Dove vanno a finire i nostri soldi?
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Dove vanno a finire i nostri soldi?
Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilacio scolastico o Programma Annuale Quante volte abbiamo provato a proporre dei progetti nei Consigli d'Istituto delle nostre scuole e il Dirigente Scolastico, magari col sostegno dei professori, ci ha detto “non ci sono i soldi” e ci ha riempito di norme, articoli e leggi per farci desistere? Molto spesso non si trovano risposte perché non si conosce il bilancio della scuola o magari, pur prendendone visione, non si è in gradi analizzarlo. Di seguito alcune nozioni di base per provare a non farsi più ingannare. L'autonomia scolastica Con la legge n.59 del 15 marzo 1997, le scuole hanno assunto una propria autonomia didattica, organizzativa e finanziaria. Alle scuole, dalle primarie alle secondarie di secondo grado, è stata riconosciuta la personalità giuridica; in poche parole ogni scuola può autogestirsi in differenti forme per realizzare gli obiettivi didattici legati maggiormente al territorio e destinare, con maggiore libertà rispetto al passato, i finanziamenti statali assegnati. Ciò che ci interessa è l'autonomia finanziaria. Con il D.M. 1° febbraio 2001, n. 44, avente per oggetto: "Regolamento concernente le istruzioni generali sulla gestione amministrativa-contabile delle istituzioni scolastiche" viene specificato come potranno essere utilizzate le risorse provenienti dallo Stato. Nell'articolo 1, comma 2, si specifica infatti: “Le risorse assegnate dallo Stato, costituenti la dotazione finanziaria di istituto sono utilizzate, (…) senza altro vincolo di destinazione che quello prioritario per lo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie dell'istituzione interessata, come previste ed organizzate nel piano dell'offerta formativa (P.O.F.), nel rispetto delle competenze attribuite o delegate alle regioni e agli enti locali dalla normativa vigente. Le istituzioni scolastiche provvedono altresì all'autonoma allocazione delle risorse finanziarie derivanti da entrate proprie o da altri finanziamenti dello Stato, delle regioni, di enti locali o di altri enti, pubblici e privati, sempre che tali finanziamenti non siano vincolati a specifiche destinazioni.” Ciò significa che ogni scuola può decidere in buona parte come meglio indirizzare le risorse pervenute. Il programma annuale Con l'art.2 del D.M. 1° febbraio 2001, n. 44, è stato introdotto il programma annuale che ha sostituito il vecchio bilancio scolastico. Mediante questo tutte le scuole indicano entrate, spese e programmazione dell'attività didattica e organizzativa che si intende portare a termine nel corso Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] dell'esercizio finanziario (entro il 31 dicembre). Il programma annuale, o documento contabile annuale, è in sostanza la traduzione in costi di tutti i progetti e attività che la scuola mette in campo nel corso dell'anno. Ogni anno viene redatto dal Dirigente Scolastico in collaborazione con il direttore s.g.a. (servizi generali e amministrativi) tenendo conto delle previsioni del P.O.F., e dunque di tutte le attività didattiche e organizzative previste. Sostanzialmente il programma annuale non nient'altro che un bilancio di previsione. Come analizzare un programma annuale? L'esercizio finanziario a cui fa riferimento il programma annuale ha inizio il 1° gennaio e termina il 31 dicembre. Entro il 31 ottobre di ogni anno il Dirigente Scolastico e il direttore s.g.a. Devono proporre al Consiglio d'istituto il programma annuale. La relativa delibera è adottata dal Consiglio d'istituto entro il 15 dicembre ma tale scadenza non viene mai rispettata perché il Ministero non è mai riuscito a comunicare l'entità delle risorse disponibili per il documento contabile. Difatti il consiglio può approvare il Programma annuale entro 45 giorni dall’inizio dell’anno finanziario, ossia entro il 14 febbraio. Dopo quella data il Dirigente Scolastico dovrebbe comunicare la situazione all’USR che, a sua volta, dovrebbe designare un commissario ad acta. Nonostante ciò, molto spesso gli istituti fanno scivolare l'approvazione del programma annuale sino a marzo o oltre. Perché non viene rispettata mai la scadenza del 15 dicembre? Nella maggior parte dei casi le risorse disponibili per le scuole sono legate o a stanziamenti previsti nella legge finanziaria (ora detta di stabilità) o ad altri atti previsti da norme di legge o contrattuale. Un esempio potrebbe esser quello dei pochissimi fondi legati alla legge 440/97 sull'ampliamento dell’offerta formativa: questi si conoscono esclusivamente nelle ultime settimane dell'anno mentre i fondi contrattuali vengono definiti in accordo fra Ministero e sindacati. Una volta approvato il Programma Annuale (che deve essere affisso all'albo dell'istituzione scolastica entro quindici giorni dall'approvazione