Sanità - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio

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Sanità - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Il CORRIERE ROMA
DI
Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi
I
numero 23 anno LXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014
Direttore Giovanni Tagliapietra
Roma,
Terzo
Mondo
l freddo umorismo british di
Guy Dinmore, per sette anni
corrispondente da Roma dell’autorevolissimo
Financial
Times, vale più di mille feroci
editoriali. La sua paginetta di commiato consegnata ai lettori (e ai posteri)
sintetizza impietosamente tutto ciò che
impedisce alla città eterna di essere una
capitale europea. Somiglia piuttosto ai
Balcani, suggerisce il giornalista inglese. Come dargli torto? Chissà cosa ha
pensato Ignazio Marino scorrendo
quell’ultima corrispondenza, lui i giornali stranieri li divora ogni mattina alla
ricerca di articoli di consenso alle sue
iniziative, ai suoi slogan, alla sua serrata attività di marketing. L’inglese è la
sua seconda lingua, è certamente in
grado di cogliere le sfumature, il sarcasmo, l’ironia. Sarà arrossito? O avrà finalmente riflettuto sui suoi errori? Se
sono gli stranieri a bocciare questa città,
a condannarla cade il suo teorema di
fondo, quello di disegnare, plasmare
Roma per loro, per il loro gusto, per la
loro soddisfazione, a scapito di quelle
che sono le reali esigenze dei romani.
Perché, si badi bene la critica non è su
quelle due o tre cose che alle quali tiene
tanto il sindaco e che cerca di “vendere”
all’estero. Non bastano la bellezza
(“travolgente” dice Dinmore) della città
eterna, e il buon cibo non fa la differenza. E’ tutto il resto che pesa. Quello
che interessa ai romani e che riguarda
servizi, prezzi, qualità della vita. A
Roma non funziona quasi niente,
quando piove sul serio è un disastro perché nessuno stura i tombini e controlla
le fogne, la città si trasforma in una
brutta copia di Venezia con l’acqua
alta. Qualsiasi pratica burocratica si
trasforma in un’odissea, la violenza e la
tensione si respirano nell’aria, talvolta
si spara, le risse sono all’ordine del
giorno e di notte non è poi così sicuro
muoversi al di fuori delle aree sicuramente protette. Addirittura per risparmiare - spiega il giornalista britannico
- interi quartieri sono tenuti praticamente al buio. Non è Beirut né Bagdhad, ma non è neppure quella città da
cartolina che rimanda ad una Roma
gaudente e pacioccona. Balcani, Terzo
Mondo, non sono paragoni poi tanto irriverenti e lontani dalla realtà, fatte le
debite proporzioni, e non c’è romano
che non si riconosca in questa fotografia. Domenica il buon Marino ha avuto
come ospite il sanguigno collega di New
York l'italo americano De Blasio, uomo
pratico e sbrigativo. Chissà se ne ha
tratto qualche buon consiglio. Dinmore
parla delle strade invase non solo dalle
macchine ma da bande di ladri e mendicanti. Quel popolo imbarazzante di
“invisibili”, sbandati, rom, lavavetri,
parcheggiatori venditori abusivi: sono
aggressivi, violenti, sono i veri padroni
della città, in centro e in periferia.
Fanno paura agli stranieri, ai turisti,
creano un’atmosfera di sudicio suk che
non t’aspetti arrivando nella città
eterna. Metti insieme la sporcizia, i rifiuti per strada, il traffico mostruoso e
il trasporto pubblico ampiamente insufficiente e capirai perché ai turisti non
basta vedere Fori e Colosseo e farsi fotografare con quei grotteschi finti centurioni. Vorrebbero una città ordinata,
efficiente, accogliente. Ma con Marino e
la sua giunta di apprendisti stregoni la
battaglia è persa in partenza.
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IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
giovedì 24 luglio 2014 pagina 2
MANCAVA IL MARITO DELLA CATTOI
PERSONAGGI CI
A COMPLICARE LA VITA AL SINDACO
B
Tutti gli uomini (e le donne)
sbagliati di Marino
a-sta!... Ci vuole gente
nuova!... I romani,
basta orecchiare le conversazioni nei mercati
o nei bar, non ne possono più del “sistema” di governo capitolino. Che oggi è identificato nel
sindaco Ignazion Marino, come ieri
lo era in Gianni Alemanno e prima
ancora in Walter Veltroni o in Francesco Rutelli. Basta, non se ne può
più di eletti al Campidoglio che, una
volta ai vertici, non pensano più a
corrispondere alle aspettative dei cittadini ma si trincerano nel servizio ai
partiti che li hanno fatti eleggere.
Prendetee, per esempio, la Giunta
Alessandro Carfì,
Marino, che da un anno gestisce il
Comune di Roma. Se qualcuno va- qui a lato, nominato
amministratore
luta che abbia cercato di risolvere i
molti problemi dei cittadini della Cadelegato
pitale si sbaglia. E di grosso. Il sindi Publiacqua,
daco, retour d’Amérique, aveva
è il marito
promesso un “lavoro di squadra” per
di Alessandra
rispondere, ovviamente, ai desiderata
Cattoi,
dei cittadini romani. Una cosa l’ha
“braccio destro”
fatta, o almeno avviata: la pedonalizdel sindaco
zazione dei Fori. Perché il mondo si
Marino
(con lei
accorga delle nostre ricchezze arnella
foto
a
destra)
cheologiche, ha spiegato, e i turisti
arrivino a frotte. Bene. Ma forse il
“progetto Fori” andava studiato me- la “trasparenza” dell’operazione, ha
glio. Possibile che i commercianti minacciato querele. Il fatto. Pochi
che si dicono danneggiati da come giorni fa un quotidiano romano fa
l’isola pedonale è stata avviata si in- uno “scoop” annunciando che Alesventino tutto? Probabilmente c’è sandro Carfì, già responsabile per il
stata da parte del Sindaco un pro- settore idrico elle attività internazioblema di “ansia da prestazione”. Forse nali di Acea, è stato nominato ammiMarino era convinto di poter trasfor- nistratore delegato di Publiacqua,
mare in quattro e quattr’otto Roma società che gestisce il servizio idrico
in un’altra Filadelfia. Nessuno sa integrato dell’Ato 3 – medio Valcome andrà a finire. Oggi si deve dire, darno. Carfì, nessuno ne dubito, poe forte, che è partito con il piede sba- trebbe essere un ottimo manager. Ma
gliato. E non soltanto sulla pedona- si dà il caso che sia il marito dell’assessore Cattoi, il “braccio destro” di
lizzazione dei Fori.
Marino ha sbagliato – non siamo noi Marino che, nelle scorse settimane,
a dirlo ma i risultati sotto gli occhi di ha condotto le trattative con gli aziociascuno – un po’ su tutto; e questo nisti privati della società sulla defeun pò qua e un pò là porta a parlare nestrazione del vecchio Cda di Acea.
di disastro. Anche quando, magari, Alle opposizioni non è parso vero
dietro al fumo non c’è proprio nes- poter dire che nulla è cambiato risun arrosto. È il caso, si vuole sperare, spetto al passato. Per Fabrizio Ghera,
dell’ennesimo presunto “scandalo” di Fratelli d’Italia, “si apre l’era di madei politici romani (che dopo il caso ritopoli, Cattoi abbia la decenza di
Fiorito, va detto, sono considerati il dimettersi”. Altrettanto duro Alessanpeggio del peggio): quello della “pro- dro Onorato, della lista civica Marmozione” in Acea del marito dell’as- chini: “La parentopoli continua, altro
sessore Alessandra Cattoi che, contro che discontinuità, altro che currii giornali che hanno messo in dubbio cula!”.
Cercava la discontinuità con il passato, ha finito per
circondarsi di "amici" legati alla politica e fortemente
ideologizzati. E si è ritrovato più prigioniero di prima
di Carlo Rebecchi
Il vicepresidente dell’assemblea capitolina Giordano Tredicine, uno il cui
nome evoca un gran numero di cose
che a Roma vanno sempre in un
certo modo, può permettersi di parlare di una nomina “poco ortodossa”,
al punto che dichiara in una comunicato di non potere esimersi dal rivolgere
una
interrogazione,
sull’argomento, al sindaco Marino e
alla stessa Cattoi. Cosi come il capogruppo capitolino di Forza Italia e
presidente della Commissione trasparenza Giovanni Quarzo dà l’impressione di essere costretto, subito
dopo l’arrivo suo giornali della notizia della nomina di Carfì, “che getta
una luce inquietante sull’amministrazione Marino”, ad annunciare la convocazione “tra breve” di una riunione
della Commissione al fine di fare
“tutta la dovuta chiarezza sull’argomento”. Non siamo noi, da fuori, a
poter dire come stanno le cose. Ma
certo, ancora una volta Marino non
ha saputo spiegare, come avrebbe dovuto, ai cittadini romani – se così è –
che Carfì meritava quella promozione, “anche se è il marito della Cattoi”. Invece la cosa è stata tenuta
segreta fino a quando qualcuno l’ha
comunicata ai giornali (perché va
detto, al riguardo, che il sito di Publiacqua di quella nomina, fino a
poche ore fa, non ha traccia). Ed è
evidente, visto come vanno le vicende politiche a livello nazionale,
che se qualcuno tiene nascosto qualcosa viene spontaneo pensare che
dietro ci sia qualcosa che “è meglio
non dire”. Magari il favore ad un
amico.
Meglio passare ad altro, anche se le
cose poi non cambiano in meglio. Se
i romani gridano “ba-sta!”, è perché i
politici, una volta eletti, finiscono
quasi sempre per pensare più agli interessi dei rispettivi partiti che a
quelli dei cittadini. Nessuno di loro,
infatti, dà l’impressione di riuscire a
staccarsi dagli “amici” che l’hanno
aiutato ad arrivare fin lì. Tutti scrivono che le ideologie non esistono
più, ma in realtà non è così. Chi era
comunista ieri, lo rimane ancora
oggi. Ma lo stesso fa chi era liberale
o chi era democristiano: questi ultimi, al massimo trasmigrano sotto le
bandiere dei cattolici. Marino aveva
promesso il rinnovamento ma è
chiaro che difficilmente potrà realizzarlo, visto che tra coloro che lo sostengono ci sono personaggi che più
ideologizzati, e quindi rigidi, non si
può: come per esempio il vicesindaco Luigi Nieri, del Sel come Gianluca Peciola. Lo stesso discorso può
essere fatto anche per i rappresentanti DS della squadra di Marino: da
Marta Leonori a Estella Marino.
Paolo Masini potrebbe essere definito, senza paura di sbagliare, un
catto-comunista, dal volontariato
cattolico a Pasolini. Sempre nel sociale, Rita Cutini proviene dall’università cattolica LUMSA, e sarebbe
sicuramente pronta a sacrificarsi per
non venire meno ai valori che lì ha
appreso; così come la Cattoi sarebbe
probabilmente pronta ad immolarsi
per il sindaco di cui è , come già
detto, il braccio destro.
Menti libere, a quel che si vede, nella
Giunta Marino sembra che ce ne
siano poche. Uno è sicuramente Giovanni Caudo, l’uomo cui è stata delegata la trasformazione urbana: un
siciliano formatosi professionalmente
in Olanda. Le sue idee per rendere vivibili le periferie sono splendide, ma
da subito gli è stato detto che i soldi
sono pochi, il che è vero, e che quindi
c’è poco da sognare ad occhi aperti.
Luca Pancalli ha un suo mondo di riferimento, ma per la qualità della vita
bisognerà forse aspettare qualche
prossimo sindaco. Guido Improta, da
nobiluomo napoletano, appare, in
senso positivo, un uomo per tutte le
stagioni. Soltanto l’irrompere nel
mondo politico romano di Matteo
Renzi sembra poter far uscire dalla rispettive ideologie coloro che fanno
parte, per aver contribuito alla sua elezione, della “squadra Marino”. Soltanto allora, forse, gli interessi di
partito verranno posposti a quelli dei
cittadini. E si vedrà allora se Marino
merita di rimanere o dovrà andarsene.
IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
giovedì 24 luglio 2014 pagina 3
DI
PUÒ ACCADERE SE L'AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA
SCENARI COSA
NON TROVA UNA SOLUZIONE IN TEMPI BREVI
M
Sabotaggio o incompetenza
Roma alla riffa dei rifiuti
a
l'esplosione
del caos
sui rifiuti è frutto dell'incompetenza o del sistematico sabotaggio
alla gestione di mister Marino? Sorprende che dopo mesi di tolleranza
soltanto ora i Vip (Bruno Vespa,
Massimiliano Fuksas), si siano resi
conto tutti insieme, anche dall'alto
dei loro attici vista centro storico,
che Roma fa schifo. Delle due l'una:
o sono stati fuori piazza fin adesso,
oppure hanno preferito stare zitti
per attendere di salire sul carro del
vincitore. Renzi, non è un mistero,
non vede di buon occhio la gestione
capitolina che è e rimane fuori dal controllo del
"suo".Non è una novità che Marino abbia perso
mesi preziosi prima di incominciare a capire
come funzionasse la macchina amministrativa.
Tanto più che senza la "rete protettiva" di un
partito strutturato - paracadute che ha salvato
tanti sindaci prima di lui dal caos - Marino ha
proceduto al buio, facendo tanti errori di testa
sua, o compiendone altrettanti perché mal consigliato.
La gestione dei rifiuti nella Capitale - si sapeva
- era pratica delicata da affrontare per prima. Sicuramente prima di mettersi a fare sfilate arcobaleno o chiusure improvvide dei Fori
(e far vedere che fa), e i progetti avveniristici. Una segnalazione: nei mesi scorsi
alcuni solleciti figuri di non
ben identificate "cooperative" hanno consegnato in alcuni quartieri (Roma Nord), i kit
per la raccolta differenziata. Bella
iniziativa (che paghiamo con le
tasse), se non fosse che i cassonetti
per la raccolta differenziata negli
stessi quartieri dove sono stati gentilmente elargiti i kit proprio non si
sono visti.
Il sindaco, tanto solerte ultimamente a fare sfuriate, perché non si
fa spiegare chi ci abbia guadagnato
nel consegnare a migliaia di romani
kit ambientali?
Ultima segnalazione: l'arci patron della monnezza del Lazio, Manlio Cerroni, ha ottenuto dal
Tar del Lazio, proprio nei giorni scorsi, la titolarietà degli impianti di trattamento e smistamento dei rifiuti. Marino, quando era iniziato il
caos giudiziario di Cerroni, aveva preso il controllo per legge. E puntava a mantenerlo su almeno due impianit fondamentali per l'ordinaria
amministrazione. Ora - se anche il Consiglio di
Stato sarà d'accordo con il Tar - dovrà restituire
la gestione all'avvocato Cerroni. Certo, il processo contro il patron dei rifiuti Cerroni va
avanti, resta da approfondire i legami delle società di gestione dei rifiuti e la politica laziale. ll
21 settembre scadrà infatti l’ordinanza del sindaco (l'ultima è di marzo) che consente di usare
i Tmb del gruppo Colari nonostante l’interdittiva. Un apposito decreto del governo consente,
in casi come questi, la requisizione degli impianti. Cerroni ha chiesto ai magistrati amministrativi l’annullamento dell’interdittiva e l'ha
ottenuta dal Tar. Ora resta il definitivo grado di
giudizio al Consiglio di Stato. Se il massimo organo amministrativo gli dovesse dare ragione,
svaniranno le ragioni della requisizione. Marino
è ben consapevole di questo passaggio fondamentale: «Stiamo lavorando con la nostra Avvocatura e con il ministero dell'Ambiente. Se il
tribunale confermasse l'interdittiva procederemo alla requisizione in uso degli impianti prevista dalla legge. Sono pronto ad assumere in
prima persona la responsabilità della requisizione».
Ecco: un suggerimento spassionato. Non si assuma la responsabilità in prima persona. Adoperi invece queste settimane per fare uno
screening dei dirigenti dello Stato che sappiano
muoversi. Altro suggerimento gratuito: nel 2010
in Campania non sapevano come uscirne con la
gestione della sanità. Troppi interessi e troppi
impicci. Morale è stato chiamato un generale dei
Carabinieri e un colonnello dell'Arma che in
meno di 12 mesi hanno raddrizzato Asl e gestione sanitaria. Il generale in pensione Mario
Scoppa e il giovanissimo Maurizio Bortoletti,
colonnello in aspettativa, ex Folgore, ex Dia.Marino si faccia una passeggiata a viale Romania e
chieda al comandante generale Leonardo Gallitelli, se ha qualche ufficiale da prestargli. Ne
gioveranno i romani, e la sola divisa terrà lontani
un po' di maramaldi che ronzano come condor.
E ne gioverà anche Marino che rischia la poltrona di sindaco, proprio a settembre, se non riuscirà ad arginare la montagna politica della
gestione della nettezza urbana.
Piuttosto inviti Cerroni, che con lettere e telegrammi si è reso disponibile a parlare e a risolvere i problemi di Roma, a un dibattito pubblico.
Magari uno che gestisce la monnezza dei romani
dagli anni Sessanta qualche buon consiglio potrà
pure regalarlo all'amata capitale...
Tutti ora si accorgono che Ignazio Marino - che non ha reti di protezione da parte
di alcun partito di maggioranza - ha sottovalutato la bomba ad orologeria
della gestione dei rifiuti. I Vip cinguettano il disgusto per la sporcizia e il sindaco
minaccia di far saltare teste all'Ama. Chiami piuttosto un ufficiale dei carabinieri
e gli affidi la gestione. Anche perché entro settembre gli impianti di Cerroni
potrebbero tornare definitivamente sotto il controllo del patron di Malagrottta
(se così deciderà il Consiglio di Stato dopo la pronuncia del Tar pochi giorni fa)
il
di Leonardo Giocoli
imperiali. Ma questo è il passato.
Marino ora fa una sfuriata al giorno per cercare
di capire chi lo voglia mettere di nuovo all'angolo. Ne ha fatte di scalate per rendersi conto del
procedere dei lavori per la stabilizzazione e la futura apertura di Monte Mario. Ma la montagna
incantata dell'immondizia, in confronto, è come
scalare l'Everest per un principiante. Un filino
impegnativa anche per i professionisti, un tantino difficile per gli esperti. Meglio non avventurarcisi.
