Il sistema bancario e il passaggio all`euro

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Il sistema bancario e il passaggio all`euro
B A N C A
D’ I T A L I A
Conferenza sull’euro
Il sistema bancario e il passaggio all’euro
Intervento di Maurizio Sella
Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana
Roma, 18 settembre 2001
INDICE
1.
Premessa
pag. 3
2.
Procedure informatiche
pag. 4
3.
Utilizzo carte di debito e credito
pag. 5
4.
Questioni giuridiche
pag. 7
5.
Changeover monete
pag. 9
6.
Changeover banconote
pag. 11
7.
Presidio delle forze dell’ordine
pag. 14
8.
Formazione del personale bancario
pag. 15
9.
Centro di coordinamento ABI
pag. 16
10.
Dialogo con le principali Associazioni imprenditoriali
e dei consumatori
pag. 18
11.
Iniziative di comunicazione
pag. 19
12.
Conclusioni
pag. 21
2
1. Premessa
Mancano ormai meno di 110 giorni al completo e definitivo passaggio
all’euro. Gli Stati aderenti all’Unione economica e monetaria europea, infatti, a
partire dal 1° gennaio 2002 adotteranno a pieno titolo l’euro in sostituzione delle
rispettive valute nazionali portando a compimento il processo di integrazione
monetaria europea.
Il precedente passo era stato compiuto il 1° gennaio 1999 con l’adozione, da
parte degli Stati membri, dell’euro quale moneta comune dell’Unione. Da quella
data è iniziato un periodo di duality durante il quale è stato possibile utilizzare
l’euro soltanto come moneta scritturale.
Con l’obiettivo di far fronte efficacemente a tali eventi, l’Associazione
Bancaria Italiana, sin dalla metà del 1995, ha coordinato, collaborando con le
Autorità monetarie e di Governo,
le attività del settore bancario e finanziario
finalizzate alla preparazione a questi due appuntamenti.
Negli ultimi 12 mesi il progetto EMU ha seguito, in particolare:
•
il definitivo aggiornamento delle procedure interbancarie,
•
la logistica e la sicurezza della sostituzione di monete e banconote,
•
gli aspetti comunicazionali e le questioni relative alla soluzione di alcune
problematiche di natura legale, quali la validità degli assegni ed altri
ordini di pagamento denominati in lire e tratti dopo il 31 dicembre 2001.il
“silenzio-assenso” per la conversione dei conti in lire e la chiusura al
pubblico degli sportelli bancari il 31 dicembre 2001.
Oltre a ciò si è ritenuto utile accrescere le occasioni di coordinamento e
consultazione con le principali Associazioni imprenditoriali e dei consumatori allo
scopo di facilitare l’efficienza della circolazione delle informazioni ed il proficuo
scambio di vedute sulle problematiche di comune interesse.
3
2.
Procedure informatiche
Per consentire sia la regolare gestione delle transazioni originate in lire
nell’ultima parte del 2001, sia il trattamento di operazioni che necessariamente
saranno espresse in euro perché originate nel 2002, si sono effettuate sulle
procedure apposite verifiche al fine di definire i necessari interventi.
La soluzione individuata, per avere il minor impatto anche a livello di costo
sulle procedure aziendali e interbancarie, è stata quella di trattare ancora in lire
(fino al 28 febbraio 2002) operazioni e titoli purché originati in lire fino al 31
dicembre
2001,
fermo
restando
che
il
relativo
regolamento,
come
la
contabilizzazione nei confronti della clientela, non potranno che essere effettuati
in euro.
Sotto il profilo operativo, in particolare, si è stabilito quanto appresso:
•
gli assegni bancari in lire, emessi entro il 31 dicembre 2001, saranno trattati
con procedure automatiche se presentati entro il 28 di febbraio 2002; quelli
presentati successivamente saranno inviati alla banca trattaria con la procedura
manuale (c.d. del “dopo incasso”);
•
le ricevute bancarie (RI.BA.) e i M.AV. potranno essere assunte dalle banche in
lire fino al 31 dicembre 2001 ed immesse nelle procedure per scadenze fino al
28 febbraio 2002; quelle aventi scadenze successive verranno trattate, sempre in
via automatica, previa conversione in euro a cura delle banche;
•
i bonifici domestici di qualsiasi importo (rilevante o meno), nonché quelli per
l’estero, potranno essere disposti in lire fino al 31 dicembre 2001;
•
i Bancomat (circa 30.000 apparecchiature) inizieranno ad operare in euro
appena passata la mezzanotte del 31 dicembre 2001. Entro la prima settimana
del nuovo anno, il 90% circa di tutte le apparecchiature erogheranno soltanto
banconote euro nei tagli da 10 e da 20 o 50 euro a scelta di ciascuna banca. Il
15 gennaio del prossimo anno i distributori Bancomat cesseranno
comunque
4
l’erogazione
delle
banconote
in
lire
e
gli
scontrini,
dalla
stessa
data,
riporteranno l’ammontare dell’importo prelevato esclusivamente in euro;
•
i P.O.S. possono operare già ora in euro. Comunque, dalla mezzanotte del 31
dicembre 2001 cesseranno di operare in lire. Pertanto tutti gli esercenti
utilizzatori di P.O.S., ove non vi abbiano già provveduto, debbono attivarsi in
tempo per procedere all’adeguamento di detti terminali all’operatività in euro.
