L`illuminazione pubblica
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L`illuminazione pubblica
SCIENZAeTECNICA L’illuminazione pubblica I primi esperimenti di illuminazione di strade ed edifici pubblici ebbero luogo nei primi anni del XIX secolo a Londra, in una piccola zona del centro della città. In quella circostanza vennero usate lampade a gas alimentate, mediante tubazioni simili a quelle installate per l’acqua, da un impianto centralizzato di grandi dimensioni. Il sistema ebbe successo e fu in breve adottato in altre zone della capitale inglese; successivamente, fu esportato in altre città inglesi e francesi, per approdare nel giro di pochi anni negli Stati Uniti, a Baltimora. In Italia i primi sistemi di illuminazione pubblica furono installati nelle maggiori città a partire dagli anni ’30. L’illuminazione a gas presentava però elevati costi e diversi inconvenienti tecnici, tra i quali la difficoltà a illuminare grandi edifici. La necessità di costruire complessi sistemi di tubature, inoltre, rendeva il sistema economicamente oneroso, e dunque ne limitava le possibilità di utilizzo ad alcune zone della città, non consentendo di raggiungere capillarmente tutta la rete viaria. Un profondo cambiamento avvenne nell’ultimo quarto dell’800. Gli sviluppi tecnologici legati soprattutto alla produzione e distribuzione di energia elettrica e l’invenzione della lampada a filamento incandescente resero disponibile un nuovo sistema di illuminazione pubblica, basato appunto sull’elettricità. Milano fu la prima città italiana, e tra le prime al mondo, a utilizzare l’energia elettrica per illuminare edifici pubblici: dopo alcune dimostrazioni (la prima delle quali nel 1877), non sempre coronate da pieno successo, la sera del 26 dicembre 1883 il teatro alla Scala fu illuminato da alcune migliaia di lampade a incandescenza. Nei mesi successivi furono illuminati elettricamente altri edifici limitrofi al teatro, quali la galleria Vittorio Emanuele, il teatro Manzoni e il ristorante Biffi, oltre ai portici e ai negozi del palazzo settentrionale Gustave Doré, «Il ponte di Westminster», 1872 [da London: A Pilgrimage (Londra: un pellegrinaggio) di Blanchard Jerrold e Gustave Doré] La prima dimostrazione pubblica dell’illuminazione a gas si tenne nel 1807 nel quartiere londinese di Pall Mall. Nel 1812, la Gas-Light and Coke Company ricevette l’incarico delle forniture di gas per i quartieri della City, di Westminster e di Southwark; sul ponte di Westminster furono collocate le prime lampade ad alimentazione gassosa. GIARDINA-SABBATUCCI-VIDOTTO • © 2010, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI L’illuminazione pubblica SCIENZAeTECNICA di piazza del Duomo. La tecnica di allora non consentiva di disporre della fonte di energia lontano dal luogo di utilizzo. Fu perciò utilizzata una centrale termoelettrica della società Edison, situata nell’area in precedenza occupata dall’ex Teatro Santa Radegonda (da cui prese il nome), collocata nel pieno centro della città, nelle vicinanze della Scala e degli altri edifici illuminati. Attraverso una rete di fili sotterranea la corrente vi veniva portata direttamente. L’illuminazione elettrica degli edifici pubblici si diffuse in Europa soprattutto a partire dall’ultimo decennio dell’800. Più lenta fu invece la sostituzione del gas per l’illuminazione delle strade. All’inizio del ’900 i consumi di elettricità per scopi pubblici erano ancora estremamente contenuti ed erano molto più bassi di quelli per l’illuminazione privata. Un incremento sostenuto – in misura però inferiore rispetto agli usi industriali e ai consumi domestici – si ebbe per tutto il primo quarantennio del XX secolo, con l’eccezione degli anni delle due guerre mondiali, quando si registrò un brusco calo a causa dell’oscuramento notturno delle città. Sempre all’inizio del ’900, si verificarono significativi e diffusi cambiamenti nella modalità di gestione dei servizi di illuminazione pubblica, che in tutta Europa erano affidati a società private. Di fronte alle alte tariffe applicate e sulla spinta dei partiti socialisti (cui spesso si affiancarono i radicali e i repubblicani), in molte città il servizio fu assunto direttamente dalle autorità pubbliche locali, attraverso le aziende municipalizzate. La diffusione dell’illuminazione artificiale cambiò profondamente abitudini e usi consolidati, rendendo la vita pubblica urbana meno dipendente dalla luce del sole e dalle stagioni. Essa rese frequentabili anche in orari non diurni strade e luoghi aperti e consentì di soddisfare le nuove esigenze delle città, come la valorizzazione degli edifici storici, la riqualificazione di interi quartieri e del paesaggio urbano. GIARDINA-SABBATUCCI-VIDOTTO • © 2010, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI Vincent Van Gogh, «Terrazza del caffè sulla piazza del Forum ad Arles», 1888 [Rijksmuseum KröllerMüller, Otterlo] Le feste notturne all’Esposizione universale di Parigi, 1900