Però Roma produce immondizia con un ritmo
tale (3.300 tonnellate al giorno), che nel frattempo partorendo tante belle idee... i cassonetti
strabordano. E i romani (senza autista) si
inca...no.
La soluzione tampone di affittare dalla multiservizi romagnola Hera un tritovagliatore che ne
possa trattare 200 di tonnellate al giorno, rappresenta evidentemente un contributo ma non
la soluzione. C'è da dire che affittando i macchinari dalla società romagnola si risparmiano 35
euro a tonnellata. Costava infatti di più affidarli
agli impianti dell'avvocato Manlio Cerroni (lo
storico patron di Malagrotta finito nei pasticci
proprio sotto la gestione Marino), che fare una
gara e farli smaltire da altri.
Marino galleggia a mezz'aria tra la voglia di fare
ORSINO
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In Campidoglio le brutte
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abitudini non muoiono mai
L
e brutte abitudini non
muoiono mai, possibile
che il presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori
(dipendente
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aspettativa della Regione
Lazio) abbia percepito per alcuni mesi un doppio stipendio? Possibile, lo hanno
stanato i grillini alla Pisana. E
possibile che Manlio Cerroni,
dipinto come il Belzebù degli
intrecci di potere capitolino sia
ancora in sella, graziato dal
Tar, in grado di scrivere un libro
che lo racconta come un angelo? Possibile che il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, sacrificato sulla
barricata della lotta ai rifiuti sia costretto a rincorrere,
a difendersi? Tutto possibile, come il fatto che dopo
gli strilli del sindaco Marino e qualche operazione-spot
Roma sia tornata in mano ad invisibili, sbandati, rom,
lavavetri, parcheggiatori e venditori abusivi. Intoccabili. I rom possono dormire nella sala di un Municipio,
possono essere ospitati nella sede della vecchia Fiera,
sotto le finestre di Zingaretti? Va bene così. E gli assenteisti dell'Ama? Quale azienda può tollerare percentuali così ampie? E cosa aspettava Daniele
Fortini per usare il pugno di ferro? E il pasticcio del
Teatro Valle occupato? Ora se ne occuperà l'ex coordinatrice delle notti bianche e di Gianni Borgna, il
nuovo assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli, Ha
già detto che le regole vanno rispettate, staremo a vedere. Le stangate per la Ztl? Solo l'assessore Improta
poteva infilarsi in un pasticcio del genere. Rincari record, stangate per tutti, residenti e non, solo i pullman,
quelli che creano i danni maggiori, se la caveranno. E
ci si assicura che i furbi non la faranno franca, quante
deroghe, quanti permessi fasulli? I consumatori preparano una class action, proprio ciò di cui ha bisogno
il sindaco, Ora ci aspettiamo che l'altro assessore, Daniela Leonori, vinca la battaglia della movida e quella
dei camion bar. Per ora non c'è traccia di successo.
Aspettiamo l'autunno? Il solito Nieri si è fatto prendere
per l'ennesima volta con il sorcio in bocca, prendendo
le parti dei palestinesi e dimenticando i razzi lanciati
sugli israeliani. Ci siamo abituati, Alessandra Cattoi
ha dimenticato di avvertire che il marito lavora all'interno della grande famiglia delle società comunali.
Può essere promosso? Il comandante dei vigili Raffaele Clemente non ha invece ancora rimosso i furgoni abusivi di Cola di Rienzo che denunciamo da
mesi. Si salvano in pochi, vedi quel galantuomo dell'assessore allo sport Luca Pancalli (intervista a pagina 6). Intiepiditi anche i grillini in Campidoglio,
mentre riemerge dall'ombra Gianni Alemanno. Alfio
Marchini, invece, è in eterna vacanza.
CHI SALE
dall’alto Giovanna Marinelli,
Luca Pancalli
e Giuseppe Pecoraro
CHI SCENDE
dal basso Guido Improta
Luigi Nieri
e Daniele Leodori
IlCORRIERE ROMA
DI
PRIMO PIANO
giovedì 24 luglio 2014 pagina 4
RIFIUTI RISCHIA DI FAR SALTARE I NERVI
L’INCHIESTA L'EMERGENZA
ALL'AMMINISTRAZIONE. E AI ROMANI
La verità? Non sanno
come uscire dal tunnel
Non bastano la caccia agli assenteisti né le squadre speciali né le soluzioni-tampone. Servono investimenti
e impianti, ma non c'è un euro. E Marino continua a promettere: torneremo alla normalità. Come?
di Giovanni Santoro
I
l clima è da caccia alle streghe.
Anche se sarebbe più consono al
‘sacchetto’. Perché l’emergenza rifiuti di Roma, più di una volta paragonata alla Napoli del 2008
sommersa dalla monnezza, non si affronta solo con le squadre speciali per
svuotare le strade, prima che i cassonetti,
ma anche e soprattutto con la voglia del
sindaco Ignazio Marino di “far rotolare
qualche testa”. Più d’uno il colpevole per
una Capitale sommersa. Il primo cittadino propone degli eco-distretti, ma non
spiega come e dove troverà i soldi per
realizzarlo, e punta il dito contro l’Ama.
Dai dirigenti super pagati agli assenteisti,
se la prende con tutti. Con il sospetto che
qualcuno remi contro, mettendo in atto
il boicottaggio della raccolta.
Ma per capire meglio l’affaire immondi-
zia della Città Eterna, in sofferenza costante dalla chiusura della discarica di
Malagrotta (fine settembre), bisogna
partire da un dato: è quello sugli assenteisti. Nella municipalizzata di ambiente
e decoro si registrano più assenze per malattie e infortuni rispetto alla media nazionale. Cifra che raddoppia se si passa a
esaminare gli elenchi di chi ha diritto alla
104, la legge che permette l’assistenza ai
familiari ammalati. Una percentuale del
16,8% che Marino considera “non tollerabile”, soprattutto in una Roma sommersa dai rifiuti. L’Audit interno mostra
i primi numeri: troppi i malati (8%), così
come gli infortuni (1,28%) e chi sfrutta
permessi per assistere i familiari (3,1%).
L’obiettivo è quello di scendere sotto la
soglia dei 10 punti percentuali totali, recuperando un quinto dei dipendenti che
non si presentano al lavoro quotidianamente. In 200 sono stati convocati e per
qualcuno di loro è già pronta la lettera di
licenziamento.
Il secondo caso che ha fatto saltare il chirurgo-dem dalla sedia è quello che riguarda i super stipendi. Nonostante
interi quartieri al collasso, infatti, ci sono
5 super manager che percepiscono buste
paga che in alcuni casi superano anche
quelle dei loro diretti superiori: si va dai
92mila euro di Patrizia Caracuzzi, assunta come assistente dell’ex amministratore delegato Franco Panzironi, ai 95
di Stefano Andreini. Ma in totale i quadri
di Ama sono 52 e per molti non è possibile conoscere né retribuzione né curriculum. Non solo. Alcuni dipartimenti
della società comunale sono talmente sovradimensionati che non si riesce nep-
pure a capire chi fa cosa. Anche a questo
servirà l’inchiesta non ufficiale voluta dal
sindaco. Che ha promesso in maniera solenne: “Torneremo alla normalità”.
Come? Continuando a spendere risorse
per mandare fuori regione i rifiuti e affittando il tritovagliatore di Rocca Cencia,
per dare respiro agli altri impianti romani
sovraccarichi. Proprio il suo stop nei
giorni scorsi, a causa di un guasto, aveva
dato il la al caos. E proprio in quella zona
dovrebbe essere attivato un nuovo tmb
per aumentare il potenziale di immondizia da smaltire.
Oltre le 30 squadre speciali, formate da
un mezzo e due operatori, che girano i
quartieri alla ricerca del sacchetto di
troppo. Una task force, doppia per ogni
Municipio, che ha il compito di raccogliere le segnalazioni dei cittadini oltre ai
IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
giovedì 24 luglio 2014 pagina 5
DI
L'INTERVENTO
Marino si dimetta
e lasci fare ad altri
È
sacchetti per strada. In azione
anche 100 controllori, insieme a
18 dirigenti che, dalla sera all’alba. Caso che però è finito
sotto la lente di ingrandimento
della procura, che indaga dopo
un esposto presentato dal Codacons. Una denuncia che delle risposte, in realtà, le ha in parte
trovate. La colpa è nella gestione, dice qualcuno, perché il
fatto di aver spostato tutto il personale sulla raccolta differenziata
ha di fatto lasciato
scoperto il nervo della pulizia
delle strade. Il porta a porta arriverà a breve negli altri municipi, ma la sforbiciata da 93
milioni di euro sulla nettezza urbana c’è.
I tagli li chiede il decreto SalvaRoma e li prevede il piano di
rientro dal debito elaborato dal
Campidoglio e presentato nei
giorni scorsi a palazzo Chigi. La
spesa deve diminuire del 12%,
ma in questa quota, teme più
d’uno, non ci saranno solo sprechi. Senza dimenticare che per
quest’anno il costo complessivo
di Ama sarà di 743 milioni di
euro: circa 70 milioni in più rispetto al 2013. Così l’amministratore delegato Daniele
Fortini è obbligato a promettere
che una riduzione delle uscite
(28 milioni) da subito. Il resto
sarà coperto con l’aumento del
4% della tariffa. Con super
sconti per chi è più bravo a differenziare. Sui partner si discute
da tempo: in molti guardano ad
Acea, ma dalla partecipata del
settore idrico ed energetico non
ha ancora sciolto le riserve.
Intanto il Tar ha annullato l’interdittiva antimafia nei confronti degli impianti di Manlio
Cerroni, il re della monnezza romana accusato di associazione
per delinquere e trattamento illecito di rifiuti. La mossa dei
giudici amministrativi però azzera di fatto i propositi di Marino, che si era detto pronto alla
requisizione. Così spunta l’ipotesi di smaltire ad Aprilia 300
tonnellate di sacchetti al giorno,
il 10% del totale prodotto.
Dove? Negli spazi della Ri.Da,
azienda di Fabio Altissimi: il
grande accusatore proprio dell’avvocato Cerroni nel processo
su Malagrotta. I residenti, invece, si preparano alla mobilitazione.
Ma nella ressa di indiscrezioni,
spunta anche l’ipotesi inviare in
Campania un’altra quota di
monnezza.
Il problema però sono sempre i
soldi. Il sindaco sa bene che le
soluzioni tampone non bastano
e Roma rischia di trovarsi di
nuovo affogata nei sacchetti.
Servono impianti. Nel piano di
rientro si parla di eco-distretti,
si sono fatti i nomi di Ponte Malnome e Rocca Cencia. Anche
qui gli abitanti sono già pronti
alle barricate. Lo scopo è quello
di ridurre al minimo la parte da
conferire in discarica, attraverso
un trattamento con i biodogestori (che lavorano l’organico
senza consumare ossigeno). Il
primo cittadino sogna di creare
strutture che si alimentano solo
con energie rinnovabili. Per un
ciclo di rifiuti che rispetti l’ambiente e sia economicamente sostenibile. Per farlo sono
indispensabili gli investimenti.
Di cui nel piano, fino ad ora, non
c’è traccia. Per dare forza al paradosso che caratterizza la raccolta differenziata: aumentano i
rifiuti, per mancanza di strutture, eppure la promessa era di
toglierli dalle strade. Trovandosi
così sulle pagine del Financial
times, nell’articolo di commiato
del corrispondente Guy Dinmore (che dopo 7 anni lascia
Roma). L’inviato inglese, raccontando la città, paragona la
Capitale ai Balcani e titola: “La
bellezza che cade a pezzi”.
’ ormai divenuta insostenibile l'emergenza rifiuti che sta
tormentando l'intero territorio capitolino. A pagare il
prezzo più elevato sono soprattutto le strade secondarie
dei quartieri maggiormente periferici. Tra le foto che ritraggono una Roma triste e sporca che ormai riempiono
la rete e passano alla velocità della luce sui social network, ai video
che spettatori improvvisati girano per denunciare il loro dissenso,
c'è un'amministrazione nuova di un anno che sembra ferma, incapace di trovare contromisure ad un degrado senza precedenti. Cumuli e cumuli di rifiuti ovunque e cassonetti colmi che non vengono
svuotati per giorni, in alcuni casi per settimane, con l'odore acre e
nauseabondo che la fa da padrone. I cittadini si sentono abbandonati e tra una protesta, una manifestazione e una class action, proprio questo mese dovranno tapparsi il naso e pagare la Tari , quella
tassa che a ben vedere dovrebbe garantire il decoro delle vie e delle
strade sotto casa di ognuno di noi.
Dall'altra parte si procede con proclami, tante promesse e pochi, piccoli e inutili interventi spot che mostrano il poco riguardo e la tanta
incapacità di sindaco, giunte e minisindaci municipali.
E poi c'è l'assemblea capitolina, ben seduta sugli scranni, che non
riesce a rappresentare la gente nel più comprensibile dei diritti, quello
di non dover vivere sommersa tra i rifiuti. Una volta sempre in quella
assemblea c'era la maggioranza e c'era l'opposizione ma, a parte rari
e bellissimi casi, della questione immondizia sembra che non importi
niente a nessuno.
Ci sono poi le associazioni che si battevano e si battono per il decoro,
per l'ambiente, per la sicurezza dei cittadini e che ora le devono inventare tutte per essere ascoltate, con i giornali a veicolare le iniziative perchè a Roma ci vivono anche quei giornalisti, e nessuno può
essere soddisfatto delle condizioni in cui versano i nostri quartieri.
Movimento Capitale denuncia, segnala, dà vita ad apposite pagine
facebook tematiche, redige esposti che invia alle autorità, propone
interrogazioni consiliari, si allea con comitati come DifendiAmo
Roma, manifesta, realizza iniziative per attirare l'attenzione, per provocare reazioni. Ma niente. Ci abbiamo provato anche con adesivi
provocatori attaccati su più di duemila cassonetti per denunciare
l'abbandono da parte del minisindaco Mancinelli nel XIII municipio,
a ben vedere il quadrante di Roma più colpito dall'emergenza. Ma
niente. Una frase sul tema rifiuti l'abbiamo da poco inserita addirittura in una canzone di protesta scritta e arrangiata dal sottoscritto
che di Movimento Capitale è proprio il presidente, che è servita però
ad evitare la manifestazione dell'orgoglio rom ma non certo a far pulire la città.
Ci si domanda come si uscirà da questo oblio e ci si risponde che
l'unica soluzione, e stavolta davvero senza considerare il colore politico, è che Marino si dimetta e restituisca con un solo gesto dignità
a Roma e ai Romani.
Marco Visconti
(Presidente di Movimento Capitale)
IlCORRIERE ROMA
PRIMO PIANO
DI
L'INTERVISTA
L’
assessore Pancalli
è persona dura,
determinata, dietro l'aspetto cordiale e lo sguardo
bonario. Ha una volontà di ferro
temprata negli anni, da quell'incidente che ha cambiato la sua vita
alle mille sfide vinte, dopo, nel
corso degli anni. Ci è sembrato scomodo, a disagio nelle vesti di assessore allo sport e alla qualità della
vita. Le voci sul suo futuro si incrociano e si intrecciano. Ne abbiamo
chiesto conto direttamente a lui
Luca Pancalli, universalmente riconosciuto come
persona retta ed equilibrata, da anni "galleggia"
nelle zone alte della politica sportiva italiana. Dallo
sport disabili al Coni, alla
Fgci, una girandola di
ruoli, di incarichi. Sempre
il salvatore della patria,
l'uomo buono per tutte le
stagioni. Ora si parla di lui
- per bruciarlo, per contrapporlo ad altre candidature - per ruoli di
supervertice in Coni e Fgci,
c'è chi ipotizza un suo coinvolgimento nel clan dei
renziani. Insomma se ne
dicono tante. Lui in questo
momento soffre in silenzio
in Campidoglio, assessore
allo sport e alla qualità
della vita-. Cosa c'è di
vero?
Si dicono tante cose che, alla luce
dei fatti, risultano non essere vere.
In questo momento sto svolgendo,
con spirito di sacrificio, il mio ruolo
per la città, in una dimensione professionale che mi è completamente
nuova e sto tentando di farlo nel
miglior modo possibile. Se galleggio nell’ambito della politica sportiva, per un ex nuotatore, è il
minimo che possa fare. Per quanto
riguarda la voce che faccio parte del
clan dei “renziani”. Posso soltanto
dire che apprezzo particolarmente
il modus operandi - fresco, concreto
e diretto - del Presidente del Consiglio, per una politica del fare, a prescindere dalle correnti dei partiti,
dai livelli più alti fino a contesti
come quello nel quale opero, slegata da vecchi schemi e nella quale
mi riconosco in pieno, perché questo Paese necessità di un processo
riformatore ormai ineludibile, ad
ogni livello ed in ogni ambito, se vogliamo che ci sia un futuro per le
nuove generazioni.
È vero che è considerato
sacrificabile in un eventuale rimpasto di giunta?
Sono stato chiamato dal sindaco
Marino in un ruolo tecnico per
svolgere le deleghe allo sport, alla
qualità della vita ed al benessere e
sto tentando di farlo nel miglior
modo possibile, approcciando a
questa dimensione professionale
con la metodologia che lo sport mi
ha insegnato, ovvero con grande
umiltà, nella consapevolezza che il
lavoro, prima o poi, paga. Fonda-
giovedì 24 luglio 2014 pagina 6
PARLA L'ASSESSORE COMUNALE ALLO SPORT
E ALLA QUALITÀ DELLA VITA LUCA PANCALLI
“Da qui non me ne vado,
so di poter essere
ancora utile alla Capitale”
“Nessuno è indispensabile ma non mi considero in uscita. Per quanto mi
riguarda siamo riusciti a portare a termine diverse cose e senza spendere
un centesimo. E sono soddisfatto per l'opportunità che Roma mi sta dando”
di Giovanni Tagliapietra
mentale è, quindi, il lavoro di squadra, per costruire e raggiungere un
buon risultato, operando sia con le
forze politiche di maggioranza che
dialogando con quelle di opposizione, tentando di portare un po’ di
quella esperienza che ho maturato
da dirigente sportivo. Dopodiché,
sulla mia sacrificabilità in caso di
rimpasto di giunta, è aspetto che
leggo sui giornali. Con il sindaco ho
un rapporto talmente franco che, se
dovrà dirmi qualcosa, lo farà senza
intermediari, nell’assoluta convinzione che tutti siamo utili e nessuno
è indispensabile.
