Relazione Presidente Lusetti
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Relazione Presidente Lusetti
39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 1 Buon pomeriggio a tutti Un particolare benvenuto alle cooperatrici e ai cooperatori; alle autorità, ai rappresentanti delle istituzioni, dei partiti; alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali che con la loro presenza ci onorano e testimoniano l’importanza della cooperazione nella società italiana. Un ringraziamento e un saluto particolare agli amici Maurizio Gardini e Rosario Altieri con i quali condividiamo l'obiettivo strategico della Alleanza dei cooperatori italiani e a Pauline Green presidente dell’Alleanza delle cooperative internazionali che con grande passione e competenza ricopre il ruolo che fu già del nostro compianto Ivano Barberini. Con voi cooperatori nei mesi scorsi ho fatto un viaggio per l'Italia, un'immersione nel Paese reale con tutti i suoi problemi, le sue ansie, le sue paure, che mi ha consentito, anche, di vedere sui volti di tutti voi la voglia di andare avanti. Di non mollare, di rimettersi in gioco per l'ennesima volta. Quella stessa volontà che ci ha permesso di resistere in questi anni e che oggi ci fa parlare del nostro futuro e di quello del Paese. Questo viaggio in Italia che ho avuto la fortuna di fare accanto a voi mi ha restituito una immagine e una consapevolezza diversa dei nostri limiti e delle nostre potenzialità. La consapevolezza che pur in un mare di difficoltà e senza nessun porto sicuro, il nostro orizzonte si può ampliare verso nuovi mercati e nuovi ceti sociali. Non ho una visione del mondo pan-cooperativo, siamo una parte dell’economia italiana, molto importante, ma sempre una parte. Ed è giusto che sia così. Sono sicuro, però, che questo ruolo lo dobbiamo recitare fino in fondo perché i valori, gli ideali, le proposte, la concretezza di cui siamo portatori servono a noi e servono al Paese. In un'economia che arranca, che ha perso tutte le sue certezze, in una società frammentata e smarrita la nostra presenza, la nostra forza di coesione sociale il nostro legame con il territorio sono utili oggi più che mai. I nostri Congressi non sono stati solo partecipati, sono stati anche ricchi di interventi, luogo di condivisione, pieni di spunti e aperti alla società civile. Tutto ciò testimonia che nel, Paese non vi è solo l'antipolitica e la protesta disperata fine a se stessa. Per fortuna le basi della nostra convivenza, quelle che poggiano sulla Costituzione repubblicana, sono solide. Le stesse basi che ci fanno essere al fianco del nostro Presidente della Repubblica, un grande uomo, che quotidianamente aiuta il Paese a tenere la barra dritta. Grazie alla forza e alla saggezza del Presidente Napolitano in questi anni difficili l'Italia non ha sbandato. A Lui vanno il ringraziamento e i più grandi auguri di tutti i cooperatori italiani. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 2 Non c'è solo l'antipolitica -dicevo- ma anche la domanda di maggiore democrazia. E noi parte di questa domanda la intercettiamo e la esprimiamo. Tanti sono i luoghi in cui si manifesta: l'associazionismo, il volontariato, i nuovi media. Tra questi vi sono anche i tradizionali corpi intermedi, che possiedono molti dei difetti che vengono attribuiti loro e che, certamente, debbono cambiare. E non poco perché sono entità essenziali per tenere coeso il Paese, perché sono luoghi dove si formano e si consolidano opinioni, dove si genera consenso e consapevolezza. Legacoop ha intrapreso questo cammino di cambiamento aderendo al progetto di costruzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, per continuare ad essere un fattore di trasformazione della società attraverso la creazione di lavoro e per continuare a rappresentare una concreta opportunità per le ambizioni di crescita sociale di migliaia di persone. Il lavoro di questi mesi ha visto il coinvolgimento non solo di migliaia di cooperatori ma anche di personalità di grande spessore provenienti dal mondo universitario, politico ed economico tra cui Jeremy Rifkin, Romano Prodi, Mariana Mazzucato e Chiara Saraceno che hanno dato il proprio contributo sia partecipando alle nostre iniziative, sia scrivendo le loro riflessioni. Nei congressi regionali ho sentito parole intrise di concretezza