Goethite,Ossidi.prov.Miniere di Brosso(To) scheda n 42

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Goethite,Ossidi.prov.Miniere di Brosso(To) scheda n 42
Museo del Liceo scientifico A. Avogadro MINERALI
a cura del Gruppo Mineralogico Basso Canavese
42
Scheda anagrafica n°:
61
Reperto:
Nome:
Goethite
Dal nome del poeta
Etimologia:
tedesco J.W. Gothe
(1749-1823)
(Lenz, 1806)
FeOOH
Formula chimica:
4,3
Peso specifico:
5 a 5,5
Durezza:
Gialla
Striscia:
Sistema di cristallizzazione:
Brosso
Ortorombico
I tre assi cristallografici sono
tutti di lunghezza diversa.
Due giacciono su di un piano
orizzontale, disposti
ortogonalmente, il terzo è
perpendicolare al piano dei
primi due.
La massima simmetria di
questo sistema si incontra in
cristalli che presentano tre assi
binari, tre piani e un centro di
simmetria.
Il minimo si ha con la
presenza di tre assi di
simmetria binari
Campione n° 187 della miniera
del Rio Marina dell’ Isola
d’Elba, particolare per
l’irridescenza
Dalla tinta oro al rosso
Classe:
Campione n° 61 della min. di
Ossidi.
Gli ossidi sono dei composti dell' ossigeno con elementi metallici e non metallici.
Vengono divisi in anidri (per esempio il quarzo, la cassiterite) e in idrati (l'opale, la
goethite, ecc.).
Gli spinelli (cioè il gruppo spinello-magnetite), che in certi vecchi libri formano un
gruppo indipendente, fanno parte degli ossidi. I diversi minerali di questo gruppo sono
spesso isomorfi.
Con i nuovi sistemi di classificazione, si colloca tra gli ossidi anche la wolframite.
La formazione e l'aspetto degli ossidi sono molto diversi.
Alcuni di essi hanno notevole interesse industriale e possono presentarsi
splendidamente cristallizzati in gruppi assai vistosi.
Alcuni ossidi sono scuri, altri perfettamente chiari
Translucida, opaca
Trasparenza:
Adamantina, submetallica, sericea
Lucentezza:
Perfetta
Sfaldatura:
Irregolare, rugosa
Frattura:
Rarissimi i cristalli prismatici striati verticalmente; di solito aggregati tabulari, aciculari,
Morfologia:
feltrati, botrioidali, stalattitici, oolitici e pisolitici di colore bruno.
Anche masse terrose porose e incoerenti.
La goethite forma spesso delle pseudomorfosi su cristalli di altri minerali e in
particolare di pirite, siderite, calcite e barite.
Bruno, nero
Colore:
Paramegnetica
Magnetismo:
Fe2O3 89,86%, H2O 10,14%
Composizione chimica teorica:
Dura, pesante, perfettamente sfaldabile e quindi apparentemente tenerissima, quasi
Proprietà
untuosa; traslucida in lame sottili, con lucentezza sericea, opaca in massa; polvere
chimiche e
giallo-bruna.
fisiche :
Solubile lentamente in acido cloridrico; quasi infusibile, diventa magnetica dopo un
riscaldamento prolungato.
Attaccata lentamente dall'acido cloridrico concentrato a freddo, mentre quello caldo è
Trattamenti:
più attivo.
Anche l'acido ossalico l'attacca lentamente ed è più attivo se la goethite è sotto forma
terrosa o spugnosa (limonite).
Invece i cristalli brillanti sono molto poco attaccati dall'acido cloridrico come l'ematite
che può trovarsi nei campioni provenienti dal Colorado, la cui matrice è amazzonite
quarzo affumicato.
Inoltre i cristalli di goethite del Colorado vengono resi più brillanti usando acido fluoridrico diluito (2 parti di acido ed 1 di acqua, in volume), ma bisogna tenere conto che
quest'acido attacca rapidamente i feldspati presenti.
Manganite, lepidocrocite, ematite.
Minerali simili:
Durezza (manganite), densità (ematite), raggi X e reazioni chimiche.
Differenze:
Secondaria. Costituente importante della "limonite" e delle ocre: la prima è una roccia di
Genesi:
tipo chimico formatasi in ambiente ossidante a spese di minerali di ferro o precipitata
direttamente in bacini ristretti ("ferro delle paludi"); molto rara come minerale primario in
alcune pegmatiti.
Siderite pirite, ematite,
Paragenesi:
E' presente nei depositi mineralizzati associata ad altri minerali come in Alsazia-Lorena,
Località:
in Francia, nella Vestfalia (Germania), a Cuba, nel Lago Superiore in RFT e RDT
(Siegerland, Schwarzwald, Harz Erzgebirge), in Gran Bretagna (Cornovaglia).Grandi
depositi a Cuba, nel Labrador (Canada).
