Simoncelli, in moto con allegria e riflessione,Un trenino di musica

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Simoncelli, in moto con allegria e riflessione,Un trenino di musica
Simoncelli,
in
moto
allegria e riflessione
con
- Il 17 febbraio, Marco Simoncelli è in Portogallo per provare
la sua Gilera 250 ufficiale in prospettiva motomondiale.
Durante la giornata sullo spento telefonino gli arriva una
chiamata da uno sconosciuto; alle 8 e mezzo di sera richiama:
sana umiltà.
Corianese-riccionese,
19
anni,
1,83
cm
di
altezza,
72
chilogrammi di peso, Marco Simoncelli ha un linguaggio
spigliato e colorito, come i ragazzi della sua età. Ed è
spigliato e colorito anche nella vita. Non a caso ha grandi
affinità con Valentino Rossi e molto poca con i piloti musoni
e che se la tirano.
E’ giovanissimo ma già un veterano delle due ruote. Ha
debuttato nel motomondiale, Aprilia 125, a 15 anni, il premio
per aver vinto il Campionato Europeo. E’ alla corte di
Matteoni, uno dei suoi maestri.
L’anno scorso, era uno dei piloti di punta dell’Aprilia 125
ufficiale. Era partito bene, ma un paio di errori ed un fisico
troppo importante e poco adatto alla cilindrata lo hanno
frenato. Quinto assoluto, condito da una vittoria (Jerez) e 6
podi.
Ricorda: “Ero forse più veloce che nel 2004, ma molto più
costante. Infatti, solo tre volte non sono giunto al
traguardo. Mentre prima quando partivo male mi lasciavo
prendere dalla foga del recupero. Mentre ora credo che ci sia
il tempo per le prime piazze. Se si è a posto con la testa e
con la moto, vieni fuori”.
Quali sono le piste che più le piacciono?
“Quelle dai curvoni veloci, da 170-180 all’ora, dove ci vuole
il pelo per entrarvi. Dove il pilota riesce a fare la
differenza. E godi quando entri forte in quella curva. I miei
posti giusti sono: Jerez (Spagna), Assen (Olanda) e Phillips
Island (Australia”.
Che cosa le dicevano gli amici del Liceo al ritorno dalle
gare?
“Nulla di particolare; erano contenti per me”.
Chi sono i suoi amici?
“Quelli delle elementari: Baffo, Mattia”.
C’è la paura in moto?
“In corsa mai; c’è quando stai per cadere e cerchi di non
andarci per terra. Invece, quando sei in moto pensi solo ad
andare più forte possibile, altrimenti non riusciresti ad
andar forte”.
Quali aspettative in 250?
“La prima parte della stagione sarà dura e farò esperienza.
Nella seconda spero di tenere il passo dei primi e magari di
vincere una gara. Ci sono un sacco di piloti che vanno forte”.
Quali sono i suoi hobby?
“Fare il cross in moto, andare in bici e le ragazze”.
Come si allena?
“Per la 125, dove non ci vuole forza ma fiato, andavo in bici
da strada; 4-5 uscite la settimana per 80 chilometri per
volta. Nelle 250, alla bici, ho affiancato la palestra per
avere più forza nelle braccia”.
Quando ha iniziato?
“Con le minimoto a Cattolica. Avevo 7 anni. A 8 mi hanno
regalato la prima minimoto. Tra le minimoto ho vinto dei
titoli italiani, due volte secondo e secondo anche
nell’europeo. A 14 anni è avvenuto il salto nel camopionato
italiano e Trofeo Honda col team Matteoni. Cadevo molto e
Matteoni mi consiglia di piegare meno rispetto alla minomoto.
A 15 anni faccio l’europeo: una vittoria e tre secondi posto”.
Nel motomondiale quali sono gli amici?
“Vado molto d’accordo con Valentino; ci troviamo abbastanza
bene come carattere. Il mio amico migliore è Alex Baldolini,
un ragazzo di Pesaro”.
E Biaggi?
“Più simpatico di come si presenta in Tv”.
Cosa vuol dire mettere a punto la moto?
“Il pilota deve essere bravo a raccontare le sensazioni che
prova ai tecnici. Magari ci sono due soluzioni e sono i
tecnici e decidere come muoversi. In questo Valentino è un
autentico maestro”.
Che cos’è il talento?
“Il talento lo hai dentro. Magari alcuni piloti lo tirano
fuori prima, altri dopo. Per me però conta più il fattore
mente rispetto a quello naturale”
E Rossi?
“E’ un caso a parte. E’ un talento innato ed ha molta testa.
Scherza, ride in griglia, ma quando si infila il casco ha una
capacità di concentrazione come nessuno”.
Che cosa voleva diventare nella vita?
“Il pilota, da quando vedevo le gare in Tv”.
I suoi sogni?
“Vincere il mondiale nelle 250 e fare il salto in Moto Gp”.
Cosa pensa dell’eventuale passaggio di Rossi in Formula 1?
“Spero di no. Sarei contento se rimanesse con noi, così
potremo correre insieme”.
Qual è il complimento che più le piace?
“Sono fiero quando dicono che il sucecsso mi ha lasciato tale
e quale a prima”.
Che cosa si porta della Romagna in giro per il mondo?
“La piadina”.
In quale team si mangia meglio?
“Da Matteoni si mangia da dio. Ha una ‘arzdora’ come cuoca”.
Qua lè la moto più veloce?
“Ai livelli mondiali si equivalgono. L’Aprilia è penalizzata
sui tracciati lenti. Ed è più da corsa rispetto alle Honda.