Trattasi di una semplice procedura (digitazione di una sequenza numerica) che
ciascun interessato può effettuare senza alcuna difficoltà anche nella giornata
del 31 dicembre 2001.
Attualmente tutte le procedure interbancarie sono oggetto di collaudi che si
protrarranno fino al prossimo mese di ottobre. A tutt’oggi non sono stati segnalati
inconvenienti.
3.
Utilizzo carte di debito e credito
E’ opinione generalizzata, sia tra gli esperti delle banche che, più in
generale, tra gli opinion makers, come un importante sostegno nella delicata fase
della transizione alla moneta unica potrà giungere dalle carte di pagamento.
Con riferimento alle carte di debito, e in particolare alle carte Bancomat
utilizzate per i prelievi presso sportelli automatici (ATM), appare evidente come il
loro ruolo e quello degli ATM sia primario per la messa in circolazione delle
banconote in euro se si considera che, come detto, fin dalla prima settimana del
2002, le apparecchiature dispensatrici saranno in grado di distribuire banconote in
euro, agli oltre 20 milioni di titolari di carte.
Per quanto riguarda le carte di debito utilizzate per i pagamenti di beni e
servizi (PagoBANCOMAT), nonché le carte di credito, appare evidente che nella
fase di transizione all’euro esse potranno rappresentare un’ideale “ancora di
salvezza” per i cittadini, in quanto capaci di semplificare le transazioni quotidiane:
il titolare sarà infatti sollevato dal “peso” di dover calcolare i resti in euro nonché
di procurarsi contanti e di doverli maneggiare. E questo vale, in particolare modo,
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anche per i commercianti.
Vi è quindi la radicata convinzione che l’introduzione dell’euro potrà
fornire, d’altra parte, un importante impulso allo sviluppo del sistema dei
pagamenti con carte, capace di modificare le abitudini di pagamento degli italiani,
di aumentare il tasso di accettazione da parte degli esercenti di avviare così un
circolo virtuoso di rapido ulteriore sviluppo, che potrà successivamente essere
rafforzato dal progressivo passaggio dalla carta a banda magnetica a quella a
microcircuito.
Questa circostanza si presenta, infatti, come un’eccezionale occasione per
annullare quel gap – già significativamente ridotto rispetto al passato – che ancora
ci separa dai mercati più avanzati (500 mila P.O.S. in Italia a fine 2000, contro i
740 mila della Francia e i 750 mila del Regno Unito).
Per raggiungere tale obbiettivo, la CO.GE.BAN. ritiene che si debbono
creare i presupposti per migliorare le condizioni di offerta del servizio alla
clientela esercenti, consentendo anche a quegli esercizi sin qui considerati
“marginali” in termini di fatturato di disporre del servizio di accettazione delle
carte PagoBANCOMAT.
Sempre nell’ottica di favorire lo sviluppo del mercato, la CO.GE.BAN.
/Convenzione
per
intraprendere,
con
la
gestione
riferimento
del
al
marchio
bancomat)
PagoBANCOMAT,
ha
anche
deciso
di
un’apposita
azione
di
comunicazione che, pur mantenendo la piena autonomia rispetto alla prevista
campagna euro del sistema bancario, di cui si tratterà più avanti, verrà realizzata in
stretto coordinamento con la stessa, in quanto strutturata, nell’ambito del format
creativo di quest’ultima, come una ”puntata” dedicata al PagoBANCOMAT.
L’iniziativa si prefigge sia di spingere i non card-holders a dotarsi di carta
PagoBANCOMAT, sia di aumentare la frequenza d’uso da parte dei card- holders,
Essa comporterà anche una spinta per i merchant a dotarsi di P.O.S. ampliando così
la rete di accettazione delle carte elettroniche. L’iniziativa prevede, in particolare,
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il ricorso a vari media (TV, stampa, radio) e sarà articolata in due fasi. In una
prima, prevista nel mese di ottobre 2001, l’enfasi sarà rivolta ad evidenziare, anche
nell’ambito del quadro generale dell’introduzione dell’euro, i vantaggi della carta
quale strumento di pagamento semplice da usare, pratico, a costo zero per i titolari
e sicuro.
