Partecipazione e frammentazione

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Partecipazione e frammentazione
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Partecipazione e
frammentazione
L’attuale ripudio della politica, la stanchezza di tanti
cittadini nell’accettare imbrogli, faziosità squadriste,
privilegi, mancanza di trasparenza, corsie
preferenziali e disattenzioni sulle problematiche del
territorio da parte della casta, stanno scatenando
una serie di effetti collaterali, imprevedibili fino a
poco tempo fa e che potrebbero essere determinanti ai fini di un reale
cambiamento dell’assetto politico attuale.
A un anno dalle nuove elezioni amministrative, un panorama
alquanto particolare appare agli occhi dei più attenti osservatori
della cosa pubblica. I partiti di governo della seconda repubblica
anche ad Anzio appaiono pregni di tensioni e divisioni. Il PD (Padre
D’opposizione) vive nel nervosismo del possibile debutto al governo
della città, e piccoli partiti e liste civiche partecipate, forti della
confusione e del malessere che regna in questo momento, si stanno
organizzando per proporsi come novità alle prossime amministrative.
La partita politica si giocherà sul piano di un’ampia eterogeneità
di liste, così almeno sembra oggi, che potrebbero frammentare
l’opinione elettorale, e per il centro sinistra potrebbe essere la volta
buona per salire a “Villa Sarsina”, se riuscirà a conquistare la fiducia
di queste nuove proposte.
A tal fine molto conterà la capacità dell’attuale coalizione di centrosinistra di aprirsi ad un dialogo con le altre liste partecipate e i partiti che si
oppongono alla paludosa politica dell’attuale giunta di centro destra (liste
e partiti che potrebbero sgraffignare dal 7 al 15 % del consenso elettorale).
Se questo non avverrà, sarà molto difficile per il centrosinistra aggiudicarsi
la possibilità del ballottaggio con uno dei due tronconi del centro destra,
oggi diviso tra i due litiganti Bruschini e De Angelis.
Il Sindaco del centro sinistra sarà colui che riuscirà ad unire le diverse
sensibilità emergenti, che alla somma dei voti, risulteranno decisive
per la vittoria elettorale.
Auguriamo buon lavoro a tutti i militanti delle forze politiche, e ci
auguriamo di essere stati, con questa breve nota, stimolo positivo per
una migliore comprensione della partita politica che si sta delineando.
Apriamo le menti e uniamo i frammenti.
Andrea Mingiacchi
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maggio 2012 _ n.40
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n.40 _ maggio 2012
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Vicenda Pusceddu: l’intervista al direttore generale del comune di Anzio
“C’È STATO ACCANIMENTO NEI MIEI CONFRONTI”
Che la situazione politica anziate non fosse
delle più rosee lo si sapeva già da tempo; nelle
ultime settimane si è aggiunta un’altra vicenda
che riguarda il direttore generale del comune
di Anzio Franco Pusceddu. La questione
è stata sollevata durante l’ultimo consiglio
comunale dal capogruppo del Pd Paride Tulli
e ha portato alle dimissioni lo stesso Pusceddu.
Dimissioni che sono state respinte dal sindaco
Luciano Bruschini. Vicenda complessa, ma
allo stesso tempo delicata come ci ha spiegato
proprio il direttore: “La vicenda è legata
anche a difficoltà oggettive che sono all’ordine
del giorno in tutta Italia. Queste difficoltà
si ripercuotono nei rapporti tra politica
e macchina amministrativa” - esordisce
Pusceddu - “a seguito di attacchi fin troppo
personali ho rimesso il mio mandato nelle
mani del sindaco che l’ha rifiutato dandomi
piena manifestazione di stima. Ci troviamo
di fronte ad un modus operandi, di alcuni,
che è quello dello squadrismo politico e che ha
portato ad un accanimento nei miei confronti
che ormai ha superato i limiti. Il mio compito
è quello di mantenere un buon rapporto tra la
politica e la struttura che è professionalmente
preparata; il sindaco ha riconosciuto più volte
la capacità e la dedizione dei nostri funzionari
e impiegati. Gli attacchi dei quali sono oggetto
riguardano il mio stipendio che è pubblico
e si trova sul sito del comune – a Pusceddu
viene contestato di aver preso un premio di
retribuzione di risultato, che gli viene percepito
da contratto, di 26.000 euro – la questione è
strettamente strumentale ed è stata posta per
crearmi dei problemi. Guido la struttura per
conto del sindaco, creare dei problemi a me
significa crearli a lui. Ho ben presenti i concetti
di legalità e legittimità, sono sempre il figlio di
un carabiniere”.
Secondo lei perché c’è questo accanimento
nei suoi confronti?
“Non voglio entrare in polemica con
nessuno. Dico solo che l’operato corretto
dell’amministrazione aiuta a governare la
città. Senza la macchina amministrativa
questo non sarebbe possibile. La struttura
è tesa a raggiungere obbiettivi di carattere
organizzativo, che poi si traducono anche in
risultati di carattere politico. L’amministrazione
nasce con un programma, il quale viene
attuato e realizzato anche grazie all’aiuto della
struttura, leggi permettendo: perché da quando
è entrata questa amministrazione, quattro
anni fa, i vincoli normativi sono aumentati
e sono diventati sempre più restrittivi, cioè
ciò che era possibile fare prima del 2008 non
è possibile farlo ora. Noi abbiamo una pianta
organica che si sta riducendo sempre di più,
abbiamo degli obblighi ad assumere solo una
percentuale minima di persone rispetto a
quelle che vanno in pensione. Abbiamo meno
finanziamenti dallo stato e questo significa che
o si aumentano le tasse o si riducono i servizi.
Anzio ancora regge bene il confronto, anche
se sotto il punto di vista economico bisognerà
ridimensionarci. Questa realtà non vale solo
per noi, ma per tutta Italia”.
Ci sono degli obbiettivi che vi siete prefissati
e che avete raggiunto, oppure che dovete
ancora raggiungere?
