Fabrizio Frosali - LABLITA - Università degli Studi di Firenze
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Fabrizio Frosali - LABLITA - Università degli Studi di Firenze
Cresti, E. (a cura di) Prospettive nello studio del lessico italiano, Atti SILFI 2006. Firenze, FUP: Vol II, pp. 417-424 Il lessico degli Ausili Dialogici Fabrizio Frosali Università degli studi di Firenze (LABLITA) Abstract L’articolazione informativa dell’enunciato viene spesso regolata tramite l’utilizzo di differenti unità informative di Ausilio Dialogico (Cresti 2000) ognuna caratterizzata dallo svolgimento di funzioni specifiche che possono riguardare sia la struttura della battuta dialogica che l’articolazione informativa dell’enunciato. Nei testi orali di tipo informale, come quelli da noi esaminati (Frosali 2005) in un corpus di italiano parlato di carattere informale (C-ORAL-ROM informal), vengono spesso impiegati espedienti introduttivi (Incipit), fatici (Fatici), allocutivi (Allocutivi), conativi (Conativi) e sottolineature espressive (Espressivi) che sono finalizzati alla presa di turno, o a regolare l’inizio di un enunciato, la sua evoluzione, il suo corretto mantenimento e la sua conclusione. Il lessico degli Ausili Dialogici è determinato dalla funzione che ciascuno di essi svolge all’interno dell’enunciato, anche se ogni funzione informativa non ha una corrispondenza biunivoca, né con una sola espressione né con un’unica classe lessicale. Esistono tuttavia alcuni lemmi e sintagmi che di preferenza sono impiegati per svolgere una particolare funzione informativa (allora Incipit; guarda Fatico; te Allocutivo; aspetta Conativo; madonna Espressivo). Il corpus di riferimento è stato analizzato sulla base della Teoria della Lingua in Atto proposta da Cresti (2000) e Cresti Moneglia (2005), che riconosce come entità linguistica di riferimento del parlato l’enunciato, inteso come corrispettivo dell’atto linguistico, e come tale, sempre caratterizzato da valore illocutivo. 1. Corpus di riferimento 2. Frequenze La mia analisi degli Ausili Dialogici1 è basata su dati ricavati dal corpus linguistico di italiano parlato C-ORALROM2. Il corpus raccoglie testi di parlato spontaneo delle quattro principali lingue romanze (italiano, francese, spagnolo e portoghese) della consistenza di circa 300.000 occorrenze lessicali per ciascuna lingua. Il corpus è annotato integralmente rispetto ai confini prosodici terminali e non terminali ed allineato al suono per enunciati. Il corpus C-ORAL-ROM è organizzato intorno alla distinzione di nodo alto tra parlato formale e informale. L’indagine su cui si basa il mio lavoro è stata svolta esclusivamente rispetto al nodo informale dell’italiano parlato. Il numero complessivo degli enunciati esaminati in questo lavoro è di 24592, di cui 13225 sono enunciati complessi e 11367 enunciati semplici. Nel considerare la presenza degli Ausili Dialogici bisogna tener presente che questi, come del resto ogni altra un’unità informativa dipendente, si possono trovare soltanto all’interno di un pattern informativo complesso, poiché gli enunciati semplici, sono composti esclusivamente, e necessariamente, dalla sola unita di Comment. Vediamo a scopo esemplificativo la distinzione tra enunciato semplice e complesso come esempi tratti dal corpus3: 1. Enunciato semplice: *MAX: non l’avevo mai vista //COM (ifamcv01) Nello schema seguente sono illustrati i dati numerici più significativi del corpus adottato per l’indagine: 2. Enunciato complesso: *ELA: ma /INP il posto /TOP icché l’era ?COM (ifamcv01) C-ORAL-ROM Italia (informale) Testi: 87 Parole: 155850 Enunciati: 24592 Enunciati semplici: 11367 Enunciati composti: 13225 Occorrenze Ausili Dialogici: 8116 La durata temporale dei testi analizzati varia da un minimo di 3-4 minuti ad un massimo di 35 minuti circa, la maggioranza dei quali si aggira intorno ai 10 minuti, per un totale di circa 17 ore di parlato spontaneo. 