Per i collezionisti, sono da ricordare le belle druse di piccoli e nitidi cristalli di Príbram in
Cecoslovacchia, delle miniere Jackson e Superior nel Michigan (USA); splendidi cristalli
appiattiti, lunghi fino a 5 centimetri, formano attraenti rosette o covoni su cristalli di
quarzo e feldspato di piccole geodi di una pegmatite nell'area di Crystal Peak nel
Colorado; cristalli lucenti provengono anche da Botallack e St. Just in Cornovaglia.
In Italia:
L'idrossido di
ferro:
Storia:
Usi:
Miniere di
Brosso:
In Cornovaglia (Gran Bretagna), nell'URSS e presso il Pikes Peak (Colorado, USA).
Comune anche nei depositi ematitici del lago Superiore (USA). Messico, Australia, ecc.
Si trova nella zona superficiale di giacimenti di minerali di Ferro: a Traversella e a
Brosso (il campione esistente N° 61 nel Museo del Liceo Scientifico A. Avogadro) in
provincia di Torino; a Ollomont. e S. Marcel in Val d'Aosta; nella miniera di Vassera a
Induno Olona, (Varese), a Pezzase in Val Trompia; a Sondalo (Sondrio).
Nel Vicentino, Goethite in masserelle globulari o mammellonari di colore bruno scuro si
trova nelle cavità e nelle fessure di materiali vulcanici basaltici delle cave di Alvese
(comune di Nogarole Vicentino) e anche nella cava di Caolino della Valle dei Mercanti
(comune di Torrebelvicino). Nel Trentino in forma-concrezionata e di colore nerastro è
presente nella miniera Emery a Vignola e nella miniera Cinquevalli a Roncegno in Val
Sugana.
A Comeglians (Udine) la Goethite è segnalata come pseudomorfosi di cristalli di Pirite e
in forma concrezionata a Cave di Predil
All'Isola d'Elba la si trova in bei cristalli e in forma di concrezioni nella miniera di
Rio Marina ( Campione esistente N° 187 nel Museo del Liceo Scientifico A.
Avogadro) ed in quella di Calamita.
In Sardegna nella miniera Salaponi a Gonnosfanadiga (Cagliari) e in forme anche
stalattitiche a Perda Niedda (Domusnovas).
La si ritrova in varie miniere dell'arburese e dell'iglesiente quali: Monteponi,
Montevecchio, Telle, Ingortosu, Su Zurfuru, Candiazzus, Tiny e Arenas, Campo Pisano.
Ritrovata anche nelle miniere di Canaglia (Sassari) e Argentiera (Nurra di Sassari).
Si presenta in natura sotto tre distinte modificazioni.
La goethite, cosi denominata per onorare la memoria del grande poeta tedesco W. Goethe
che fu nei suoi scritti sempre sensibile alle cose della natura, è la più importante e diffusa.
Ortorombica, la goethite è abbastanza rara in cristalli distinti, che sono prismatici o
aciculari, isolati o riuniti in ciuffi e lucenti, ed è molto più frequente in aggregati feltrati e
vellutati, spesso anche botrioidali, stalattitici, fibroso-raggiati fino a terrosi, con colore da
marrone chiaro a bruno nerastro.
Si trova spesso nelle cavità della limonite e veniva considerata una volta come una delle
sue varietà.
È stata identificata nel 1806 come un nuovo minerale, denominato goethite in onore del
celebre poeta tedesco Johann W olfgang Goethe, che era un grande collezionista di
minerali.
È simile alla limonite per colore e composizione chimica.
A differenza di questa, essa di solito forma anche minuscoli cristalli aghiformi. La
varietà detta
( blenda di velluto), che si trova a Pribram in Boemia, si distingue per il suo colore bruno
ruggine e soprattutto per la bellezza dei suoi cristalli che fanno pensare alla dolcezza del
velluto.
Importante minerale di ferro; alcune ocre hanno anche un impiego come coloranti.
Alcuni bei cristalli di Goethite provenienti dal Brasile vengono lavorati come gemma.
Goethite e Lepidocrocite a-Fel'O(OH) e y-Fel'O(OH) rombico Questi due minerali
vengono descritti assieme dato che è praticamente quasi impossibile distinguerli
macroscopicamente l'uno dall'altro.
Sono presenti ovunque sotto forma di incrostazioni, patine, stalattiti, concrezioni
variamente colorate che possono superare il metro di altezza.
Spesso, specie nelle gallerie più vecchie, le volte sono completamente tappezzate da
queste concrezioni che, assieme alle pozze di acqua colorate di rosso per la presenza di
sali di ferro, contribuiscono a creare un effetto veramente notevole e singolare.
Ferro:
Come
raccogliere:
Buoni campioni di goethite, piccoli, ma di notevole effetto estetico, costituiti da aggregati
di esili cristalli aciculari di colore marrone, con lucentezza scricea, che rivestono
completamente o in parte cristalli pentagonododecaedrici di pirite, provengono dal livello
373 "Tamietto" della sezione Salvere.
La goethite si trova in geodi entro un ammasso di pirite granulare in via di alterazione,
con quarzo in piccoli cristalli (2 - 3 cm), ialini o lievemente colorati in rosa, siderite in
grossi cristalli lenticolari completamente alterati, pirite in cristalli pentagonododecaedrici.