“I miei obbiettivi vengono stabiliti dal sindaco
con decreto. Questa amministrazione ha fatto
bene e un buon 90% del programma e degli
obiettivi sono stati raggiunti. Stiamo lottando
con le unghie e con i denti per portare a casa
il porto: abbiamo ottenuto la concessione, che
ad oggi è da considerarsi solo una tappa di
avvicinamento verso la realizzazione del porto.
Contiamo di far partire i lavori tra la fine del
2012 e l’inizio del 2013: è quello il traguardo”.
Ci può dire qualche obiettivo che è stato
raggiunto in questi anni?
“Potremmo parlare delle attività culturali:
con delle mostre che hanno avuto una grande
risonanza di pubblico. Siamo uno dei comuni
che spende più di tutti per i servizi sociali,
così come per la manutenzione ordinaria e
straordinaria dei plessi scolastici. Inoltre c’è
stato il rifacimento di Villa Adele ecc…”
Per quale motivo il comune ha deciso di
aderire ad una fondazione come la Logos?
“Il comune in tutto ha 216 dipendenti e
dall’entrata in vigore della legge Brunetta, tutti
i comuni hanno bisogno di un supporto. Noi
abbiamo deciso di aderire alla Fondazione
Logos, che peraltro è senza scopo di lucro.
Supporto che abbiamo in alcuni campi come
il controllo di gestione, attività di supporto alla
dirigenza e l’inventario dei beni patrimoniali
comunali, dove rientrano case, terreni e
impianti sportivi”.
Non sarebbe meglio assumere nuovi
dipendenti, piuttosto che ricorrere ad
organi esterni?
“Da quando ci sono tali norme possiamo
assumere il 20% delle persone che sono andate
in pensione. Se si potessero prendere persone
altamente qualificate per svolgere questi servizi,
non avremmo più bisogno né di Fondazioni né
di altri soggetti esterni all’amministrazione”.
Da cittadino cosa pensa di Anzio? Come e
dove si potrebbe migliorare?
“Oggi come oggi amministrare è molto più
complesso di quanto una persona possa
immaginare. Anzio ad oggi e per il futuro
avrebbe sicuramente bisogno di un nuovo
modello economico che il Porto potrebbe
rappresentare.”
Leonardo Tardioli
“DAR PRESIDENTE”: PASSIONE IN CUCINA E A TAVOLA
La storia è semplice. Due amici uniscono
le loro esperienze e aprono un ristorante.
Così Silvia e Mario, l’una con esperienza di
gestione, l’altro da una vita nel commercio
all’ingrosso di pesce e frutti di mare a
febbraio scorso danno vita a Dar Presidente
(che per i curiosi come me è il soprannome
con cui i loro amici chiamano Mario
sempre pronto ad aiutarli tutti).
Il locale è ampio, 120 posti a sedere
all’interno e una cinquantina all’aperto
nella stagione estiva.
Pizza e pesce le specialità perché al forno
c’è Claudio che impasta e sforna pizze da 30
anni, in cucina il pesce… Lo sanno scegliere,
acquistare e cucinare. I prezzi poi sono a dir
poco concorrenziali, considerando la fonte
diretta della materia prima, menu a partire
da 8 euro per la pizza, 18 per la carne, 20
per il pesce. E per non annoiare mai i clienti
tutti i sabato sul palco nella sala principale
si alternano karaoke, spettacoli di danze
brasiliane, danza del ventre, spettacoli di
Burlesque e hanno appena iniziato!
Il locale è organizzato anche per addio al
nubilato-celibato, feste private, feste per
bambini con o senza animazione. Aperti
anche a pranzo offrono convenzioni con
Enel e aziende che lo richiedono.
Il giorno di riposo è lunedì anche se da
giugno a settembre saranno sempre aperti
per un’estate all’insegna della buona cucina
e del divertimento!
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Al Riuniti ridotti i turni pomeridiani in cui fare la dialisi. Manca il personale
PIANO DI RIENTRO: ORA TOCCA AL CENTRO DIALISI
La Polverini spreca denaro invece di colmare le lacune sanitarie
Ennesima limatura agli ambulatori
dell’ospedale Riuniti Anzio-Nettuno a causa
dei tagli e delle leggi disposte dal precedente
ministro Brunetta e che in sintesi impongono
alle strutture pubbliche l’impossibilità di
rimpiazzare con nuove assunzioni i dipendenti
che vengono a mancare per pensionamento
o altre motivazioni. La Governatrice Renata
Polverini lascia eseguire alla lettera questa
disposizione e il centro dialisi viene “falciato”
di un turno su quattro. Dalla metà di aprile il
pomeriggio dei giorni pari non sarà possibile
fare dialisi all’ambulatorio ospedaliero. Una
lettera alla Asl con richiesta di chiarimenti
è stata inviata dall’associazione “Malati di
Reni”, rappresentata dal signor Roberto
Costanzi. Nella lettera sviene segnalato
anche il disagio dei pazienti in dialisi e
dei loro familiari in caso di spostamenti
e cambi d’orario. La risposta, firmata dal
D. S. Dott. Vittorio Amedeo Cicogna neo
dimissionario per le gravi lacune sanitarie
e dal D.G. dr. Alessandro Cipolla, è questa
nei punti salienti: “a causa della mancanza
di personale non sarà possibile nell’ospedale
di Anzio, mantenere in funzione il turno
pomeridiano di dialisi nei giorni pari... Non
è stato possibile effettuare sostituzioni a
causa del blocco del turn-over imposto dal
piano di rientro. Per la stessa ragione non è
stato possibile sostituire due infermiere che si
sono assentate per maternità...”
Siccome le cose stanno così non possiamo
fare niente, questa è la sostanza della risposta.
La vita emotiva e affettiva del dializzato
coesiste tra la sua casa e l’ambulatorio
ospedaliero, dove passa molto tempo, ogni
48 ore, incontrando gli stessi infermieri e
socializzando con altri pazienti amici con
cui divide l’esperienza. Spostare un turno in
un ente privato significa “spezzare” le proprie
abitudini, le certezze svaniscono, oltre che
mettere in difficoltà parenti e amici coinvolti
nei programmi lavorativi personali che
vengono sconvolti. Il dializzato perde il calore
e la quotidiana accoglienza che compensava
la freddezza della macchina che purifica il
sangue. La pena in caso di ritardo è il decesso.