L’Aprilia per anadr forte vuole una messa a punto perfetta. E’
più scorbutica, con una erogazione della potenza più
violenta”.
Un trenino
l'Europa
di
musica
per
- Rita Grimaldi, impiegata alla Rai, insieme al marito Mario
Pinzauti, per 14 anni direttore del Gr3, ha vissuto per 15
anni a Montecolombo. Una bambina persa dopo una lunga
malattia, è una signora di grande sensibilità. Musica di
Angelo Di Mario, ha scritto delle canzoncine per i bambini.
Edizioni San Paolo, il si intitola “Un trenino per l’Europa”
ed è stato presentato a Roma lo scorso 23 febbraio presso la
sede del Cide (Centro nazionale di informazione e
documentazione europea).
Ma perché del cd? Scrive Rita Grimaldi nel “libretto”: “Questo
musicale è stato scritto con lo scopo di far conoscere ai
bambini l’Europa che si sta sempre di più ingrandendo. In modo
che essi crescano con l’idea che esiste la possibilità di
aprire sempre nuove frontiere e nuove conoscenze per stabilire
rapporti di amicizia e solidarietà con tanti popoli di cultura
e tradizioni diverse. E accettando e amando chi parla un’altra
lingua, chi ha una sua cultura, una sua tradizione e una sua
religione si possa acquisire un grande senso di solidarietà e
fratellanza universale”. Musica e canzoni? Bellissime da
ascoltare: da soli e con i genitori. Le favole, come le
preghiere, sono una bella predica per gli adulti.
Ciao Franco
Noi tutti, ti abbiamo conosciuto brillante, pieno di risorse
inesauribili,
sicuro di te e capace di mettere in luce e i nostri
pregi e di scherzare sui
nostri difetti.
Come nelle città che hai amministrato, hai lasciato
un segno incancellabile nei
nostri cuori, ma anche il rammarico di non avere capito sino
in fondo la
malinconia che era in te e di non essere stati in grado di
aiutarti a superarla.
Gli amici di sempre
"Micucci, se n'è andato un
amico"
- Un compagno di scuola, un amico di sempre, una persona
speciale. E’ stato socio della Banca di Credito Cooperativo di
Gradara dal lontano ’78. Una grande personalità, un grande
comunicatore, un uomo dalla sottile ironia che amava scherzare
su tutto. Un istrione capace di conquistarti con i voli della
sua fantasia. Un sognatore, tuttavia concreto e risoluto nel
prendere le decisioni. Ti colpiva la generosità e la profonda
cultura.
Ha interpretato la politica con tutta la sua particolare
personalità; nel bene e nel male. Un carattere a volte
enigmatico, a volte difficile da interpretare, ma presente e
disponibile, con una speciale scala di valori.
Profondamente legato al suo territorio, ha lasciato un solco
indelebile nella storia locale. Un’intelligenza politica che
ha anticipato i tempi. Resteranno le sue realizzazioni, le sue
opere, insieme al rammarico di non averlo capito.
Ha staccato il gruppo, rimanendo solo al comando. Forse troppo
solo.
Ci mancherà; le sue battute, la sua concretezza, le sue
invenzioni, la sua capacità di rapportarsi con la gente
restano immagini nitide.
di Fausto Caldari Presidente
Cooperativo di Gradara
della
Elezioni, a Roma
stessa pattuglia
Banca
di
con
Credito
la
- Sarà una cavalcata in tono minore, quella delle prossime
elezioni. Perché ormai i giochi sono già fatti. Chi è in lista
sa se si trova in una posizione di eleggibilità oppure no. E
nel primo caso farà la campagna elettorale minima
indispensabile per “giustificare” la propria elezione.
Nel secondo non farà proprio nulla. E’ il meccanismo
terrificante della nuova legge elettorale.
In questo (triste) quadro, cosa succede a Rimini? Succede che
dopo lunghe ed estenuanti trattative potrebbe andare a finire
che il territorio porterà comunque a Roma una sua
“pattuglietta” di candidati. Dovrebbero esserci due
parlamentari, e vale a dire il diessino Giuseppe Chicchi e il
grande vecchio della Margherita Ermanno Vichi.
Entrambi, infatti, sono nella lista unitaria dell’Emilia
Romagna per la Camera. Chicchi dovrebbe essere in
quattordicesima posizione, Vichi in ventunesima. Entrambi
dovrebbero essere eletti.
Nella stessa lista per Montecitorio ci saranno le due diessine
Antonella Beltrami (assessore alle Pari opportunità a Rimini)
e Vera Bessone (giornalista del Corriere Romagna), ma in
posizioni di non eleggibilità, così come due donne della
Margherita: una è Donatella Turci, a sua volta assessore in
Comune e moglie del consigliere regionale Roberto Piva.
L’altra è la presidente della Comunità montana della
Valmarecchia, Anita Tognacci.
L’altro che sarà eletto è il senatore Sergio Zavoli, che da
qualche tempo è “in forze” ai Ds di Rimini: capolista nella
lista regionale per il Senato.
Ma probabilmente anche il centro-destra eleggerà un suo uomo,
ormai considerabile un riminese. Si tratta del sottosegretario
agli Esteri, senatore Giampaolo Bettamio, di Fi, già eletto a
Rimini nella scorsa legislatura.
Di servizio le altre candidature. Quindi gli outsider. Per
quanto riguarda An ci sono il presidente del Partito Gioenzo
Renzi, il suo vice Claudio Di Lorenzo, l’avvocato Luca
Ventaloro e Maurizio Vandi di Misano.
