Budapest Vienna

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Budapest Vienna
DIARIO DI VIAGGIO | BUDAPEST – VIENNA - BRATISLAVA
Budapest
Vienna - Bratislava
19 – 29/09 2006
Un salto verso l’EST
INTRODUZIONE
Dopo l'esperienza dell'anno scorso in Norvegia
e accorgendoci che tra noi quello che lavora di
più lo fa per tre mesi all'anno, abbiamo optato
per un viaggio più economico: BudapestVienna-Bratislava! La comitiva è composta da
me, Davide, Marco, Serena, Umberto e le sue
medicine e Jessica. Perché la data di partenza
recita 19?Non dovevamo partire il 21?Sì, la
data sarebbe dovuta essere quella se non avessi
sbagliato a prenotare su internet. Vabbè, poco
male, ci sono solo due giorni di differenza. Il
problema però è che Davide aveva una
riunione del senato accademico e quindi ha
dovuto affrontare un viaggio in treno per cui
erano previste 17 misere ore ma che in realtà è
durato 21 a causa di un simpatico tizio che ha
deciso di porre fine alla sua esistenza sotto le
rotaie di un treno, quello su cui viaggiava
Davide.
All’aeroporto di Bologna scopriamo che
Budapest è sotto assedio in quanto il neo eletto
primo ministro ungherese ha svelato di aver
basato la sua campagna elettorale su menzogne
al fine di essere eletto. Ovviamente rimaniamo
un attimo spaesati dalla notizia anche se il
nostro incubo peggiore non era una folla
manifestante ma piuttosto un uomo dalla
stazza piuttosto pronunciata e dalla personalità
poco decisa: il babbo di Jessica. Eravamo
infatti terrorizzati che ci potesse telefonare
dicendoci di non partire o addirittura che
venisse direttamente in jeep sulla pista
piazzandosi davanti all’aereo impedendoci di
partire. In realtà la telefonata non è avvenuta
quindi siamo partiti regolarmente alla volta di
Budapest con volo Sky-Europe, una
compagnia che è fallita poco tempo dopo,
probabilmente già mentre eravamo in volo.
BUDAPEST
Ad attenderci all’aeroporto di Budapest c’era
un signore molto somigliante a Freddy
Mercury, probabilmente un lontano parente,
che ci ha accompagnato all’appartamento,
delizioso, e per il quale pagavamo solo 13€
cadauno al giorno!
La difficoltà maggiore per il pagamento è stata
quella di dialogare con la signora responsabile
delle chiavi che parlava Ungherese, Rumeno,
Tedesco, forse anche Azteco e Sanscrito ma
non una parola di italiano o inglese!
L’appartamento era veramente bello e
moderno anche se in nostra assenza
avvenivano dei fatti paranormali visto che ogni
volta che rientravamo in appartamento o
trovavamo un televisore diverso oppure lo
trovavamo in un altro posto! L'ultima volta, se
non ricordo male, l'abbiamo trovato addirittura
sul!
Come detto l’appartamento era molto moderno
ma, voi mi insegnate, le cose moderne non
hanno la stessa robustezza di quelle vecchie e
quindi non ho fatto nemmeno in tempo ad
appoggiarmi sul letto che ho subito sfondato le
doghe.
19 Settembre – 29 Settembre 2006
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TRABOCCAMENTI
L’appartamento aveva addirittura due bagni e
quindi stiliamo subito una toilette policy
secondo cui il bagno piccolo sarebbe stato
adibito a quelle operazioni che possiamo
definire intestinali. Purtroppo una sera il bagno
viene intasato quindi decidiamo di attendere
un attimo per vedere se l’acqua sarebbe un po’
defluita spontaneamente. Nel frattempo decido
di andarci a fare la pipì perché l’altro era
occupato. Mentre la facevo pensavo: “mi
raccomando, quando hai finito non tirare lo
sciacquone perché sennò va tutto di fuori”.
Non c’è bisogno di dire che appena finito ho
premuto istintivamente il pulsante dello
sciacquone vedendo così l’acqua salire di
livello nel wc. Ho sperato che esistesse un
congegno meccanico per bloccare l’acqua una
volta raggiunto un certo limite ma purtroppo
non è stato così facendo traboccare tutta la
limpida acqua sul pavimento. I minuti seguenti
saranno accompagnati da una massiccia dose
di bestemmie terminate solo con la totale
asciugatura e pulizia del pavimento. Una volta
sistemate le nostre cose a casa decidiamo di
cercare un supermercato per comprare le cose
basilari per il soggiorno nell’appartamento. Lo
troviamo a poche centinaia di passi e, una
volta arrivati alle casse, Marco emette una
delle sue sentenze, sempre dissacratorie: “Ste
donne del supermercato sembrano tutte
badanti”.