Per questo bisognerebbe domandare alla
Polverini quali siano le priorità nella sua
cognizione etica e morale. Il denaro e i tagli
vengono prima della salute?
Dal periodico l’Espresso del 5 aprile, in
riferimento agli sprechi di danaro pubblico:
“Renata Polverini va pazza per la pubblicità.
Così, quando c’è da reclamizzare se stessa
o le iniziative della Regione Lazio, la
governatrice non bada a spese. Dall’inizio
del suo mandato ha investito milioni e
milioni di euro in campagne promozionali
di ogni tipo: dai 20 mila euro spesi per
il lancio del “Museo della Zampogna” di
Villa Latina all’evento “Inno alla Luce” in
Portogallo (costo 22.500 euro), passando
per la celebrazione de “L’anno internazionale
delle foreste” (38.700 euro) fino ai 18 mila
euro per il volume “Rete Natura 2000”,
abbiamo scoperto che la Regione Lazio
ha speso un fiume di denaro in convegni,
cartelloni, depliant, partecipazioni a fiere,
progetti pubblicitari di ogni tipo e forma”, e
molto altro. Complimenti Renata, i pazienti
di Anzio e Nettuno ti osservano.
Alessandro Tinarelli
Visita alla struttura che ospita ragazze madri e donne in difficoltà
CENTRO DON ORIONE
IL VALORE DELL’ACCOGLIENZA
Entriamo con curiosità nel centro
accoglienza “Don Orione”, nella chiesa del
Sacro Cuore di Anzio. Orione era un prete,
oggi è un santo, fondò questo istituto nel
1930 come orfanotrofio. In quel periodo di
guerre era estremamente necessario avere
certe strutture. Dal 2000 il centro è diventato
luogo di prima accoglienza per le ragazze
madri con i loro piccoli o donne in stato
di gravidanza. Raramente accoglie anche
uomini se legati da un nucleo familiare.
La struttura ospita in media 25 persone,
oltre 60 durante l’anno e si occupa della
reintegrazione sociale, cercando sia di trovare
una occupazione sia una casa entro i 6 mesi di
soggiorno a cui sono vincolate le persone. La
gestione è in mano a volontari appassionati
che vivono “psicodrammi a catena” per le
storie di ogni nuovo ingresso. È chiaro che
vengono accolte persone fortemente disagiate
che provengono da mondi violenti, spesso
con precedenti di prostituzione, sempre
all’ultima spiaggia e che quando escono dal
centro respirano un’altra aria.
Le risorse per il funzionamento del centro
provengono dalle parrocchie, dalla curia
vescovile, da sovvenzioni di comuni,
provincia e regione e da opere di beneficenza
di aziende o privati. Purtroppo oggi la
crisi colpisce anche loro, il ceto medio si
impoverisce e i poveri che si trovano in
questi centri regrediscono anch’essi negli
aiuti ricevuti. I servizi hanno un costo
come fosse un hotel e la mensa, il servizio
biancheria e lavanderia, la tutela legale, il
supporto psicologico e l’insegnamento della
lingua italiana, nonché l’affiancamento nella
ricerca del lavoro e dell’abitazione diventano
spese non più sostenibili. C’è la possibilità
di donare il 5 per mille nella dichiarazione
dei redditi nel box del volontariato,
scrivendo semplicemente il codice fiscale:
96281790582. Dopo aver visitato tutto il
centro rimanendone positivamente sorpresi
per la pulizia delle camere, i profumi
magnetici della cucina e gli sguardi sereni
dei bambini, ne usciamo commossi sperando
che le informazioni che vi abbiamo fornito
siano in grado di entrare anche nei cuori più
impenetrabili.
Alessandro Tinarelli
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Scuola d’infanzia: i genitori scendono in piazza perché il progetto vada avanti
A VILLA CLAUDIA RACCOLTE OLTRE 600
FIRME PER UNA NUOVA CLASSE
Quest’anno erano venti i bambini in lista
d’attesa per essere iscritti nella scuola
dell’infanzia della struttura di Via Tirreno a
Villa Claudia. Venti bambini, che potrebbero
riempire una classe intera, anzi proprio quella
classe la cui costruzione è stata da tempo
richiesta dagli abitanti della zona all’autorità
comunale. Proprio per ricordarne l’esigenza
e per accelerarne i tempi della realizzazione,
un gruppo di mamme è sceso in piazza,
nel periodo pasquale, raccogliendo la cifra
più che soddisfacente, di oltre 600 firme da
presentare al Comune.
“Non abbiamo voluto dare grande pubblicità
alla cosa, abbiamo fatto la raccolta tra noi
genitori, a cui si è aggiunto qualche amico
che si è sensibilizzato ai nostri problemi. Il
nostro intento è solo quello di rammentare ‘a
chi è di dovere’ le nostre richieste”, ci dice una
delle mamme.
Ricordiamo che la classe da realizzare,
occuperebbe la parte frontale dell’attuale
plesso prendendo il posto di un piccolo,
quanto fatiscente giardinetto. “Della
realizzazione della seconda classe se ne
sente il bisogno da diverso tempo”- ci dice
un’altra mamma, che ricopre anche il doppio
ruolo di maestra –“sono tante le persone che
sono costrette a portare i propri figli negli
altri plessi del territorio, se non addirittura
in strutture private a pagamento. La
popolazione del quartiere cresce di anno in
anno e nelle classi elementari siamo arrivati
ad avere oltre 100 bambini iscritti”.
La giunta comunale investita del problema, si
era mossa – una volta tanto- con una certa
lungimiranza, approvando il 7 aprile dello
scorso anno, con la delibera n°39, la spesa
di 120.265,35 euro per la realizzazione del
progetto preliminare dell’opera e la messa
in sicurezza dell’intero plesso. Ma dopo
dodici mesi da quella riunione e da quel
documento, dei lavori non se ne vede traccia.