I Comunisti italiani puntano, come nome abbastanza noto, su
una ragazza: l’ex assessore provinciale Catherine Grelli.
Rifondazione sfodera il suo segretario provinciale Paolo
Gambuti e altri due nominativi in rappresentanza di zona Nord
e zona Sud. E candidature istituzionali e di servizio si
annoverano anche da parte degli altri partiti “minori”. Come
noto divisa in due (in appoggio a centro-destra e centrosinistra) l’area socialista.
La Rosa nel Pugno schiererà Werther Casali (radicali, in
settima posizione), Stefano Casadei (Sdi, ventiduesimo),
Massimo Corbelli (ventiquattresimo), Carla Forcellini
(radicali, ventiquattresima) per la Camera, e per il Senato
Sergio Giordano (radicali, quinto) e Anna Papa
(diciannovesimo).
Il Partito socialista si presenta insieme alla Democrazia
Cristiana. Capolista alla Camera Gianni De Michelis, seconda
posizione per l’attuale sottosegretario alle Infrastrutture
Mauro Del Bue, quindi i riminesi Raniero Sebastiani al
quattordicesimo posto, Giampiero Galvani al trentesimo e
Danilo Ottaviani al trentottesimo. Per il Senato, il nuovo Psi
punta, al Senato, sull’albergatore riminese Franco Albanesi,
secondo in lista dopo Franco Piro, che però si sarebbe già
impegnato per iscritto a dimettersi se sarà eletto sindaco di
Cosenza.
Curiosità, mentre Gambini non è stato ricandidato e Zavoli e
Bettamio saranno (come detto) probabilmente riconfermati,
l’ultimo dei quattro parlamentari riminesi in carica, il verde
Mauro Bulgarelli, corre in un collegio sardo, “con ben poche
possibilità di farcela – chiosa – ma impegnerò ugualmente al
massimo. Per rispetto degli elettori”. E poi, hai visto mai
che, dalle previsioni nere della vigilia, Rimini alla fine non
abbia più uomini (le donne anche stavolta sono state usate in
veste ornamentale) rispetto a prima.
Werther Casali, radicale che corre con la Rosa nel pugno, è in
lista da sempre. E non ce l’ha mai fatta. E se fosse una delle
sorprese nell’urna?
Invece, Ermanno Vichi, Margherita, inossidabile, è riuscito a
farsi inserire nella lista ed ha anche ottime chance di finire
in Parlamento. E’ da anni che sta tessendo la propria tela.
Uomo di potere e tessere, della politica è esperto e ne
conosce i meccanismi come pochi, sia nel bene, sia nel male.
Sarà curioso vedere se mollerà tutti gli altri incarichi negli
enti secondari, quelle società pubbliche che oggi sono
formalmente Società per azioni (siede
amministrazione di Hera e Aspes).
nei
consigli
di
Giovanni Paolo II poco prima di morire ha detto che la
politica è uno dei punti più alti di volontariato.
di Francesco Pagnini
PARLAMENTO, GLI ELETTI NELLA PROVINCIA DI RIMINI DAL ’48 AD
OGGI
1948-53
Senato:
1953-58
1958-63
1963-68
– Camera: Giuseppe Ricci (Pci), Giuseppe Babbi (Dc).
Paolo Fortunati (Pci) Luigi Silvestrini (Dc).
– Camera: Giuliano Paietta (Pci).
– Camera: Giuliano Paietta (Pci), Gino Zannini (Dc).
– Camera: Veniero Accreman (Pci), Nicola Pagliarani
(Pci), Gino Zannini (Dc).
1968-72 – Camera: Nicola Pagliarani (Pci) fino al ’70 poi
Veniero Accreman (Pci), Gino Zannini (Dc). Senato: Mario Li
Vigni (Pci).
1972-76 – Camera: Veniero Accreman (Pci). Senato: Mario Li
Vigni (Pci).
1976-79 – Camera: Francesco Alici (Pci), Nicola Maria Sanese
(Dc). Senato: Armando Foschi (Dc), Enzo Mengozzi (Pci).
1979-83 – Camera: Nicola Sanese (Dc), Francesco Alici (Pci).
Senato: Sergio Flamigni (Pci), Armando Foschi (Dc).
1983-87 – Camera: Giovanna Filippini (Pci), Nicola Sanese
(Dc). Senato: Francesco Alici (Pci), Armando Foschi (Dc).
1987-92 – Camera: Giovanna Filippini (Pci) fino al ’90, poi
Ennio Grassi (Pci), Nicola Sanese (Dc), Renato Capacci (Psi).
Senato: Gaetano Arfè (Ind. Pci), Armando Foschi (Dc).
1992-94 – Camera: Ennio Grassi (Pds), Nicola Sanese (Dc).
Senato: Terzo Pierani (Pds), Armando Foschi (Dc).
1994-96 – Camera: Ennio Grassi (Pds), Gianni Mattioli (Verdi).
Senato: Gianfranco Pasquino (Pds).
1996-2001 – Camera: Gianni Mattioli (Verdi), Beniamino
Andreatta (Ppi). Senato: Sergio Gambini (Pds), Giuseppe Basini
(An).
2001-2006 – Camera: Mauro Bulgarelli (Verdi), Sergio Gambini
(Ds), Giampaolo Bettamio (Forza Italia). Senato: Sergio Zavoli
(Ulivo)
Millenaria
Gregorio
Fiera
di
San
1909: il manifesto che pubblicizzava la manifestazione. Si
citava anche lo scalo ferroviario, segno della sua importanza
[img
align=left]http://www.lapiazza.rn.it/marzo06/manifesto_1909_sgregorio.gif[/img]
A Morciano dal 5 al 12 marzo si rinnova l’appuntamento. Uno
tra i più sentiti in Romagna ed Alte Marche.. Attese almeno
200 mila persone. Quella che era la fiera del bestiame, è
diventata la vetrina delle aziende artigianali della Valconca.
