Lighting Magazine PDF - Disano Illuminazione spa
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Lighting Magazine PDF - Disano Illuminazione spa
ANNO IX - LED Panel NUMERO 2/2012 EDIZIONE ITALIANA www.disano.it DISANO ILLUMINAZIONE s.p.a. 20089 Rozzano (MI) v.le Lombardia, 129 centralino 02/824771 (20 linee passanti) telefax 02/8252355 Email: [email protected] web: www.disano.it Latest generation LED technology Save over 30% energy compared to traditional lamps pagina_LED_PANEL.indd 1 7/30/2012 4:02:20 PM DISANO LIGHTING MAGAZINE - ANNO IX - NUMERO 2/2012 PERIODICO DEL GRUPPO SMART LIGHT LUCE INTELLIGENTE PER LA CITTÀ DEL FUTURO Scopri come risparmiare energia con le nuove stagne a LED Forma in acciaio Echo in policarbonato Sostituisci le vecchie stagne a lampade fluorescenti con le nuove versioni a LED Risparmi più del 40% di energia! Chiedi maggiori informazioni al tuo rivenditore di fiducia! DISANO ILLUMINAZIONE www . d i s a n os.p.a. .it pagina_EchoLED.indd 1 20089 Rozzano (MI) v.le Lombardia, 129 centralino 02/824771 (20 linee passanti) telefax 02/8252355 Email: [email protected] web: www.disano.it 27/07/12 09:18 editoriale Qualità e risparmio Dalle parole ai fatti In tempi economicamente difficili la parola magica è risparmio. La sentiamo pronunciare di continuo: deve risparmiare la pubblica amministrazione, devono risparmiare gli enti locali, i nuovi edifici devono essere a risparmio energetico, tutti dobbiamo impegnarci per evitare sprechi. Fin qui tutti d’accordo, ma se andiamo a verificare quanto questi concetti siano effettivamente messi in pratica lo scenario è diverso. Nel nostro settore, quello dell’illuminazione, sono ormai ampiamente disponibili le tecnologie per risparmiare energia, avere più efficienza e qualità. Eppure (come potete leggere nel nostro speciale da pag. 33) sono ancora pochi i comuni che dispongono di impianti illuminazione aggiornati ed efficienti. Nel terziario le cose non vanno meglio. In grandi città come Milano sono in via di completamento cantieri importanti, grandi edifici in cui le scelte energetiche avranno incidenze importanti non solo sulle bollette delle aziende, ma anche sui consumi della città e sull’ambiente. Ebbene anche in questi edifici le scelte che riguardano l’illuminazione non sempre si orientano verso le tecnologie migliori, che generano un risparmio reale, ancor più importante se si considera la vita dell’impianto nel corso degli anni. Evidentemente chi deve scegliere non dispone delle informazioni sufficienti per orientarsi verso i prodotti con le migliori performance oppure subentrano altri fattori che penalizzano l’impegno delle aziende che continuano a investire sulla qualità del prodotto. D’altra parte non si può immaginare di uscire dalla stagnazione se non investendo sulle tecnologie che possono migliorare la nostra qualità di vita e il nostro rapporto con l’ambiente. È ora, quindi, di provare a costruire sul serio la “smart city” la città intelligente di domani. E si può cominciare da una buona scelta dell’illuminazione. Giorgio Sottsass periodico del gruppo Disano Lighting Magazine Anno IX • numero 2 maggio-agosto 2012 Periodico quadrimestrale di aggiornamento professionale e culturale nel settore illuminotecnico Registrazione del Tribunale di Milano n.114 del 01/03/2004 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento Postale Posta Target Magazine Direttore Giorgio Sottsass Direttore responsabile Alessandro Visca Impaginazione Elda Di Nanno Traduzioni MT Languages, Milano News dall’Italia 16 palermo Un grande centro commerciale per riqualificare un’area degradata di Palermo 60 roma Una nuova illuminazione a LED valorizza il restauro della storica Cappella nella Casa Generalizia delle Orsoline a Roma News dal Mondo Comitato Scientifico Giancarlo Marzorati, Architetto Aldo Cingolani, Architetto Raffaella Mangiarotti, Designer Massimo Marzorati, Lighting Designer Deborah Burnett, Designer Chiara Dynys, Artista Vladimir Kocet, Lighting Designer Zrinko Simunic, Lighting Designer 22 Serbia, belgrado Comfort visivo e risparmio energetico, grazie all’ottimale gestione della luce nel nuovo complesso multifunzionale della Scuola Internazionale serba Realizzazione editoriale Newton EC srl, Milano 88 croazia, zagabria Un’atmosfera calda e accogliente nel nuovo caffè Amadeus grazie all’illuminazione a LED che unisce risparmio energetico e comfort visivo Hanno collaborato a questo numero Monica Autunno, Chiara Bellocchio, Claudia Bettiol, Greta La Rocca, suor Armida Veglio Iconografia Mario Senili (copertina, pp. 33,41,42), Beatrice Arenella, (pp. 46-48, 66-71, 82-85), Guido Clerici (pp. 4-15, 44-45, 49-53), Fotolia (pp. 37,38,39), Agostino Osio/OMA (26,27), Studio Camera (pp. 16-21), Studio Zoppini (pp.16-21). Editore Edizioni Grafiche Mazzucchelli srl, Settimo milanese (MI) Stampa Grafiche Mazzucchelli spa, Settimo milanese (MI) Per ricevere una copia rivolgersi a: Newton EC srl - via Dezza 45, 20144 Milano Tel. 024693838 - Fax 0239400289 e-mail [email protected] I dati sono trattati elettronicamente e utilizzati dall’Editore “Edizioni Grafiche Mazzucchelli” per la spedizione della presente pubblicazione e di altro materiale. Ai sensi dell’art. 13 Legge 675/96 è possibile in qualsiasi momento e gratuitamente consultare, modificare e cancellare i dati o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: Edizioni Grafiche Mazzucchelli Via IV Novembre, 50 - 20019 Settimo Milanese (Mi) 2 Errata Corrige A pagina 50 del n.1/2012 nella scheda tecnica della stazione di Porta Susa, la voce Progettisti è la seguente: AREP (Capogruppo) – Silvio D’Ascia con la collaborazione del Professor Magnaghi (Politecnico di Torino) sommario 4 Progetti Il grande libro dei simboli per celebrare la Vergine Maria 26 progetti Prada. L’uso creativo della luce 33 speciale Luce intelligente per le città sostenibili 54 sostenibilità Energia rinnovabile sulle Alpi 66 interior Ristrutturi e cambi luce 72 sport ll segreto delle Olimpiadi a impatto zero 82 sport Barcellona grande tennis sotto i riflettori 94 light & new media 3 progetti di Alessandro Visca/foto Guido Clerici Il grande libro dei simboli per celebrare la Vergine Maria 4 Il restauro e la nuova illuminazione della chiesa di Santa Maria Incoronata di Canepanova a Pavia restituiscono ai fedeli e agli appassionati d’arte un insieme straordinario di tele, affreschi e decorazioni, che alludono alle virtù miracolose della Madonna santa maria incoronata di canepanova progetti 5 santa maria incoronata di canepanova progetti Un universo di simboli che ruota intorno alla figura della Vergine Maria. Entrando nella cappella di Santa Maria di Canepanova a Pavia, ci si trova di fronte a un racconto teologico a 360 gradi. Una tecnica di comunicazione visiva che non ha nulla da invidiare ai maxischermi delle più moderne sale cinematografiche. L’interno della bellissima architettura rinascimentale della chiesa a pianta ottagonale, di impronta bramantesca, è interamente ricoperto da affreschi, decorazioni e dipinti. Ogni soggetto raffigurato ha un preciso significato simbolico. “Questa chiesa – ci spiega fra Luca Volontè dei Frati minori francescani – si può considerare una vera e propria pinacoteca di pittori del seicento lombardo e non solo. I quadri e gli affreschi non sono semplici decorazioni, ma vanno letti come un vero e proprio racconto teologico.” La chiesa fu eretta alla metà del 1500 per custodire un’immagine della Vergine con bambino considerata miracolosa dal culto popolare. Nel secolo successivo uno stuolo di artisti ha contribuito alla decorazione. Lungo le pareti laterali sono disposte otto grandi tele, che rappresentano altrettanti episodi delle Sacre scritture, ognuno dei quali rimanda a una virtù della Vergine. Gli autori dei quadri sono tra i maggiori pittori dell’epoca, come Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, Alessandro Tiarini, Giulio Cesare e Camillo Procaccini, tutti vissuti a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Le tele sono solo una parte della ricchissima decorazione che comprende numerosi altri soggetti: alzando lo sguardo verso la cupole ci si imbatte in otto coppie di angioletti che recano ognuna una corona dal differente significato simbolico, nella zona dell’altare maggiore sono raffigurate le sibille, profetesse La mano del Bramante? La Chiesa ha una pianta quadrata che diventa un ottagono con le cappelle laterali, uno schema tipico di Donato Bramante architetto e pittore, uno dei massimi artisti del Rinascimento italiano, autore tra l’altro del progetto della Basilica di San Pietro a Roma. In realtà è attestato che la direzione dei lavori fu affidata nel 1507 all’architetto Giovanni Antonio Amadeo, il quale collaborò comunque con il Bramante in altri cantieri milanesi. Non è escluso quindi che nel progetto del tempio ci sia la mano del maestro. Nell’immagine qui a lato la facciata, mai completata, della Chiesa che si trova in via Defendente Sacchi a Pavia. 6 Milano Pavia › progetti › dell’antichità, ognuna delle quali affiancata da una frase che preannuncia l’avvento di Cristo, ma nulla è casuale, anche le numerose rappresentazioni di fiori e frutti simboleggiano il giardino della beatitudine cristiana. “Questo grande tesoro artistico e religioso – racconta fra Luca – era quasi completamente oscurato dalla patina del tempo. La chiesa era stata parzialmente pulita solo nella parte superiore negli anni Sessanta, nel novembre del 2010 abbiamo iniziato i lavori di restauro e di recupero delle pitture. In meno di due anni, grazie all’impegno di diverse squadre di professionisti abbiamo potuto rivedere le opere nei loro colori originari. Un’emozione grandissima per noi frati che siamo custodi di questa chiesa, ma anche per tutti quelli che vengono qui a pregare e per le liturgie della domenica. I restauratori ci hanno spiegato che per fortuna la maggior parte delle pitture sulle pareti sono realizzate in affresco, una tecnica che conserva bene i colori. Sono emersi così colori anche insospettati per la decorazione di una chiesa, che hanno fatto riprendere vita alle figure e alla straordinaria verietà di decorazioni.” Durante i lavori, le grandi tele presenti nella chiesa sono state staccate e restaurate in un locale adiacente la sacrestia. “Avere un contatto diretto con i restauratori – aggiunge fra Luca – è stata per noi un’esperienza importante ci ha fatto entrare di più nella storia di questa chiesa….” I frati minori sono presenti a Santa Maria di Canepanova e nel convento annesso dal 1915. Originariamente, la chiesa era stata affidata ai padri barnabiti, il cui ordine fu abolito con decreto napoleonico nel 1810. I francescani sono molto conosciuti a Pavia soprattutto per l’attività legata alla mensa dei poveri, che quotidianamente distribuisce pasti a chi ne ha bisogno. “Tra i francescani che hanno vissuto qui ci sono anche personaggi illustri – ricorda fra Luca – tra i quali padre Costantino Ruggeri, pittore e scultore, progettista di chiese e di grandi vetrate, come quella del Santuario del Divino Amore a Roma. Fu lui a studiare l’illuminazione precedente della chiesa che doveva seguire la direzione della luce, così come è dipinta nelle grandi tele secentesche.” n Immagini del Santuario dopo il restauro. Nella pagina precedente, uno scorcio dell’altare maggiore in cui è custodita l’immagine della Madonna a cui è dedicata la chiesa. A sinistra in alto, una delle nicchie laterali con due delle grandi tele che rappresentano donne dell’Antico Testamento. Qui a lato, una delle statue dei profeti inserite nella zona sopraelevata dell’altare maggiore, coperta da una cupola (foto della pagina accanto). 8 Il progetto illuminotecnico Un equilibrio difficile Tra esigenze diverse Rendere visibili le straordinarie ricchezze artistiche, rispettare l’identità del luogo di culto, ridurre al minimo l’invasività dell’impianto, tenere sotto controllo i costi. Il progettista ci racconta come ha raggiunto i molti obiettivi della nuova illuminazione santa maria incoronata di canepanova progetti 9 progetti SCHEDA TECNICA santa maria incoronata di canepanova Committente: Frati Minori di Lombardia Progetto del restauro e direzione lavori: arch. Maurizio Barile Restauro generale e strutture lignee: Impresa Gasparoli di Gallarate (VA) Restauro pitture: Cristian Tortato, Valentina Galimberti e Sonia Ruolo (studio Paola Villa) Progetto illuminotecnico e acustico: Alessandro Prati (Studio CSP, Varese) Installatore: C.T.I. Costruzioni Tecnologie Impiantistiche di Redaelli Massimo Apparecchi utilizzati: Matrix (Fosnova) 10 Proiettore a fascio stretto per mettere in risalto le colonne Proiettore asimmetrico a luce indiretta per creare un leggero chiarore di fondo e far apparire le bifore illuminate progetti L’immagine miracolosa La nuova illuminazione di Santa Maria di Canepanova è stata progettata da Alessandro Prati (nella foto), titolare dello studio CSP di Varese, che ha nel suo curriculum altri interventi importanti sul patrimonio artistico e culturale. In questo caso però traspare un particolare coinvolgimento personale. Lighting Magazine Qual è il concept del progetto? Alessandro Prati Questo è un progetto nato da attente riflessioni e da una lunga analisi. Potrei dire che ho passato più tempo in cantiere per il progetto che durante la direzione dei lavori. Entravo in chiesa, mi sedevo, osservavo l’illuminazione, lo stato dell’impianto, dove erano ubicate le sorgenti, cosa illuminavano; guardavo i fedeli entrare in chiesa e osservavo cosa facevano, come si spostavano, dove si fermavano a pregare. Poi con in mano soltanto piante e sezioni su carta, ho cominciato a ipotizzare dove posizionare le sorgenti, cosa e come illuminare; penso di aver realizzato decine di bozzetti. › Nell’ultimo decennio del Quattrocento un’immagine della Madonna con Bambino (nella foto a destra), posta sul muro di cinta della residenza dell’antica famiglia dei Canepanova a Pavia divenne oggetto di culto popolare. La sua fama di icona miracolosa era tale che il continuo afflusso dei fedeli impediva il passaggio nella via. Un dipinto all’interno della chiesa raffigura il duca di Milano Gian Galeazzo Sforza, con la moglie Isabella d’Aragona e la madre Bona di Savoia invocare la protezione della Vergine. Si decise quindi di edificare un santuario per custodire l’immagine. Nel 1504 fu posta la prima pietra. Il tempio fu consacrato nel 1564. L’icona della Vergine, un affresco di autore ignoto dei primi del Quattrocento, si trova oggi incastonata nella pala dell’altare maggiore, scolpito dal genovese Tommaso Orsolino. L’altare è al centro di un piccolo tempio a cupola. Sulle pareti compaiono numerosi simboli biblici riferiti alla Vergine. Sui piloni sono inserite le statue dei re Davide ed Ezechia e dei profeti Isaia e Daniele, che rappresentano l’Antico Testamento. Sopra sono affrescate otto sibille, antiche profetesse pagane, ognuna delle quali reca una frase, interpretabile come annuncio della Vergine. Ai lati dell’altare due medaglioni raffiguranti Pavia, la città terrena e Gerusalemme, la città celeste. Una complessa rappresentazione che mette la Madonna al centro della storia universale. 11 santa maria incoronata di canepanova progetti n A lato la planimetria dell’impianto di illuminazione del santuario, che comprende oltre alla chiesa, la zona del coro alle spalle dell’altare maggiore e le ampie sacrestie dove sono collocate altre opere d’arte. Sotto, una delle otto coppie di putti raffigurati nelle nicchie. Gli angeli reggono otto corone ognuna con un diverso significato. › LM Un progetto all’antica, quindi, come si faceva prima dell’era del computer… Prati Sì è no! Armato di fogli, gomma e matita tracciavo furiosamente linee e simboli, realizzavo fotografie e poi tornavo in studio e il team di progettazione simulava e tramutava le idee in soluzioni illuminotecniche di progetto. Poi si tornava in cantiere e si verificava sul campo quanto progettato e simulato con il computer. Computer e software sono strumenti formidabili, ma nulla può sostituire la sensibilità umana. Intendiamoci, questo è stato un progetto estremamente tecnico non solo nella parte di calcoli e simulazioni, ma anche nella scelta dei componenti. Però esiste una parte del lavoro di light designer fortemente caratterizzata dall’aspetto della sensibilità artistica. Inoltre, quando progettavamo dovevamo pensare ad una chiesa completamente diversa, sia al punto di vista delle cromaticità, sia dal punto di vista delle luminanze delle superfici. Il restauro effettuato dall’Impresa Gasparoli, infatti, ha dato nuova luce e brillantezza alle superfici e agli elementi architettonici. Non dimentichiamo poi la variabile rappresentata dalla luce naturale. La presenza di numerose finestre nella parte alta (la zona del matroneo) genera un contributo di luce naturale estremamente variabile nella giornata, con differenze importanti nelle diverse stagioni e con diverse condizioni meteorologiche. Infine, tutto doveva essere compatibile con ipotesi di budget fatte per un ragionevole controllo dei costi dell’intervento impiantistico. Oggi più che mai, è sempre necessario un controllo assoluto del budget. Tutte le volte che nasceva una revisione del progetto veniva analizzata nei minimi particolari, con cura maniacale, e si riproponevamo le stesse domande. LM Quali domande ? Prati È la luce giusta? È troppa o troppo poca? Quali sono gli spazi e le profondità? Come metto in relazione la luce naturale e quella artificiale? Quando prego cosa guardo? Quali sono gli elementi devozionali presenti? Il visitatore che entra a vedere le opere d’arte cosa guarda? Come si muove all’interno della chiesa? Non ci piaceva l’idea di dimenticarci qualcosa di importante nel processo creativo, sarebbe stato imbarazzante sentirsi dire “… ma questo non l’avete pensato ?....” 