È vero che in un’assemblea con le maestranze
scolastiche e con i genitori di qualche mese
fa, l’assessore all’edilizia scolastica Marco
Del Villano si è avventurato nella promessa
che i lavori sarebbero stati ultimati entro il
settembre di quest’anno; ma sono in molti
che, malignamente, parlano di una grande
bufala, con l’approvazione della delibera
che sarebbe avvenuta senza l’opportuna
copertura finanziaria.
L’intento di Anziospace, come sempre, è
quello di constatare e di rendere partecipi i
lettori di una situazione che a Villa Claudia,
come negli altri quartieri periferici, è ormai
al “collasso”; l’aumento demografico che si è
avuto un po’ dappertutto non è supportato a
dovere dai più elementari servizi pubblici.
E dell’aumento demografico di Villa Claudia,
se ne avverte la presenza in altre situazioni o
ambienti, come l’enorme folla di pendolari che
assiepa ogni mattina la stazione ferroviaria, o
dall’enorme numero di fedeli e di bambini che
frequentano la chiesa di S. Maria in Cielo; ad
esempio nel giro di un paio di anni, i bambini
iscritti all’oratorio per il catechismo, sono
più che raddoppiati, creando dei problemi
logistici anche in questo campo.
La nascita di una nuova sezione porterebbe
poi, alla sicurezza della creazione di una
prima elementare che a Villa Claudia non c’è
mai; infatti, essendo la scuola dell’infanzia
una scuola eterogenea (con bambini che
vanno dai 3 ai 5 anni), soltanto 5/6 di essi
passano ogni anno nelle elementari. Con
una classe in più e sperando nel rientro dalla
‘diaspora’, dei tanti bambini villa-claudensi
che frequentano le altre scuole, si avrebbe tale
certezza. E si avrebbero dei miglioramenti,
dal punto di vista organizzativo, anche
nel corpo insegnante; il susseguirsi negli
anni di tale situazione di precarietà (a cui
si è aggiunta adesso la ristrutturazione del
sistema scolastico - vedi box), ha portato
alcuni docenti ad avere pronta nel proprio
armadietto quella domanda di trasferimento
ad un altro plesso scolastico, che poi viene
costantemente rimandata all’anno successivo.
La raccolta delle firme potrebbe spronare in
qualche modo quel ‘chi di dovere’ a risolvere
al più presto questo problema, senza slogan e
promesse da campagna elettorale, ma con la
costanza del lavoro del buon amministratore
pubblico, evitando così che anche l’anno
prossimo quei 20 bambini vengano dirottati
in altre scuole.
Maurizio D’Eramo
ECCO COME LE SCUOLE DI ANZIO SARANNO ACCORPATE
La scuola di Villa Claudia, con l’inizio del
prossimo anno scolastico 2012-13, farà
parte del 4° comprensivo di Anzio, nel
nuovo piano regionale di dimensionamento
delle istituzioni scolastiche che ha soppresso
i vecchi circoli accorpando in una unica
struttura e sotto un unico dirigente, le
scuole dell’infanzia, elementari e medie
del territorio. Una situazione che dopo le
polemiche dei primi mesi dell’anno, legati
non sempre a fattori puramente scolastici
ma anche d’interessi personali, ormai si è
ben definita con le ultime delibere della
giunta regionale, che ha portato il territorio
anziate alla suddivisione di cinque
comprensivi, così strutturati:
Anzio I: prevede la scuola dell’infanzia e
primaria Ambrosini, la scuola primaria
Saragat, la scuola dell’infanzia del Quartiere
Europa e 296 alunni della scuola secondaria
di I grado Falcone;
Anzio II: scuola infanzia e primaria
dell’Acqua del Turco, scuola infanzia e
primaria delle Falasche, 75 alunni della
scuola second. I grado Falcone, e la scuola
infanzia e primaria Angelita;
Anzio III: scuola infanzia e primaria
Collodi, scuola infanzia e primaria Rodari,
scuola primaria Ex Anmil e 75 alunni della
scuola second. I grado Virgilio;
Anzio IV: scuola infanzia e primaria
Miglioramento, scuola infanzia e primaria
Severiano, scuola infanzia e primaria Villa
Claudia e 360 alunni della scuola second. I°
grado Falcone;
Anzio V: 739 alunni della scuola second.
I grado Virgilio, scuola infanzia e primaria
Leonardo da Vinci e scuola dell’infanzia
Sirenette.
Per il quarto comprensivo (di cui fa parte la
scuola di Villa Claudia), la ristrutturazione
del sistema scolastico non ha però risolto
tutti i problemi, visto che al momento non è
stato ancora nominato il dirigente scolastico
che dovrà guidarlo. Una situazione che
di certo comporta una serie di disagi
organizzativi non indifferente.
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maggio 2012 _ n.40
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Comunica anche tu ad Anzio-Space la tua proposta per migliorare
la nostra città scrivendo a [email protected] e mettendo
come oggetto della mail “la proposta”. Saremo lieti di pubblicarla e
diffonderla. Fatti parte attiva dello sviluppo del nostro territorio. La
tua idea è importante! Associazione Culturale 00042
La
Proposta
di Tiziana Mancino
Migliorare
l’efficienza
energetica
e
promuovere l’uso delle energie rinnovabili
per il prossimo futuro nel contesto urbano.
L’idea è quella di utilizzare gli edifici comunali
(scuole, palestre, sedi comunali), gli edifici
pubblici e i terreni di proprietà comunale
per l’installazione di impianti fotovoltaici. La
proposta deriva dalla necessità di contenere
le spese delle utenze a servizio degli stabili
di proprietà comunale e dalla constatazione
che l’installazione di impianti fotovoltaici,
oltre a dare un messaggio di educazione
ambientale, è in grado di garantire notevoli
risparmi, ripercuotendosi positivamente
sia sulle casse comunali sia nelle tasche dei
cittadini. Attuando tale intervento verrebbe
valorizzata, con lo scambio sul posto l’energia
elettrica prodotta dagli impianti ma non
direttamente auto-consumata e sarebbe
auspicabile vendere la corrente prodotta in
eccedenza al gestore della rete elettrica.