Mostra degli animali: bovini, equini. Piante da giardino,
fiori.
E ancora spettacoli, concerti, rappresentazioni.
Al taglio del nastro Flavio Delbono, vicepresidente della
Regione Emilia Romagna e Mauro Del Bue, sottosegretario alle
Infrastrutture e ai Trasporti
Fico, il frutto simbolo della fiera
– Il fico secco è (soprattutto era) una delle caratteristiche
della tradizione della Fiera di SanGregorio, detta anche Fiera
dei Fichi.
Un tempo tutti i visitatori li acquistavano; oggi la
stragrande maggioranza degli avventori ne mangia almeno uno ed
una confezione la porta a casa.
Durante gli 8 giorni della fiera se ne vendono circa 300
quintali. Una cifra che potrebbe sembrare alta, in realtà
negli anni addietro se ne consumavano oltre 500 quintali.
– Originario dell’Asia Minore, Persia, il fico fu introdotto
in Italia in tempi remoti; è ampiamente coltivato ma cresce
anche spontaneamente sulle rupi e sui muri nelle zone calde.
E’ un arbusto con la corteccia liscia di colore cenerino e
contiene un latice bianco acre, amaro, bruciante e irritante
che imbeve tronco, rami, foglie e persino il peduncolo dei
frutti. Il lattice ha azione vermifuga e purgativa molto
violenta e pericolosa. Esternamente invece è adoperato per far
sparire le verruche e i porri. Le foglie di forma ovale
cuoriforme hanno un lungo picciolo e sono divise in lobi con
il margine dentato. Ottimo lassativo e digestivo.
Mercatino sotto i portici
Durante la settimana di San Gregorio (dal 5 al 12 marzo) i
mercatini sotto i portici ci saranno tutti i giorni
Fotografia, a Morciano mostra di livello nazionale
L’anno scorso i partecipanti furono oltre 300 e le fotografie
circa 2300. Mostra al Lavatoio. All’11^ edizione, quest’anno
l’appuntamento è a maggio. Novità: il Premio Lions dedicato
alla natura
– Una mostra fotografica di livello nazionale: per la qualità
dei partecipanti, per il numero (l’anno scorso furono 326 e
2.355 fotografie) e l’importanza dei premi.
Le iscrizioni all’11° Concorso Fotografico Nazionale “Città
Morciano di Romagna” si sono aperte; si chiudono il 29 aprile.
Afferma Giancarlo Pari, l’ideatore e l’anima, un uomo dagli
interessi molteplici: “Questo atteso importante appuntamento
artistico culturale ha raggiunto l’apice del prestigio
nazionale. E’ considerato uno dei concorsi più importanti
d’Italia”.
“Questo sviluppo
–
continua
Pari
–
si
deve
ad
una
organizzazione attenta, a premi importanti, alla serietà ed
alla professionalità della giuria internazionale, alla mostra
delle foto selezionate di altissimo livello esposte in una
sala decorosa; in merito, colgo l’occasione per ringraziare il
Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Morciano per il
notevole sostegno profuso per questa manifestazione.
Un caloroso grazie pure alla ditta Galli Roberto di San
Giovanni, alla Ceramica del Conca, alla Banca Popolare
Valconca, all’assicurazione Ras agenzia di Morciano e
Cattolica, alla ditta Medi Max Centro Atlante di San Marino,
alla Cantina le Rocche, alla ditta Magnani Bruno rivendita
vini e liquori”
Tema: libero bianco e nero, libero e colore.
Questa edizione del concorso, si pregia ed è onorata
d’annoverare fra i sostenitori l’associazione Lions di
Morciano e Cattolica, i quali, hanno dato vita al premio
Lions, accreditato al tema fisso del concorso dal titolo “Vita
degli Animali e Fenomeni Climatici” valido per la statistica
della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF
patrocinio 06H2).
La giuria si riunisce il 6 maggio; la mostra al Lavatoio (per
favore non chiamatelo ex) è dal 21 al 28 maggio. Orario
festivi: dalle 10 alle 12,30 dalle 15 alle 19,30. Feriali:
dalle 15,30 alle 19,30. Inaugurazione e premiazione 21-maggio,
ore 11,30 stessa sala.
PREMI
Tema Libero –Colore
1° – TV –LCD – TFT- 15″ + Monografia Regionale Emilia Romagna
2; 2° – DVD PLAYER+VCR – LG – Alta Fedeltà + Monografia La
Regionale Emilia Romagna 2; 3° – Ricevitore Digitale Terrestre
+ Monografia Regionale L’Emilia Romagna 2. 1°Segnalato –
Lettore DVD + premio KodaK; 2°Segnalato – Lettore DVD + premio
Kodak.
Tema Libero – BN
1° Classificato – TV – LCD TFT 15″ + Monografia Regionale
Emilia Romagna 2; 2° – DVD PLAYER+VCR – LG – Alta Fedeltà +
Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 3° –Ricevitore Digitale
Terrestre+ Monografia Regionale Emilia Romagna 2. 1° Segnalato
– Lettore DVD + premio KodaK; 2° – Lettore DVD + premio Kodak.