12 progetti LM Qual è la relazione tra il progetto di luce e l’intervento complessivo di restauro della chiesa? Prati Sicuramente questo è stato l’aspetto più bello e contemporaneamente più difficile del progetto. Gli architetti Barile e Bortoluzzi responsabili e coordinatori dei vari tecnici specialistici del restauro, mi hanno fornito tantissimo materiale su cui lavorare: fotografie, piante, disegni e sezioni, storia delle tele e dei dipinti, aspetti storico architettonici della chiesa. E questo ci ha aiutato molto. D’altro canto, però, bisogna pensare che i tecnici e i progettisti coinvolti in questa attività di restauro conservativo sono tutti di altissimo livello, altamente specializzati per cui sono spesso orientati ad un assolutismo nelle scelte e ad un perfezionismo quasi maniacale, non rendendosi conto che è necessario qualche volta accettare qualche compromesso. LM Un esempio? Prati Beh, nessun light designer può sovvertire le leggi della fisica ottica o trasformare una chiesa che è un luogo di culto in un museo, in altre parole, siccome non è possibile piazzare le sorgenti di illuminazione nel luogo idealmente perfetto, garantendo sulle tele una luce perfettamente omogenea e uniforme è necessario accettare il compromesso legato alla posizione delle lampade nel posto in cui è possibile istallarle e non dove sarebbe l’ideale averle. LM Riassumendo, i punti fondamentali del progetto quali sono stati? Prati Facendo un semplice elenco, direi i seguenti: • L’uso della chiesa da parte dei fedeli, e la ritualità delle cerimonie; • La relazione tra luce artificiale e naturale; • La conservazione delle tele e degli affreschi nel lungo periodo; • La guida CEI (Conferenza episcopale italiana) per la costruzione delle nuove chiese; • La chiesa museo (ovvero contenitore di opere d’arte); • La realizzazione di un’impiantistica flessibile e nascosta. LM La mimetizzazione dell’impianto sembra perfettamente riuscita… Prati Sì, abbiamo utilizzato scelte di alta tecnologia come i cavi in rame, che si presentano come degli orpelli decorativi, inoltre l’elevata sagomabilità di questi ci ha permesso di in alcuni punti negli angoli di seguire il profilo dei fregi. L’uso del sistema BUS Domino di Duemmegi ha permesso di realizzare un impianto configurabile con degli scenari che possono essere scelti direttamente dai frati, fino ad arrivare ad accendere singolarmente ogni lampada. Il sistema antintrusione senza fili a protezione delle tele e degli oggetti di valore architettonico, cosi come il sistema di videosorveglianza che è talmente curato › n Qui sopra, immagini della chiesa prima del restauro. Dipinti e decorazioni erano coperti da una patina grigia che rendeva ormai quasi invisibili i colori originali, recuperati con il restauro. I dipinti alle pareti sono in gran parte realizzati con la tecnica dell’affresco che consente una buona conservazione dei colori. In alto, un’immagine della cupola sopra l’altare maggiore che mostra la complessa relazione tra la luce artificiale e quella naturale che entra dalle finestre della zona superiore. 13 progetti › n Dall’alto, un’altra immagine della cupola, alcuni dei faretti (Matrix, Fosnova) installati per la nuova illuminazione e, qui sopra, immagini che mostrano l’illuminazione precedente al nuovo impianto. 14 da sembrare quasi che non ci sia. Inoltre la parte audio è stata veramente complicata perché questa chiesa non risponde al canone classico della croce latina ma si configura con 5 spazi: l’area principale dei fedeli (a pianta ottagonale, con la presenza del matroneo e caratterizzata da una elevazione verso l’alto), la zona dell’altare, la zona del coro, e le due cappelle laterali. In pratica ogni zona ha richiesto uno studio di acustica dedicato, quasi fossero 5 impianti separati, tenendo conto anche qui che la posizione migliore per piazzare i diffusori acustici poteva non essere quella perseguibile per ovvie ragioni. LM E per quanto riguarda la scelta delle sorgenti e degli apparecchi di illuminazione? Prati Per quanto riguarda le sorgenti il criterio fondamentale è stato quello di utilizzarne tante, piccole, di bassa potenza, alcune a LED, altre a joduri metallici. Vista la bassissima emissione dei LED nello spettro dell’ultravioletto, la scelta era quasi obbligata, per favorire la corretta conservazione e l’assenza di degrado delle tele e degli affreschi. Inoltre il fatto che gli apparecchi di illuminazione a LED scaldino relativamente poco e siano particolarmente piccoli, ha permesso di ubicarli in posti nascosti. Le lampade a joduri metallici di tipo mastercolour sono state utilizzate per l’illuminazione generale e per la valorizzazione delle superfici meno nobili o non affrescate. Abbiamo scelto faretti Matrix (Fosnova) che oltre alle caratteristiche citate (dimensioni ridotte, diverse sorgenti) ci sono state fornite con lotti di LED che presentavano un’elevata uniformità di temperatura di colore e di resa cromatica. Infine, non va dimenticato l’aspetto economico e gestionale. Usare i LED negli apparecchi che restano accesi tutto il giorno permette un notevole risparmio santa maria incoronata di canepanova progetti economico sulla bolletta energetica, oltre che sui costi di manutenzione, basti pensare ai costi per sostituire le sorgenti all’altezza di 12 metri. i maestri del seicento e l’eroismo delle donne LM Osservando la chiesa, in effetti, si contano tanti faretti… Prati Sì. L’obiettivo è garantire la luce giusta per ogni funzione, non sono solo tanti in senso assoluto come quantità, ma sono differenziati come tipologia, potenza e apertura dei fasci. Sono comunque tante le diverse le funzioni illuminotecniche: illuminare le tele, la luce di lettura per i fedeli durante la celebrazione, la luce per valorizzare gli elementi architettonici, la luce per gli elementi devozionali, la luce per la profondità architettonica del matroneo, la luce per le cupole, la luce per i celebranti. Nel progetto artistico-teologico di celebrazione della Madonna, che ha dato vita al santuario, spiccano otto grandi dipinti, che rappresentano altrettante donne dell’Antico Testamento. Sono episodi biblici che, con un gusto della metafora tipicamente barocco, diventano l’esempio di una virtù da riferirsi alla Vergine. Troviamo, per esempio, “Ester supplicante il re Assuero” che allude all’intercessione presso Dio della Madonna a favore degli uomini, “Giuditta che decapita Oloferne” che rappresenta la vittoria della Madonna su Satana e altre scene bibliche con analoghi significati. Gli autori di queste ed altre importanti tele conservate nel santuario sono alcuni dei più illustri pittori lombardi e del Nord Italia nel Seicento. Tra questi ci sono Guglielmo Caccia il Moncalvo, detto “il Raffaello del Monferrato”, i bolognesi Giulio Cesare e Camillo Procaccini, Alessandro Tiarini, il bergamasco Simone Peterzano, maestro del Caravaggio. LM Tornando alla realizzazione dell’impianto qual è stato il rapporto con la committenza e i diversi interlocutori? Prati La sovraintendenza ha condiviso il progetto, sia nei contenuti tecnici che estetici. Con la committenza, ossia i frati custodi della Chiesa, c’è stato un rapporto molto stretto perché il progetto andava spiegato punto per punto, al di là dei disegni e dei dati tecnici. L’impresa installatrice la CTI di S. Martino Sicomario, è stata bravissima nel tradurre le mie idee in un impianto costruito a regola d’arte. Devo anche ringraziare l’impresa e le maestranze per la pazienza con cui hanno assecondato tutte le richieste mie e della committenza. LM Infine, quali sono state le tue sensazioni come light designer? Prati Prima delle sensazioni come light designer, ci sono quelle di uomo di fede. Questo è stato un progetto da me fortemente voluto come incarico professionale, non posso nascondere che la prima volta che sono entrato in questa chiesa ne sono rimasto affascinato e incantato. Ovviamente questo incarico è stato molto dispendioso dal punto di vista delle energie professionali, però alla fine il risultato mi appaga e sono confortato dai giudizi positivi di tutti. Anche se devo confessare che la tensione a fare il massimo è stata tale che anche ora mi capita di pensare a qualche alternativa, alla possibilità di fare ancora meglio. Nelle immagini in alto, da sinistra, Giulio Cesare Procaccini, Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, “Ester supplicante il re Assuero” di Alessandro Tiarini, Camillo Procaccini e la sua opera: “Maria, sorella di Mosè, che danza dopo il passaggio del Mar Rosso”. 15 Costruito su un’area ex agricola, ridotta a discarica, il centro commerciale Conca d’Oro punta a dieci milioni di presenze l’anno, contribuendo a far uscire dall’isolamento il quartiere Zen di Palermo. Patron dell’operazione Maurizio Zamparini che vorrebbe costruire anche un nuovo stadio 16 News Palermo Un grande centro commerciale per riqualificare un’area degradata di Palermo All’apertura, il 15 marzo di quest’anno, è stato letteralmente preso d’assalto dai palermitani, facendo registrare il record di 56 mila presenze in un solo giorno. Il Centro commerciale Conca d’Oro sorge in un’area particolare del capoluogo siciliano. Il quartiere San Filippo Neri, meglio conosciuto come ZEN (Zona Espansione Nord), è uno di quei grandi progetti urbanistici di edilizia popolare degli anni sessanta, come le “vele” di Scampia a Napoli e Corviale a Roma, divenute poi aree simbolo del degrado urbano. Costruiti nel 1969 su progetto dell’architetto Vittorio Gregotti i grandi edifici dello Zen non sono stati dotati delle infrastrutture necessarie al corretto sviluppo della zona, in più l’occupazione abusiva di molti alloggi ha aperto la strada alla microcriminalità e alle infiltrazioni mafiose. Gli investimenti in quest’area assumono quindi un significato importante in relazione alle speranze di riqualificazione economica e sociale della zona. Il centro Conca d’Oro, occupa un’area di circa 275mila metri quadrati, una zona ex agricola, che però era da anni in abbandono, con terreni incolti e discariche abusive. Patron dell’operazione è Maurizio Zamparini, presidente del Palermo calcio, imprenditore specializzato nel settore, che aveva presentato news dall’italia foto Franco Lannino/Studio Camera › 17 News news dall’italia › 18 il suo progetto già nel 2006, i lavori però sono partiti nel 2010. Nella conferenza stampa all’apertura del centro Zamparini ha dichiarato: “Quattro anni fa qui non c’era niente, solo una discarica di immondizia, adesso siamo riusciti a far sorgere un centro commerciale in una zona di Palermo che ha bisogno di lavoro e vitalità. Ci aspettiamo fino a dieci milioni di visitatori l’anno”. L’investimento complessivo è stato di oltre 140 milioni di euro per realizzare un’area di 55.000 metri quadrati per lo shopping e la ristorazione, un parcheggio per 3000 posti auto, cinque ingressi, cinque piazze interne e una piazza esterna di 4500 metri quadrati. › A lato, una delle piazze del centro commerciale Conca d’Oro, illuminata con lampade Speed (Disano), inserite nell’architettura del controsoffitto. Sotto la zona scale mobili illuminata da faretti Milano (Fosnova) e, nella pagina accanto, una galleria di negozi con faretti Gallery (Disano). tutte le luci nella città dello shopping Il progetto illuminotecnico per il centro commerciale Conca d’oro di Palermo ha utilizzato un’ampia gamma di apparecchi per esterni e interni, con l’obiettivo di assicurare un’illuminazione funzionale e confortevole, che rispondesse al criterio della massima efficienza energetica, fondamentale per un impianto con accensioni prolungate. Tutti gli apparecchi sono stati forniti dalla Disano illuminazione, in buona parte con esecuzioni speciali secondo le richieste del committente. Il progetto illuminotecnico sviluppato dai tecnici del Gruppo Zamparini, è stato articolato in più fasi e si è avvalso della collaborazione di Corrado Paternò e Nadia Baldone dell’Agenzia Sicilia della Disano Illuminazione. Per la viabilità esterna sono stati installati 165 Sforza a luce bianca, 60 riflettori Gallery illuminano la facciata e 80 Liset a LED bianco in esecuzione speciale completano l’illuminazione esterna. All’interno i riflettori Nikos e Speed (Disano) sono stati collocati lungo le gallerie e le piazze interne del centro, mentre i faretti Milano, Eta e Matrix (Fosnova) illuminano la zona food, il bar e altre aree di sosta. 19 › Nel centro si trovano un ipermercato della catena Auchan e un centinaio di negozi. L’architettura degli esterni si richiama alla storia della Conca d’oro, la grande piana palermitana, con un colore giallo che ricorda gli agrumi e tre corone color oro che vogliono richiamare i raggi solari. Il centro Conca d’Oro organizza anche un fitto calendario di eventi, che vanno dal cinema all’aperto alle sfilate di moda, dalle mostre mercato di antiquariato alle giornate gastronomiche. Altre immagini del centro che comprende cento negozi, una food court con sette ristoranti e tre bar, un giardino storico, un parcheggio per 3 mila posti auto, cinque ingressi, e una piazza esterna di 4500 metri quadrati interamente dedicata ad eventi e spettacoli. 20 L’imprenditore della grande distribuzione Con la passione del pallone Maurizio Zamparini imprenditore friulano nel settore della grande distribuzione, è stato il fondatore di Mercatone Zeta, poi ceduto a una catena francese. Di mestiere fonda e avvia centri commerciali, ma il suo nome compare più spesso sulle cronache nazionali per un’altra attività, quella di presidente del Palermo calcio. La squadra di calcio del capoluogo siciliano l’ha acquistata da Franco Sensi, ex presidente della Roma, nel 2002 riuscendo poi a portarla in serie A, conquistandosi una notevole popolarità. In precedenza era riuscito in un’impresa analoga con il Venezia Calcio, che salvò dal fallimento nel 1984 e portò fino al massimo campionato. Zamparini è noto per il suo carattere esuberante che lo mette spesso in conflitto con gli allenatori, basti pensare che sotto la sua presidenza sono 17 i tecnici che si sono avvicendati alla guida del Palermo. 21 News a cura di Greta La Rocca serbia Belgrado Comfort visivo e risparmio energetico, grazie all’ottimale gestione della luce nel nuovo complesso multifunzionale della Scuola Le origini dell’ISB Internazionale serba L’ International School of Belgrade (ISB) è un prestigioso complesso scolastico che sorge a Senjak, nella zona residenziale della capitale serba. La scuola è frequentata da ragazzi di nazionalità diverse, tra i quali molti figli di diplomatici. Recentemente il complesso è stato ampliato con la nascita di un nuovo edificio che rispetta i principi della bioedilizia. In particolare, è stato progettato un sistema di gestione della luce che rileva la presenza di persone e regola di conseguenza il livello di illuminazione in tutte le stanze. Si tratta di una moderna tecnologia domotica che garantisce la giusta luminosità degli ambienti e consente di risparmiare energia. La nuova struttura multifunzionale ospita una › 22 L’international School di Belgrado è stata fondata nel 1948 dalla moglie dell’ambasciatore britannico, Lady Peake, diventata l’anno dopo Presidente del Consiglio scolastico. Si chiamava Foreign Colony School e aveva sede in due stanze della Missione americana, prese in affitto. Le maestre, assistite dalle madri, insegnavano ai bambini delle elementari usando testi scolastici in inglese. Nel 1952 la scuola cambiò nome e nel 1957 la sede è stata trasferita nell’edificio che oggi ospita la Lower School. Con il passare degli anni, sono state costruite nuove strutture mentre le sovvenzioni da parte del governo degli Stati Uniti hanno permesso di assumere nuovi insegnanti e promuovere programmi di scambio con università statunitensi. Nel 1981 l’ISB è stata ufficialmente accreditata nel Consiglio delle Scuole Internazionali, mentre nel 2005 è stata annoverata tra le 583 “International Baccalaureate Schools”, le scuole che seguono un severo programma scolastico di elevata qualità focalizzato sull’internazionalizzazione. 