Sicuramente non si può dire che ad Anzio
manchi la materia prima, cioè il sole! Alcuni
studi di fattibilità sviluppati da Enel mostrano
che circa 1 milione di euro di spesa da parte
del Comune porterebbe ad un guadagno nei
prossimi 25 anni di circa 2 milioni e mezzo
di euro. La realizzazione degli impianti
consentirebbe un notevole abbattimento
delle emissioni inquinanti e dell’impatto
ambientale locale rispetto agli impianti a gas
metano e a quelli termoelettrici tradizionali
a olio combustibile. Sul piano economico
l’amministrazione
comunale
potrebbe
usufruire, per la durata di 20/25 anni, di una
serie di agevolazioni.
È anche vero che il Comune di Anzio
potrebbe non avere i soldi necessari per
l’investimento e a questo punto ci si ferma?
No.
Propongo due idee per la diffusione del
solare senza oneri per l’Ente.
PRIMA IDEA: L’intervento, potrebbe
essere affidato ad una Cooperativa Sociale
del territorio con la conseguente creazione
di lavoro socialmente utile in favore di
persone svantaggiate. L’intervento non
comporterebbe costi per l’Amministrazione
comunale, in quanto l’installazione degli
impianti fotovoltaici ripagherà il costo della
manutenzione dei tetti e dei terreni incolti,
beneficiando degli incentivi statali previsti dal
Conto Energia (2011-2016), il programma
governativo di incentivi per la produzione di
energia elettrica pulita, ottenuta cioè senza
immissione di anidride carbonica e altri
inquinanti nell’ambiente. Infine, l’energia
prodotta dagli impianti fotovoltaici verrebbe
utilizzata negli stessi stabili comunali,
consentendo una diminuzione dei costi
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energetici a carico dell’Amministrazione
comunale.
SECONDA IDEA: A fronte di un canone
di locazione il Comune permette ad un
operatore di utilizzare i tetti degli edifici
per installare impianti fotovoltaici, strutture
che dopo 20 anni saranno di proprietà
dell’amministrazione stessa. Il Comune
potrebbe, come è già sperimentato in
Germania e in altre città italiane, mettere i
tetti degli stabili comunali attualmente liberi
da installazioni, a disposizione di soggetti
privati che intendono realizzare impianti
fotovoltaici di varia potenza. La scelta fra più
concorrenti da parte del Comune avverrebbe
in base al maggior canone annuo offerto. Gli
operatori dovranno realizzare a proprie spese
l’installazione degli impianti, beneficiando
degli introiti acquisiti grazie al Conto Energia
e con la vendita dell’energia prodotta. In
secondo luogo, a fronte del pagamento di
un canone per kW installato, viene concesso
il loro utilizzo per un periodo di 20 anni.
La concessione d’uso di queste superfici di
proprietà comunale comporta ovviamente
la progettazione, la fornitura, i lavori di
posa in opera e i lavori edili e impiantistici,
la manutenzione ordinaria e straordinaria,
la gestione degli impianti e la consegna
degli stessi al Comune alla fine del periodo
contrattuale.
L’investimento nel risparmio energetico
è sicuramente da approvare e ci si
augura che il Comune di Anzio sposi
la proposta. Alla fine ci guadagna la
Pubblica Amministrazione, che persegue
gli obiettivi eco-friendly, ci guadagna
il cittadino, che vede decurtata una
parte delle sue imposte e ci guadagna
l’ambiente, che grazie al fotovoltaico
vede ridotte le emissioni di Anidride
Carbonica.
(Il servizio di scambio sul posto, previsto
dalla Delibera AEEG 28/06, consente un
meccanismo di bilanciamento tra consumo e
produzione di energia elettrica per i titolari
di impianti non superiori a 200 kWp, infatti
il gestore della rete a cui è connesso un
impianto fotovoltaico regola il pagamento
delle bollette da richiedere all’utente in base
al rapporto tra l’energia che esso ha prodotto
e ceduto, e l’energia che ha consumato;
prevedendo in questo modo, come è già
stato detto sopra, il pagamento della sola
differenza in caso di consumo maggiore,
accumulo dell’energia eccedente in caso di
produzione maggiore e nessun pagamenti
in caso di perfetto equilibrio tra consumo e
produzione).
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n.40 _ maggio 2012
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Il mare d’inverno non è un film visto in bianco e nero visto alla tv
Qualcuno sporca e qualcun altro pulisce
Come ogni anno i surfisti puliscono porzioni di spiaggia dopo la devastazione invernale
Anche quest’anno alle prime luci della
primavera il popolo (sempre più numeroso)
dei surfisti del territorio si organizza
per pulire parti importanti del litorale.
L’occasione è stata quella delle Iniziative
Oceaniche, manifestazione a carattere
mondiale indetta da Surfrider Foundation,
un’organizzazione internazionale di surfisti
dediti alla salvaguardia del territorio. In tutto
il mondo, in una certa data, migliaia di surfisti
si raccolgono sulle loro spiagge per dare una
bella rassettata dopo il lungo inverno che
riversa tonnellate di rifiuti sugli arenili di
tutto il mondo. All’appello i 2 maggiori surfclub di Anzio: Anzio-surf e Surfers Club. Il
primo, come gli anni passati ha riversato le sue
fatiche per pulire un luogo importantissimo
per il nostro territorio: la spiaggia antistante
la riserva di Tor Caldara, in collaborazione
con GreenOceanSurfing, altra associazione
di surfisti incentrata sull’ambiente. L’altro
club invece si è concentrato per pulire il Lido
Garda, lo spot (tratto di mare dove le onde
sono migliori) principe di Anzio, rinomato in
tutta Italia dagli albori italiani di questo sport.
In entrambi i casi la pulizia è stata condotta su
2 fronti: i macro rifiuti (copertoni, bidoni, reti
abbandonate, elettrodomestici….) e i micro
rifiuti, quei milioni di pezzetti di plastica
che disseminano le nostre spiagge (vero
problema nella salvaguardia dell’ambiente
e della salute degli animali marini). Sono
stati raccolti quintali di questi rifiuti sulla
battigia, ma anche nella parte dunale e fra la
vegetazione delle falesie.
