Accogliere la vita e le sfide dell`amore.

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Accogliere la vita e le sfide dell`amore.
ParrocchiaSS.PietroePaolo-Rovellasca
PercorsoFidanzati2014-2015
23-24ottobre2015
Accoglierelavitaelesfidedell’amore.
Premessa
Parlare della dimensione procreativa del matrimonio quarant’anni fa era
praticamente inutile: era assolutamente scontato che un uomo e una donna che
si sposavano avevano come fine naturale avere dei figli. Sposarsi significava unirsi
per avere dei bambini. Oggi, tutto ciò, è fortemente messo in discussione: si è
scisso il legame tra matrimonio e generazione. Si sta insieme semplicemente per
compagnia, per piacere, per simpatia… si fanno figli a prescindere da legami
stabili e duraturi, anche ommettendo la presenza di un partener… La vita si è
trasformata in una esperienza sostanzialmente individuale: ognuno la gestisce a
partire da se stesso, dal proprio sentire, dalla propria emotività… Tutto è
rigorosamente legato alla volontà del singolo che decide autonomamente ogni
cosa! Anche la natura è sovvertita: c’è una volontà di potenza individuale che fa
davvero paura! Da qui derivano tutti i problemi che conosciamo: fragilità della
coppia, strumentalizzazione del figlio, tecnicizzazione del generare…
Ebbene: cerchiamo questa sera di individuare il senso del generare a partire dalla
sapienza biblica che, per secoli, ha sostenuto l’agire e la prassi di uomini e donne
fino ad oggi.
La dimensione della fecondità è uno dei grandi temi della tradizione biblica: Dio si
manifesta come Colui che dà la vita e invita l’uomo a compiere scelte nel segno
della medesima; la Sua parola-evento si fa storia come parola capace di portare
frutto, per questo Egli stesso si impegna a rendere feconda la discendenza di
Abramo affinché il Suo popolo possa vivere e la promessa possa pienamente
realizzarsi; non a caso quindi la fecondità, o la sua mancanza, costituisce nella
Scrittura una importante chiave di lettura dei rapporti fra Dio e gli uomini
nell’orizzonte dell’Alleanza.
La Bibbia presenta sempre il fatto di avere dei figli come qualcosa di buono. La
Bibbia si “aspetta” che un marito e una moglie abbiano dei figli. Nella Scrittura,
l’incapacità di averne è presentata sempre come qualcosa di negativo. Non c’è
nessuno nella Bibbia che abbia espresso il desiderio di non avere figli. In Genesi 38
si parla dei figli di Giuda, Er e Onan. Er sposò una donna di nome Tamar, ma era
malvagio e il Signore lo fece morire, lasciando Tamar vedova e senza figli. Tamar
fu data in moglie al fratello di Er, Onan, in armonia con la legge del levirato di
Deuteronomio 25,5-6. Onan non volle dividere l’eredità con nessun figlio che
avrebbe potuto generare con Tamar per conto del fratello, così praticò la forma
più antica di contraccezione. È scritto in Genesi 38,10: "Ciò che egli faceva
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dispiacque al Signore, il quale fece morire anche lui". La motivazione di Onan fu
egoistica: usò Tamar per il proprio piacere, ma rifiutò di adempiere al suo dovere
di procreare un erede per il suo fratello defunto. Il rifiuto di dare una discendenza
è considerato un vero e proprio abominio.
E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra".
La fecondità è la prima benedizione di Dio! Si tratta del dono condiviso della sua
potenza creatrice! Dio partecipa l’uomo e la donna della sua identità di “Signore
che dà la vita”! Come Dio è Signore così l’uomo! La fecondità è un dono, una
grazia, un regalo! Che sia una benedizione è annesso al fatto che la fecondità è
annessa alla gioia e al piacere della copula! La fecondità è un frutto dell’amore,
non è un atto compiuto dalla volontà! Non si fa un bambino, ma si accoglie! È un
dono!
La fecondità è, inoltre, una vocazione! Si tratta di un comando! Dio chiede
all’uomo e alla donna di “moltiplicarsi”! Il generare non corrisponde ad un
desiderio ma a un compito! L’esagerato controllo del generare è segno di una
sordità all’appello di Dio! Un uomo e una donna che si sposano devono sapere
che tra i loro doveri c’è l’accoglienza della vita! È un servizio… e come tale può
apparire oggettivamente ingombrante!
