Perché un fan post generazionale dei Led Zeppelin si

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Perché un fan post generazionale dei Led Zeppelin si
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Perché un fan post generazionale dei Led Zeppelin
si mette ad ascoltare le canzoni di Tiziano Ferro?
I motivi potrebbero essere diversi e non sempre razionali.
I primi cinque che mi vengono in mente sono:
1. La curiosità per il diverso.
2. L’ingordigia musicale.
3. La totale assenza di gusto personale, del tipo ‘ascolto di tutto senza distinzione di sorta’.
4. Un colpo di sole.
5. Un momentaneo stato di amnesia.
Il mio caso non rientra in nessuno di quelli che ho appena elencati. Si tratta semplicemente di puro opportunismo sentimentale. Anche se le parole opportunismo e
sentimento non dovrebbero mai camminare a braccetto.
Forse è meglio dire opportunismo erotico.
Marta ha ventitré anni. Frequenta il quarto anno di
Economia e commercio a Milano, la città in cui vivo, e
da circa due settimane – da quando l’ho vista per la prima volta – non faccio altro che pensare a un modo per
conquistarla.
È bastata una rapina in banca. Quindici minuti con
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la faccia sul pavimento mentre tre malviventi con in testa un casco da motociclista svuotavano la cassaforte.
Ecco, io e Marta ci siamo visti per la prima volta proprio lì, sdraiati per terra, con la linea gialla a separare i
nostri corpi. Quella linea che si trova davanti agli sportelli bancari e indica il limite da non superare. Quando
la persona che ti precede è impegnata con l’impiegato
della banca sei pregato di pensare ai fattacci tuoi e non
impicciarti della sua vita. Io invece quella mattina volevo impicciarmi della vita della mia compagna di
sventura. Io volevo oltrepassare la linea gialla.
«Ciao. Io sono Carlo» le ho detto, cercando di non
farmi sentire dai rapinatori.
Lei ha risposto: «Ciao, Marta.»
Io ho subito pensato: sei meravigliosa.
Poi i criminali sono scappati ed è arrivata la polizia,
che ha registrato le testimonianze di tutti i clienti e impiegati della banca. Finalmente liberi ci siamo presentati di nuovo, questa volta in piedi. E tutto quello che è
seguito a quella stretta di mano, un poco timida da
parte sua e un poco sudata da parte mia, è stato un aperitivo in centro in cui ho scoperto che Marta è musicalmente innamorata di Tiziano Ferro.
Aggiungo follemente innamorata.
Secondo Wikipedia Tiziano Ferro è nato il 21 febbraio 1980 a Latina, capoluogo di provincia laziale, come
mi suggerisce la pagina web. Tiziano Ferro è definito
un cantautore italiano. Come il peggiore degli opportunisti, una volta carpita un’informazione utile per catturare la preda, mi sono messo subito al lavoro.
Devo assolutamente conoscere Tiziano Ferro.
Devo sapere tutto di lui: vita, canzoni e miracoli.
Solamente due settimane fa un pensiero del genere
mi avrebbe nauseato. Ma Marta è sicuramente un ottimo motivo per turarsi il naso. Ho sempre odiato la musica italiana, leggera, neomelodica, quella nazionalpo-
polare. Scappo a gambe levate quando in spiaggia le
chitarre suonano come grattugie, e cori stonati intonano il repertorio italiano stampato sul canzoniere: non
sopporto gli anni Sessanta, non sopporto Lucio Battisti, i Piero e Cinzia e i piccoli grandi amori.
Ora però devo trasformarmi nel fan perfetto di Tiziano Ferro.
Quindi, devo concentrarmi e riprendere a studiare.
Dunque, dov’ero rimasto? Ah, sì, Tiziano Ferro è un
cantautore italiano. I cantautori, per me, sono sempre
stati una stirpe di eletti: Bob Dylan, Leonard Cohen,
Bruce Springsteen, James Taylor. In Italia salvo solo Fabrizio De André, Giorgio Gaber, Ivano Fossati.
