QUI MENAGGIO Marzo 2010 (1.8 Mb - pdf)

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Anno VIII - Numero 1 - Marzo 2010
Notiziario del comune di Menaggio - Via Lusardi, 26 - 22017 Menaggio (CO) - Registrazione del Tribunale di Como n. 3/2003
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento postale - 70% - DCB COMO - Direttore Responsabile: Alberto Bobba - Grafica/Stampa: www.nuovaera.info
Il lungo lago
è libero!
Carissime concittadine, carissimi concittadini, sono trascorsi alcuni, tanti
mesi, dall’ultimo incontro e scambio
di opinioni avvenuto tramite il nostro
giornalino e molti di Voi si saranno
chiesti come mai di questo ritardo .
Per precisa scelta dell’Amministrazione comunale, considerato il particolare momento economico di recessione
generalizzata, in cui tutto si deve ponderare, soprattutto le spese, abbiamo
deciso di uscire con la pubblicazione
del “Qui Menaggio” solamente 3 volte all’anno.
Ci si è messa poi di mezzo anche la
tecnologia. Bella cosa l’informatica
ed i computer ma quando decidono
di “saltare”, lo fanno senza preavviso
e soprattutto senza alcuna possibilità di poter riparare il danno. E’ successo così che tutto il lavoro, di un
intero numero, sia malauguratamente
scomparso nel nulla. Lascio a Voi immaginare che cosa possa aver detto e
fatto l’amico Spaggiari quando se ne è
accorto. Doppio lavoro ma finalmente siamo pronti a raccontare: fatti e
misfatti; suggerimenti e critiche; attività culturali e sportive e a proposito, iniziamo proprio dallo sport, con
i complimenti all’A.C Menaggio per la
partecipazione al campionato di Promozione, così come alle ragazze della
pallavolo che si stanno distinguendo
nel relativo torneo provinciale e non
dimentichiamo i canottieri che hanno
portato alcuni atleti ai vertici nazionali ed internazionali. Meno fortuna
hanno avuto in questo lasso di tempo
gli Amici di Croce e del CSI, ma per
loro il tempo sarà foriero di soddisfacontinua a pag. 2
sommario
in primo piano
6
8
IO NON
RIFIUTO,
IO RICICLO
SUMMER
SCHOOL
11
31
ASSOCIAZIONE
ARTE LARIO
SOCCORSO
ALPINO
segue da pag. 1
zioni, ne sono certo.
Complimenti anche agli altri nostri
atleti, di cui purtroppo non ho molte
notizie (per colpa mia).
Complimenti anche al CAI, nelle sue
varie sfaccettature ed attività, dove
molti dei nostri istruttori si stanno distinguendo per alta professionalità.
Una particolare menzione onore all’attività dell’Oratorio, che cresce i nostri
figli.
Ci siamo lasciati in procinto di ritornare al voto amministrativo e ci
ritroviamo oggi con la stessa maggioranza consiliare surrogata dall’innesto
di volti ed idee nuove. Cambiata è
pure la minoranza e cambiato è pure il
rapporto all’interno del consiglio comunale, dove la dialettica non è certo
mancata. Inutile dire che rinnovo calorosamente l’invito alla popolazione
a partecipare a questi momenti di
confronto, anche se comprendo che
l’assenza non sia dovuta a mancato interesse ma alla fiducia che la popolazione votante ripone nell’Amministrazione comunale. Per questo ringrazio.
Troverete all’interno del giornalino
alcuni spazi giustamente riservati ai
componenti dell’opposizione. Siamo
certi che saranno suggerimenti costruttivi e non solo critiche infondate,
per il “ bene comune”.
Permettetemi però, a questo, punto
una breve considerazione sull’atteggiamento assunto dalla minoranza in
questi mesi: “Dio salvi la Regina”, cantano gli Inglesi; “Dio salvi la minoranza
consiliare”, dico io insieme a tutti i menaggini. Spesso sono assalito da dubbi
sconfortanti: ma come abbiamo potuto amministrare per anni senza i loro
insegnamenti? Ma come ho potuto
farcela senza di loro? Mi consolo pensando che, invero, fin qui, hanno molto
polemizzato con la solita verbosità e
prolissità inconcludente, senza aver
mai proposto nulla di concreto, di
realizzabile. Mi rinfranco pensando
2
DALLA CASA COMUNALE
che, d’altra parte, cinque anni di amministrazione e di realizzazioni e di fatti
sono sotto gli occhi di tutti e che il voto
dello scorso giugno, beh, vorrà pur dire
qualcosa. E allora nessuna preoccupazione in tal senso: siamo troppo impegnati a
FARE ed a far BENE. Siamo convinti, per
averlo verificato alla prova delle Urne,
che alcuni chiacchierano ma gli ELETTORI
SCELGONO.
Nel frattempo ha riaperto il Lido Giardino e l’estate turistica ha viaggiato a gonfie
vele. Abbiamo tutti notato quanti turisti
cenavano nei nostri ristoranti e quanti
hanno partecipato alle varie iniziative
della Pro Loco o quanti solamente passeggiavano sul lungo lago o hanno fatto
un giretto sino a Tremezzo sul trenino (a
proposito quante polemiche per un’iniziativa meravigliosa).
Da novembre in poi, quà, qualcosa è
cambiato.
Per svariate motivazioni si è vista sempre meno “gente” nel nostro paese. Per
questo stiamo analizzando e lavorando
con le varie associazioni e con la “politica” per ampliare il periodo turistico
ricettivo così importante per la nostra
economia, per far ”Vivere Menaggio”.
Economia che significa anche risparmio per le nostre famiglie. Ecco allora
l’interessamento per cercare di diminuire la pressione fiscale sui cittadini
per lo smaltimento dei rifiuti. Siamo in
prima fila nello studio di “possibilità
alternative”all’attuale sistema per cui,
per noi la smaltimento dei rifiuti è solo un
onere e per altri è una vendita di materie
prime, con relativi guadagni. Contateci,
non ci arrenderemo facilmente.
Per ultimo, per non abusare del Vostro
tempo e della Vostra sopportazione,
perché potremmo parlare per intere
pagine del PGT, della ex-cava di Nobiallo, della scuola materna (chiusi i lavori
interni si provvederà all’ultimazione di
quelli esterni) e di tantissime altre iniziative in atto - a proposito avete potuto
vedere le piazzole dei bus di nuovissima
realizzazione, non sono poi così mal concepite e realizzate? vero? - parliamo, invece, un attimo della spasmodica attesa
che pervade tutta la maggioranza. Entro
il mese di marzo dovremmo ricevere
dalla Regione Lombardia la comunicazione, speriamo positiva, del contributo richiesto per un’opera fondamentale
per il nostro paese, inizio di un effetto
domino su altre fondamentali iniziative
(leggasi scuole) che è il rifacimento del
campo sportivo con annessi parcheggi
sotterranei, servizi sportivi, viabilistici
e di produzione energetica alternativa a
servizio di impianti pubblici comunali.
Ringrazio tutti per l’attenzione, rinnovo
a tutti i miei più fervidi auguri perché
questo prossimo futuro possa portare
benessere e salute a tutti noi rinnovo la
mia personale disponibilità all’ascolto.
Il Vostro Sindaco Alberto Bobba
Gli anziani applaudono i missionari laici
consegnato il premio Santo Stefano
Anche quest’anno in occasione
della Festa degli Anziani presso
l’Albergo Victoria dove, dopo la
Messa, si sono radunati in quasi
300, è stato consegnato il Premio Santo Stefano – Comune di
Menaggio (con nuovo look). Il
riconoscimento è stato assegnato ai nostri missionari laici (coincidenza ha voluto che fosse la
giornata cristiana “Missioni senza Confini”) Giuseppina Selva,
che opera da circa trent’anni in
India occupandosi di bambini negli ospedali e Tino Ortelli che già
nel 1991 ha seguito Padre Ugo in
Perù nell’ospedale di Chacas. In
questa circostanza è stato distribuito un volantino con il nuovo
programma predisposto dalla
Commissione Anziani in collaborazione con le Associazioni di
Volontariato che operano sul territorio, in cui spiccano alcune novità, come l’organizzazione per
assistere a rappresentazioni teatrali alla “Scala”, buoni sconto
nel supermercato menaggino “Il
Pellicano”, riservato ai possessori
della Carta d’Argento, ed altre
future iniziative quali il trasporto dalle varie frazioni al centro in
giorni prestabiliti ad opera di volontari che hanno giàdato la loro
disponibilità, così preziosa ed apprezzata, per questo servizio.
Donata e Paola
Nella luminosità di una giornata
ventosa ma non fredda di ottobre, abbiamo ritrovato l’atmosfera calda ed amichevole nei saloni
dell’albergo Victoria. Il panorama
incantevole del nostro stupendo
lago ha fatto da cornice, tersa e
bellissima, alla nostra festa. Ringraziamo ancora sentitamente
ancora tutti gli organizzatori. E’
stata veramente una festa gioiosa che ha rallegrato tutti i partecipanti. Il Signore Vi rimeriti e Vi
protegga con le Sue benedizioni
celesti. Grazie anche per le altre
iniziative e gli incontri favorevoli
ad un “tramonto” più sereno. A
nome di tutti.
Lidia Castelletti in Baratelli
Per quest’anno: stessa spiaggia, stesso mare
“La Romagna è la terra dell’ospitalità e del divertimento: mare, relax e buona cucina”.
Così recitava il depliant dell’Albergo Missouri di Igea Marina e così è stato. Quest’anno
si è cambiato mare e con nostro grande piacere è stato veramente un soggiorno positivo. Non tutti pensavano che lasciare la vecchia strada per la nuova fosse una buona idea
ma tutti, alla fine, sono stati veramente soddisfatti e contenti tanto che abbiamo già
riservato per il prossimo maggio 2010: stessa spiaggia, stesso mare e lo stesso albergo.
Sperando solamente che il Buon Dio sia clemente col tempo, come lo è stato quest’anno, per cui a noi resta solo il desiderio di ritornare per trascorrere ancora quindici giorni
di riposo e allegria, conditi dalla buona cucina della famiglia Magnani.
Donata e Paola
Mi ha colpito la frase pronunciata da una delle accompagnatrici durante il viaggio di
ritorno dal soggiorno marino. Diceva, più o meno, così : “ ….. non ho mai visto in questi
ultimi cinque anni gli anziani di Menaggio così soddisfatti e contenti”. Non che le altre
volte ci si sia trovati male ma l’accoglienza, il trattamento famigliare, il calore tutto
romagnolo ed una formidabile cucina, hanno fatto sì che questa vacanza marina sia stata
una delle più belle. Anche il bel tempo ci ha dato una mano: eccetto due giorni piovosi
e qualche pomeriggio un po’ imbronciato, un bel sole ci ha accompagnato durante le
ore trascorse in spiaggia. Doveroso un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale ed a tutti coloro che hanno collaborato e ci hanno accompagnato e seguito con
molto affetto. L’augurio spontaneo è che si continui così e quindi un arrivederci all’anno
prossimo con l’auspicio per tutti per una duratura e serena salute.
Capogruppo Federico Salici
DALLA CASA COMUNALE
3
Guerre, migrazioni e crisi economica
e ora ci tolgono anche il crocefisso...
Malgrado siano passati quattro
mesi dalla ricorrenza del quattro novembre, pubblichiamo di
seguito il testo del discorso letto
dal sindaco Alberto Bobba. Oggi,
come ogni anno, celebriamo la
ricorrenza, onorando le Forze Armate e ringraziando quei nostri
avi che, novant’anni fa, hanno
sofferto, combattuto e sono morti
per l’Unità della Patria e la Libertà
dei suoi cittadini. Uomini del sud a
fianco di quelli del nord, uniti da
un unico sentimento di amore per
la Libertà, fino a donare la propria
vita, accomunati dalla voglia di respingere il nemico invasore oltre i
confini. Oggi, dove le popolazioni
sono assolutamente eterogenee e
multirazziali, dove i confini fra gli
Stati sono, in molti casi, solamente delle linee tracciate sulle carte geografiche, parlare di difesa
dei confini sembra anacronistico
o quanto meno tardivo. E’ infatti
evidente che un’invasione, silenziosa quanto si voglia, di genti con
altri usi, costumi e religioni c’è stata; così com’è evidente che tutto
ciò ha acuito alcuni conflitti, sociali
ed economici soprattutto, specialmente nelle aree metropolitane
ma anche in quelle periferiche col
rischio di portare al fallimento del
vivere comune e della società civile, quando alla giusta accoglienza
si sostituisce la rassegnazione. Ecco
allora che ricuperare il sentimento
comune di Patria, nel ricordo dei
Caduti di tutte le guerre, diventa
non solo importante ma oltremodo necessario. In questo contesto
permettetemi di ricordare che fra
due anni ricorrerà il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia e che il 4 novembre 1918
si completò l’unità territoriale della Nazione. A distanza di 150 anni
e di 90 anni da quegli eventi, vale
la pena spendere qualche minuto
di riflessione per verificare a che
punto siamo. Si dice che la Storia
4
DALLA CASA COMUNALE
sia maestra di vita, sarà proprio
vero? Dopo il Risorgimento e la
Grande Guerra, eventi gloriosi
ma insieme tragici, una dittatura,
un’altra guerra, una guerra civile
e altri lutti, dolori, distruzioni e
spargimenti di sangue. Una lunga
e lenta ricostruzione, non priva di
ombre e di violenze; il terrorismo,
gli anni di piombo e poi il dissesto
di Istituzioni, bene o male consolidate, che ci avevano accompagnati fuori dal peggio e quindi un
nuovo tentativo di ripresa. Fin qui,
sinteticamente e per titoli, gli avvenimenti che ci portano all’oggi,
dove le prospettive sono tutt’altro
che confortanti. Attanagliati da
una crisi mondiale economico-finanziaria che sarà ancora difficile,
lunga e dura da superare; minacciati sempre da bolle finanziarie
che potrebbero scoppiare qua e
là; con un’Europa di basso profilo e corto respiro che non vuole
avere una visione globale della situazione interna ed internazionale ma dove ogni nazione pensa al
proprio tornaconto personale ed
immediato; dove un organismo
interno ad essa ma estremamente
importante come la “Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”, si permette un’inqualificabile ingerenza
politica, con la scioccante sentenza
di dover togliere il “CROCEFISSO”
dalle scuole italiane, contravvenendo non solo a quanto sottoscritto con il “Concordato” fra lo
Stato Italiano e lo Stato Città del
Vaticano del 1929 e sancito dalla
Costituzione Italiana; ma contravvenendo soprattutto alla volontà
di milioni di italiani che credono
nella pace e nell’amore di cui il
Crocefisso è segno e simbolo; con
un’America che sembra vacillare
nella propria leadership e lo dico
sinceramente dispiaciuto perché
in tanti, trasversalmente, abbiamo creduto nel nuovo Presidente,
cui è stato assegnato un premio
Nobel per la pace, preventivo, con
il risultato di metterlo in evidente
e grave difficoltà; dove la politica
delle mani tese non solo non ha
dato i risultati sperati ma al contrario, in alcuni casi, ha rinvigorito
la prepotenza e l’aggressività degli stati canaglia. Ecco, in questa
situazione, non è facile agire e
sperare. Intanto si continua a morire; come a Kabul, dove vittime
innocenti di un odio disumano e
senza senso, perdono la vita nel
tentativo di ristabilire un minimo
di ordine, di convivenza civile, di
pace duratura. O come in Sudan,
dove Missionari religiosi e laici,
impegnati allo spasimo nel soccorrere ed alleviare le sofferenze
di popolazioni martoriate da dittature feroci e da guerre tribali
senza fine, vengono crocefissi solo
per l’appartenenza ad un’altra
razza e ad un’altra religione. Tutto questo nel silenzio indifferente
della nostra stampa, troppo indaffarata ad infilarsi fra le lenzuola
e le mutande di personaggi più o
meno politici, più o meno di alto
livello, non importa chi sia, pur
che faccia pettegolezzo e tiratura,
salvo poi inscenare piagnistei sulla
“libertà di Stampa”. Ma arriviamo a parlare di casa nostra, dove
le cose non vanno meglio, perché
la Politica, quella con la “P” maiuscola, fatta di scontri ideologici,
filosofici, culturali, programmatici, scontri molto duri ma concreti
e fattivi, è stata sostituita dalla
denigrazione e dalla calunnia nei
Crocefisso imbavagliato a scuola?