e inserito -dove esiste- nel sito web della scuola) le variazioni al medesimo possono essere effettuate in qualsiasi momento dell’anno tranne che nell'ultimo mese dell'esercizio finanziario (salvo casi eccezionali da motivare). Le variazioni del programma conseguenti a entrate finalizzate (es: gite e viaggi d’istruzione) possono essere disposte con decreto del dirigente, da trasmettere per conoscenza al Consiglio di Istituto. Infine, entro il 15 marzo dell’anno successivo, il dirigente sottopone il conto consuntivo all'esame del Collegio dei revisori dei conti, insieme a una dettagliata relazione che illustra l'andamento della gestione dell'istituzione scolastica e i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi programmati. Entro il 30 aprile il consuntivo, corredato della relazione del collegio dei revisori dei conti, deve essere sottoposto all'approvazione del Consiglio di istituto. Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] Le entrate Di seguito un modello di programma annuale semplificato al fine di essere presentato in Consiglio d'Istituto. Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] La prima parte di un Programma Annuale è costituita dalle entrate. Molte di queste sono vincolate(stipendi, fondo dell'Istituzione scolastica, aggiornamento, ditta di pulizie, sicurezza, inserimento alunni extra comunitari o acquisto arredi da parte dell'ente locale; assicurazione, gite, progetti da parte dei genitori), e non vincolate che possono essere utilizzate liberamente dal Consiglio d'Istituto per conseguire gli obiettivi del POF (funzionamento amministrativo e didattico, diritto allo studio, contributo volontario dei genitori, interessi bancari e postali). Innanzitutto, prima di analizzare un bilancio scolastico, bisogna tener conto di tre elementi: non troveremo gli stipendi del personale, le imposte e i contributi/ritenute dello stesso; non ci saranno le spese di manutenzione degli immobili, ordinaria e straordinaria, non delegata alle scuole ma alla provincia, e i costi per l’energia elettrica, l’acqua e le spese di riscaldamento; non ci saranno le spese per eventuali affitti dei locali scolastici agli Enti locali. Il programma annuale in dettaglio 1. L'avanzo di amministrazione Quando tutto il programma delle entrate e delle spese si realizza nel corso dell'anno si generano dei residui: essi costituiscono l'avanzo di amministrazione. Esso si calcola in questo modo: Fondo di cassa + entrate accertate ma non riscosse - Spese impegnate ma non pagate. Se il Programma annuale è stato rispettato è vi è stata una buona gestione economica l'avanzo dovrebbe tendere a zero. Invece, quando le scuole vantano dei crediti nei confronti dello Stato o di altri enti (che vanno a costituire i residui attivi, mentre quelli passivi sono le spese impegnate e non pagate) l'avanzo cresce. La prima cosa da fare è verificare la consistenza dell'avanzo di amministrazione, per capire da dove spostare i fondi per le attività che ci interessano maggiormente. Per fare ciò occorre distinguere tra fondi vincolati e non vincolati. I primi devono essere ricollocati lì da dove provengono (stipendi, spese pulizie), i secondi, sui quali dobbiamo puntare, possono essere usati secondo le necessità. 2. Finanziamenti dello stato Ogni anno si assottigliano sempre più ma rimangono la componente più importante del budget a disposizione della scuola. Vengono ripartiti maggiormente tra spese relative al personale e per il funzionamento amministrativo e didattico. Si dividono nello specifico in: Dotazione ordinaria, che comprende i finanziamenti del MIUR o degli USR o USP Dotazione perequativa, che va a coprire particolari esigenza della scuola Finanziamenti non vincolati provenienti dal MIUR Ulteriori finanziamenti vincolati indicati dal USR Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] 3. Finanziamenti delle Regioni Un'esigua percentuale di finanziamenti arriva anche dalle Regioni. Quelle autonome investono molto di più. Anche questi fondi si dividono in ordinari, perequativi, altri finanziamenti non vincolati e vincolati. 4. Finanziamenti da Enti Locali o da altre Istituzioni Una grande percentuale di finanziamenti arriva dagli Enti Locali. Le Province si occupano delle spese di funzionamento e della manutenzione ordinaria degli edifici. L'Unione Europea contribuisce lautamente utilizzando due modalità: i PON (Programmi Operativi Nazionali), costituiti dai fondi del FSE (Fondo Sociale Europeo) e del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che mirano ad abbattere le differenze di sviluppo delle varie zone dell'UE. Nello specifico questi finanziamenti si suddividono in: Provincia vincolati Provincia non vincolati Unione Europea Comune vincolati Comune non vincolati Altre istituzioni 5. Contributi da privati In maggioranza costituiti dalla contribuzione “volontaria” delle famiglie, rappresentano una fonte di sostentamento sempre più importante per le scuole. Questi contributi devono essere utilizzati esclusivamente per l'ampliamento dell'offerta formativa e per coloro che erogano il contributo sono previste delle agevolazioni fiscali. Tali contributi si suddividono in: Famiglie non vincolati Famiglie vincolati Privati non vincolati Privati vincolati. Si deve fare attenzione affinché vengano usati esclusivamente per finanziare progetti o altre attività studentesche. Concludono le voci delle entrate i proventi dalle gestioni economiche (un esempio potrebbe essere il convitto o una vigna nel caso di un istituto agrario), i mutui e altre entrate (beni, interessi). Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] Le uscite Nel Programma Annuale la parte delle spese o uscite è suddivisa in due aggregati: attività e progetti. Attività Questa voce si suddivide in: Funzionamento Amministrativo generale: fondi statali per il funzionamento, pulizie, sicurezza e fondi comunali delle spese di segreteria. Funzionamento didattico: finanziamenti statali per il funzionamento, per l'aggiornamento e la mensa gratuita per i docenti, i fondi comunali per il diritto allo studio e i contributi dei genitori, l'assicurazione e le attività didattiche. Spese di personale: fondi statali vincolati destinati a retribuzioni e compensi: stipendi supplenti, fondo istituto, ore eccedenti in sostituzione dei colleghi assenti, funzioni strumentali e incarichi specifici. Spese di investimento: materiale per laboratori, attrezzature sportive etc. Spese per la manutenzione edifici (non a carico di Comune o Provincia) Progetti I progetti sono finalizzati all'ampliamento dell'offerta formativa. È su questa voce che noi dobbiamo agire attraverso il Comitato Studentesco e la rappresentanza d'istituto. Uno strumento fondamentale per concretizzare un reale protagonismo degli studenti all'interno delle scuole era il Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332 Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.net - [email protected] decreto del Presidente della Repubblica 567/96. Esso stanziava dei fondi in proporzione al numero di studenti dell’istituto che potevano essere gestiti dal comitato studentesco in totale autonomia per organizzare attività pomeridiane di qualsiasi tipo. Ora non è più così: purtroppo con il nuovo regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche (Decr. Interm. N.44/2001), del quale abbiamo già parlato all'inizio del documento, non esiste più un fondo vincolato per le attività degli studenti. Ciò significa che dobbiamo lottare nei Consigli d'Istituto per far assegnare delle risorse ai nostri progetti. Come realizzare un buon progetto? Ecco un po' di regole generali per la stesura di un progetto: Partecipanti al progetto: definire le chi ha la possibilità di prendervene parte. E' importante che siano aperti a tutti al fine di non rinchiuderli a singole classi o corsi. Finalità: descrivere quali conoscenze mira a far acquisire il vostro progetto. IMPORTANTE: Se vogliamo che il collegio dei docenti approvi il nostro progetto integrandolo nel POF, potendo altresì acquisire crediti formativi, dobbiamo fare in modo che a conclusione di esso sia prodotto qualcosa dai partecipanti a dimostrazione delle competenze acquisite. Tempi e modalità: quante ora impegnerà, dove e in che giorni si svolgeranno i lavori, quali esperti, prof o associazioni parteciperanno, data d’inizio e fine delle attività. Costi: bisogna presentare un preventivo dettagliato dei costi del progetto. Non dimentichiamo mai la necessità di personale che servirà a tenere aperta la scuola (numero e per quante ore), meglio se riusciamo a fare un accordo per svolgere le attività quando la scuola è già aperta per altri motivi. In ogni caso è bene monitorate, prima di andare in consiglio d’istituto, la disponibilità del personale ATA nei giorni che abbiamo in mente per la realizzazione del progetto. Tutti i progetti sono automaticamente coperti da assicurazione per gli infortuni. A quali fondi dobbiamo dare maggior attenzione per far finanziare i progetti? La prima cosa da fare è assicurarsi che tutte le entrate provenienti dall'eventuale contribuzione studentesca volontaria siano destinati all'ampliamento dell'offerta formativa. Questa somma può dunque essere utilizzata per finanziare i progetti presentati dagli studenti. Altre entrate da considerare particolarmente sono i finanziamenti comunali, gli interessi ma, soprattutto, l'avanzo di amministrazione. Teniamo d'occhio le entrate non vincolate, poiché, come abbiamo già evidenziato, possono essere utilizzate dal Consiglio d'Istituto per conseguire gli obiettivi del POF e dunque anche per i progetti che riusciremo a far approvare. Dove vanno a finire i nostri soldi? Guida all'analisi del bilancio scolastico o Programma Annuale a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.net [email protected] - Tel. 06/69770332