Come ogni anno, qualcuno si impegna
in prima persona per pulire, anche
simbolicamente una parte di spiaggia, ma
non basta più. Quest’inverno particolarmente
generoso di belle giornate ha portato
numerose persone a frequentare le nostre
spiagge anche fuori stagione e purtroppo
troppo spesso lo spettacolo che veniva
offerto loro non era degno della bellezza del
nostro meraviglioso territorio. Gli scorci più
suggestivi sono pressoché sempre costellati
di rifiuti!
Occorre un cambio di mentalità! Per i
nostri amministratori che sembrano non
accorgersi dell’importanza dell’ambiente in
una città come Anzio, ma anche e soprattutto
per tutti i cittadini…. Le lattine vuote, le
centinaia di bottiglie, cotton-fioc, buste,
siringhe, scarpe, cassette di polistirolo,
frigoriferi, lavastoviglie, ruote, reti, bidoni,
fustoni, fustini e ciabattine non hanno le
gambe e qualcuno deve averle pur disperse
nell’ambiente!
Anche di questo argomento si parlerà il
27 aprile al Hotel Lido Garda al convegno
sull’ambiente di cui troverete la locandina in
quarta di copertina. Ci vediamo lì!
red
Ancora nessuna soluzione definitiva al rischio inquinamento
MESSI IN SICUREZZA I SERBATOI DEL RELITTo
Il relitto del peschereccio, naufragato a
ridosso del molo di Anzio più di 4 anni fa
con sedicimila litri di gasolio nella “pancia”,
viene trattato come una “mina vagante” da
far brillare in gran segreto muovendosi sulle
punte dei piedi. L’argomento è di quelli che
scottano per questo se ne parla sottovoce,
immaginate cosa significherebbe spalmare
una tale quantità di nafta sulla nostra costa.
Il fallimento completo delle nostre risorse
principali. Ma sotto sotto più di qualcuno si
muove e si agita per risolvere questo spinoso
problema. Ancora nessuna risposta ufficiale
alle interrogazioni comunali di Creo e
Colantuono, lo stesso per l’interrogazione
del consigliere regionale Foschi; mentre
un fugace trafiletto sull’area metropolitana
del quotidiano “Il Messaggero” dà notizia
di una ipotetica ordinanza del comune
sull’estrazione del carburante. In realtà non è
così, anche se qualcosa è stato fatto: nessuna
bonifica del peschereccio ma la messa in
sicurezza delle piccole perdite che iniziano
a crearsi dai serbatoi colpiti dalla naturale
erosione dovuta ai fenomeni chimici marini.
La ditta di operatori subacquei
proveniente da Fiumicino si è ancorata per
oltre una settimana nei pressi del relitto
e ha cercato di mettere in sicurezza i
serbatoi del peschereccio nel miglior
modo possibile, a spese del comune e con il
coordinamento della guardia costiera. Tutto
questo mentre il ministero dell’ambiente al
momento tace, “forse ordina” ma di certo
non collabora alla rimozione del relitto che
minaccia l’ecosistema marino. Il peschereccio
affondato si trova a ridosso del molo di
sopraflutto del nuovo bacino portuale che
dovrebbe essere costruito, fondi e possibilità
economiche permettendo. L’autorizzazione a
costruire il molo è già stata data dalla regione
che oggi non può ignorare il problema venuto
alla luce. Nessun molo si potrà costruire se
prima non verrà tolta l’enorme quantità di
gasolio dai serbatoi del relitto. L’impresa,
che dovrebbe essere abbastanza facile tenuto
conto delle tecnologie attuali, sembra invece
essere più complicata dal punto di vista delle
responsabilità e della sensibilità ecologica,
dato lo scaricabarile o ancor peggio l’ignorare
tutto, tanto nessuno vede quello che si trova
sott’acqua.
red
maggio 2012 _ n.40
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Space - Città
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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L’iniziativa creata e promossa da due giovani studenti dell’Emanuela Loi
LA SETTIMANA VERDE ARRIVA IN AULA
Imparare l’importanza dell’educazione ambientale avendo cura della propria scuola
Questa è la storia di due giovani ragazzi che
hanno deciso di distinguersi dalla massa e
fare qualcosa per la cura della propria scuola.
Due studenti, Gianmarco Vettori e Gabriele
Ciccotosto, della scuola superiore I.T.C.
Emanuela Loi, hanno creato un evento: la
Settimana Verde. Si è svolta all’interno della
loro scuola coinvolgendo professori e alunni.
Con forza di volontà e molto sacrificio, questi
giovani hanno sfidato anche il maltempo per
ripulire la scuola da mozziconi di sigarette,
cartacce; si sono occupati anche dell’esterno
della scuola, ripulendo le aiuole e piantando
degli ulivi. Sono andata a trovare questi
ragazzi. Ecco cosa ci dicono.
Come avete avuto quest’idea?
L’idea è nata perché volevamo sostituire
la settimana di cogestione, che spesso
si distingue per il caos che la domina.
Volevamo creare qualcosa che coinvolgesse
tutti i ragazzi e li facesse collaborare per
uno scopo comune, ossia quello di ripulire
l’ambito sociale in cui si vive, nel nostro caso
la nostra scuola.
I professori e gli altri studenti come
pensavano sarebbe andata a finire?
Inizialmente i docenti erano scettici perché
era qualcosa organizzato e gestito da
ragazzi, ma poi alla fine tutti sono venuti a
farci i complimenti perché abbiamo lavorato
con dignità e umiltà. Anche gli altri ragazzi
si sono ricreduti, abbiamo unito l’utile
al dilettevole; abbiamo fatto in modo di
invogliarli dando loro la possibilità di saltare
un’ora di lezione essendo giustificati per
dedicarsi, appunto, alla pulizia.
Cosa vi ha incoraggiato in quest’iniziativa?
Abbiamo notato come sin dall’inizio tutti
gli studenti si sono dedicati con sacrificio
e umiltà in quest’iniziativa, e vedere loro
incoraggiava noi a fare sempre di più, sia per
loro sia per la scuola che per noi stessi. Vivere
in un ambiente che ci piace sicuramente ci fa
passare il tempo in maniera migliore.
Qual era il vostro obiettivo iniziale?
L’avete raggiunto? Si ripeterà la Settimana
Verde in futuro?