il comune di Menaggio dice di no!
segue da pag. 4
confronti dell’avversario per delegittimarlo, indipendentemente da ogni altra considerazione,
infischiandosene degli interessi
legittimi, reali e concreti del popolo elettore, definito sovrano
solo per una falsa retorica, scritta ma non applicata. E allora
viene da chiedersi: ne valeva la
pena di tanta sofferenza, di tanto dolore, di tante distruzione,
di tanto sangue, di tanti sacrifici? Senza falsa retorica, rispondo: SI’! Perché da tali esempi, in
giorni di guerra come in giorni
di pace, possiamo trarre segni
per comportamenti corretti, leali, onesti, per raddrizzare una
situazione che così non potrà
andare avanti a lungo. Un’ultima considerazione che ci riguarda direttamente. Perfettamente
coscienti del nostro compito, in
una situazione generale non facile, costantemente impegnati
giorno per giorno nell’affrontarla nel migliore dei modi, rivolgo un invito a tutti, a ciascuno di Voi, anche a coloro che
pur d’accordo magari lasciano,
per una collaborazione aperta e
sincera, che prescinda da personalismi sterili e non guardi solo
all’interesse del proprio orticello ma fondi le proprie motivazioni solo ed esclusivamente in
un forte e profondo sentimento
di appartenenza alla nostra comunità per il bene comune della
nostra Menaggio. Saluto e ringrazio tutti Voi presenti a questa cerimonia, le Autorità Militari e Religiose, i rappresentanti
delle Istituzioni, i rappresentanti d’Arma e del Volontariato, la
Scuola, le Maestre e gli Alunni.
Viva l’ITALIA Viva le FORZE ARMATE
Alberto Bobba
Il Consiglio Comunale di Menaggio, vista la sentenza del
3/11/2009 con la quale la Corte
Europea per i Diritti dell’Uomo
afferma come “l’esposizione del
Crocefisso nelle aule scolastiche
dello Stato Italiano costituisca
una violazione dei diritti fondamentali in quanto si limita il diritto dei genitori di educare i loro
figli secondo le convinzioni e il
diritto degli scolari di “credere”
o “non credere”
• respinge fermamente tali mo-
tivazioni ritenute prive di fondamento e radicalmente antieuropee ed antistoriche;
• ritiene il crocefisso un simbolo forte d’identità nazionale per
rappresentare la cultura, l’eredità comune che ha unito il continente europeo nelle condivise
radici cristiane;
• sottolinea il messaggio positivo insito nella morale della fede
cristiana che trascende gli stessi
valori costituzionali ed il ruolo
della religione nella storia italiana ed il suo radicamento nella
tradizione del paese;
• rimarca come la croce di cristo
rappresenta valori naturali che
vanno al di là del suo significato
religioso e comunica un umanesimo che ha come fondamento la
civile convivenza di popoli e culture diverse;
• approva l’iniziativa del governo italiano affinchè ricorra nelle
sedi deputate avverso questa ingiusta sentenza;
• impegna il presidente e la giunta a sostenere ogni iniziativa volta a difendere il crocefisso quale
segno fondamentale della cultura e dell’identità nazionale e a
tutelare nei modi più appropriati
un simbolo irrinunciabile della
propria identità e della millenaria tradizione cristiana;
• si impegna a mantenere e diffondere l’esposizione del crocefisso in tutte le scuole pubbliche
di ogni ordine e grado ed in tutti
gli edifici e locali pubblici.
DALLA CASA COMUNALE
5
Non rifiuto: io riciclo!
la differenziata cresce ma non basta
Nella tabella a fianco troverete i dati
relativi alla raccolta dei rifiuti effettuata nell’anno 2008. I quantitativi,
espressi in chilogrammi, ci mostrano le reali dimensioni dell’ “affare rifiuti” a livello locale e, forse o
almeno in parte, possono aiutarci
a capire l’elevato costo che grava
sulle nostre spalle di contribuenti
relativamente agli oneri derivanti
dalla raccolta e dallo smaltimento
dell’immondizia quotidianamente
prodotta nelle nostre abitazioni.
Analizzando nel dettaglio tali
dati, non possiamo che apprezzare la continua crescita della raccolta differenziata che ci ha portato,
nell’anno 2008, a raggiungere l’interessante percentuale del 29% rispetto al quantitativo globale dei
rifiuti raccolti, segno tangibile di
un’aumentata sensibilità da parte
della popolazione riguardo a questo tema tanto delicato e di rilevante impatto ambientale.
Complimenti, pertanto, ai Menaggini virtuosi che, con il proprio impegno quotidiano, hanno contribuito e contribuiscono alla buona
riuscita della raccolta differenziata
sul nostro territorio.
Tanto è stato fatto ma la strada è
ancora lunga e, di fatto, ognuno di
noi è chiamato ad impegnarsi per
fare di più e meglio…
Differenziare i rifiuti all’origine è il
contributo che ognuno di noi deve
elargire all’ambiente in cui vive al
fine di preservarlo dall’inquinamento e, soprattutto, dal continuo
6
DALLA CASA COMUNALE
RACCOLTA RIFIUTI ANNO 2008
KG
Produzione pro capite
kg/abitante/giornaliero
1.476.100
97.450
1.573.550
1,25
0,08
1,33
KG
Produzione pro capite
kg/abitante/giornaliero
RIFIUTI
NON DIFFERENZIATI
Rifiuti solidi urbani
Ingombranti
TOTALE
RIFIUTI DIFFERENZIATI
Vetro
Carta
Metalli
Plastica
TOTALE
237.967
199.300
11.000
25.000
473.267
0,20
0,06
0,93
0,02
0,39
Produzione pro capite
kg/abitante/giornaliero
Frigoriferi
Pile (anni 2005-2007)
Legno
Vegetali
TOTALE
3.870
210
3.000
160.000
167.347
Totale raccolta NON DIFFERENZIATA
Totale raccolta DIFFERENZIATA
TOTALE GENERALE
prelievo di materie prime, concorrendo a dare nuova vita a materiali
preziosi già usati ma riutilizzabili in
altre forme che, altrimenti, andrebbero persi nelle forme classiche di
smaltimento (incenerimento, stoccaggio in discarica, ecc.).
“RICICLARE = RIVIVERE”, in questa Guida pratica alla Raccolta Differenziata, distribuita alle famiglie
nei mesi scorsi, troverete preziosi
consigli pratici per il corretto smaltimento dei vostri rifiuti.
Questa Amministrazione ha voluto
fortemente sostenere e promuovere
la raccolta differenziata con iniziative mirate senza peraltro trascurare
l’impatto ambientale che la raccolta dei rifiuti impone al territorio,
sostituendo, per buona parte e con
notevole sforzo economico, le piazzole ordinarie con aree attrezzate
da contenitori per rifiuti interrati,
1,20
0,06
0,93
49,46
51,65
1.573.550 kg
640.347 kg
2.213.897 kg
71%
29%
100%
volendo così dare maggiore decoro
ai siti di stoccaggio provvisorio.
Nell’ottica generale di aumentare
le attrattive della nostra amata Menaggio, vorrei sensibilizzare quella
parte di cittadinanza che, con la
propria maleducazione e manifesta
insensibilità alle bellezze del territorio, offusca con comportamenti
spesso discutibili, l’impegno di tanti
cittadini virtuosi e rispettosi.
I Menaggini vorrebbero non dover
più vedere e, soprattutto, non più
mostrare alle migliaia di turisti, i seguenti esempi di inciviltà:
- depositi incontrollati di rifiuti di
ogni genere al di fuori degli appositi contenitori (es. cartoni, scatole, ecc.) prodotti soprattutto dalle
aziende operanti sul territorio che
dal turismo traggono maggiori benefici;
- discarica di materiali non vegetali
Stagione invernale agli sgoccioli
è già tempo di lavori in giardino!
segue da pag. 6
e/o rifiuti generici presso l’area di
compostaggio di Pianmuro a Loveno, porta naturale del Parco della
Val Senagra e, argomento non nuovo, al di fuori dei sabati prescritti,;
- mancato rispetto del calendario
della raccolta ingombranti, stoccando frequentemente tali materiali
presso le piazzole di raccolta dei rifiuti di ogni via, di ogni frazione;
- abominevole lancio di sacchetti di
rifiuti generici nel fiume Senagra;
- scarico dei sacchetti di rifiuti generici nei cestini dei rifiuti a disposizione dei passanti, peraltro sulle
migliori passeggiate del paese;
- escrementi animali e/o umani negli angoli meno in vista dei centri
storici (Via al Lago incrocio Via Camozzi, vicolo pedonale d’accesso
al nuovo Ambulatorio Medico, Via
per Loveno… ognuno di noi ne ha
le scarpe piene!);
Un grazie di cuore e buon proseguimento, invece, a tutti coloro che
condividono con me le motivazioni
riassunte in queste righe, con l’auspicio di portare Menaggio e i suoi
cittadini a vivere meglio le sfide del
terzo millennio, partendo anche
dalle piccole cose, spesso ovvie.
Fabrizio Cereghini
Assessore all’Ecologia e Ambiente
Il comprensorio menaggino è
caratterizzato dalla copresenza
di bellissimi e maestosi giardini
a corredo di altrettanto prestigiose residenze, misti a piccoli e
graziosissimi angoli a verde posti
attorno alle civili abitazioni, sicuramente non di minor pregio.
Tale propensione ad abbellire le
nostre dimore con fluenti e diversificate essenze, molto spesso
portano disagio alle strade poste
attorno ai nostri giardini e, la collettività non dovrebbe pagarne
lo scotto… Sovente, infatti, non
siamo così attenti nel curare e
mantenere il decoro delle nostre
aree a verde per la parte che si
affaccia verso l’esterno della nostra proprietà, tanto che rami e
fronde vanno a invadere la sede
stradale, i marciapiedi o gli itinerari ciclo-pedonali, invadendoli
e creando conseguentemente
ostacolo alla libera circolazione
di pedoni, ciclisti e autoveicoli,
impedendo la visibilità e la leggibilità della segnaletica e, talvolta,
danneggiando i corpi della pubblica illuminazione o riducendone la luminosità nelle ore notturne. Non da meno, in occasione di
eventi meteorologici di particolare intensità, la caduta di tronchi,
rami e alberature può provocare
seri danni e, sicuramente, gravi
pericoli alla circolazione possono
derivare dall’allagamento della
sede stradale dovuta all’ostruzione dei tombini, specialmente nel
periodo di caduta delle foglie e,
successivamente, in occasione di
gelate. Lo splendore delle nostre
proprietà, pertanto, non DEVE essere a carico della comunità, né
in termini di maggiori oneri per
la copertura delle spese di pulizia delle strade né tanto meno in
forma di danno materiale a cose
o persone e, soprattutto, l’uten-
te della strada
deve sempre
essere nelle
condizioni
di poter transitare in piena
sicurezza, sia
egli un automobilista o un pedone.
Durante la scorsa stagione invernale, con propria
ordinanza (n. 40/08 del
04.11.2008,
pubblicata agli Albi
Pretori Comunali),
il Sindaco ha posto i
limiti per una corretta
gestione delle aree a verde che si
affacciano su strade comunali e vicinali ad uso pubblico. In sede di
prima applicazione, i residenti e i
proprietari di seconde case “meno
sensibili alla problematica” sono
stati invitati con lettera personalizzata ad ottemperare agli obblighi ivi contenuti e le situazioni più
eclatanti sono state accompagnate
da ulteriore Ordinanza soggettiva.
Ricordo che è facoltà dell’Amministrazione intervenire con apposita
sanzione ed esecuzione forzata
dei lavori con recupero coatto delle spese. Ovviamente è auspicabile che non serva ogni volta il
richiamo formale dell’Amministrazione Comunale!
Durante il periodo autunnale ed
invernale, quando i nostri bellissimi giardini si apprestano ad
entrare nella fase di riposo vegetativo è il momento migliore
per pensare a potature e manutenzione straordinaria di piante, arbusti e alberi d’alto fusto?
E, mi raccomando, ricordiamoci
di provvedere alla raccolta della
stagionale caduta delle foglie…
anche oltre confine!
Fabrizio Cereghini
Assessore all’Ecologia e Ambiente
DALLA CASA COMUNALE
7
Diario di un’esperienza
alla Summer School di Magna Carta, 1 anno dopo
Ritornare da spettatore in una
delle principali scuole di formazione politica a livello nazionale,
quella organizzata dalla fondazione Magna Carta, è stato davvero entusiasmante e, devo dirlo,
estremamente emozionante. Tornare in quel contesto da “esperto” e da “spettatore” è stato
certamente un qualcosa di inaspettato ma al contempo molto,
molto gradito. Infatti, l’aver ricevuto l’invito a partecipare come
supervisore alle ultime fasi della
scuola e alla cena di gala dell’ultima sera è stato come ricevere
un riconoscimento di stima da
parte della fondazione che mai
mi sarei aspettato, sinceramente.