In un anno di attività non si
è visto molto,o comunque i
media non hanno dato
grande risalto al suo operato. Possiamo rimediare....
Stiamo lavorando perché si realizzino tante cose e mi rendo conto
che, in una società in cui conta
sempre di più ciò che si racconta e
ciò che appare, piuttosto che ciò
che si fa in termini di sostanza,
tutto questo possa sembrare molto
poco. E’ un anno che sto lavorando,
insieme al mio staff, in assessorato
in una situazione di grande diffi-
coltà, soprattutto per quanto riguarda le risorse finanziarie a diposizione. Ancora oggi operiamo
senza avere un solo euro a disposizione. Sarà così finché il bilancio
non verrà approvato dall’assemblea
capitolina, dopo che, per la prima
volta, la Giunta ha rispettato i
tempi previsti. Solo in seguito a
questi passaggi formali e sostanziali
potremo avere quelle risorse finanziarie, seppur modeste, a disposizione per aiutare progetti di natura
diversa, siano essi relativi a manifestazioni sportive o legati alla qualità della vita. Allo stesso tempo,
stiamo tentando di farci condurre
solo ed unicamente dalla ricerca
della trasparenza in un quadro di
rispetto totale delle norme, evitando qualsiasi forma di discrezionalità nell’assegnazione degli
impianti, tentando di farlo velocemente, sia pur nella difficoltà legate
ad un personale insufficiente, utilizzando procedure di evidenza
pubblica, affrontando temi legati
all’impiantistica sportiva che si trascinano in questa città ormai da
troppo tempo e cercando di trovare
delle soluzioni di buon senso e di
ragionevolezza. Nonostante tutto,
siamo riusciti a d affrontare e risolvere alcune situazioni. Ne cito solo
alcune: la soluzione del problema
del trotto a Roma, in seguito alla
chiusura di Tor di Valle, portando
l’intera attività all’interno dell’ippodromo di Capannelle; la modifica del regolamento per le palestre
scolastiche, dopo l’approvazione di
Municipi e commissioni sport e
scuola, che si appresta ad essere approvato nelle sedi istituzionali previste; per quanto riguarda il
benessere, il protocollo d’intesa
con i medici di base per incrementare l’attività motoria a tutti i livelli.
Capitolo a parte merita la questione relativa allo stadio Flaminio,
per il quale l’Assessorato ed il Comune avevano posto le basi per un
accordo con la Federcalcio per la riqualificazione dell’intera struttura,
progetto che ha subito uno stop per
le ben note vicende legate alla
FIGC. Mi piace poi ricordare l’incontro con gli assessori allo sport
delle città capoluogo di regione italiane, su iniziativa mia e dell’assessore Gallo di Torino, per
confrontarci su situazioni comuni
nelle grandi città. Sono alcuni
esempi che, ripeto, sono stati condotti in porto senza spendere un
solo centesimo che, ribadisco, non
avevamo e non abbiamo.
È vero che lei considera
conclusa l'esperienza in
Campidoglio e che aspetta
il momento giusto per andarsene?
Non è vero, sono stato chiamato a
ricoprire questo incarico e mi è
stata data fiducia e, finché questa fiducia sarà rinnovata, continuerò a
lavorare. Il mio impegno è di portare a termine alcuni progetti. Per
quanto riguarda il futuro, poi, non
ho la palla di vetro per sapere cosa
succederà.
Come mai si è trovato in
una Giunta a svolgere un
ruolo che non le appartiene?
Per me si tratta di un’esperienza
nuova. Lo dico con molta franchezza: avevo immaginato un percorso diverso, che mi avrebbe
portato ad impegnarmi in quello
che per me ha sempre rappresentato
l’obiettivo della mia vita, cioè poter
vivere nel mondo dello sport, per il
quale ho dedicato una mia vita atletica prima dell’incidente, dopo l’incidente e poi da dirigente sportivo,
creando, favorendo e facendo crescere il Comitato Paralimpico in
tutti i suoi aspetti. Una volta che al
CONI le cose sono andate come
sono andate, anche lì per una scelta
di coerenza e di trasparenza, mi si è
presentata, del tutto inaspettata,
questa opportunità, con la chiamata
del sindaco Marino. In questo incarico ho intravisto una sfida nuova.
Non l’avevo mai fatto, non ho mai
avuto velleità di impegnarmi in politica, non mi ritengo un politico, né
ritengo di avere le capacità dei politici, ai quali riconosco, soprattutto a
quelli che lavorano negli enti locali,
con grande spirito di servizio. E’
molto difficile, infatti, fare politica
quotidianamente, confrontandosi
con i grandi problemi di una città
complessa come Roma. Sono soddisfatto per quello che questa nuova
sfida mi sta regalando, perché mi
permette di confrontarmi con temi
che ero abituato a vedere dall’altra
parte del campo. Tutto ciò mi aiuta
a vedere strategie di politica sportiva di cui questa città, come il
Paese, ha bisogno.
Il CORRIERE ROMA
DI
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giovedì 24 luglio 2014 pagina 7
IL CASO
IlCORRIERE ROMA
CRONACHE
DI
MONTA LA PROTESTA DI RESIDENTI E COMMERCIANTI
Piazza Crati? Un campo di battaglia
di Francesco Vitale
L
o scempio, il degrado
di Piazza Crati, anno
dopo anno. I vertici
del Municipio Secondo sotto accusa,
le inadempienze. Residenti e commercianti e cittadini del quartiere,
e in particolare di piazza Crati sono
abituati a mobilitarsi, a difendersi.
Hanno voluto far sentire ancora
una volta la loro voce facendo arrivare una segnalazione scritta al Presidente Giuseppe Gerace e agli
assessori Assunta Santoriello (Lavori Pubblici) ed Emilia La Nave
(Attività Produttive). La segnalazione è corale e compatta, Piazza
Crati un tempo aveva una sua logica nel quartiere, ora gli effetti
perversi della realizzazione del parcheggio sotterraneo l'hanno snaturata, e la mancanza di un’adeguata
manutenzione delle strade sta portando l'intera area al collasso. Le
griglie di areazione collocate sulla
strada oltre a non essere a norma,
sono un serio pericolo per biciclette e motorini e causano intollerabili
immissioni
sonore,
amplificate durante le ore notturne. Problemi anche per i pedoni: i marciapiedi sono in uno
stato di completo degrado: le piastrelle non sono stabili, alcune
sono state addirittura rimosse; più
facile quindi inciampare e cadere, e
soprattutto gli anziani possono
farsi anche piuttosto male. Altri pericoli latenti sono rappresentati dalla mancanza di attraversamenti pedonali sicuri,
dalla non potatura degli alberi che limitano
la visibilità. Inoltre alcuni cartelli pubblicitari, oltre a essere pericolanti, sono stati
posizionati a filo del marciapiede in una
posizione contraria alle norme vigenti.
Alcune immagini eloquendi del degrado in cui vers Piazza Crati:
marciapiedi rotti, pavimentazione divelta, mancanza
di attraversamenti pedonali. Per non parlare degli imbocchi
fognari ostruiti e dei cassonetti dei rifiuti posizionati
nelle vicinanze degli esercizi commerciali
Sotto accusa anche gli imbocchi fognari, il
più delle volte intasati perché non puliti:
un serio problema per i residenti e per tutti
i passanti, poiché il non regolare deflusso
delle acque, rende tra l’altro l’area irrespirabile. Situazione a rischio dal punto di
vista igienico-sanitario.
Come se non bastasse, i cassonetti dei rifiuti, peraltro posizionati di fronte a esercizi
commerciali,
(ristorante
e
bar-caffetteria della piazza), emanano
odori nauseabondi. Il loro attuale posizionamento provoca anche difficoltà alla raccolta da parte degli operatori AMA che
non riescono a passare con i loro mezzi e
sono costretti a salire con le ruote sui marciapiedi, peggiorandone ulteriormente la
stabilità. Può bastare. L'amministrazione
municipale saprà far tesoro di questo dossier, interverrà per riportare l’area in condizioni di sicurezza?
REDAZIONALE
ANCORA TAGLI DI CATTEDRE NELLE REGIONI MERIDIONALI
SCUOLA, IL MIUR USA LE FORBICI PER IL SUD
Q
Quello del taglio degli insegnanti nelle Regioni del Sud è
un copione già visto. Che da diverso tempo si ripropone in modo ciclico. E che il Ministero dell’Istruzione
conferma per il futuro: anche l’anno
prossimo, infatti, le scuole del Meridione e delle Isole maggiori subiranno
un ulteriore decremento di “cattedre”.
Attraverso l’adeguamento finale operato dagli uffici scolastici periferici sulla
base del cosiddetto “organico di fatto”,
derivante dai mutamenti delle iscrizioni
e dalle bocciature degli studenti che si
sono concretizzate nelle ultime settimane, non c’è una Regione del Sud
che si salva: la Sicilia perde ulteriori
504 cattedre, la Campania se ne vede
sottratte 387, la Puglia 340, la Calabria
183. Numeri negativi anche per la Basilicata, dove spariscono 58 posti da insegnante, per il Molise (-33), per la
Sardegna (-27) e per l’Abruzzo (-14).
A dire il vero, il prossimo anno ci sarà
un incremento: riguarda gli insegnanti
di sostegno. Che da 63.348 saranno
incrementati di circa 20mila unità. Ma
anche in questo caso il Miur ha agito
con la logica del “bilancino”, perché
l’incremento doveva essere maggiore,
visto che è stato attuato su un organico
sottodimensionato del 30%. Tanto è
vero che anche se entro tre anni i docenti di ruolo specializzati nell’insegnamento ai disabili saliranno a 90.032,
nello stesso periodo i docenti di sostegno di cui avranno bisogno i nostri
alunni saranno molti di più degli attuali
110.216: basti pensare al trend positivo a partire dal 2001, quando gli
iscritti nelle scuole con handicap certificato erano appena 138mila, mentre
oggi sono diventati 222mila.
“La decisione di ridurre ancora il corpo
docente assegnato alle scuole del Sud
– spiega Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario organizzativo Confedir – è l’esatto opposto di quello che
occorreva fare: nelle Regioni meridionali, infatti, il tasso di abbandono scolastico è altissimo. Alle superiori di
Caltanissetta e Palermo supera il 40%
di iscritti. Si tratta di in segno evidente
di quanto le scuole abbiano difficoltà a
scolarizzare e portare alla maturità i
giovani del posto. Dal Miur, quindi, dovrebbero rinforzare gli organici, miglio-
rare l’orientamento, creare un collegamento diretto, in accordo con il Ministero del Lavoro, con industrie e
aziende”.
“Invece non solo non si attua alcun programma di rafforzamento didattico e
orientativo, ma – dice ancora Pacifico
– si assegnano meno docenti.
La verità è che si stanno sottraendo docenti proprio laddove ve ne sarebbe più
bisogno. Lo sanno bene anche a Viale
Trastevere:
“A rendere ancora più complessa la situazione – continua Pacifico – c’è poi
il dato riguardante le assunzioni del
personale docente: il Miur ne ha previste poche decine di migliaia, mentre
l’Anief ha calcolato che sono almeno
100mila i posti vacanti e utili per le im-
missioni in ruolo. Di questi, quasi la
metà riguarderebbe il sostegno, circa
20mila sono quelli assegnati fino al 31
agosto e 30mila riguardano i prossimi
pensionamenti. È assurdo che a fronte
di 140mila posti assegnati annualmente ai precari, su posti da considerare in larga parte vacanti, si continui
a negare di stabilizzarne i due terzi. In
questo modo si continua a precarizzare
il rapporto di lavoro nella scuola, malgrado le indicazioni dell’Ue, che entro
l’anno potrebbero essere confermate
dalla Corte di Giustizia europea, indichino chiaramente – conclude il sindacalista Anief-Confedir - di intraprendere
la strada della stabilizzazione automatica dopo 36 mesi di servizio”.
(www.anief.org)
IlCORRIERE ROMA
giovedì 24 luglio 2014 pagina 8
CRONACHE
DI
ROM
CI SCRIVONO QUESTIONE
E NOTTI DA SBALLO
Da noi la movida è sana e pulita
S
criviamo in merito all'articolo pubblicato
martedi 17 giugno dove è stata posta in maniera decisamente evidente una nostra foto
peraltro risalente a diversi anni fa.Il sudetto
articolo, che riteniamo assolutamente infamante per noi e per la movida notturna trasteverina,
non ci trova assolutamente d'accordo. Le denunce riportate nel vostro giornale sembrano scritte da cittadini che
la movida notturna la guardano un po’ a modo loro…
perché l’ordinanza emessa dal sindaco Marino viene assolutamente rispettata dai gestori di locali seri e professionali . I controlli sono numerosissimi, almeno nella
zona di Trastevere, dove i locali vengono guardati a
vista e severamente puniti in caso di trasgressione mentre per gli ambulanti o peri mini market viene chiuso
un occhio . L’amministrazione comunale con tutte queste ordinanze, che vengono generalmente emesse nel pe-
riodo lavorativo più florido - e ripetiamo da noi Birreria Trilussa assolutamente rispettate - però non ha mai
pensato di tutelare i diritti dei ristoratori e del loro lavoro lavoro ; non siamo forse anche noi dei cittadini? I
nostri diritti sul piatto della bilancia però sembrano pesare meno dei diritti dei residenti… La sicurezza ed i
controlli sulle nostre strade , del centro storico e non, dovrebbero sicuramente aumentare per il bene di tutti, lavoratori, residenti e consumatori senza però impedire a
chi della vita notturna vive di esercitare liberamente il
proprio lavoro. Il nostro locale, benché sia stato sbattuto
in primo piano sotto un titolo che proprio non ci appartiene “ Movida da sballo” , è assolutamente fiero di far
parte di quel gruppo di locali che della movida notturna
sana e pulita fanno un lavoro ed uno stile vita davvero
lontano dallo sballo!
Consuelo Latronico- Birreria Trilussa
Solidarietà a Fabrizio Santori
V
orrei esprimere tutta la mia
totale solidarietà al Cosigliere
Regionale Santori - in merito
alla questione Rom - condividendone appieno il pensiero,
le idee, nonché i giudizi su questi veri e propri
parassiti della nostra città.
Non riesco a capire perchè ai nostri governanti
piace essere cornuti e mazziati. Si perché di
questo si tratta , da un lato aiutiamo "questi
finti poveretti" a sopravvivere e, dall'altro, permettiamo che poi ci vengano a derubare sotto
molteplici forme. Vorrei chiedere a quegli "ipocriti" dell'Unar perchè questi nomadi sono diventati come gli storni a Roma e cioè stanziali,
perchè non pagano l'acqua, la luce, il gas, il canone TV, la casa e tutte le tasse che invece paghiamo noi corretti e "fessi" cittadini romani?
Massimiliano Noiret
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anità
S
la
Lazio
del
NUMERO 23 ANNO LXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014
LA DENUNCIA
L’INTERVISTA
La Procura tace,
che fine ha fatto
il fascicolo
sul S.Lucia?
Recchia: "Una casa
della salute all’Ipab
San Michele?
a pagina 14
Parliamone"
a pagina 12
Farmacie ospedaliere
tra furti e spaccio? Non va
N
on è la prima volta che parliamo ed approfondiamo il ruolo delle farmacie ospedaliere che dovevano essere, secondo le
direttive del Ministero della Salute e degli
Assessorati regionali alla Sanità, un baluardo contro l’eccessivo spreco di farmaci e l’alto costo
della spesa farmaceutica in Italia. Spesa che negli ultimi
tempi, rende noto l’ISTAT, è ulteriormente aumentata
anche a causa dell’utilizzo improprio di antibiotici, acquistati grazie alle ricette che medici compiacenti firmano per non perdere assistiti. Anche l’AIFA e i NAS
hanno recentemente iniziato un forte controllo contro il
furto e il riciclaggio di farmaci, in special modo di quelli
più costosi. Ci sarebbe da riflettere: esiste realmente
un’organizzazione capillare che, grazie alle notizie che
pervengono dalle farmacie ospedaliere , riesce a mettere
insieme un rilevante numero di farmaci da vendere al
“mercato nero”, sembra sotto il controllo di mafie organizzate.
Il furto e il riciclaggio avviene contemporaneamente nei
paesi europei, proprio per questo l’Agenzia Europea dei
Medicinali (EMA) ha inviato ai paesi dell’Unione comunicazioni con l’obiettivo primario di condividere le informazioni relative al furto e al riciclaggio di farmaci
all’interno del territorio europeo. Il controllo non può essere effettuato esclusivamente sulle farmacie ospedaliere
dove spesso si acquistano farmaci non necessari ma solo
per fare “spesa e cassetta”.
Quello che è avvenuto in questi ultimi tempi al Policlinico
Umberto I ha visto scendere in campo il solito e male informato Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che si
scaglia su ciò che è avvenuto al Policlinico Umberto I,
dando interpretazioni che nulla hanno a che fare con la
funzionalità delle farmacie ospedaliere. La Lorenzin dichiara, fra l’altro, che il furto dei farmaci al Policlinico
Umberto I (che nulla ha a che vedere con lo spaccio di
droga) si poteva evitare se fosse stato già in funzione il
“Patto della Salute” siglato tra Stato e Regioni. Non ricorda la Lorenzin che all’interno delle strutture ospedaliere esiste un Direttore Generale, un Direttore Sanitario
che firmano per l’acquisizione di farmaci richiesti dai
singoli dipartimenti che finiscono sotto il controllo del re-
sponsabile della farmacia in oggetto. Vediamo chi ordina
e che farmaci ordina per quel dipartimento o reparto e
che utilizzo si fa dei farmaci richiesti. La spesa farmaceutica del Lazio supera di gran lunga il 13%, percentuale non superata da altre regioni. È facile quindi
risalire a chi firma le richieste e anche alla case farmaceutiche che producono di farmaci. Per quanto riguarda
il Policlinico Umberto I, che è solo la punta dell’iceberg,
il Direttore Generale Alessio e il Direttore Sanitario Allocca hanno le capacità e gli strumenti per effettuare un
radicale inventario per comprendere o scoprire chi ordina
e quali farmaci ordina. Non mischiamo il sacro con i profano, non buttiamo all’aria professionalità e competenze
che sono il vanto del “Policlinico dei romani”. Indagare
e colpire, non come afferma Beatrice Lorenzin, che farebbe di “tutt’erba un fascio” per apparire sulla prima
pagina di un quotidiano romano, per dimostrare la sua
volontà di colpire quando le competenze sono esclusivamente delle Regioni e per esse dei Direttori Generali,
dalle stesse nominati.