Nella seconda fase, che partirà a novembre e terminerà a febbraio, momento
in cui il consumatore sarà più concentrato e attento a recepire i messaggi pratici
relativi all’utilizzo della carta, il focus sarà orientato sui vantaggi pratici che il
PagoBANCOMAT offre in occasione dell’ultimo periodo di transizione all’euro.
Infine, la CO.GE.BAN., al fine di consentire a tutti, ma soprattutto ai minori,
agli anziani, ai non residenti e a chi non ha un proprio c/c, di effettuare le spese
quotidiane senza dover affrontare faticosi e complicati calcoli con i centesimi di
euro, ha messo a punto le specifiche tecniche e la normativa per l’emissione di
carte prepagate in euro, facili da usare e accettate presso tutta la rete di esercenti
convenzionati al PagoBANCOMAT (oltre 600 mila terminali di accettazione in
Italia).
Tale
carta
potrà
essere
acquistata
presso
gli
sportelli
bancari,
sarà
immediatamente utilizzabile e potrà anche essere “ricaricabile”. La ricarica sarà
effettuabile, secondo le indicazioni fornite dalla banca che ha emesso la carta,
presso gli sportelli Bancomat della propria banca. L’importo residuo della carta
sarà verificabile in ogni momento presso gli sportelli Bancomat, via Internet o da
messaggio su telefono cellulare.
4.
Questioni giuridiche
E’ in dirittura d’arrivo il provvedimento normativo italiano che, in ossequio
a quanto stabilito nella Raccomandazione della Commissione UE dell’11 ottobre
2000 e al fine di agevolare la transizione alla moneta unica, intende disciplinare,
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fra l’altro, la ridenominazione dei conti bancari in lire e la sorte dei titoli di
credito e degli ordini di accreditamento e di addebitamento in lire, rispettivamente
emessi o impartiti successivamente al 31 dicembre 2001.
Il provvedimento in questione vuole eliminare ogni spazio ad interpretazioni
non univoche della norma.
Il testo dovrebbe prevedere che, a partire da una data da stabilirsi, le banche
- previa informativa - possono trasformare in euro i conti della clientela
denominati in lire, salva espressa richiesta contraria del cliente (da comunicare alla
banca entro quindici giorni dalla data in cui l’informativa è resa) di mantenere la
denominazione in lire del conto stesso fino al 31 dicembre 2001.
Sui conti trasformati in euro i clienti potranno, comunque, continuare a
operare in lire, anche mediante emissione di assegni, fino al 31 dicembre 2001.
Il provvedimento in questione, dovrebbe, altresì, ribadire, che dopo la
predetta data non potranno più essere:
•
emessi assegni ed altri titoli di credito in lire e che, se emessi, gli stessi non
hanno valore di titoli di credito;
•
impartiti alle banche ordini di accreditamento o addebitamento in conto in lire.
L’ultima fase della transizione all’euro costituisce una delle fasi più
importanti di tutto il passaggio alla moneta unica; in particolare il 31 dicembre
2001, giornata semifestiva, è di estrema delicatezza, in quanto, qualora vi fosse
operatività, nell’arco delle rimanenti ore dello stesso 31 e dell’intera giornata del
1° gennaio dovrebbero concludersi un insieme di attività straordinarie che si
riflettono in gran parte sui sistemi informatici ed organizzativi.
In considerazione della complessità delle problematiche e nella quasi
certaezza che il pomeriggio del 31 dicembre e il 1° gennaio 2002 non siano
sufficienti per svolgere completamente le accennate attività di ordine straordinario,
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si è posta la tematica all’attenzione delle competenti Autorità, pervenendo ad un
orientamento ormai condiviso, che prevede la chiusura al pubblico del sistema
bancario nella mattinata di lunedì 31 dicembre 2001.
Il provvedimento, di cui si è fatto cenno al precedente punto, comprenderà
anche la previsione di tale chiusura, nonché quella del sistema postale (per le sole
operazioni di Bancoposta) e della Banca d’Italia.
5.
Changeover monete
Il quantitativo di monete e banconote da immettere in circolazione per
facilitare la fluidità del sistema dei pagamenti al dettaglio a partire dal gennaio
2002, presenta numerose difficoltà tra cui quelle derivanti dalla fisicità (pesi e
volumi, all’uscita dalla zecca oltre 40,000 pallet di un metro cubo e del peso di una
tonnellata)
superabili
soltanto
con
particolari
accorgimenti
organizzativi
e
logistici, incentrati sulla capillarizzazione dei punti di stoccaggio.