23 n e w s D AL M O N D O n e w s D AL M O N D O Scheda tecnica 24 ◗ Progetto principale: Joseph Baaklini Progettazione impianto elettrico: Basis, Belgrade (Slavisa Pantelic e Zoran Djokic) ◗ Impianto elettrico: Gemax, Belgrado (Momir Sestovic) ◗ Progetto illuminotecnico: BUCK Belgrado ◗ Prodotti: Minilinea B, Lex (Fosnova) Rodio, Globo, Hydro, Punto, Cubo, Cromo (Disano). › ventina di aule, un laboratorio di scienze, un teatro e una sala musica, uno studio medico, un ufficio di consulenza, una palestra e campi da tennis. Gli accorgimenti energetici si accompagnano a uno studio attento del progetto illuminotecnico volto a creare ambienti accoglienti, in combinazione con i colori tenui e delicati degli arredi. Per la reception e le aule sono stati scelti apparecchi a incasso Minilinea (Fosnova) di lunghezze diverse e Lex (Fosnova) per una In queste pagine immagini delle aule e della palestra all’interno del nuovo edificio dell’ISB, progettato secondo i principi della sostenibilità ambientale. Il risparmio energetico è garantito dall’illuminazione a LED e da un moderno sistema domotico di gestione della luce che rileva la presenza di persone e regola di conseguenza il livello di illuminazione in tutte le stanze. News luce d’ambiente che fosse discreta e insieme efficace. Nella palestra sono stati utilizzati proiettori Rodio (Disano) con protezione dagli atti vandalici, mentre i campi da tennis all’aperto sono stati illuminati con apparecchi da esterni Cromo (Disano) particolarmente adatti ai piccoli impianti sportivi. Nelle altre zone sono stati applicati apparecchi Punto, Hydro e Cubo (Disano), in grado di garantire una illuminazione efficace, senza effetti di abbagliamento, per una luce non invasiva, mentre per le vie di accesso alla scuola è stato scelto un lampione dalla forma classica, Globo (Disano), nella versione anti inquinamento luminoso. una scuola tecnologica e multiculturale 370 studenti di 36 nazionalità, 78 facoltà e un corpo docente con insegnanti provenienti da 9 paesi, 3 campus dedicati rispettivamente alla Lower School, alla Middle School e all’High School che corrispondono ai cicli di istruzione obbligatori definiti dal sistema scolastico americano. Sono i numeri della scuola internazionale di Belgrado che forma bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni. L’ISB vanta un severo e completo programma didattico, oltre a diverse attività collaterali, focalizzati sull’eccellenza e l’innovazione tecnologica. Oltre ai più classici laboratori di musica e teatro, gli studenti seguono anche corsi d’arte e lezioni di design; a loro disposizione hanno anche laboratori di fisica, un anfiteatro e una biblioteca multimediale con oltre 4.500 volumi; infine tutto il campus è attraversato da reti wireless. 25 progetti foto di Agostino Osio/OMA PRADA L’uso creativo della luce La sfilata di una delle più importanti griffe della moda, un grande palcoscenico internazionale in cui il progetto di illuminazione si basa sull’uso creativo di corpi illuminanti essenziali. Tubi luminosi che diventano unità di base per una scenografia in movimento, in cui il cambio colore sottolinea la dinamicità delle forme e la ricerca dello stile 26 progetti 27 progetti n In queste pagine, immagini dell’allestimento curato dallo studio di Rem Koolhaas per la presentazione a Milano della collezione di moda maschile autunno-inverno 2012 di Prada. Al centro del capannone industriale spiccano i grandi candelieri, ognuno dei quali realizzato con 300 apparecchi al neon (Rapid system, Disano illuminazione). Un grande spazio ex industriale, completamente vuoto, decorato solo da un enorme tappeto rosso. Questo lo scenario delle sfilate della collezione di moda maschile autunno-inverno 2012 di Prada, presentata alla settimana milanese della moda. La scenografia è stata affidata allo staff di uno dei più famosi studi d’architettura del mondo, OMA di Rem Koolhaas. La collaborazione del grande architetto olandese con Prada è iniziata nel 2001 con la progettazione del Prada progetti Flagship Store a New York e ha portato poi alla realizzazione di altri spazi prestigiosi, tutti con soluzioni architettoniche d’avanguardia, come il Prada Transformer di Seoul in Corea, un edificio multifunzionale in grado di cambiare forma. Per queste sfilate milanesi l’allestimento prevedeva per l’illuminazione sei monumentali candelieri, ognuno dei quali realizzato con 300 apparecchi al neon (Rapid system, Disano illuminazione). Elementi semplici per una creazione di estrema › SCHEDA TECNICA w Progetto Sfilata di Prada uomo autunno-inverno 2012 w Progettista incaricato Rem Koolhaas w Project leader Ippolito Pestellini Laparelli w Team Midori Hasuike Boudewien van den Berg Barbara Materia 29 progetti › ricercatezza. Il grande tappeto (20x35 metri), è stato assemblato con pezzi di moquette con pelo di lunghezze diverse, colorato in rosso, bianco e nero. Undici forme geometriche nere con motivi floreali ispirati ai disegni dei tappeti modernisti, distribuite uniformemente sulla superficie rossa. Il bordo del tappeto era definito da una combinazione rigida di forme geometriche nere e bianche. Il pubblico, seduto al buio ai bordi del tappeto, osservava lo spettacolo della sfilata in cui i modelli seguivano percorsi precisi nel vasto spazio interno. E sulla scena sono apparsi grandi attori di Hollywood come Tim Roth, Adrien Brody, Willelm Defoe, Gary Oldman, Emile Hirsch a presentare una collezione di moda ricca di riferimenti storici e letterari, tra le più apprezzate dalla critica specializzata. La luce ottenuta con i tubi al neon in questo allestimento assolve alla doppia funzione di dare grande risalto ai modelli e conferire drammaticità a una scena in cui, secondo la stessa Miuccia Prada, si rappresentava: “la commedia del Palazzo del Potere, ossia il modo in cui i maschi hanno imparato a tradurre la potenza in abito. Abbiamo cercato di mettere in scena la potenza maschile. Per poi farne una parodia”. Un progetto riuscito, che ha riscosso il consenso unanime della critica. n Sotto, alcuni dei celebri attori hollywoodiani che hanno partecipato alla sfilata di Prada. Da sinistra, Gary Oldman, Adrien Brody e Tim Roth, Willem Defoe, Emile Hirsch. Il pubblico, seduto al buio, ha assistito alla sfilata di attori e modelli che seguivano un percorso preciso nel grande spazio vuoto, illuminati da una luce intensa e drammatica. progetti Dalla Galleria di Milano alla borsa di Hong Kong Il marchio Prada è nell’Olimpo delle grandi griffe internazionali. La Holding del lusso guidata dalla stilista Miuccia Prada e da suo marito Patrizio Bertelli (nella foto sotto), ex industriale del cuoio, ha chiuso il 2011 con un fatturato di 2,6 miliardi di euro e un utile in crescita del 72%. Nel giugno dell’anno scorso il titolo di Prada ha esordito alla borsa di Honk Kong, primo titolo italiano quotato nella borsa asiatica. Un passo reso possibile dalle grandi prospettive di crescita del marchio sugli immensi mercati asiatici. Questa straordinaria storia di successo del made in Italy ha origine da un negozio di borse e valige aperto nel 1913 in Galleria Vittorio Emanuele a Milano da Mario Prada. La nipote Miuccia ha preso le redini dell’azienda nel 1978, portando il marchio al grande successo internazionale alla fine degli anni Ottanta, soprattutto grazie a borse ed accessori innovativi. Nel 1992 Miuccia Prada fonda MiuMiu un marchio di abbigliamento di grande successo fra i giovani. Le creazioni di Prada sono conosciute anche grazie a una catena di lussuosi negozi monomarca aperti nelle grandi città di tutto il mondo, alcuni dei quali realizzati da grandi architetti come Rem Koohlaas e Herzog & de Meuron. Il marchio Prada è legato anche all’arte con la prestigiosa Fondazione Prada e allo sport grazie alle entusiasmanti sfide di Luna Rossa l’imbarcazione che nel 2000 è arrivata a disputare le regate finali di Coppa America. 31 Sostituisci le tradizionali plafoniere 60x60 con il nuovo LED PANEL Disano. TECNOLOGIA, DESIGN, ALTA QUALITÀ Tecnologia LED di ultima generazione Risparmio energetico di oltre il 30% rispetto a una soluzione con lampada T5 Nessuna manutenzione Comfort illuminotecnico LED PANEL è adatto a ogni tipo di ambiente Caratteristiche principali: Corpo: in policarbonato Dimensione: 595x595cm Flusso Luminoso: 3700lm Temperatura colore: 4000K Resa Cromatica: >80 Alimentatore: integrato dimmerabile 1-10V Vita utile: 50.000h L70 Potenza assorbita: 36W www.disano.it pagina_Pannello Luminoso2.indd 1 27/07/12 09:25 speciale a cura di Monica Autunno e Alessandro Visca Smart Light luce intelligente per le città sostenibili 33 speciale Risparmiare energia, ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità di vita. Sono questi gli obiettivi della smart city, la città del futuro dominata dalle nuove tecnologie, oggi già disponibili nel settore dell’illuminazione 34 Lo scorso 5 luglio a Londra è stato ufficialmente inaugurato the Shard, (la scheggia) il bellissimo grattacielo firmato da Renzo Piano, che con i suoi 310 metri di altezza conquista il primato dell’edificio più alto d’Europa. Nonostante le persistenti difficoltà di molte economie dei paesi più avanzati, la costruzione di grandi edifici non sembra rallentare più di tanto nelle grandi città di tutto il mondo. E che l’espansione in altezza continui è comprensibile se si pensa che gli studi demografici ci dicono che nel 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi di persone, due terzi dei quali vivranno nelle aree urbane. Le megalopoli di domani, però, potrebbero diventare insostenibili in termini di consumo energetico e invivibili per i problemi legati al traffico e all’inquinamento. La risposta è nella filosofia delle cosiddette “smart city”, le città intelligenti in cui la tecnologia più avanzata permette di rispamiare sul consumo delle risorse energetiche, ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità di vita di enormi masse di persone. La filosofia del consumo intelligente riguarda tutti gli aspetti della vita sociale e individuale, dal lavoro al divertimento, alla gestione della casa. Si tratta di qualcosa di molto più concreto di una semplice visione ecologista, come dimostra il moltiplicarsi di speciale Il risparmio possibile nell’illuminazione di interni 0% Consumo energetico 50% 100% Vecchi impianti (anni ’70) con tubi fluorescenti del diametro di 38 mm e reattore magnetico programmi, progetti, iniziative adottate da governi ed enti sovranazionali. Per quanto riguarda l’Europa basti pensare al Programma Green Building, lanciato già nel 2005, che mira ad incrementare l’efficienza energetica in edifici non residenziali (scuole, uffici, ospedali, ecc.) o alla direttiva per la riduzione entro il 2020 del 20% dei consumi energetici, che proprio in questi mesi sarà rilanciata dal Parlamento europeo. In questo contesto le scelte che riguardano l’illuminazione hanno un ruolo importante. Vediamo perché. Vecchi impianti (anni ’80) con tubi fluorescenti del diametro di 26 mm Una bolletta più leggera Con rilevatore di presenza 55% 60% 70% Con regolazione automatica sulla luce naturale Con rilevatore di presenza e regolazione automatica sulla luce naturale 100% 75% 50% Fonte: Licht.de, modificata Nel settore dell’illuminazione più che di evoluzione tecnologica si può parlare di un vero e proprio salto di qualità. La decisione di non produrre più lampadine a incandescenza è il sintomo di un cambiamento epocale. Un apparecchio di nuova generazione consuma molto meno, garantisce una qualità di luce migliore e consente anche una gestione intelligente della luce, ossia si può illuminare solo dove serve e quando serve. Questi vantaggi sono importanti nelle singole abitazioni, ma diventano ancora maggiori nei grandi spazi dove si lavora e dove la luce è accesa per molte ore. Nella tabella a lato, si quantifica il risparmio › Nuovi impianti con tubi fluorescenti del diametro di 16 mm e reattore elettronico 20% Risparmio energetico 0% 35 speciale › ottenibile nell’illuminazione d’interni passando dai vecchi apparecchi a lampade tecnologicamente più evolute. Partendo dai tubi fluorescenti che si usavano negli anni ‘70, con un diametro di 38 mm, si è risparmiato il 20% di energia con il passaggio ai tubi T8 (diametro 26 mm), arrivando poi addirittura al 55% con i più efficienti T5 (diametro 16 mm). Queste percentuali di risparmio salgono ancora se si adottano sistemi di controllo della luce come rilevatori di presenza (la luce si accende solo se qualcuno è presente della stanza) o regolatori automatici in relazione alla luce naturale. Sono cifre che non lasciano dubbi, le nuove tecnologie di illuminazione applicate su larga scala consentono risparmi importanti e vantaggi sicuri in termini di riduzione delle emissioni inquinanti. Un ufficio più vivibile minicomfort Consumi ridotti e alta qualità della luce. Minicomfort di Disano è progettato per le nuove lampade T5 a risparmio energetico, con ottiche dark light che eliminano qualsiasi effetto abbagliamento, realizzate in alluminio altamente riflettente per migliorare l’efficienza luminosa. Con questi apparecchi si ottengono risparmi energetici fino al 70% rispetto a un vecchio impianto migliorando sensibilmente il comfort visivo. 36 I vantaggi economici delle nuove tecnologie non basterebbero a garantirne il successo se non ci fossero altri importanti benefici. Il più significativo riguarda la qualità della luce. Con i nuovi apparecchi si vive e si lavora meglio. Nella figura della pagina a lato si vede come la qualità della luce è data da un insieme di fattori collegati alla percezione visiva. Vanno considerate le performance visive, legate al livello di illuminazione e alla limitazione dell’abbagliamento, il comfort, determinato dalla corretta distribuzione della luminanza e dalla resa dei colori e infine l’illuminazione d’ambiente, influenzata dalla tonalità di colore della sorgente luminosa e dalla direzione della luce. In pratica, l’illuminazione è buona quando c’è abbastanza luce, senza abbagliamenti e si percepiscono i colori quasi come con la luce naturale. Anche sotto questo aspetto i nuovi apparecchi hanno fatto passi da gigante rispetto alle vecchie lampade. Consideriamo solo il parametro dell’efficienza luminosa, ovvero la quantità di luce prodotta per ogni Watt di energia assorbita. Le lampade a incandescenza hanno un’efficienza intorno ai 13 lumen/W, mentre una lampada fluorescente compatta va dai 40 ai 60 lumen/W e quelle con reattori elettronici (ad alta frequenza) raggiungono i 100 lumen/W. Gli apparecchi più aggiornati inoltre generano una luce con una temperatura di colore intorno ai 4000 °K, che vuol dire avere una luce bianca sempre più vicina all’illuminazione naturale (5000 speciale °K), inoltre le ottiche dark light elimininano gli abbagliamenti. Il risultato è un ambiente di lavoro piacevole e soprattutto più sicuro per la salute degli occhi, senza dimenticare quello che gli studi medici chiamano il tono dell’umore, ossia il grado di benessere generale che è sicuramente migliore in un ambiente correttamente illuminato. Una luce più efficiente e gradevole è quindi una componente fondamentale della qualità dell’edificio. Qualità che oggi si può anche › lla e luc e Amb ien te vis Dire z i de ion r Cor della luce Illuminazione ottimale ill o nt ne alità Ton ce i d lu Visivo ort mf Co etta distribuzio Resa de ic ol i or ento nam izio e luci s Po dell vo I fattori che determinano la qualità dell’illuminazione Fonte: Licht.de i od ell ento Liv inam um Limi t dell’abb azion a g lia e m e nce visive forma Per 37 speciale LED PANEL 60x60 La forma garantisce una distribuzione uniforme della luce, i LED bianchi (4000 °K) generano un’illuminazione di alta qualità, assicurando il massimo comfort visivo e una perfetta resa del colore (ra >80). Il flusso luminoso di 3700 lm è ottenuto con un consumo totale di soli 31 W, il che significa un consumo medio inferiore del 30% rispetto a quello di un apparecchio tradizionale. › 38 certificare, con diversi sistemi internazionali. In Italia è sbarcato da qualche anno il sistema Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) promosso dal Green Building Council Italia, che attesta il grado di sostenibilità di un edificio. Una certificazione che concerne tutto il ciclo di vita dell’edificio stesso, dalla progettazione alla costruzione. Avere questa attestazione è sicuramente un plus per il costruttore, che vede salire il valore dell’immobile, ma è soprattutto una garanzia di migliore qualità di vita per chi in quell’edifico ci abita o ci lavora. I Led e la città sotterranea La frontiera del risparmio e della qualità della luce si allarga ulteriormente con gli apparecchi a LED. Questa tecnologia che ha rapidamente conquistato l’attenzione dei media è oggi considerata il simbolo della nuova illuminazione sostenibile. Oltre ai