Il Corvo
la
Sanità Lazio
giovedì 24 luglio 2014 pagina 10
LA MAPPA DEL POTERE
del
Il risiko delle poltrone
si è rimesso in moto
A
Adesso qualcosa deve succedere. Nel sito di Spallanzani e Ifo Fulvio
Moirano, sul quale abbiamo già speso fiumi di inchiostro, figura ancora
come commissario straordinario, ma a Torino ne hanno ufficializzato
la nomina a direttore della sanità piemontese. Zingaretti ha pronto il sostituto? O il nome se lo stanno giocando a briscola nelle segrete stanze? Una
poltrona si è liberata al Policlinico Umberto I. Marta Branca, fedelissimo direttore amministrativo di Mimmo Alessio se n'è andata (improvvisamente?),
pare all'Aran. Aveva seguito il capo dal San Filippo Neri senza battere ciglio,
ora deve essere successo qualcosa. Il direttore generale del Policlinico è
noto per le sue decisioni repentine. Sul sito dell'Umberto I, comunque, il
nome della Branca è scomparso, senza essere stato sostituito. C'è poi la
questione Macchitella, a Viterbo. Dovrebbe saltare, ma quando?
Asl Viterbo
Direttore Generale
LUIGI MACCHITELLA
Direttore sanitario
Patrizia Chierchini
Direttore Amministrativo Daniela Donetti
Asl Rieti
Direttore Generale
Laura Figorilli
Direttore sanitario
Marilina Colombo
Direttore Amministrativo Maurizio Greco
Asl Frosinone
Direttore Generale
ISABELLA MASTROBUONO
Direttore sanitario
Roberto Testa
Direttore Amministrativo Luca Di Maio
Asl Roma A
CENTRO STORICO
Direttore Generale
Camillo Riccioni
Direttore sanitario
Barbara Giudiceandrea
Direttore Amministrativo Alessandro Moretti
LEGENDA
Commissario
Facente funzione
A rischio?
Vacante
In uscita a
Asl Roma B
CENTRO STORICO
Direttore Generale
VITALIANO DE SALAZAR
Direttore sanitario
Maria Cedrola
Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli
Asl Roma C
EUR E DINTORNI
Direttore Generale
CARLO SAITTO
Direttore sanitario
Marina Capasso
Direttore Amministrativo Silvia Cavalli
Asl Latina
Direttore Generale
MICHELE CAPOROSSI
Direttore sanitario
Alfredo Cordoni
Direttore Amministrativo Vania Rado
Asl Roma D
DA TRASTEVERE A OSTIA
Direttore Generale
Vincenzo Panella
Direttore sanitario
Flavia Simonetta Pirola
Direttore Amministrativo Filippo Coiro ff
Asl Roma E
DAL VATICANO A BRACCIANO
Direttore Generale
Angelo Tanese
Direttore sanitario
Mauro Goletti
Direttore Amministrativo Maria Velardi
Asl Roma F
CIVITAVECCHIA
Direttore Generale
Giuseppe Quintavalle
Direttore sanitario
Francesca Milito
Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea
Asl Roma G
TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACO
Direttore Generale
GIUSEPPE CAROLI
Direttore sanitario
Federico Guerriero
Direttore Amministrativo Daniele Aguzzi
Asl Roma H
CASTELLI, ANZIO, NETTUNO
Direttore Generale
FABRIZIO D’ALBA
Direttore sanitario
Narciso Mostarda
Direttore Amministrativo Francesca Merli
AZIENDE OSPEDALIERE
San Giovanni Addolorata
San Camillo Forlanini
Direttore Generale
ILDE COIRO
Direttore sanitario
Stefano Pompili
Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli
Direttore Generale
Antonio D’Urso
Francesco Cortese
Direttore sanitario
Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla
Sant’Andrea
Policlinico Universitario Umberto I
Direttore Generale
Egisto Bianconi
Direttore sanitario
Francesco Stella ff
Direttore Amministrativo Angelo Scozzafava
Direttore Generale
Domenico Alessio
Direttore sanitario
Amalia Allocca
?
Direttore Amministrativo
San Filippo Neri
Ifo
Commissario
Angelo Tanese
Direttore sanitario
Patrizia Magrini ff
Direttore Amministrativo Manuel Festuccia ff
Direttore Generale
?
Direttore sanitario
Marina Cerimele
Direttore Amministrativo Giorgio Marianetti
Spallanzani
Ares 118
Direttore Generale
?
Direttore sanitario
Andrea Antinori ff
Direttore Amministrativo Lorella Mengarelli
Direttore Generale
MARIA PAOLA CORRADI
Direttore sanitario
Domenico Antonio Ientile
Direttore Amministrativo Francesco Malatesta
giovedì 24 luglio 2014 pagina 11
PRIMO PIANO
la
Sanità Lazio
del
L’EDITORIALE
La salute dei cittadini?
Un optional. Conta solo la politica
I
nquietante, imbarazzante, sconcertante.Gli aggettivi per definire lo
stato dell'arte della sanità laziale non
fanno nemmeno più notizia. Stupisce semmai il disinteresse del governo nazionale per ciò che sta accadendo
nella regione. Quanto certi limiti saranno
superati - e salvo una improbabile inversione a U sarà inevitabile - sarà difficile convincere gli elettori della bontà di un
progetto politico. Non si può parlare di un
comitato d'affari (troppo forte il rischio
querela) per il quale la salute dei cittadini è
un corollario, una variabile indipendente,
ma certamente chi governa la sanità dimostra ogni giorno di non essere all'altezza e di
essere interessato ad altro. E' bello, importante, affermare con enfasi che la politica
deve restare fuori dalle Asl, dagli ospedali.
Riempie la bocca e fa bene a tutti. In realtà
ospedali, Asl, strutture accreditate, agenzie,
il sistema insomma vive di e per la politica.
Girano soldi, ci sono carriere in itinere,
posti di lavoro, interessi incrociati. Pare che
in altre regioni tutto questo sia meno pronunciato, meno manifesto. Ma nel Lazio
il
ORSINO
S
della
La sanità è in ferie,
reparti chiusi Si lavora
solo per le poltrone
A
ccorpamenti, riduzioni di orari, chiusure e soluzioni
cervellotiche. La sanità è in
ferie, reparti chiusi Si lavora
solo per le poltrone. E i movimenti sono notevoli. Pareva che stesse per saltare
come un tappo di champagne la Zarina di via Cristoforo Colombo, Flori De Grassi. Oggi la sua
posizione si è leggermente consolidata ma non
si sa mai. Il fronte della rivolta si allarga e i suoi
sponsor politici non sembrano più disposti a difenderla. Si riposizionano Alessio D'Amato e
Maurizio Venafro, frontman di Zingaretti. Ma
sono tempi duri per l'intero management sanitario, se la passa male Isabella Mastrobuono
a Frosinone, Luigi Macchitella aspetta una
chiamata-killer da un momento all'altro a Viterbo (e a proposito, come mai nessuno ha difeso quel gioiello di Villa Buon Respiro
lasciandolo andare a fondo, c'è stata una trat-
tativa segreta Tosinvest- Regione, un sacrificio
in cambio di un altro salvataggio?). A Latina Michele Caporossi è in confusione e non gestisce il territorio, a Civitavecchia (RmF) non sono
stati capaci di impedire che scoppiasse il caso
di quella Rsa gestita in modo scellerato dagli
epigoni della famigerata società che già tanti
danni aveva fatto nella vicenda Anni Verdi. A
Roma ogni Asl e ogni azienda porta la sua
croce mentre resta, inquietante, il giallo sulla
sorte del San Filippo Neri. Tutto questo in un
quadro di spartizioni e di accorpamenti tra Asl
poco chiari. I big della sanità privata tacciono,
praticamente tutti. Hanno avuto assicurazioni,
hanno fatto patti con il diavolo. Ma nelle piccole strutture le bandiere e gli striscioni dei sindacati segnalano allarme rosso. Lottano i
poltiici, sempre e solo gli stessi, Davide Barillari, Fabrizio Santori, Luca Gramazio e Antonello Aurigemma anche se la pattuglia si sta
lentamente ingrossando e se diversi consiglieri
della maggioranza assumono in sanità delle
posizioni fortemente critiche.
CHI SALE
dall’alto Ilde Coiro,
Vitaliano De Salazar
e Luca Gramazio
CHI SCENDE
dal basso Flori De Grassi,
Giuseppe Quintavalle
e Michele Caporossi
non ci sono dubbi, è così. Diffidare dunque
dei proclami che fanno dell'ovvio e del dovuto un fatto epocale. Ciò che Zingaretti annuncia, sblocco di fondi, iniziative,
rivoluzioni, è né più e né meno quello che
qualunque amministrazione dovrebbe fare
per la sanità, per i suoi amministrati. E che
la sanità regionale sia nei guai grossi, al di là
dei soldi che arrivano (come, quando, per
farne che?) è sotto gli occhi di tutti. Non una
delle emergenze è stata risolta, i controlli sul
territorio sono inesistenti, le cosiddette criticità si moltiplicano, il territorio è in rivolta.
In Ciociaria, nel Viterbese, nel Pontino,
l'Ares 118 fa acqua, le liste d'attesa non sono
diminuite, interi reparti di ospedali chiudono per ferie, mancano gli uomini. E intanto qualche scandaletto qua e là ricorda a
tutti che la sanità laziale non è una cosa seria.
Sulla gestione delle poltrone, sugli scambi di
interessi, questa amministrazione (come la
precedente, del resto), si applica con convinzione. C'è uno strano link tra il ministro
della Salute Lorenzin e il governatore Zingaretti, i maligni dicono che nella "gerarchia
reale" del potere il secondo conti più del
primo. Al ministero è in atto una sorta di pulizia etnica ai piani alti e il giro di dirigenti e
di poltrone è oggetto di trattative serrate.
Con il commissario di Ifo e Spallanzani che
si sposta a Torino si liberano due posti, oggetto di contrattazioni e di triangolazioni,
l'uomo chiave della Salute, Bevere, è stato
spostato (premio o punizione) all'Agenas,
per fare posto a qualcuno di importante
(Botti? Ma non è il subcommissario governativo per il piano di rientro del Lazio? Appunto...) qualche dovrà fare i bagagli in
fretta. E i problemi sul territorio? E le Case
della Salute? E le Rsa? Ci siamo inventati i
reparti a bassa intensità e a gestione infermieristica che fanno risparmiare (vedi Regina Margherita), ma nessuno ha ancora
capito bene che cosa realmente significhi.
Dobbiamo sognare e sperare. E basta.
la
Sanità Lazio
CRONACHE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 12
del
LA DENUNCIA
LA QUERELA CONTRO MINISTERO E REGIONE
La Procura tace, che fine ha fatto
il fascicolo sul S.Lucia?
I
a fatto il giro di
Roma ed è finito
su tutte le scrivanie che contano il
siparietto tra il
presidente della Regione
Lazio Zingaretti e il leader
di Assotutela Maritato: il
caso S.Lucia? Lo chiudo in
settimana. Poi Zinga se ne
è volato a Londra, i suoi
sottopanza hanno finto di
ignorare il problema e le
emergenze della Fondazione di via Ardeatina sono
rimaste allo stesso drammatico punto. Lo abbiamo
scritto la scorsa settimana,
Assotutela ha denunciato
con nome e cognome il ministro della salute Lorenzi,
il governatore Zingaretti e
l'altro dirigente del Ministero Bevere che materialmente ha firmato un
documento omicida, immotivato e fuori dalla realtà
nei confronti del S.Lucia. I
reati sono seri, in altre circostanze si sarebbe sollevato un polverone. Niente.
Che fine ha fatto il fascicolo
aperto in Procura, quando
sarà assegnato, che peso e spessore
verrà dato all'inchiesta? Perché, sia
chiaro, i cittadini comuni e onesti si
aspettano un rapporto di causa-effetto,
OMISSIONE DI ATTI D'UFFICIO
INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO
Lorenzin, Zingaretti e Bevere
rischiano fino a tre anni...
Nella fattispecie sono ravvisabili più ipotesi di reato. Omissione di
Atti di Ufficio (art. 328 cp con pena da sei mesi a due anni), mancata Ottemperanza all’Ordine del Giudice (art. 388 cp con pena fino
a tre anni), interruzione di Pubblico Servizio (331 e 340 cp con pena
fino ad un anno). La querela è stata presentata a fine giugno e
adesso siamo nella fase delle indagini che possono durare fino a
sei mesi, rinnovabili per quattro volte e, cioè, fino ad un massimo
di due anni. Tra qaulche giorno avremo il nome del Pubblico Ministero (ossia del Magistrato inquirente) incaricato. C’è da osservare
che è previsto dalla legge il segreto istruttorio e quindi il procedimento rimane “sotto traccia” fino alla fine delle indagini a meno
che il P.M. non ritenga necessario effettuare atti (come l’interrogatorio) alla presenza dell’Indagato ed, allora, verrà notificato un Avviso (Informazione di Garanzia) allo stesso.
non dubitano che di fronte alla enormità del fatto e del danno arrecato scattino se non le manette almeno dei
vigorosi provvedimenti. C'è di mezzo la
vita e la salute di migliaia di persone e soprattutto ci sono il dolo
o la sventatezza di personaggi pubblici, con
ruoli importanti nella
amministrazione dello
Stato. Anche i reati ipotizzati, che sintetizziamo a fianco non sono di poco conto.
La magistratura ha cose più importanti
da fare? Sbagliato, sono proprio queste
le iniziative che la Procura dovrebbe te-
nere in massimo conto. La situazione
generale è complessa, la cittadella giudiziaria sta per chiudere i battenti per
ferie, quella politica vive in ferie continue e si fa i fatti propri. Che altro può
fare la dirigenza della Fondazione
S.Lucia? Scatenare la piazza, incitare
alla disobbedienza civile. Chiunque
prenda in mano il ponderoso dossier
sulla vicenda scuote la testa: qui c'è
sotto qualcosa, è il commento comune.
Possibile che nessuno intervenga con
un atto di giustizia?
DIETRO I FATTI
Perché della Rsa Bellosguardo è meglio non parlare
I
l tribunale del Riesame ha
annullato i provvedimenti di
custodia cautelare, gli avvocati dei tre inquisiti per la vicenda dei maltrattamenti
nella Rsa Bellosguardo di Civitavecchia cantano vittoria e minacciano i
media. Ma la sensazione che dietro la
vicenda, drammaticamente finita
sotto i riflettori, ci sia dell'altro è
forte. Non parla nessuno, c'è tanta
paura di querele e ritorsioni. Qualcuno si sfoga a mezza bocca e racconta storie non verificabili ma
sufficientemente inquietanti. Niente
nomi, per carità. Tutto avrebbe avuto
inizio più di un decennio fa quando,
raccontano ex dipendenti del Consorzio UNISAN, molti lavoratori dovevano essere riassorbiti dalla Rsa
Bellosguardo, avendo ricevuto, in
questo senso, garanzie di rispetto
delle normative vigenti da parte degli
organi sindacali. Tuttavia alcuni di
essi vennero sottoposti ad un nuovo
colloquio professionale: coloro che si
rifiutarono, furono allontanati (in
pratica, licenziati
senza giusta causa).
Del caso cominciò
a interessarsi un
noto legale civitavecchiese il quale,
però, dopo aver
presentato le carte
al Prefetto, non
diede più notizie a
riguardo. Qualche
tempo dopo anche
alcuni esponenti
della politica locale
provarono a far
luce sulla vicenda,
per poi tornare, inspiegabilmente, sui
propri passi. Si
parla anche di una dipendente mobbizzata e indotta a licenziarsi per aver
denunciato i maltrattamenti e gli episodi di violenza dentro la clinica. Ma
tutto è confuso, nebuloso. Chi è così
potente da imporre le regole del
gioco? La risposta è a Roma, dicono,
è va cercata tra i vecchi playmaker
della sanità pubblica e privata. I titolari della Rsa sarebbero già stati accusati negli anni passati per la
malagestione del Centro Boggi (ex
Anni Verdi) a S.Severa, all'epoca in
mano al consorzio UNISAN (che
sulla vicenda Rsa non rilascia dichiarazioni) di cui Rossana Varrone più
volte finita nelle
cronache qualche
anno fa - era Presidentessa. Nel
2010 la polizia di
Civ i t avecc h i a
aveva condotto
una dettagliata
ispezione proprio
all'interno del
centro, riscontrando non poche
anomalie. Inoltre
nell'aprile del
2013, gli stessi
personaggi erano
stati indagati in
seguito alle denunce dei familiari dei pazienti, che avevano notato
strani segni sul corpo degli anziani
che vi si trovavano in cura. Nessuno
ha dato corso ai sospetti, nessuno si
è mosso, nessuno ha riaperto i fascicoli della Rirei (il pool di cooperative
che prese in carico i centri Anni Verdi
e i pazienti). Eppure di cose da ap-
profondire ce n'erano state. Fortunatamente ci hanno pensato le forze
dell'ordine, anche se dopo il clamore
del primo giorno sulla vicenda è stato
steso un velo di riservatezza. Nessuno ha approfondito nemmeno la
segnalazione del vicepresidente del
Consiglio Regionale del Lazio, Storace, uno che di quelle storie si era interessato e sa parecchio, e che ha
presentato un'interrogazione urgente
a Zingaretti. Niente provvedimenti
cautelari, ora, ma sempre inquisiti i
titolari della Rsa (Sebastiano Capurso, Rossana Varrone e Michela
Capurso) mentre è iscritta nel registro degli indagati la dirigente Asl
Antonella Battilomo. Storace ha chiesto anche che venga chiarita la posizione del Direttore Generale
dell'ASL Quintavalle: pare che fosse
non solo nel comitato tecnico scientifico della UNISAN (presieduta
dalla Varrone), ma anche presidente
dell’associazione SrS (Servizi e Ricerca in Sanità) di cui Capurso era il
vice. Coincidenze?
giovedì 24 luglio 2014 pagina 13
CRONACHE
la
Sanità Lazio
del
SCENARI/ 1 SPACCIO, FURTO DI FARMACI, LISTE D'ATTESA E MALUMORI
Policlinico caos, Alessio rimedia
di Giulio Terzi
È
decisamente
un
brutto momento per il
top manager del Policlicnico Universitario
Umberto I. Domenico
Alessio lotta come un leone e si difende, sa usare i media, ma nello
storico ospedale sta accadendo di
tutto. Il furto continuato di farmaci,
lo spaccio di droga ( c'è l'ombra
della camorra, medici e infermieri
commentano : ma se lo sapevano
tutti... e negli altri ospedali è forse
diverso?), quella tensione impalpabile che avvelena l'aria, e che rende
insopportabili code, liste d'attesa,
personale stanco e sgarbato, centralino che suona a vuoto, servizi sospesi per ferie, personale contingentato. Un caos, insomma, che rende
insopportabile anche la presenza
degli abusivi e dei vu' cumprà che
assediano il nosocomio.