Relativamente alle monete, la soluzione cui si è pervenuti, sfruttando un
meccanismo di consegna a domicilio (gratuita) presso gli sportelli bancari e la
grande distribuzione, ha consentito di frammentare questa massa, altrimenti
ingestibile, attraverso un meccanismo a cascata. Esso sfrutta dei punti di transito
intermedi (centri regionali e provinciali reperiti dal Ministero dell’Economia e
delle Finanze), utilizzati per uno stoccaggio limitato al tempo strettamente
necessario
per
provvedere
allo
smistamento
successivo
fino
al
punto
di
destinazione finale costituito da sportelli bancari e postali, nonchè dalla grande
distribuzione. che, in molti casi, coincide con quello terminale della catena verso il
pubblico.
Il risultato di questo meccanismo è che, a fronte di una maggior cura
necessaria nella pianificazione delle richieste e delle consegne, viene riportato nei
limiti di tollerabilità delle strutture fisiche il peso e l’ingombro delle monete da
conservare fino al momento della consegna al pubblico o agli operatori economici.
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Da questo punto di vista, occorre tenere anche presente la necessità di
predisporre
spazi
idonei
a
conservare
le
monete
in
lire
da
ritirare
dalla
circolazione, il che potrebbe sicuramente portare a problemi gravi di “contesa” di
una risorsa fisica scarsa e non facilmente incrementabile: lo spazio “sicuro” e con
pavimenti in grado di reggere carichi elevati.
Di conseguenza è da prestare la massima cura nel rimuovere, per quanto
possibile, quegli ostacoli (vincoli regolamentari, obblighi segnaletici, restrizioni
per la riconsegna delle monete in lire,etc.) che rallentano il flusso delle monete
euro in entrata ed in uscita, nonchè il flusso in uscita delle monete in lire ritirate.
E’ parimenti utile individuare quegli accorgimenti che possano garantire un
flusso ordinato delle riconsegne delle lire da parte della clientela commerciale ed
eventualmente procrastinarlo, per quanto possibile, ricorrendo anche ad iniziative
promozionali e campagne pubblicitarie, a dopo l’esaurimento della fase di
immissione in circolazione delle monete in euro; ciò si può ottenere stimolando i
privati a spendere normalmente le monete nei mesi di doppia circolazione,
piuttosto che chiederne il cambio contro euro.
E’ anche opportuno, per quanto concerne le monete, che vengano definite al
più presto le modalità di riconsegna (confezionamento, luoghi e tempi) in modo da
poter lavorare una sola volta le monete rientrate.
Per dare una sensazione precisa dell’entità del lavoro ancora da svolgere,
dopo l’approvazione del principio che consente la restituzione all’emittente delle
monete in corso che eccedono le necessità della circolazione, risultano riconsegnati
(in circa 6 mesi) 200 milioni di pezzi, a fronte di oltre 15 miliardi di pezzi messi in
circolazione a partire dal 1954 e tuttora in corso.
Una stima esatta di quello che sarà l’effettivo quantitativo riconsegnato non
è facile, ma c’è un certo consenso tra gli addetti ai lavori nel collocare questa
previsione tra il 30 ed il 40 percento del totale (vale a dire tra i 4 ed i 6 miliardi di
pezzi, a fronte degli oltre 7 miliardi di pezzi in euro da immettere in circolazione).
10
6.
Changeover banconote
Sempre per facilitare la fluidità dei pagamenti a partire dal gennaio 2002, si
ricorda l’importanza che può avere la disponibilità delle minimazzette di banconote
da 5 euro, soprattutto in vista della possibilità di distribuirle ampiamente entro la
fine del 2001; ciò al fine di renderle disponibili presso i negozianti (da usare come
resto) sin dal 1° gennaio 2002, insieme alle monete, favorendo così l’utilizzo delle
banconote in euro (tagli da 10, 20 e 50 euro) già prelevabili presso le
apparecchiature bancomat sin dalle ore 00:01 del 1° gennaio 2002.
A tale proposito, si sta approfondendo con la Banca d’Italia lo schema di
reporting
previsto
in
merito
alla
distribuzione
degli
starter
kit
e
delle
minimazzette per i dettaglianti; ciò al fine di rispondere a tale richiesta
informativa con la necessaria tempestività e precisione, contemperandole alle
esigenze operative ed informatiche delle banche.
La Banca d’Italia, tra l’altro, ha elaborato - con la collaborazione dell’ABI –
il contratto regolante la consegna anticipata di banconote e di monete metalliche
denominate in euro da sottoscrivere con le banche. In considerazione del fatto che
il contratto in questione è volto a realizzare quanto indicato nel citato “Indirizzo”
della BCE, è stato previsto nella modulistica in questione che l’interpretazione
delle clausole contrattuali in questione fosse effettuata alla luce delle predette
linee di indirizzo.
Uno dei problemi di maggior rilievo sui quali si è incentrata l’attenzione
della Banca d’Italia e dell’ABI, in sede di elaborazione della modulistica
contrattuale in esame, è stato quello della previsione di una clausola penale per gli
inadempimenti agli obblighi contrattuali. Sul punto si è raggiunto un ragionevole
accordo che contempera sia le esigenze pubblicistiche di cui è portatore l’Istituto
Centrale sia quelle privatistiche di cui sono portatrici le banche.
