Invalido e medico, entrambi falsi

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Invalido e medico, entrambi falsi
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Latina
Un chirurgo cancellato dall’albo avrebbe accertato l’inabilità al lavoro di una donna
Il giornale di
VENERDÌ 4 DICEMBRE 2015
IL CASO
Invalido e medico, entrambi falsi
Dopo le indagini il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa all’Inps e falso
di SILVIA COLASANTI
A
vrebbe ottenuto illecitamente il riconoscimento dell’inabilità totale al lavoro
grazie all’aiuto di un medico compiacente che avrebbe attestato l’invalidità
nonostante fosse stato
cancellato dall’albo l’anno
precedente i fatti. Una vicenda ben architettata che
è finita però in Procura e in
particolare nelle mani del
sostituto procuratore Gregorio Capasso che aveva
svolto accurate indagini.
Dopo gli accertamenti il
pubblico ministero si era
convinto della responsabilità della 54enne Giuseppina Baglieri, di Latina, e del
59enne Armando Chiarappa, originario invece d Napoli. Per questo ha chiesto
il rinvio a giudizio e l’udienza era stata fissata davanti al gup, ma è stata rinviata per l’astensione degli
avvocati che hanno aderito
alla protesta organizzata
dall’Unione Camere penali. I fatti sarebbero avvenuti, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, tra
il febbraio del 2012 e il 30
giugno del 2014. L’ipotesi
di reato a carico di Baglieri
è quella di truffa ai danni
GIUSTIZIA
Lui indagato per
esercizio abusivo
della professione
g
Il Tribunale di Latina
dell’Inps perché producendo una certificazione
sanitaria rilasciata da medici specialistici ai quali si
era rivolta privatamente,
nella quale le venivano diagnosticate invalidità derivate dalla frattura del malleolo peroneale destro subita nel 2010, dalla distor-
sione del ginocchio destro
nonché da una sindrome
depressiva post traumatica, aveva ottenuto dalla
commissione medica della
Asl di Latina il riconoscimento dell’inabilità totale
al lavoro, per il 100%. Questo le aveva permesso di accedere a una pensione di
invalidità, e di ottenere
l’ingiusto profitto di 7.492
euro. Dalle indagini svolte
gli inquirenti avrebbero
però accertato che l’inabilità sarebbe stata effettivamente del 50 per cento con
riduzione permanente della capacità lavorativa dal
34 al 75%. Non avrebbe
quindi, sempre secondo
l’accusa, avuto diritto a
percepire il beneficio ottenuto. Ad aiutarla nella presunta impresa un ex medico, cancellato dall’albo dei
medici chirurghi di Latina
nel maggio del 2011, che
nonostante questo aveva
redatto la relazione medica
da consegnare alla Asl. Nel
caso in cui fosse rinviato a
giudizio dovrà rispondere
dell’accusa di esercizio abusivo della professione
medica e di falso. Sarà necessario però attendere la
prossima udienza per sapere se il gip deciderà per
un processo.
si era recata dai carabinieri
per denunciare il marito
che l’avrebbe minacciata e
molestata, l’avrebbe seguita e sarebbe rimasto ad aspettarla sotto la sua abitazione, ma anche nei luoghi
da le frequentati. Avrebbe
poi continuato a chiamarla
e a inviarle messaggi nonostante lei gli avesse detto
che non voleva più avere
niente a che fare con lui.
L’avrebbe più volte minacciata anche di morte, insultandola e aggredendola anche fisicamente tanto che,
dopo una colluttazione, la
malcapitata era stata costretta a recarsi al pronto
soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina,
dove era stata medicata e
giudicata guaribile in cinque giorni.
Si.Co.
Il primo caso ieri a Latina
Stalking,
ritirare
la denuncia
è possibile
La vittima può rimettere la querela,
ma solo in aula durante il dibattimento
La denuncia per stalking
può essere ritirata. Lo ha dimostrato ieri in aula l’av vocato Giovanni Codastefano
che assisteva un uomo di
Latina querelato dalla ex
moglie per questo tipo di
reato. Fino ad oggi sembrava che questa nuova tipologia di reato, nata qualche
anno fa per fermare o almeno tentare di arginare il fenomeno della violenza sulle
donne, fosse più stringente.
Il motivo per cui il legislatore ha previsto l’impossibilità di ritirare la denuncia
è proprio per la gravità della
fattispecie e per evitare che
le donne per paura possano
poi tirarsi indietro. Invece
la giurisprudenza prevede
che una volta iniziato il
processo, la parte offesa
possa presentarsi in aula e
rimettere la querela. E pro-
prio questo si è verificato
ieri mattina, davanti al giudice del tribunale di Latina
Bortone. La ex moglie
dell’imputato, entrambi di
Latina è venuta in aula e ha
deciso di tornare sui suoi
passi. Il reato di stalking è
quindi venuto meno. Restavano in piedi l’accusa di lesioni per la quale è stato invece assolto. I fatti risalgono al 2010 quando la donna
La moglie ritira
le accuse: l’imputato
viene assolto