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MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE 2006
GOFFREDO LOCATELLI
LA REPUBBLICA IX
L’inchiesta sui
napoletani che sono
andati via e hanno
avuto successo
DOHA — Da Napoli a Doha la strada è lunga. Giuseppe Buccino Grimaldi l’ha percorsa per la prima
volta la sera del 31 marzo del 2004.
Per assumere, il
giorno dopo, le funzioni di ambasciatore d’Italia nel Qatar,
uno dei vari Stati della penisola arabica.
Dominato per secoli
dagli ottomani, dal
Bahrain e dagli inglesi, il Qatar è indipendente dal 1971,
cioè da quando rifiutò di diventare
parte dell’Arabia
Saudita o degli Emirati Arabi Uniti. La
scoperta del petrolio
negli anni Quaranta
l’ha completamente
trasformato. In precedenza, infatti, il
Qatar era una regione povera le cui principali attività erano
la pesca e la raccolta
di perle. Attualmente, il paese ha un alto
tenore di vita e un
clima politico tranquillo, anche se lo
scorso anno, il 19
UNA VEDUTA
marzo, ci fu un atDI DOHA, LA
tentato terroristico
MODERNA
contro il Doha TheaCAPITALE DEL
tre che causò due vitQATAR
time (un occidentale
e il kamikaze egiziano) ed alcuni feriti.
Doha, la moderna
capitale, è nota per
ospitare la sede di
“Al Jazeera”, il canale televisivo satellitare fondato nel
1996. Ecco la ragione
per la quale, a pochi
giorni dal suo arrivo,
il diplomatico Buccino finisce su tutti i
giornali. Alle 22,06
(ora italiana) del 15
aprile “Al Jazeera”
annuncia l’assassinio di uno dei quattro ostaggi italiani in
mano a un gruppo di
terroristi iracheni. Di lì a poco, un
contrò tutti i prestigiosi docenti del
redattore della stessa rete, Imad El
corso: nomi del livello di Galluppi
Atrache, avverte telefonicamente
(Storia), Imbriani (Economia), Sico
l’ambasciatore: «E’ uno degli italiae Giardina (Diritto internazionale).
ni, abbiamo il video dell’assassinio.
Abituato alle grandi folle della faAbbiamo deciso di non mandarlo
coltà di Giurisprudenza, l’idea di
in onda per rispetto alla vittima e alpoter discutere da solo con ciascula sua famiglia…». Così tocca a Bucno di questi luminari nell’arco delcino di visionare per primo il dramla stessa mattinata, colpì profondamatico filmato con l’esecuzione di
mente il giovane. Superate le seleFabrizio Quattrocchi, di ammirarzioni di ammissione, Buccino inine la dignità, il coraggio, e di ascolziò a seguire le lezioni come un ditare, annotandola su un pezzo di
vertimento intellettuale. Senza mai
carta, la famosa frase: «Ti faccio veaccantonare la prospettiva di tendere come muore un italiano».
tare il concorso in magistratura o di
Fino allo scorso anno l’ambalavorare nello studio del padre.
sciata italiana era nella parte vecPoi, come spesso accade, arriva
chia di Doha, poi è stata trasferita
l’imprevisto: a poco a poco si sente
nella più dinamica e moderna Weattratto da uno scenario quanto
st Bay. In questo passaggio ha permai affascinante: la diplomazia. Un
so il giardino e ha guadagnato in
ambito che gli infonde entusiasmo
ampiezza. Facendo anche rispare gioia, ma anche qualche tristezza,
miare soldi. Mantenere in vita un
visto che il suo forte legame con Nagiardino, con le temperature di
poli, la famiglia e gli amici non preDoha, imponeva di doverlo innafvedeva una separazione.
fiare più volte al giorno. Ogni prato
Sta di fatto che Giuseppe Buccie ogni albero, con l’eccezione di pochi cespugli, nasce in Qatar soltanto grazie all’acqua desalinizzata
negli impianti di aziende come l’italiana Fisia.
«Non ero mai
stato in Qatar – mi
dice Buccino al
telefono — ma
avevo visitato i vicini Emirati durante la mia permanenza a Beirut, all’inizio degli anni Novanta.