Avevamo due obiettivi: innanzitutto
volevamo sostituire la settimana della
cogestione e poi volevamo curare e
trasmettere a tutti l’importanza di non
sporcare. Volevamo trasmettere una sorta di
culto della pulizia; dobbiamo capire che non
bisogna essere superficiali come il resto della
società ma minuziosi e attenti a tutti ciò che
ci circonda.
Volete fare qualche ringraziamento in
particolare?
Certamente,
dobbiamo
ringraziare
innanzitutto i ragazzi, i professori, ma
soprattutto il nostro Preside Novara per aver
concesso quest’opportunità e la segretaria
Nadia per aver sovvenzionato la nostra
Settimana verde.
Questi due ragazzi stanno dando un grande
esempio di umiltà, ci vogliono far capire
l’importanza che ha il nostro territorio.
Dobbiamo averne cura, affinché un giorno
questa Terra non si stanchi di noi. Prendiamo
esempio da loro!
Melania Maranesi
BREVI:
Nettuno,
incendio
Piazzale Berlinguer
Qui
Radio
Nerone
Lucianus coll’osso
Lucianus! Come ti stai organizzando per
il prossimo plebiscito del 2013? Sindacus,
bisogna darsi da fare! Qui troppa plebaglia
sta alzando la testa. Tanti sono i barbari che
vorranno il tuo scettro imperiale. Bisogna
organizzare meglio i generali, soprattutto i
più capaci (ci penso e poi ti dico). Ricorda,
poi, Sindacus che anche qui in Antium
c’è un Bruto pronto ormai da tempo per
colpirti alla schiena. Ma la storia insegna:
non dare le spalle al Senatur! Parti già
oggi all’attacco. Ti offro un progetto che ti
porterà in mano la città per altri 10 anni:
la riattivazione del mio porto, che mai si è
insabbiato, e il restauro della mia villa per
la creazione di un meraviglioso casinò in
stile romano. Io garantirò con la mia firma.
D’altronde è roba mia! So cosa pensi caro
Lucianus! Candidus potrebbe rilanciare
con un terzo bacino! Ma non lo farà.
Poiché tu proporrai di erigere all’ingresso
del Nuovo Porto Neroniano un colosso a
sua immagine e somiglianza. Vedrai che di
fronte a tanto, inizierà a portare voti come
ai vecchi tempi. Forza! Nerone è con te!
al
Cassonetti della spazzatura bruciati
e diverse auto distrutte dalle fiamme.
È il bilancio dell’incendio scoppiato
al Piazzale Berlinguer di Nettuno
alle 3.30 del mattino di domenica
scorsa, 22 aprile. Le fiamme hanno
avvolto i cassonetti della spazzatura
e le auto vicine, di cui 3 sono andate
completamente distrutte e altre 4 sono
danneggiate. Le cause dell’incendio
sono ancora da chiarire, non si esclude
l’ipotesi di atto vandalico.
Cultura, gli appuntamenti
alla Biblioteca di Anzio
A maggio la biblioteca comunale organizza
4 incontri dedicati al benessere della
persona nel rapporto con gli altri e con
se stessa. L’appuntamento è per l’11-18-25
maggio e il 1° giugno, dalle 17.30 alle 19,
per imparare a comunicare, negoziare e
gestire i conflitti.
Sport, il 3 giugno il “Trofeo
città di Nettuno”
Torna anche quest’anno l’appuntamento
con il Trofeo città di Nettuno “Memorial
Macagnan”: la gara podistica di 10 km
in programma il 3 giugno che si snoderà
per le vie della città del tridente. Partenza
e arrivo presso il poligono militare di
Nettuno. Prevista anche una passeggiata
non competitiva di circa 1 km per
ragazzi diversamente abili e giovani
delle scuole del territorio. Info su: www.
spiraglidiluce.it.
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n.40 _ maggio 2012
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Parte da Anzio la campagna “Obbedienza civile” e la consulta sull’acqua
UNO SPIRAGLIO DI LUCE PER L’ACQUA PUBBLICA
OBIETTIVI: FAR RISPETTARE L’ESITO DEI REFERENDUM E RIBADIRE CHE L’ORO BLU È UN BENE COMUNE
Abbiamo incontrato Pino Lanzi esponente
del Comitato acqua pubblica Anzio
Nettuno. L’occasione per l’incontro è stato
l’esito dell’ultimo consiglio comunale di
Anzio. Infatti il 28 marzo l’assemblea ha
deliberato all’unanimità la creazione di una
consulta sull’acqua, che dovrà trovare una
strada condivisa da tutte le forze politiche
per sancire la natura di bene universale
dell’acqua ad Anzio, modificando lo statuto
comunale, uscendo dalla gestione privatistica di Acqualatina. Quanto
deciderà quest’organismo sarà poi votato dal consiglio comunale. Si
tratta dell’esito di anni di lavoro per il comitato, prima impegnato nella
raccolta firme per i referendum del 2011, poi con quella per la modifica
dello statuto comunale per dichiarare l’acqua bene indisponibile
economicamente; infine con la campagna di “Obbedienza civile” per
fare rispettare l’esito dei referendum. A questo lavoro dal basso, il
comitato ha saputo anche interagire con le forze politiche più sensibili
al tema dell’acqua pubblica riuscendo a portare la questione in consiglio
comunale, grazie all’impegno dei consiglieri di Rifondazione comunista
e del Pd fino al voto, condiviso da tutti gli altri consiglieri, sulla consulta.
Pino, cosa pensi di questa importante novità nell’agenda politica
anziate?
Il 28 marzo, a seguito del consiglio comunale, si è aperto uno spiraglio
di luce. La nomina di una commissione di rappresentanti di tutti gli
schieramenti politici aperta anche ai comitati cittadini per affrontare il
problema della gestione di Acqualatina sul nostro territorio, ci fa essere
moderatamente ottimisti, e anche se non ci facciamo illusioni su quello
che si riuscirà a compiere, noi come Comitato acqua pubblica siamo
pronti a dare il nostro contributo.
Quale sarà la vostra posizione all’interno della consulta?