Eppure, così è stato.
Pensare che solo un anno prima,
tra quei banchi, in quelle stesse
aule, in quei lunghi corridoi affrescati, c’ero io fa un po’ specie
è vero, sebbene ciò, va detto che
aver partecipato a quella competizione mi ha lasciato tanto e
mi ha fatto crescere molto. Innanzitutto ho avuto la possibilità di confrontarmi e di pormi
8
INIZIATIVE
in relazione con colleghi che,
come me, hanno svolto un percorso universitario qua e là per
l’Italia; in secondo luogo mi sono
felicemente reso conto del fatto
che in Italia ci sono ancora tante
“teste” di eccellenza e che molte
hanno la mia stessa età: filosofi, pensatori, studiosi che hanno
tanto da dire e tanto hanno da
dare al nostro Paese ed, in ultima
analisi, la scuola mi ha permesso
di relazionarmi con estrema facilità e senza remora alcuna con
personalità di alto spessore culturale e professionale afferenti
sia alla sfera politica che a quella
economica.
La Summer School della Fondazione di Magna Carta è tutto
questo e molto altro. Essa certamente rappresenta nel panorama
nazionale uno dei migliori esempi di scuola di formazione politica di livello universitario. L’indiscutibile spessore dei docenti ed
il fatto che tutte le attività didattiche, e non, avvengano nel fatato complesso di Villa Tuscolana a
Frascati (una ex villa papale sui
colli romani trasformata negli ultimi anni in un lussuosissimo hotel) rendono necessaria un’accurata selezione; la stessa, avviene
attraverso un’accurata selezione
nazionale che permette di scegliere i candidati in base alle loro
competenze, alle loro attitudini
e garantisce un elevato standard
qualitativo dei partecipanti.
Se quest’anno a Frascati erano
presenti ben 75 ragazzi, l’anno
scorso a partecipare alle attività
della scuola eravamo “solamente” 51 e ciò ha certamente favorito un miglior contatto con i
professori, i politici e gli esperti di
economia presenti. Tra le tante,
rimarranno indelebilmente impressi in me gli interventi e le lezioni del Ministro Brunetta e del
Ministro Sacconi che ci spronavano a raggiungere e cercare la
meritocrazia, l’intervento di sua
eminenza il Card. Scola (Patriarca
di Venezia) che con le sue parole ci ha fatto vibrare i cuori e le
coscienze ed, infine, l’intervento
conclusivo del Senatore della Repubblica Gaetano Quagliariello,
il quale ha svolto un’interessante
ed incoraggiante prolusione sul
futuro che ci aspetta. Altro momento di indiscutibile emozione
è stato quello della consegna
degli attestati di partecipazione
da parte dello stesso Sen. Quagliariello, in qualità di Presidente
della fondazione organizzatrice.
Ricevere nelle proprie mani una
pergamena e stringere la mano
ad un politico di così elevato
spessore culturale, infatti, non è
poi cosa da tutti i giorni.
Insomma, sono stati giorni concitati, impegnativi ma estremamente interessanti e produttivi.
Ad un anno esatto da questa
esperienza l’essere richiamato a
partecipare insieme a pochi al-
segue da pag. 8
tri ragazzi quale rappresentante dell’edizione passata è stato,
come dicevo, un onore non indifferente. A maggior ragione per
il fatto che i responsabili della
fondazione avrebbero potuto
contattare molti ragazzi romani
per i quali sarebbe stato molto
più semplice raggiungere la sede
della Summer School.
Tutto ciò mi è di sprono a continuare i miei studi con grande
passione e con grande ottimismo
per il futuro. E’ vero siamo, o meglio siamo stati, nel bel mezzo di
una crisi economica durissima,
abbiamo dovuto fare sacrifici
enormi per mantenerci a “galla”
ma davanti c’è un futuro migliore, un futuro di crescita. Sta a noi
non farci scappare l’occasione per
essere tramite di questo nuovo
sviluppo. Io sono ottimista, lo so,
ma questo ottimismo nasce dalla
consapevolezza che chi si mette
in gioco, alla lunga “la vince”.
Ognuno nel suo campo, ognuno
con le sue capacità, ma ognuno
saprà, se lo vuole, realizzare se
stesso, ne sono certo.
Anche questo ho imparato a Frascati e credo di poter trasmettere
agli altri. Per questo motivo ho
deciso di scrivere questo breve
articolo, più che altro una pagina
di diario aperta a voi tutti.
Paolo Gandola
Ambulatorio Medico Comunale
Orario Visite Mediche
Dr.ssa ZUCCHELLO
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
14.00
17.00
8.30
12.00
8.30
12.00
15.30
19.00
10.00
12.00
Su app.
Dr. CAPONE
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
11.00
12.00
17.30
19.00
14.00
16.00
14.00
15.00
Per gli abitanti della fraz. “CROCE”, a partire da
LUNEDI 11 GENNAIO,
con cadenza settimanale, sarà disponibile un Volontario per accompagnare con un auto comunale,
chi avesse bisogno di prestazioni Mediche,
dalla frazione verso l’Ambulatorio Medico di Menaggio
Partenza
ogni lunedì, ore 17.00 dal piazzale della chiesa
Ritorno
ore 18.00 dall’Ambulatorio Medico Comunale
(Previo contatto telefonico con dr Zucchello)
INIZIATIVE
9
Don Gnocchi: una vita spesa per gli altri
alunni e alpini insieme nel ricordo del sacerdote
La Scuola Primaria di Menaggio,
con il supporto del Gruppo Alpini,
ha ricordato la figura di don Carlo Gnocchi attraverso gli elaborati
degli alunni di quarta e di quinta.
Le attività dei Gruppi Alpini hanno la prerogativa di mantenere
fede ad un principio: ricordare sempre le gesta ed i valori di
chi li ha preceduti. Ne è prova
quanto organizzato dal Gruppo
di Menaggio che ha appoggiato la Scuola Primaria della cittadina nel progetto: “Don Carlo
Gnocchi – Una vita spesa per gli
altri”, referente la maestra Laura
Bertarini (e l’Alpino Ercole Spaggiari) che, con entusiasmo, ha
condotto a compimento l’idea.
La risposta delle classi quarta e
quinta ha dimostrato che quando si semina bene il raccolto è
abbondante e degno di attenzione, specie quando si tratta di
quei valori della Patria che oggi,
spiace dirlo, sono coltivati in prevalenza solo dalla nostra Associazione; e fa piacere vedere come
i responsabili scolastici ai vari
livelli, siano ben lieti di collaborare per alimentare questa fiammella di italianità. Per don Carlo
la gioventù fu tutto, sia agli inizi
della sua carriera di sacerdote,
quando non si risparmiò per condurre quasi per mano i giovani a
lui affidati verso la Verità cristiana, sia da cappellano, quando al
fronte si prodigò per i suoi Alpini
10
SCUOLA
in Grecia ed in Russia, sia quando, maturo ma non anziano, si
dedicò agli orfani dei Caduti in
guerra e poi ai mulattini, figli dei
soldati di colore tornati in America dimentichi di quella prole,
sia infine ai mutilatini, vittime
innocenti di una guerra orribile
che devastò l’Italia anche dopo
l’immediato dopoguerra. Fu
questo per lui il fine ultimo della
vita, tanto – tutti lo sanno – che
in punto di morte ebbe ancora la
forza di dir : “Amis, ve racumandi la mia baracca”. Una baracca
che oggi spazia in tante parti
dell’Italia e non solo. Gli scolari
di Menaggio, attraverso disegni
e scritti, hanno dimostrato di
aver ben compreso questo messaggio: lo abbiamo constatato
presso l’Oratorio “don Fiorenzo
Gaggia”, moderatore il generale
alpino Cesare Di Dato. I responsabili, riuniti al tavolo della presidenza, il dottor Silvio Colagrande, il Sindaco Alberto Bobba, il
Presidente degli Alpini di Como
Achille Gregori, il Preside Aldo
Marano, sono stati bersagliati
da domande pertinenti da parte dei piccoli ospiti che volevano
sapere, sapere e ancora sapere.
Anche due reduci, gli Alpini Luigi Achler e Luigi Marconi, che conobbe personalmente don Carlo
in Albania, non sono sfuggiti alla
legittima curiosità degli alunni.
Le domande hanno denotato
l’interesse dei giovanissimi per
un pezzo di storia che i programmi scolastici purtroppo non trattano, oppure trattano troppo
affrettatamente. Signore dell’incontro è stato il dottor Silvio Colagrande, una delle due persone
beneficate “post mortem” da
don Carlo: infatti egli ha riacquistato la vista, unitamente alla signora Amabile Battistello di Cinisello Balsamo, grazie alle cornee
donate dal Beato in un momento
in cui i trapianti in Italia non erano consentiti. Il che ha fatto dire
al moderatore che don Carlo non
è “andato avanti” del tutto: infatti una parte di lui è ancora tra
noi grazie a quella donazione.
Buona la partecipazione alpina:
numerosi gagliardetti della zona
e, oltre ai già citati Gregori e Di
Dato, naturalmente numerosi
Alpini di Menaggio guidati dal
Capogruppo Moreno Ortelli, ed
inoltre il Consigliere Nazionale
Crugnola, Frighi ed Aggio, vice
presidenti della sezione di Como,
Guido Valsecchi, consigliere sezionale. Fra tutti spiccavano le
nostre due icone: Luigi Achler e
Luigi Marconi.
Cesare Di Dato
Libri sempre più... al femminile!
le donne menaggine leggono di più
Il momento migliore è la sera prima di andare a letto o in soggiorno, nel tempo libero. Ma poi in
realtà le donne leggono dove capita, all’aperto come sui mezzi. Lo
fanno soprattutto per piacere, per
passione, per rilassarsi e divertirsi.
Eppure dietro ai risultati emersi da
una pubblicazione dell’Aie (Associazione editori italiani), che fotografa il mondo femminile attraverso i libri, c’è molto di più: l’idea
che leggere sia una conquista, un
lusso che non tutte si possono permettere. Gli uomini leggono per
tenersi informati (infatti comprano più spesso quotidiani) e ampliare le proprie conoscenze. «Entro in libreria anche solo per fare
un giro, è un momento piacevole,
solo per vedere le ultime novità»;
«Mi piace entrare in libreria e non
per forza a comprare un libro»; «Il
gusto è più nell’acquisto», hanno
dichiarato alcuni dei partecipanti
al focus group del progetto realizzato dalla Fondazione Rosselli di
Torino in collaborazione con l’Aie,
il Servizio biblioteche della Regione Piemonte e Poliedra.
Anche a Menaggio la tendenza è
grossomodo la stessa. È vero che
le donne leggono molto di più (il
64,9% contro il 54,9%) ma comprano all’ipermercato e al supermercato (32,1%), nella piccola libreria (32,1%) e in edicola (19,2%).
Insomma, 2-3 volte al mese durante la spesa fanno un giro in più
col carrello al banco dei libri «per
comprare le edizioni economiche».
Se però sono in centro o devono
fare altri acquisti «allora meglio la
libreria», ha detto un’intervistata
dello stesso focus group. Purché,
s’intende, non accompagnate dai
figli (a meno che non abbiano almeno 9-11 anni).
Il fatto è che al supermercato l’assortimento spesso è limitato (la
media è di un centinaio di titoli)
e finisce per apparire scarsamente
rinnovato portando a perdite di
possibili vendite. Le donne sono
molto più critiche degli uomini nel
giudicare l’offerta, la presenza di
novità, la capacità che ha una libreria nel procurare rapidamente
un libro, nel valutare l’accoglienza
e la gentilezza del personale.
«Al supermercato si fanno acquisti veloci – dice Giovanni Peresson,
il responsabile dell’ufficio studi
dell’Aie - quindi ci vogliono libri
particolari, con quarte di copertina con indicazioni chiare e rapide.
Volevamo spingere gli editori a
cercare modi nuovi di raggiungere
il pubblico femminile. Sappiamo
che le donne leggono sui mezzi
pubblici. Quindi si potrebbe pensare a una collana di libri con capitoli
brevi in vendita in chioschi o distributori automatici». Il principale
nemico della lettura è poi la man-
canza di tempo tanto che, secondo
l’Aie, servizi commerciali capaci di
farne risparmiare contribuirebbero a fidelizzare e far aumentare la
propria utenza, soprattutto nelle
biblioteche.
Infatti, sebbene si senta spesso
dire che gli italiani leggono sempre di più, i numeri non sono da
capogiro: i lettori sono per lo più
occasionali (49,8%) e leggono 3
libri l’anno, decisamente meno
(12%) i cosiddetti lettori forti, ossia coloro che leggono almeno 12
libri l’anno.
Secondo una ricerca Demoskopea,
su un campione di popolazione tra
i 14 e gli 80 anni rappresentativo
di circa 49 milioni e 100mila italiani, solo il 32,4% nel 2002 ha comprato libri (meno 1% se non si considerano le edicole): in media 6,8
volumi ciascuno. Le regioni a più
alta densità di acquisto sono Lombardia, Lazio, Emilia Romagna,
Toscana, Veneto e Piemonte. I motivi possono essere tanti, in primo
luogo la disponibilità economica e
la mancanza di spazio ma è interessante sapere che quasi il doppio
degli italiani, il 56,6%, si rivolge
alle biblioteche e che le regioni in
cui si legge di più sono anche quelle con il prestito più efficiente.
Marcel Paolini
BIBLIOTECA
11
Commissione biblioteca: 4 anni di soddisfazioni
il saluto del presidente Domenico Rizzi
A conclusione del mio mandato
come presidente della Commissione Biblioteca di Menaggio, mi
sembra doveroso tracciare una sintesi delle attività svolte in questi
quattro anni e mezzo, con qualche
puntualizzazione finale, ringraziando innanzitutto i Collaboratori, il Bibliotecario dott. Marcel
Paolini e l’Amministrazione Comunale. Il ringraziamento va anche
agli autori che cortesemente hanno accettato di presentare le loro
opere e naturalmente al pubblico
che ha aderito alle nostre manifestazioni.