Tema Fisso: ” Vita degli Animali e fenomeni climatici” –
Premio Lions – 1° – TV – LCD TFT 15″) + Monografia Regionale
Emilia Romagna 2; 2° – DVD PLAYER+VCR – LG – Alta Fedeltà +
Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 3° – Ricevitore
Digitale Terrestre+ Monografia Regionale Emilia Romagna 2; 1°
Segnalato – Lettore DVD + premio KodaK; 2° – Lettore DVD +
premio KodaK.
Premi speciali assegnati dalla giuria: Creativa, Ritratto,
Paesaggio, Sportiva, Macro, Natura, Simpatia, Circolo con
maggior numero di partecipanti e Giovani (premi fino al terzo
classificato)
Per informazioni o ricevere il bando di concorso- rivolgersi a
– Giancarlo Pari – Via dei Platani 9 – 47833 Morciano di
Romagna – (RN) – e-mail: [email protected] oppure –
cell. 335 5222857.
Giuria, presiede Rubboli
– La giuria è composta da 9 esperti: Veniero Rubboli
(presidente), Albano Sgarbi, Lino Ghidoni, Conrad Mularoni,
Andrea Angelini, Diana Moreno, Giampiero Tintori, Giancarlo
Pari, Bruno Baffoni.
“Dai buoi al trattore”
“Quest’anno vivaisti ed attrezzature agricole dentro Morciano.
Giostrai solo in piazza Risorgimento. Spettacoli per tutte le
età: giovani (Raul Cremona), meno giovani (Ricchi e Poveri),
commedie dialettali. Sono antipatico solo per chi non mi
conosce.
E snobismo non vuol dire antipatia”
– “Un rinnovamento nella tradizione. Dall’aratro tirato dai
buoi all’ultimo dei trattori. Insomma, dal biroccio con le
ruote di legno al microchip. La Fiera di San Gregorio è
fondamentalmente questa. Ed in questo solco lavoriamo”.
Il punto è di Danilo Ottaviani, da 25 anni consigliere
comunale, da 20 grande orchestratore della Fiera di San
Gregorio. Gli si rivolgevano per consigli, programmi,
spettacoli, anche gli amministratori di centrosinistra, quando
sedeva sugli scranni dell’opposizione. Insomma, sembra che
senza Ottaviani San Gregorio possa essere diverso.
Ha nel suo speciale quadernino numeri preziosi: artisti,
spettacoli ed armamentario vario.
Danilo Ottaviani è il potentissimo assessore della
manifestazione più importante della Valconca. Sulla sua
affilata competenza, dice con ironia ma neppure troppo: “Non
si può insegnare il pesce a nuotare”. L’animale d’acqua
sarebbe lui, naturalmente, Danilo Ottaviani.
Quale Fiera di San Gregorio quest’anno?
“La grande novità è che è tutta concentrata nel paese. Nella
centrale piazza del popolo, dove si affaccia il palazzo
comunale, ci sono i vivaisti con i fiori. Poi, sempre i
vivaisti, partono dall’altezza della boutique Pironi e
giungono fino al padiglione fieristico, allungandosi lungo via
Serrata.
Quest’anno i trattori ritornano per tutta la durata della
fiera, dal 5 al 12 marzo. Con questa disposizione si vuol far
vivere tutte le strade di Morciano”.
Quantisono gli espositori?
“Più dell’anno scorso. Abbiamo 58 aziende che espongono al
chiuso nel padiglione fieristico; dieci delle quali nuove. E
siamo stati costretti a dire di no ad un’altra decina di
richieste. Come sempre per le vie del paese abbiamo oltre 400
bancarelle”.
San Gregorio è capace di attirare migliaia di visitatori. E’
molto probabile che durante le 10 giornate giungano a Morciano
circa 150.000 persone. Per l’immagine e l’economia della città
è un numero capace di sviluppare molte centinaia di migliaia
di euro. Inoltre, per le 100 e passa attività commerciali di
Morciano è uno spot promozionale
sicuramente importante.
poco
quantificabile;
CURIOSITA’
Manifesto, vince il sardo Carboni
Come tradizione vuole, anche per il 2006 c’è il manifesto
ufficiale della Fiera di San Gregorio
– La giuria composta da Franca Fabbri, Rossano Guerra e Pino
Parini hanno scelto il manifesto 2006 della Fiera di San
Gregorio. Premio di 750 euro, è un giovane designer sardo,
Gian Luca Carboni, residente a Macomer, Nuoro.
Gian Luca Carboni sarà premiato, come da tradizione, il 5
marzo in occasione dell’inaugurazione della Fiera.
Fiera, nacque attorno al castello di Morciano attorno al 1000
La prima documentazione scritta risale al 1061
– E’ molto probabile che la Fiera di San Gregorio risalga ai
primi dell’anno mille; era normale che attorno all’abbazia
avvenissero scambi commerciali.
Il primo documento che racconta dell’abbazia di San Gregorio
in Conca è datato 1061, contenuto in un centinaio di pergamene
conservate nel Fondo diplomatico dell’Archivio di stato di
Rimini. Carte casualmente salvate da Luigi Tonini nel 1848;
stavano per essere utilizzate come concime.
Ma torniamo al 1061. A fondare il monastero è il benedettino
San Pier Damiani, grazie al lascito di Pietro Bennone, uno tra
i maggiori possidenti della Valconca. Le sue terre da Morciano
arrivavano fin verso Rimini per salire al Montefeltro,
l’Urbinate ed il Pesarese. Dunque, il territorio legato a
Morciano era immenso.