Quando io e Marta siamo usciti per la prima volta,
dentro il locale è partita una canzone a tutto volume, con
un ritmo campionato, molto anni Ottanta. La voce marciava con moto sincopato, fino a sfociare nel ritornello
‘Stop, dimentica’. Mentre ordinavo alla cameriera un
Americano, ho visto la testa di Marta iniziare a muoversi, quasi pilotata dal ritmo della musica. Ho visto uscire
dalla sua bocca tutte le parole della canzone, una per
una, recitate a memoria, mentre i lunghi capelli castani
le accarezzavano le spalle.
E poi la triste e amara scoperta.
«Ti piacciono le canzoni di Tiziano?»
«Tiziano chi?»
Di primo acchito, quando Marta mi ha rivolto questa domanda, ho pensato che si riferisse a un suo caro
amico. Quando lei mi ha specificato la domanda, ho
capito di trovarmi di fronte a un bivio. Avrei voluto
tanto rispondere con quel poco di dignità che mi era rimasta, scegliendo la diramazione A del bivio: Non lo
conosco, non ascolto la musica italiana. A me piacciono i Led Zeppelin, Jimi Hendrix, il rock progressivo.
E invece ho scelto la B: Certo, a chi non piace Tiziano
Ferro?
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Già, a chi non piace? Sicuramente, fino a poco tempo
fa, Tiziano Ferro non mi piaceva. Ora invece mi dovrà
piacere per forza, almeno fino a quando non combinerò qualcosa con Marta. Poi col tempo proverò a convertirla al rock’n’roll e ai cantautori con la C maiuscola.
In realtà ho scoperto che quelli che non sopportano
Tiziano Ferro non sono certo pochi.
Sul Facebook, per esempio, esistono dieci gruppi denominati ‘Io odio Tiziano Ferro’. Il più numeroso conta circa ottocento membri. Il più sarcastico accomuna
Tiziano Ferro ai napoletani Nino D’Angelo e Gigi
D’Alessio. Questi gruppi radunano tutte quelle persone che per un motivo o per l’altro non tollerano il cantante di Latina. Nei commenti gli insulti si sprecano,
qualcuno ci va giù pesante. In generale sono pochi
quelli che manifestano il proprio dissenso con giudizi
di carattere musicale. Poi ci sono anche gli ‘infiltrati’,
ovvero i fan di Tiziano Ferro che si iscrivono a questi
gruppi per riuscire a difendere il proprio beniamino.
Un’altra decina di gruppi, sempre su Facebook, si definiscono ‘Anti Tiziano Ferro’. Sono meno numerosi e come icona utilizzano la faccia del cantante bollata dal
tondo rosso del segnale di divieto. Cinque anni fa, un
sito web organizzò addirittura una raccolta di firme per
fermare Tiziano Ferro.
Per non parlare della ragazza messicana che nel 2006
crea il blog ‘Odio hacia Tiziano’ e definisce il cantante
‘Estiercol de perro’. Tiziano Ferro aveva fatto infuriare
tutte le chicas del Mexico definendole grasse e baffute
nella trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa.
Io, prima di conoscere Marta, mi trovavo nel limbo
degli indifferenti, tra coloro che vivono senza curarsi
minimamente dell’esistenza di tale Ferro Tiziano. Da
una parte i fan, tra cui Marta, e dall’altra i detrattori. Per
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portarmi a letto una ragazza ho deciso di schierarmi
con il partito degli estimatori.
Tra due giorni rivedrò Marta. Andiamo a nuotare. E
poi forse mangiamo qualcosa insieme. Questo prevede il programma.
Non ho molti giorni per colmare le mie lacune su Tiziano Ferro e per acquistare un paio di occhialini e una
cuffia.
Mi serve un piano d’azione.
Potrei iniziare procurandomi i suoi dischi. È essenziale che io conosca almeno qualche canzone di Tiziano Ferro prima dell’appuntamento in piscina con Marta. Per mia fortuna ha pubblicato solo quattro album. Se
l’idolo di Marta fosse stato un artista prolifico come David Bowie, ora mi troverei proprio in un mare di guai.
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