speciale consumi ridottissimi colpisce la lunga durata di vita di una sorgente LED che raggiunge le 50mila ore. Va precisato che questi dati diventano realtà solo se la qualità degli apparecchi che montano i LED e le condizioni dell’impianto lo consentono. Certamente il LED per la sua stessa natura è la luce più intelligente, ossia più modulabile secondo le esigenze reali di chi la usa. Negli uffici i LED sono entrati soprattutto per illuminazioni decorative, ma i nuovi LED bianchi sono ormai soluzioni d’avanguardia per tutti gli ambienti di lavoro. Inoltre, le particolari caratteristiche dei LED, come l’assenza di raggi UV e l’alta resa del colore possono offrire grandi vantaggi in situazioni particolari, pensiamo ad esempio all’industria alimentare o elettronica. Infine, non va dimenticata la città sotterranea, destinata ad avere sempre più spazio nella smart city, che assegna un ruolo importante al trasporto sotterraneo e tende a liberare le strade dalle auto. Anche in questi luoghi la qualità della luce LED fa la differenza, aumentando il senso di sicurezza e rendendo gli ambienti più vivibili. Echo led: l’evoluzione della stagna L’armatura stagna con tutta l’esperienza e la qualità Disano, aggiornata con la tecnologia LED. Il corpo lampada è in policarbonato infrangibile ed autoestinguente, con un grado di protezione IP66, particolarmente robusto grazie anche alla struttura rinforzata da nervature interne. Progettate per facilitare l’installazione e la manutenzione si distinguono per la cura dei particolari, come l’apertura a cerniera del diffusore, che lo mantiene attaccato al corpo lampada, per una manutenzione semplice e sicura. In più tutti i vantaggi della tecnologia LED, ovvero sorgenti luminose con una lunghissima durata di vita (50mila ore), consumi ridotti e un’alta qualità della luce. 39 speciale luce pubblica un percorso a tappe per i nuovi impianti Risparmio ed efficienza sono obiettivi realizzabili. Ma occorrono professionalità, progetti in rete e percorsi corretti. Parla la responsabile del progetto Lumière dell’Enea Sud Centro 40 70% 75% tecnologia per un’illuminazione pubblica più efficiente c’è e ci sono anche i professionisti per applicarla, quello che manca, spesso, è il percorso corretto per arrivare a un impianto migliore”. Nicoletta Gozo, coordinatrice del progetto Lumière dell’Enea, non ha dubbi, risparmiare sulla luce dei comuni italiani si può. Ma quanto? “Se vogliamo indicare un valore medio direi che si può arrivare a consumare almeno il 30 per cento di energia in meno. Ma la percentuale può essere anche più alta, nel caso di impianti molto datati o con una cattiva manutenzione. Lì si può arrivare anche al 50 per cento di energia in meno. Questo è un dato che si riferisce al solo parametro dell’efficienza luminosa, ovviamente se in contemporanea si fanno altri interventi sull’impianto, per esempio si aumentano i punti luce o si dotano i pali di altre funzioni, i consumi posso- L’efficienza energetica degli impianti italiani n Nel grafico a lato, i valori medi dell’efficienza energetica per zone geografiche in Italia Fonte: Facciamo Piena Luce – Legambiente Nord 65% “La 80% 85% 90% Da questo studio gli impianti di illuminazione pubblica dei comuni del Sud Italia risultano mediamente più efficienti del 20% rispetto al Nord. I più recenti studi sugli impianti di illuminazione pubblica dei comuni italiani mostrano come ci siano ampi margini di miglioramento. speciale no essere maggiori, ma si avranno i benefici relativi al miglioramento tecnologico. Si potrebbe correttamente dire che il 30 per cento che si risparmia grazie alle nuove tecnologie si può investire per migliorare la qualità complessiva dell’illuminazione, ottenendo infine un impianto migliore con costi inferiori.” Risparmiare energia, d’altro canto è uno dei grandi obiettivi strategici che l’Unione Europea si è data a partire dal famoso obiettivo 20-20-20 (ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili). E in Italia, a che punto siamo? “Anche il nostro paese – conferma Gozo – ha recepito le normative europee e, tra i vari provvedimenti, molte Regioni hanno reso obbligatorio il Piano regolatore dell’illuminazione comunale (Pric). Nei fatti, però, solo un comune su dieci si è effettivamente dotato del Pric.” Perché questi ritardi? “Fino a non molti anni fa la gestione degli impianti era un monopolio dell’Enel: ora invece i comuni devono occuparsene direttamente e molte amministrazioni non hanno ancora pienamente acquisito le competenze necessarie. Affrontare seriamente il tema del risparmio energetico sull’illuminazione pubblica implica una serie di passaggi precisi. Il primo punto è l’acquisizione da parte dell’amministrazione comunale delle competenze necessarie non solo per programmare correttamente gli interventi, ma soprattutto per gestire poi adeguatamente gli impianti. I vantaggi delle nuove tecnologie sono reali solo se queste vengono gestite correttamente”. Questo significa che bisogna partire da un’analisi dell’impianto esistente? “Certo, schematizzando posso dire che vanno distinte tre fasi. La prima prevede la messa a norma dell’impianto in relazione alla sua funzione originaria: ossia per prima cosa dobbiamo accertarci che l’impianto fornisca la quantità di luce richiesta secondo i requisiti del codice della strada e delle norme UNI. In una seconda fase si può pensare alla riqualificazione, ossia al miglioramento dell’efficienza energetica, per ottenere la stessa quantità di luce con consumi inferiori. In una terza fase si potrà dotare l’impianto di sistemi smart, ossia di controllo intelligente, che riguardano la luce, ma possono implicare anche altre funzioni come la videosorveglianza, il monitoraggio del traffico, dell’inquinamento, ecc.” Insomma, da un vecchio impianto poco efficiente si può arrivare addirittura a un’infrastruttura da smart city… “Proprio così, l’impianto di illuminazione è una rete ramificata sul territorio e oggi può supportare una serie di altre funzioni. La condizione però è che ci sia chi le sappia gestire. Faccio un esempio, i pali dell’illuminazione stradale possono ospitare strumenti per la rilevazione del traffico e della qualità dell’aria. Informazioni preziose, che però sono realmente utili solo se sono gestite da un sistema che, per esempio, può informare i cittadini in tempo reale o addirittura bloccare e deviare il traffico”. Gli obiettivi sono abbastanza chiari, ma la strada per raggiungerli? “Noi come Enea abbiamo sviluppato una metodologia operativa che punta a mettere in rete tutti i soggetti interessati: i comuni, i produttori di apparecchi di illuminazione, le ESCo (Energy Service Company), ossia le società che effettuano › Dai vapori di sodio ai LED, passando per gli alogenuri metallici. Nel disegno è riassunta l’evoluzione tecnologica che ha portato dalla luce gialla dei vecchi lampione alla luce bianca dei nuovi apparecchi, già a disposizione dei comuni italiani per realizzare impianti che consumano meno energia e migliorano la qualità della luce. Nella foto sopra, Nicoletta Gozo dell’Enea. 41 speciale › interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica. Nel progetto “Lumière” proponiamo un percorso specifico, (vedi pagina a lato). La partenza, come abbiamo detto, è l’acquisizione delle competenze necessarie da parte dell’amministrazione comunale, poi si deve procedere, se necessario, al riscatto parziale o totale della rete, quindi si passa alla messa norma dell’impianto e all’elaborazione del Piano regolatore dell’illuminazione comunale, poi si può effettuare un audit energetico, ossia un controllo sui consumi dell’impianto. A questo punto si elabora un progetto preliminare e si redige un bando di gara. Questo è un passaggio importante perché bisogna essere consapevoli di cosa si vuole e come lo si vuole realizzare. Il traguardo finale è un impianto più efficiente gestito dal Comune che diventa soggetto attivo e pienamente consapevole.” Luce regolabile. I nuovi apparecchi sono dotati di sistemi in grado di ridurre la potenza nelle ore di meno traffico, aumentando il risparmio. L’Enea ha rilevato come questi sistemi siano ancora poco diffusi in Italia. Monumenti con la luce giusta. I nuovi apparecchi, in particolare quelli a LED possono valorizzare meglio il nostro patrimonio artistico. L’impianto luci può essere inserito in modo non invasivo anche all’interno delle strutture architettoniche. 42 n L’impianto di illuminazione pubblica è una rete distribuita sul territorio che può anche veicolare altre funzioni, come per esempio il monitoraggio del traffico, il controllo della qualità dell’aria. È la rete informativa che caratterizza la cosiddetta Smart City, la città del futuro che interagisce con i cittadini. speciale L’Enea e il Progetto Lumiere L’Enea, Ente per le nuove tecnologie l’energia e l’ambiente, è stato istituito nel 1991 con una legge di riforma dell’Ente nazionale per l’energia nucleare e le energie alternative. È un ente pubblico impegnato in attività di ricerca, formazione e sviluppo nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, clima, sicurezza, salute, nuove tecnologie. Il progetto Lumière nasce nel 2010 con l’obiettivo di promuovere l’efficienza energetica nel settore dell’illuminazione pubblica ed in particolare favorire la riduzione dei consumi di energia elettrica degli impianti d’illuminazione dei Comuni. Il progetto propone alle amministrazioni comunali linee guida economico finanziarie per riscattare e gestire gli impianti, modelli di audit energetico, linee guida per la redazione di bandi di gara per la riqualificazione degli impianti, metodologie per la redazione del Piano regolatore dell’illuminazione comunale e altre forme di supporto. Percorso efficienza Un percorso in salita per una bolletta in discesa Audit energetico Progetto preliminare bando gara Gestione consapevole dell’impianto di illuminazione pubblica Messa a norma Piano Regolatore Illuminazione Comunale Riscatto Rete Acquisizione di competenza da parte dei Comuni ARRIVO IMPIANTO EFFICIENTE n Nel grafico a lato il percorso proposto dall’Enea (progetto Lumière) ai comuni italiani per arrivare a un impianto di illuminazione efficiente, di cui l’amministrazione sia un gestore esperto. Nello schema sottostante i principi generali cui deve ispirarsi una corretta gestione dell’impianto di illuminazione pubblica. PARTENZA Oggi si può e si deve illuminare DOVE SERVE Piano regolatore illuminazione comunale Norme UNI Codice della strada QUANTO SERVE Telecontrollo COME SERVE Armonia tra progettazione illuminotecnica e aspetti ambientali QUANDO SERVE Adattiva - On demand - Smart lighting Oggi si può avere un servizio di qualità superiore a un costo energetico inferiore 43 speciale Con il supporto della Disano illuminazione il comune alle porte di Milano ha installato nuovi apparecchi e sostituito vecchie sorgenti con notevoli vantaggi economici ed estetici Rozzano “L n Qui sopra il ponte sulla Provinciale nella frazione della Conca, teatro di uno degli interventi di restyling illuminotecnico realizzato dall’amministrazione comunale del centro del Milanese, impegnata in una revisione generale dell’impiantistica luminosa urbana. Obiettivi: efficienza, risparmio, sicurezza e riqualificazione estetica. 44 illuminazione stradale rappresenta un capitolo di spesa importante per tutti i comuni italiani. Ma una buona illuminazione pubblica è anche un elemento fondamentale per la qualità della vita dei cittadini. Le amministrazioni quindi cercano soluzioni per realizzare e mantenere impianti efficaci ed efficienti con una grande attenzione per il budget”. Il comune di Rozzano, alle porte di Milano, ha avuto l’occasione di sperimentare i vantaggi di una illuminazione a LED a costo zero, grazie alla collaborazione della Disano illuminazione che ha il suo quartier generale proprio a Rozzano. “Il patrimonio illuminotecnico della città è passato da 3.500 a 4.500 apparecchi” spiega Antonio Panzarino, l’architetto responsabile dei lavori (nella foto). Sulle strade a scorrimento veloce della città i vecchi pali della luce sono stati sostituiti con apparecchi che garantiscono maggior comfort visivo come Giovi, Tonale e Capri (Disano). Mentre gli attraversamenti pedonali sono stati illuminati con apparecchi progettati per l’arredo urbano come Brera, Vista e Volo (Disano) che garantiscono la giusta illuminazione nei percorsi differenziati: piste ciclabili, strade pedonali. “Li abbiamo scelti sulla base di uno studio dei quartieri” continua Panzarino “A Rozzano vecchia, abbiamo deciso di installare i Vista perché hanno un profilo più adatto ai percorsi pedonali; mentre per il quartiere popolare abbiamo scelto Brera perché ha un design simile a Monza, ap- › speciale tutti i vantaggi dei Led 45 speciale › parecchio per l’illuminazione pubblica installato nel 1994. Infine, per tutti gli altri abbiamo scelto Volo”. Oltre ad aver installato nuovi apparecchi, l’amministrazione comunale ha sostituito vecchi corpi illuminanti con sorgenti a LED in alcune vie centrali: “Abbiamo installato quasi 30 lampade a LED sui vecchi impianti, pali alti 9 metri” precisa Panzarino “rispetto alla vecchia illuminazione, è aumentata la potenza di illuminazione al suolo. Le misurazioni con luxometro a terra rilevano 800 lux contro i precedenti 400 lux delle lampade a vapori di sodio”. Comune di antica industrializzazione, Rozzano oggi è un’area prevalentemente residenziale e commerciale di oltre 41mila abitanti alle porte di Milano. Si tratta di un centro urbano per sua natura sensibile alle politiche sostenibili, anche per la sua collocazione all’interno del Parco Sud di Milano, un’importante area agricola che si estende per 47mila ettari. È soddisfatto l’Assessore all’Ambiente Stefano Apuzzo, che spiega: “Con l’installazione dei LED la luce è migliorata in quantità e qualità. Oltre ad avere un illu- n La zona di Assago Milano-Fiori confinante con Rozzano a Sud-Ovest di Milano è un’area che negli ultimi anni ha conosciuto un grande sviluppo urbanistico, con la costruzione di nuovi edifici, residenziali, uffici e grandi centri commerciali. 46 › speciale n A sinistra e nella pagina precedente, immagini di Milano Fiori, nel comune di Assago. Si tratta di una grande area di uffici e servizi, vicina all’imbocco dell’autostrada Milano-Genova, dove l’illuminazione esterna è stata recentemente rinnovata con apparecchi Torcia (Disano) a LED, che offrono le migliori performance con un considerevole risparmio energetico. 47 › 48 minamento maggiore, abbiamo anche una luce più bianca, che permette di distinguere meglio i colori e quindi rende le strade più sicure per chi guida e più confortevoli per i pedoni. L’illuminazione a Led poi ha aspetti positivi non solo nell’immediato, ma anche a lungo termine, considerata la maggiore robustezza e durata di vita, che ci permetterà di ridurre i costi di manutenzione”. Proprio per questi interventi, il Comune di Rozzano ha ricevuto un riconoscimento importante in occasione della VI edizione della manifestazione Lumen Fortronic, mostra e convegno dedicata ai nuovi sistemi illuminotecnici: “Abbiamo ricevuto una menzione speciale del premio “Award Ecohitech”, promosso dal Consorzio Tecnoimprese e dedicato alle nuove tecnologie. – racconta Apuzzo – Lo consideriamo un riconoscimento importante che ci incoraggia a proseguire sulla strada del rinnovamento dell’illuminazione pubblica”. Il prossimo obiettivo è riprogettare l’illuminazione di piazza Alboreto a Rozzano, disegnata nel 2006 dall’architetto Antonio Citterio. Stelvio torcia Lampione a LED ultratecnologico dotato di sistemi di controllo per monitorare il funzionamento di ogni punto luce e di regolazione per programmare accensione, spegnimento e funzionamento a potenza ridotta in alcuni periodi della notte. Un particolare sistema di dissipazione del calore assicura il perfetto funzionamento e la lunga durata di vita dei LED. La versione a LED di Torcia, un apparecchio per l’arredo urbano dal raffinato design utilizza un esclusivo cono rifrangente che permette la diffusione ottimale della luce. Moduli LED di ultima generazione da 5.000 lumen e temperatura di colore di 4.000 °K) generano una luce confortevole con un importante risparmio energetico. speciale Rinnovamento totale e impianto illuminotecnico pioniere in prestazioni ed estetica a Manerbio, una delle barriere più trafficate e strategiche della tratta di Autostrade Centropadane manerbio Un casello tutto a Led 49 speciale M oderno, lineare, illuminato, sicuro: Centropadane spa battezza il primo casello interamente illuminato a LED della tratta autostradale di gestione. Uno dei primi, comunque, d’Italia. Siamo a Manerbio, tra Brescia e Cremona, una delle più battute barriere della tratta autostradale di Centropadane spa, dove si sono conclusi recentemente i lavori di restyling totale della struttura: rifacimento del fabbricato di stazione, delle piste ed isole di esazione, so- la società di gestione Centropadane, società per azioni nata nel 1960 e attiva dal 1971, gestisce 88.6 km di autostrada, da Piacenza a Brescia, e la diramazione per Fiorenzuola D’Arda, raccordando la A21 (Torino- Piacenza) con la A1 (Milano-Napoli) e la A4 (Torino-Milano). Si estende sul territorio di due regioni: Emilia Romagna e Lombardia. Centropadane inoltre progetta tratte stradali in provincia di Brescia, Cremona, Piacenza, Mantova e Milano; rappresentativi delle opere progettate dalla Società sono: la direttissima BS-MI (Brebemi) e l’ autostrada “Cremona-Mantova”, di cui Centropadane è Concessionaria. La struttura di esazione attuale è rappresentata da 7 caselli per complessive 56 piste. Centropadane è la concessionaria con il più elevato livello di esazione in Telepass; la tratta autostradale si caratterizza per l’impiego diffuso di tecnologie avanzate. 