1 Riferibili parzialmente alle nozioni di Discourse Markers in Schiffrin (1987) e di Segnali Discorsivi in Bazzanella (1994). 2 Cfr. Cresti & Moneglia (2005). Il numero totale degli enunciati che presentano almeno un Ausilio Dialogico è di 6590, pari al 26,8% circa4 dei 24592 enunciati osservati complessivamente (Fig. 1), e al 49,8% dei 13225 enunciati complessi (Fig. 2). Inoltre bisogna tener presente che l’unità di Ausilio Dialogico può occorrere più di una volta all’interno dello stesso enunciato, sia poiché le sue diverse funzioni si possono addizionare tra loro, sia perché anche la stessa unità informativa può essere presente più volte. Gli enunciati in cui l’unità informativa di Ausilio Dialogico è presente più di una volta sono 1287 pari al 9,7% degli enunciati complessi (Fig. 2): 3 Nella trascrizione le funzioni informative sono annotate con le seguenti sigle in apice: COM (Comment), TOP (Topic) INX (Inciso), APC (Appendice) ILC (Introduttore locutivo), INP (Incipit), FAT (Fatico), ALL (Allocutivo), ESP (Espressivo), CON (Conativo). 4 Per quel che riguarda il dato numerico delle percentuali ho considerato un’unica cifra dopo la virgola, approssimando per eccesso o per difetto il valore della seconda cifra dopo la virgola con una possibilità di errore massimo di 0,05. Fabrizio Frosali degli enunciati e 3,1% su quelli complessi), Espressivo 126 (0,5% sul totale degli enunciati e 1% su quelli complessi), e, infine, Conativo 106 (0,4% sul totale degli enunciati e 0,7% su quelli complessi). Figura 1 73,2% Figura 3 26,8% 106 Conativi 126 Espressivi 415 Allocutivi 2562 Fatici Enunciati con almeno un Ausilio Dialogico Enunciati senza Ausili Dialogici 4907 Incipit 13225 E. Composti 24592 E. Totali Figura 2 0 49,8% 5000 10000 15000 20000 25000 9,7% 40,1% 6. *VER: eh /INP ma come fai a sapere che / hai risposto bene /COM a quelle venti ?APC (ifamcv03) 50,2% Enunciati complessi con più di un Ausilio Dialogico Enunciati complessi con un unico Ausilio Dialogico Enunciati complessi senza Ausili Dialogici 7. 3. 8. Enunciato complesso con unità di Allocutivo: 9. *SER: dicevo /INP Leti /ALL mi sono dimenticata di dirti / &he / una cosa //COM (ifamcv04) Enunciato complesso con unità di Conativo: Enunciato complesso con un unico Ausilio Dialogico: 4. Enunciato complesso con più di un Ausilio Dialogico (di funzione diversa): *SRE: utilizzatela /COM dai /CON ragazzi //ALL (ifamcv02) 5. Enunciato complesso con più di un Ausilio Dialogico (iterazione): *IDA: no /INP comunque /INP a me /TOP non mi sembrava / niente di particolare //COM (ifamdl18) Il numero complessivo degli Ausili Dialogici quindi, risulta sensibilmente più alto rispetto ai 6590 enunciati trattati, raggiungendo le 8116 unità. Le cinque diverse funzioni di Ausilio Dialogico che ho esaminato hanno una differente frequenza; di gran lunga la più diffusa è l’unità di Incipit, riscontrata 4907 volte (20% sul totale degli enunciati e 37,1% sul dato di quelli complessi), seguita da quella di Fatico, 2562 volte (10,4% sul totale degli enunciati e 19,4% su quelli complessi), e in sequenza, le altre: Allocutivo5 415 (1,7% sul totale Abbiamo ritenuto necessario considerare l’Allocutivo un’unità informativa di Ausilio Dialogico, poiché svolge una funzione di Enunciato