Per la mia elezione, avvenuta l’8
aprile 2005 – con alcuni mesi di ritardo, causati dall’avvicendamento politico nel Comune di Menaggio – non avevo presentato alcuna
candidatura, ma proposto, insieme
ad alcuni dei Commissari uscenti,
un altro nominativo, che poi non
accettò. Da ciò scaturì la mia designazione con voto unanime dei
presenti e subentrai nell’incarico alla Prof. Cristina Redaelli, che
l’aveva svolto egregiamente per il
periodo precedente.
Il programma da me suggerito per
l’autunno 2005, intitolato già da
alcuni anni “Un libro, un autore”,
fu una rassegna di scrittori, poeti
e saggisti che si alternarono, dalla
fine di ottobre a metà dicembre,
per illustrare le loro opere presso
la Biblioteca. Gli invitati furono
6, fra i quali Alberto Anzani con
il libro “Sul confine” (da cui egli
stesso, che è anche regista, trasse
il film omonimo) ed il più celebre
Andrea Vitali, con il suo “La figlia
del podestà”. La rassegna proseguì
poi nella sua sessione primaverile,
da gennaio a maggio, con diversi altri autori e venne riproposta
ogni anno. La partecipazione del
pubblico, sebbene molto diseguale di volta in volta, non è mai stata
inferiore alle 300 persone l’anno,
con una media di 25 partecipan-
12
BIBLIOTECA
ti per presentazione. Ovviamente hanno contribuito a rialzare la
media soprattutto gli interventi di
Andrea Vitali e del professor Alessandro Calzoni, docente dell’Istituto “Ezio Vanoni”, che, pur non
avendo la medesima notorietà dello scrittore bellanese, ha sempre
richiamato un pubblico d’eccezione, riempiendo la Sala Consiliare
del Comune. Premesso che si tratta
di un’affluenza di tutto rispetto,
raffrontata anche agli indici di partecipazione che le biblioteche registrano in altri paesi e nelle città,
la finalità dell’iniziativa non è mai
stata di fare “audience” come la
televisione, bensì di consentire agli
autori di presentare le loro opere
ed al pubblico intervenuto di avere
con essi un contatto diretto, cosa
che sarebbe stata estremamente
utile anche per gli studenti.
Le linee indicative di base del programma vennero definite, dietro
mia proposta, nel lontano 1995,
sotto la presidenza di Cirillo Civelli,
quando la Commissione decise di
invitare “scrittori ed artisti del territorio, oppure autori che trattassero argomenti di interesse locale”. Con il tempo, tale limitazione,
peraltro già applicata in maniera
elastica, è stata gradualmente superata, allargando sia il campo degli argomenti da trattare, quanto
la rosa degli autori invitati. Considerando soltanto l’ultimo quadriennio, sono intervenuti scrittori,
saggisti, poeti e conferenzieri, che
hanno trattato gli argomenti più
diversi, con opere o relazioni sulla
narrativa, la storia antica e recente, la cultura e le tradizioni locali, la poesia, la musica, il cinema,
i viaggi, i problemi energetici ed
ambientali. Fra le manifestazioni
culturali del 2006 figurano anche
una conferenza sul tema “Telefono donna: un aiuto per le donne
maltrattate” a cura dell’Associazione Telefono Donna e la presen-
tazione fuori programma del libro
“Lungo i sentieri del contrabbando: storie, testimonianze e appunti
di viaggio” di Pierfranco Mastalli e
Stefano Cassinelli, organizzate entrambe nel mese di giugno.
Nell’arco del quadriennio 20052009 gli incontri in biblioteca sono
stati complessivamente oltre 50,
con un punta massima di 14 nel
solo periodo autunno-primavera
2008-09.
Ma l’attività della Commissione si
è estesa, per quasi tutto il periodo,
anche ad altre simpatiche iniziative, quale la redazione del Calendario, distribuito gratuitamente agli
iscritti, che negli ultimi anni (escluso il 2009, in quanto la mostra fotografica non ha avuto luogo) si è
appoggiata ai concorsi fotografici
banditi dall’Assessorato alla Cultura del Comune, utilizzando le
Qui Menaggio on line: www.menaggio.com
Nota: i non residenti, interessati a ricevere “QUI
MENAGGIO”, possono segnalare il proprio nominativo ed indirizzo al responsabile di redazione
attraverso l’indirizzo e-mail o al recapito postale
presso il Municipio.
Direttore responsabile: Alberto Bobba
Responsabile di redazione: Ercole Spaggiari
Consulenza editoriale:
Alessandro Gini
Comitato di redazione:
Domenico Rizzi, Davide Spaggiari, Raffaella
Catarinicchia, Vania Catarinicchia, Gaia Giossi,
Marcel Paolini, Marco Venturini
Hanno collaborato: Paola Ponte, Monica Ortelli, Paolo Gandola, Cesare Di Dato, Luca
Spaggiari, Matilde Zuijdwegt, Lista Civica Per
Menaggio
Foto: Enrico Selva, Emilio Lanfranconi, Archivio Biblioteca Comunale di Menaggio, Domenico Rizzi, Paolo Gandola, Luca Spaggiari, Lista
Civica Per Menaggio, Vari archivi privati e personali, archivio Nuovaera.
Progetto grafico:
Nuovaera Comunica la tua immagine s.r.l.
Via Tevere, 2 - 22079 Villa Guardia (CO)
www.nuovaera.info
Per contatti:
[email protected]
[email protected]
immagini ritenute meglio rappresentative delle tematiche prescelte
di volta in volta, quali l’acqua, lo
sport e suggestioni di Menaggio.
L’insediamento della nuova commissione è stata seguita dall’elezione del presidente in data 27 novembre 2009, svoltasi in un clima di
assoluta cordialità e collaborazione, con l’attribuzione della carica
– dopo una prima votazione terminata in parità a causa di un’astensione – al dott. Paolo Ortelli, con
5 voti contro i 4 del presidente
uscente. Il neo-eletto ha successivamente conferito gli incarichi di
vice-presidente alla sig.ra Donata
Venini, confermando la mansione
di segretario al dott. Marco Venturini. Le dimissioni dall’incarico di
commissario da parte di quest’ultimo, avvenute pochi giorni dopo,
hanno tuttavia reso necessaria una
nuova delibera del Consiglio Comunale, essendo la posizione del
Venturini, come previsto dal regolamento della biblioteca, di nomina
consigliare. La nuova componente
della Commissione è la sig.ra Paola Ponte Castellini e si attende la
prima riunione per la sostituzione
del segretario e la definizione del
programma culturale 2010, essendo saltato per motivi diversi quello
dell’autunno 2009.
Nella riunione di novembre avevo indicato, fra le priorità dell’immediato futuro, il “ripristino del
calendario della biblioteca, l’agevolazione per le presentazioni di
autori locali e la modifica del regolamento della Commissione”,
che presenta aspetti lacunosi e
non sempre aggiornati alla realtà
attuale. Il candidato avversario,
Ortelli, si è invece richiamato alla
“necessità di spirito collaborativo,
all’agevolazione degli autori di
maggior richiamo al fine di sprovincializzare le iniziative” (Verbale
n° 2/2009 del 27.11.2009).
Essendo da 14 anni componente
della Commissione, nonché presidente uscente, ma anche per riguardo verso i commissari che si
sono avvicendati ed impegnati nel
lungo periodo trascorso, che lo spi-
rito collaborativo vi è sempre stato, compatibilmente con gli impegni personali di ciascuno. Quanto
al secondo passaggio, non può che
trovarmi fortemente perplesso,
perché denota una scarsa conoscenza delle attività della biblioteca, giustificata soltanto dall’inesperienza del neo-eletto. In questi
anni sono intervenuti, per citare
solo alcuni nomi, scrittori di fama
nazionale come Andrea Vitali e
conferenzieri come il dottor Attilio
Palvarini, ricercatore universitario
di esperienza internazionale. A ciò
potrei anche aggiungere, con una
punta di vanità, che anch’io sono
autore conosciuto a livello nazionale nella mia materia, in quanto
collaboratore del portale internet
“Farwest”, che ha 2 milioni di visitatori e sul quale oltre 100.000
persone hanno letto articoli e saggi miei. Ma mi preme ancor più
osservare che a conferire un taglio
extra provinciale alle attività bibliotecarie non sono soltanto gli
autori, bensì gli argomenti da essi
trattati, che nell’ultimo quindicennio sono stati i più vari ed attuali.
Non si comprende dunque in cosa
possa consistere questa strombazzata “sprovincializzazione”, né
tantomeno il supposto “dare spazio non solo alla letteratura, ma
anche a storia ed attualità” come
dichiarato da Ortelli alla stampa
lo scorso dicembre. Per amore di
statistica, voglio soltanto ricordare
che, nelle presentazioni svoltesi in
biblioteca negli ultimi anni, la narrativa ha occupato uno spazio del
39 per cento, mentre la rimanente
percentuale ha riguardato poesia,
storia, arte, viaggi, turismo, musica, energia e ambiente. Io stesso,
che ho tenuto diverse presentazioni presso la Biblioteca di Menaggio, in 2 sole occasioni ho presentato dei romanzi, affrontando
negli altri 6 interventi argomenti
di carattere storico.
Esclusivamente in forza dei dati
riportati, le annunciate innovazioni, al di là delle improbabili affermazioni verbali, non contengono
perciò alcuna modifica sostanziale
rispetto all’operato precedente.
Mi trovo peraltro pienamente concorde anche sulla necessità di “aumentare la partecipazione”, obiettivo che si sono posti e si pongono
tuttora in tutte le biblioteche e
associazioni di cui sono stato ospite in questi anni, da quelle del Comasco, a quelle, tanto per citarne
alcune, della provincia di Sondrio,
di Pavia, di Piacenza e di Milano.
La disaffezione verso questo genere di manifestazioni ha causato, mi
risulta, clamorose diserzioni anche
in alcune biblioteche di città che
avevano ambiziosamente invitato
autori dal nome prestigioso, la cui
notorietà nazionale è fuori discussione.
Vorrei chiudere con serenità, offrendo il mio immutato contributo
alla diffusione della cultura, come
ho sempre fatto.
Le elezioni della Commissione sono
state regolari, come regolari sono
stati i conferimenti degli incarichi.
Ora mi aspetto di lavorare al programma ed è quello che intendo
fare insieme agli altri, lasciando
perdere le polemiche derivanti da
contrasti politici ai quali mi ritengo
estraneo e dimenticando certe miserabili allusioni alla sfera privata
delle persone, squallidamente riportate dalla stampa, nonostante
nulla avessero a che vedere con le
attività della Biblioteca.
Come amava ripetere Abramo Lincoln, presidente degli Stati Uniti, “La carità sempre, la cattiveria
mai”.
Domenico Rizzi
Presidente Commissione
Biblioteca 2005-2009
BIBLIOTECA
13
I libri si leggono, non si bruciano...!
rubrica di informazione e critica a cura di Raffaella Catarinicchia e Domenico Rizzi
I MISTERI DELLA RUPE DI REZZONICO
di GIANPIERO RIVA
Molti dei nostri paesi lacustri
racchiudono segreti che risalgono, sotto forma di leggende,
superstizioni e a volte di racconti documentati, al Medioevo o
all’epoca più recente in cui Alessandro Manzoni concepì l’intricata trama de “I promessi sposi”, quando il Forte de Fuentes,
sull’alto lago di Como, costituiva
la porta d’accesso della Valtellina
ed il baluardo eretto a difesa del
ducato di Milano.
Il romanzo di Gianpiero Riva,
giornalista de “La Provincia” di
Como, narra appunto una misteriosa vicenda, ambientata a Rezzonico, nella quale primeggia
l’impenetrabile figura, circondata da paure e credenze popolari,
di Antonius de Phicani – Antonio
Ficano - il nobile spagnolo che
dimorò nel Castellaccio, un dispotico oppressore che si arrogava il diritto di esercitare lo “ius
primae noctis” nei riguardi delle
novelle spose del villaggio.
Riva ha opportunamente corre14
FAHRENHEIT 451
dato la sua opera di immagini
che ritraggono i luoghi più significativi in cui si snoda la vicenda,
riproponendo antichi sentieri,
mulattiere, scorci di vetusti abitati ed il sinistro Castellaccio,
teatro vero o immaginario della
grottesca trama.
La storia, avventurosa e permeata di suspence, contiene personaggi che ricordano vagamente
quelli manzoniani – quali il religioso don Arnaldo, simile per
certi aspetti al prudente Don Abbondio, “inerme, prigioniero dei
suoi soliti timori” – ed è dominata dalla presenza invisibile e minacciosa del perfido feudatario,
un uomo “che nessuno era mai
riuscito a vedere da vicino”, ma
intorno al cui tenebroso operato - annota il Riva - circolavano
voci inquietanti: “erano bastati
i racconti delle sue presunte gesta a tracciarne un profilo truce
e ambiguo”. Seguendo l’usanza
dell’epoca – che tuttavia, a quanto risulta dai documenti storici,
non fu mai molto praticata - il Ficano si serve di sicari al pari di un
qualsiasi don Rodrigo, per esercitare il suo “diritto di prelazione”
con tutte le ragazze che abbiano
appena contratto matrimonio.
Il romanzo scorre tra paure, apprensioni, vani tentativi di ribellione da parte di un popolo
intimorito e indeciso, mentre
l’autorità religiosa si sforza inutilmente di allontanare la convinzione che il feudatario abbia
stretto un ignobile patto con il
demonio e che i sotterranei del
Castellaccio siano collegati al regno degli Inferi attraverso una
via d’acqua, controllata da un
sinistro barcaiolo in guisa di Caronte. Del resto, sottolinea l’autore, “la montagna di Rezzonico era conosciuta ovunque per
essere stata popolata, nei secoli
addietro, da personaggi pervasi
da forze demoniache” e lo stesso
don Arnaldo si lascia sfuggire che
“quel Ficano è mandato da Satana e sta attuando un suo preciso
piano”.
La verità apparirà completamente diversa per merito di un coraggioso popolano che, coadiuvato
da alcuni complici, svelerà l’arcano…ma questo sarà il lettore a
scoprirlo, dopo avere letto un libro che non annoia mai, incuriosisce sempre più ad ogni pagina
e si svolge in una cupa atmosfera
da thriller, riportandoci alle brumose atmosfere del Seicento.
Recensione di Domenico Rizzi
LA MONTAGNA DI FANGO
di DOMENICO RIZZI
Il romanzo prende spunto da un
fatto di cronaca americana degli
anni della grande depressione,
una morte inspiegata come tante ce ne furono a quel tempo e
ancora oggi.