Il direttore generale promette sfracelli, chiede la testa dei responsabili,
annuncia
telecamere
dappertuttto e sbuffa descrivendo il
macrocosmo del Policlinico, paragonabile ad una città di 25mila abitanti - dice - concepita a fine
Ottocento. Ora i fondi per rimettere
in sesto il pachiderma ci sono, ma
il momento è delicato.
È come se qualcuno deliberatamente
avesse
deciso di sparare
addosso
a
Mimmo Alessio e
alla sua amministrazione. Il ret- Domenico Alessio
tore Frati è in uscita, i vecchi
sponsor politici hanno perso peso,
difendersi e rilanciare non è più così
facile. Non bastano i nuovi servizi,
non bastano le gare messe in campo
(senza l'autorizzazione della Regione, un rischio calcolato?) ci
vuole altro e sono tempi di vacche
magre anche sotto il profilo mediatico. La fedelissima Marta Branca,
direttore amministrativo che aveva
seguito il capo due estati fa dal San
Filippo Neri ha lasciato l'incarico
(improvvisamente?) e non si è capito bene perché. Ma Alessio è un
osso duro, sopravviverà anche a
questo.
SCENARI/ 2 - ILDE COIRO E IL NUOVO CORSO DELL'AZIENDA OSPEDALIERA S.GIOVANNI ADDOLORATA
Neonatologia è partita, ora tocca a Oncoematologia
È
intervenuto il
governatore Nicola Zingaretti al
San Giovanni
Addolorata per
l'’inaugurazione del nuovo reparto di Neonatologia, e ha
gettato il cuore oltre l'ostacolo:
«Entro la fine dell’anno aprirà
il reparto di Oncoematologia
all’ospedale San Giovanni», Al
suo fianco il direttore generale
dell’Azienda, Ilde Coiro, giustamente soddisfatta; ci sono i
giornalisti, ma anche tanti pazienti occasionali ad ascoltare.
Il nuovo corso è partito, la rivoluzione si sente e si vede .
Autorità, medici, al personale
sanitario e ai giornalisti, tutti
insieme per un breve tour nel
nuovo reparto che si trova al
piano terra del Presidio San
Giovanni sull’ala di sinistra. Un
corridoio lungo, luminoso
dove c’è spazio per ogni emergenza o terapia, con una particolare attenzione alle mamme.
C’è infatti anche una sala allattamento e una per i genitori. Infine
una "banca del latte umano donato", per garantire la quantità di
latte necessaria ad alimentare i
piccoli le cui mamme non hanno
latte a sufficienza. Le incubatrici
sono di ultima generazione tecnologica a prova di ansia di tutti
Il neonato?
C'è la webcam
sulla culla,
lo vedi da casa
O
i neo-genitori e, in molti casi,
anche dei nonni. Soluzioni efficaci anche per parenti e amici
che potranno anche fare a meno
di essere presenti fisicamente
grazie a una particolare webcam
che permetterà di vedere il neonato anche da casa su tablet,
smartphone e i-pad. Probabilmente saranno contenti anche
quei nonni “digitali” che potranno continuare ad ammirare
il proprio nipote anche una volta
tornati a casa. "Con l'apertura
della nuova Neonatologia – ha
dichiarato Coiro - mi auguro che
il San Giovanni torni a essere un
punto di riferimento nascita per
la città di Roma". Il direttore generale a margine dell’evento ha
ricordato la morte di un neonato
nel giugno 2012 a causa di uno
scambio di flebo. Da oggi c’è un
“reparto all'avanguardia perché è
dotato delle nuove tecnologie.
C'è una parte di subintensiva e
una parte di terapia intensiva
neonatale dove arrivano bambini
che nascono non solo prematuri,
ma con gravi patologie".
sservare il proprio bambino appena nato, mentre è ancora
nella culla dell'ospedale, ripreso da una webcam accessibile da
casa con smartphone o Ipad. È una delle
possibilità offerte del nuovo reparto di
Neonatologia dell'ospedale San Giovanni - Addolorata di Roma. Un'opera
da 1,8 milioni di euro, finanziata dalla
Regione con fondi per 1,3 milioni della
Protezione civile regionale per la parte
strutturale e oltre 500.000 euro per le
attrezzature necessarie. Nei suoi 750
mq di superficie, al piano terra del Presidio ospedaliero San Giovanni, il nuovo
reparto offre due sezioni di degenza suddivise per intensità di cure: la T.I.N. (comprensiva di terapia intensiva e
sub-intensiva neonatale) con 16 incubatrici di ultima generazione, e la Neonatologia con 9 culle. Tra le due aree è
presente una Control room di monitoraggio intensivo, in grado di rilevare e segnalare tempestivamente le minime
variazioni dei parametri vitali e garantire
un tempestivo intervento da parte dell'equipe. Curata anche la distribuzione
architettonica degli spazi, soprattutto
quelli destinati all'accoglienza e al rapporto madre-figlio. Previsto per il San
Giovanni anche un programma di ammodernamento edile, impiantistico e
tecnologico per rendere funzionali le
nuove realizzazioni.
la
Sanità Lazio
CRONACHE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 14
del
ROMEO FRANCESCO RECCHIA,
L'INTERVISTA PARLA
PRESIDENTE DELL'IPAB S.MICHELE
“Una casa della salute? Parliamone”
La mission dello storico istituto non esclude il posizionamento al suo interno di una delle strutture
ventilate da Zingaretti. “Il progetto c'è, siamo favorevoli all'ipotesi e pronti a discuterne”
di Giovanni Tagliapietra
P
residente, le è stata prospettata l’ipotesi da parte
della ASL RM C di una
realizzazione, all’interno
del S: Michele, di una
delle case della salute previste dal
piano Zingaretti. In che termini è
stato posto il problema?
Il tema trova il S. Michele molto sensibile a tale ipotesi e non da ora in
quanto già qualche anno fa, l’allora Presidente Imperatori, aveva elaborato un
progetto evolutivo che strutturava l’Istituto anche come “cittadella della salute”. Allo stato, la calibratura degli
interlocutori - in primis il Presidente
Zingaretti, poi il delegato del Sindaco
Bartolini, il Presidente Catarci
dell’VIII° Municipio e, non da ultimo,
il Direttore Generale Saitto della ASL
RM C al quale mi unisce un rapporto di
reciproca stima e collaborazione – garantisce competenza e serietà di intenti
che agevola il percorso realizzativo finalizzato alla costituzione della casa della
salute .
Il S. Michele ha una sua mission
specifica, al suo interno insistono una casa di riposo e una
RSA. La concezione stessa di
una casa di salute porta ad altro.
Che problemi comporta tutto
questo? Una delle due realtà fagocita l’altra. Sono complementari, agiscono lungo direttrici
separate?
Non mi sembrano evocabili problemi di
incompatibilità, sia perché siamo nell’ambito generale dell’assistenza socio
sanitaria sia perché il problema principale è, a rigor di logica, l’allocazione del
progetto in un ambito complementare
strutturale e territoriale qualificato. Le
strutture e la logistica dell’Istituto e la
possibilità della loro rideterminazione
e riqualificazione sembrano rispondere
adeguatamente ai bisogni riferibili a
tale realizzazione . In questo senso il
Presidente Zingaretti ha già acquisito
l’analisi programmatica e progettuale
sviluppata dall’Istituto in ossequio agli
adempimenti previsti dal Presidente
dello stesso all’atto del suo insediamento.
Problemi di gestione. Chi comanda, chi gestisce, a carico di
chi vanno i servizi generali,
quelli accessori?
Siamo ancora nella fase progettuale, intenzionale, alla quale dovrà far seguito
la fase operativa che congiuntamente
darà soluzione condivisa a queste domande.
Ritiene che sia tutta un’operazione di marketing politico, ritiene che le case della salute
abbiano un senso ?
Oltre ad essere una previsione normativa, escludo a priori che possa evidenziarsi qualsivoglia tipo di manovra di
facciata per la natura stessa degli interlocutori che, invece, sono seriamente
determina- ti a trovare soluzioni miglio-
rative dei livelli di assistenza ai cittadini
utenti collegati a principi di efficienza ,
efficacia , economicità e di qualità che
debbono essere fortemente
perseguiti quando le attività sanitarie e sociali sono rivolte soprattutto alla popolazione ad
alto tasso di anzianità, proprio
come accade nel nostro territorio di riferimento.Si tratta di
pensare ad una struttura che
sappia intervenire nel fornire
informazioni di accoglienza e/
o di stato ed esito delle cure e
contribuire a decongestionare ,
ad esempio , le liste di attesa per
le prestazioni di specialistica
ambulatoriale critiche almeno
per le circa 56 prestazioni di radiodiagnostica strumentale che
nel Lazio rappresentano la quasi
totalità del fenomeno. Debbo
anche segnale che le case della
salute , qualora implementate
con appropriate analisi dei processi clinici ed amministrativi
contabili , possono anche qualificare e sviluppare un efficiente
meccanismo di assistenza domiciliare assistito da applicazioni
di telemedicina; che sappia essere momento di studio delle
problematiche senili; che sappia
essere contesto funzionale che
realizzi una efficace integrazione tra sistema ospedaliero e
territorio. L’Istituto S. Michele
avrebbe l’aspirazione ad essere
tra gli attori di questo processo,
anche perché ben si presta alle
esigenze generali della popolazione e, in particolar modo, alle
fasce più deboli della stessa sulle
quali agisce specificatamente la
mission dell’Istituto. L’ ambito
progettuale sopra evidenziato
può essere sviluppato anche con
joint venture con privati qualifi-
cati e accreditati che , sotto lo stretto
controllo degli Organi regionali, potrebbero concorrere non solo alla riu-
scita del progetto ma, in special modo,
alla sua più immediata realizzazione in
esercizio.
QUISISANA
LA STAGIONE DELLA SALUTE
La Casa di Cura Quisisana, punto di riferimento per qualunque esigenza medica,
propone per ogni fascia di età pacchetti estivi di screening, interventi e riabilitazione.
La stagione migliore per prenderci cura della nostra salute? L’estate. La città finalmente vivibile, la serenità di poterci dedicare a noi stessi senza doversi preoccupare di scadenze varie, appuntamenti da rispettare,
impegni da onorare. Tutto il tempo lo dedichiamo a noi, attraverso percorsi personalizzati per rimettersi in forma.
A proporre questi programmi di salute e benessere è la Clinica Quisisana, polo di eccellenza nella Chirurgia Generale, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia della mano, Medicina Interna, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia clinica ed interventistica, Diagnostica per Immagini e Radiologia interventistica, Fisiatria e Riabilitazione. I programmi estivi sono rivolti a tutti, giovani e anziani.
Per questi ultimi, in particolare, è previsto un pacchetto che comprende visita medica specialistica internistica
(per la valutazione del quadro clinico ed eventuale impostazione diagnostica), visita cardiologica, visita fisiatrica
per l’impostazione di programmi adeguati per fascia di età, valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera
di fisioterapia, con il supporto dell’alta esperienza dei terapisti e l’ausilio dei più recenti macchinari in ambito di
riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento
+ riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, visto il “fermo” dell’attività lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera definitiva problematiche
articolari e tendineo-legamentose. Ma non c’è solo ortopedia. Per tutte le fasce di età sono previsti pacchetti
specifici, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening
dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening tiroide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, l’estate è davvero la stagione più
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SANITÀ&RICERCA
giovedì 24 luglio 2014 pagina 15
STORIE
la
Sanità Lazio
del
GIANLUCA CACCIAMANO, PRIMA PAZIENTE E OGGI COLLABORATORE
DELLA FONDAZIONE S.LUCIA SI RACCONTA
Dalla disabilità agli ori olimpici
Quando la riabilitazione ti tiene a galla
di Francesco Vitale
S
pecialista nei 200 misti, è
stato il primo atleta paralimpico italiano a partecipare a un europeo open
water (5 km) e vanta oltre
40 titoli italiani conquistati nella disciplina del nuoto. Gianluca Cacciamano,
pluricampione italiano è protagonista di
grandi imprese anche nel fondo in
mare. Ma Gianluca ha un "suo segreto",
è senza la gamba sinistra che ha perso in
seguito a un brutto incidente con la
moto. L'atleta, stringendo i denti, ha raccolto una sfida sportiva e umana ed è
andato avanti. Dopo il trauma ha seguito un lungo e faticoso percorso di
riabilitazione presso la Fondazione
S.Lucia, un percorso mirato che lo ha
restituito alla vita di lavoro e di relazione, e allo sport. Continua a nuotare,
a fare tornei. E si occupa di riabilitazione presso l' Istituto di via Ardeatina.
Da quando esiste il nuoto nella
sua vita?
Da sempre: ho iniziato a nuotare all'età
di 5 anni e da quel momento non ho più
smesso.
Dopo l'incidente, che cosa l'ha
aiutata di più?
Sicuramente all’inizio la mia famiglia
che mi ha sostenuto rimanendomi sempre vicino; poi devo molto allo sport,
sia quello che facevo prima del brutto
evento, ma soprattutto quello dopo. Per
me è stato inoltre determinate entrare ed essere
accolto da una struttura come il Santa Lucia: la
filosofia sportiva proposta nel percorso riabilitativo del paziente è fondamentale.
Riabilitazione e sport alla Fondazione
S.Lucia, come è andata?
Conoscevo Andrea Pellegrini campione di basket
proprio del Santa Lucia. È stato lui a parlarmi della
clinica e della possibilità di continuare a fare sport;
una volta entrato, ho capito subito che quella era
la strada giusta e non l’ho più abbandonata.
Cosa spieghi ai pazienti che “accompagni” durante la riabilitazione in acqua?
Spiego loro che l’acqua è un elemento meraviglioso, l’assenza di gravità può far vivere la propria
disabilità in modo diverso, l’acqua è libertà. E
tutto questo avviene in una seduta della durata di
circa 1 ora.
Quanto è importante la riabilitazione e
che cosa può offrire ai pazienti che possono usufruirne?
L’acqua decontrae e favorisce la micro circolazione, stimola la mobilità articolare, stimola e migliora il sistema cardio respiratorio. Inoltre, dal
punto di vista mentale. aiuta ad accettare meglio
la propria disabilità. Per me l’acqua è vita
Sanità
Lazio
la
del
Supplemento
di ONLINE-NEWS
Quotidiano
di informazione
indipendente
Iscritto al Tribunale di Roma
n.437/2009
dall 18/09/2009
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Giovanni Tagliapietra
stampa
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84131 Salerno
REGIONE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 17
IL MINISTRO ORLANDO ANNUNCIA UN'ISPEZIONE NEL CAPOLUOGO,
A LATINA LA GIUSTIZIA È AL LIMITE DI GUARDIA
IL CASO
Quel tribunale va rottamato
di Giulio Terzi
Processo bis
per l'albergo
di Cusani
P
appresenta il buco nero
della Giustizia italiana,
lo dicono tutti, lo confermano le statistiche e i
numeri - per quanto
possano essere diverse le chiavi di lettura - portano alla stessa conclusione.
Il Tribunale di Latina non funziona.
Mancano risorse, uomini, strutture
accessorie, è un problema di giudici
e cancellieri, di impiegati. Anche, ma
non solo. La cittadella della Giustizia
pontina non funziona perché non la
si sa o non la si vuole gestire, governare. Al ministro Orlando sono stati
consegnati diversi dossier sulla situazione pontina e a quanto pare si è deciso a compiere personalmente una
ispezione a Latina. Lo ha già detto in
una occasione pubblica "politica", il
Guardasigilli, non si tratta solo di verificare il carico di lavoro e la situazione degli uffici giudiziari. Premono
anche gli avvocati, il presidente dell'Ordine ha chiesto di rivedere una
serie di misure, come quella della
chiusura del Tar nel capoluogo che
certamente è importante, ma che rischia di distrarre dalle criticità di
fondo della giustizia pontina. Che
non funziona, procede a strappi, con
tempi e metodi punitivi per i citta-
dini, vittime o colpevoli che siano. Il
Presidente Cerasuoli lamenta le carenze di organico, ma agli ispettori
del Ministero che in questo mese saranno in città per fare le bucce alle attività di piazza Buozzi dovrà spiegare
altro. La gestione dei processi, la gestione dei fascicoli, degli archivi, la
gestione del personale, lo stile con il
quale si amministra la giustizia. Basta
uscire dalla ufficialità, dalla retorica
delle dichiarazioni e degli appelli,
basta aggirarsi per aule e corridoi,
sentire impiegati e dirigenti, basta as-
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sistere ad qualche udienza per uscire
sconcertati, per rabbrividire. Ordine,
disciplina, rigore e stile, regole di
comportamento nulla hanno a che
fare con i numeri. E' una questione
politica, in senso stretto e in senso
lato. Perché alcuni processi corrono
filati, altri si impantanano irrimediabilmente, perché i fascicoli - certi fascicoli - spariscono e riappaiono a
comando; perché certi avvocati e
certe toghe (in un capoluogo di provincia è più facile) talvolta non
hanno comportamenti specchiati.