e di passione, di futuro e di senso di responsabilità. Non si sono sottaciuti errori né si sono sottovalutate le minacce che incombono. C’è stata la capacità di narrare i cambiamenti dell'economia e della società, di cogliere i segnali di discontinuità e di valutarne gli effetti per le cooperative. Il rapporto con il territorio, con le comunità locali è stato letto non come debolezza o arretrato localismo ma come punto di forza del sistema Paese. Un sistema da aprire alla competizione globale e non a caso abbiamo intitolato il nostro documento precongressuale “Cooperazione 2020” per darci un orizzonte temporale adeguato e una dimensione di mercato che ha i confini dell’Europa. Dai congressi emerge la conferma che l'economia cooperativa ha tenuto in termini di valori della produzione. Ha attraversato questo lungo periodo salvaguardando, laddove ce ne erano le condizioni, l'occupazione, la solidarietà, i diritti. Ha avviato percorsi di innovazione e rafforzamento di quella parte del proprio tessuto imprenditoriale che ha dimostrato di saper reggere alla crisi. Tutto ciò ha determinato una forte riduzione dei margini e dei patrimoni. Le cooperatrici e i cooperatori sentendosi un pezzo del Paese che non accetta un destino di stagnazione, che non delocalizza, sono in grado di reagire, di ricercare nuove soluzioni e di organizzarsi per realizzarle. Dalle Assemblee regionali è emersa una forte spinta al rinnovamento con una nuova classe dirigente, più equilibrata per connotazione di genere e di 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 3 generazione, espressione di una volontà di rispetto dell'apporto di ciascuno e di rilancio del patto tra associazione e cooperative a cui viene garantito un ruolo centrale nella determinazione delle scelte. Rinnovamento che è misurabile in questa stessa assemblea dove i nuovi delegati sono oltre il 70% rispetto a quelli del 38° congresso. Il confronto serrato e il lavoro comune hanno costruito una forte condivisione dei temi congressuali e in particolare all'individuazione di nuovi paradigmi per lo sviluppo cooperativo, alla costruzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane e alla lotta contro tutte le illegalità, un tema -quest'ultimo- divenuto dolorosamente attuale. Noi siamo persone per bene, ma la nostra fiducia può essere tradita come ci ricorda la vicenda venuta alla ribalta nelle ultime settimane a Roma. Una vicenda che ci ha procurato rabbia e sconcerto, che ci ha ferito profondamente perché sappiamo di essere altro. Rifiutiamo con forza le volgari generalizzazioni e le strumentalizzazioni che sono state fatte da avversari e da presunti amici. Potremmo dire che sono episodi isolati o mariuoli ma non lo facciamo. Accettiamo il confronto per capire dove migliorare. Ribadendo con forza, però, che il discrimine è tra onesti e disonesti e non tra grandi e piccole cooperative, tra cooperative sociali o società pubbliche. Il discrimine è tra chi delinque e chi no. Abbiamo la coscienza a posto, ma nessuno si può sentire immune. Dobbiamo alzare la guardia, migliorare l'azione di contrasto alle illegalità perché viviamo in uno dei Paesi più corrotti di Europa. Per quanto riguarda le vicende romane noi abbiamo fatto la nostra parte senza timidezze, con forza e determinazione. Abbiamo espulso, senza aspettare l'esito degli accertamenti giudiziari, chi con il proprio comportamento ha comunque tradito la fiducia dei suoi soci e di tutti i cooperatori; Abbiamo deciso di restituire i contributi associativi frutto delle attività illecite: non vogliamo soldi provenienti da corruzione; Abbiamo scelto di costituirci parte civile, perché siamo parte offesa, tutti noi, contro di loro; Ci aspettiamo dalla cooperativa 29Giugno comportamenti coerenti e conseguenti e nel frattempo abbiamo preso contatto con il commissario per salvaguardare occupazione e continuità aziendale. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 4 E infine, Abbiamo avviato una fase nuova e di profondo rinnovamento in Legacoop Lazio. Questa vicenda ci ferisce maggiormente perché a noi i cittadini chiedono, giustamente, di più, sopratutto ora che il peggioramento delle condizioni economiche e sociali fanno emergere forti segnali di pericolo per la stessa tenuta democratica del Paese. Una recente ricerca da noi commissionata alla SWG ritrae lo sconcerto che attraversa il Paese: Le emozioni che le persone ammettono di provare più spesso sono il disgusto, la rabbia e la tristezza. C'è un crollo di fiducia generalizzato, che colpisce tutti. L’immagine delle istituzioni e dei corpi intermedi è in caduta libera, come dimostra il crollo della partecipazione alle elezioni. Addirittura riemerge il culto dell'uomo solo al comando che mette in tensione la stessa democrazia. Questo clima di rassegnazione, di sfiducia sul futuro e rabbia nel presente, ha radici profonde in quel che è successo nell'ultimo ventennio al nostro Paese e per contrastarlo efficacemente abbiamo bisogno di riforme sostanziali dell'economia e della giustizia sia civile che penale. Un Paese che ha bisogno di semplificare il proprio assetto istituzionale, di ridurre i centri di spesa e di qualificarne i controlli. Se non portiamo a compimento le riforme nel giro di pochi anni consegneremo l'Italia a un destino di inevitabile declino. In tutto ciò sosteniamo l’azione del Governo augurandoci rapide attuazioni di quanto dichiarato e un minor tasso di conflittualità con le parti sociali. Non è un appello ai buoni sentimenti ma una necessità per non perdere tempo nella soluzione dei problemi. Sulle questioni che giudichiamo prioritarie la nostra opinione è nota, ma vale la pena qui ricordarla: Lavoro Per quel che concerne la recente riforma delle norme in materia di lavoro condividiamo quelle azioni che tendono a perseguire un'estensione delle tutele sociali, a semplificare gli adempimenti burocratici, ad allestire, finalmente, un sistema efficace di politiche attive, a razionalizzare le strutture deputate ai controlli, ad investire nelle politiche di conciliazione. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 5 Pensiamo, invece, che intervenire ancora sulla flessibilità in uscita non sia prioritario e rischi di incrinare inutilmente i rapporti con le parti sociali. Non condividiamo, infine, che nel contesto della riforma risulti assente la promozione della partecipazione dei lavoratori nelle imprese: agire in questo ambito può portare ad un consolidamento delle relazioni industriali di tipo collaborativo, utili per tutti. Per l'immediato futuro crediamo vada fatto il massimo sforzo per assicurare il più possibile la continuità delle imprese ed evitare la dispersione delle risorse umane e professionali laddove si aprono stati di crisi, così come siamo convinti che vadano sostenute le esperienze di workers buyout attraverso le quali negli ultimi 12 mesi abbiamo salvato più di mille posti di lavoro. Giustizia Rispetto all'operato del Governo Renzi sul tema della giustizia, condividiamo l'intento di favorire gli accordi stragiudiziali. È noto, infatti, che l'inefficienza del sistema giudiziario italiano, soprattutto nel settore civile, continua a costituire un freno alla crescita economica, scoraggiando gli investitori stranieri e contribuendo all'indebolimento della struttura produttiva del Paese. Occorre quindi andare avanti nell'opera riformatrice in particolare sul tema del "tribunale delle imprese". In materia penale condividiamo il recente disegno di legge che inasprisce le pene per i reati di corruzione e ci auguriamo che il testo definitivo contenga norme premiali per chi confessa e anonimato per chi denuncia. Come elemento forte di prevenzione invitiamo il Governo a procedere speditamente verso la semplificazione legislativa e sosteniamo con forza la reintroduzione del reato di falso in bilancio. Se non vedremo risultati promuoveremo iniziative specifiche e ci auguriamo di trovare accanto a noi molte forze sociali e politiche. Riforma Pubblica Amministrazione Il cosiddetto Decreto Madia è stato indubbiamente un passo in avanti per garantire ai cittadini e alle imprese servizi amministrativi efficaci ed efficienti con interventi propedeutici al ricambio generazionale, a un turnover più flessibile che consenta assunzioni, e una razionalizzazione dei costi. È comunque un primo passo. Molto deve essere ancora compiuto come testimonia l'Agenda per la semplificazione 2015/2017 approvata pochi giorni fa dallo stesso Consiglio dei Ministri. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 6 Si tratta di misure annunciate nel passato ma rimaste lettera morta. Ora è necessario non solo procedere, ma farlo rapidamente, partendo dalle semplificazioni più immediate e concrete. Ad esempio, consentendo alle reti d'impresa di avviare procedimenti e ottenere contributi con un unico atto collettivo e di avvalersi di tutti gli strumenti di semplificazione vigenti per le singole imprese. Sulla legge di stabilità abbiamo dato un iniziale giudizio generalmente positivo pur criticandone alcuni aspetti. Il dibattito in corso e una serie di emendamenti presentati dallo stesso Governo ci stanno fortemente preoccupando per questa tendenza a considerare le imprese come bancomat a cui sottrarre ulteriori risorse (reverse charge) indebolendone ancor di più la capacita operativa e di investimento. Contestualmente all’azione governativa noi siamo impegnati a fare fino in fondo la nostra parte mettendo le capacità e le energie di cui la cooperazione dispone al servizio della costruzione di nuovi paradigmi economico-sociali in un mondo già profondamente trasformato da questa lunga crisi. Ciò richiede di fare i conti con i limiti che la cooperazione ha mostrato, innovare profondamente i settori storici e interpretare, promuovere ed organizzare i nuovi bisogni, interloquire efficacemente con gli altri attori, pubblici e privati, per porre le condizioni che consentano una nuova e diversa fase di sviluppo. Guardare al futuro per le nostre cooperative significa completare le ristrutturazioni dei settori in crisi quali la filiera della edilizia, per cui reiteriamo la richiesta dello stato di crisi nazionale. Un settore che va riorientato verso la messa in sicurezza e salvaguardia dei territori, verso il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente e lo sviluppo di forme di housing sociale. Nuovi paradigmi di sviluppo significa valorizzare i patrimoni del nostro Paese quali il paesaggio, la cultura, le città d'arte, i siti archeologici, l’agricoltura sostenibile, il cibo e incrementare così i flussi turistici. Interloquire con gli attori pubblici significa proporre un modello di welfare innovativo in grado di coprire e soddisfare i bisogni delle persone alle quali lo Stato non è più in grado di garantire l'universalità dei servizi. E significa, infine, porsi concretamente come ci sollecita a fare Rifkin il problema della gestione dei beni comuni quali l’energia, l'acqua e il territorio mettendo in relazione chi di noi organizza utenti con chi gestisce servizi. Guardare al futuro, per noi, vuole inoltre dire nuove imprese per nuovi soci. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 7 C'è grande passione attorno a questo tema, molte intelligenze si stanno impegnando, dando prova di grande creatività, le iniziative fioccano, si stanno creando nuovi rapporti, con ceti e categorie professionali, istituzioni, soggetti sociali. La nascita di nuove cooperative rappresenta un segnale positivo: anche negli anni della lunga crisi l'indice di natalità ha registrato valori costantemente superiori a quelli delle imprese private. Ogni anno nascono, nel nostro Paese, circa 7.800 nuove cooperative. Si tratta, non di rado, di imprese patrimonialmente fragili, ma spesso con tratti di assoluta novità perché aggregano giovani laureati in settori innovativi che non emigrano, favoriscono la ripresa delle attività in aziende fallite o garantiscono la continuità aziendale in assenza di un proprietario disposto a farlo. L'impresa cooperativa nasce dai bisogni comuni a più soggetti. La promozione attiva di nuova imprenditorialità deve diventare, più di quanto è stato nel passato, una consapevole azione per sostenere la domanda di autoimprenditorialità presente nel Paese. Molti territori, anche grazie al prezioso apporto di Coopfond, il nostro fondo mutualistico, sono oggi attivi e stanno conseguendo primi ed incoraggianti risultati. LEGALITÀ Questo sforzo di innovazione e di proposte per il futuro vanno accompagnate anche e sopratutto da una profonda riflessione sul tema della legalità e di una corretta competizione sul mercato. Questa questione ha attraversato tutto il nostro dibattito congressuale e gli eventi di Roma e altri meno recenti lo ripropongono in tutta la sua drammaticità. Se a distanza di tanti anni da tangentopoli siamo ancora qui a fare i conti con questi episodi vuol dire che nella società italiana non si è fatto abbastanza; vuol dire che noi non abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte. A volte ci siamo omologati ai comportamenti di un mercato poco trasparente e non ci siamo distinti con una azione improntata ai nostri valori e al rispetto della legalità. Se non vogliamo rimanere intrappolati tra il danno di perdere un lavoro e la vergogna di perdere la reputazione, questa battaglia contro tutte le illegalità la dobbiamo fare ovunque e con chiunque. Dobbiamo avere la consapevolezza che se non eleviamo il livello di impegno su questo argomento il nostro movimento non ha futuro. Rimarranno singole imprese ma scomparirà la grande spinta ideale e la forza organizzata per costruire insieme una società in armonia con i bisogni delle persone. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 8 Dobbiamo sentirci, ognuno di noi, intimamente responsabile di questo bene comune che è la reputazione. Dobbiamo capire che le azioni illegali sono per noi criminali due volte: una perché si viola la legge e l'altra perche si mette a repentaglio la capacita di trasferire alle generazioni future i patrimoni ricevuti. E' per questo che abbiamo dichiarato in mille modi che essere cooperatori significa contrastare la corruzione, difendere e promuovere i diritti, rispettare le regole. E' per questo che abbiamo chiesto norme più trasparenti e stabili sul funzionamento del mercato e degli appalti. E' per questo che abbiamo denunciato gli effetti distorsivi della clausola del "massimo ribasso" e dell'esasperata competizione sui prezzi. Ancor prima delle leggi, dei controlli, delle buone pratiche in materia di governance dobbiamo sapere e sentire che ognuno di noi ha una responsabilità verso gli altri soci e verso le altre cooperative, che chi viola il patto di fiducia al di là della rilevanza penale delle azioni è fuori dal nostro mondo. La nostra reputazione non è minacciata solo da comportamenti illegali di qualcuno ma oggi anche e sopratutto dal fenomeno delle false cooperative dietro cui si manifestano pratiche di dumping contrattuale, lavoro nero ed evasione fiscale. La battaglia contro le false cooperative ci accomuna alle altre centrali cooperative ed è terreno su cui ricercare intese con le organizzazioni sindacali. Come Alleanza ci impegneremo: In una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare per aumentare il contrasto a questo fenomeno; Nel potenziamento degli osservatori provinciali e dei controlli interforze. In questo contesto di lotta all'illegalità Legacoop inoltre conferma e propone alle proprie associate di aumentare il sostegno e la promozione, anche in collaborazione con Libera, delle cooperative di gestione delle aziende e dei beni confiscati alle mafie. Tornando ai temi economici, guardare con speranza al futuro e pensare a nuovi paradigmi di sviluppo significa affrontare i nodi che frenano l'azione delle imprese, a partire dal tema del credito e dei finanziamenti. E per noi vuol dire: rivisitare il funzionamento della filiera delle garanzie nel suo complesso, dando un maggior impulso al processo di fusione e rafforzamento patrimoniale dei consorzi fidi; 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 9 aumentare la capacità degli strumenti finanziari cooperativi attraverso il lavoro in rete, integrando presenze e risorse nazionali con quelle territoriali. Pensiamo, in questo modo, di riuscire a garantire un flusso di finanziamenti più adeguato e di poter accedere anche a fonti esterne a sostegno delle ristrutturazioni e dello sviluppo. Tutte le iniziative che assumeremo dovranno possedere, sin dalla loro progettazione, un respiro unitario tra le tre centrali dell'Alleanza delle cooperative Italiane perché già molti strumenti sono comuni e perché la dimensione dei progetti lo richiede. I ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche restano un problema. Abbiamo registrato una positiva inversione di tendenza, che non è sufficiente per traguardare gli standard europei. Ed è proprio l’Europa l’orizzonte a cui guardare per garantirci nel breve e medio periodo fonti significative di intervento a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione: penso ai Fondi strutturali e all’annunciato piano Junker. Per questi motivi sosteniamo il Governo negli sforzi che sta conducendo per cambiare segno alla politica europea per far si che vada verso investimenti e crescita