Chi
br
pres ucia i li
to o
bri,
arriv
t
a
r
d
i
er
bruc à a
ia
esse re gli
ri um
ani
Hein
rich
Hein
e
L’autore tinteggia con abilità il
clima di esodo forzato verso occidente vissuto da molti americani di quel tempo, e il paradossale
ambiente di isolamento ed abbandono del luogo scelto come
“location” dell’intero romanzo,
appunto una montagna quasi interamente fatta di fango, forse
metafora della vita dei protagonisti.
Rizzi trova nella descrizione dei
personaggi e delle vicende che li
legano una vena “pulp” davvero
cruda ed inaspettata. Riusciranno i giovani protagonisti a vincere la loro personale lotta per
la sopravvivenza, realizzando un
modello di “sogno americano”
che ancora non possono prendere ad esempio?
Recensione di Marco Venturini
IL MAGAZZINIERE DI ANIME
di ALESSANDRO CALZONI
Jorge Luis Borges aveva
già pensato a un «libro totale», un libro che contenesse
l’infinito, o meglio le infinite
alternative di narrazione possibile, fondato su una struttura
aperta del romanzo dove la rete
di connessioni diventa una specie di enciclopedia, una forma
di conoscenza del mondo. Non
so se Alessandro Calzoni, ha rimuginato una cosa simile accingendosi a comporre il suo ultimo
libro, l’effetto che ne deriva però
è proprio quello di un romanzo
cosmogonico, bastante a se stesso sufficiente da solo a reggere
la struttura del mondo.
“Il magazziniere di anime” è la
storia di un uomo, anzi di più uomini, meglio della stessa essenza
che si perpetua in esseri diversi, così Ugar, Talas, Alàl, Pareos,
Ireneo, Franz, Pataclasio sono
tutti nomi diversi per indicare la
stessa entità e descrivere le differenti scelte che la rendono unica
all’interno del mondo cui appartiene, sono queste scelte a determinarne la fenomenologia e a
deciderne lo sviluppo: coscienza
compiuta e completa o perdita dell’individualità per finire in
uno non meglio specificato “ani-
mone” dove non si prova ne si
sente più nulla?
Il percorso è lungo ed accidentato, le reincarnazioni del protagonista coprono un arco temporale
vastissimo, e si inseriscono genialmente in situazioni della storia umana per rivisitarle e fornirne una spiegazione impensabile
e paradossale, ma azzeccatissima
per dipanare i motivi delle azioni, spesso incomprensibili, degli
uomini.
Il tutto coadiuvato da uno stile
brillante ed essenziale, che non
manca mai di creare complicità
con il lettore, sparando, dall’alto
di un’incredibile mix di umiltà e
consapevolezza, a zero su tutto
e tutti; il modo migliore per insegnare che ogni cosa, la gioia, l’allegria, il cibo, l’alcol, il sesso ma
anche la sofferenza, il dolore, la
fatica, la malattia, tutto è vita e
mai potremo cambiare quanto è
stato con quanto sarebbe potuto
essere.
TEODOLINDA
di KETTY MAGNI
Parlare di una figura
storica non è mai facile,
perché la tentazione di
mescolare la realtà con la
fantasia è molto forte e vi
è il rischio di aggiungere
o togliere al suo carattere particolari e sfumature che lo studioso solitamente tace. Ketty Magni,
scrittrice di Desio che è
già stata ospite della nostra biblioteca anche con
i suoi precedenti romanzi “Riflessi” e “Il pontile
sul Lario” sembra essere
riuscita a conciliare la
dimensione storica del
personaggio con i suoi
risvolti umani, rivelandone le sensazioni, le
FAHRENHEIT 451
15
debolezze, i segreti timori e le
“trasgressioni”.
“Teodolinda, il senso della meraviglia” è il nuovo libro della
Magni, che l’autrice ha presentato con successo in varie località
di regioni diverse, frutto di una
paziente e meticolosa ricerca e di
un impegno che va oltre la semplice riproposizione di una grande protagonista del Medioevo.
Superbamente curato nella sua
veste grafica – ottime sia la copertina che le immagini a corredo, molto selezionato il carattere di stampa – l’opera si avvale
di un’accurata distribuzione del
testo, che non è mai appesantita
dai richiami storici, sapientemente sfumati dietro l’immagine della protagonista.
Teodolinda, la regina dei Longobardi, naviga con una leggiadrìa che la tiene quasi sospesa
tra gli avvenimenti, sostenuta
da una fede - della quale ella ha
promosso e favorito la diffusione - che forma una componente
essenziale della sua esistenza. La
convinta difesa di Papa Gregorio
e della sua indiscussa opera di
evangelizzazione, delle sue capacità diplomatiche ed organizzative, sottintende peraltro l’autocompiacimento della sovrana per
i risultati ottenuti, perché il capo
16
FAHRENHEIT 451
della Cristianità “come me era
nato per governare ed era assai
amato dal suo popolo”. Anche la
solida amicizia con Agrippino, vescovo di Como, che le fu “alleato
nella conversione dei Longobardi all’interno della sua diocesi”
è motivo di vanto personale, dal
momento che “insieme” decisero “la costruzione di molti templi
sacri”. Il suo orgoglioso sostegno
all’opera del presule, la fa sentire
quasi “animata da una specie di
entusiasmo contagioso” dandole la convinzione di camminare
“sotto gli occhi di Dio”.
Ma alla fine Teodolinda riscopre,
in un luogo così lontano dalla
consueta quotidianità, qualcosa
di più intimo, di più umanamente appagante per il suo spirito
inquieto.
In questo contesto, nella rilassante cornice del Lago di Como,
in una magica primavera vissuta
all’ombra delle rassicuranti mura
del castello di Vezio, il personaggio riesce infatti a ritrovare
la profondità dei sentimenti, la
bellezza del ricordo, l’aspirazione ad un’esistenza di pace. Ma
il momentaneo isolamento di
Teodolinda dalla cruenta scena
politica, che la distoglie dall’ufficialità di corte, ha il potere di
far nascere una storia d’amore
inaspettata, quanto forse lungamente desiderata.
Lontani ormai gli eventi di un
tormentoso passato, la memoria gioiosa di festosi matrimoni
e i tristi ricordi delle vedovanze
subite – prima la perdita di Autari e poi di Agilulfo - davanti a
lei è soltanto il presente, che ha
l’aspetto di un intrepido guerriero dallo sguardo risoluto ed appassionato.
Alla fine, sotto un cielo plumbeo
che ha cancellato la luna, lasciando la notte rischiarata dalla “sola
luce di Dio”, la regina si ritrova,
semplicemente donna, in attesa
di una nuova alba.
Recensione di Domenico Rizzi
Servizio di consulenza
notarile gratuita
Si rendono note le prossime date
in cui si svolgerà presso il Comune
di Menaggio il SERVIZIO DI CONSULENZA NOTARILE GRATUITA
IN TEMA DI COMPRAVENDITA,
MUTUO (SUCCESSIONI) - dalle ore
09:00 alle ore 12:00
- 3 FEBBRAIO (notaio Dell’Era)
- 17 FEBBRAIO (notaio Mascellaro)
- 3 MARZO (notaio Leoni)
- 17 MARZO (notaio Dell’Era)
- 31 MARZO (notaio Dell’Era)
- 14 APRILE (notaio Mascellaro)
- 28 APRILE (notaio Leoni)
- 12 MAGGIO (notaio Dell’Era)
- 26 MAGGIO (notaio Dell’Era)
- 9 GIUGNO (notaio Mascellaro)
- 23 GIUGNO (notaio Leoni)
Per fissare gli appuntamenti rivolgersi all’Ufficio Segreteria del
Comune di Menaggio: tel. 0344364317 / 0344-364314
Western d’autore in riva al lago
“Appaloosa” conquista i menaggini nostalgici e non
Metti una serata western in riva al
Lago di Como. Accoppiata insolita,
si potrebbe dire. E invece, lo scorso 15 ottobre, la serata dedicata ai
film di genere western, nell’ambita ..., ha avuto un grande successo.
Giovedì 15 ottobre 2009, presso la
sede del Cine Lario di Menaggio,
ha avuto luogo la serata dedicata al genere western, nell’ambito
della rassegna cinematografica
dei Film d’Autore.
La pellicola prescelta è stata “Appaloosa”, diretto nel 2008 dal
regista Ed Harris, da lui stesso interpretata insieme a Viggo Mortensen, una storia che, sebbene
non originalissima – il riferimento a “Ultima notte a Warlock”, di
Edward Dmytryk è evidente – ha
il pregio di qualificarsi come storicamente credibile, sia per l’ambientazione molto ben curata,
quanto per la vicenda narrata. In
“Appaloosa” si può infatti ritrovare facilmente l’atmosfera del
vecchio West in tutte le sue sfaccettature, senza l’esagerazione di
improbabili duelli (Kevin Costner
ha fatto scuola, soprattutto con
“Terra di confine”, 2003, eliminando questo falso storico tanto
caro a Sergio Leone) o di virtuose
eroine da western Anni Cinquanta. Le protagoniste femminili, soprattutto Allie French (Renèe Zellweger) sono “donne di piccola
virtù”, come vennero battezzate
ai tempi della Frontiera le ragazze
dal comportamento un po’ troppo
esuberante nei riguardi dei part-
ners maschili. Comunque, il film
di Harris è imperniato soprattutto sull’amicizia virile, che spinge
uno dei protagonisti a sacrificare
le proprie mire per venire incontro
ad un amico in difficoltà, un tema
che ricorda molto anche “Il ritorno di Harry Collings”, ottimamente diretto e interpretato da Peter
Fonda nel 1971, senza peraltro ottenere i meritati riconoscimenti da
una critica prevenuta e da un pubblico ormai frastornato da filmacci
senza costrutto.
Perché il western sopravvive, a 106
anni dai suoi esordi, nonostante lo
strapotere di altri generi molto
più aggressivi ed invasivi – azione,
horror, fantascienza, thriller – e la
scomparsa dei grandi registi come
John Ford, Howard Hawks, Robert
Aldrich? Forse perché possiede un
cuore ed un’anima immortale ed il
suo definitivo tramonto viene annunciato ormai da trent’anni senza
che ciò sia mai avvenuto. Il western
ha offerto, dal 1903 (“L’assalto al
treno”, di Edwin S. Porter) ad oggi
circa 3.600 pellicole. Se è vero che
nel 1910 se ne producevano più
di 150 l’anno, nel 1939 ben 123 e
nel 1982 solamente 4, è altrettanto vero che il western non è mai
morto completamente. Anzi, paradossalmente i maggiori allori li
ha riscossi in tempi più recenti, con
i 7 Oscar di “Balla Coi Lupi” (Kevin
Costner, 1990) ed i 4 di “Gli Spietati” (Clint Eastwood, 1994) perdendo l’etichetta di “sottogenere”
che aveva conservato per decenni.
Il regista Martin Scorsese dichiarò
addirittura che “Sentieri selvaggi”, di John Ford (1956) rimaneva
“il miglior film americano di tutti
i tempi”, mentre lo scomparso attore Charlton Heston – indimenticato protagonista di “Ben Hur”
e “I Dieci Comandamenti” – ebbe
a dire che “fra le 10 migliori pellicole dell’intera storia del cinema,
vi è almeno un film western”. Ancora più perentorio il grandissimo
regista e attore americano Orson
Welles: a chi gli chiedeva quali fossero stati i 3 migliori film di ogni
epoca, rispondeva lapidario: “Ombre Rosse, Ombre Rosse e Ombre
Rosse, di John Ford”. Nato letterariamente e cinematograficamente
come genere “romantico-avventuroso”, accessibile al grosso pubblico e particolarmente ai ragazzi,
il western conserva ancora - nonostante i cedimenti nei riguardi dei
film ’horror e thriller, il carattere
violento impresso da Sergio Leone
e Sam Peckinpah e le connotazioni politiche introdotte da Aldrich
e Ralph Nelson - una precisa identità. La sua dimensione è quella
della fantasia, dell’ispirazione a
modelli positivi, del “mito costruttivo”, come lo definì il regista Anthony Mann e in questo senso rimane l’erede dei migliori romanzi
di James Fenimore Cooper, Zane
Grey e Owen Wister.
Perciò, in un mondo travolto dalla frenesia di fare sensazione, che
sembra aver gettato via la bussola da parecchi anni, ci sarà ancora
bisogno di generi come il western
e di persone che raccontino storie
capaci di far sognare la gente.
Domenico Rizzi
staff di www.farwest.it
I SENTIERI DELL’ARTE
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Associazione Arte Lario
una nuova voce a sostegno della cultura artistica
Sul territorio del Lago di Como
si affaccia oggi la Nuova Associazione Arte Lario che nella città di
Menaggio ha trovato la sua sede
operativa. Questa Associazione
nasce da un gruppo di persone
appassionate che nel corso di
pochi anni è riuscita a crescere
e portare avanti il suo discorso,
che si può riassumere brevemente nello scopo sociale: quello di
promuovere la cultura artistica
in tutte le sue espressioni, anche
quelle meno conosciute e convenzionali e promuovere i gio-
Alpini al campo estivo
vani artisti.
Nel periodo che è seguito dalla
sua costituzione nel 2007, avvenuta ad Alserio in Brianza, è cresciuto l’impegno e l’importanza
delle manifestazioni organizzate
che hanno avuto per protagonisti artisti e maestri del’arte pittorica, quali Piero Gauli, Salvatore
Fiume, Guttuso, insieme ai quali
gli altri artisti delle varie espressioni culturali, come la musica e la
scrittura, meno conosciuti ma sicuramente non meno importanti
per talento e capacità espressive,
hanno fatto si che tutto ciò diventasse il patrimonio culturale
dell’Associazione e soprattutto
del pubblico.
Quest’anno l’Associazione Arte
Lario si è presentata sul lago di
Como con la sua prima mostra
dedicata al maestro di Corrente
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I SENTIERI DELL’ARTE
“Piero Gauli”, tenutasi presso la
Sala Consiliare del Comune di
Menaggio, con il patrocinio della
Biblioteca Comunale, dell’Assessorato alla Cultura di Menaggio per il Comune, e che hanno
accolto con grande entusiasmo
questa nuova iniziativa culturale.
Seguirà poi nel mese di ottobre
la mostra antologica della scultrice internazionale “Manuela
Fanelli”, che sarà allestita nella
Sala della Musica del Grand Hotel Victoria a Menaggio.