50 speciale Sicurezza, la luce raddoppia Il nuovo casello autostradale è dotato anche di un sistema sperimentale antieffrazione che vede nella luce un tassello fondamentale. In caso di tentativi di furto o rapina alle cabine, il personale può, con un semplice tasto, attivare una procedura deterrente e d’allarme multipla: raddoppio dell’illuminazione funzionale e del fascio luminoso dall’alto (da sei a dodici fari), partenza di un allarme vocale, immediata entrata in funzione di un sistema supplementare di telecamere. L’intero casello è comunque videosorvegliato 24 ore al giorno, con trasmissione dati alla centrale operativa di Cremona. stituzione della pensilina di copertura, adeguamento dell’impiantistica e rifacimento radicale dell’impianto d’illuminazione delle aree operative, realizzato interamente con prodotti a LED. Dopo quelli di Brescia e Cremona quello di Manerbio è, su questa tratta, il casello maggiormente trafficato. La zona è fortemente industrializzata, il traffico pesante assorbe oltre il 30% del flusso complessivo in entrata e uscita, e il livello di passaggi con telepass ha raggiunto il tetto del 72%. La capacità di esazione del casello è stata alzata con il passaggio da 5 a 6 piste. Sono stati completamente rifatti i manti stradali e il new jersey, le cabine e gli impianti d’esazione. La trasformazione più evidente riguarda la copertura: una pensilina dall’originale disegno curvilineo realizzata con una struttura a traliccio formata da tubi in acciaio saldati che copre il casello e le piste per tutta la loro lunghezza, sostenuta da un’innovativa struttura strallata con tiranti d’acciaio. “Dal punto di vista illuminotecnico, il risultato dell’intero lavoro garantisce livelli prestazionali di alto livello sia per quanto riguarda gli aspetti funzionali sia per la sicurezza dell’area – spiega il progettista e direttore dei lavori Luca Bertazzoli (nella foto), referente tecnico per gli impianti tec- › 51 speciale › nologici per Autostrade Centropadane spa . Il casello ha assunto un aspetto più arioso e pulito, il transito è maggiormente ordinato e razionale, l’estetica sicuramente migliorata. è una struttura innovativa anche per l’assenza dei consueti sostegni fra una pista e l’altra, ci guadagnano visibilità e sicurezza”. Luce bianca e apparecchio “ultrapiatto” Il restyling del casello ha come tassello fondamentale il rifacimento totale dell’impianto d’illuminazione. Luce ambra sugli stralli e luce verde sulle colonne di separazione fra piste in funzione estetica (il giallo e il verde sono i colori sociali), luce funzionale bianca, affidata a 42 apparecchi Modo LED con 48 LED a 5600 °K, incassati nella struttura reticolare sottostante la pensilina a onda. La luce bianca e l’ottica simmetrica 52 garantiscono illuminazione diffusa e abbattono ogni dispersione luminosa. Da lontano, l’impressione è quella di una grande omogeneità illuminotecnica, come se la luce fosse diffusa da un’unica fonte. “Cercavamo – spiega Bertazzoli – un prodotto a LED che ci consentisse di ridurre al minimo, e di semplificare tecnicamente, gli interventi di manutenzione, oltre che naturalmente ci garantisse efficienza illuminotecnica e risparmio. Abbiamo centrato l’obiettivo: stando ai primi dati, passiamo da 600W di consumo a meno di 400. Il prodotto ha una durata di vita stimata di 60-65 mila ore, considerando che l’impianto rimane in funzione in media circa dieci ore al giorno una lunga vita. Ottimo anche il valore d’illuminamento medio a terra, 65lux”. Le caratteristiche del prodotto sono state vagliate in ogni minimo dettaglio, tecnico e strutturale. speciale “L’installazione è pulita e molto semplice: delle staffe fissano l’apparecchio alle barre d’acciaio con un sistema a baionetta. In questo modo, e grazie anche alla struttura del casello dove abbiamo realizzato un camminamento su passerella per consentire attraversamento e manutenzioni in sicurezza, il corpo illuminante può essere rimosso e rimontato per pulizia o veloci interventi di messa a punto, senza difficoltà tecniche. Ci occorreva anche, e abbiamo scelto, un apparecchio dallo spessore minimo, che non sporgesse dal telaio della pensilina, per motivi di efficacia e di sicurezza. La luce viene diffusa all’altezza esatta della copertura, 6 metri e 50”. 100 KM tecnologici e sicuri “Per noi – spiega Roberto Salvadori (nella foto), Direttore Tecnico Autostrade Centropadane s.p.a. - è fondamentale garantire un servizio sempre migliore all’utenza, soprattutto all’atto del pagamento del pedaggio, differenziando le possibilità di esazione in relazione al tipo di utenza che frequenta le singole stazioni. Altro aspetto fondamentale è garantire la sicurezza negli attraversamenti agli operatori di gestione e manutenzione ed ottimizzare i costi di gestione. In questa nuova struttura ci sono elementi innovativi molto importanti, innnazitutto la copertura senza sostegni, che permette la massima protezione dagli agenti atmosferici e fruibilità delle isole che ospitano gli apparati di pedaggiamento da parte del personale di gestione e manutenzione. C’è poi passaggio aereo in sicurezza per gli operatori e l’impianto di illuminazione. Quest’ultimo è pensato per permettere lo svolgimento delle operazioni di esazione con tranquillità, precisione e sicurezza. Inoltre sono stati considerati: l’ottimizzazione dei consumi, il corretto approccio dell’utente agli apparati d’esazione; comfort ambientale e valorizzazione dell’aspetto architettonico della struttura di copertura. 53 Energia rinnovabile sulle Alpi italia e francia sono i maggiori produttori europei di energia idroelettrica, in fase di rilancio. tra gli investimenti realizzati sulla catena alpina, anche scenografiche illuminazioni notturne per valorizzare le architetture delle centrali 54 sostenibilità di Greta La Rocca E ntro il 2020 un quinto dell’energia consumata in tutti i paesi europei deve provenire da fonti rinnovabili. Questo è uno degli obiettivi del pacchetto Clima-Energia 20-20-20 firmato dall’Unione Europea: gli stati membri si impegnano, entro i prossimi dodici anni, a ridurre del 20% le emissioni di gas effetto serra, a raggiungere un risparmio energetico del 20% e a portare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Oltre all’energia solare, eolica e alle biomasse, tra le fonti di energia “pulita” c’è anche quella idroelettrica ricavata dalla caduta di grandi masse d’acqua. Italia e Francia sono tra i maggiori produttori europei di questo tipo di energia per la presenza della catena alpina nel loro territorio. In Italia le centrali idroelettriche sono state la principale fonte energetica per lo sviluppo in- › Centrali idriche dell’area Savoie Mont Blanc (Albertville) Centrali idriche dell’area Valle della Maurienne (St-Jean-de-Maurienne) Centrali idriche dell’area Écrins-Vercors (Pont-de-Claix) Sedi delle centrali idriche Stato Maggiore UP Alpes (Grenoble) = Sede dell’Unità di Produzione Alpina (Grenoble) Centrali idroelettriche Dighe Le centrali idriche EDF nell’area alpina Unità di manutenzione meccanica e idraulica Sede dell’unità di manutenzione di Montmélian Officine del Servizio di Riparazione Idraulica (sede di Grenoble) 55 sostenibilità Energia idraulica, rinnovabile E con diverse taglie di Claudia Bettiol, ingegnere Bacino di raccolta 56 Diga L a definizione di energia rinnovabile è complessa e può avere diverse interpretazioni. In generale, si definisce rinnovabile un’energia che è ricavata da elementi naturali ed è praticamente “infinita”. Ma per sapere se un’energia rinnovabile abbia effettivamente un bilancio positivo sull’ambiente occorrerebbe controllare il suo EROEI (il rapporto tra l’energia ricavata e tutta l’energia spesa per arrivare al suo ottenimento) ossia il suo vero bilancio energetico. Ad esempio, un pannello fotovoltaico al silicio è veramente rinnovabile solo dopo 10-12 anni in quanto la sua produzione è un processo fortemente energivoro. Quindi, prima di poter definire la sua energia come “pulita” si dovrebbero compensare le emissioni dovute al suo ciclo produttivo. Per l’energia idroelettrica la situazione è diversa e, soprattutto in Europa, l’energia prodotta dalle dighe e dagli impianti idroelettrici, che risale almeno al secolo scorso si può considerare rinnovabile a tutti gli effetti. In questo settore abbiamo praticamente sfruttato tutto il possibile, la maggior parte degli impianti sono stati rinnovati e sono tutt’ora in funzione. Così come per l’eolico, possiamo distinguere l’energia idroelettrica secondo la taglia degli impianti. Ad esempio, in piccole taglie possiamo Linea ad alta tensione produrre energia dal flusso delle acque anche di scoli secondari. Si può recuperare energia anche da un fosso (aperto o interrato) in cui scorre acqua. Nelle nostre campagne si trovano ancora esempi del genere che per anni erano stati abbandonati e oggi si recuperano alla produzione. Molte fabbriche venivano collocate vicino ai corsi d’acqua proprio per ricavare energia dal fiume facendo girare una grande ruota. Diverso il caso delle grandi dighe che hanno un forte impatto sui luoghi in cui vengono costruite. La nascita di un “lago” di grandi dimensioni e l’interruzione del naturale fluire di un fiume cambia l’assetto idrogeologico e naturalistico di una vasta area. Ora la definizione di cambiamento può essere opinabile, ma a mio modesto avviso è molto meglio di una centrale a carbone! Per capire il grande ruolo che gioca l’energia idraulica nel sistema generale dell’energia distribuita, poi, dobbiamo ricordarci che una smart grid (rete intelligente) funziona solo se esistono sistemi di accumulo di energia capaci di entrare in funzione durante le fase di maggiore richiesta di energia e di immagazzinarla quando vi è un eccesso di produzione. Questi sistemi di accumulo possono essere dati da batterie, fuel cell, ma anche dagli invasi idrici. l’energia idroelettrica è una fonte di energia alternativa e rinnovabile ricavata dalla caduta Condotta Trasformatore di grandi masse d’acqua. L’acqua forzata Turbina Alternatore di un bacino naturale o artificiale viene convogliata a valle attraverso condutture forzate che trasformano così la sua energia potenziale in energia cinetica grazie a un distributore e a una turbina. L’energia cinetica, attraverso Canale il generatore elettronico e grazie all’induzione di restituzione elettromagnetica, viene poi convertita in energia elettrica. sostenibilità Un’immagine (a sinistra) della centrale Des Roberts, che si trova nella Val-d’Isère nel dipartimento francese della Savoia. è stata costruita sulla riva del torrente la romanche. Attiva dal 1918, nel 1960 è stata rinnovata e oggi è di proprietà dell’EDF che con questa illuminazione scenografica ha voluto valorizzarne l’architettura. SCHEDA TECNICA › dustriale tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni Disano France del Novecento. Ancora fino agli anni Sessanta l’80% dell’energia elettrica prodotta in Italia veniva da questa fonte. Poi con la crescita esponenziale dei consumi la sua importanza è stata ridimensionata. Oggi l’energia idroelettrica soddisfa circa il 15% del fabbisogno energetico italiano e rappresenta il 67% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Per il futuro non è ipotizzabile un grande sviluppo del settore perché sono già stati utilizzati quasi tutti i siti favorevoli. Si potranno costruire altri piccoli impianti con un basso impatto ambientale. ◗ Prodotti Energia Idroelettrica sulle Alpi Francesi Illuminazione a LED centrali idroelettriche alpine EDF ◗ Committente Électricité de France ◗ Progetto illuminotecnico La centrale Du Fayet (sopra) si trova a Passy nel dipartimento dell’Alta Savoia. Insieme alle centrali De Bionnay e De Rateaux, contribuisce a convertire in energia l’acqua del torrente Bon Nant. Grazie agli investimenti di EDF, è stata potenziata la produzione di energia in quest’area. Liset ip65 (Fosnova) Qualche anno fa la Francia ha annunciato il rinnovo di concessioni per le maggiori dighe francesi come prima fase di un piano per l’aumento della produzione di energia idroelettrica nei bacini alpini. Qui viene prodotta un terzo dell’energia idroelettrica di tutto il Paese. L’Électricité de France, EDF, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia, è › La centrale a turbina de Pralognan (sopra) si trova nel dipartimento della Savoia. le acque attraversano una galleria lunga 13km e una condotta forzata di 1.700 metri. Soddisfa il fabbisogno annuale di oltre 64.500 abitanti e si caratterizza per la sua architettura imponente, è chiamata anche “la cattedrale”. 57 sostenibilità › da tempo impegnata in un programma di rilancio delle centrali idroelettriche che prevede investimenti, progetti di ammodernamento e anche scenografiche illuminazioni notturne. EDF controlla 120 impianti idroelettrici nelle Alpi, con 132 dighe, su un totale di 447 centrali e 640 dighe distribuite in tutta la Francia. La produzione media giornaliera di energia degli impianti alpini è di 15.000 GWh e la capacità complessiva di 8.100 MW l’equivalente di otto unità nucleari. La società ha stanziato 560 milioni di euro in un programma quinquennale, battezzato “SuPerHydro” per il miglioramento delle performance e della sicurezza delle centrali, che hanno un’età media di 60 anni. Gli interventi tecnici sugli impianti si affiancano a una serie di iniziative sulla sicurezza che comprendono anche massicce campagne di informazione per avvertire chi frequenta i corsi d’acqua dei rischi di un eventuale improvviso aumento del flusso. Sul fronte dell’ambiente da segnalare la realizzazione di percorsi protetti per permettere il passaggio e la riproduzione della fauna ittica. Illuminazione scenografica Tra gli interventi sul sistema delle centrali idroelettriche alpine c’è stata anche la realizzazione di nuove illuminazioni scenografiche notturne che valorizzano le storiche architetture di alcune centrali. In cinque di queste un impianto con un sistema di gestione automatico al tramonto accende faretti a LED rgb che danno vita un’illuminazione colorata. Un modo per sottolineare, da parte dell’EDF, l’attenzione verso il patrimonio storico e l’ambiente alpino del quale ormai le centrali fanno parte. L’unità di produzione delle Alpi di EDF in cifre 120 centrali gestite da l’Unité de production des Alpes 300 idranti 132 dighe di cui 24 con un’altezza superiore ai 20 metri sparse in sei dipartimenti (isere, savoie, Haute savoie, Drome, Rodano) 15.000 GWh produzione media giornaliera 8 milioni di tonnellate di Co2 risparmiate rispetto alla produzione termoelettrica 8.100 MW di capacità, equivalente a otto unità nucleari A sinistra un’immagine della Barrage de plan d’Amont (Savoia). La diga è lunga 350 metri e contiene fino a 8 milioni di metri cubi di acqua. Nella pagina precedente, un’immagine della Barrage de Roselend (Savoia): è lunga 800 metri, alta 150 e può contenere fino a 185 milioni di metri cubi. è considerata una delle più belle dighe della Savoia. 