piuttosto che pensare solo al rigore. Proseguire nella politica fin qui adottata aumentandone, tutt'al più, i gradi di flessibilità non è sufficiente. La politica monetaria, nonostante le proposte innovative di fonte BCE, da sola non basta. L'austerità non può essere assunta come valore in sé. Neppure il debito lo può essere. Ma la scelta di non sostenere un forte programma di investimenti pubblici non è una scelta di rigore. Denuncia limiti di visione politica. La crescita è la risultante di tanti fattori e l'Europa deve mettere in campo coraggiose politiche di armonizzazione fiscali, riforme strutturali che amplino l'orizzonte di crescita specie delle regioni in maggiori difficoltà, ulteriori cessioni di sovranità e destinazione di maggiori risorse alla realizzazione di progetti comuni. Noi cooperatori a quel pensiero che ancora oggi manca, possiamo portare un contributo importante di valori resi concreti dall'operare: in particolare un'idea di libertà dell'individuo quale condizione della responsabilità propria e altrui. Il coraggio che chiediamo alla politica è lo stesso che dobbiamo avere anche noi nel ripensarci costantemente. La crisi disegna la mappa dei nostri limiti, denuncia i nostri ritardi. I congressi regionali e provinciali che hanno preparato questo appuntamento nazionale e la riflessione sviluppata a seguito anche dei recenti fatti romani li hanno ben rappresentati ed hanno fornito indicazioni e spunti importanti per affrontarli. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 10 La profondità dei cambiamenti necessari ci impone di accettare una sfida fatta di tante facce: a. La sfida dell'autonomia b. La sfida della dimensione; c. La sfida della patrimonializzazione; d. La sfida della cultura e della formazione cooperativa; e. La sfida dell'internazionalizzazione. a. La sfida dell'autonomia Autonomia e valori vanno di pari passo. Abbiamo da anni iniziato un percorso che dobbiamo portare rapidamente a compimento. Per noi autonomia è avere una nostra visione ideale della società fondata sulla inclusione, sulla democrazia e sulla legalità. Riportare al centro della nostra azione la persona, il socio con i suoi diritti e le sue responsabilità. La cooperativa è un luogo in cui le persone condividono obiettivi ed esercitano responsabilità. E’ un luogo dove si costruisce un NOI SOLIDALE e per usare le parole Norberto Bobbio si contrasta “una cultura dei sudditi” e si afferma invece “una cultura partecipata”. Quando diciamo che la nostra distintività si è indebolita diciamo che abbiamo lasciato spazio alla cultura dei sudditi. Concentrazione di informazione e di potere, deficit di partecipazione e di controlli, scarsa distinzione tra funzioni di indirizzo e di gestione: questi sono i principali difetti che dobbiamo contrastare. Credo, inoltre, che dalla nostra riflessione non debba rimanere estraneo un attento esame del modello dualistico e l'introduzione di figure quale il consigliere indipendente. Autonomia vuol dire anche affrontare il tema del finanziamento ai partiti. Nel contesto attuale e ancor di più nella prospettiva unitaria dell'Alleanza delle Cooperative Italiane riteniamo che non sia opportuno proseguire in queste azioni che per quanto lecite si prestano a strumentalizzazioni e ci espongono a raffigurazioni del nostro movimento ormai superate nei fatti da decenni. Legacoop, quindi, si asterrà da qualsiasi tipo di finanziamento a partiti politici e dà indicazioni alle cooperative di seguire lo stesso comportamento. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 11 Barberini diceva “eleggete i migliori ma controllateli come se fossero i peggiori”. In questa affermazione ci sta il cuore della governante cooperativa: Perché riconduce il tema laddove deve stare “in cooperativa e in capo ai soci”; Perché parla di merito; Perché presuppone partecipazione consapevole dei soci; Perché ci parla di trasparenza e di controlli. La predisposizione e diffusione di nuove linee guida sulla Governance è un impegno che il nuovo gruppo dirigente eletto da questo congresso dovrà onorare rapidamente. La nostra reputazione e le aspettative positive della società nei nostri confronti fanno sì che i problemi di uno diventino i problemi di tutti. La maggiore velocità nella circolazione delle informazioni enfatizza i temi del rischio