complesso con unità di Fatico: *VER: distinto /COM no ?FAT (ifamcv03) *IVN: eh /INP uno di loro /TOP dèan venire //COM (ifamcv02) 5 Enunciato complesso con unità di Incipit: *FRA: Mauro /ALL va' a piglia' i mandarini /COM vai //CON (ifamcv06) 10. Enunciato complesso con unità di Espressivo: *JOX: eh /INP distinto /TOP 'azzo /ESP lo volevo //COM (ifamcv03) 3. Gli Ausili Dialogici La nozione di Ausilio Dialogico viene definita sulla base della Teoria della Lingua in Atto (Cresti 2000) che riconosce come entità linguistica di riferimento del parlato l’enunciato, intendendo con esso “il corrispettivo dell’atto linguistico”. Le unità informative di Ausilio Dialogico sono caratterizzate dallo svolgimento di molteplici funzioni che possono riguardare sia la struttura comunicativa della battuta che l’articolazione informativa dell’enunciato. Nei testi orali di tipo informale per organizzare la battuta, vengono spesso impiegati espedienti introduttivi, fatici, controllo della comunicazione, senza la quale l’enunciato mantiene comunque la propria piena interpretabilità pragmatica. Il lessico degli Ausili dialogici allocutivi, conativi ed espressivi che sono finalizzati alla presa di turno, o a regolare l’inizio di un enunciato, la sua evoluzione, il suo corretto mantenimento, la sua caratterizzazione enfatica e la sua conclusione (Incipit, Fatico, Allocutivo, Espressivo, Conativo; cfr. Frosali 2005). Per quel che riguarda l’articolazione informativa dell’enunciato, gli Ausili Dialogici svolgono un’azione di sostegno rispetto alla primaria funzione illocutiva esercitata dal Comment, contribuendo al buon funzionamento dell’enunciato o alla sua correzione (cfr. Cresti 2000). Tuttavia essi non realizzano funzioni di costruzione testuale, come l’unità di Topic, non rappresentano neppure una integrazione locutiva dell’enunciato, come le Appendici di Topic e di Comment e non costituiscono inserti metalinguistici come gli Incisi e gli Introduttori locutivi. Gli Ausili Dialogici sono unità d’informazione prive di nessi con il contenuto locutivo dell’enunciato base; essi sono rivolti per lo più in maniera diretta all’interlocutore, nello svolgimento delle loro funzioni di presa di turno, di allerta, di richiamo: 11. *MAU: cioè /INP io lasciai a fine novembre //COM (ipubmn03) 12. *FAB: questo era il modello del [///] tipico dell' imprenditore /COM no //FAT (ipubmn02) 13. *OTT: Rossana /ALL in ogni compagno nostro è così //COM (ipubcv01) É importante sottolineare che ogni diversa funzione informativa non seleziona solo espressioni appartenenti ad un’unica classe lessicale, ma può essere esplicitata di volta in volta da espressioni lessicali diverse: 21. *DAN: ah /INP allora ce l' ho io //COM (ifamcv05) 22. *MAU: poi gli dissero /ILC ma /’INP abbi pazienza /’COM guarda //’’FAT (ifamcv06) 23. *LUC: mi fa freddo /COM ragazzi //ALL (ifamcv10) 24. *SRE: cazzo /ESP devi spaccargli i coni /COM per &rompe [/] per spendere molti soldi //APC (ifamcv02) 25. *LIA: la faccia è giovanile /COM vedi //CON (ifamcv01) Gli Ausili Dialogici sono scanditi da unità tonali dedicate, percettivamente identificabili, il cui profilo tonale varia a seconda della funzione svolta. Dobbiamo infatti ricordare che l'intonazione non solo adempie alla funzione demarcativa dell'enunciato nel continuum fonico, nel momento stesso che ne segnala l'illocuzione, ma essa ha anche una funzione secondaria di scansione interna all'enunciato. L'intonazione infatti, segnala un primo livello di scansione che concerne gli enunciati e un secondo livello all'interno di quest'ultimi che concerne la