Il Resto del Carlino Stampini? Gli devo la vita La maglia di Ronaldo

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Il Resto del Carlino Stampini? Gli devo la vita La maglia di Ronaldo
22 novembre
Il Resto del Carlino
Stampini? Gli devo la vita
IL DOTTOR Stampini? Mi ha salvato la vita. E se oggi ho due bambini lo devo a lui». È
solo una delle tante testimonianze di gratitudine e stima arrivate in questi giorni ad Andrea
Stampini, 65enne ginecologo ferrarese finito al centro di una bufera giudiziaria dal
momento che, secondo gli inquirenti, avrebbe esercitato la professione per 36 anni senza
mai aver conseguito la laurea. Voci e testimonianze che fanno da contraltare ai tanti
detrattori che, dall’esplosione del caso nel luglio scorso, hanno attaccato su più fronti il
presunto falso medico. Tra le persone che non hanno smesso per un minuto di credere
alla versione di Stampini e che non gli hanno fatto mai mancare la loro solidarietà c’è
Chiara Negrello (foto), giovane mamma di Bassano del Grappa, da dieci anni paziente del
ginecologo 65enne. «Mi sono sempre trovata benissimo con lui – racconta –. Una volta mi
ha addirittura salvato la vita. Durante una visita si è accorto che avevo la pancia piena di
sangue semplicemente toccandola. A quel punto mi ha fatto operare d’urgenza». Dopo
quell’episodio a Chiara era stato detto da altri sanitari che non avrebbe più potuto avere
figli. «Stampini invece – ricorda la donna – mi disse di stare tranquilla che nel giro di
quattro mesi sarei rimasta incinta. Ha sbagliato soltanto di un mese».
INSOMMA, un medico «preciso, acuto, disponibile e preparato, sul quale non ho mai
avuto nulla da eccepire». Negrello non vuole nemmeno pensare al fatto che il
professionista che per anni l’ha curata non sia un vero medico. «Io credo che si tratti di un
errore – ipotizza –. Magari è semplicemente un fascicolo che è andato perduto. Se
dovesse saltare fuori che davvero non è laureato e per tutti questi anni ha mentito a tutti i
suoi pazienti ci rimarrei male. Ciò non toglie però che a me ha sempre e solo fatto del
bene dal punto di vista professionale». NON TUTTI però la pensano come la mamma di
Bassano. Tantissimi ex pazienti sono convinti della tesi sostenuta dalla procura di
Venezia. Al punto che l’Unione Consumatori del Veneto, si sta preparando per presentare
un nuovo esposto contro Stampini alla luce dei nuovi sviluppi dell’inchiesta veneziana. Ad
accorgersi che qualcosa non andava con i titoli di Stampini sono stati i carabinieri del Nas
che, confrontando la copia degli attestati di laurea autenticati da un notaio depositati
all’Ordine dei Medici ferraresi con i dati a disposizione dell’Università di Bologna, non
hanno trovato alcuna corrispondenza. Fatto a causa del quale il 65enne è stato indagato
per esercizio abusivo della professione. Dal canto suo Stampini ha sempre ribadito di
essere laureato, eccome. «Il problema è che non si trovano i titoli – ha spiegato il suo
legale, l’avvocato David Zanforlini –. Li stiamo cercando».
La maglia di Ronaldo per realizzare i progetti di Oncologia
«SIAMO nati per dare una mano nel dopo terremoto, poi abbiamo portato un aiuto agli
alluvionati ed ora perché fermarsi?». Così Nevio Bortolai, vero e proprio motore di
‘Insieme per ricominciare’ annuncia con orgoglio la prossima iniziativa di beneficenza in
calendario per mercoledì prossimo, 25 novembre. L’appuntamento è alla sala Estense,
alle 21, con una serata, si legge sulla locandina, «in favore delle problematiche
oncologiche dei pazienti dell’ospedale Sant’Anna». E sarà proprio il primario di Oncologia
Antonio Frassoldati a illustrare il progetto al quale sarà devoluto l’incasso dell’iniziativa.
Progetto a sostegno del quale, in ben trecento locali di Ferrara, saranno messi altrettanti
salvadanai. Alla sala Estense, invece, oltre ai fondi che saranno racoclti dall’entrata a
offerta libera, saranno messe all’asta (battitore sarà l’arbitro di Serie A Marco Narbirati) le
maglie, con tanto di certificato di autenticità, di Cristiano Ronaldo (nella foto) e del
giocatore del Milan Mattia Di Siglio. Alla serata, che ha il patrocinio della Lilt, presentata da
Andrea Bianchi e Barbara Mezzogori con la partecipazione di Simona Natali (foto grande),
interverranno Andrea Poltronieri, Roberto Rimondi, Martina Ardizzoni, Lorenzo Barbieri,
Jlenia Guaraldo, i ragazzi del laboratorio teatrale Los Rumberos, gli allievi della Scuola di
musica di Voghenza e la Big Band, il campione italiano di boxe Alessandro Caccia.