Il contratto disciplina inoltre la consegna anticipata di seconda istanza, cioè
la possibilità per la banca, sotto la propria responsabilità, di consegnare a terzi le
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banconote e le monete metalliche in euro. L’esercizio della facoltà in questione,
che attiene ai rapporti tra banca e propria clientela, è subordinata alla prestazione
di idonee garanzie ed all’inserimento – nei contratti di subfornitura – di alcuni
obblighi a carico dei soggetti consegnatari (ad esempio, astenersi dal distribuire al
pubblico, prima del 1° gennaio 2002, le banconote e le monete ricevute).
L’Associazione sta fornendo consulenza diretta alle banche interessate a porre in
essere l’operatività in esame; tale operatività viene disciplinata attraverso un
accordo contrattuale che, in sostanza, ricalca i contenuti di quello già stipulato tra
la banca e la Banca d’Italia.
Sotto
il
profilo
operativo,
le
banche
dovranno
provvedere
sia
alla
distribuzione del nuovo che al ritiro del vecchio circolante; esse inoltre sono
impegnate a distribuire soltanto euro a partire dall’inizio di gennaio 2002.
Vi sarà quindi bisogno di ampia disponibilità di banconote euro per poter
garantire un passaggio fluido alla nuova moneta fiduciaria.
Tale disponibilità verrà parzialmente precostituita in parte in sede di
prealimentazione e richiederà, poi, un’imponente attività di reintegro giornaliero,
non potendosi costituire scorte periferiche di banconote collocate capillarmente nei
punti di utilizzo, che coprano periodi prolungati, a causa delle implicite difficoltà
di sicurezza.
L’alimentazione delle banconote, sia nel periodo di prealimentazione che nel
periodo di doppia circolazione, dovrà essere curata dalle banche le quali dovranno,
obbligatoriamente, avvalersi dei servizi offerti dalle Aziende di Trasporto Valori
che godono di una riserva di legge al riguardo.
Ne segue quindi che, di fatto, l’alimentazione delle banche è condizionata
dalla capacità di servizio dell’industria Trasporto Valori, la quale è strettamente
regolamentata (orari di servizio, importi massimi trasportati, scorte, etc.) da
disposizioni amministrative emanate dal Ministero dell’Interno.
Tale capacità di servizio risulta oggi direttamente commisurata alle attuali
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richieste del mercato stesso e quindi, coinvolgendo elevati investimenti in uomini e
mezzi, non consente elasticità al di là dei normali picchi di richiesta.
L’impegno poi di erogare solo euro comporta che le banche dovranno avere a
disposizione
ammontari
molto
superiori
agli
attuali,
venendo
a
mancare
l’autoalimentazione generata dalla clientela (richieste di contante soddisfatte
utilizzando contante versato da altri clienti). In sostanza fintantoché non si sarà
ristabilita una normale circolazione in euro (flusso prelievi, pagamenti, incassi e
versamenti), occorrerà che gli sportelli bancari dispongano ogni giorno all’apertura
di giacenze in euro sufficienti a coprire tutte le possibili richieste, incluse quelle
per esigenze di mero cambio di lire in euro. Ciò comporterà picchi di fabbisogno,
nei primi giorni, che possono valutarsi, secondo una stima effettuata, a misure
molto elevate.
Ne segue che le banche potranno assolvere compiutamente le incombenze
derivanti dal prossimo changeover solo se, ed in quanto, l’industria del Trasporto
Valori sia in grado di fornire un servizio adeguato, applicando anche i necessari
margini di sicurezza per fronteggiare le possibili emergenze
.
Il problema in questione, di primaria importanza, è stato rappresentato
dall’ABI al Comitato Euro e al Ministero dell’Interno.
Va rilevato, peraltro, che anche nell’ipotesi di una prealimentazione da parte
del sistema bancario molto più ampia di quella prima citata, dovendosi soddisfare
l’esigenza di spazi idoneamente protetti per custodire detti quantitativi di
banconote, spazi presenti soltanto in un numero fortemente ridotto di strutture
adeguate (casse centrali e centri di contazione di società di servizi), sarebbe
rimasto di fatto invariato il problema dell’alimentazione capillare dalle citate
strutture centrali ai singoli sportelli.
13
7.
Presidio delle forze dell’ordine
A ridosso del changeover e nei primi due mesi di doppia circolazione gli
sportelli bancari dovranno contenere nei propri locali quantitativi di banconote e
monete
sia
in
lire
che
in
euro
in
entità
rilevanti;
gli
euro
ricevuti
in
prealimentazione, infatti, si affiancheranno alle normali giacenze in lire fino alla
fine del 2001 e nel 2002 occorrerà tenere in conto l’effetto cumulativo del ritiro
delle lire da restituire alla Banca d’Italia, anche tramite i centri di contazione,
oltre alle maggiori giacenze di euro indispensabili per fronteggiare la mancata
autoalimentazione del contante.