loro articolazione informativa: 14. *PAP: quando lo vide /TOP disse /ILC madonna/’ESP come gl' è forte quest' omo //’’COM (ifammn04) 26. Scansione di enunciati distinti: *MAR: Gambassi terme //COM bene //COM (ifamdl19) 15. *MAR: aspetta /CON questa è un' industriale //COM (ifamdl20) 27. Scansione interna di enunciato: *MAX: qui /TOP sulla destra /APC è una round bound /COM credo //INX (ifamdl19) La scelta lessicale degli Ausili Dialogici è strettamente determinata dalla funzione che ciascuno di essi svolge all’interno dell’enunciato, esistono infatti alcuni lemmi e sintagmi che di preferenza sono impiegati per svolgere una particolare funzione informativa: 16. *MAR: allora /INP il cognome tuo è ?COM (ifamcv05) 18. *ROD: e se si riesce a scappare / (ifamcv07) ALL Jhonny // 19. *ELA: madonna /ESP è incredibile //COM (ifamcv01) 20. *CLA: aspetta /CON me lo levo il calzino ?COM (ifamdl15) Per identificare una particolare unità informativa è necessario seguire tre criteri fondamentali: a) l’intonazione b) la distribuzione ed eventuale iterazione c) i caratteri morfologici e lessicali. 17. *ILA: ci vogliamo avventurare /COM eh ?FAT (ifamcv06) COM 4. Criteri di identificazione a) L'analisi dell'intonazione ne individua i tratti prosodici tipici; ogni unità informativa è infatti scandita nella sua interezza da un'unità tonale che presenta un profilo intonativo specifico. L’Incipit è prosodicamente marcato da un alto picco della F0, ha una durata breve ma è molto forte la sua intensità. La realizzazione fonetica del lemma in questione è approssimata e contratta, e differisce da quella che dovrebbe essere una esecuzione piena. Fabrizio Frosali Il Conativo è prosodicamente molto marcato ed è caratterizzato da un movimento ondulatorio discendente della F0, ha una durata appena sotto la media e mostra valori standard di intensità; la sua realizzazione fonetica è tendenzialmente definita. 28. *ELA: ah /INP non la riconosco /COM perché l’è una neonata //APC (ifamcv01) Il Fatico non è molto marcato prosodicamente e mostra un movimento discendente della F0, ha una durata molto breve e una bassa intensità; inoltre, la sua realizzazione fonetica è notevolmente approssimata e contratta. 31. *SIL: dai /CON ma è splendido per quello //COM (ifamcv12) L’Espressivo è prosodicamente marcato ed è caratterizzato da un movimento ondulatorio ascendente della F0, ha una durata appena sotto la media e mostra valori standard di intensità; la sua realizzazione fonetica è spesso approssimata. 29. *ANG: ma guarda /FAT l’ho provato veramente in tutte le posizioni //COM (ifamcv02) L’Allocutivo è prosodicamente isolato, spesso è seguito da una breve pausa ed è caratterizzato da un movimento discendente della F0, ha una durata nella norma e mostra valori regolari di intensità; la sua realizzazione fonetica è un po’ meno definita di una esecuzione piena. 32. *GIA: cavolo /ESP se c’è aglio //COM (ifamcv12) b) Il criterio distributivo segnala la posizione preferenziale occupata dall'unità d'informazione all'interno dell'enunciato e ne individua la possibilità di iterazione. La posizione occupata all’interno dell’enunciato dall’Incipit è in maniera necessaria quella iniziale, anche se in rarissimi casi possono seguire altri Ausili Dialogici: 33. *ANG: allora /INP ottanta diviso tre /TOP quanto fa ?COM (ifamcv02) ALL 30. *SAB: Luca / (ifamcv10) l’abbozzi di tremare // COM 34. *LEO: scusa /FAT ma per esempio /INP tre e ottanta diviso undici ?COM (ifamcv02) Il lessico degli Ausili dialogici Inoltre, gli Incipit possono occorrere anche più di una volta all’interno dello stesso