Prendiamo il necessario per la colazione e
dopo un breve pit-stop all’appartamento per
depositarlo iniziamo la visita della città.
Durante i giorni a Budapest abbiamo avuto la
possibilità di goderci la città in lungo e largo,
rilassandoci alle terme, mangiando un pezzo di
torta nella pasticceria Gerbeud, spostando il
morto dal marciapiede sotto casa e facendo
delle
gare
automobilistiche
sull'Isola
Margherita.
millimetro le costole. Poiché il trio tutto
maschile trova notevoli difficoltà, opta per una
soluzione d’ingegno. E’ infatti grazie a questo
che riusciamo, tagliando attraverso il
boschetto, ad effettuare il sorpasso che poteva
rivelarsi decisivo. Purtroppo, una volta
raggiunto l’Olimpo dei piloti, veniamo frenati
da una foratura all’anteriore destra che ci
costringerà al ritiro.
Morale: non è detto che siano sempre i
migliori quelli che vincono. Oltretutto ci è
toccato portare il risciò indietro a mano salvo
risalirci gli ultimi 50 metri per far vedere che
non ci fosse alcun problema.
Nota lieta del soggiorno è stato il cibo anche
se dopo qualche giorno ci fosse venuto un po’
a noia visto che c'erano 3000 varianti ma della
stessa cosa. Abbiamo comunque mangiato
come delle bestie, andando a ristorante
praticamente a pranzo e cena, avvantaggiati
dal fatto che si pagava mediamente 10€ per
ogni pasto! Il toto-spesa al ristorante è stato
uno dei passatempi maggiori. Per mangiare è
anche fortemente consigliato il Mercato
Coperto, ricco di banchetti di ristoro e di
negozietti di souvenir.
L’AUTODROMO
Su tale isoletta abbiamo noleggiato due risciò
a pedali da un probabile ex-detenuto. I due
team sono composti da: Davide, Jessica e
Serena da un lato ed Io, Umberto e Marco
dall’altro. Lungo la strada che fa da perimetro
all’isola ha inizio la gara. Dopo una prima fase
di studio iniziano i primi sorpassi, tutti con
l’altissimo rischio di un ribaltamento. Durante
uno di questi Marco salva all’ultimo
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IL RAPPER
Con un po’ di fortuna è anche possibile
imbattersi, come è capitato a noi, in un
cantante rap autoctono. L’enfasi che metteva
nelle canzoni era impagabile, eravamo piegati
da ridere e Marco, con grande stima del
popolo ungherese, ha detto che probabilmente
le parole fossero del tipo: “Poi prendo un
coltello e ammazzo anche quello”.
Visitando invece Buda, la parte antica della
città, è possibile ammirare lo spettacolo del
Bastione dei Pescatori illuminato ed un
favoloso panorama sul Danubio arricchito
dall’eleganza del Ponte delle Catene e del
Parlamento. Se siete a Buda e volete conoscere
un altro ristorante interessante si può invece
fare affidamento ad Umberto.
Aprendo la sua ricca cartellina di appunti da
impiegato del catasto, illustra la possibilità di
raggiungere un ristorante nelle vicinanze,
altamente consigliato in un forum su internet
risalente agli anni della rivoluzione industriale.
Dopo una ricerca molto più lunga del previsto,
il ristorante si rivelerà chiuso e Umberto verrà
massacrato per l’inutile camminata.
città e vicina alle terme. In tale piazza si
verifica un grande, grandissimo malinteso tra
me, Marco ed Umberto.
UN TANGO A BUDAPEST
Vista l’ampiezza della piazza io e Marco
pensiamo che sarebbe stata perfetta per
giocarci a calcio e quindi diciamo: “Ci
vorrebbe un TANGO”, facendo riferimento al
famosissimo pallone che tutti gli adolescenti
hanno conosciuto.
Tutti tranne Umberto che, alla parola TANGO,
riproduce con la voce un famoso TANGO,
inteso però come ballo. A quel punto iniziano
a ridere e ci mettiamo a ballare un tango
improvvisato in piazza.
Abbiamo così dovuto ripiegare su un altro
ristorante dove Davide ha scoppiato un
bicchiere facendo dei test per capire se fosse di
vetro o plastica.
Altro luogo di sicuro
interesse è la piazza degli Eroi, a nord della
Nelle vicinanza della piazza si trova un buon
ristorante, il Paprika, dove abbiamo mangiato
bene e speso, come sempre, una cifra molto
contenuta (circa 12€). Un viaggio a Budapest
non può prescindere da una visita alle terme.
Noi optiamo per le terme Sezcheni. Prima di
andare lì Umberto per poco si picchia con una
signora della metropolitana perché non voleva
fargli pagare il biglietto da ben 300 Huf (circa
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1 euro) con un bigliettone da 10.000
(Diecimila).