sistemico e della reputazione collettiva, sollecitando una maggiore assunzione di responsabilità verso i soci e l'intera comunità. Questa maggiore responsabilità si deve tradurre in nuove pratiche che dovranno tenere conto delle proposte che vengono da Legacoop regionali e da generazioni in merito al numero di mandati, sui livelli retributivi, sulle anagrafiche patrimoniali, sulle modalità di ricambio dei gruppi dirigenti. Le Associazioni dovranno stabilire le linee guida e diffonderle nelle cooperative con il criterio “adotta o spiega perché non lo fai”. b. La sfida della dimensione Nel mercato odierno la dimensione dell'impresa è un fattore competitivo di rilevante importanza. Le piccole e medie cooperative devono imparare a crescere, o perlomeno a considerare l'opzione della crescita fra quelle concretamente possibili. L'obiettivo non è la crescita fine a se stessa, ma la ricerca della dimensione appropriata per il proprio mercato. Nella dimensione locale va quindi bene anche la piccola scala, a condizione che non divenga mera conservazione dello status quo. È per questo che ritengo necessaria la messa a punto di uno specifico progetto indirizzato alla cooperazione piccola e media per delineare percorsi possibili di sviluppo, favorendo, tra l'altro, anche la generalizzazione dello strumento del contratto di rete, che può far conseguire livelli di efficienza senza rinunciare al proprio insediamento nel territorio. Dovremmo riuscire a sostituire allo slogan "piccolo è bello" lo slogan "in rete è meglio". Tutto ciò significa anche integrazioni funzionali, sviluppo delle strutture consortili senza precludere veri e propri processi di unificazione. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 12 c. La sfida della patrimonializzazione I soci nonostante la crisi, hanno investito nella propria cooperativa: tra il 2008 ed il 2012 il capitale sociale è cresciuto del 21,6% nelle cooperative e del 56,3% nei consorzi. L'apporto di capitale da parte dei soci è stato maggiore dell'incremento delle riserve indivisibili. Nelle fasi di crescita, quindi, i soci patrimonializzano la cooperativa soprattutto non distribuendosi gli utili ma portandoli a riserva indivisibile, mentre nelle fasi di crisi rafforzano la cooperativa soprattutto con un apporto diretto di capitale. Una testimonianza di dedizione che sostiene il cammino di tutti noi. Noi non scappiamo e cerchiamo di resistere là dove siamo. La capitalizzazione dell'impresa cooperativa di minori dimensioni trova un limite, per così dire "fisico", nel numero dei soci che possono apportare capitale. Crediamo che, per rendere più equilibrata la struttura finanziaria delle imprese, di tutte le imprese, sia necessario disporre di una cornice normativa e fiscale più favorevole all'incremento del capitale investito. d. La sfida della cultura e della formazione cooperativa La prospettiva dell’Alleanza e i nuovi paradigmi dello sviluppo economico impongono alla cooperazione di affrontare con un impegno inedito la questione della elaborazione del pensiero cooperativo e dell’alta formazione. Negli ultimi anni sono accresciuti i rapporti e le collaborazioni con diversi centri di elaborazione del pensiero cooperativo dalle Università di Bologna, Roma e Parma ai centri di ricerca AICCON ed EURICSE. Si è inoltre consolidata e sviluppata la attività della Fondazione Barberini, Quadir e scuola formazione coop e del Centro di Documentazione cooperativa. Il sostegno di Coopfond è stato determinante per molte di queste iniziative. Dobbiamo fare uno sforzo per metterli in rete e coordinarli finalizzandoli ad un progetto di sistema che riguardi l’alta formazione cooperativa e allo scopo si propone la costituzione di un comitato scientifico promosso dal centro studi di Legacoop. e. La sfida della internazionalizzazione Non si tratta più di una opzione possibile ma esportare e internazionalizzare per tante cooperative diviene una necessità a prescindere dalle dimensioni e dai settori di attività. Gli sforzi compiuti in questi anni hanno dato risultati soddisfacenti ma molto al di sotto delle nostre reali potenzialità. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 13 Manca un investimento sistematico da parte di tante nostre cooperative e quindi si propone di definire un progetto ambizioso che punti alla individuazione e selezione delle cooperative con potenziale adeguato e con loro promuovere programmi pluriennali per crescere anche all’estero e per valorizzare al meglio i rapporti intersettoriali. ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE Tutte queste sfide si collocano e trovano una ulteriore opportunità di successo nel contesto dell’Alleanza delle cooperative Italiane. Legacoop con AGCI e Confcooperative nel 2014 hanno cambiato passo compiendo una accelerazione importante; il 25 settembre si è costituita formalmente la Associazione. Abbiamo dato nuovo impulso alla costituzione dei comitati regionali Abbiamo formalmente costituito i quattro gruppi di lavoro con il compito di progettare la nuova organizzazione Ma sopratutto ci siamo dati una scadenza... Il traguardo è fissato per il primo gennaio 2017. L’Alleanza a cui stiamo lavorando non sarà soltanto una razionalizzazione delle strutture esistenti E neanche una semplice sommatoria di ciò che già c'è. Abbiamo condiviso l’idea che la nuova associazione dovrà essere uno strumento innovativo al servizio delle cooperative per contribuire alla realizzazione di un progetto di cambiamento della nostra società. Il contributo dei cooperatori delle tre organizzazioni dovrà essere all’altezza di questo obiettivo in termini di capacita progettuale, passione e generosità. Alle cooperative di Legacoop quindi chiediamo che nel corso del 2015 discutano nei consigli questo progetto e approvino un ordine del giorno con la disponibilità ad aderire alla nuova centrale. L’Alleanza sarà credibile quanto più saremo in grado di coinvolgere le menti e i cuori dei cooperatori e delle cooperatrici. RIASSETTO DI LEGACOOP. Anche come contributo alla costruzione di questo ambizioso progetto Legacoop dovrà rapidamente attuare un percorso di razionalizzazione delle proprie strutture territoriali rendendole coerenti con le riforme istituzionali e sostenibili sul piano economico e finanziario. Di pari passo dovrà avviarsi un percorso di aggregazione dei settori, che ne semplifichi il funzionamento e che renda più efficiente l’erogazione dei servizi alle associate. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 14 La sostenibilità economica finanziaria della nuova organizzazione è un obiettivo che va perseguito con la necessaria determinazione. Il contratto di mandato che il Congresso approverà dovrà contenere le linee generali di questa riorganizzazione. Come segno di grande unità interna va garantito che a tutti i livelli della governance associativa ci sia una presenza maggioritaria di rappresentati delle cooperative. Care cooperatrici e cari cooperatori sono alla conclusione di questa relazione che mi auguro serva ad avviare con lo spirito giusto i lavori In questo nostro Congresso che dovrà essere aperto, vivace, partecipato all’altezza di quelli che lo hanno preparato. Mi ero immaginato, come tanti di voi, un Congresso meno condizionato dall’attualità. Un Congresso che celebrasse un nuovo inizio della straordinaria storia di Legacoop all’interno dell’Alleanza. Mi ero immaginato, tra i tanti, di poter ritrovare in questa nostra assise compagni e colleghi che invece, purtroppo, non sono più con noi come Vanda Spoto, Gianluca Cerrina e Marcello Balestrero. Nei giorni scorsi, giorni difficili, il pensiero ed il ricordo di questi grandi cooperatori insieme all’affetto di tanti di voi mi ha aiutato a tenere botta senza cedere alla rassegnazione, alla retorica dell’inevitabile declino o al conformismo delle frasi fatte e dei buoni sentimenti. In questi momenti spesso un po’ confusi ricordare e avere memoria storica è per noi cooperatori fonte inesauribile di ispirazione e di energie. Ricordare che quest’anno – proprio tra pochi giorni, il 21 dicembre - ricorrono i 170 anni dalla fondazione della prima cooperativa a Rochdale vuol dire che dopo due guerre mondiali, dopo due rivoluzioni industriali e alla vigilia di una terza, dopo che stati partiti e ideologie sono nati e scomparsi a decine noi cooperatori siamo ancora qua. Siamo qua con gli stessi valori delle nostre origini e con il compito di farli rivivere e crescere in questo terzo millennio. Tocca a noi portare questo testimone alle generazioni future e rendere infinito il tempo dell’ideale cooperativo. Buon Congresso a tutti. 39° Congresso nazionale Legacoop Pagina 15