enunciato, ma quasi esclusivamente di seguito l’uno a l’altro. Questo è possibile solo quando il secondo Incipit è incassato all’interno di un discorso diretto riportato, oppure quando la linearità è interrotta da un altro Ausilio Dialogico: 35. *VAL: cioè /INP nel senso /INP meglio non averli //COM (ifamcv18) 36. *ZIA: sicché /INP ascolta /FAT dice /ILC mh /’INP bene //’’COM (ifammn01) 37. *SAR: dunque /INP vediamo aspetta /FAT allora /INP &he / questo qua /TOP è / &he / la testata [/] la [/] la schermata che vedi /COM al momento in cui apri il programma /APC e [/] e niente +APC (ifammn17) Gli Allocutivi possono trovarsi in qualsiasi posizione all’interno dell’enunciato, più spesso però occupano la posizione iniziale: 42. *MAU: Emiliano /ALL liberatene tranquillamente //COM (ifamcv06) Inoltre, solitamente l’Allocutivo non viene iterato, tranne rarissime eccezioni. I Conativi possono trovarsi in qualsiasi posizione all’interno dell’enunciato, anche se solitamente si collocano in inizio: 43. *LIA: aspetta /CON a Roncobilaccio //COM (ifamcv01) Nel corpus di riferimento non si riscontrano casi di iterazione. La posizione occupata all’interno dell’enunciato non è fissa, anche se più spesso si colloca in inizio: Il Fatico non occupa una posizione fissa all’interno dell’articolazione informativa, solitamente però lo si trova alla fine di enunciato; nel caso dei Fatici di riformulazione, l’unità può, talvolta, dividere il Comment: 44. *ELA: madonna /ESP è incredibile //COM (ifamcv01) 45. *CIC: e gioca male /TOP Dio xxx /ESP gli mancaa una cort +COMi (ifamcv14) 38. *PAL: ma /INP belline l' erano /COM eh //FAT (ifamcv19) 39. *CLA: comunque gente /COM diciamo /FAT etiope // COM (ifammn03) In riferimento all’esempio 31 è necessario evidenziare che si tratta di un enunciato composto da un’unica unità di informazione di Comment, interrotta da un Fatico di correzione. In questi casi infatti, il Fatico interrompe l’unità di Comment, permettendone la ripresa e la continuazione lineare dopo la propria conclusione, senza però assumere il valore di commento metatestuale degli Incisi6. Inoltre il Fatico può essere iterato molto raramente e in ogni caso quasi mai in maniera contigua, diversamente dagli Incipit: 40. *ELA: era magro /COM però /FAT eh //FAT (ifamcv01) 41. *AGO: eh /INP sai /FAT quello lì /TOP è sempre pieno /COM eh //FAT (ipubdl03) 6 Gli Incisi in maniera tipica, possono occorrere all’interno dell’unità di informazione di Comment, interrompendola e permettendone la ripresa e la continuazione lineare dopo la propria conclusione. Essi costituiscono un’interpretazione o un’istruzione linguistica volta all’interlocutore dell’enunciato base. In particolare quindi gli Incisi servono al parlante per commentare in maniera diretta il contenuto del suo stesso enunciato (cfr. Tucci, 2002). 46. *VAL: dài /CON ma che ciaccioni /COM oh //ESP (ifamcv10) Nel corpus di riferimento non si riscontrano casi di Espressivi iterati. c) Il contenuto locutivo degli Ausili Dialogici non ha nessi sintattico-semantici con il contenuto locutivo dell’enunciato base; essi sono rivolti in maniera diretta all’interlocutore, nello svolgimento delle loro funzioni di presa di turno, di allerta, di richiamo. Gli Incipit sono lessicalmente realizzati per lo più attraverso avverbi (cioè, allora, sì, no, ecco, insomma), interiezioni (eh, ehm, oh) o congiunzioni di valore avverbiale (poi, e, ma, quindi, però, perché), e talvolta anche da pronomi personali (di cui il più diffuso è io). In molti di questi casi, però, la loro attribuzione ad una determinata classe del discorso, risulta