IL VORTICE E LA VECCHIARDA
Gli spogliatoi delle terme sono un po’ tristi,
sembrano un canile abbandonato. La prima
tappa sono le piscine all’aperto. In una di
queste c’è un vortice circolare dove è possibile
farsi trasportare dalla corrente senza alcuna
fatica. Sul bordo esterno si stava rilassando
Davide così Marco pensa di fargli uno scherzo.
Sempre sullo stesso bordo esterno, poco più
avanti di Davide, si stava rilassando anche
una signora abbastanza avanti con gli anni.
Marco, dopo avermi fatto cenno di stare zitto,
si immerge all’altezza di Davide ma,
trasportato dalla corrente, emerge invece dove
stava la signora. Con un terzo tempo favoloso
rimane sospeso in aria con il braccio in alto
per dare un colpo in testa a Davide. Per
fortuna, arrivato a dieci centimetri dieci dalla
faccia della signora, si accorge dell’equivoco e
si lascia cadere nuovamente in acqua. Potete
immaginare la faccia della signora e la mia
quando ho iniziato a ridere Dopo questo
simpatico siparietto abbiamo potuto provare le
altre piscine, con temperature fino a 39°.
Curioso come molte persone si sfidassero a
scacchi sul bordo delle piscine. Volendo era
anche possibile immergersi nelle piscine a 14°
ma nessuno, tranne Davide, ha avuto il
coraggio di farlo.
LA PROTESTA
Tra le varie esperienze abbiamo anche voluto
testare con mano quale fosse la situazione al
Parlamento, zona adibita a quartier generale
della protesta. Nel prato attorno al parlamento
abbiamo visto diverse tende accampate, stand
che offrivano succulente fette di pane e burro e
un omino che parlava da un palco.
Dei 5 giorni a Budapest, uno è stato dedicato
ad un'escursione sull'ansa del Danubio,
visitando Sentzender e Visegrad. Per arrivare
al castello di quest'ultima località abbiamo
dovuto chiamare un elicottero che potesse
recuperare Umberto che a metà strada era in
preda ad allucinazioni prolungate,nausea e
strani dolori al petto e alla spalla......insomma
era vicino all'infarto per la fatica! Rispedito
indietro l’arcangelo San Pietro che era venuto
a prenderlo ha ripreso forze e siamo ripartiti.
Dobbiamo spezzare allo stesso tempo una
lancia a favore di Umberto perché prima di
fare la camminata sul monte ci siamo fermati
ad un ristorante in cui la cosa più leggere che
abbiamo mangiato sono stati i peperoni ripieni,
due a testa, ciascuno della dimensione di un
casco da motocicletta. Sentzender è una
cittadina molto turistica ma comunque carina
mentre Visegrad merita sicuramente per la
vista che dal castello si ha sul Danubio.
19 Settembre – 29 Settembre 2006
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VIENNA
Il giorno prima di lasciare Budapest siamo
andati alla stazione per fare, rigorosamente a
penna, i biglietti del treno per Vienna.
Durante il tragitto Davide si è ricordato di
essere un piccolo politico che stava per
diventare grande ed ha iniziato a scrivere un
discorso che poi avrebbe presentato in una non
precisata sede politica! A Vienna abbiamo
soggiornato al Wombat Hostel, molto carino
con annesso mini-pub. Dopo aver mangiato un
tipico Kebab viennese siamo andati subito in
centro,visitando la Hoffburg, Graben Strasse,
Kartner Strasse (dove ho pestato una cacca per
guardare dentro un night) e un parco pieno di
debosciati drogati!
ITALIA-USA
La sera, dopo una bruciante sconfitta (io e
marco) a biliardo in ostello con gli "americani"
Jash e Juuuud e una travolgente vittoria a
biliardino (Davide e Umbe) siamo tornati in
centro e abbiamo visto il parlamento (insieme
all’amico koreano che abbiamo nominato Park
Ji Sung) il municipio e la Stephensdome.
Abbiamo cenato alla Pizzeria Venezia dove
avevo già mangiato nel 2002. Stavolta però
tutto era inmangiabile! Forse è stata colpa
nostra perchè avendo un nome veneto, e non
napoletano, era più lecito aspettarsi che il
piatto principale fosse il gatto in padella e non
la
pizza! E poi…ma
perché
una
pizzeria?Sebbene la cucina austriaca non offra
molto, è stato un grave errore. Non so cosa mi
abbia detto il cervello visto che odio mangiare
italiano all’estero, l’ho fatto solo due volte ed
entrambe in questo posto!
Il giorno dopo è stato dedicato alla visita del
palazzo imperiale di Schonbrunn, all'assaggio
di Strudel nella pasticceria ambulante che era
stata allestita all'interno e ad una breve visita
del Prater, il parco ricreativo di Vienna.