Nel 1070, San Pier Damiani affida le fortune della potente
abbazia (la sua ricchezza economica lo si può leggere ancora
oggi nella grandezza della chiesa e dal perimetro degli
edifici conventuali) al vescovo di Rimini. In pochi lo sanno
lontano da Morciano; l’abbazia si trova all’ingresso di
morciano sulla destra. Si affaccia sul
indicazione turistica gialla la indica.
Conca
ed
una
Ma prima dell’Abbazia a Morciano nacque il castello, sempre
per opera della famiglia Bennone. Siamo tra il 946 ed il 1014
e sembra che l’istituzione di un mercato (forum) fosse dovuta
alla potente famiglia.
I ruderi raccontano di una abbazia a tre navate, di impianto
romanico con l’altare sopraelevato; nonostante le numerose
vicissitudini subite dal complesso, è possibile rintracciare
ancora porzioni di muratura risalenti al primo impianto;
bellissimo, anche se in pessime condizioni, è il prospetto
rivolto verso il fiume in cui sono ben visibili, nonostante
gli assalti delle erbacce, i sei archi a tutto sesto della
navata centrale delimitati da ampie lesene in mattoni.
E’ ancora accessibile la cripta con volta a botte posta sotto
l’area presbiteriale (oggi divenuto un deposito)
L’impianto, costruito secondo i dettami religiosi del suo
fondatore, ispirati alla semplicità e alla vita meditativa,
mutò la sua conformazione nei secoli fra il XIII e il XIV;
venne ridotto lo spazio della chiesa con la eliminazione delle
navate laterali, venne eretto un porticato sul fronte della
chiesa. Sono ancora visibili i resti di tale ristrutturazione
nei tre pilastri superstiti e nella ghiera in mattoni posta ad
indicare l’accesso.
Di conseguenza la zona conventuale si ampliò con la
costruzione di tutti gli spazi presenti nei monasteri
benedettini.
Nel 1200 l’abbazia, grazie a cinque donazioni, diventa ancora
più ricca ed importante. Poi, lentamente, inizia un lento
declino. Con la venuta dei monaci di Scolca, l’Abbazia iniziò
il suo declino, fino ad arrivare al suo definitivo abbandono
il 4 luglio 1797 quando fu acquistata dal conte Luigi Baldini.
E fiöm e la su vala
Dedicata al fiume Conca, l’ha scritta Mario Foschi
Partend da la Carpegna per andè a marena
long ma la su vala e fiöm u s’incamena
saltand da un sas a clelt e per quasi che bala,
prima e va giò fort e pò pien pien e cala
Per andè me mer un’è una gran impresa
e viag un è tent long e pò la va in discesa
e lò sa tot la chelma e vò andè giò pien pien
perchè e vo veda i post e ui vo guardè bin ben
E ved Montcerignon e pò ma Montgrimen
poc dop ui è Sasfeltrie e pò l’ariva Gmen,
l’è i post da l’eria fena, l’è i post da l’aqua pura
l’è i post duvel che ancora us rispeta la natura
Ancora un pò piò aventi e nost fiom quasi u s’aresta
lo l’à vest sora te mont la roca ad Malatesta
che de paes ad Muntfior l’è l’antica sù furteza
e clà manten ancora tota intata la bellezza
Poc dop cl’à vest la roca c’la domina la vala
e nost fiom e tira aventi e vers e mer e cala
ormai la fnì al culenie ades l’è riv te pien
andò che trova, tla pianura, e bel paes ad Murcien
Pasand da sota e pont e ved so ma la streda
un moc ad genta cla è tota indafareda,
questa l’è una cittadena laburiosa e bela,
da sempre, dla su vala, l’è ste la capitela
E fiom che ades l’è arvat a te paes at Singian
e guerda i cambiament che lò là fat durenta a ian
quel che una volta l’era un borg antig e medievel
ades l’è dvent un bel paes muderne e industriel
Poc dop, quand l’è a Catolga, e guerda e pò s’inchenta
te veda al funtenie cal bala, cal sona, cal chenta
e lò che i lè da vsen, ad aqua un’ha una diga pina
e ciapa una gran cota per l’aqua catulghina.
Finalment l’è riv te mer, cu l’arcoi e ul porta via,
pien pianen u s’alluntena, ma l’è pin ad nostalgia
e lò fra un’onda e cl’elta, finché l’arvenza a gala
sl’ultma ucieda e corr fin in cima a la su vala.
Elio Mario Foschi
Monumenti, inno alla modernità
Da visitare due opere di Umberto Boccioni. I genitori erano
morcianesi
Valgono la visita, magari approfittando delle osterie aperte
per l’occasione
– Scoprire le bellezze di Morciano per San Gregorio: non
andare solo per giostre e bancarelle ma alzare gli occhi ed
osservare.
Questo tour storico-artistico non può che partire dall’abbazia
di San Gregorio (informazioni a pagina 3 di questo inserto),
all’ingresso del paese, da Cattolica verso Monte.
Dentro il paese, dopo la pasticceria “Garden” si trova un
gruppo di case del ‘700: eleganti, belle. Borgo Mazzini: una
testimonianza di valore.
Qualche metro dopo, sempre sulla destra, si trova l’oratorio
del Sacro Cuore delle suore di don Masi. Di svettante bellezza
il campanile fu costruito nel 1928. E’ solo, la chiesa, per
mancanza di fondi, non venne mai costruita.
Qualche metro dopo l’oratorio, sulla sinistra si apre piazza
del Popolo. Da ammirare: la statua del Mercurio, copia del
Gianbologna. Davanti alla quale stanno il palazzo comunale:
linee classiche. Accanto si trova quella che fu la casa del
fascio. Costruita durante il fascismo, forme metafisiche, la
facciata è impreziosita da un balcone il cui parapetto è un
altorilievo di valore che racconta la civiltà contadina.
