CANI NELLA LEGGENDA

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CANI NELLA LEGGENDA
CANI NELLA LEGGENDA
Francia – Savoia – Agosto 2012
Arrivare nel tardo pomeriggio a Briancon e trovare , nella cittadella medievale che domina
la valle attraversata dal Fiume Guisane , un bel bar sulle mura con vista panoramica dove
poter gustare una buona birra con musica jazz in sottofondo è una bella cosa e fa “molto
motociclista”. Se poi il cocker fulvo che , per tutta la giornata, vi ha accompagnato su
strade mitiche come quelle del Col du Galibier e del Col de l’Iseran, dorme sereno in
albergo ( con la pancia piena…) e la moto è parcheggiata vicino a voi…bè…sicuramente è
quello un momento da vero “motociclante”, che va gustato fino in fondo!.
“CIAO PAPA’ DI LOLA!”
Ma andiamo con calma, perché la Storia va raccontata fin dall’inizio, e tutto ha inizio
qualche giorno prima, quando riceviamo la telefonata di Erika, la “zia” della Mitica Lilli, che
ci annuncia la visita della motociclista a quattro zampe proprio a Briancon…ed in moto :
“Ciao Papà di Lola, sabato mattina ci vediamo in piazzetta a Briancon per un
caffè..saremo in moto con Lilli..”.
Detto fatto! Appena il tempo di lasciare la bella camera dell’albergo Le Chamois Bleu di St
Paul sur Ubaye, percorrere il Col du Vars e giungere nella cittadella fortificata progettata
dall’architetto Vauban, che Lola e Lilli sedevano allo stesso tavolo nel centro storico di
Briancon!!.
L’ospitalità di Briancon non ci ha fatto però dimenticare la vera motivazione per cui Lola e
Lilli si sono date appuntamento proprio lì: la bella città della Savoia , è la base ideale per
realizzare due autentiche imprese motociclistiche , come la salita al Col du Galibier ed al
Col de l’Iseran, due autentiche mitiche vette del Tour de France.
I TORNANTI DEL GALIBIER
Entrambi i passi fanno parte della Route des Grandes Alpes, la “mitica” D902, un famoso
itinerario stradale di quasi 700 km, che da nord a sud attraversa le Alpi Francesi con 16
passi alpini . La Route parte da Thonon Le Bains sul lago di Ginevra e termina a Mentone,
sul Mar Mediterraneo. Nel suo percorso , questa strada attraversa diversi Parchi Nazionali,
come Vanoise, Ecrins e Mercantour, oltre a diversi Parchi regionali, offrendo al mototurista
ben sei passi oltre i 2000 metri, nonché i più svariati paesaggi.
Il Galibier, con i suoi 2642 metri, fa parte di quelle vette che ogni mototurista dovrebbe
percorrere almeno una volta nella propria vita , e dovrebbe farlo non tutto d’un fiato ma
lentamente, con il giusto passo, danzando tra un tornante e l’altro…e sì, perché di tornanti
se ne “mangiano” quasi quaranta , tra il Col du Lauteret , da dove inizia il versante sud fino
Valloire, nel versante nord.
Affrontare il Galibier con il “filo di gas” è l’unico modo per rispettare “il Mostro”, oltre che
per preservare la sicurezza vostra e delle decine di ciclisti che, fin dal primo mattino,
affrontano la salita dal Lauteret che, certamente, è il versante un poco più “facile”, almeno
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fino al monumento al creatore del Tour, Henry Desgranges : da lì in avanti, fino alla vetta
le “cose” si fanno molto più difficile e, soprattutto, “serie” e non ci si può distrarre né ,
tantomeno, provare le nuove “slick”.
IL TERRIBILE ULTIMO CHILOMETRO
L’ultimo chilometro prima di arrivare ai 2642 metri della vetta sé assolutamente
sconsigliato ai deboli di cuore o a chi non ha una certa esperienza sulle strade di Alta
Montagna : una meravigliosa serpentina di tornanti che non lascia un attimo di tregua,
diversi dei quali in totale contropendenza e che paiono portare la moto direttamente in
mezzo alle nuvole…inutile dire che Lola si è goduta il panorama stando accucciata
all’interno del contenitore e senza mai tentare di mettersi seduta…probabilmente ha
percepito che non era il momento più adatto, anche perché non esistono protezioni laterali
di sorta : da una parte la montagna e , dall’altra, il vuoto…o il tornante precedente!. I più
deboli di cuore o i meno esperti, possono comunque evitare il temibile l’ultimo chilometro ,
attraversando letteralmente la montagna : un comodo tunnel, con semaforo per regolare il
traffico , vi porterà comodamente nell’altro versante.
Arrivare in moto sulla vetta del Galibier, è stata un’esperienza che ricorderemo per sempre
e la foto di rito accanto al cartello segnaletico , assieme alla Mitica Lilli, è stata d’obbligo.
“PANTANI FOREVER”… “LOLA ESCI DALL’ACQUA!”..
Il versante nord del Galibier è , certamente, molto più impegnativo di quello sud, e richiede
una concentrazione totale : lì si trovano tornanti che sembrano letteralmente “avvitarsi” al
manto stradale, il tutto in uno scenario naturale degno di un set cinematografico come “Il
Signore degli Anelli”.
Abbiamo dedicato un poco del nostro tempo a colui che, fin dall’inizio della nostra
“avventura” motociclistica con Lola sulle Grandi Montagne d’Europa, ci ha sempre
idealmente accompagnato : Marco Pantani, l’indimenticabile “Pirata” che nel lontano 27
Luglio 1998, proprio sul Col du Galibier realizzò una vera e propria impresa sportiva che,
oramai, è entrata a pieno titolo tra le leggende del ciclismo.