Da una indagine effettuata, nei primi giorni del 2002 ciascun cassiere
potrebbe avere giacenze di denaro multiple di quelle ordinarie, considerando anche
le lire.
Peraltro, rappresentando il changeover un evento eccezionale e limitato nel
tempo, le banche
non dispongono, né potrebbero ragionevolmente dotarsi, di
strutture di sicurezza adeguate a contenere e a custodire tali quantitativi di denaro.
Basti pensare, ad esempio, all’impossibilità, stante gli attuali organici, di
disporre di ulteriore vigilanza da parte di guardie giurate, né è ipotizzabile,
considerata la esigenza concentrata nel tempo e la delicatezza della mansione, di
poter ottenere un sufficiente ed efficace ampliamento dei loro organici.
Per quanto sopra esposto gli sportelli bancari costituiranno, nel periodo
considerato, dei possibili obiettivi, sia per la microcriminalità che per quella
organizzata, nell’arco dell’intera giornata.
D’altra parte alcune misure tecnologiche mirate al contenimento di questi
fenomeni,
come
riconoscimento
ad
esempio
associati
al
l’introduzione
controllo
di
accessi,
dispositivi
sono
ancora
biometrici
di
oggetto
di
approfondimento da parte del garante della riservatezza dei dati personali, con
maggior possibilità, ora di definizione positiva proprio in considerazione della
attuale esigenza euro ma purtroppo, si teme tardiva.
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In considerazione di ciò, si ritiene assolutamente necessario adottare tutte le
misure ritenute idonee a garantire un ordinato svolgimento del changeover ed a
favorire il mantenimento della “pace sociale” allontanando, quanto più possibile,
tentativi di furti e di rapine anche negli sportelli bancari. .
8.
Formazione del personale bancario
E’ stata evidente, sin dall’avvio del Progetto EMU, l’esigenza di organizzare
un’attività di formazione del personale bancario che consentisse di diffondere una
piattaforma comune di conoscenze sul tema dell’euro, sviluppata in modo tale da
consentire, da un lato, l’uniformità delle informazioni sugli aspetti comuni e di
sistema e, dall’altro, una facile personalizzazione avendo riguardo agli aspetti
competitivi.
La tecnica prescelta è stata quella della diffusione a “cascata”, mediante la
costituzione di un nucleo di “eurotutor” aventi il compito di coordinare e gestire il
processo di formazione sul campo, avvalendosi di un percorso di formazione
predefinito e corredato dei necessari supporti, per ottenere dagli effettivi docenti
d’aula la desiderata uniformità.
Ciascun eurotutor ha seguito un corso di 5 giorni, svolto da docenti
universitari, in cui sono state illustrate sia le tecniche didattiche che i contenuti.
Agli eurotutor sono stati forniti tutti i materiali didattici pronti per l’uso, nonché i
piani di formazione, con tutto il necessario per preparare i docenti d’aula di
secondo livello ed impostare i piani di formazione aziendali.
Sono state organizzate 20 sessioni nelle quali sono stati preparati oltre 300
eurotutor. singole aziende hanno realizzato poi le integrazioni necessarie per
coprire gli aspetti competitivi.
In relazione al prossimo changeover l’aspetto della formazione si sta
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affrontando in maniera specifica per i dipendenti di banca che saranno chiamati a
ritirare le lire e porre in distribuzione gli euro (cassieri).
La formazione in argomento è da ritenersi indispensabile per scoraggiare i
criminali dal tentativo di spacciare banconote false presso le casse delle banche e
per ridurre, pertanto, i conseguenti danni economici per le stesse.
In proposito si è previsto, analogamente all’impostazione di cui si è fatto
cenno per la formazione del personale bancario in vista del 1° gennaio 1999, un
sistema di addestramento dei cassieri del tipo “a cascata” nel senso che un nucleo
di
formatori
(della
Banca
d’Italia)
relativamente al settore del credito,
trasferisce
le
necessarie
informazioni,
a circa 7.250 cassieri i quali, a loro volta,
sono chiamati a trasmettere quanto appreso agli altri operatori del contante
interessati, utilizzando banconote denominate in euro autentiche.
In particolare, sulla base di quanto stabilito dalla Banca d’Italia
e delle
intese raggiunte con la stessa, la formazione si sta svolgendo a livello provinciale.
Ciascuna filiale della Banca Centrale, cioè, sta convocando presso la propria sede
il personale del sistema creditizio nella proporzione di un dipendente per ogni 5
sportelli (o frazione di 5) di una stessa azienda operante nella provincia.