Letteratura giornalistica?
Certo non è solo sentito
dire e i poteri forti che
hanno fatto fin qui il bello
e il cattivo tempo nel Pontino hanno beneficiato di
sconti e trattamenti di favore fin troppo evidenti. Il
ministro Orlando vorrà
mettere ordine in una situazione sclerotizzata come quella del Tribunale
pontino? La parola d'ordine non può
che essere "rottamare". Cominciando
naturalmente dal vertice.
Per l'ex presidente della Provincia di Latina e per il suo albergo a Sperlonga
piove sul bagnato. All'Hotel Grotta di Tiberio, è cronaca recente, sono stati confermati i sigilli, ma intanto il "vicino" si
è costituito in giudizio e il Comune è
stato chiamato in causa per il risarcimento dei danni. Un tecnico è accusato
di omissione d'atti d'ufficio (non
avrebbe verificato gli abusi più volte segnalati dal proprietario
di una villa vicina) e
l'amministrazione rischia di dover sborsare
parecchio. Il processo è
stato rinviato al prossimo 10 marzo. Difficilmente Cusani e il
suocero Chinappi potranno utilizzare nel
breve periodo la struttura, via clienti e dipendenti. Dopo la
bocciatura europea l'uomo politico
sperlongano è fuori dai giochi e ha solo
processi (che lo vedono imputato) da
gestire
Cisterna, campionato a rischio
per un dispetto politico?
A
lla fine quando
si parla di calcio tutto si ricompone in extremis e
una soluzione si trova
sempre, ma il terremoto sportivo che sta
sconvolgendo
Cisterna di Latina (intimamente legato al
terremoto politico che
ha fatto piazza pulita il
mese scorso dei vecchi
equilibri) lascerà strascichi importanti. La
squadra di calcio locale sta rischiando la
mancata iscrizione al
campionato di Eccellenza, un autentico sacrilegio per gli sportivi
locali.
Il patron Domenico
Capitani (contemporaneamente ammini
stratore della Torres in
Sardegna) è impegnato con il nuovo sindaco Eleonora Della
Penna (centro destra,
ha appena battuto il
"peso massimo" Carturan) in un durissimo
braccio di ferro sulla
agibilità dello stadio.
Rapporti gelidi, mediazioni difficili. Che
il Bartolani fosse inadeguato si sapeva,
piove dentro la tribuna coperta, fin qui
si è sempre chiuso un
occhio. E Capitani, ex
assessore provinciale
di Cusani, ex sindaco,
forse uno dei pochi
che ancora contano a
Cisterna, ha sempre
giocato su questo.
Ora chissà perchè
Della Penna si è messa
di traverso (ragioni
politiche, discontinuità): lo stadio (realizzato tra l'altro dal
padre della sindachessa) non è agibile,
volendo si giocherà a
porte chiuse, finchè
non verrà messo a
norma.
Difficile capire dove
finisce il fatto tecnicoamministrativo e comincia il dispetto
politico. Il clima è e
resterà a lungo incandescente.
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giovedì 24 luglio 2014 pagina 18
POLITICA&REGIONE
SAN FELICE CIRCEO IL GIALLO DEGLI EUCALIPTI
LE MANIE ASTROLOGICHE
TAGLIATI IN PIAZZA
di Patrizia Tamiozzo Villa
Chi ha detto che nel parco
non si può toccare un ramo?
con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'
maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente
(giovedì, 24 luglio 2014)
♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)
♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)
Sole e Mercurio tendono a ostacolarvi nel
lavoro,forse è colpa vostra perchè siete un
po’ distratti,questo è il momento buono per
andarvene un po’ in vacanza;approfittate
di questo fine settimana.
Aiutati da un ottimo Giove e sostenuti da
un Marte generoso sempre nel vostro
segno,potrete realizzare quei progetti cui
tenevate moltissimo e la famiglia vi sarà di
aiuto nelle vostre iniziative con un sostegno psicologico e affettivo.
♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio)
In primo piano per voi ci sono al solito,gli
affetti famigliari e le preoccupazioni portate
dai figli; Giove in quadratura ai nati della
prima decade può recarvi qualche contrattempo e qualche difficoltà finanziaria; nella
sfera sentimentale, invece, tutto procede.
♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)
Ottimisti e simpatici farete nuove conoscenze e incontrerete persone che vi potranno anche essere utili. Giove favorevole
infatti, può farvi conoscere qualche persona importante che può aiutarvi per il vostro lavoro.
♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)
I
l sindaco Petrucci ha tanti pensieri, è con
la testa più a Roma che nel regno della
Maga Circe. La vita amministrativa va
avanti anche senza di lui, certo. Ma anche
senza rete, senza controlli. Ad esempio in
uno dei posti più rassicuranti, suggestivi, familiari di San Felice si fa scempio della natura nel
disinteresse generale, e senza alcuna spiegazione.
A due passi dal mare, alle spalle di un grande e
celebrato albergo (Il Circeo park hotel) c'è la
splendida pineta con le panchine, il parco giochi
per i bambini, c'è posto per il parcheggio, il passaggio delle macchine è laterale e non disturba.
Ebbene proprio lì sono stati abbattuti alcuni
esemplari di eucalipti secolari, in ottimo stato di
salute. Un oltraggio alla natura. un piccolo scan-
dalo che ha turbato la popolazione, non le autorità locali.
È uno dei posti più vissuti di San Felice, è attraversato dalla strada comunale percorsa quotidianamente dagli uomini e dai mezzi dell'Ente
parco nazionale del Circeo. La natura è protetta?
Non certo lì e non in quel momento. Per diversi
giorni ( durante le operazioni di taglio dei fusti)
la Guardia del Parco ha ignorato il percorso disinteressandosi dello scempio commesso. L'ordine è venuto dal Comune, E pensare che sul
territorio c'è il divieto di tagliare anche un ramoscello, sia nel Parco nazionale che nelle proprietà
private Tutto questo senza essere messa a norma,
ma con le macchine che circolavano nella strada
della pineta dove oltretutto c'e parco gioco per
bambini .
I sentimenti sono, come sempre, al primo
posto nel vostro cuore e per questo vi
piace tanto fantasticare e sognare ad occhi
aperti, specie in questo periodo con una
dolce Venere che sta per farvi conoscere
la persona ideale…
♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)
Alleluja! Il benefico Giove è entrato nel vostro segno e vi resterà a lungo;anche se
questo non vuol dire che vincerete alla lotteria significa però: buona salute, amore e
tanta serenità per tutti voi del segno.
♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)
State ritrovando il buonumore;con il vostro
scrupolo e la vostra solita diligenza potrete
risolvere molte cose; in amore son finiti i
contrasti recati da Venere e Mercurio e ora
è il momento buono per fare la pace.
La Mini si fa in cinque (porte)
di Davide Bianchino
Per la prima volta nella sua lunga e gloriosa carriera, la
Mini sarà disponibile anche in versione 5 porte. Ad onor
del vero negli ultimi anni la Casa anglo-tedesca aveva
rimediato a questa lacuna con la Countryman, ma
quella è tutta un’altra macchina: molto più grande nelle
dimensioni, più alta, quasi una Suv da città disponibile,
infatti, anche con la trazione integrale. Stavolta invece
stiamo parlando della piccola e classica Mini, quella
che da oltre 50 anni continua a rinnovarsi rimanendo però sempre fedele alla sua impostazione
originale. Che poi è la chiave del suo successo.
Se da una parte le cinque porte rischiano di destabilizzare qualche aficionados del marchio,
dall’altra bisogna dire che tale scelta risponde
ad una precisa esigenza del mercato. Sempre più
clienti, infatti, desiderano avere la comodità
delle cinque porte anche su vetture particolari e
di nicchia. Come appunto la Mini. Dopotutto bisognava
dare un segnale alla concorrenza, in particolare a
quell’Audi A1 che sin dalla nascita è stata subito disponibile nelle versioni a 3 e 5 porte. Altro rischio che si
corre in un operazione del genere è quello di stravolgere le linee originali dell’auto. Una vettura disegnata
e progettata con le tre porte non sempre subisce un trapianto del genere in maniera indolore. E in effetti,
obiettivamente, la vista laterale della nuova Mini 5
porte non regala il massimo delle emozioni. Le porte
posteriori risultano poco proporzionate al resto della
vettura ed il risultato finale ne risente. Ma qui entrano
in gioco i gusti personali e quindi ci asteniamo dal dare
ulteriori giudizi. Quello che invece è migliorato nella
nuova Mini è sicuramente l’abitabilità posteriore e il bagagliaio. Per non parlare dell’accessibilità. Lo sanno
bene i proprietari delle Mini, abituati a veri e propri contorsionismi per sedersi nel piccolo divano posteriore.
Tutte cose non da poco visto che i clienti delle 5 porte
sono proprio alla ricerca di queste qualità in un’auto. I
passeggeri hanno ora a disposizione 7 cm in più per le
gambe e sei in larghezza. Grazie ad una lunghezza totale superiore di ben 16 cm rispetto alla tre porte, la
nuova Mini 5p ha ora un bagagliaio a livello di auto decisamente più convenzionali come Fiesta o Polo: 273
litri contro i 211 della tre porte. Per il resto gli interni ricalcano quelli della piccola Mini appena rinnovata.
Quindi ottime finiture, cruscotto dal design moderno ed
originale e una dose massiccia di tecnologia, tra cui
spiccano il “MINI Controller” che comanda le funzioni
di navigazione, di entertainment, di telefonia e il programma In-Car-Infotainment di MINI Connected per l’intrattenimento e la comunicazione. Al lancio la nuova
Mini 5 porte è subito disponibile col nuovissimo motore
1.5 turbobenzina a 3 cilindri con potenza di 136cv, la
sportiva Cooper S con il 2.0 da 192cv e le due diesel:
Cooper D col piccolo 1.5 3 cilindri da 116cv e la Cooper
SD col 2.0 da ben 170cv. In autunno la gamma sarà ampliata con le entry level Mini ONE (turbobenzina 3 cilindri 1.2 da 102cv) e Mini ONE D da 95cv (1.5 a 3 cilindri).
I prezzi partono dai 21.500 euro della Cooper 1.5 benzina da 136cv, esattamente 800 euro in più rispetto alla
versione a 3 porte. Tutto sommato un incremento di
prezzo più che accettabile che gli amanti delle 5 porte
non esiteranno a pagare visti i benefici che otterranno.
♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)
L’invito degli astri è quello di godervi
l’estate,quindi andatevene fuori,al mare o
in montagna e passate ore serene in compagnia di chi vi vuol bene… Saturno ancora con voi vi rende al solito, un po’
gelosi… ignoratelo!
♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)
L’arrivo di Giove in un segno favorevole risveglia in voi la voglia di vivere e di
amare,perciò scoccate la freccia verso
l’alto e pensate a quel che di bello e buono
potete fare per voi stessi e per gli altri.
♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)
Riprendete quel dialogo con il partner che
si era un po’ interrotto a causa di certe gelosie che negli ultimi tempi vi hanno innervosito e fatto ingigantire cose di poco
conto, ora è il momento buono per riprendere quel dialogo che si era infranto.
♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)
Giove in opposizione è sempre un pianeta
buono,quindi al più, può farvi un po’ ingrassare,perciò fate attenzione alla linea; per il
resto tutto fila liscio e avete come sempre
il sostegno degli amici che un Marte favorevole vi regala.
♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)
È sempre grande in voi la voglia di esprimervi ed è accresciuta anche da un Mercurio favorevole che vi fa incontrare le
persone giuste. Venere sta anche lei per
arrivare a offrirvi il suo sostegno e quindi
non sarà certo l’amore a mancarvi…
IlCORRIERE ROMA
DI
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redazione
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IN TEMPO REALE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 19
IlCORRIERE ROMA
POLITICA&REGIONE
DI
UN INCIDENTE DIPLOMATICO
MONTE COMPATRI QUASI
TRA VESCOVO E SINDACO
Quel parroco non se ne deve andare
di Giovanni Santoro
U
n muro contro muro. Uno
scontro nato tra due istituzioni, un sindaco e un vescovo,
che si consuma sul trasferimento di un parroco. E un
braccio di ferro che continua, rischiando lo
scontro diplomatico. Il ring è quello di Monte
Compatri, cittadina dei Castelli romani, dove
nei giorni scorsi è esploso il caso di padre James
Edasserey e del suo trasferimento, che gli abitanti del Comune guidato da Marco De Carolis
non riescono proprio a mandare giù. Perché il
responsabile della chiesa di San Lorenzo martire, dicono i monticiani, non solo ha riavvicinato credenti e non alla sua parrocchia ma
soprattutto viene definito come una persona in
grado di “riempire le cattedrali nel deserto della
provincia capitolina”.
La guerra fredda esplode in tutta la sua complessità all’inizio di luglio, quando nella città
cade il più classico dei fulmini a ciel sereno.
Padre James, come un dipendente qualsiasi,
viene richiamato dal vescovo Raffaello Martinelli. A lui, monsignore che guida la diocesi di
Frascati, spetta infatti la decisione di decretare
la fine dell’esperienza a Monte Compatri. Dopo
12 anni, trasloco obbligato. Almeno a guardare
codici e norme del diritto canonico. Parte la lettera ed infuria la polemica. I monticiani ne parlano nei bar, anche durante la sfilata per le finali
regionali di Miss Italia. Dalla strada il dibattito
si sposta sui social network, in primis su facebook. Sulla piattaforma creata da Zuckenberg,
sul profilo del Municipio, sono in tanti a opporsi alla decisione.
È per questo che De Carolis, “come responsabile di una istituzione fondamentale di questa
città” – si legge nella lettera aperta –, prende
carta e penna e decide di scrivere al numero
Da sinistra padre James Edasserey,
monsignor Raffaello Martinelli, vescovo
di Frascati, e il sindaco Marco De Carolis;
sopra Monte Compatri
uno della diocesi. La motivazione è “il supremo
interesse della nostra comunità”, fatto ovviamente “salvo il reciproco rispetto istituzionale
e la sua insindacabile autonomia”. Ma il punto
centrale è la manifestazione pubblica di dissenso nei confronti di una scelta che “rischia di
disorientare i cittadini”. Poi l’invito al ripensamento. E la rabbia che monta negli uffici diocesani di Frascati. Con Martinelli che non perde
tempo e prova a elaborare la strategia. Che affida al consiglio di Molinari, ex primo cittadino
proprio a Monte Compatri. Lo dimostra una
mail in cui chiede come “rispondere alla lettera,
essendo stato sindaco di una città”.
Niente di più semplice. La replica arriva con un
comunicato ufficiale durissimo, in cui si “rileva
che la lettera costituisce un atto indebito, strumentabile (sic!) politicamente; richiama al rispetto delle reciproche competenze;
evidenziando la mancanza di considerazione e
rispetto verso l’autorità diocesana”. Confidando, in chiusura, che la “comunità possa crescere unita”. Tradotto: un’entrata a gamba tesa,
nonostante il basso profilo, un’invasione di
campo. Un po’ come se un vescovo facesse pubblico appello per stoppare un rimpasto di
giunta, dice qualcuno. Ricordando come l’autonomia decisionale è sancita con la firma dei
patti Lateranensi del 1929 e del nuovo Concordato nel 1984.
Eppure basterebbe fare una ricerca per ricordare che, molto spesso, in occasione di elezioni
o del varo di una legge sui diritti civili, l’ingerenza della chiesa cattolica è sempre più presente. Mai è mancato l’intervento di un Papa
che invitava votare la Dc per evitare l’avanzata
comunista, fino agli anni Settanta, o il monito
contro leggi come fecondazione assistita,
aborto, matrimonio tra persone dello stesso
sesso, adozioni per omosessuali e divorzio
breve. Evidentemente, la non ingerenza è facoltà unilaterale.
ROMANZO DELL'ESTATE
R
oma centro di intrighi, malavita e
rivoluzioni epocali.
Roma, con i suoi
segreti, antichi e
nuovi, cattura il lettore con il
nuovo romanzo "Nulla è per caso"
(Ed. Fausto Lupetti), che promette di essere uno dei libri cult
dell'estate 2014. Sorprendente il
romanzo - che si sviluppa tra
l'Asia, le Americhe, l'Africa e, appunto, la Città Eterna - ancora più
sorprendente l'autore: Roberto
Spingardi, manager di lungo corso
con una carriera tra grandi aziende
pubbliche e private, che miscela la
profonda conoscenza delle tecniche di gestione e una irrefrenabile
passione per tutti gli angoli nascosti e le storie (o forse sono solo
fantasie), che costituiscono forse
le fondamenta più profonde della
Roma antica e moderna.
Sorprende che un dirigente abbia
una tale produttività editoriale
(oltre 30 libri all'attivo), stupisce
ancora di più che Spingardi, anche
lanciandosi nei romanzi (il secondo è già in realizzazione visto
il successo di vendite del primo),
riesca a catturare il lettore <più
esigente>, con un intrigo interna-
Spie, belle donne e mafie buone
Il thriller che svela la Roma segreta
Sbarca nelle librerie Feltrinelli il romanzo "Nulla è per caso" di Roberto Spingardi
di Leonardo Giocoli
zionale che si dipana tra mafia, società segrete e belle donne fatali.
L'ultimo libro scritto da Spingardi,
approdato a inizio estate anche
sugli scaffali di Feltrinelli, potrebbe tranquillamente costituire
la sceneggiatura di un futuro "007"
ambientato proprio a Roma.
Miscelando sapientemente il
ritmo narrativo ai racconti della
Roma che pochi romani conoscono tanto bene, questo manager,
ora prestato alla narrativa, cattura
il lettore con una trama ricca di
colpi di scena e stravolgimenti.
Dove ciò che solitamente viene
considerato buono si scopre perfido, chi invece è classificato come
fuorilegge si riscatta (in vecchiaia)
per amore.
Manca solo la classica Austin Martin di James Bond che schizza e
sfreccia sfiorando il tempio antico,
via Veneto e la Bocca della Verità,
tra il villaggio dei Pescatori di Fregene e le stradine del centro
storico, per acuirne il ritmo
incalzante.