”Siamo giunti nella Città di Menaggio accolti con grande entusiasmo dal suo Sindaco e dalle
altre cariche rappresentative
della cultura che ringrazio sentitamente. - spiega il Presidente dell’Associazione Arte Lario,
Emanuele Pitto - Tutti hanno
recepito il nostro messaggio ed
il nostro impegno, che sarà quello di divulgare il discorso della
cultura in tutte le sue forme su
Pavone
questo territorio. Cercheremo di
allargare e condividere in futuro
questo nostro obiettivo con i rappresentanti del tessuto economico legato al turismo ed insieme
con la nostra presenza sviluppare e creare eventi sempre più importanti e di prestigio offrendo
a tutti coloro che verranno a visitare questo stupendo territorio
un valore in più”.
Per tutti quelli che vogliano
approfondire le informazioni
sull’Associazione Arte Lario si invita a visionare il sito internet:
www.artelario.it.
Il Presidente Emanuele Pitto
Posti ormeggio natanti
Alpino con mulo n.1
Da qualche anno a questa parte è sempre crescente la richiesta di posti per
ormeggio natanti. E’ quindi intenzione dell’Amministrazione comunale di
sondare le reali necessità per progettare un’eventuale opera che soddisfi
le esigenze. Gli interessati si possono
rivolgere a Davide Spaggiari – Ufficio
Commercio – per la compilazione di un
semplice modulo questionario.
Lettere in redazione
riceviamo e pubblichiamo i vostri contributi
Istruzioni per l’uso
1. Non saranno presi in considerazione scritti anonimi che verranno immediatamente cestinati;
2. Chi scrive dovrà indicare chiaramente nome e cognome, recapito postale completo, recapito
telefonico fisso e/o cellulare, oltre a sottoscrivere la missiva; in
mancanza di uno o più dei citati
requisiti, la lettera verrà considerata anonima e quindi cestinata;
è però possibile richiedere l’anonimato in pubblicazione (“lettera firmata”), purché il mittente
sia identificato dalla redazione;
3. Gli scritti dovranno essere il
più possibile concisi e trattare
un argomento alla volta; in caso
contrario, verrà preso in considerazione il primo argomento
esposto mentre i successivi verranno trattati solo se lo spazio
a disposizione lo consentirà.
4. Se gli scritti ricevuti fossero troppo numerosi, verranno
trattati, a insindacabile giudizio della redazione, quelli ritenuti di maggiore importanza
ed attualità. Gli altri, compatibilmente con lo spazio a disposizione, potrebbero essere evasi nel numero successivo.
...AAA attori cercasi a Menaggio
Gentile Direttore, le scriviamo
queste poche righe per esprimere tutta la nostra delusione.
Siamo gli allievi del “Laboratorio
Teatrale di Menaggio” che, sotto l’attenta guida di Pino Adduci
e degli altri insegnati del Teatro
Gruppo Popolare di Como, si ritrovano, o per meglio dire si ritrovavano, una sera a settimana
per imparare a valorizzare la nostra creatività in allegria ed allestire dei saggi di fine corso che,
dobbiamo dire senza modestia,
hanno riscosso notevole successo,
tanto da essere più volte replicati. Quest’anno abbiamo dovuto
rinunciare. Dei cinque attori che
avevano portato a termine il corso nello scorso mese di giugno,
solo tre hanno confermato la
presenza anche per quest’anno.
Ma la cosa che ci rattrista di più è
che nessuna nuova leva si è fatta
avanti (considerando soprattutto
quanti, giustamente, si lamentano che d’inverno la nostra sia una
“zona morta” che propone poco
o nulla). Nonostante i manifesti
appesi per le strade e nei bar, inviti fatti di persona, nessuno si è
fatto avanti. Alcuni rispondevano
“non ho voglia”, altri “mi spiace
ma non ho tempo”, altri “si bello ma non fa per me” (gli stessi
sono quelli che poi si lamentano
che a Menaggio e dintorni, nel
periodo invernale non c’è niente
da fare). Lo scorso 3 novembre ci
siamo ritrovati per riprendere le
lezioni ma, dopo aver constatato
che eravamo rimasti solamente
in 3, in accordo con gli insegnanti abbiamo deciso di sospendere
momentaneamente il corso e di
proseguire le lezioni con il gruppo di Como, in attesa che qualche volonteroso (a gennaio? a
febbraio? o anche per l’anno
prossimo) si faccia avanti.
Isabella Paola Davide
MENAGGIO MORMORA
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20
LISTA CIVICA PER MENAGGIO
LISTA CIVICA PER MENAGGIO
21
“La politica del fare”
considerazioni sui primi mesi di attività
Nel presentare il bilancio dei primi mesi di governo della lista civica “Vivere Menaggio”, vogliamo
condividere con la cittadinanza
la certezza, che quanto è stato
finora completato e proposto
del nostro programma politico
ed amministrativo, è frutto del
grande lavoro di squadra, grazie
all’impegno umano e professionale di assessori, consiglieri, dipendenti comunali. Tutti quanti
insieme si sono profusi a migliorare la qualità dei servizi, sviluppare i progetti, concretizzare i
lavori con l’obbiettivo di migliorare la città di Menaggio. Per
sentitizzare tutto ciò prendiamo
come riferimento gli ordini del
giorno più significativi, discussi ed approvati da questa maggioranza ai consigli comunali, a
testimonianza dell’importante
lavoro svolto:
- Istituzioni delle commissoni
consiliari permanenti
- Variante alle norme di attuazione del P.R.G. (Art.2 Comma 2
lett. I della l.R. N. 23/97.
- Nomina rappresentanti comunali in seno al comitato di gestione della biblioteca.
- Approvazione modifica della
statuto comunale
– Introduzione della figura del
presidente del consiglio
- Le linee programmatiche di governo
- Modifiche regolamento asilo
nido comunale
- Regolamento asilo nido comunale
- Indirizzo legge regionale n. 13
Del 16.07.2009 “Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio
della Lombardia”.
- Approvazione regolamento del
periodico comunale Qui Menaggio.
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VIVERE MENAGGIO
- Linee guida per la redazione
del PGT
- Approvazione ordine del giorno
del mantenimento del crocefisso
nelle aule scolastiche e nei luoghi
della pubblica amministrazione
Per ovvi motivi di spazio e di
tempo non è possibile approfondire le tematiche degli O.D.G.
Menzionati, come non è possibile elencare tutti quelli meno evidenti, ma certamente non di minor importanza, a completezza
del nostro operato. I temi più caldi sono stati dibattuti in sede di
consiglio comunale con la minoranza, che ha presentato alcune
mozioni ed interrogazioni. Noi
della maggioranza, dobbiamo
constatare, in queste fasi di confronto, dopo aver ascoltato attentamente le argomentazioni,
che l’atteggiamento con cui proponevano le discussioni eviden-
ziava una volontà di continua
critica, con uno spirito velato di
ideologia di contrapposizione
negativa. Un’ iniziativa atta solamente a contrastare l’operato
di chi amministra, diversa dalla
loro visione alternativa inconcludente. Siamo certi che i cittadini
di Menaggio, anche quelli che
non hanno potuto assistere ai
dibattiti nei consigli comunali,
hanno potuto valutare che alle
provocazioni e alle critiche, abbiamo risposto ancora una volta
con la concretezza dei fatti, ed
i primi progetti oggi realizzati
ne sono un’esempio eloquente.
Affrontando gli impegni futuri
con lo spitiro di squadra che ci
contraddistingue, potremo dimostrare la verità con il nostro
lavoro. Certi della responsabilità
di chi ha l’onere d’amministrare
affrontado le molteplici difficoltà quotidiane, prenderemo con
coraggio le decisioni opportune
per realizzare il nostro programma elettorale.
A questo punto con i nostri assessori cerchiamo di riassumere
le principali opere portate a termine:
Vicesindaco Donata Venini – assessore alle politiche sociali: stesura regolamento cimiteriale,
coordinamento interventi assistenziali e sociali.
Fabrizio Cereghini – assessore
ambiente ecologia: completamento piazzole ecologiche con
nuovo studio / progettazione per
due nuove piazzole. Rinnovo contratto appalto pulizia strade e vie
comunali con nuovo gestore.
Francesco Guaita – assessore urbanistica / edilizia privata /polizia: approvazione nuove norme
tecniche attuative a modifica
PRG a valere anche per PGT; programmazione
e
tempistica
adempimenti normativi per approvazione PGT entro le scadenze previste. Approvazione affido
incarico gestione parcheggi posti
linea blu.
Fabrizio Visetti – assessore istruzione/cultura:
organizzazione
mostre / teatro – coordinamento
rapporti con istituti scolastici per
trasporto/ refezione. Sostegno
ad associazioni sportive e sociali.
Mario Martinelli – assessore turismo / commercio: progetto mobilità turistica con trenino. Affiancamento al progetto museo
storico itinerante “la fine della
guerra”. Pic – Lombardia per parcheggio Nobiallo / riqualificazione arredo urbano e segnaletica
turistica con sostegno all’imprese. Insediamento servizi turistici
di imbarcazioni a noleggio.
Iniziative promozionali con T.C.I.
Bandiera arancione
Pierluigi Cavigioli – assessore lavori pubblici: monitorizzazione
e progettazione interventi cava
Nobiallo con incarico a geologo
Bossich con relativo studio per
messa in sicurezza (incontro pubblico informativo con popolazione locale). Ultimazione lavori
interni asilo comunale. Completamento marciapiede su provinciale
Loveno. Realizzazione piazzole
fermata bus con nuove pensiline.
Presentazione progetto definitivo tramite obbiettivo. 2, per realizzazione nuovo centro sportivo
con parcheggi interrati. Progetto
ristrutturazione completa edificio scuola elementare e messa a
norma sicurezza edificio scuole
medie. Conclusione dell’iter valutativo del reticolo idrico minore e maggiore con approvazione
regione lombardia. Progettazione per abbattimento barriere
architettoniche (ascensore) nella
casa comunale con finanziamento regionale.
Da ”La Repubblica” di Platone – Il
“giusto mezzo” e l’arte politica:
...Il forestiero – è evidente che distingueremo l’arte del misurare,
secondo quello che è stato detto,
così, in due parti: ponendo cioè
in un solo settore di essa tutte
le arti che misurano il numero,
la lunghezza, l’ampiezza, la profondità, lo spessore rispetto ai
loro contrari, in un’altra quante
altre effettuano queste misure
nei rapporti con la giusta misura,
col conveniente, coll’opportuno,
col doveroso e con tutto quello
che tende al mezzo, rifuggendo
dagli estremi...
Applicando questa fondamentale distinzione (che è applicabile in
generale a tutte le arti) in modo
specifico all’arte del politico, diremo che essa ha come oggetto
il giusto mezzo, il doveroso, l’opportuno, il conveniente nelle sfere più importanti della vita della
Città. L’attività del politico viene
perfettamente a distinguersi, in
questo modo, da una serie di attività che sono connesse alla politi-
ca, ma che si rivelano essere in realtà sussidiarie e subordinate alla
politica. Così la retorica si distingue dalla politica, perché, mentre la prima è attività di persuasione, la seconda è invece attività
che decide se sia o no conveniente persuadere (o usare la forza)
e perciò risulta non solo diversa,
ma anche superiore. Analogo ragionamento vale per l’arte della
guerra, la quale si occupa di fare
e vincere la guerra, ma non di
decidere se sia o no conveniente fare la guerra piuttosto che
mantenere la pace, decisione che
è di pertinenza appunto della
politica... Ma la giusta misura o il
giusto mezzo il politico persegue
soprattutto nell’attuazione del
suo compito fondamentale che è
quello di costruire lo Stato... Gli
uomini si possono dividere secondo due opposti temperamenti e due opposte virtù: da un lato
i miti o temperanti, dall’altro gli
audaci, valorosi e forti...
VIVERE MENAGGIO
23
Terza pedalata del gemellaggio
Menaggio - Wolpertswende in bicicletta
26 agosto ore 9.00: finalmente
si parte! Il giorno tanto atteso è
arrivato e l’emozione è grande
quando ci raduniamo in piazza
Garibaldi a Menaggio; siamo una
ventina tra francesi e italiani tutti con la maglietta bianca e nera
dell’evento e una gran voglia
di pedalare. La pioggia caduta
nella notte ha lasciato spazio a
qualche tiepido raggio di sole.
Dopo il classico taglio del nastro
la carovana di ciclisti e accompagnatori inizia a sfilare nel centro
di Menaggio; purtroppo il pubblico non è molto numeroso ma
sui gradini della chiesa c’è don
Carlo che benedice la spedizione. Usciti da Menaggio risaliamo
il lago fino a Colico dove percorriamo un tratto di pista ciclabile.
Ma poco prima di Chiavenna un
breve acquazzone ci costringe
già alla prima sosta. Fortunatamente la perturbazione si dirige
verso sud e possiamo ricominciare a pedalare; siamo a Chiavenna
e inizia qui la prima vera salita: il
passo Maloja, 32 chilometri con
una pendenza media del 4,7%
per un dislivello di 1500 m! Dopo
qualche chilometro di salita ci
fermiamo in un’area pic-nic per
il rifornimento; troviamo tavolate di pane, formaggio, affettati,
pizza, focaccia, miele, nutella, biscotti, integratori, bibite, caffè,
insomma meglio che al ristorante! Finito il pranzo si riparte, la
salita è lunga e la pendenza aumenta, gli ultimi tornanti sono
i più duri ma arrivati in vetta la
fatica non si sente più; le montagne dell’Engadina ci si parano
davanti in tutta la loro maestosità e le nuvole basse e scure conferiscono alla salita un’aria epica. La temperatura è molto bassa
ma ormai siamo vicini al primo
arrivo di tappa. Una ventina di
24
SPORT E TEMPO LIBERO
chilometri pianeggianti e arriviamo a S.Moritz dove pernottiamo
nell’ostello della gioventù. Il mattino seguente ci svegliamo con il
sole e il cielo blu e dopo un’abbondante colazione siamo pronti
ad affrontare la seconda frazione
del nostro ciclotour, la più dura!