58 Litio and Indio emit more light thanks to LED technology New Litio: 700mA with 5520lm New Indio: 530mA with 11040m DISANO s.p.a. w ILLUMINAZIONE ww.disan o.it 20089 Rozzano (MI) v.le Lombardia, 129 centralino 02/824771 (20 linee passanti) telefax 02/8252355 Email: [email protected] web: www.disano.it pagina_Litio Indio.indd 1 24/07/12 16:18 News N EW S d a l l ’ I t a l i a a cura di Monica Autunno Roma Una nuova illuminazione a LED valorizza il restauro della storica Cappella nella Casa Generalizia delle Orsoline a Roma La Casa Generalizia delle Suore Orsoline, in via Nomentana a Roma, è la sede centrale di una fondazione religiosa nata nel XVI secolo oggi diffusa in vari paesi del mondo. All’interno del complesso si trova una cappella, recentemente restaurata e dotata di un nuovo impianto di illuminazione. “Da tempo — racconta l’arch. Angela Di Benedetto, progettista del restauro — si era reso necessario provvedere all’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria e restauro dell’apparato decorativo, delle superfici interne della Chiesa e delle vetrate; era necessario anche sostituire i corpi illuminanti cercando di 60 migliorare le condizioni di luce artificiale. Nel dettaglio è stato fatto un accurato restauro delle vetrate artistiche, si è proceduto a una nuova pittura delle pareti con due sole tonalità di colore, quella più chiara per evidenziare tutte le partiture e gli elementi stilistici presenti: archi, lesene, cornici e così via, l’altra, a contrasto, per i pannelli murari; poi il restauro conservativo di 14 pitture murali e della pittura nell’abside. Anche le superfici decorate hanno acquisito una autentica dimensione spaziale, con nuova luce e colore. Quindi è stato compiuto il restauro delle colonne. Infine, si è proceduto al rinnovo › La cappella è il cuore spirituale della sede romana della Compagnia di Sant’Orsola, fondata da Sant’Angela Merici a Brescia, nel 1535 61 62 ◗ Progettazione e coordinamento arch. Angela Di Benedetto (STEC Ingegneri e Architetti s.r.l. di Roma) ◗ Opere edili TECNODOM s.r.l. di Roma ◗ Restauri dei dipinti e delle vetrate Forme s.n.c. ◗ Progetto di illuminazione Per. Ind. Franco Di Stefano ◗ Apparecchi di illuminazione Vision Esaled, Giotto Esaled, Microliset (Fosnova) La Cappella è incastonata come centro ed anima del complesso edilizio della Casa generalizia delle Suore Orsoline Unione Romana, di essa è ben visibile l’abside, quando si entra da Via Nomentana. Lo spazio sacro è caratterizzato da una grande Aula absidata, cui si accede da un pronao delimitato da due colonne in marmo bianco pregiato, su cui sorge il matroneo con l’organo; la luce naturale filtra da vetrate artistiche policrome disposte sulle pareti laterali dell’Aula, illuminando al disotto di esse un ciclo di dipinti che descrivono la vita della fondatrice S. Angela Merici; un coro ligneo per la preghiera della Comunità corre lungo le pareti laterali fino all’ingresso. › dell’impianto di illuminazione, con la scelta di apparecchi illuminanti finalizzati a sottolineare sia lo spazio architettonico, nella sua globalità, sia i suoi particolari decorativi, con una particolare attenzione a favorire la dimensione della preghiera personale con luci più intime e soffuse, mai invasive”. Quali criteri hanno guidato le scelte illuminotecniche? “L’obiettivo principale — spiega Franco Di Stefano, estensore del progetto illuminotecnico — era quello di riutilizzare i punti luce esistenti in modo da evitare l’esecuzione di tracce e opere murarie che avrebbero, in qualche modo, portato nocumento agli affreschi esistenti ed in corso di restauro. Eseguiti vari sopralluoghi con i tecnici di Disano Lazio, in particolare con Paolo Mosciatti e l’architetto Simona Maglione, di cui desidero sottolineare la sensibilità “illuminotecnica” e la professionalità, si è stabilito l’utilizzo d’apparecchi illuminanti a LED. I motivi sono più di uno: la resa, la lunga la vita di un dispositivo a LED (50.000 ore circa), la scarsa necessità di manutenzione. L’utilizzo di apparecchi a LED è preferibile in quegli ambienti ove possono alternarsi › N EW S d a l l ’ I t a l i a News Scheda tecnica 63 N EW S d a l l ’ I t a l i a News La planimetria della Cappella recentemente restaurata e, nelle pagine precedenti, immagini del risultato dell’opera. Le scelte illuminotecniche sono state guidate da un obiettivo primario: salvaguardare le antiche mura e le preziose opere affrescate. 64 › numerose accensioni/spegnimenti a lunghi periodi d’accensione in quanto migliori per questa tipologia di utilizzo sia delle lampade ad incandescenza che di quelle fluorescenti. Ancora, il LED non emette radiazioni ultraviolette e infrarosse, ma solo radiazioni visibili. Ne consegue un sensibile vantaggio per tutte le pitture murali che, nel tempo, potrebbero deteriorasi a causa dell’innalzamento di temperatura. Infine, relativamente all’ambiente, si sottolinea che all’interno degli apparecchi illuminanti non ci sono sostanze tossiche e nocive all’uomo e all’ambiente, come mercurio, piombo, cadmio, sostanze che invece sono presenti in lampade tradizionali molto diffuse”. Quale risultato è stato ottenuto? “Il risultato — conclude Di Stefano — è stato quello di ritrovare nella Chiesa restaurata le sue caratteristiche originarie e i suoi simboli, senza apportare particolari modifiche, intervenendo in ogni aspetto con la logica ed i metodi del restauro scientifico. Pertanto luci, colori, elementi architettonici e pittorici sono stati evidenziati e resi godibili sia in condizioni di luce naturale, sia artificiale, operando con la discrezione ed il rispetto dovuti alla storia ed alle tradizioni di una Comunità religiosa vivace e con una forte identità”. Apostolato ed educazione, il dono eterno di suor Angela Merici di Suor Armida Veglio L’Unione Romana delle Orsoline è una delle numerose fondazioni che hanno le loro radici nella Compagnia di Sant’Orsola, fondata da Sant’Angela Merici in Italia nella città di Brescia, nel 1535. Ha dato alle giovani donne del suo tempo un’alternativa alla vita religiosa nel monastero. è stata, all’epoca, un’iniziativa audace. I membri della Compagnia sono stati consacrati, ma senza voti vivendo nelle loro case, continuando il loro lavoro. Dopo la morte di Angela, alcune Compagnie sono state fondate in diverse città d’Italia, con Regole simili a quella di Brescia. Nel corso dei secoli il carisma di Angela si è sviluppato in molti rami e si è espresso anche in forma di congregazioni religiose. In Francia, molte comunità Orsoline, per una varietà di ragioni, hanno scelto di diventare monasteri con clausura e voti. Lo spirito del carisma di Angela, di consacrazione e di apostolato, continuava a vivere in una nuova forma. Questa transizione alla vita monastica ha condotto a una grande fioritura di spiritualità; allo sviluppo dell’apostolato dell’educazione, che sarebbe diventato la forma principale dell’apostolato delle Orsoline; e a un’incredibile espansione. Alla fine del 17° secolo, in Francia, vi erano 300 conventi di Orsoline. Nel 18° secolo ve ne erano 400. Questi conventi hanno inviato missionarie in altri paesi, in primo luogo in tutta Europa. In seguito, a partire dal 1639, quando Marie de l’Incarnation è andata dalla Francia in Canada, i conventi di Orsoline dell’Europa si sono diffusi in tutti i continenti. Nel 1900, Papa Leone XIII ha invitato i conventi Orsoline di tutto il mondo a unirsi in un’unione. Questo ha segnato la nascita dell’Unione Romana che ha dato un’espressione internazionale al carisma di Angela. La Casa Generalizia è stata progettata con Madre Marie de St Jean Martin, la terza Priora Generale dell’Unione. Per unire questa casa dell’Unione Romana in modo mistico alla casa della fondatrice, una pietra dalla casa della famiglia di Sant’Angela è stata collocata presso la porta della cappella. L’edificio offre alloggio al Consiglio Generale e a una comunità internazionale; vi trovano spazio anche i Capitoli dell’Istituto, le riunioni delle Provinciali, altri programmi internazionali e l’accoglienza a Roma delle Orsoline provenienti da tutto il mondo. Durante la seconda guerra mondiale, la comunità della Casa Generalizia è rimasta a Roma e ha dato rifugio alle famiglie perseguitate tra cui 103 profughi Ebrei. Nel 2002, a Madre Marie Xavier Marteau, in nome di tutta la comunità, è stato assegnato “post mortem” il riconoscimento di “Giusta fra le Nazioni”. Oggi è un luogo importante per sperimentare la diversità della vita e missione Orsolina, dove si può apprezzare più profondamente l’internazionalità della vocazione Orsolina e l’eternità del dono di Angela Merici alla Chiesa e al mondo. 65 interior Interior di Chiara Bellocchio/foto di Beatrice Arenella Ristrutturi e cambi luce Per rinnovare una casa non basta abbattere muri e cambiare i mobili o scegliere nuovi colori per le pareti, esiste un materiale perfetto che crea spazi e suggestioni: la luce. In un’abitazione milanese, recentemente ristrutturata, le possibilità offerte dai LED hanno valorizzato le scelte d’arredo e contribuito alla divisione funzionale degli spazi. Scelte sempre più condivise nel progetto d’interni di piccoli appartamenti, come ci spiega Paola Lorenzoni di Low Cost Architetti n Nuovi materiali, mobili essenziali, colori basici e sorgenti a LED, sono state le scelte fondamentali del progetto di ristrutturazione. L’idea del progetto illuminotecnico è stata quella di utilizzare apparecchi poco visibili e ad incasso, da poter giostrare in buona parte della casa. In tal mondo, giocando con un controsoffitto, a più altezze, a sbalzi, si è risolto l’open space, cucina e zona living, utilizzando i faretti a LED Low Glare (Fosnova). Un semplice apparecchio ad incasso orientabile e versatile, con un consumo di soli 8,5 W. 66 interior 67 interior Paola Lorenzoni insegna illuminotecnica e architettura d’interni allo IED di Milano. Insieme ad altri giovani colleghi ha dato vita al sito Low Cost Architetti (www.lc-architetti.com). L’obiettivo è quello di fornire consulenze di progetto qualificate, a costi contenuti, per nuovi progetti, ristrutturazioni e per quello che definiscono home planning, ossia la pianificazione di interventi migliorativi nella propria abitazione anche con un budget limitato. Che ruolo ha l’illuminazione nella vostra filosofia di progettazione? “Per quanto ci riguarda – risponde Lorenzoni – trattiamo il tema della luce all’inizio del progetto. Questo è importante anche per ragioni economiche. Non vogliamo che i nostri clienti si trovino nella fase finale di un lavoro ad affrontare una crescita dei costi. La necessità di prevedere una spesa extra budget per le luci può essere demotivante, soprattutto rispetto alla scelta di apparecchi di ultima generazione come quelli a LED”. In generale, chi deve ristrutturare o acquistare una casa è a conoscenza delle possibilità offerte oggi dai nuovi apparecchi di illuminazione? “Noi ci troviamo sempre più spesso – spiega Lorenzoni – di fronte a persone sensibili al tema del risparmio energetico e di scelte più sostenibili. Questo provoca un grande interesse per i LED, anche se rimangono molti dubbi sulle effettive capacità di queste sorgenti di generare la quantità di luce che occorre. In molti associano ancora i LED a una luce debole o troppo fredda. Possiamo dire che è sicuramente passato il messaggio sul valore ecologico della nuova illuminazione, ma il pubblico deve essere informato meglio sulle performance effettive di queste lampade.” › n Scegliendo gli apparecchi Fosnova, si è optato per prodotti essenziali, che si integrassero in una dimensione di elegante sobrietà. In camera da letto (a sinistra) niente abat-jour, ma semplici apparecchi a muro, piccoli cilindri bianchi con una basetta che permette di direzionarli, con sorgente a LED bianca, si chiamano Stilo (Fosnova). Per finire, sempre in camera, sopra la libreria (a destra nella pagina accanto), Slim Cover (Fosnova), per rendere morbida la parete e disporre di una luce laterale, poco invasiva ma d’effetto. 68 interior n In bagno (sopra) si è deciso di controsoffittare in modo omogeneo inserendo faretti Low Glare (Fosnova), orientati nelle diverse zone e alcuni diretti verso la doccia oversize, per i momenti di relax. Anche qui la luce è calda, con fasci luminosi dedicati e LED anche per le specchiere. In fondo alla zona living (foto in alto a destra), nell’angolo conversazione è stato posizionato a parete Slim Cover (Fosnova), in alluminio verniciato bianco, che impiega sorgenti luminose fluorescenti, creando con luce diretta e indiretta un effetto luminoso radente che enfatizza anche l’area circostante. 69 interior › ed sign pulito ova, dal de sn rredo Fo i d d r e uno stil ’a Slim Cove in e te ri n se e La am n a perfett lampade T5 si inserisce aggiata con essenziale, ip u cevole q ia E p . co tto di luce d ecologi e e ff o e rn n e u d e o m rantisc nergetico ga risparmio e . a parete ed elegante n La nuovissima versione LED 2000 DLMi del faretto Milano (Fosnova) offre le migliori performance per tutte le esigenze di illuminazione d’interni. Una luce morbida e accogliente per il massimo del comfort visivo. n Low Glare , il prestigio so faretto orie ntabile di Fosnova è p roposto anch e nella versio ne a base quadrata p er il miglio re inserimento a controsoffi to. Sorgenti LE D a basso consumo e con un’altis sima qualità dell a luce. 70 Il vostro studio si occupa frequentemente di ristrutturazioni o allestimenti di appartamenti con metratura medio-piccola, che è poi una tipologia di casa molto diffusa nelle grandi città. In questo tipo di casa qual è il valore aggiunto che può venire dalle scelte illuminotecniche? “Sicuramente un buon progetto di luce è fondamentale per l’abitabilità di piccoli appartamenti. Pensiamo ad esempio alla multifunzionalità degli ambienti, tipica di queste case. L’illuminazione può aumentare la flessibilità d’uso di una stanza, ad esempio separando la zona pranzo, dalla zona relax, dall’angolo studio, ecc. Una disposizione che è importante prevedere in fase di progetto anche per impostare correttamente l’impianto elettrico. I LED hanno anche il vantaggio di dimensioni ridotte che consentono di inserirli praticamente ovunque.” Un’altra importante novità degli ultimi anni sono i sistemi di gestione degli impianti domestici, sono tecnologie effettivamente conosciute e richieste? “Indubbiamente c’è interesse e curiosità per i sistemi domotici. Ora poi che molte funzioni sono gestibili anche dai cellulari, la gestione a distanza sembra quasi un gioco. Certo nella fascia di abitazioni di cui stiamo parlando normalmente non si pensa a impianti troppo sofisticati e costosi. Una funzione sicuramente molto richiesta è la gestione dei carichi elettrici eccessivi. Ossia la possibilità che il sistema gestisca automaticamente, senza far scattare il salvavita, le priorità in caso di funzionamento in contemporanea di troppi elettrodomestici. In questo senso la scelta di sorgenti a basso consumo si inserisce benissimo.” In definitiva, tra le tante novità tecnologiche oggi disponibili quale consigliate più volentieri ai vostri clienti? “Le novità utili sono tante, se dovessi indicarne una più importante delle altre direi senz’altro la scelta di apparecchi a LED, un’opzione importante non solo per i vantaggi diretti, ma anche perché rispecchia una sensibilità per l’ambiente che oggi tutti dovremmo avere”. n Disponendo i faretti su linee autonome e così pure la loro accensione, è stato possibile ricreare atmosfere diverse. Per esempio si può avere tutto acceso quando si è seduti a tavola, oppure un’atmosfera più raccolta per momenti di conversazione. Il controsoffitto consente anche l’allogiamento di alimentatori e derivazioni elettriche. interior n Qui sotto, un particolare dell’area tecnica della cucina. Occorreva una luce diretta per la zona di preparazione, che è stata collocata, in modo non invasivo, sotto i pensili, utilizzando Liset wall (Fosnova) apparecchio molto sottile a LED. n A lato un particolare dell’armadio sul quale sono state posizionate le Strisce LED, nastri di LED adesivi, che possono seguire qualsiasi linea e che all’occorrenza possono essere anche tagliati. I nastri misurano 5 metri l’uno e possono essere di LED bianchi o colorati. L’effetto delle strisce è di grande luminosità e quindi molto utile per quando ci si veste e per l’impatto visivo di prima accensione, entrando nella stanza. 