I corsi, della durata di mezza giornata, hanno avuto inizio nel mese di luglio
e si concluderanno, al più tardi, entro la metà dell’ottobre 2001.
9.
Centro di coordinamento ABI
Nell’ambito della attività rivolta a favorire una transizione senza difficoltà
all’euro, si è istituito un “centro di coordinamento” il cui obiettivo è quello di
dialogare con analoghi “centri” delle
Autorità monetarie e delle altre categorie
coinvolte nel changeover, nonché di
svolgere un monitoraggio sullo stato di
avanzamento del definitivo passaggio all’euro.
16
Il “centro di coordinamento” sarà operativo dal giorno in cui prenderà avvio
la prealimentazione di banconote al sistema bancario e, quindi, dal prossimo 1°
novembre p.v. per concludere i suoi lavori il 29 marzo 2002 in coincidenza, cioè,
con la chiusura dell’operatività delle procedure interbancarie in lire.
Tale
iniziativa,
peraltro,
è
stata
condivisa
anche
dalle
principali
Associazioni imprenditoriali le quali hanno dato la loro piena disponibilità per una
fattiva collaborazione.
In particolare, il “centro di coordinamento”, nell’ambito della sua attività di
“vigilanza” e di gestione di eventuali fattori di crisi,
svolgerà, tra l’altro, i
seguenti compiti:
•
acquisire dal sistema bancario ogni tempestiva informazione circa eventuali
problemi ritenuti di ostacolo per la realizzazione del changeover (ad esempio,
mal funzionamento di una procedura interbancaria);
•
ricevere indicazioni dalle Associazioni imprenditoriali su fattispecie operative
connesse all’attività bancaria (non di ordine commerciale) che necessitino di
interventi
e/o
chiarimenti
(problematiche,
ad
esempio,
relative
alla
alimentazione di banconote);
•
rimanere in contatto con le Associazioni del trasporto valori e degli Istituti di
vigilanza per gestire eventuali situazioni di emergenza;
•
dialogare con la Banca d’Italia, con il Comitato Euro e, in genere, con ogni
altra competente Autorità, sia per informazioni sul processo di sostituzione del
contante, sia per adottare, a fronte di specifiche emergenze, adeguate soluzioni
di contingency
(ad
esempio,
sembra
importante
monitorare
giornalmente
all’inizio del prossimo mese di gennaio la funzionalità degli ATM, tenendo
sotto controllo il numero di quelli attivati per distribuire euro e la quantità di
euro distribuita);
17
•
fornire con tempestività la necessaria informativa ed assistenza ai soggetti
interessati.
10.
Dialogo con le principali Associazioni imprenditoriali e dei consumatori
Il changeover del 1° gennaio 2002 ha un impatto assolutamente rilevante per
l'intero sistema economico.
Sono
state
quindi
realizzate
talune
iniziative
rivolte
ad
un
ampio
coinvolgimento delle principali Associazioni imprenditoriali e delle Associazioni
dei consumatori con le quali si intrattengono normali rapporti di consultazione.
Nel primo caso, quindi, è stato appositamente costituito un "tavolo di
dialogo" finalizzato alla ricognizione, analisi e soluzione dei problemi che
interessano il settore bancario e finanziario e gli altri settori economici ai fini
dell'introduzione dell'euro, con particolare riferimento agli aspetti operativi della
prealimentazione di banconote e monete euro, agli aspetti legali per i rischi che
una inadeguata preparazione all'euro delle imprese comporterebbe per le medesime,
agli aspetti comunicazionali che svolgeranno un ruolo cruciale per il buon successo
dell'operazione.
Nel secondo caso, invece, è stato utilizzato il "tavolo di lavoro" già esistente
con le Associazioni dei consumatori allo scopo di raggiungere il miglior livello di
informazione fra il settore bancario e finanziario ed i cittadini.
Entrambi i "tavoli" si sono riuniti già più volte dall'inizio del 2001 e hanno
definito alcuni documenti (articolati su più livelli per soddisfare sia le esigenze di
tipo tecnico che quelle di tipo divulgativo) che possano essere diffusi ai rispettivi
Associati, anche a firma congiunta
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11. Iniziative di comunicazione
Il sistema bancario italiano, in vista del changeover
è oggi perfettamente
pronto per una sfida di così vasta portata. Del complessivo lavoro, organizzativo e
strategico, sono parte integrante numerose iniziative, predisposte dalle banche e
dall’Abi, per facilitare il passaggio dalla lira all’euro per tutti i cittadini. Le
banche considerano, infatti, un loro impegno e dovere prioritario contribuire a far
sì che tuttio – famiglie, imprese, commerciantio, giovani, anziani - arrivi preparata
all’appuntamento con la nuova moneta e possa affrontare senza ansie, senza
preoccupazioni, questo momento straordinario.