In quel lontano giorno di luglio, il Pirata , proprio sul tornate dove si trova la “Ferme du
Galibier” , una latteria dove si possono acquistare e degustare ottimi formaggi di alpeggio,
si alzò sui pedali ed iniziò la sua “folle fuga” verso la vittoria di tappa con la conquista della
maglia gialla. Proprio a fianco della latteria, si trova “Pantani Forever”, il monumento con il
quale il 19 Giugno 2011, nel centesimo anniversario della prima tappa del Tour che
transitò sul Galibier, le autorità francesi vollero rendere un tributo a quell’impresa ed al
suo autore.
Per ricordare quell’impresa leggendaria, ci siamo fermati con Lola a rendere omaggio al
Pirata, lasciando un piccolo fiore ed un adesivo del Cocker Motociclista in quel
luogo…perché, ne siamo certi, un giorno il Pirata ed il Cocker Motociclista si incontreranno
sulle Strade del Cielo…
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Il tratto del Galibier che dalla “Fermè” porta fino al piccolo ponte sul fiume Valloirette, è
uno dei più impegnativi che , assieme a Lola, abbiamo percorso sulle Grandi Montagne,
con una decina di tornanti ai quali va prestata la massima attenzione, perché potreste
imbattervi, specie negli ultimi due, in grandi camper o in auto che trainano roulotte.
Arrivati a Bonnenuit, ci siamo concessi una meritata sosta in un bel giardino di un bar che
si trova all’ingresso del piccolo paese e, poi abbiamo rifatto il Galibier dal versante nord.
La giornata di Lola si è conclusa “a giocare a fare il cane” nel piccolo lago di Serre
Chevalier….inutile dire che abbiamo faticato non poco per convincerla ad uscire
dall’acqua…
DUE FRONTIERE…IL VILLAGGIO FIORITO…”LA BESTIA”...
E’ con ancora negli occhi l’ultimo chilometro del Galibier, che una nuova giornata ed una
nuova avventura, attendono Lola e Lilli che, certamente, le farà entrare nella leggenda : la
scalata del “Re senza corona”, il Col de l’Iseran che, con i suoi 2770 metri è , di fatto, il
passo carrabile più alto d’Europa ( la Bonette in realtà, si ferma a 2715 metri e solo grazie
all’aggiunta della “cima artificiale” creata dall’uomo, arriva a 2802 metri ).
L’Iseran è l’altro “Mostro” della Route des Grandes Alpes , e su di Lui sono stati spesi fiumi
di inchiostro , non fosse altro per “avvisare” delle insidie che nasconde : vento gelido
anche in estate con possibili nevicate improvvise, nuvole di polvere grigia, rocce a picco
sulla carreggiata, tornanti infidi, nubi basse che impediscono di vedere la curva successiva
e così via. Si tratta certamente di una “Bestia” non facile da dominare ma se avrete la
fortuna ( e la pazienza ) di trovare una splendida giornata di sole..bè…ringrazierete di
essere motociclisti e di essere giunti fin lì!.
L’ascesa all’Iseran, con partenza da Briancon, comporta attraversare due volte il confine
italiano per raggiungere la Val d’Isere : la prima volta a Claviere , in Val Chisone, e la
seconda a Moncenisio, in Val di Susa , evitando di passare ( mai con Lola!) per il tunnel
del Frejus o di rifarsi , nell’ordine, Lauteret, Galibier e Telegraphe…tenete comunque ben
presente, che il “Mostro” non può essere affrontato se si è troppo stanchi!.
L’itinerario che abbiamo percorso assieme a Lilli ed alla sua Famiglia, ci ha consentito di
percorrere, per la nostra “prima volta”, il Passo del Monginevro ( anonimo e trafficato…) ed
il Passo del Moncenisio ( molto bello, ma peccato solo per le nuvole basse), oltrepassato il
quale si è aperto davanti agli occhi di Lola, il Parco Nazionale de la Vanoise ed, in tutto il
suo splendore, la Val d’Isere., la nostra destinazione.
Una sosta sulla D902 ( la Route des Grandes Alpes) va fatta senz’altro nel pittoresco
“villaggio fiorito” di Bonneval sur Arc, con il suo caratteristico ponte e le sue splendide
casette in pietra e legno : è un incanto e merita ben più di una veloce sosta per un caffè!.
Un consiglio : non fermatevi all’ingresso del paese dove vedrete tante moto parcheggiate,
ma spingetevi al suo interno, nella minuscola piazzetta…troverete una gustosa sorpresa
enogastronomica….a Lola e Lilli è piaciuta molto!.
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IL VENTO GELIDO….IL CIELO E’ VICINO…
Da un punto di vista puramente “stradale”, la salita all’Iseran è certamente meno
impegnativa rispetto al Galibier : in fondo la vetta dista da Bonneval sur Arc non più di una
decina di tornanti (.. alcuni molto a gomito..) ed il traffico non è così intenso come sull’altro
“Mostro” ma sono le condizioni climatiche che possono fare la differenza, non fosse altro
per l’immancabile gelido vento che , quasi sempre, si trova sulla cima.
Lola , come ormai tutti sanno, “porta fortuna” ed in cima all’Iseran splendeva un bellissimo
sole ed il cielo era così azzurro da sembrare finto…ma soffiava un forte vento , tanto che
Lola ha ringraziato delle foto e non è neppure scesa dalla moto…ma oramai era entrata,
assieme alla Mitica Lilli, nella leggenda…e lassù il cielo era molto molto vicino!.
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