Dalla piazza si entra nella Morciano vecchia. Oggi, le
abitazioni sono state ristrutturate quasi tutte. Il gioco dei
colori e l’elegante semplicità fanno bene all’anima.
L’edificio privato più importante è l’ex pastificio Ghigi, sui
muri porta ancora le scritte aziendali.
Qui, da visitare: la parrocchiale di San Michele (ultimo
ampliamento del 1840), la torre civica, l’oratorio della Beata
Vergine delle Grazie, detta chiesina di don Ferrante (XVII
secolo), la statua di Umberto Boccioni (colata da Umberto
Corsucci).
Si lascia la Morciano vecchia attraverso un grande tunnel
sotto le abitazioni, dove è posta una targa a ricordo del
passaggio morcianese di Garibaldi. Fuori c’è la Morciano dalle
strade larghe, simmetriche, di pianta romana. Sono nate dagli
orizzonti alti di Diomede Forlani (vissuto a cavallo tra l’800
ed il ‘900), un geometra morcianese che prestò servizio a
Torino, prima di ritornare a casa. E furono proprio le arterie
torinesi, che si rifacevano a Parigi, ad essere catapultate a
Morciano.
Sullo scacchiere forlaniano c’è Morciano: con tante abitazioni
a due piani di notevole fattura, interrotte qua e là da un po’
di vetriolo negli anni Settanta ed Ottanta. L’edificio
principe è la facciata ad angolo della filiale della Banca
Popolare Valconca.
In via Diomede Forlani, si apre piazza Boccioni. Dove si trova
un monumento di bronzo di Arnaldo Pomodoro. Ultima tappa
potrebbe essere il parco pubblico della Panoramica. Pochi mesi
fa è stata collocata una statua di bronzo di padre Pio. Opera
a cera persa di Umberto Corsucci.
CARTELLONE SPETTACOLI
DOMENICA 5 MARZO
Ore 10.30 – Piazza del Popolo – Concerto della Banda Musicale
di Morciano
Ore 11 – Inaugurazione. Presenti: Mauro Del Bue,
sottosegretario alle Infrastrutture Trasporti e Flavio Delbono
(vicepresidente Regione Emilia-Romagna)
Ore 21 – Teatro Tenda Commedia dialettale “Maza maza agli e’
tòtie dla stèsa ràza” della compagnia dialettale “I volontari
di turno” di Morciano
LUNEDÌ 6 MARZO
Ore 21 – Teatro Tenda – Sfilata di moda e acconciature
primavera-estate 2006
MARTEDÌ 7 MARZO
Ore 21 – Teatro Tenda – “Italian Saxophone Orchestra”
MERCOLEDÌ 8 MARZO
Ore 21 – Teatro Tenda – “La Plume” – saggio-spettacolo di
danza classica e moderna
GIOVEDÌ’ 9 MARZO
Ore 16 – Sala Lavatoio – Presentazione libro: “Morciano: la
riscoperta delle origini” (ai presenti sarà consegnata copia
omaggio)
Ore 21 – Teatro Tenda – “Orchestra Grande Evento”; orchestra
di musica romagnola, con gli ex componenti dell’Orchestra
Casadei
VENERDÌ’ 10 MARZO
Ore 17.30 – Sala Lavatoio – Concerto di voci bianche, dirige
Fabio Pecci
Ore 21 – Teatro Tenda – “Teatro Attimatti”: attori
professionisti nell’improvvisazione che daranno vita ad uno
spettacolo divertente e intenso dal titolo “Match
professionistico d’improvvisazione teatrale”
Ore 23 – Teatro Tenda – Daniele Battaglia figlio di Dodi
Battaglia degli immortali Pooh. Serata con lo spettacolo del
dj di Video Italia per i giovani.
SABATO 11 MARZO
Ore 14.30 – Foro Boario – Battesimo a cavallo e Pony Games –
Salto ostacoli
Ore 15 – Teatro Tenda – La grande boxe – riunione pugilistica
organizzata dall’Accademia Pugilistica Valconca, con atleti di
caratura nazionale ed internazionale
Ore 21 – Teatro Tenda – La Corrida. Dilettanti allo sbaraglio
per una serata divertentissima tra il comico e il grottesco
DOMENICA 12 MARZO
Dalle ore 9 alle 18 – Bocciodromo via Stadio. Gara di bocce.
Gara provinciale 13esimo trofeo S. Gregorio Comune di Morciano
di Romagna.
Ore 9,30 – Foro Boario- 5^ Mostra Provinciale di Bovini di
razza romagnola 14ª Mostra Mercato del Cavallo – Esposizione
ovini
Ore 11 – Foro Boario – Trofeo Costante Colombari
Dalle ore 13 alle ore 19 – Padiglione Fieristico – Annullo
Postale
Ore 21 – Teatro Tenda – Grande concerto. Serata con uno dei
gruppi musicali più famosi d’Italia: gli Stadio
Visitate anche:
“Nella natura i misteri della terra”
Questa pagina ricorda la figura di Tullio Becci scomparso nel
dicembre 2004 causa un incidente
Gli architetti del paesaggio
Architetti di formazione pratichiamo entrambe la professione
di paesaggiste.