Il primo impatto?
Sicuramente positivo: Doha è una
città ordinata, in
rapidissima crescita, con un mare
IL VIDEO
luminoso ed un bellissimo lungoToccò a
mare. È molto interessante per le
Buccino
nuove costruzioni, modernissime
visionare per
e anticheggianti. E poi per il vecchio
primo il filmato
suk restaurato con immensa cura».
della morte di
Il diplomatico, tra i più giovani
Quattrocchi.
nei ruoli della Farnesina, è nato a
Annotò sulla
Napoli 44 anni fa. E a Napoli ha frecarta: “Ti
quentato il liceo Umberto e si è laufaccio vedere
reato in Giurisprudenza alla Fedecome muore
rico II. Sulla scia del padre avvocaun italiano”
to, per un paio di anni fece pratica
forense e collaborò con l’università. Fino a che un bel giorno si vide
recapitare una lettera della Sioi (Società Italiana per la organizzazione
internazionale) che a quel tempo a
Napoli era in Villa Pignatelli e aveva
come direttrice la mitica dottoressa Ingrosso. Quella lettera veniva
ogni anno inviata ai migliori laureati in Giurisprudenza, Scienze
politiche ed Economia per invitarli
a un corso post-laurea. Il giorno seguente Buccino andò in sede e in-
Giuseppe Buccino
Grimaldi ha 44 anni
e rappresenta
l’Italia nel Qatar
L’ambasciatore che per primo
vide l’assassinio di Quattrocchi
l’esecuzione
no a 26 anni varca il portone della
Farnesina. Il primo incarico è agli
Affari economici, dove partecipa
alla nascente strategia di sostegno
attivo alle imprese italiane all’estero. Tre anni dopo è a Beirut, dove la
guerra civile da
poco terminata
ha visto la vittoria
dei filo-siriani e
un paese in preda a disordine e
anarchia. L’anno
seguente è inviato a Bruxelles,
nella rappresentanza permanente d’Italia
presso l’Unione
europea, dove ha
il grande pregio, prima dal Belgio e
poi di nuovo da Roma, di poter partecipare alla Convenzione ed alla
Conferenza intergovernativa da
cui nascerà la sfortunata Costituzione europea.
Colto e raffinato, l’ambasciatore
mi introduce nelle cose belle del
Qatar: «La maggiore attrattiva naturalistica è il deserto al confine con
l’Arabia Saudita: dune di sabbia di
vario colore, secondo la lontananza
dal mare, che
degradano verso l’acqua e, nella stagione giusta, fenicotteri
ed altri migratori nelle piane. Mi
dicono che soltanto in un altro
Paese al mondo,
la Namibia, si
può assistere a
uno spettacolo
dal genere».
Il governo di Doha ha aperto un
notevole ventaglio di opportunità
agli investitori esteri nei settori dell’industria chimica, petrolchimica
e dei fertilizzanti. Ma riveste una
crescente importanza anche il turi-
“A Napoli non si
respira più quell’aria di
speranza degli anni
Sessanta, ma
rassegnarsi oggi
sarebbe sbagliato”
smo, sul quale il Qatar punta in vista dei prossimi Giochi asiatici che
ospiterà a dicembre. Nella capitale
si sono concentrati gli investimenti
delle maggiori catene alberghiere
internazionali e gli operatori turistici guardano con grande interesse al progetto denominato “Pearl of
the Gulf”: una serie di isole artificiali da realizzare nel tratto di mare
fronteggiante il West Bay District di
Doha.
«Gli italiani qui sono più di 500 –
precisa l’ambasciatore – e continuano ad aumentare grazie ad alcuni megacontratti vinti dalle nostre aziende. Una parte è giunta in
Qatar dopo l’indipendenza e si può
considerare stanziale: architetti,
ingegneri, imprenditori, ben inseriti e con attività floride. Poi vi sono
i tecnici che restano qualche anno a
lavorare nei settori del petrolchimico, del gas, dell’acciaio, della desalinizzazione, alle dipendenze
delle nostre aziende (Nuovo Pigno-
la carriera
GLI INCARICHI
Giuseppe
Buccino (nelle
due foto
piccole) varca
la Farnesina a
26
anni. Tre anni
dopo è a
Beirut, e poi
inviato a
Bruxelles
ne, Technip Italia, Tecnimont, Danieli, Vai Pomini, Fisia)».