particolarmente problematica. Anche alcune forme definite in maniera univoca come congiunzioni (ma, però, poi, perché) sembrano possedere in molti casi un evidente valore avverbiale, in quanto, come gli avverbi, sono genericamente utilizzate per «modificare, graduare, specificare, determinare il significato della frase»7. Qui di seguito riporto una tabella che evidenzia le forme linguistiche più frequenti nel corpus di riferimento ed una che ne analizza la differente appartenenza alle varie parti del discorso: 7 Serianni (1996: 309). Fabrizio Frosali Tabella 3 Tabella 1 Incipit8 Forme Cioè Eh Poi Allora Però No Quindi Ma Perché Ah Sì E Insomma Ecco Sicché (cioè) (eh eh, he, ma eh) (poi dopo, però poi, e poi, che poi) (e allora, ma allora, perché allora) (eh però, e però, sì però, poi però) (e no, no no, ah no) (eh quindi, e quindi, ah quindi) (mah, e ma) (sì perché) (ah) (eh sì) (eh) (e insomma, ma insomma) (però ecco, allora ecco) (e sicché) 450 415 320 309 304 303 258 231 228 221 143 126 126 112 95 Forme Eh Insomma No Cioè Capito Diciamo Guarda Ecco Sai Senti Scusa Appunto Vai Sì Voglio dire (eh eh) (e insomma, ma insomma) (cioè no, come no, perché no) (veramente cioè, mh cioè, perché cioè) (capisci, cioè capito, hai capito) (però diciamo) (tu guarda, tanto guarda, ma guarda) (insomma ecco) (poi sai, perché sai, ma sai, beh sai) (e senti, senta, senti ma, però senti) (scusami, e scusa, scusi, scusate) (appunto) (vai vai, va) (sì sì) (cioè voglio dire) 359 284 257 166 150 142 114 79 75 73 65 64 47 40 36 Tabella 4 Tabella 2 Incipit Fatici Categorie9 Congiunzioni: (poi, però, ma, perché, e, anche, sicché, comunque, infatti, quindi) Avverbi: (cioè, allora, ecco, insomma, praticamente, sì, no, invece, niente, va bene) Interiezioni: (eh, ah, mh, oh) Pronomi personali: (io) Fatici 1701 1660 713 33 Lessicalmente i Fatici sono realizzati per lo più da interiezioni (eh) e avverbi (no, vero), ma anche da alcune forme flesse di verbi di percezione, di dire, di attenuazione o di rinforzo (senti, capito, guarda, scusi). Esistono poi specifiche espressioni (ad esempio naturalmente o infatti), caratterizzanti ironia o insoddisfazione, tese a provocare l’interlocutore, che hanno comunque funzione di Fatici: 47. *LET: anche lei non è che fosse tanto tranquilla /COM eh /FAT come nervi /APC infatti +FAT (ifamcv04) 48. *ROD: e quindi /INP esigo che non gli sia fatto alcun male /COM se /APC naturalmente /FAT collaborerò //APC (ifamcv07) Qui di seguito riporto una tabella che evidenzia le forme linguistiche più frequenti nel corpus di riferimento ed una che ne analizza l’appartenenza alle varie parti del discorso: Categorie Avverbi: (insomma, no, cioè, ecco, appunto, sì, va bene, via, magari) Verbi: Verbi percettivi (capito, guarda, sai, senti, vedi) Verbi di dire (diciamo, voglio dire, dice, come si dice, per dire, dico) Verbi di attenuazione o rinforzo (scusa, vai, non so, dai) Interiezioni: (eh) Congiunzioni: (però) 389 286 434 884 359 20 I Fatici realizzati attraverso forme verbali hanno una significativa diffusione soprattutto negli scambi dialogici con qualche forma di regolazione o in quelli in cui i parlanti hanno ruoli stabiliti. In questi casi infatti, si ricorre all’utilizzo di espressioni prefissate, in particolar modo come strumenti di coesione sociale. Quando aumenta la familiarità fra gli interlocutori, quindi, sembra essere superfluo segnalarla attraverso forme di questo tipo. Gli Allocutivi sono lessicalmente costituiti da nomi propri, nomi indicanti un particolare ruolo sociale o familiare (dottore, professore, mamma), pronomi personali (te, voi) aggettivi qualificativi affettuosi o offensivi (caro, stupido): 49. *VIT: Massimo /ALL lo sai che ti dico ?COM (ifamcv09) 50. *MAR: mamma /ALL c' è la nonna [/] c' è la nonna in fuga //COM (ifamcv13) 8 Tra parentesi sono espresse le varianti più significative appartenenti allo stesso lemma. 