71 sport a cura di Monica Autunno e Greta La Rocca Il segreto delle olimpiadi a impatto zero Sostenibilità è stata la parola d’ordine dell’edizione 2012 dei Giochi Olimpici. E il termine va inteso nel suo significato più ampio. Il Parco Olimpico è stato realizzato in una zona della città ad alto tasso di tensione sociale, criteri di bioedilizia e risparmio energetico hanno guidato la progettazione e poi la realizzazione di stadi, campi e piscine, consegnati alla città dopo i Giochi Le Olimpiadi hanno da sempre un valore simbolico, che va ben oltre lo spettacolo sportivo. L’edizione del 2008 è stata quella che ha consacrato l’ascesa della Cina a grande potenza economica mondiale. I Giochi di quest’anno, nella vecchia Inghilterra investita dalla grande crisi economica e finanziaria, non potevano che essere all’insegna della sostenibilità. Un evento senza sprechi, con impatto ambientale ridotto al minimo e impiego intelligente delle risorse perché i Giochi rappresentino anche un’occasione di riqualificazione urbana. In questo senso le Olimpiadi di Londra si inseriscono in una tendenza in atto da tempo nel settore degli impianti sportivi. Stadi, palazzetti e piscine oggi vengono progettati pensando ai consumi energetici, 72 londra 2012 sign Advisor, per l’ODA Olympic Delivery Authority, un organismo creato dal governo inglese proprio per dare un’impostazione unitaria a tutti i lavori di realizzazione del Parco olimpico. Lighting Magazine Che cosa ha significato per Londra ospitare i Giochi Olimpici? Mario Kaiser Le Olimpiadi sono un evento di importanza internazionale e per questo rappresentano un’opportunità per attirare investimenti. L’appuntamento sportivo è stato l’occasione per studiare dei piani di intervento sulla base dei bisogni e delle esigenze reali della città. Tutto ciò che è stato progettato non è finalizzato esclusivamente allo svolgimento del grande evento, ma soprattutto a lasciare una significativa eredità. LM Qual è la particolarità di queste Olimpiadi? Kaiser Per la prima volta nella storia dei Giochi l’agenzia governativa rimane in carica anche dopo l’evento, quindi non c’è stato nessun passaggio di proprietà. Questo ha permesso di pianificare nei dettagli un piano di riqualificazione urbana che è stato diviso in tre diverse fasi: la prima è iniziata con la candidatura di Londra, è continuata con la pianificazione dei Giochi ed è terminata con le Olimpiadi; la seconda continua fino al 2014 e coincide con la trasformazione dell’area: gli impianti sportivi e il villaggio olimpico verranno riconvertiti mentre il parco tornerà di uso cittadino; la terza infine interessa il futuro dell’area: nei prossimi anni verrà monitorato quanto è stato realizzato. alla riduzione dell’impatto sonoro e luminoso, alla multifunzionalità e a un inserimento armonico nel contesto urbanistico in cui sono costruiti. Il Parco Olimpico di Londra, cuore dei Giochi, è stato costruito a Stratford nella periferia est della città, in una zona di case popolari, una delle aree a più basso reddito di tutta l’Inghilterra. Gli impianti olimpici hanno dato un forte impulso allo sviluppo nella zona di nuovi edifici residenziali, centri commerciali e altri servizi. Per capire meglio come è stato concepito non solo il progetto complessivo del Parco olimpico, ma soprattutto il suo sviluppo dopo lo svolgimento dei Giochi 2012 abbiamo incontrato un architetto italiano, Mario Kaiser, che lavora a Londra da molti anni e dal 2007 ricopre un ruolo importante, Principal De- LM Come si declina il concetto di sostenibilità? Kaiser Sostenibilità è un concetto a tutto tondo e in un contesto globale come questo assume diversi significati che si possono riassumere in quattro principi: architetture funzionali e luminose, riqualificazione urbana, nuovi percorsi ciclopedonali, tecnologia energetica. Il primo fattore che abbiamo considerato è la possibilità di modificare gli impianti sportivi dopo lo svolgimento dei Giochi. Stadi e piscine sono stati progettati per rispondere alle necessità dell’area locale di Stratford. Se durante i Giochi Olimpici hanno ospitato fino a 17.500 spettatori, come nel caso del Centro Acquatico, o addirittura 80.000 per lo Stadio Olimpico, dopo l’evento verranno in parte smontati e la loro capienza ridotta. Il vero obiettivo è la progettazione di strutture per il quartiere che siano accoglienti e funzionali e possano diventare luoghi di socializzazione per i giovani. LM Come si progettano impianti sportivi accoglienti e funzionali? Kaiser Abbiamo riservato una particolare attenzione al fattore luce. Queste strutture resteranno aperte di › 73 sport › giorno e di sera, devono essere molto luminose in modo da essere invitanti e quindi fruibili, la luce è sinonimo di comfort. La maggior parte degli impianti sono stati costruiti con materiali naturali e gran parte delle coperture sono state realizzate in vetro, un materiale che filtra la luce naturale del giorno. I progetti illuminotecnici sono stati realizzati con tecnologia LED perché la luce bianca garantisce un risparmio energetico e permette di percepire una maggiore luminosità. LM E la riqualificazione urbana? Kaiser Abbiamo scelto di progettare il Parco Olimpico a Stratford nella Lea River Valley perché è una delle aree più problematiche di tutto il Regno Unito con un tasso di criminalità e di disoccupazione molto alto, dove convivono con fatica etnie diverse. È una zona problematica sulla quale in futuro sarebbe stato necessario intervenire, noi abbiamo accelerato un processo che altrimenti sarebbe durato oltre vent’anni. Inoltre proprio ad est punta la strategia d’espansione della città di Londra perché qui c’è maggiore possibilità di sviluppo e una buona infrastruttura di trasporto. LM A proposito di trasporti si è parlato molto anche delle scelte di mobilità del vostro progetto… Kaiser Durante i Giochi, il Parco Olimpico era accessibile esclusivamente con i mezzi pubblici. All’interno dell’area la mobilità è stata potenziata con la nascita di nuovi percorsi ciclopedonali, ma anche con macchine elettriche e stazioni di ricarica per veicoli ibridi. Tutto questo rimane in eredità alla città e a disposizione dei cittadini. Inoltre, i corsi d’acqua sono stati sfruttati per progettare nuovi spazi pubblici di socializzazione e per connettere i quartieri circostanti, creando anche nuovi collegamenti tra l’ex area industriale e il fiume Lea. LM Perché parliamo, infine, di tecnologia energetica? Kaiser L’intero progetto del Parco Olimpico è volto al risparmio energetico. Per questo sono state installate nel sito una turbina eolica, una centrale elettrica e una a riscaldamento a biomassa, oltre a impianti fotovoltaici. Il consumo dell’acqua è stato ridotto attraverso sistemi di distribuzione anti-spreco, il riuso dell’acqua piovana e il filtraggio degli scarichi. I rifiuti, infine, sono stati recuperati grazie a un’attenta raccolta differenziata, il riciclo e la composizione degli scarti umidi. Questi accorgimenti energetici continueranno ad alimentare il quartiere, anche a riflettori spenti. RISparmio energetico, l’impegno del coni Progettare nuovi impianti sportivi energeticamente efficienti è anche l’obiettivo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. In particolare la sede lombarda del CONI si è posta l’obiettivo di riqualificare nei prossimi anni gli impianti sportivi della regione. La Lombardia è infatti molto attiva dal punto di vista sportivo, alla numerosa e capillare presenza di strutture sul territorio si accompagna anche la rilevanza a livello nazionale ed internazionale delle sue società sportive. “Complici la crisi economica e il patto di stabilità, sempre più comuni hanno serie difficoltà nel sostenere i costi di gestione, per questo abbiamo deciso di intervenire”, spiega l’ingegner Pierluigi Marzorati (nella foto), presidente di Coni Lombardia “Stiamo monitorando il territorio per censire le strutture e misurare i consumi energetici dei singoli impianti. A partire dal Patto dei Sindaci, la direttiva 20-20-20 (ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili) che ha lo scopo di coinvolgere gli enti locali nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, puntiamo all’abbattimento delle emissioni di CO2 e alla riduzione dei costi di gestione. Vogliamo collaborare con i comuni e affiancarli nella riqualificazione delle strutture sportive che, per essere più efficienti, dovranno essere alimentati da fonti rinnovabili. Inoltre, desideriamo intervenire sulla progettualità inglobando gli impianti all’interno di strutture polivalenti che ospitino anche altri servizi così da diventare centri di aggregazione al servizio dei cittadini”. 74 Sidney Skoda Stadium Nella Terra dei Giganti Debutto per il rinnovato Sidney Showground, tempio dell’australian football e del team dei Giants: capienza raddoppiata, restyling tecnologico e illuminotecnico S idney Showground Main Arena, questo è il nome per esteso dell’impianto, noto in tutto il mondo come Skoda Stadium, il tempio del football australiano, lo stadio di uno dei più amati Club d’Australia, quello dei Greater Western Sidney Giants. Il 26 maggio scorso è stato il giorno del battesimo in campo per il “nuovo” Skoda Stadium, frutto di una colossale opera di restyling, che ha moltiplicato capienza, dotazione tecnologica e servizi, rilanciando l’arena australiana come location leader a livello internazionale per eventi sportivi e competizioni legati all’Australian Football, sport tutto d’Otreoceano › 75 sport › che, ormai da qualche anno, fa schiere di proseliti anche in molti paesi europei. La ristrutturazione ha portato la capacità dello stadio da 13 a 25 mila posti a sedere, sono stati realizzati bar e spazi funzionali, rinnovati il campo da gioco e le tribune, ma la rivoluzione ha riguardato soprattutto la dotazione tecnologia e impiantistica. Della prima discesa in campo dei Giants hanno parlato siti e stampa specializzata di tutto il mondo. E hanno fatto il giro del mondo le immagini aeree in cui svettano, al di sopra della co- › In queste pagine immagini dello Skoda Stadium di Sidney dopo l’intervento che ne ha moltiplicato la capienza e ha portato al totale rifacimento dell’impiantistica, in funzione degli standard previsti per le riprese televisive internazionali. Per il nuovo impianto sono stati installati un totale di 504 proiettori Forum (Disano), collocati sulle torri faro dello stadio in serie da 40 a 54 sulle strutture preesistenti e sino a 80 sulle torri aggiunte. 76 Sidney Skoda Stadium Nel disegno un dettaglio di progetto di una delle otto torri faro dello stadio. La forma e le dimensioni di queste strutture, oltre a garantire una illuminazione perfetta di tutte le zone del campo, ha anche una funzione estetica. Evidenziate dal colore rosso le torri faro sono diventate il biglietto da visita del nuovo Skoda Stadium. Le immagini dell’impianto hanno fatto il giro del mondo. La struttura ha ospitato il torneo di baseball nei Giochi Olimpici del 2000. 77 sport Australian Football, show e numeri da record è un mix fra football e rugby, vanta un secolo e mezzo di storia. L’Australian Football originale si gioca su un campo ovale (field, ground o paddock) lungo sino a 180 metri e largo 155 (quasi quattro volte un campo da calcio). Se le misure del campo sono state adattate per l’esportazione dello sport in Europa e in Asia (è molto diffuso in India), non si toccano le regole del match. La partita dura 80 minuti semi-effettivi di gioco, divisi in 4 periodi da 20 minuti con intervalli. Il pallone è ovale, più allungato e più pesante di quello usato nel rugby. I giocatori possono passarselo in due modi: con un calcio (kick) o con un passaggio con mano chiusa a pugno (handball). Non esiste fuorigioco: i passaggi possono avvenire in ogni direzione, e i giocatori possono disporsi sul campo a loro piacimento. Alle due estremità del campo (asse maggiore) sono piazzati 4 pali (posts), che vanno a formare le porte: 2 pali centrali più lunghi (goal posts) e 2 laterali più corti (behind posts). Questi pali sono disposti in linea retta (cioè non seguono la curva dell’ovale), ad una distanza di 6.4 metri l’uno dall’altro. La linea tra i pali centrali viene chiamata goal line; quella tra un palo centrale ed uno laterale viene chiamata behind line. Un calcio che mandi il pallone nella porta centrale avversaria è un gol e vale 6 punti; in una delle porte laterali è un behind, e vale 1 punto. Per decidere quale squadra ha vinto, non è importante il numero di goal o di behind segnati, ma la somma totale di punti. Lo sport è spettacolare e di grande movimento: agonismo, tattica e tecnica, e l’immancabile fair play anglosassone. L’Australian Football League è la Federazione più antica tra tutti gli sport professionistici ed è autorità mondiale indiscussa per questo sport, ancora emergente nel vecchio continente. Gare ed eventi dell’Afl sono seguiti, in Australia, da folle oceaniche di supporters. Fra i team più amati il Melbourne Football Club, i Brisbane Bears, i Sidney Swans e i Greater Western Sidney, entrati nella League solo nel 2009. Una curiosità: il football australiano è lo sport che, in Australia, vanta la più alta percentuale di giocatori aborigeni, e può contare su una folta tifoseria fra le comunità indigene. 78 Sidney Skoda Stadium Le linee guida dell’Australian Football League per quanto concerne l’illuminazione in campo prevedono 1400lux d’illuminamento medio in corrispondenza di ogni postazione per riprese televisive. Nelle immagini di questa pagina alcune simulazioni tratte dal progetto illuminotecnico redatto dall’australiana Pierlite. “La scelta del corretto insieme di prodotti ha rappresentato un’entusiasmante sfida”. › pertura ondulata delle tribune, otto torri faro rosse, dall’innovativo design, e con prodotti illuminotecnici totalmente made in Italy. Forum: High performance e custom design Andrew Nagy, Application Engineering Design Manager di Pierlite Australia Pty. Ltd., ci racconta la genesi del nuovo impianto illuminotecnico, realizzato interamente con prodotti Disano, in linea con le rigorose prescrizioni dell’Afl (Australian Football League). “Il progetto – spiega Nagy – ha previsto la sostituzione integrale dell’impianto preesistente, e la rimozione del materiale illuminotecnico in precedenza installato sulle torri faro. Si è anche proceduto alla sostituzione di due torri preesistenti con nuovi manufatti, con l’obiettivo di raggiungere il massimo › 79 sport I proiettori Forum per lo Skoda Stadium sono stati forniti con protezioni supplementari contro specie di uccelli australiane. Le prestazioni dell’impianto sono completate da gruppi supplementari d’apparecchi in aree strategiche del campo da gioco e del bordo campo e da un sofisticato sistema di controllo e gestione. › 80 della coerenza estetica.” Lo schema illuminotecnico originario era stato calibrato su misura delle riprese televisive del baseball olimpico (destinazione originaria dello stadio NdR), con apparecchiature disposte in modo strategico rispetto al diamante. Pierlite ha provveduto a predisporre un nuovo lighting design che corrispondesse al primo requisito della Afl, ovvero il mantenimento di un livello d’illuminamento di 1400lux in corrispondenza di ogni telecamera per le riprese. “Individuare il corretto insieme di prodotti ha rappresentato, per lighting designer e installatore, una notevole sfida”. Pierlite ha installato complessivamente 504 Forum 2kW (Disano). Il prodotto scelto ha formato compatto e cinque file di riflettori “high performance”. Gli apparecchi sono stati distribuiti sulle torri faro con criterio non uniforme: dai 40 ai 54 sulle torri già esistenti, sino a 80 sulle nuove. Installazioni di gruppi supplementari d’apparecchi sono state eseguite in zone strategiche del bordo campo, sempre in corrispondenza delle telecamere. 48 apparecchi dotati di sistema “re-strike” control garantiscono l’illuminazione d’emergenza. Per lo Skoda Stadium Disano ha studiato e realizzato un modello di Forum ad altissima performance, dal punto di vista tecnico ma anche sul fronte dei materiali e della migliore adattabilità al contesto. “Ci sono stati richiesti – spiega Maurizio Fortunato, di Disano Illuminazione – prodotti che alle prestazioni tecniche abbinassero precisi requisiti in termini di materiali, per garantire un’elevata resistenza all’usura da agenti atmosferici. Non solo: sono stati dotati di speciali guaine e protezioni che debbono proteggerli dal frequente attacco di alcune specie di volatili”. Il Forum studiato per lo Skoda Stadium rappresenta quindi un traguardo importante anche per l’evoluzione del proiettore. “è stato elaborato nell’ambito di un continuo percorso di rinnovamento – conferma Fortunato – con l’obiettivo di conferirgli performance sempre maggiori e il più largo impiego”. Sochi 2014 Già in viaggio le luci dell’Olimpiade fra i ghiacci Pronti i proiettori della Disano illuminazione che illumineranno il palazzetto per le gare di velocità di Sochi 2014, la prima edizione dei Giochi invernali ospitata dalla Russia G hiaccio e velocità, già si lavora al futuro. Per la prossima edizione dei Giochi olimpici invernali, la prima che vede la Russia come paese ospitante, sono aperti cantieri imponenti. La località scelta, Sochi, una cittadina costiera del Mar Nero, offre la suggestiva possibilità di unire gli scenari della montagna con quelli marini. Qui sarà costruito il Sochi Olympic Oval l’impianto per le gare di velocità di pattinaggio su ghiaccio con una capienza prevista di 8mila posti, che ha caratteristiche progettuali simili al Palaoval di Torino, realizzato in occasione dei Giochi Invernali del 2006. Anche per questo nuovo palazzetto si prevede un riutilizzo della struttura dopo i Giochi, che dovrebbe diventare un mercato coperto. Questo impianto, come quello di Torino, sarà illuminato con proiettori forniti dalla Disano illuminazione. Il progetto, allo stato attuale, prevede l’impiego di 604 proiettori Forum, 64 Olympic e 28 Area, tutti progettati con riaccensione a caldo. “L’impianto – spiega Maurizio Fortunato di Disano - sarà pronto entro l’autunno 2012. Ipotizziamo la realizzazione di un “test event” circa un anno prima dei giochi olimpici. Si tratta di un progetto complesso che ha richiesto un notevole impegno tecnico.”