Un sapiente mix dei tempi
concitati dei classici romanzi gialli, un pizzico di
glamour e un dubbio nascosto tra le righe come un
enorme interrogativo finale:
cosa succederebbe all'Italia
e al mondo globale se tutto
quello che conosciamo venisse stravolto da un improvviso cambio di rotta?
Stravolgendo ciò che è, o è
imposto da una regia perfida
e occulta. Regia globale
della cattiveria e dell'avidità.
Tanto è globale la rivoluzione (utopica) che il romanzo propone nelle
vicende dei protagonisti.
Ma, in fondo, Nulla è per caso.
Neppure un romanzo.
IlCORRIERE ROMA
giovedì 24 luglio 2014 pagina 20
POLITICA&REGIONE
DI
LABORATORIO
CIVITAVECCHIA
MERCATO, HCS, PRVILEGE. E INTANTO SCOPPIA IL CASO RIMBORSI
Amministrazione
Cozzolino al lavoro
su più fronti
di Patrizio Lemme
I
l vento di cambiamento, come recita una
celebre canzone degli Scorpions, "Wind
of Change", decantato dall'Amministrazione grillina, comincia ad arrivare. L'ha
ribadito anche il delegato allo sport,
Massimiliano Parla, durante una conferenza
stampa sulla situazione dell'impiantistica sportiva
cittadina. L'ex nuotatore, illustrando i numeri (in
negativo) delle società sportive, ha annunciato
che tutti gli impianti attualmente privi di una convenzione saranno messi a bando e non ci saranno
sconti per nessuno. Su tutti, lo Stadio del Nuoto
e lo Stadio Fattori. Su quest'ultimo, in particolare,
la situazione è davvero critica. Infatti, secondo i
dati elencati proprio nel corso della conferenza,
dal 2008 le società che usufruiscono della struttura hanno accumulato un debito nei confronti
del Comune che sfiora i 104.000 euro (di cui circa
57.000 a carico del solo Civitavecchia Calcio).
L'Amministrazione ha chiesto subito il 25% di tale
ammontare o, quantomeno, un prospetto di rateizzazione. Se non ci sarà una proposta concreta,
le società debitrici non parteciparanno al bando.
Da non trascurare anche la vicenda dell'azienda
Hcs, i cui dipendenti non percepiranno la quattordicesima a causa dei problemi con il DURC
(Documento Unico Regolarità Contributiva). I
sindacati (Cgil, Cisl e Uil), quindi, hanno chiesto
un incontro al Sindaco Cozzolino affinchè ai lavoratori sia corrisposto il compenso dovuto. Ma
ciò sarà possibile solo attraverso
l'azienda partecipata, in quanto il
deficit del bilancio comunale
non rende il problema risolvibile
sul piano pubblico.
Ma l'attenzione del Sindaco
Cozzolino è presa soprattutto
dalla questione dell'ospedale
S.Paolo. Il nuovo inquilino del
Pincio ha scritto una lettera al Presidente della
Regione Lazio Nicola Zingaretti all'inizio del
mese, chiedendo un incontro urgente per scongiurare il definitivo depotenziamento del Centro
Trasfusionale, la cui riconversione, infatti, rende
il servizio disponibile soltanto dalle ore 8 alle ore
14 dei giorni feriali (per il momento...). L'incontro ancora non c'è stato e dalla conferenza stampa
svoltasi la mattina del 17 è emersa l'intenzione del
Primo Cittadino di ricorrere al TAR, visto che
tale rimodulazione renderà più complessa la gestione delle emergenze, trasformando il centro in
un semplice punto di raccolta del sangue. Le sacche, saranno infatti trasferite al San Filippo Neri
per poi tornare indietro dopo le analisi. Un atto
davvero irresponsabile, data l'importanza strategica di Civitavecchia, tanto che l'Amministrazione ha già dichiarato battaglia al decreto firmato
da Zingaretti.
Intanto, nella giornata di venerdì 11 luglio, Cozzolino ha incontrato anche il Presidente dell'Au-
ECCO DOVE TROVARCI
supermercati
SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO
VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMA
SUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA
VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM MAFFI
VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM FONTANILE
VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM ODERISI
VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMA
SUPERMERCATO IPERFAMILY
VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMA
SUPERMERCATO PIM NEWTON
VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMA
SUPERMERCATO PIM CASALOTTI
VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMA
SUPERMERCATO PIM IGEA
VIA IGEA, 42/44 00135 ROMA
SUPERMERCATO PIM BIOLCHINI
VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMA
SUPERMERCATO PIM BRAVETTA
VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMA
SUPERMERCATO PIM
VIA TERESA DE GUBERNATIS SNC
SUPERMERCATO PIM
VIA VIARA DE RICCI, 51
torità Portuale Pasqualino Monti (in questi giorni
confermato presidente dell'Assoporti), i rappresentanti della Polizia di Frontiera e della Port Mobility con esito positivo, in particolare sui temi cari
al M5S, quali la cultura e il turismo. Infatti, durante la riunione, l’arch. Enza Evangelista e l’ing.
Maurizio Ievolella hanno presentato il progetto
della mostra (attualmente in corso presso i Mercati Traianei a Roma) “Forma e vita di una città
medievale: Leopoli-Cencelle”, che verrà allestita
il prossimo ottobre al Forte Michelangelo. Una
nota ufficiale specifica che "la mostra ospiterà,
inoltre, alcuni pannelli che illustreranno il progetto di riqualificazione della Frasca, che prevede
la creazione di un parco naturalistico-archeologico. Nell’area , lunga circa 3 km, sono infatti in
corso da anni scavi archeologici che hanno già
portato alla luce importanti resti della città, risalenti all’età protostorica, etrusca, romana e medievale".
Sempre sul fronte turismo e cultura, positivo
anche l'incontro con la Roma Cruise Terminal
(l'azienda titolare della concessione delle banchine crocieristiche) che ha visto al centro del tavolo la tassa d'ingresso e la mobilità dei turisti.
Infatti, il Primo Cittadino ha fatto capire che si
renderà disponibile a rivalutare il criterio di applicazione di tale imposta, ma solo dopo aver studiato i benefici e gli introiti che questa porterà
nelle casse comunali. La RCT ha poi ricordato
l'imminente costruzione di un terminal internazionale sul modello Barcellona, evento che potrebbe senz'altro favorire nuove posizioni
professionali e smuovere l'arruginita macchina lavorativa.
Contemporaneamente a questi sviluppi, il Vicesindaco Daniela Lucernoni e il consigliere comunale Raffaella Bagnano, in qualità di
rappresentanti dell’amministrazione civitavecchiese, hanno partecipato all’incontro organizzato
in Campidoglio dal sindaco di Roma Marino, per
valutare il ruolo cardine di Civitavecchia nella
zona settentrionale del Lazio prima dell'approvazione dello statuto della città metropolitana (30
settembre 2014). Tale riforma entrerà in vigore a
partire dal 1 gennaio 2015, termine in cui anche
le provincie cesseranno di esistere. L'amministrazione ha già fatto sapere che, a tal proposito, ascolterà il parere dei cittadini, promuovendo
un'iniziativa di consultazione popolare, al fine di
tutelare l'identità sociale e culturale del territorio.
SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA
edicole
ARNAUDI ANTONIO
Via Merulana, 139
ARPINI BRUNA
Piazza del Parlamento
BALZOTTI LUCIANO
Via del Tritone, 152
BONELLI ALFREDO
Via Roma Libera, 22
BRESSI VITTORIA
Via Ripetta/Via Tomacelli
BUFFONI NADIA
Via XX Settembre, 96/97
CAIAFFA BRUNO
Largo del Tritone
CAMPONESCHI RITA
Galleria Colonna
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POLITICA&REGIONE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 21
IlCORRIERE ROMA
DI
E' ACCADUTO CREATIVITÀ E DOLCE VITA, LA QUATTRO GIORNI DI ALTA ROMA ALTA MODA
Quando sfila
l’haute couture capitolina
di Carlotta Marongiu
S
i chiude a Roma la XXV edizione di AltaRoma AltaModa, la quattro giorni di
sfilate dell’haute couture capitolina sotto la direzione di
Silvia Venturini Fendi, col supporto di
Camera di Commercio, Roma Capitale,
Regione Lazio e Provincia di Roma,
l’apporto di partner e sponsor come
L’Oréal Professionnel. Sfilate, inaugurazioni, mostre, anteprime che si sviluppano attraverso gli sfondi unici e i colori
di Roma: come di consueto teatro principale è il magnifico Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia, ma la
manifestazione disvela tante altre affascinanti location come Palazzo Braschi
in Piazza Navona, gli Horti Sallustiani,
le Scuderie di Palazzo Ruspoli, il Museo
Nazionale Etrusco di Villa Giulia, e
mille altri setting inediti nascosti trai tesori della Capitale come lo spazio ultracontemporaneo a Trastevere, tra Orto
Botanico, Tevere e Granicolo.
Il tributo al grande maestro Sarli apre la
manifestazione nel Palazzo dei Congressi all’Eur. Una scenografia bianca,
luminosa ed imponente che valorizza i
modelli scultorei da gran sera della maison. Poi Luigi Borbone a Palazzo Corsini e lo storico maglificio Flora Fauna
che celebra 50 anni di made in Italy con
una mostra aperta fino al 24 luglio alle
Scuderie di Palazzo Ruspoli. Antonella
Rossi sfila nella Pinacoteca del Tesoriere, mentre Giada Curti sceglie lo Westin Excelsior di via Veneto per
presentare una capsule collection in
vista della partecipazione alla Dubai Fashion Week. Il giovane romano Fabio
Quaranta sorprende sfilando gente comune, il libanese Rani Zakem debutta
ad AltaRoma e in parte sopisce l’assenza
del mago della sartorialità da sposa
Mahfouz. E poi gli studenti dell’Accademia Nazionale dei Sartori, dell’Accademia Koefia, dell’Accademia Factory e il
tradizionale appuntamento con Room
Service, la preview e private sale di abbigliamento e accessori nel raffinato liberty del Marriott Grand Hotel Flora.
Bulgari presenta una mostra fotografica
dedicata all’attrice Isabella Ferrari, nella
suggestiva cornice degli Horti Sallustiani. La serata prosegue nello storico
atelier Renato Balestra di via Cola di
Rienzo per l’evento Be Blue Balestra,
con i talents 2014 dell’Accademia Costume & Moda.
Al 10° appuntamento il progetto di
scouting in collaborazione con Vogue
Italia “Who Is On Next?” per la promozione di giovani creativi, sotto gli
sguardi di mostri sacri come Franca
Sozzani e Suzy Menches. Molti dei giovani designer presentano le loro collezioni PE 2015 nella capitale: Esme Vie,
Fabio Quaranta, Greta Boldini e San
Andrès Milano, mentre viene inaugu-
esercizi commerciali
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rata una mostra dei talenti a Palazzo Braschi, aperta sino all’11 settembre. Sempre nell’ottica di scoprire nuove
potenzialità, Altaroma e Vogue Talents
presentano “A View On Talents” una selezione degli stilisti Isa Arfen, Marco
Rambaldi, Charles Philip Shanghai. Artisanal Intelligence, firma il progetto
A.I.“Roman Inspirations”, a cura di
Clara Tosi Pamphili e Alessio de’ Navasques: all’interno della nuova galleria
Guidi che apre a settembre, costumi da
“la Grande Bellezza” della Sartoria Annamode e creativi internazionali legati a
Roma come Kounellis, Nagasawa, Arthur Arbesser, Andrés Romo. Immancabile Raffaella Curiel, la grande signora
dei tailleurs da ben 50 anni. Presenti a
questa edizione di Altaroma Sabrina
Persechino, Peter Langner, noto in tutto
il mondo per gli abiti da sposa e da gran
sera, ed il palestinese Jamal Taslaq, direttamente dal Palazzo di Vetro di New
York. Evento must come sempre è la sfi-
lata di Renato Balestra. La fashion week
capitolina si conclude con un giornata
dedicata ai final work accademici: Altaroma conferma l’impegno nella formazione. Sfilano sulle passerelle dell’Alta
Moda capitolina l’Accademia Costume
& Moda, lo IED Roma, l’Accademia Altieri, la Scuola di Moda Ida Ferri, l’Accademia Koefia, Creazioni di Moda
Maria Maiani, l’Accademia Italiana,
l’Accademia Nazionale dei Sartori, l’Accademia di Belle Arti di Roma. Altaroma anche questa edizione valorizza
l’eccellenza del sistema moda, risorsa
preziosa del made in Italy per lo sviluppo culturale, produttivo ed economico della città e del Paese. Roma torna
seducente e fantastica sotto la luce dei
riflettori internazionali, ma diventa fruibile per arte, cultura, tradizione e creatività contemporanea: un tuffo nel
passato dorato della dolce vita che può
tornare a risplendere.
PROVATO PER VOI
Nocetta forever, quarant'anni di sport e relax
Nel cuore verde di
tennis federali. La scuola orRoma, tra la Valle dei
ganizza corsi di acquagym, fitCasali, Monteverde e
ness e gym-nuoto, mentre per
Villa Doria Pamphili,
i veri appassionati c'è la possi trova lo storico censibilità di unirsi alle squadre
tro sportivo Nocetta.
nuoto dei ragazzi e degli
Qui è possibile nuoadulti.
tare nella piscina seAll'interno dei 5000 mq della
miolimpionica come il più abile dei nuotatori o sguazzare come un struttura, Nocetta ha creato un centro estivo pensato per stimolare e
delfino libero; ci si può dilettare giocando a tennis, migliorare la forma sviluppare, attraverso il gioco con l'acqua, la creatività dei piccoli dai
fisica in palestra, lasciarsi coccolare dall'idromassaggio o dal "secco 5 anni in poi. Per le future mamme si organizzano corsi in acqua in
tepore" della sauna finlandese. Tutte le attività sono curate da uno grado di migliorare la condizione fisica in gravidanza.Un'occasione
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cetta è una storica società sportiva di Roma,
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durante questo periodo estivo. Opportunità
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IlCORRIERE ROMA
DI
IL CASO
LITORALE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 22
NUOVA POLEMICA: SULLE PROCEDURE NON CI SAREBBE TRASPARENZA
ESPOSTO DELLA CAPITANERIA
Castelporziano, sport e musica sulle dune
di Enzo Bianciardi
P
er ogni evento estivo sul
mare di Roma nascono
polemiche e contestazioni. Se l’isola pedonale sul lungomare ha
scatenato le proteste di commercianti, balneari ed albergatori, l’ultima chicca: Cancelli Village, sport
ed intrattenimento sulle dune di Castelporziano, ha scavato un solco incolmabile tra maggioranza ed
opposizione. Non a caso, il M5S sostenuto dalla Lista Marchini ha occupato la scorsa settimana l’aula
consiliare, denunciando le procedura
anomala con la quale si era proceduto
ad assegnare un’area di circa 30 mila
metriquadri. “L'evento - afferma il
M5S – potrebbe mettere a rischio
l'ecosistema dunale della macchia
mediterranea. La spiaggia di Castelporziano si trova nella Riserva naturale statale del litorale romano. E’
un'area protetta e tutelata dal diritto
nazionale e comunitario trattandosi
di un'area classificata come SIC (sito
di interesse comunitario)”. “La maggioranza del Municipio X ha commesso un clamoroso autogol
negando la possibilità di avviare una
discussione sulla controversa questione dei "Cancelli Village" - ha aggiunto Notturni (lista Marchini)
-Sulla questione, infatti, la Capitaneria di Porto ha, nei giorni scorsi, protocollato un esposto alla Procura
della Repubblica per avviare una indagine. Difronte a questi fatti non
possiamo girare lo sguardo dall'altra
parte, vogliamo vederci chiaro. La
mancanza di confronto e di trasparenza sull’argomento è intollerabile”.
In sostanza, il comune (tramite il Mu-
nicipio) avrebbe concesso
circa 30mila mq di spiaggia
libera (tutta l’area del Terzo
Cancello di Castelporziano)
alla Kit Promotion srl senza
indire un bando pubblico.
Ed infatti, i verdi che non si La replica alle accuse: Simone Botolo, organizzatore evento “I principi che ci hanno spinto in quetrovano certo all’opposi- sta iniziativa sono stati quelli di gratuità, accoglienza e rigenerazione. La manifestazione si prezione hanno denunciato: senta come un incubatore sociale, e questo è dimostrato dal grande numero di associazioni del
“Com’è possibile che ad territorio che troveranno spazio al terzo cancello. Vogliamo rompere gli equilibri di una staticità
Ostia una spiaggia libera, in che pervade abitualmente le amministrazioni locali. E infine la nostra speranza è che in futuro
un'area delicata dal punto di progetti come questo abbiano spazio e siano valutati sulle progettualità stesse e non in base
vista ambientale come alle…. raccomandazioni”. Francesco D’Ausilio, consigliere comunale PD: “E’ un’iniziativa gratuita
quella di Castelporziano , ed a mio giudizio di valore. Vogliamo lanciare questa sfida di fruizione balneare diversa, e dove
venga data in concessione a registreremo consensi e negatività, queste ultime serviranno solo a farci correggere eventuali ertrattativa privata dal X muni- rori. Crediamo in una crescita condivisa, di rilancio sociale e amministrativo. Siamo certi e fieri di
cipio Perché nella gestione restituire in questo modo il mare di Roma ai romani”.
En. Bia.
del mare ad Ostia si fanno le
stesse cose che faceva la precedente che nei mesi di luglio e agosto ospi- boomerang, capace di minare all’inamministrazione…. ?- rivendica An- terà numerosi eventi musicali e le terno le sicurezze dell’attuale maggiogelo Bonelli, portavoce nazionale dei tappe dei campionati nazionali di ranza. “Il X Municipio – si legge su
verdi - nella gestione delle spiagge, Fipav e Fin, da iniziativa promozio- una nota diffusa dall’Ufficio di Presidunque, nulla è cambiato”. La terza nale per il litorale romano potrebbe denza - ha autorizzato sino al15 setedizione del villaggio polifunzionale dunque trasformarsi in un pericoloso tembre 2014, lo svolgimento della
“Vogliamo essere giudicati
per quello che facciamo”
manifestazione soltanto dopo aver
accertato la presenza di tutte le autorizzazioni previste, nonché le modalità di installazione del cantiere. Tra
le autorizzazioni ambientali, c’è il
nullaosta della Regione Lazio rilasciato con la Verifica d’Incidenza, nel
quale sono state indicate rigorose
prescrizioni relative le modalità di tutela della duna e l’impatto acustico.
