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La bisbetica domata
Genere
Regia
Distribuzione
Età
Durata
Audio
Anno
Commedia
Franco Zeffirelli
Columbia Ceiad
da 15
122 min. – colore
Italiano / inglese
1967
Sinossi
Verso la fine del 1500, Lucenzio, giovane studente pisano, giunge a Padova per completare gli studi. Innamoratosi di Bianca, figlia prediletta del ricco Battista, vede naufragare i suoi propositi matrimoniali
per l’opposizione del padre della ragazza: Bianca non potrà convolare a nozze prima della sorella maggiore Caterina, la quale, per il suo carattere insopportabile, è evitata da tutti i giovani patavini. Giunge
frattanto in città un gentiluomo di nome Petruccio, il quale, allettato dalla cospicua dote assegnata da
Battista a Caterina, si dichiara disposto a sposare la ragazza. A matrimonio avvenuto, Petruccio, considerata l’inutilità del tentativo di addolcire il carattere della consorte con le buone maniere, comincia a
sperimentare il metodo opposto, sottoponendo la donna ad ogni sorta di umiliazioni. Caterina cerca di
persistere fin che può nel suo atteggiamento ribelle, finché, alla vigilia delle nozze di Bianca e Lucenzio, è costretta alla resa. La bisbetica, finalmente domata, cede all’amore che, senza confessarlo, aveva
sempre nutrito per Petruccio e si assoggetta ad una vita tranquilla al fianco dell’innamorato marito.
Analisi della struttura
“La bisbetica domata” deve gran parte della sua fortuna alla fresca e vivace messa in scena di un tema
antico quanto la cultura occidentale: l’addomesticamento nel matrimonio della donna puntigliosa e
ribelle.
La commedia ha infatti il merito di trasformare in irresistibili situazioni farsesche la pedanteria di una
lunga tradizione misogina ostile alla donna. Lo stesso duello amoroso fra Petruccio e la “bisbetica”
Caterina si svolge attraverso una serie di mosse e di battute che implicano un’inedita trattazione psicologica del rapporto fra uomo e donna, una rappresentazione della vita matrimoniale resa effervescente da una trama romanzesca di equivoci, ora drammatici e ora grotteschi. Il film di Franco Zeffirelli,
sebbene non abbia il respiro delle pellicole scespiriane di Laurence Olivier e il taglio robusto di quelle
di Orson Welles, rinfresca con piglio vivace un soggetto che dispone lo spirito al buon umore e all’allegria, come Shakespeare voleva. L’Autore, quando scrisse questa commedia, mostrò uno dei tanti esempi
di montaggio parallelo portando avanti insieme le bizze di Caterina e i trucchi studiati dai cascamorti
di Bianca. Per questo film gli sceneggiatori (Paul Dehn, Suso Cecchi D’Amico e lo stesso Zeffirelli)
pur utilizzando il testo scespiriano, hanno sottolineato molto la commedia d’ambiente, in cui le tresche
per Bianca, anziché fare da contrappunto alle zuffe fra la bisbetica e il suo castigamatti, sono poco più
d’una pennellata di colore in un tumultuoso affresco d’epoca dominato da Caterina e Petruccio. Infatti
il film lascia in penombra alcuni elementi derivati dalla tradizione teatrale rinascimentale (i travestiti, i
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vecchi citrulli, i servi furfanti) e porta in primo piano, in tutto il fulgore di un incorruttibile sarcasmo, le
due molle che muovono la storia: il sesso e il denaro. La realizzazione è stata resa più facile dal fatto
che le linee psicologiche dei protagonisti sono, nel giovane Shakespeare, scarsamente approfondite. Il
regista ha dunque potuto divertirsi a dipingere Petruccio come un avido ma furbo e gradasso omaccione
che cerca una dote con cui rinnovarsi il guardaroba, restaurare la stamberga e mantenere famigli da
corte dei miracoli, e Caterina come una zitella pienotta che sfoga nell’ira e nella ginnastica furiosa, i
desideri repressi. Zeffirelli si è dedicato molto all’ambientazione scenografica, al lusso dei costumi e
al fasto del colore. Convinto di recuperare toni realistici con la recitazione di Liz Taylor e di Richard
Burton, egli ha ricostruito in teatro di posa una Padova di furbi, di tangheri e di gaudenti, percorsa da
maschere esagitate e grottesche. Certi squarci della baruffa nel granaio, certi brani del matrimonio,
certe sequenze nella casa di campagna e nella festa di chiusura, sono indimenticabili.
Proposte didattiche
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Che personaggio è Caterina?
Quali differenze comportamentali hai notato nei personaggi di Caterina e di Bianca?
Descrivi il personaggio di Petruccio
Com’è il primo incontro tra Petruccio e Caterina?
Descrivi l’evoluzione del loro rapporto
Quale significato assume il finale del film?
Com’è trattato l’amore?
Quali sono gli elementi chiave di questo film? Perché?
Sapresti descriverli?
Com’è la scenografia?
Quale importanza hanno la luce e il colore?
Com’era la condizione femminile dell’epoca?
Fai l’analisi comparata del testo letterario e del testo cinematografico
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