IL LABIRINTO
Nel parco di Schonbrunn veniamo affetti dalla
sindrome di Peter Pan perdendo un bel po’ di
tempo nel parco per bambini e cimentandoci in
una gara, con tanto di premiazione ed inno
nazionale, a chi esce per primo dal labirinto.
L'ultimo giorno di soggiorno a Vienna siamo
stati raggiunti da Fiumicelli ed Irene.
Siamo subito andati a vedere Hundertwasser, il
complesso di case popolari molto colorate e
verdeggianti, e nel pomeriggio abbiamo visto
il Belvedere e completato il tour della città. La
cena l'abbiamo fatta dai "sudici", le bancarelle
dei wurstel (frencfrais come li chiamò
Umberto) al Prater dove abbiamo anche preso
la ruota panoramica. Io e Fiumicelli potevamo
anche evitare di prenderla visto che abbiamo
passato tutto il tempo seduti sulla panchina nel
centro della cabina a causa della nostra
leggerissima sindrome da vertigini.
BRATISLAVA
La mattina siamo partiti per Bratislava e
all'arrivo alla stazione non siamo riusciti a
capire subito se ci avevano portato sul set del
film THE HOSTEL o se quella era veramente
la stazione. Ma questo è solo l'inizio. Credo
che fra tutti avremmo preferito dormire lì in un
sacco a pelo piuttosto che al Patio Hostel dove
avevamo prenotato.
IL PATIO HOSTEL
L'ingresso
dell'ostello
era
facilmente
confondibile con l'ingresso di un manicomio
abbandonato, mancava soltanto qualche
schedario arrugginito e qualche cartella clinica
ingiallita sparsa per terra....mamma mia che
tristezza!Per entrare si passava attraverso una
galleria sulla quale si affacciava una finestra
che emanava un puzzo di fritto disgustoso,tipo
McDonald. L'unica cosa decente era la
biondina ad accoglierci alla reception, per il
resto è meglio sorvolare!Anzi no, è giusto dire
tutto. La sala relax era caratterizzata da due
divani recuperati probabilmente in qualche
discarica slovacca, un computer tipo 286 con
connessione ad Internet a cavalli. Incredibile
come un ragazzo dormisse su quei divani
macchiati con la bocca sbavante sul bracciolo.
La camera era composta da tre lettacci con
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lenzuola sudice, bucate e corte, moquette
rigorosamente a pois da unto e tende bianche
tipo lino che non avrebbero filtrato nemmeno
la luce di una lucciola! Il bagno aveva l’acqua
fredda e sul piatto della doccia c’erano pure
dei grovigli di capelli talmente gonfi che
sembravano la lana usata dagli idraulici.
Siamo rimasti giusto perché era solo per una
notte.
abbiamo rivisto un'insalata! Nel pomeriggio
abbiamo visitato il centro, il castello e siamo
tornati in ostello sfiniti. La sera invece siamo
andati a vedere la Chiesa Blu e poi dritti al
ristorante messicano!
Il giorno successivo è servito per visitare le
ultime cose, tipo Palazzo Grassalkovich e il
Tesco e per cambiare le ultime corone
rimaste!Ci siamo ridotti a cambiare anche 8€ a
testa che poi si sono rivelate determinanti per
l'acquisto della gazzetta all'aeroporto,dove ci
siamo presentati circa 3 ore prima....ma non
della partenza.....del check in, quindi 5!!! Volo
regolare ed arrivo a Bergamo dove ad
attenderci c'erano Doro e Cristina che, come
l'anno precedente, ci hanno ospitato a casa
loro! Cena sublime, con involtini al pistacchio
di Bronte! La mattina siamo ripartiti in treno
verso casa e così la vacanza è giunta al
termine!
CONCLUSIONI
Budapest mi ha un po’ deluso come città ma
probabilmente perché non l’abbiamo girata
con criterio e perché la maggior parte dei
giovani era impegnata nella protesta. Vienna è
come sempre elegantissima mentre Bratislava
è una cittadina carina ma che sicuramente non
richiede più di 1-2 (ma proprio al massimo!)
giorni per essere visitata.
Il viaggio è stato fantastico ed interessante,
gruppo affiatato e tanti momenti di puro
divertimento!
GLI HOOLIGANS
Bratislava, molto piccola ma al contempo
molto curata, era invasa da degli energumeni
polacchi che la sera sarebbero dovuti andare a
vedere il Wisla Cracovia se non sbaglio a
Vienna. Tutti pelati, vestiti di nero e urlavano
una specie di monosillabo a squarciagola:
"Scwooooo". Finalmente dopo 5 giorni di
gulash, paprika, zuppa di pesce e pannocchie
19 Settembre – 29 Settembre 2006