. Nella cittadina russa per i Giochi Invernali sono in progetto anche il Sochi Olympic Stadium con una capienza di 40mila spettatori, il Sochi Olympic Skating Centre, da 12mila posti, che ospiterà le gare di pattinaggio su ghiaccio, artistico e short-track, che dopo le Olimpiadi dovrebbe trasformarsi in una sede per mostre e il Sochi Olympic Curling Centre, con 3mila posti a sedere. Credits, Studio Zoppini Associati Immagini prodotte per la fase di Concept degli impianti per le Olimpiadi Invernali 2014 81 sport Barcellona grande tennis sotto i riflettori Migliora la qualità della luce sui campi del Real Club de Tenis di Barcellona, dove si disputa l’Atp Tour, grazie ai proiettori per grandi impianti con puntatore graduato che permette di orientare il fascio luminoso Real Club de Tenis di Barcellona è l’associazione tennistica più antica della Spagna, fondata nella città catalana nel 1899 dal calciatore, dirigente sportivo e imprenditore svizzerospagnolo Hans Max Gamper Haessig. Il club, il cui nome era Futbol Club, è nato dieci anni dopo la prima Esposizione Internazionale di Barcellona che ha contribuito al boom economico e commerciale della città. Negli anni Cinquanta si è spostato nella sede attuale, che si trova nella zona a nord ovest della città. Per celebrare l’apertura della nuova sede, l’imprenditore Carlos Valls Godò, allora presidente, donò alla società un trofeo da mettere in palio durante un torneo internazionale. Era il giugno 1953 quando venne disputata la prima edizione del Trofeo Conde de Godò. Fu un successo: il torneo ricevette il riconoscimento internazionale, la data della competizione fu stabilita in concomitanza con l’inizio della stagione europea, venne progettato un nuovo campo centrale con una capacità fissa prima di 3.000 spettatori poi di 8.500. Nel 1968, grazie a un accordo con la Federazione spagnola, Conde de Godo entrò nel Campio- 82 › real club de tenis 83 sport In queste pagine immagini dei campi 6 e 7 del Real Club de Tenis di Barcellona, la cui illuminazione è stata di recente riprogettata. Sono stati installati 68 proiettori Forum (Disano): il puntatore graduato permette di orientare al meglio la luce, mentre le ottiche e le diverse aperture del fascio luminoso garantiscono la massima qualità. 84 real club de tenis › nato Internazionale spagnolo, nel 1970 divenne un torneo Open aprendosi anche ai non professionisti e nel 1990, con il riordino del calendario internazionale dell’ATP Tour, entrò nel pieno della stagione europea della terra battuta, come Roma e Montecarlo. Per questo il club è conosciuto con il nome di “Tennis Club Barcelona Godò Tournament”. Gli incontri del torneo Godò si disputano sui campi 6 e 7 che per l’occasione vengono unificati. Proprio l’illuminazione di questi campi di recente è stata riprogettata. In occasione del torneo vengono montati proiettori Area (Disano) specifici per grandi impianti mentre durante il resto dell’anno questi campi vengono illuminati da 68 proiettori Forum (Disano). Le ottiche e le diverse aperture del fascio luminoso › In alto, un’immagine del campo allestito per il torneo Godò valido per il circuito internazionale Atp Tour. In quest’occasione vengono montati proiettori adatti ai grandi impianti sportivi Area (Disano). A destra alcuni momenti delle ultime edizione del torneo. 85 sport Rafa Nadal campione Nel tennis E NELLA VITA R afael detto Rafa è un atleta esemplare, uno sportivo autentico, un ragazzo semplice, simpatico e soprattutto un campionissimo, grazie alla sua enorme forza di volontà, alla sua indiscussa genialità “da mancino”, al suo magico e potentissimo dritto e al suo rovescio a due mani, che lo ha portato, nonostante la giovane età, a vincere, in questi ultimi anni, quasi tutti i più importanti tornei mondiali e ad essere tra i numero uno nei ranking mondiali ATP. Ventisei anni fa nasce a Manacor, nell’isola di Maiorca e incomincia giovanissimo a giocare a tennis, all’età di otto anni con lo zio Toni, ex tennista, che da allora non lo lascerà più, diventando il suo allenatore ed ovviamente il suo più sincero supporter. Brucia tutte le tappe vincendo il suo primo match ATP nel 2002 diventando il nono under-16 a vincere un match nell’era open, piazzandosi al 200º posto nella classifica mondiale ATP. Rafa piace perché affronta ogni match con grande temperamento, si fa ammirare per la sua forza mentale e il suo approccio strategico alla partita, oltre che per le doti fisiche, che gli consentono di sferrare palle di servizio a 200 km orari. Velocità nella corsa, potenza muscolare, tenuta, equilibrio lo hanno reso un campione quasi invincibile. Nel gennaio 2004 a Miami affronta e batte il numero uno del mondo Roger Federer, dando così inizio alla più interessante rivalità del tennis contemporaneo. Sono gli unici due uomini della storia del tennis ad aver finito sei stagioni ai primi due posti delle classifiche. è emozionante vedere quando si affrontano, con i loro stili diversi, ma entrambi con una complicità e un fairplay che entusiasmano il pubblico. Rafa entra nella storia del Torneo Godò nel 2005 vincendolo un paio di settimane prima di aggiudicarsi il Roland Garros, diventando il primo giocatore spagnolo ad ottenere entrambi i titoli dello stesso anno. L’anno successivo replicò l’impresa e nel 2007 con la vittoria consecutiva numero 72 sulla terra battuta, lo spagnolo diventa il quarto giocatore in 55 anni a vincere per tre volte il torneo di Barcellona. Si devono aumentare i posti a sedere del centro di Barcellona RCT e si registra il record di presenze con oltre 120.000 spettatori. Nel 2009 Nadal si aggiudica il titolo del torneo per il quinto anno consecutivo, traguardo mai raggiunto da qualsiasi altro giocatore. Nel 2010 Nadal è assente ma l’anno successivo il maiorchino torna a prendersi lo scettro e va così anche quest’anno! Il crescente successo del torneo è sicuramente da imputare alla presenza di tutti i grandi del tennis che passano dal Godò, ma in particolare al grande Rafa, che calamita fortemente il pubblico, elettrizzando ogni partita. Grande tennis a Barcellona! (C.B.) 86 real club de tenis Sopra un’altra immagine dei proiettori Area (Disano) e le tribune del campo centrale. Sotto, l’area relax e business del Real Club di Barcellona riservata i giocatori professionisti e alle società sportive. › garantiscono la massima qualità della luce, mentre il puntatore graduato permette di orientare il fascio luminoso. Al Club i giocatori professionisti hanno a disposizione un villaggio con comfort e servizi esclusivi dove rilassarsi; per le società è stata predisposta un’area business per incontri di lavoro; è presente anche una via dedicata alla shopping. Il Real Club de Tenis, oltre a organizzare incontri internazionali, ospita un’eccellente scuola di tennis, punto di riferimento a livello internazionale ed è un circolo al quale anche i giocatori non professionisti possono iscriversi. I soci hanno a disposizione 19 campi (il diciannovesimo è l’unico in erba artificiale, per questo adatto anche per giocare a calcio o a basket), oltre a servizi aggiuntivi quali una palestra, una piscina, un centro di fisioterapia, una sala meeting e un ristorante. 87 News n e w s D AL M O N D O a cura di Greta La Rocca croazia Zagabria Un’atmosfera calda e accogliente nel nuovo Caffè Amadeus grazie all’illuminazione a Led che unisce risparmio energetico e comfort visivo Amadeus Basketball Mozart, il “Mozart dei Canestri”, era il soprannome dell’atleta croato Dražen Petrović. Ha iniziato la carriera sportiva a quindici anni, a venti già militava nella squadra allora campione di Yugoslavia, a ventitré giocava nel Real Madrid con un contratto da 4 milioni di dollari e a venticinque era nell’NBA, la lega professionistica americana. Considerato uno dei migliori cestisti europei, è morto all’età di 28 anni in un tragico incidente d’auto, il giorno dopo aver giocato una partita di qualificazione per gli europei con la sua nazionale. Per i croati è un eroe, è considerato il personaggio simbolo della loro giovane nazione e ancora oggi il 7 giugno, › In queste pagine, alcune immagini del Caffè Amadeus. L’impianto di illuminazione è stato recentemente ristrutturato. I vecchi apparecchi sono stati sostituiti con faretti a incasso per una luce diffusa, i LED rgb blu illuminano la parete del bar mentre i LED a luce bianca incassati a terra ridisegnano il profilo del bancone. 88 89 n e w s D AL M O N D O › giorno della sua morte, è giornata di lutto nazionale. A lui è dedicato il Caffè Amadeus, elegante punto di ritrovo all’interno di una zona turistica di Zagabria, situato in un complesso di edifici che ospitano anche il quartier generale della Cibona Zagabria, la squadra in cui ha giocato Dražen Petrović e il Museo dedicato alla memoria del grande cestista. Il bar era di proprietà del giocatore, quando morì la sua famiglia decise di rilevarlo. Recentemente è stato ristrutturato e dotato di un nuovo impianto di illuminazione. I vecchi apparecchi sono stati sostituiti con › Dražen Petrović in azione con la maglia dei New Jersey Nets. Il giocatore croato, soprannominato il “Mozart dei canestri”, scomparso nel 1993 era considerato uno dei migliori cestisti europei. Per i suoi connazionali è un eroe, simbolo della loro giovane nazione. A lui è dedicato il Caffè Amadeus nella zona più turistica di Zagabria. 91 Scheda tecnica ◗ Committente: Family Petrovicć n e w s D AL M O N D O ◗ Designer: S.L.M. ◗ Installatore: Kamgrad ◗ Progetto architettonico: Jasna Mjeda ◗ Progetto illuminotecnico: Telektra ◗ Prodotti: Q45 Rgb, Office 7 (Fosnova) › faretti Office 7 (Fosnova) a incasso fisso per una luce diffusa, studiati per unire risparmio energetico e comfort visivo. Faretti a incasso LED Rgb Q45 (Fosnova) illuminano con luce soffusa blu la parete del bar, mentre apparecchi a LED con luce bianca incassati a terra ridisegnano il profilo del bancone. Le tonalità beige e marrone contribuiscono a creare un’atmosfera calda ed accogliente. L’ambiente è luminoso, la luce naturale viene filtrata dalle vetrate, mentre gli arredi in laccato lucido riflettono l’illuminazione artificiale. Unico tocco di colore è dato dalle sedute in pelle verde che valorizzano le fotografie in bianco e nero appese alle pareti, sono immagini di Dražen Petrović scattate durante le partite di basket. 92 Il museo per un eroe dello sport Sopra, l’ingresso del Dražen Petrović Memorial Center, il museo dedicato alla memoria dell’atleta croato scomparso. Sotto, il centro di Zagabria e altre immagini del Memorial Center: la statua di Petrovic all’entrata, una sala interna che racconta la carriera del cestista, una fotografia dall’alto con a fianco la Cibona Tower, la torre più alta della città, e ancora un interno del centro. Nel Memorial Center dedicato a Dražen Petrović, il racconto della sua brillante carriera sportiva, testimoniato da medaglie, premi, targhe, si intreccia con la storia della sua vita. Anche Aleksandar, fratello maggiore di Dražen, è stato un famoso giocatore di basket e un allenatore di grande successo; grazie a lui Petrović ha imparato a giocare a pallacanestro. Diventato cestista di fama internazionale, durante la sua carriera Petrović ha stabilito nuovi standard di gioco. Il suo stile era prettamente individualista, ricco di uno-contro-uno, con un tiro perfetto e veloce, giocava spesso da playmaker anche se preferiva il ruolo di tiratore, leggendari erano i suoi tiri da tre punti. Ha militato nelle squadre croate del Šibenik e Cibona Zagabria, nel Real Madrid e nell’NBA, la lega professionistica americana, prima nel Portland e poi nel New Jersey. Il museo, voluto dalla Dražen Petrović Foundation che è guidata dai genitori Biserka e Jole, è il risultato di un lavoro che ha coinvolto anche il Governo croato, la città di Zagabria e il Museo dello Sport. è stato progettato dagli architetti croati Andrija Rusan e Niksa Bilic e si trova nella piazza Dražena Petrovića, una zona di forte richiamo turistico, vicino alla Cibona Tower, l’edificio più alto della città. 93 edia m i v o u N & e c u L Sfogliare i cataloghi Disano e Fosnova in modo snello e veloce, consultare APP Disano Il catalogo su iPad e iPhone rapidamente le schede tecniche, disporre dei dati di progettazione con un clic. Ora è possibile, grazie alle applicazioni per Ipad e iPhone, disponibili in quattro lingue (italiano, inglese, francese e spagnolo). Una schermata scura, in primo piano, un apparecchio Disano e la scritta Turn On: è l’homepage che accoglie gli utenti e li accompagna nel mondo virtuale. La navigazione inizia. È possibile scegliere tra diverse sezioni: Tecnica fornisce le schede tecniche, i cataloghi e tutti i dati necessari per sviluppare progetti di lighting design. I cataloghi sono divisi in prodotti Disano, Fosnova e a LED, per rendere la fruizione ancora più immediata; Tendenza è dedicata alla ricerca, allo sviluppo e alla produzione di prodotti di illuminazione d’alta qualità e alle applicazioni in vari settori; Cultura presenta le pubblicazioni di Disano Lighting Magazine, la rivista che racconta gli ultimi progetti illuminotecnici realizzati da Disano in tutto il mondo. Uno slide show fotografico mostra le realizzazioni più belle con le luci Disano: un racconto per immagini, una storia di luce ed emozioni. Ogni prodotto è accompagnato da informazioni dettagliate in modo da soddisfare tutte le esigenze di illuminazione per interni ed esterni. Tutti gli smartphone possono scaricare i cataloghi Disano e Fosnova dal sito www.disano.it 94 Archilight Un mondo di luce raccontato sul web Archilight è il primo web magazine, sponsorizzato dal Gruppo Disano Illuminazione, edito in italiano e in inglese, dedicato alla luce e ai suoi molteplici usi. È dedicato a tutti coloro che operano nei campi dell’illuminazione, del design, dell’architettura, della sostenibilità, delle tecnologie, dell’arte. Offre una rassegna d’idee e realizzazioni da tutto il mondo in cui l’illuminazione è usata in modo innovativo, con straordinari risultati tecnici ed estetici; intervista i protagonisti, i professionisti della luce; racconta le novità e le tendenze; dà spazio alla sostenibilità e alle tematiche green e presenta gli appuntamenti nazionali e internazionali più importanti, con approfondimenti e reportage. Speciali tematici presentano progetti illuminotecnici specifici per i diversi settori: la luce nelle scuole e istituti pubblici, l’illuminazione progettata per le strutture sportive e i grandi eventi, i LED e il retail, i beauty center e la luce diffusa per un’atmosfera rilassante… quotidiana sui social network (Facebook, Twitter, Google Plus, Linkedin, Pinterest). E, in collaborazione con il Gruppo Disano Illuminazione, il webzine è media partner dei più importanti appuntamenti nazionali e internazionali dedicati all’illuminazione. Archilight, racconta da vicino l’evoluzione della luce. www.archilight.it Iscriviti alla Newsletter Seguici su Archilight è uno strumento moderno, dinamico e in continuo aggiornamento. Comunica con release grafiche e newsletter quindicinali che presentano le news più interessanti e i progetti più belli ed emozionanti. Ha sviluppato una rete attiva e dinamica di relazioni e contatti in rete, grazie alla presenza 95 ia d e m i v o u N & e Luc Dialux Il software per progettare la luce Simulare l’illuminazione di un ambiente, calcolare e verificare tutti i parametri per impianti illuminotecnici per interni ed esterni, strade e gallerie, ottenendo risultati precisi secondo le ultime normative di settore. È possibile grazie a Dialux, il più importante programma di progettazione illuminotecnica e pianificazione luminosa, strumento di lavoro per architetti, light designer, esperti di illuminazione e arredoluce in tutto il mondo. La Disano Illuminazione dà la possibilità di scaricare gratuitamente il software Dialux completo di catalogo Disano e Fosnova. È sufficiente registrarsi o inserire username e password nel box d’accesso all’area riservata presente nella pagina dedicata su disano.it. A disposizione anche una guida virtuale. 96 I progettisti di illuminotecnica, in questo modo, possono disporre di un software e di un archivio costantemente aggiornato per scegliere i prodotti. Ciascun corpo illuminante presente nel programma è accompagnato da una descrizione dettagliata, completa di informazioni tecniche (potenza, intensità, flusso luminoso, diagrammi di luminanza, curve fotometriche isolux). I dati forniti da Dialux, nel formato ULD, indicano anche le geometrie tridimensionali degli apparecchi e la distribuzione della luce; sono disponibili ulteriori dati quali i fattori di manutenzione e i valori UGR, l’indice che valuta l’abbagliamento. Dialux è semplice da utilizzare, con un sistema di drag and drop consente di trascinare e posizionare le icone che rappresentano i corpi illuminanti e i sistemi d’illuminazione nei diversi punti della piantina per eseguire un calcolo completo dell’illuminamento delle superfici con dati illuminotecnici per il pavimento, il soffitto, ogni singola parete e i consumi degli apparecchi.