Altri ottimi campioni di goethite, in ciuffi raggiati di colore marrone, con lucentezza
sericea e della lunghezza di alcuni millimetri, provengono dal livello 365 "Ribasso
Tamietto" della sezione Salvere, dove rivestono i cristalli di calcite e di siderite all'interno
delle geodi. Altri campioni abbastanza interessanti, in cui la goethite, in sferette
cristalline di dimensioni millimetriche è associata ad aghetti di boulangerite, provengono
dai livelli "S. Giacinta" e "S. Giuseppe".
Il ferro è uno degli elementi più diffusi:
è molto abbondante in natura e, oltre che nella litosfera, esiste in tracce nell'uomo
(emoglobina del sangue), nelle verdure (spinaci, lattuga, orzo); parecchie pietre preziose,
come zaffiro, acquamarina, topazio azzurro, turchese, spinello, hanno come componente
il ferro.
E’ un metallo color grigio, malleabile, tenacissimo, duttile e saldabile con se stesso;
cristallizza nel sistema cubico. Ogni tonnellata delle rocce della litosfera contiene in
media cinquanta chilogrammi dell' elemento. Olivina, pirosseni, anfiboli, miche, cloriti
sono i minerali più frequenti delle rocce eruttive che contengono ferro.
Le rocce eruttive sono quelle che si sono formate per solidificazione del magma di cui
era costituita la Terra; sono le rocce originarie della solidificazione del nostro pianeta (ve
ne sono però anche di solidificate in epoca posteriore alla formazione del pianeta).
Le rocce eruttive più ricche di ferro sono anche più dense delle altre.
Poiché è noto che gli strati più interni del nostro pianeta sono più densi di quelli
superficiali, si può dunque ritenere che questa .maggiore densità sia prodotta da una
grande abbondanza di ferro.
Il centro dovrebbe essere addirittura costituito da ferro con una piccola percentuale di
altri elementi pesanti, come nichel, manganese, cobalto ecc. Una forte percentuale dei
meteoriti che cadono sulla terra è costituita da masse di ferro mescolato a nichel; essi
potrebbero dunque costituire un campione dell'interno del nostro pianeta.
Infatti si ritiene che i meteoriti siano i frammenti di un astro che si è disgregato.
Il nostro pianeta è dunque una riserva inesauribile di ferro; anche se non potremo mai
raggiungere il suo interno abbiamo a disposizione, nelle rocce che affiorano alla
superficie, una riserva forse più che sufficiente a coprire tutti i nostri fabbisogni per tutta
la vita futura
dell'umanità.
Le proprietà meccaniche del ferro e delle sue leghe lo hanno reso necessario allo
sviluppo della civiltà; quei popoli che hanno imparato a estrarlo dai minerali e a
lavorarlo hanno conquistato gli altri che non conoscevano ancora queste tecniche.
Come abbiamo visto, il ferro è uno degli elementi più abbondanti e diffusi sulla Terra;
precisamente il quarto dopo l'ossigeno, il silicio, l'alluminio, ma è il primo per
importanza industriale, il più usato e viene prodotto in quantità enormi; è inoltre il
metallo pesante più a buon mercato: certe sue leghe speciali sono però più care dell'
oro.
I minerali utili per la metallurgia, che cioè hanno una importanza industriale, sono ossidi idrati e carbonati che per riscaldamento danno ossidi: il più importante è l'ematite,
seguono le limoniti e le ocre, la magnetite e, meno importante, la siderite; si sfruttano
anche le ceneri di pirite usate nella fabbricazione dell'acido solforico.
Il ferro chimicamente puro non ha alcun interesse, tranne che per particolarissimi usi.
Viene impiegato sempre in lega con numerosi altri elementi fra cui carbonio, presente
in tutti gli acciai (0,001 + 1,7 %) e le ghise (l, 7 + 6,4 %). Il ferro puro ha tanto poca
importanza che è ora universale consuetudine chiamare acciai anche leghe con minime
percentuali di carbonio, che prima venivano denominate ferri dolci.
Data:
Le miniere da cui si estraggono i minerali di ferro sono di due tipi: «a cielo aperto» e
«in galleria ».
Le miniere a cielo aperto sono le più facilmente sfruttabili perché permettono l'impiego
delle grosse macchine scavatrici.
Non richiedono tecniche particolari o impianti ausiliari che sono invece indispensabili
per quelle in galleria (sostegno delle volte, sollevamento, illuminazione, aerazione
ecc.).
Il minerale, così come viene estratto, viene portato al luogo di carico e spedizione con
vagoncini o nastri trasportatori lunghi anche alcune centinaia di metri e, generalmente,
non subisce
trattamenti particolari, che si preferisce fare invece, come vedremo fra poco, con
maggiore economicità in sede di utilizzazione.
Gli impianti siderurgici però, non sorgono sempre in prossimità delle miniere. Il luogo
della loro costruzione viene scelto in base a esigenze ben precise: facilità di
rifornimento di materia prima; brevità di percorsi nel caso che questa debba essere
inoltrata per via di terra.
07/01/02--09/12/06