Dopo un breve giro per il centro
di S.Moritz ci dirigiamo a Silva-
piccoli paesini caratterizzati da
alti e stretti campanili, sembra
un sogno! Me la prendo comoda
e affronto la discesa con i freni
tirati per gustare appieno questo
spettacolo meraviglioso che solo
la montagna sa offrire. Arriviamo quindi a Tiefencastel dove
svoltiamo a destra diretti a Lenzerheide; dobbiamo affrontare
plana dove la strada inizia subito
a salire: è lo Julierpass, 7 km con
pendenze costanti intorno al 7%
e punte al 12%. Durante la salita
si verificano i primi scatti frutto
di una sana e scherzosa rivalità
tra italiani e francesi. Raggiunta
la cima ci congratuliamo a vicenda con battute, sorrisi e pacche
sulle spalle, sostiamo brevemente e approfittiamo dell’occasione
per mangiare qualche frutto e
riempire le borracce; la strada da
percorrere è ancora lunga! Davanti a noi abbiamo una discesa
infinita di oltre 30 km in una vallata dall’aspetto quasi surreale,
da favola: il cielo blu, i prati verde intenso, le fontane di legno,
14 km di salita, i primi 5 sono
davvero tosti poi la strada si spiana e si sale regolari fino al punto
di ristoro. Ci rifocilliamo e poi ripartiamo “a tutta”. Con l’amico
francese Michel mi lancio in una
folle discesa agli 80 km/h: sembra
di volare! Attraversiamo Coira e
prima di arrivare in Liechtenstein
ci attende quello che nessuno si
aspettava, una “salitella” di 3 km
con pendenze davvero durissime. Il problema è che Gianni non
l’aveva inserita nella planimetria
del percorso ed è stata una “bella” sorpresa! Le salite adesso sono
davvero finite, la parte più dura
del viaggio l’abbiamo ormai alle
spalle, ci attendono due giorni di
strada piatta come una tavola tra
pianura austriaca e quella tedesca. Trascorriamo la notte a Vaduz e il venerdì mattina siamo di
nuovo in sella col sole e il vento
in faccia; la giornata scorre veloce, come le ruote delle biciclette
sull’asfalto delle infinite piste
ciclabili che percorriamo per arrivare nei pressi di Arbon dove
ritroviamo gli accompagnatori
che ci accolgono per il pranzo
con l’ormai familiare suono del
campanaccio. Nel pomeriggio
viaggiamo dritti verso Costanza
costeggiando l’omonimo lago;
siamo tutti stupiti dalla grandezza di questo lago, vi sono punti
in cui non si riesce a scorgere la
sponda opposta. La cena ci regala una piacevolissima sorpresa: un piatto di pasta! Dopo tre
giorni senza mangiarla sembra
ancora più buona e ci permette
di recuperare molte energie. L’indomani ci imbarchiamo su un traghetto di enormi dimensioni che
nell’arco di pochi minuti ci porta
a Meersburg sulla sponda opposta del lago, luogo di partenza
dell’ultima tappa. Ad attenderci
troviamo due rappresentanti del
comune di Wolpertswende che
in bicicletta ci guidano lungo le
stupende piste ciclabili di questa
zona. La giornata è davvero fred-
da e siamo costretti ad indossare l’abbigliamento invernale ma
durante il pomeriggio le nuvole
si diradano e un caldo sole estivo
saluta il nostro arrivo finale; siamo a Wolpertswende, ce l’abbiamo fatta, quattro giorni dopo la
partenza da Menaggio e con 480
km nelle gambe! Siamo accolti
dal sindaco di Wolpertswende e
dai rappresentanti del comune
di Menaggio; dopo le foto e i discorsi di rito raggiungiamo soddisfatti l’albergo dove ci attende
una ricca cena accompagnata da
ottima birra tedesca. Purtroppo
la nostra avventura è giunta al
capolinea, le quattro giornate
attese per un’estate intera sono
ormai un ricordo, ma è un ricordo che resterà vivo per sempre in
ognuno di noi: le salite, le vallate,
i paesini di montagna, le grandi
città, le piste ciclabili, il lago di
Costanza, gli immensi campi coltivati, il suono del campanaccio,
le parole di incoraggiamento
gridate dagli accompagnatori al
seguito della carovana di ciclisti,
ricordi meravigliosi di un’esperienza unica,resa tale dal lavoro
e dall’impegno profuso da tante
persone. Ringrazio a nome di tutti i partecipanti il Comune di Menaggio e il Comitato gemellaggi,
in particolare Umberto Battaglia
e Giovanni Biacchi, il Comune e
il sindaco di Wolpertswende , gli
amici francesi di Allevard e tutti gli accompagnatori francesi e
italiani; un ringraziamento particolare a Ivano e Patrizia che oltre a pedalare hanno collaborato
all’organizzazione e alla riuscita
dell’evento, infine il GRAZIE più
grande va a Gianni e Carla, gli artefici principali di questa emozionante avventura sempre pronti
a dare una mano a chiunque, a
incoraggiarci e che non ci hanno fatto mancare niente! Grazie davvero a tutti a nome mio
e di mio fratello Marco perché
durante questi quattro giorni abbiamo conosciuto persone davvero simpatiche che non ci hanno
fatto sentire la differenza d’età
e con le quali abbiamo condiviso
la nostra più grande passione, la
bicicletta. L’invito è per il prossimo anno con la speranza che altri giovani amanti della bicicletta
si uniscano al “gruppo”, perché
queste sono esperienze di vita, il
ciclismo insegna cos’è la fatica,
la sofferenza, il rispetto per l’avversario e il compagno, ti spinge
a trovare la forza per superare
gli ostacoli e ti regala momenti
di libertà assoluta; tu, solo con
la strada, sopra due ruote che ti
portano ovunque vuoi, sei tu che
decidi!
Luca Spaggiari
SPORT E TEMPO LIBERO
25
Campionato di calcio CSI
Croce più in alto ma il Menaggio si aggiudica il derby
La Polisportiva Menaggio si è
presentata al derby con il Croce,
disputato l’11 dicembre 2009 al
campo sportivo San Rocco, con
un chiaro segnale di avvertimento alla squadra della frazione.
Infatti, dopo un girone d’andata molto deludente – 8 punti in
10 partite – aveva messo a segno
un risultato di tutto rispetto nel
recupero di Bellagio contro le
“streghe” di Lezzeno, rifilando
al GT Li Gufi un secco 4-0. Ciò
dimostrerebbe che la formazione menaggina, quando vuole, è
capace anche di imprese roboanti e che le partite – ne aveva
vinta una soltanto, per 8-2, contro l’Oltrona S. Mamette – non
finiscono sempre in beffa, come
quella giocata in casa con il Villaguardia, trasformatasi da un
4-1 a favore nel primo tempo in
un deprimente pareggio al fischio finale, tanto per rispettare
il copione del film “Fuga per la
vittoria” di John Huston (1981) e
vedere uscire il bravo “Bobo” Sironi con una mano fuori uso.
Il Fraquelli Ettore Croce è giunto invece all’appuntamento con
il Menaggio confortato da ben
altra classifica: 16 punti – con un
incontro da recuperare – sebbene
si sia concesso più di una distrazione lungo il percorso. Alludiamo alla sconfitta casalinga con il
Piano (5-6) ed al pareggio esterno con il Civello (3-3) dopo essere
stata in vantaggio per 3-1. Senza giustificazioni invece la sconfitta interna con il Gravedona,
una squadra di buona caratura
tecnica che il Croce sembra soffrire frequentemente, ma contro
la quale i locali hanno disputato forse la peggior partita della
stagione. Gian Maria Gazzaniga,
noto cronista sportivo, avrebbe scritto in proposito di “una
26
SPORT E TEMPO LIBERO
squadra inattendibile, dal gesto
atletico velleitario e spento”. Infatti, passaggi imprecisi, niente o
quasi tiri in porta, difesa incerta,
nella quale ha addirittura giganteggiato Pozzi, dalla statura non
eccelsa, ma dotato di grinta e determinazione da meritarsi, senza
far torto a nessuno, un elogio
particolare.
Ed eccoci al tanto atteso derby,
che il pubblico spera non sia a
senso unico visto il divario di punti fra le due avversarie: ma, come
si è detto, il risultato del Menaggio con Li Gufi farebbe scongiurare questa ipotesi e lo stesso
presidente del Croce, Fabrizio
Cereghini, giura che “la partita
non va affatto presa sottogamba, perché un derby è sempre un
derby e la Polisportiva sembra
in netta ripresa”. Parole sagge,
perché l’andamento della partita
non sarà certo quello atteso dai
fans del Croce.
Il Menaggio si presenta nella sua
formazione migliore, ben orga-
nizzato in tutti i reparti, con giocatori grintosi e motivati, una difesa con Marco Capelli e Maxi De
Bernardi che non sbagliano mai
un intervento, l’ottimo portiere
“Milton” Grandi che compie almeno tre prodezze degne della
sua meritata fama. Per completare, un centrocampo solido ed
efficiente, un attacco pratico ed
incisivo e un’età media molto
più verde rispetto agli avversari.
Il tutto sostenuto da un grande
desiderio di riscattare troppe
prestazioni opache.
Il Croce parte già con le assenze
del suo portiere titolare Signorini
e del fantasista Carlo Cova, inizia
con il dovuto ritmo e lo mantiene
fino a quando incassa, a seguito
di un tiro rimpallato, il primo gol.
Si batte ancora caparbiamente
ed è penalizzato da una grave
svista arbitrale (atterramento al
limite dell’area dello sgusciante
Fabio Rezia, che puntava dritto
alla porta avversaria, senza ottenere il calcio di punizione). Inoltre, una traversa e la bravura del
portiere menaggino evitano il
Andrea “Milton” Grandi
pareggio. Alla ripresa del gioco
la Polisportiva va a segno altre
due volte, portando il vantaggio
su un perentorio 3-0 che in effetti non rispecchia fedelmente
la differenza tra le due squadre,
ma ci pensa Mattia Cereghini, subentrato quando il passivo è già
pesante, a segnare il gol della
bandiera con un intelligente tiro
angolato. Il punteggio finale resterà quello di 3-1. Per quanto si
è visto, un risultato indiscutibile,
che premia senz’altro i “giovani”
diretti da “Cechi” Lanfranconi e
lascia l’amaro in bocca agli “anziani” del Croce, che si sono comunque battuti fino all’ultimo.
Grande la delusione della squadra di casa, notevole l’euforia tra
le file del Menaggio, sostenuto
da un buon numero di “aficiona-
dos” nonostante le temperature
siberiane che regnano costantemente dalle parti del “San Rocco”. Il Croce si riscatterà però
ampiamente pochi giorni dopo,
vincendo per 5-1 in trasferta contro il Valmorea, mentre la partita casalinga del Menaggio verrà
rinviata per decisione del “generale inverno”, che prima ricopre
il terreno di gioco di brina e poi
lo livella con la neve fresca.
Il campionato è giunto al giro di
boa e le possibilità di guadagnare la zona alta della classifica ci
sono tutte per il Croce, in quanto ci ha abituati da anni, anche
dopo periodi negativi, a clamorose rimonte interne ed esterne.
Per il Menaggio, le cui recenti
vittorie potrebbero preludere ad
un ciclo favorevole, la prudenza
è d’obbligo: rimane dunque sotto osservazione, in attesa di conferme che tutti auspichiamo.
L’importante è che entrambe le
squadre non si lascino andare
eccessivamente durante la lunga pausa invernale – da metà dicembre a febbraio - mantenendo
non soltanto un buon livello di
efficienza fisica attraverso la costanza degli allenamenti, ma anche la convinzione di poter fare
sempre meglio.
Domenico Rizzi
SPORT E TEMPO LIBERO
27
Arrivederci Padre Giuseppe
il saluto dei menaggini al parroco
Caro padre Giuseppe,
nell’occasione della sua partenza è doveroso porgerle un saluto a nome di tutti i parrocchiani
dopo otto anni di permanenza
tra noi.
Un’esperienza, la sua, che si conclude, ma che, per forza di cose,
lascia una traccia come, inevitabilmente, la lascia qualsiasi
incontro tra persone. Da qui
l’apprezzamento per ciò che ci
ha donato ed ognuno conserva
dentro di sé un ricordo che la riguarda e, ci auguriamo, sia il più
positivo.
Nel suo passaggio tra noi, ella
ha cercato di interpretare al meglio il messaggio evangelico di
cui è stata testimone con la sua
umanità.
Di certo, si è fatta apprezzare
per la preparazione culturale,
per la sua integrità non disposta
a compromessi, a volte sfociata in incomprensioni, ma che il
tempo ha già medicato, seppure tale sua “scomodità” le faccia
onore, poiché ci ha insegnato
che il vivere da cristiano è accogliere, nella loro interezza, i
principi evangelici senza incoerenze o interpretazioni personali di comodo.
Come sacerdote, poi, ha raccolto le confidenze delle persone, è
venuto a contatto con le nostre
miserie, le nostre apatie, le nostre fatiche e, talvolta, con i nostri entusiasmi ed ha conosciuto
i volti dei nostri bimbi, apprezzato il sorriso della nostra gente, colte la gioia dei primi vagiti
e le apprensioni per gli affanni
dei nostri anziani: un bagaglio
di variopinta umanità che, per
lei, non sarà facile dimenticare.
La sua attenzione pastorale,
però, si è manifestata pienamente nell’incontro con la sofferen28
CRONACA
za, tanto che il suo apostolato
ha avuto occasione di esprimersi ai massimi livelli nei corridoi
dell’ospedale quando, nella riservatezza delle singole camere,
ha saputo incoraggiare, sostenere e dare speranza a situazioni talvolta disperate. Insomma,
un discorso di attaccamento al
suo dovere di assistenza che ha
perseguito con tenacia e grande
sensibilità, nonostante gli acciacchi inevitabili dell’età: nota
era la sua figura che, incurante
della meteorologia, il mattino
presto e la sera tardi sbucava da
via Casartelli dove aveva prestato assistenza ai malati, dando
loro conforto con l’augurio di
una buona giornata o di una
notte serena.
Come Consiglio Economico Parrocchiale, poi, abbiamo apprezzato la sua capacità amministrativa che, pur con una parsimonia
avveduta in base alle modeste
risorse disponibili, ha permesso
di portare avanti, comunque,
un programma di lavori che resteranno: l’elettrificazione delle
campane, il nuovo impianto audio in chiesa, l’acquisto di materiale vario, i miglioramenti nella
casa parrocchiale, la pubblicazione della “Storia della parrocchia di Croce” che non tutte le
parrocchie possono vantare di
avere.