La manifestazione ha carattere temporaneo e prevede, come per gli
scorsi anni, il montaggio di strutture
precarie, che verranno completamente smontate, lasciando l’arenile
libero. Naturalmente il Municipio vigilerà sul rispetto delle prescrizioni
assegnate e procederà, in caso di violazione con atti amministrativi conseguenti”. Rassicurazioni che non
rassicurano: il Comitato civico 2013,
ad esempio, in una nota segnala: “Sabato scorso si è svolto un rave di 4
mila giovani. – si legge sul notiziario
diffuso dal Comitato - La Capitaneria
di Porto ha presentato una relazione
alla Procura della Repubblica ed è
stata trasmessa un’informativa anche
al Commissariato di Ostia per le questioni legate all’ordine pubblico: possono bastare 22 volontari per
garantire la sicurezza di migliaia di
giovani, anche in assenza di un piano
di circolazione stradale che contempli l’accesso all’area che prevede di
percorrere la pericolosissima via Litoranea. Ostia, che già soffre di una
improvvisata pedonalizzazione del
lungomare dove sono impegnate ben
8 pattuglie della polizia municipale
ogni sera per vigilare i varchi, può garantire accurati controlli e verifiche
su spiagge di elevato pregio ambientale?”.
OSTIA, CALANO I CONSUMI. ALBERGATORI:
NO ALL’ISOLA PEDONALE, LE MODALITÀ SONO SBAGLIATE
IL X MUNICIPIO PRESENTA L’AMBULATORIO
DEI CODICI BIANCHI. NEI WEEK-END AL CPO
Nessuna automobile...
meno gente sul lungomare
Ospedale Grassi,
infermieri
sotto stress d’estate
I
I primi bilanci della pedonalizzazione del lungomare
hanno confermato i timori della vigilia, tanto che
anche gli albergatori si sono uniti a commercianti e
balneari nel giudicare negativamente l’iniziativa intrapresa dal X Municipio. Sul litorale romano la penuria di
posti letto ha rappresentato da sempre un freno allo sviluppo del turismo ed alla presenze degli stranieri, a peggiorare però la situazione, secondo “Roma Mare
Assohotel” sarebbe arrivata anche “Ostia mon amour” e
l’isola pedonale del lungomare che sinora non ha portato
i benefici sperati. Per gli albergatori sono i numeri a decretarne il fallimento:“In confronto alla stagione 2013 –
sottolinea in una nota l’associazione degli albergatori - che
ricordiamo essere stata la peggiore degli ultimi anni per
l’assenza di iniziative, quest’anno sta andando peggio:
sino ad ora si registra una contrazione dei consumi all’interno dell’area pedonale del 20% dovuto ad una diminuzione consistente del “passaggio” dei romani,
drasticamente ridotto rispetto al passato. Per quanto riguarda i nostri ospiti, - prosegue la nota – abbiamo il disagio quotidiano di dover giustificare i divieti a fronte di
un lungomare deserto e palesemente disertato da coloro
avrebbero dovuto essere i fruitori principali dell’iniziativa,
che avrebbe dovuto rilanciare il lungomare e non di
certo… farlo morire”. Per gli albergatori proseguire nell’iniziativa significa aggravare le già precaria situazione
dell’economia locale. “Pur attribuendo una certa potenzialità nell'iniziativa intrapresa dalla giunta del Municipio
X, appare evidente come le modalità con la quale si è realizzata, non abbiano portato i benefici auspicati. Certo,
non è possibile pretendere la perfezione alla prima edizione, tuttavia risulta lampante l’assenza di un piano strategico nel settore turistico dell'Amministrazione
capitolina, capace di guidare le scelte del Municipio X e
rilanciare l’immagine del territorio, definendo una volta
per tutte il ruolo del quartiere di Roma sul mare nell'ambito della promozione della città”. Quello che però… più
fa arrabbiare gli albergatori è l’identificazione da parte del
Municipio del “Mare di Roma” con “Brand Ostia”, scelta
che secondo Assohotel, fa aumentare la distanza ideologica tra i romani ed il proprio mare, conseguenza che non
può far parte della strategia per la riqualificazione turistica
del territorio.
En. Bia.
E
state, al “Grassi” i ritmi di lavoro
raggiungono livelli di stress psico-fisico impressionanti, tanto che gli
addetti possono restare in servizio anche
per 17 ore consecutive. Lo ha denunciato,
in una nota, la Uil Fpl della Asl rm D, in particolare, sono i sanitari in servizio al Pronto
Soccorso a sobbarcarsi dei carichi maggiori. Lavorare al Pronto Soccorso significa
raggiungere in media le 60 ore di straordinari mensili, praticamente un terzo di
quelli che il Contratto Nazionale del lavoro
avrebbe previsto per un anno. Intanto il X
Municipio vara per la stagione in corso il
primo ambulatorio per codici bianchi.
“Ogni turno al Pronto Soccorso del Grassi
prevede la presenza di cinque infermieri –
ha spiegato Giuseppe Conforzi, coordinatore della Uil – si tratta un numero assolutamente insufficiente a fronteggiare
adeguatamente le esigenze dell'utenza
che nel periodo estivo cresce in maniera
esponenziale. Parallelamente un ambulatorio estivo per i codici bianchi, che resterà
operativo fino al 14 settembre, è stato istituito presso il Centro Paraplegici di Ostia
(CPO) “Gennaro Di Rosa”, in viale Vega 3,
nei giorni di sabato, domenica e festivi,
sarà operativo dalle 9 alle 19 per la cura
dei codici bianchi. La copertura dei turni
viene svolta dai medici di medicina generale della Asl Rm D. E’ stata attivata anche
una linea telefonica: 06.56483562.“L’organizzazione di questo servizio ci aiuta a
poter gestire le richieste sanitarie senza
gravare sul Pronto soccorso dell’ospedale
Grassi – hanno dichiarato il Direttore sanitario della Asl Rm D Flavia Pirola e il coordinatore del progetto Fabio Valente,
della FIMMG della Asl Rm D –. Dal punto
di vista sanitario il fatto di prevedere un
presidio specifico sul litorale di Roma è
una cosa importante perché ci permette
di essere vicini ai cittadini e ai turisti”.
IlCORRIERE ROMA
RUBRICHE
giovedì 24 luglio 2014 pagina 23
DI
EDIZIONE DELLA RASSEGNA
SCELTI PER VOI PRIMA
A VILLA GIULIA, DAL 25 LUGLIO AL 13 AGOSTO
Percorsi musicali al Ninfeo
di Maria Pia Miscio
S
e pensate che il Ninfeo di
Villa Giulia sia solo la sede
deputata, ogni anno, all’assegnazione del Premio Strega,
con i suoi immancabili strascichi polemici, provate a ricredervi e a
vedere con occhi nuovi questo luogo
straordinario, incastonato nella villa edificata per volere di Papa Giulio III e che
oggi è sede del Museo Nazionale Etrusco. L’occasione è quella fornita dalla
prima edizione della rassegna Percorsi
musicali a Villa Giulia, in programma
dal 25 luglio al 13 agosto nell’ambito
dell’estate romana. Si tratta di sette concerti organizzati dall’Associazione Roma
Sinfonietta, di cui fa parte l’omonima e
bella orchestra, nei quali la tradizionale
distinzione tra musica classica e musica
“altra” viene superata e Vivaldi, Beethoven e Cajkovskij compaiono in programma accanto alla musica da film, al
tango e alla taranta, legati da un unico
denominatore, il valore della musica e la
qualità delle esecuzioni.
Protagonista di cinque concerti sarà
l’Orchestra Roma Sinfonietta diretta
da prestigiosi direttori come Marcello
Rota, Bruno Aprea, Antonio Di Pofi, il
premio Oscar Luis Bacalov e Vincenzo
Bolognese. Gli altri concerti impegneranno invece due particolari formazioni
alle prese con i Carmina Burana e con la
A sinistra Le Div4s e sopra il maestro Marcello Rota
taranta salentina.
Ed è proprio Carl Off, con i suoi Carmina Burana, l’autore scelto per il concerto inaugurale della rassegna, il 25
luglio. Per l’occasione, sotto la direzione
di Marcello Rota, saranno riuniti i cantanti Marina Bucciarelli, Manuel Pierattelli ed Enrico Marabelli, i pianisti
Antonello Maio e Michelangelo Carbonara, l'ensemble di percussioni Ars
Ludi, il Coro di voci bianche del Teatro dell’Opera di Roma e il Coro Claudio Casini dell’Università di Roma Tor
Vergata per eseguire uno dei pochi classici del Novecento che sia ben noto al
grande pubblico
ed abbia ottenuto
una popolarità che
non accenna a diminuire.
La grande musica da film del nostro
Nino Rota sarà invece il filo conduttore
del concerto del 26 luglio, intitolato “La
dolce vita”. Diretti da Marcello Rota,
l’Orchestra Roma Sinfonietta e quattro
tra i migliori soprani italiani che costituiscono l’ensemble vocale Dav4s, eseguiranno le suite tratte dalle colonne
sonore di Amarcord, La dolce vita, La
strada, Le notti di Cabiria, Casanova,
Otto e mezzo e Il Padrino.
Mercoledì 30 luglio sarà Bruno Aprea
a dirigere la Roma Sinfonietta e il pianista spagnolo Josu De Solaun, giovanis-
simo eppure già conteso dalle maggiori
orchestre internazionali, nello strepitoso
Concerto n.1 per pianoforte e orchestra
di Cajkovskji e nella Sinfonia n. 7 di Beethoven.
L'antologia di Gershwin diretta il 6 agosto da Antonio Di Pofi sarà invece
un'occasione da non perdere per sentire
Gianluca Littera, virtuoso dell'armonica, uno dei pochissimi solisti di questo
strumento ad avere una carriera internazionale, in ambito sia classico che jazz.
Con lui ci sarà l’Orchestra Roma Sinfonietta per una serata che spazierà dalle
musiche di Gershwin a quelle di Nicola
Piovani, di Fiorenzo Carpi e dello stesso
Di Pofi.
Si scrive Kalàshima, si legge taranta.
Parliamo del gruppo di musicisti e cantanti che il 7 agosto animerà “L’altra
notte della taranta”. Cos’hanno di diverso i Kalàshima da altri ensemble del
genere? Una grande esperienza come
gruppo, fama internazionale, grande
preparazione musicale di base e la capacità di far convivere, assieme a tamburelli e zampogna melodica, il raffinato
flauto traverso, la versatile chitarra e l’austero basso.
“Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi
e le quattro “Estaciones portenas” di
Astor Piazzolla animeranno la serata del
12 agosto quando, insieme all’Orchestra
Roma Sinfonietta, nel Ninfeo di Villa
Giulia ci sarà anche Vincenzo Bolognese, nel doppio ruolo di violino solista e di maestro concertatore
Per il concerto finale del 13 agosto sarà
Luis Bacalov a dirigere l’Orchestra
Roma Sinfonietta e Gianni Iorio al bandoneon. Il musicista premio Oscar ha
inserito nella scaletta della serata alcune
delle sue composizioni più note per il cinema insieme ad altre di Carlos Gardel,
Angel Villoldo, Astor Piazzolla.
Percorsi musicali al Ninfeo
di Villa Giulia
Dal 25 luglio al 13 agosto 2014, h 21
Piazzale di Villa Giulia 9, Roma
Biglietti da € 13,50 a € 30
Info: 063236104
ALLA SCOPERTA DELLO STRAORDINARIO MONUMENTO. FINO AL 7 SETTEMBRE
AL FORO ITALICO IL 26 LUGLIO
Quelle notti d'estate a Castel S.Angelo
Arriva a Roma
il nuovo tour
di Gigi D'Alessio
L
a storia e la musica
si incontrano a Castel Sant’Angelo
dove, fino al 7 settembre
prossimo, le “Notti
d’estate” offrono a romani
e turisti la possibilità di
scoprire i segreti di questo
straordinario monumento
attraverso visite guidate e
di assaporare i concerti organizzati in questo scenario davvero insolito.
La manifestazione “Notti
d’estate a Castel Sant’Angelo” è promossa, per il quarto
anno consecutivo, dalla Soprintendenza speciale per il
patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per
il Polo Museale della Città di Roma. Per l’occasione vengono aperti eccezionalmente al pubblico il Passetto di
Borgo, il lungo e suggestivo camminamento di circa 800
metri che collega il Castello, edificato sul mausoleo dell’imperatore Adriano, ai Palazzi Vaticani, ricavato sulle
mura che delimitavano la città leonina. Ugualmente è
possibile visitare le Prigioni storiche, anguste e buie celle
che furono usate come prigioni dal Rinascimento sino
all’Ottocento e dove furono rinchiusi papa Paolo III Farnese, l’umanista Pomponio Leto, Benvenuto Cellini,
Giuseppe Balsamo, meglio noto come Cagliostro; la Stufetta di Clemente VII, un vero gioiello architettonico
della prima metà del Cinquecento, sala da bagno dei pontefici, uno dei rarissimi esempi di bagno rinascimentale.
Da quest’anno è possibile visitare anche le Mole, il mulino risalente al tardo Cinquecento per la guarnigione di
Castello.
“Notti d’estate a Castel Sant’Angelo” propone, inoltre, un
intenso programma di concerti di musica classica e jazz
che coinvolge oltre 100 musicisti: artisti di primissimo
piano come Danilo Rea,
Fabrizio Bosso, Gabriele
Mirabassi, Alessandro Carbonare e il Quartetto Bernini si alternano con
numerosi giovani ed affermati talenti, tra i quali
Paolo Taballione, Tilly
Cernitore, Enrico Zanisi,
Mattia Cigalini.
Naturalmente, il Castello è
aperto anche di giorno ed
offre ai visitatori la possibilità di godere di due belle
mostre in corso. La prima, che resterà aperta fino al 16
novembre prossimo, è intitolata “I Papi della speranza.
Arte e religiosità nella Roma del ‘600”. La seconda mostra, che resterà invece aperta fino all’11 gennaio 2015,
è invece dedicata alla Grande Guerra e al ruolo che Castel Sant’Angelo ha avuto dal 1915 al 1918 e negli anni
successivi, quale luogo di commemorazione attraverso la
rtaccolta di cimeli militari e la custodia delle bandiere di
guerra dei reparti militari.
Per quanto riguarda la manifestazione “Notti d’esatte a
Castel Sant’Angelo”, il museo fortezza apre dalle 20,30
all’1. L’inizio dei concerti è fissato alle 21,30 mentre le
visite guidate sono organizzate per gruppi di 25 persone
al massimo. Per il programma dettagliato dei concerti è
possibile visitare i siti www.castelsantangeloestate.it e
www.estatecastelsantangelo.it .
Notti d’estate a Castel Sant’Angelo
Fino al 7 settembre 2014
Lungotevere Castello 50, Roma
Biglietto comprensivo di visita guidata € 10
Prenotazione non obbligatoria
ma consigliata al numero 06 32810
M.P.M.
E
cco qualche appuntamento che gli appassionati di musica dovrebbero assolutamente segnare nelle loro agende.
Si comincia domenica 20 luglio, alle 21,
nella Cavea dell’Auditorium Parco della
Musica che, per la rassegna “Luglio suona
bene” ospita tre grintosissime artiste. Si tratta
di Joanne as Police Woman, di Suzanne Vega e di Cat Power, insieme per
dare vita a “Musica. Femminile Plurale”, un
concerto nel corso del quale le tre interpreti
daranno vita a tre set musicali diversi con differenti formazioni. Il costo del biglietto va da €
25 a e 30. Per informazioni contattare il numero 892982.
Lunedì 21 luglio al Centrale Live al Foro
Italico il palco sarà tutto per Elio e le Storie
Tese. Perché, se è vero che Elio è ormai un popolarissimo volto televisivo, grazie alla sua partecipazione a numerose trasmissioni, è anche
vero che insieme al suo gruppo continua a fare
musica e ad avvertire irresistibile il richiamo
della dimensione live. Ecco allora il concerto
romano, inserito nel nuovo tour 2014. L’inizio
è previsto alle 21, l’apertura cancelli alle 18. Il
costo dei biglietti varia da € 20 a € 30. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 0773 414521.
Reduce dalle tappe americane e da un tour italiano di strepitoso successo, Gigi D’Alessio
ha subito iniziato un nuovo tour estivo, l’11 lu-
glio scorso, che farà tappa a Roma, al Centrale Live al Foro Italico, il 26 luglio. Il
cantautore e la sua band proporranno nuove
esecuzioni e inedite letture dei vecchi successi
oltre ai brani tratti dall’ultimo album “Ora”, al
centro di questo nuovo viaggio musicale. L’inizio del concerto è alle 21, come sempre i cancelli del Centrale Live saranno aperti alle 18. Il
prezzo dei biglietti va da un minimo di € 23 fino
a € 60. Informazioni al numero 0773 414521.
“Per principianti”: è questo il titolo scelto per
il loro tour estivo dai Tre allegri ragazzi
morti, che saranno in concerto a Villa Ada,
nell’ambito della rassegna “Villa Ada incontra
il mondo” il 27 luglioprossimo alle 22. L’idea
alla base del concerto è quella di proporre a
chi si avvicina per la prima volta alla musica del
gruppo indipendente più amato d’Italia una
panoramica di una produzione ormai ventennale. Un pubblico sempre più vasto si sta infatti
avvicinando al trio mascherato di Pordenone,
che ha ricevuto attestati di stima e critiche positive anche da artisti “popolari” come Jovanotti. E, a dispetto dell’aggettivo “morti”, quei
Tre allegri ragazzi sanno bene come trasformare le due ore di concerto in due ore di autentico divertimento. Il costo del biglietto è di
€ 5 più prevendita. Per informazioni è possibile
contattare i numeri 06 41 73 47 12 e 06 89 17
10 58.
M. P. M.