Il livello d’attenzione dell’opinione pubblica sull’evento euro è ora elevato e
le banche vogliono essere vicine, più che mai, ai cittadini, con un vasto piano di
informazione e di comunicazione, diretto a fornire ogni notizia utile, specie quelle
relative ai servizi bancari, che possa rendere più facile l’approccio all’euro,
semplificando la vita di tutti.
Il programma delle iniziative è estremamente articolato.
Partirà a breve una campagna pubblicitaria di sistema che avrà una
pianificazione ampia e articolata su televisione, radio, carta stampata, cinema,
internet, affissione. La campagna punterà a dissipare dubbi e incertezze e a
suggerire alla clientela le scelte più opportune, perché più semplici, in materia di
servizi bancari e di rapporti con la banca. Il messaggio sarà concentrato su aspetti
pratici e concreti. Le banche vogliono così sottolineare il loro ruolo specifico e
positivo a fianco dei cittadini, la loro attenzione alle esigenze del cliente, con
l’obiettivo di fornire informazioni ed indicazioni utili. La campagna mira anche a
promuovere un maggiore uso di servizi evoluti e particolarmente utili, in questa
circostanza, come le carte di credito ed il PagoBancomat.
Anche CO.GE.BAN., come già detto, ha deliberato la realizzazione di
un’apposita campagna di comunicazione sul PagoBANCOMAT, in relazione
all’introduzione dell’euro, che verrà realizzata in stretto coordinamento con quella
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di sistema.
Parallelamente, verrà avviata la campagna informativa, anch’essa diretta a
fornire informazioni e suggerimenti di tipo pratico per risolvere eventuali dubbi
della clientela. La campagna prevede una serie di guide destinate a specifici target:
le famiglie, le imprese, i giovani. Le guide saranno a disposizione dei cittadini in
milioni di copie, con messaggi chiari e diretti. La Guida alle famiglie è stata
condivisa anche con le associazioni dei consumatori. Una specifica Guida per le
imprese è stata oggetto di confronto al tavolo avviato con tutte le associazioni di
categoria, per pianificare ed avviare ogni iniziativa comune necessaria ad
agevolare i diversi settori produttivi. Per i giovani, è allo studio un accordo con la
Pubblica Istruzione diretto a garantire la distribuzione delle Guide Junior presso le
scuole. Sempre a fini informativi, le banche hanno predisposto depliant, espositori,
manifesti – che saranno a disposizione dei cittadini nelle filiali – dedicati a singoli
temi (come si compila un assegno in euro, l’utilità delle carte di plastica, la
gestione dei contanti, ecc).
Altre iniziative riguarderanno le carte di pagamento, l’e-banking, una
specifica rubrica informativa per i cittadini, sul sito internet dell’Abi, con le
domande e le risposte più diffuse in tema euro.
Un posto a parte merita la raccolta delle monete presso gli sportelli delle
banche. Le banche, infatti, hanno risposto alla campagna lanciata da varie
associazioni di beneficenza, in tutta Europa, per raccogliere le monete, che presto
saranno fuori corso, a scopo di beneficenza. Ciascuna banca offrirà quindi
ospitalità ad un apposito contenitore, in cui tutti i cittadini potranno depositare i
vecchi spiccioli. Tutti i cittadini sono chiaramente invitati a partecipare a questa
operazione, in cui ogni singola, piccola, quota, deposita nei contenitori, può
contribuire a far compiere alle vecchie monete l’ultima buona azione.
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12.
Conclusioni
Il sistema bancario ritiene di aver fatto quanto in suo potere per arrivare alla
scadenza del changeover con il massimo grado di preparazione.
E’ confortato in questa previsione dalla storia di quanto avvenuto nei due
grandi appuntamenti precedenti (il 1° gennaio 1999, per l’avvio della prima fase
euro, ed il 1° gennaio 2000, in occasione del millennium bug) che sono scivolati
via senza contraccolpi.
La consapevolezza dello sforzo affrontato con l’impegno delle proprie
risorse non consente tuttavia di abbassare la guardia.
Il primo gennaio 2002 scatterà, infatti, un complesso meccanismo che
coinvolgerà non solo il sistema bancario, ma anche tutte le altre componenti del
sistema Paese (dalla Pubblica Amministrazione, al commercio, ai privati cittadini)
meccanismo quindi che
potrà presentare difficoltà da superare necessariamente
mediante la collaborazione, franca e totale, delle varie forze interessate e
l’impegno, in particolare da parte delle competenti Autorità a risolvere le
questioni ancora sul tappeto.
Strumento imprescindibile per trovare, nel più breve tempo possibile le
soluzioni più efficaci ai problemi che dovessero presentarsi, sarà, infine, il citato
Centro di coordinamento ABI che, come detto, dovrà interagire, nella massima
snellezza, con tutte le componenti coinvolte.
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