Queste due dimensioni – benedizione e vocazione – riescono a fare chiarezza
attorno ad un significato così sommo qual è la generazione: i figli sono un dono,
sempre e comunque, e per essere accoglienti nei confronti dei figli un uomo e una
donna si sposano. La vocazione attiene alla disponibilità, all’apertura, non alla
pretesa!
Il Signore disse ad Abram:
"Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione.
Ad Abramo Dio promette una terra e una discendenza numerosa. Per questa
chiamata Abramo si mette in cammino con Sara. È assolutamente aperto a
questa promessa… vive per questa promessa… ma arrivati oltre i novant’anni,
nessuna risposta di Dio… In forza della promessa, Sara e Abramo hanno vissuto
tutta la vita! Poteva apparire insensato attendere ancora… in effetti quando i tre
personaggi misteriosi appaiono a Abramo annunciando la nascita del figlio tanto
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desiderato, Sara ride sotto i baffi… Eppure, ecco il dono del cielo! Un figlio è
sempre un miracolo! Non è mai un potere che attiene all’uomo… Ogni pretesa è
senza gioia…
Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava
egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: "Ecco, il Signore mi ha impedito di
aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli". Abram ascoltò
l'invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra
di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l'Egiziana, sua schiava, e la diede
in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando
essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Si possono compensare in diverse maniere i propri desideri ma non sarà mai
un’esplosione di gioia! Quando l’uomo e la donna escono dalla logica del servizio
alla vita e impongono la propria volontà il dramma e la fatica fanno da
padrone… Abramo sarà messo a dura prova sulla sua disponibilità a servire il
Signore…
Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo!". Rispose:
"Eccomi!". Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel
territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò".
Il figlio non gli appartiene… Abramo diventa davvero padre nel momento in cui si
stacca dal figlio, riconosce che il figlio non è per lui, ma per il Signore! Abramo sa
che la benedizione del Signore non può venir meno! Non ha alcuna paura: la sua
vita è servizio, non pretesa! Il Signore sa…
Alcuni versetti che descrivono i figli dalla prospettiva biblica:
SONO UN DONO DI DIO
Genesi 4,1
Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: "Ho
acquistato un uomo grazie al Signore".
Genesi 33,5
Alzàti gli occhi, vide le donne e i bambini e domandò: "Chi sono questi con te?".
Giacobbe rispose: "Sono i bambini che Dio si è compiaciuto di dare al tuo servo".
SONO OPERA DI DIO
Salmi 139,13-16
Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l'anima mia.
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Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato
nelle profondità della terra.
SONO UN’EREDITÀ DEL SIGNORE
Salmi 127, 3-5
Ecco, eredità del Signore sono i figli,
è sua ricompensa il frutto del grembo.
Come frecce in mano a un guerriero
sono i figli avuti in giovinezza.
Beato l'uomo che ne ha piena la faretra:
non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta
a trattare con i propri nemici.
SONO UNA BENEDIZIONE DI DIO
Luca 1,42
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le
donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
SONO CONFORTO NELLA VECCHIAIA
Proverbi 17,6
Corona dei vecchi sono i figli dei figli, onore dei figli i loro padri.
SONO GRAZIA PER LE DONNE STERILI
Salmi 113,9
Fa abitare nella casa la sterile,
come madre gioiosa di figli.
Genesi 21,1-3
Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso.
Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio
aveva fissato. Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva
partorito.
Gen. 25,21-22
Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché ella era sterile e il Signore lo
esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta.
SONO L’ONORE DELLA DONNA
Gen 30,1-2
Rachele, vedendo che non le era concesso di dare figli a Giacobbe, divenne
gelosa della sorella e disse a Giacobbe: "Dammi dei figli, se no io muoio!".
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Giacobbe s'irritò contro Rachele e disse: "Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha
negato il frutto del grembo?"
1 Samuele 1,6-8
Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie
Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. 5Ad Anna invece dava una parte
speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il
grembo. 6La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua
umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo.
Luca 1,7, 24-25
Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque
mesi e diceva: "Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è
degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini".
Domande
Abbiamo parlato seriamente tra noi dell'argomento “figlio”?
Ci siamo confrontati sull'essere madre e padre, sul diventare padre e madre?
Sono distanti le nostre posizioni?
Il figlio: è un diritto? E’ persona? E’ dono? E’ responsabilità? E’ una missione?
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