Infermieri, l'esperimento dei turni ci farebbe lavorare 13 ore di seguito
ALLA tappa codigorese del Regionando Tour i consiglieri 5 Stelle – nella sala Sant’
Eurosia gremita –, hanno riassunto i risultati della loro attività istituzionale. Ma l’aspetto più
interessante è emerso dalla testimonianza di Valeria Ferretti, segretaria provinciale
Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, la quale ha criticato pesantemente il
sistema sanitario del Delta e quello ferrarese. «VOGLIONO sperimentare un nuovo
metodo di turnazione – dice – con il rischio che un infermiere richiamato in servizio, dopo
una pausa di mezz’ora, sia costretto a svolgere un altro turno di 6 ore che dopo le prime 7
diventerebbero 13 complessive. Solo sperimentare questa cosa credo sia sbagliato
professionalmente e anche come garanzia dei pazienti. Tutto perché non vogliono
assumere e risparmiare». La consigliera regionale Raffaella Sensoli ha ricordato che è
stato chiesto all’assessore regionale Sergio Venturi di evitare azioni scoordinate di
chiusure o altre scelte senza prima un progetto generale sulla sanità regionale. «Senza
mai dimenticare – dice la grillina – che in Emilia Romagna abbiamo ben 17 direttori
generali strapagati con premi finali altissimi a fronte dei 4 in Toscana dove comunque la
sanità funziona bene». Sempre la segretaria del Nursid ha ricordato che c’è una sola auto
«con medico a bordo per tutto il Delta, infermieri che fanno prima gli autisti, con lo stress
che questo comporta se si interviene su un codice rosso, e poi anche gli infermieri sul
paziente». E ancora: «Autisti di ambulanze che rischiano la patente, perché l’Ausl non li
vuole dotare di quella di servizio, e nel caso si accerti che l’incidente col mezzo è per
causa loro, potrebbero essere chiamati a pagare le spese di tasca propria. Infine stanno
approvando un protocollo operativo per cui se un infermiere arriva su un infartuato deve
somministrargli un certo farmaco, e se è un ictus un altro farmaco, ma i pazienti non sono
cose e possono avere mille variabili». Gianluca Sassi ha parlato della battaglia contro i
costi della politica visto che, anche grazie alla pressione svolta dal 5 Stelle nella legislatura
passata e in campagna elettorale, si sono risparmiati 660.000 euro, portando l’indennità di
tutti i 50 consiglieri regionali a 5.000 euro lordi. Sul sociale invece Raffaella Sensoli ha
informato che la Regione ha accettato la proposta di abbattere l’Irap delle Asp portandolo
al livello di quello delle Cooperative, un argomento che verrà discusso e votato anche al
prossimo consiglio comunale del 30 novembre a Codigoro.
La Nuova Ferrara
«Assunte dirigenti esterne non c’erano profili interni?»
Nei giorni scorsi l’ex direttore generale dell’azienda Sant’Anna, Giuseppe Balicchi, aveva
sollevato la questione dell’assunzione dall’esterno di un responsabile amministrativo
dell’Asl «al costo di 200mila euro l’anno» nonostante si vada, aveva sottolineato, verso
l’accorpamento di funzioni fra Asl e S. Anna. Ieri è stato il Comitato delle Vittime della
Pubblica Amministrazione, di cui è portavoce Aldo Ferrante, a porre un quesito analogo
per l’azienda S. Anna prendendo spunto dai «due avvisi pubblici per il conferimento di un
incarico quadriennale: un dirigente medico di direzione medica di presidio ospedaliero e
un dirigente amministrativo collegato alla struttura complessa attività amministrative di
presidio». Due le domande di partecipazione giunte entro i termini di scadenza e due, poi,
gli incarichi affidati: alla dottoressa Agostina Aimola (dirigente amministrativo) e alla
dottoressa Francesca Bravi (presidio ospedaliero). Entrambe hanno ricoperto incarichi
dirigenziali nell’Asl di Ravenna, come il direttore generale del S. Anna, Tiziano Carradori,
che fra i vari incarichi è stato anche direttore generale dell’Asl di Ravenna. Agostina
Aimola, scrive il Comitato, è anche «coniuge di Giuseppe Zuccatelli», ex manager della
sanità ferrarese e poi tecnico di alto profilo per la sanità in Abruzzo e Campania.
Francesca Bravi ha collaborato in passato con Carradori per alcune pubblicazioni
sanitarie. «Due brave e preparate dirigenti», commenta il Comitato, che chiede però
perché non sia stato possibile, neanche in questa occasione, valorizzare professionalità
interne alle due aziende sanitarie ferraresi.
Firme per l’Ospedale del Delta
Il comitato non si ferma
LAGOSANTO Nei giorni scorsi la vertenza sulla de potenzializzazione e paventata
chiusura dell’ospedale del Delta di Lagosanto a favore di quello di Cona aveva avuto un
significativo sussulto con la presa di posizione del sindaco di Lagosanto schieratasi a
favore del mantenimento del reparto di neonatologia dello stesso recepito dal Comitato per
la salvaguardia contraddittorio rispetto ai precedenti atteggiamenti dello stesso primo
cittadino, che le ha chiesto di prendere una posizione chiara per il bene futuro della
struttura. Va ricordato che il comitato ha come suo portavoce Alberto Canetto. La bomba
sembra essere stata disinnescata dalle parole dell’assessore regionale alla sanità Sergio
Venturi che durante l’inaugurazione della Casa della Salute di Codigoro «ha rassicurato come si legge in una nota del comitato - i cittadini sul destino dell’ospedale dichiarando
testualmente che la struttura non verrà chiusa e che tutti i provvedimenti di dislocamento
attuati riguardano una razionalizzazione ottimale delle spese e non visti come tagli
sistematici ai servizi. I promotori della petizione, che ha già raggiunto le 5.000 firme non si
fidano ciecamente delle parole dell’assessore. «L’iniziativa popolare proseguirà con
ancora più vigore - dice il portavoce Alberto Canetto - perché vogliamo raggiungere
l’obiettivo prefisso, cioè quello di far capire alla Regione che la nostra non è una visione
limitata ma una sollevazione di forte condivisione di chi non ha altra possibilità di far
sentire la propria protesta».