9 Per la distinzione di classe lessicale mi riferisco a quella adottata da Serianni nella Grammatica italiana (1996). 976 51. *FAB: te /ALL la televisione la guardi ?COM (ifamcv12) Il lessico degli Ausili dialogici 52. *MAR: più di così /TOP 'un arriva /COM caro //ALL (ifamdl19) di parentela, (53); tra pari si usa invece sempre il nome, (54)»11: 53. «Parlante A: Giovannino!» «Parlante B: Sì, papà / zio.» Tabella 5 Allocutivi Forme Nomi propri: Te (tu, ma te, ma a te, ma tu, e te, a te) Ragazzi (oh ragazzi, eh ragazze, compagni) Mamma (ma’) Signora (signore, signori, signorina) Nini (nini) Lei (lei) Vezzeggiativi: (amore, caro, cara, piccolo, tesoro, topo) Oh (oh) Dispregiativi: (imbecille, disgraziato, lazzarone, porco) 225 48 26 18 11 10 9 8 8 4 Tabella 6 Allocutivi Categorie Nomi: (nomi propri, ragazzi, mamma, signora, nini) Pronomi personali: (te, lei) Aggettivi: (amore, caro, cara, piccolo, tesoro, topo, imbecille, bravo, eroe) Interiezioni: (oh) 290 57 54. «Parlante A: Gianni!» «Parlante B: Dimmi, Giulia.» L’Allocutivo è un’unità informativa utilizzata per il controllo della comunicazione tramite una vocazione diretta dell’interlocutore, ma, diversamente dalle illocuzioni appellative12 che hanno una propria forza illocutoria, esso costituisce soltanto un’azione di sostegno rispetto a quella espressa dal Comment, realizzando in generale un’intensificazione della forza illocutiva dell’enunciato. I Conativi sono lessicalmente costituti per lo più da sintagmi verbali (dai, vai, aspetta), e da avverbi o preposizioni in uso avverbiale (su, via, ovvia). Qui di seguito riporto una tabella che evidenzia le forme linguistiche più frequenti nel corpus di riferimento ed una che ne analizza l’appartenenza alle varie parti del discorso: Tabella 7 Conativi Forme Aspetta Dai Vedi Via Ascolta Vai Diglielo Guarda O che voi Un momento Avanti Credimi Ma su Oh Ricordatelo (aspetta aspetta, aspetti, 'petta) (dài, dai dai dai, ma dai) (invece vedi, lo vedi) (via via, vien via, vèn via) (ascorta) (vai vai) (diglelo un po') (guardi, mi guardi) (ma che vo') (un momento) (avanti) (credimi) (ma su) (oh) (ricordatelo) 15 8 Qui di seguito riporto una tabella che evidenzia le forme linguistiche più frequenti nel corpus di riferimento ed una che ne analizza l’appartenenza categoriale: L’unità informativa non è molto frequente; nelle conversazioni con un certo grado di formalità, la vocazione diretta dell’interlocutore è infatti considerata poco cortese in uno scambio conversazionale fra adulti, a meno di situazioni di grande confidenza. È invece molto usata negli scambi conversazionali tra adulti e bambini, nel discorso riportato e nelle conversazioni tra amici. In particolare nelle conversazioni di tipo familiare in cui sono presenti dei bambini piccoli gli Allocutivi sono spesso utilizzati come forma di attivazione affettiva del canale comunicativo dell’enunciato, sia dalla parte degli adulti (93) che da quella dei bambini (94). A questo proposito è interessante notare inoltre, come la scelta delle diverse forme di Allocutivo ha valore di indice del rapporto “sociale” che intercorre tra mittente e destinatario dell’atto comunicativo, nei rapporti familiari infatti, vigono relazioni di superiorità di ruolo10 esplicitate proprio attraverso l’uso di