Il paesaggista è una figura professionale che si occupa nel
caso di spazi urbani della progettazione di ciò che non è
costruito: strade, piazze, vie, parchi, giardini, aree gioco;
e nel caso di spazi extraurbani della pianificazione di opere
che investono la trasformazione del paesaggio come ad esempio
le valutazioni di impatto ambientale, il recupero di aree di
paesaggio degradate (cave, discariche…), o ancora piani del
verde, o piani paesaggistici.
Questo ambito operativo si è delineato, in Italia, solo
recentissimamente come un ambito professionale specifico,
mentre nel resto d’Europa lo è da molto tempo. Chi sceglie
questa professione in Italia lo fa con la consapevolezza di
dovere anche assumere il ruolo pionieristico di chi si
avventura in territori non ancora tracciati. Fino a qualche
anno fa in Italia non esisteva un corso di laurea in
paesaggio, ma una specializzazione di tre anni accessibile
solo ai laureati in architettura o ingegneria. Spesso chi
voleva fare esperienze di lavoro doveva andare all’estero:
così è successo a me (vissuto e lavorato per tre anni a
Berlino) e così a Claudia (a Parigi per otto anni). Questo
iter di formazione così lungo e a volte faticoso è sempre
stato sostenuto dalla ferma convinzione di sviluppare un
sapere importante per la salute sociale e civile. La forma
urbana e le politiche di gestione del territorio influenzano e
condizionano gli stili di vita e le possibilità di tutti.
Proprio perché il nostro lavoro comporta tante ingerenze con
la vita quotidiana, ci piacerebbe vivere e gestire questa
rubrica come un momento di confronto e di reciproco scambio di
saperi. Preferiremmo occuparci di argomenti che attengono la
realtà locale e che rappresentino dei quesiti collettivi. Ci
auguriamo di trattare dei temi desunti dall’esperienza
quotidiana del vivere e lavorare nella nostra provincia. Per
cui se qualche lettore ha degli argomenti che riguardano il
paesaggio su cui gradirebbe avviare una discussione è pregato
di sottoporceli inviando una mail al giornale.
Marialuisa Cipriani
Rivoluzione rifiuti, si fa il
porta a porta
- Alcuni comuni campione inizieranno la raccolta differenziata
porta a porta. La data fatidica con la svolta, la rivoluzione,
anche legata agli interessi, alle critiche, alle battaglie
politiche, dell’inceneritore di Coriano, è quella del prossimo
giugno.
“Il nostro obiettivo – dice Cesare Romani, Verdi, assessore
provinciale all’Ambiente – è di raggiungere il 50-60 per cento
di raccolta differenziata. Presentata ufficialmente lo scorso
24 febbraio, è solo una sperimentazione che sarà concretizzata
da Hera Rimini.
Finanziato in parte dalla Regione nell’ambito del Piano di
Azione Ambientale per un Futuro Sostenibile e per la restante
parte dalla Provincia, il progetto coinvolge direttamente i
cittadini e lo sviluppo “industriale” di Raibano ed il Piano
provinciale dei rifiuti che è ancora nel cassetto e che il
Consiglio provinciale deve approvare entro pochi mesi.
L’assurdità è che una delle terre più ricche d’Italia, Rimini
ed il resto della provincia, che fanno del turismo, il punto
di forza economico e sociale, ancora non è un modello per
quanto concerne la tutela ambientale (una bella carta da
giocare verso gli ospiti); anche se viene sventolato ai
quattro venti il taccuino con progetti ambientali anche
apprezzabili. Si veda, ad esempio, il bagnino sostenibile.
Negli ultimi anni, la raccolta differenziata è stata
abbandonata dalle pubbliche amministrazioni, languendo
tristemente a poco più del 20 per cento.
Non solo, dall’altra parte si vuole sviluppare a Raibano
(comune di Coriano, ma di fatto territorio riccionese, a poche
centinaia di metri dal mare) un inceneritore capace di
“smaltire” 240-250.000 tonnellate di rifiuti l’anno e di
affiancargli una centrale termo-elettrico.
Ora, c’è questa svolta di 180 gradi. Stanno battagliando con
idee e statistiche per un inceneritore moderno ma non di
dimensioni mostruose i Comuni di Riccione, Misano e Coriano,
affiancati da quelli della Valconca. Rimini e Valmarecchia
sembrano disinteressati. Ma le pericolose nanoparticelle, non
proprio salubri, emesse durante l’incenerimento piovono anche
sulle loro teste.
Ufo,
incontri
extraterrestri
con
gli
- Sembra che lo svizzero Eduard Albert (Billy) Meier abbia
incontrato degli extraterrestri provenienti dalle Pleiadi. Ha
scattato più di mille foto e girato anche un filmato. Sembra
che altre 300 persone nei suoi dintorni, Zurigo, abbiamo visto
i misteriosi oggetti. Inoltre, agli scienziati (tecnico Nasa
ed Ibm) ha presentato campioni di una lega di metalli non
rintracciabili sulla terra.
Di questo e di altro si parlerà a Riccione l’8 aprile, alle
20.45, Palazzo del Turismo nella conferenza dal titolo:
“Messaggio dalle Pleiadi: il caso Billy Meier”. I relatori:
Emilio Zandarin, Davide Turla, Irma Ausserhofer, Guenter
Neugebauer e il gabiccese Andrea Bertuccioli. Fanno parte
della Figu-Gdsni (Libera associazione per lo studio delle
scienze di frontiera, delle scienze spirituali e gli studi
ufologi).
Ingresso libero.
Italiani, quei fenomeni dei
Ciotti
Nicola e Giulio ai campionati italiani indoor di atletica
leggera che si sono disputati ad Ancona, hanno conquistato il
primo ed il secondo posto.