Significativa anche la collaborazione che ha saputo incoraggiare e suscitare tra i giovani, accogliendo e stimolando l’opera dei
volontari che hanno prodotto
risultati destinati a rimanere: è
il caso del rifacimento dello spa-
Eventi teatrali invernali
La decisione di programmare per l’inverno in corso la serie di eventi teatrali
di cui sotto,è stata la logica evoluzione
del progetto, che in modo embrionale, era stato portato avanti già nello
scorso inverno con compagnie teatrali
dialettali locali, e poi, in modo più allargato ed organico, durante la stagione
estiva, al teatro tenda, con eventi maggiori che hanno visto la partecipazione
di personaggi della levatura di Andrea
Vitali e la rappresentazione di spettacoli teatrali che hanno spaziato dal dialetto locale a Goldoni e a Shakespeare.
zio antistante il santuario della
Madonna di Paullo, piuttosto
che la fiducia accordata al gruppo che, in questi anni, ha gestito il campo sportivo o animato
manifestazioni, come il rilancio
della sagra di Paullo.
Inoltre ci pare sia piacevole ricordare il ruolo di guida per i catechisti e la dedizione nella propedeutica ai sacramenti rivolta
ai bambini ed ai giovani, segni
di speranza per il futuro ed per
il nostro sentirci “Chiesa” pur
tra mille difficoltà, incoerenze e
contraddizioni tipiche dell’epoca attuale: in questo cammino
ha accompagnato 52 persone
all’ultima dimora, mentre 32 ne
ha rigenerate con l’acqua del
battesimo ed 11 coppie le ha
unite in matrimonio.
Qualcuno ha poi avuto modo di
apprezzare la diligenza con la
quale ha curato l’archivio parrocchiale e le pratiche amministrative, tali che questi otto anni
trascorsi tra noi possano essere
consegnati alla storia della comunità con la relativa documentazione ordinata e completa.
Infine una nota di nostalgia,
poiché lei è, dalla fondazione
della parrocchia nel 1725, il 17°
parroco di Croce e, forse, come
ha riferito più volte, l’ultimo
residente nella frazione: anche
questo un segno dei tempi che
cambiano e non sicuramente in
meglio. Toccherà ora alla nostra
comunità trovare risorse interne
per andare avanti e per custodire il tesoro di testimonianza che
il suo essere prete tra noi, ci ha
consegnato.
Doveroso anche un ringraziamento
alla
Congregazione
Monfortana che dal 1979 ha
garantito alla nostra pur piccola comunità un’assistenza religiosa continua ed efficace, per
questo vogliamo ricordare tutti
i confratelli che l’hanno preceduta: P. Del Prato Daniele dal
1979 con P. Giovanni Manzoni,
P.Emilio Piccoli dal 1979 al 1989
e con P.Umberto Corna dal 1978
al 1983, P.Giorgio Crippa dal
1989 al 1997 e P.Mario Quadri
dal 1997 al 2001 al quale lei è
seguito.
Da ultimo, un grande e sincero
augurio per un futuro in piena
ed operosa salute per nuove
esperienze in sintonia con la sua
età.
Con affetto,
un grande abbraccio
i membri del Consiglio Economico e tutti i suoi parrocchiani
L’idea è quindi quella di offrire, in una
stagione che sul lago è in genere povera di opportunità di svago, la possibilità
di usufruire di spettacoli presentati da
compagnie teatrali professionistiche
che pur non avendo la pretesa di collocarsi su standard di “impegno culturale
importante”, possono offrire comunque spunti di riflessione sulla semplicità
e contemporaneamente sulla straordinarietà della vita nonché dei valori culturali intrinseci nella storia della nostra
lingua, il dialetto appunto, e nella storia
delle nostre case e dei nostri cortili.
L’appuntamento è quindi al salone di
Cinerario a Menaggio, per gustare qualche momento semplice di serenità nelle serate di:
13 GENNAIO
compagnia “Citta di Como”
L’erba miraculusa
24 FEBBRAIO
compagnia “Teatro Nuovo”
Cerchi vun cumé mi, anca usaa
17 MARZO
compagnia “Acqua Chiara”
L’Angelo sulla Credenza
07 APRILE
compagnia “I Ruzzanivul”
I Mudant Russ
CRONACA
29
Notizie dall’ufficio I.A.T. Menaggio
turismo: tempo di bilanci e previsioni
Il bilancio della stagione turistica 2009? un inizio che ha fatto
paura e che ha rispecchiato in
pieno le incertezze economiche
mondiali – una forte ripresa però
dall’inizio di luglio, un periodo
agosto-settembre clamoroso e
un buon mese d’ ottobre.
Tirando le somme siamo in calo
di ca. 10 % rispetto all’anno
2008, ma si può essere soddisfatti
se si pensa a come si prospettava la stagione. Certo gli alberghi
hanno dovuto adeguare i loro
prezzi, soprattutto quelli che
lavorano con le agenzie inglesi.
In calo netto gli americani, una
certa ripresa del turismo tedesco,
sorprendente la quantità di ospiti francesi e scandinavi.
Menaggio e il lago di Como piacciono: le passeggiate, le ville sontuose, le chiesette romaniche, gli
antichi borghi nascosti, le alte
vette, i mercatini, i festival musicali, il trenino…… Quest’ultimo
è stata una novità apprezzata
dai turisti ma bisogna prendere
in considerazione vari fatti: è un
mezzo ingombrante sulla stretta
strada statale e quindi potenzialmente pericoloso, e le obbiezioni
di alcune categorie. Tutte questioni da considerare e sulle quali
discutere insieme...
Finita la stagione 2009 è ora di
mettersi al lavoro in vista della
nuova stagione 2010. Aggiornare e ristampare il materiale
cartaceo e arricchire sempre di
più il sito turistico del Comune di
Menaggio. Lo conoscete? www.
menaggio.com Date un occhiata
e ben vengano vostri eventuali
suggerimenti! Un buon sito è al
giorno d’oggi il biglietto di visita per eccellenza di ogni località
turistica che si rispetti. Quello di
Menaggio ha mediamente 300
visite al giorno! Offre già un’ampia gamma di informazioni tutte
30
CRONACA
tradotte in ben 3 lingue straniere
(inglese, francese, tedesco).
Sta prendendo forma l’idea di introdurre sul sito un forum dove
i turisti possano scrivere i loro
commenti sul loro soggiorno a
Menaggio; per noi sarebbe un
mezzo ideale per capire meglio
le loro esigenze, ciò che hanno
apprezzato di più, e soprattutto
prendere spunto dalle lamentele
per migliorare la carenza di alcuni servizi.
L’offerta di materiale cartaceo
che l’ufficio I.A.T. mette a disposizione del turista è abbastanza
soddisfacente. Il volantino “Itinerario storico di Menaggio” (vedete il sito – scoprire Menaggio)
verrà ampliato con un itinerario
più completo che includa anche
la visita alle frazioni.
E’ inoltre in fase di elaborazione
il progetto di introdurre dall’inizio della stagione prossima, una
visita guidata di Menaggio una
volta a settimana in collaborazione con Paolo Ortelli, guida ufficiale della provincia di Como.
La Provincia ha dato l’incarico
all’ufficio I.A.T di Menaggio di
seguire la ristampa dell’opuscolo “A Piedi nella provincia di
Como”. Un opuscolo ben ideato
che illustra 22 itinerari nella Provincia di Como promosso dal nostro ufficio 4 anni fa.
Altro interessante progetto alla
quale stiamo lavorando è la creazione di una guida tascabile che
elenchi i ristoranti e gli esercizi
commerciali di Menaggio, ancora inesistente e richiesta.
Ecco come intendiamo realizzarla: una piccola descrizione in
italiano e in inglese corredata da
una foto di ogni esercizio con riferimento numerico sulla mappa
di Menaggio.
La misura del libretto 10x15 cm
(un esercizio ogni facciata, se
sono 50 esercizi per 32 pagine,
giusto?) Un esercizio su ogni facciata
Mappe all’interno – una del centro di Menaggio e una che illustri
le frazioni.
Stando ai calcoli, 6.000 copie di
un libretto di 32 pagine –che darebbe spazio a ca. 50 esercizi - costerebbero all’incirca 2.500 euro,
dunque una spesa di ca. 50 euro
ad inserto.
Come aderire? Spedite una mail
all’ufficio I.A.T di Menagio [email protected] con la vostra
adesione, telefonate al numero
0344 32924 oppure, se preferite, potete recarvi personalmente
all’ufficio turistico.
Come si completa l’adesione? Inserite una foto (facoltativa) del
vostro esercizio, l’indirizzo e tre
righe che lo descrivano (in italiano e in inglese).
Sul sito turistico del Comune di
Menaggio, www.menaggio.com
esiste la voce “esercizi commerciali”. Controllate se ci siete. Se
non siete nell’elenco passate
dall’ufficio oppure inviate una
mail. Se disponete di un vostro
sito internet possiamo creare un
link dal sito di Menaggio; in caso
contrario possiamo rimandare al
vostro inserto sulla guida tascabile, che sicuramente si rivelerà
uno strumento utile per far conoscere i vostri esercizi.
Sul sito sono state inserite tutte
le attività che si possono svolgere durante la stagione invernale:
ciaspolate, sci d’alpinismo, passeggiate sull’Antica Strada Regina ecc.
Nel tentativo di allungare la stagione turistica stiamo pensando
inoltre di promuovere dei “soggiorni a tema” coinvolgendo
unitariamente gli alberghi, i ristoranti e la pro loco.
Mathilde Zuijdwegt
Un appello alla prudenza
l’importanza del Soccorso Alpino
Daniele Chiappa, storica anima
del Soccorso Alpino di Lecco e
del 118 di Como, mancato prematuramente lo scorso anno a
seguito di una malattia contro
la quale non ha potuto lottare con la stessa energia con cui
aveva affrontato le più impegnative pareti delle Alpi o della
Patagonia, sosteneva che il ruolo
del Soccorso Alpino doveva essere non più solo quello istituzionale di soccorrere chi si trova in
difficoltà in montagna ma anche
quello di fare informazione e di
prevenire cosi possibili incidenti
in ambiente ostile.
Ho avuto il privilegio nel lontano
1987 allora studente universitario, di fare parte del CNSAS (corpo nazionale di soccorso alpino e
speleologico) e poi dal 89 come
Medico
In quasi un quarto di secolo per
decine e decine di volte sono
stato allenato dagli istruttori
alle problematiche della neve e
del pericolo delle valanghe e di
come risolvere il risolvibile e poi,
dalla scuola nazionale medici di
emergenza dello stesso sodalizio, di come affrontare tutte le
problematiche mediche legate ai
traumi, all’asfissia, all’ipotermia
che deriva dal seppellimento nella neve così come succede negli
incidenti di valanga.
A volte, affrontando il freddo, la
nebbia e la neve che inevitabil-
mente si incontrano in ambiente montano invernale mi sono
chiesto quando mai mi sarebbero servite le nozioni apprese dai
formatori tecnici e medici vista la
mia zona di operatività (il Lario
Occidentale).
La chiamata di domenica 7 febbraio mi ha lasciato di stucco:
“tra dieci minuti alla elisuperficie di Menaggio. C’è un sepolto
in valanga sul Grona!”
Ero rientrato da pochi minuti dalla stessa montagna e si presentava candida, serena, tranquilla
così come la vedo da sempre.
Alla
piazzola
dell’elicottero
dell’ospedale si succedono l’elicottero 118 di Como e quello di
Sondrio per il trasporto dei volontari del CNSAS in valanga
Rapidamente una ventina di uomini sono sul posto. Io salgo con
l’ultimo volo. In pochi minuti
concitati, Track, il cane da ricerca, fiuta la vittima e comincia il
disseppellimento
La signora sepolta è sotto a un
paio di metri di neve. Ci si alterna alle pale da neve perché “dal
vivo” le energie si consumano
rapidamente, non come succede
nelle esercitazioni.
Dopo il disseppellimento restiamo in tre sanitari a gestire le
problematiche mediche; in pochi
minuti la paziente è a bordo di
802 il nuovo elicottero del 118
di Como con Edi, il Medico Ria-
nimatore di servizio, ed è in volo
per Bergamo, dove agli Ospedali
Riuniti c’è il centro per il trattamento delle ipotermie.
I colleghi bergamaschi lottano,
purtroppo inutilmente, tutta la
notte per strappare la signora
alla morte.
Appena l’ultimo elicottero lascia
la scena dell’incidente la frenesia
del soccorso lascia il posto agli
interrogativi; come è potuto succedere?
La slavina si è staccata dalla montagna sul sentiero che dai Monti
di Breglia sale verso l’oratorio di
Sant’Amate proprio dove il sentiero diventa meno ripido, dove
nelle stagioni calde si “riprende
il fiato” durante la salita.
Le ore seguenti rendono l’interrogativo ancora più incalzante;
il bilancio della giornata sull’arco alpino è di 7 vite spezzate da
eventi valanghivi.
CRONACA
31
Eppure la neve è sempre caduta
e le valanghe fanno parte degli
“eventi metamorfici” che caratterizzano la fisica delle precipitazioni nevose e l’uomo ha sempre
frequentato la montagna per lavoro o per divertimento!
Allora viene da chiedersi il perché di tanti morti.
La montagna certo è molto frequentata, anche d’inverno
D’altra parte chi apprezza il bello della neve, del silenzio, della
32
CRONACA
pace che la montagna offre soprattutto d’inverno non può che
capire.
La novità degli ultimi anni sono
i turisti “fai da te” che con l’avvento delle “ciaspole”, le racchette da neve, hanno visto un
vero e proprio boom. Con questi
semplici utensili è possibile percorrere d’inverno gli stessi itinerari che si percorrono d’estate.
Purtroppo d’inverno non si possono percorrere senza pericoli gli
stessi sentieri che d’estate si affrontano con tranquillità.
La frequentazione della montagna richiede cultura, conoscenza, rispetto; queste nozioni venivano storicamente trasmesse
“dai vecchi ai giovani” in tempi
passati quando in montagna si
andava per necessità.
Nei nostri giorni i metodi per
informarsi e per formarsi sono
molteplici. Il percorso più sem-
plice è quello di frequentare la
montagna in compagnia di accompagnatori esperti.
In alternativa la nostra Sezione
del CAI propone corsi che vanno dall’escursionismo su ciaspole
alle cascate di ghiaccio.
L’appello è alla massima prudenza. La montagna offre stimoli e
sensazioni uniche ma non si devono offrire le spalle all’imprudenza.
Anche i sentieri semplici possono in determinate situazioni climatiche trasformarsi in trappole
mortali
L’auspicio è che, a fronte di una
frequentazione sempre più intensa della montagna, i 54 volontari del CNSAS della Stazione Lario Occidentale restino nei
prossimi anni disoccupati sul
fronte dell’operatività reale.
Fabrizio Visetti, Medico XIX°
Delegazione Lariana CNSAS