determinate forme allocutive, così come evidenzia Mazzoleni (1995): «l’asimmetria del rapporto è riflessa nel vocativo dal fatto che il superiore si rivolge all’inferiore col nome, ma l’inferiore usa il titolo 10 Per il concetto di ruolo familiare ci si riferisce alle relazioni di superiorità-inferiorità che intercorrono rispettivamente tra genitori e figli, nonni o zii e nipoti; mentre si hanno relazioni paritarie ad esempio tra fratelli, tra cugini, tra moglie e marito, ecc. 33 19 12 8 7 7 6 5 2 2 1 1 1 1 1 106 Tabella 8 Conativi Categorie Sintagmi verbali: (aspetta, dai, vedi, vai, ascolta, diglielo, guarda, o che vuoi, credimi, ricordatelo) Avverbi: (avanti, su, via) Nomi: (momento) Interiezioni: (oh) 11 12 Cfr. Mazzoleni (1995: 377- 402). Cfr. Firenzuoli (2003). 93 10 2 1 106 Fabrizio Frosali Lessicalmente gli Espressivi sono costituiti per la maggior parte da nomi (madonna, signore, cazzo, accidenti), interiezioni (ah, oh, uh), o avverbi (già), tutti con valore esclamativo. Come abbiamo visto a proposito dei Conativi, molte delle voci lessicali che possono costituire da sole un atto linguistico completo sono state generalmente considerate dalle grammatiche ‘interiezioni’, del tipo secondario secondo la terminologia adottata da Serianni, o della tipologia plurivoca secondo quella proposta da Poggi. Anche per quel che riguarda gli Espressivi però, è necessario ricordare che essi differiscono dalle interiezioni sia relativamente agli aspetti morfologici, sia, più significativamente, per quel che riguarda l’aspetto funzionale. Essi infatti, differentemente da quello che è l’uso primario delle interiezioni, svolgono solo un’azione di sostegno rispetto a quella svolta dal Comment, attribuendo una caratterizzazione espressiva all’intero enunciato. Di seguito riporto una tabella che evidenzia le forme linguistiche più frequenti nel corpus di riferimento (Tab. 9) ed una che ne analizza l’appartenenza categoriale (Tab. 10). Tabella 9 Espressivi Madonna Oh Dio bono Cazzo Accidenti Bah Boh Ah Uh Mamma mia Oddio Perdie Vai Ehm Già Forme (madò, madonna ragazzi) (eh oh) (dio bo', 'io bono, Dio xxx, buon Dio) ('azzo, e cazzo) (accidenti) (bah) (boh) (ah) (uh) (mamma mia) (oddio) (per die', 'eddie) (vai) (ehm) (ah già) 15 14 9 7 6 5 5 4 4 3 3 3 3 2 2 Tabella 10 Espressivi Categorie Interiezioni: (oh, bah, boh, ah, uh, ehm, ieh, mah, ohi ohi) Nomi: (madonna, cazzo, peccato, accidenti) Locuzioni nominali: (Dio bono, mamma mia, oddio, perdie, ma che) Sintagmi verbali: (vai, scherzo) Avverbi: (già) 40 30 24 5 2 5. Riferimenti Bazzanella, C. (1994). Le facce del parlare. Firenze: La nuova Italia. Bazzanella, C. (1995). I segnali discorsivi. In L. Renzi, G. Salvi, A. Cardinaletti (a cura di), Grande Grammatica di consultazione, vol. III. Bologna: Il Mulino. Berretta, M. (1984). Connettivi testuali in italiano e pianificazione del discorso. In L. Coveri (a cura di), Linguistica testuale, Atti del XV Congresso Internazionale di Studi della SLI, Genova – Santa Margherita Ligure, 8-10 maggio 1981. Roma: Bulzoni, pp. 237-254. Berretta, M. (1993). Il parlato italiano contemporaneo. In L. Serianni e P. Trifone (a cura di), Storia della lingua italiana, vol. II. Torino: Einaudi, pp. 237-270. Bustorf, W. (1974). Riflessioni sui cosiddetti «riempitivi» italiani. In M. Medici e A. Sangregorio (a cura di), Fenomeni morfologici e sintattici nell’italiano contemporaneo, Atti del VI Congresso Internazionale di Studi della SLI, Roma, 4-6 settembre 1972. Roma: Bulzoni, pp. 21-25. Cresti, E. e Moneglia, M. (2005). 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