Grande all’incirca quanto il nostro Abruzzo, il Qatar ha meno di un
milione di abitanti. Ma ha un Pil di
circa 38 miliardi di dollari, una crescita annua superiore al 10 per cento e un
reddito pro-capite
di 45 mila dollari, tra
i più alti al mondo.
L’economia registra
elevati tassi di crescita, grazie al petrolio e al gas, di cui il
paese detiene le
maggiori riserve a livello mondiale dopo
Russia ed Iran. Con il
completamento del
terminal di Rovigo
per l’importazione e
rigassificazione del
gas naturale liquefatto di Ras Laffan
(porto costruito dagli italiani nel 1991) il
Qatar diventerà il
nostro terzo fornitore di gas.
Ma com’è l’immagine degli italiani
da quelle parti?
«Buona», risponde Buccino. «Qui sono molto apprezzati
per il loro lavoro e l’Italia è considerato
un paese amico. Il
giorno dopo la nostra vittoria ai Mondiali di calcio ho ricevuto tantissime
telefonate, telegrammi, lettere di
congratulazioni. C’è
grande ammirazione soprattutto per la
nostra arte, il design,
la meccanica, la moda e la cucina. I qatarini iniziano finalmente a conoscere
meglio l’Italia grazie
ai voli diretti su Roma e Milano della
Qatar Airways».
Buccino mi spiega che, sul piano politico, è stato molto
apprezzato il nostro
impegno in favore
della stabilità e pace in Libano. Al
punto che il Qatar, unico paese arabo, ha deciso di partecipare ad Unifil 2 inviando 300 soldati.
E Napoli? A sentirselo chiedere,
l’ambasciatore non si trattiene:
«Napoli è per me la prima, irrinunciabile, patria», ribatte con un pizzico di malinconia. «Mi sento allo
stesso tempo napoletano, italiano
ed europeo. Sì, amo profondamente la mia città, che è una parte indissolubile di me stesso. Ho dei magnifici ricordi infantili e credo di
aver provato grandi momenti di felicità, legati certamente a mia madre, a mio padre, alle affettuosissime zie di una famiglia tradizionale
del Sud, ma anche a Napoli, alla sua
bellezza, alla sua luce. Certo, un
bambino vede la realtà con occhi
diversi, come scrive Raffaele La Capria nello splendido racconto “La
neve sul Vesuvio”. Ma credo che negli anni Sessanta ci fosse a Napoli,
come in tutta Italia, un’aria di speranza. Una speranza che oggi,
ahimè, non riesco più ad avvertire».
Dobbiamo, dunque, rassegnarci
al peggio? L’ambasciatore riflette.
Poi sbotta: «No. La rassegnazione
sarebbe sbagliata. Anche qui, in
Qatar, giungono
prodotti della
Campania ormai
apprezzatissimi:
ceramiche, cravatte, vestiti di alta sartoria, vini,
mozzarella, pasta artigianale».
E i qatarini, cosa pensano delle
brutte vicende
che si registrano a Napoli e rimbalzano per il mondo? Giuseppe Buccino è rasserenante. «L’immagine
negativa qui giunge soltanto di riflesso, e non attenua una grande
ammirazione…». Quale? «Per gli
sceicchi e gli uomini di affari del Qatar, Napoli è conosciuta (insieme a
Capri, Ischia, Ravello, Amalfi, Positano), soprattutto per le incredibili
ricchezze culturali e paesaggistiche. Credo però che con la fortissima crescita dell’Estremo Oriente,
con l’estensione dell’Unione europea a Romania e Bulgaria, con gli
accordi privilegiati con i Balcani ed
i Paesi della sponda sud del Mediterraneo il Mezzogiorno e Napoli
possano assumere un fondamentale ruolo di cerniera». E con questa
speranza, l’ambasciatore saluta
Napoli confidandomi che è davvero felice: è alla vigilia del suo matrimonio con «una romana dai colori
nordici»…
7. Continua
Repubblica Napoli