colore per volta, in modo da consentire alla mente di lavorare in profondità con efficacia.