Sarà quella di determinare la convinzione in tutti i politici che la
soluzione del problema della gestione dell’acqua è univoco: uscire dal
gestore privato Acqualatina e formare un consorzio pubblico da soli o
con altri comuni vicini per riappropriarci di un bene pubblico come
l’acqua, da gestire senza profitti, reinvestendo sul territorio le entrate
derivate dalla riscossione delle fatture emesse per il servizio fornito.
Quali possibili vantaggi può portare questo atto politico?
Tutti i cittadini potranno trarre vantaggio da ciò. Innanzi tutto in
termini economici, in quanto, rispetto alle attuali assurde tariffe,
che comportano la remunerazione del capitale investito del 7% più
l’aumento annuale del 5%, ci saranno importi molto più bassi.
Il secondo quesito referendario ha già abrogato la remunerazione
del capitale investito ma Acqualatina l’ha ignorato, per questo
è partita la campagna di “Obbedienza civile” ad Anzio come in
tutta Italia.
Proprio così: da febbraio è partita qui da noi questa campagna. Sarà
possibile d’ora in poi auto ridursi la bolletta che Acqualatina ci invierà,
decurtando l’equivalente della remunerazione del capitale investito,
che ammonta per il nostro attuale gestore al 7% della cifra che ci viene
chiesta più la quota fissa, per un totale del 10,42%. I cittadini non
abbiano timore di rivolgersi a noi per aderire a questa campagna: si
tratta di un gesto politico rilevante e maturo mirante a fare rispettare
le leggi. Gli unici a dover temere qualcosa sono gli attuali gestori, che
se ne infischiano della volontà di 27 milioni di cittadini!
L’altra questione che dovrà discutere la Consulta è l’inserimento
nello statuto comunale dell’acqua come bene universale. Cosa ne
pensi?
Si tratta di un risultato significativo, infatti, ad Anzio non è prevista
la modifica dello statuto grazie alle petizioni popolari. Se i consiglieri
comunali hanno deciso di accogliere quanto hanno chiesto 1600
cittadini con le loro firme vuol dire che il muro di gomma che rende
impermeabili le istituzioni ai bisogni sociali si è per lo meno incrinato.
C’è la volontà di tutto il consiglio comunale di modificare lo Statuto
di Anzio inserendovi l’acqua come bene privo di rilevanza economica:
se veramente ciò accadesse celebreremmo una piccola rivoluzione
culturale nella nostra città. E sarebbe ora!
Umberto Spallotta
LA SCUOLA ESEMPIO DI
EFFICIENZA ENERGETICA
Scuole sempre più sostenibili e in linea con l’ambiente. Ad Anzio il
Primo Circolo Didattico ha installato un impianto fotovoltaico in
grado di soddisfare circa il 60% del fabbisogno dell’edificio, in piena
attività, con un notevole risparmio energetico. Un passo importante
che dimostra come le strutture scolastiche abbiamo raccolto la sfida
lanciata dalla provincia di Roma: puntare alle fonti rinnovabili per
una maggiore efficienza energetica, installando ad esempio panelli
solari.
L’impianto realizzato e installato al Primo Circolo Didattico rientra
nei progetti degli enti locali finanziati con il “Bando Energia” della
provincia di Roma. “Con la somma complessiva di quasi 2 milioni
di euro sono stati infatti finanziati 39 progetti proposti da enti
pubblici locali - ha spiegato l’assessore provinciale Aurelio Lo Fazio Il contributo assegnato varia dall’80% per i progetti più significativi
al 20% per gli altri. Il totale dell’investimento che sarà avviato grazie
al contributo provinciale è pari a oltre 7,5 milioni di euro”. Fino ad
ora l’ente territoriale ha realizzato, negli istituti scolastici superiori di
Anzio, cinque impianti fotovoltaici; mentre altri due sono in fase di
realizzazione. “In particolare – ha aggiunto Lo Fazio - è stato messo
un impianto presso il Liceo Scientifico Innocenzo XII in via Pegaso 6,
altri tre presso il Liceo Scientifico Innocenzo XII in via Nerone snc e
un altro presso l’Istituto Statale d’Arte via Teatro Romano n. 1. Infine
verranno installati altri due impianti rispettivamente presso il Liceo
Scientifico Innocenzo XII in via Pegaso 6 e la succursale del Liceo
Classico Chris Cappel College in via XXI Aprile”.
La provincia di Roma, insieme ad altre comuni e province, ha tra l’altro
ricevuto da Legambiente il premio nazionale “Comuni rinnovabili
2012” proprio per l’impegno dimostrato nella diffusione delle fonti
rinnovabili. Una diffusione che inizia coinvolgendo prima di tutto le
scuole, luogo ideale per sperimentare pratiche virtuose di risparmio
e “sviluppare” tra i più giovani una cultura della sostenibilità. Come
sottolinea da sempre Legambiente, è fondamentale partire dagli
istituti scolastici per diffondere un modello di efficienza energetica.
Riducendo consumi e sprechi, sarà possibile per gli edifici scolastici
risparmiare molte risorse che possono essere invece reinvestite in
interventi di ammodernamento o messa a norma. Luisa Calderaro
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maggio 2012 _ n.40
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I dissenzienti presentono un esposto alla Corte dei Conti
NEANCHE LA PASQUA FERMA
LA QUERELLE SUL CONSORZIO DI LAVINIO
Si dice che Pasqua sia un periodo di pace, non
per niente il dolce tradizionale è la colomba,
da sempre il suo simbolo, ma questa volta
con il periodo pasquale è arrivato “l’attacco”
del comitato dei cittadini dissenzienti (CLD)
al consorzio di Lavinio e S. Olivo. È stato
proprio il presidente dei dissenzienti, Arch.
Giuseppe Nicolò, ad informarne di ciò i
‘soci’ con una serie di e-mail e il nuovo sito
web (www.dissenzienticonsorziolavinio.it),
realizzato dallo stesso comitato.
Questa volta dopo un esposto all’arma
dei carabinieri, ne è stato presentato un
altro alla Corte dei Conti; le motivazioni
riguardano le cartelle esattoriali arrivate
agli abitanti di via delle Bouganville e
delle Cinque miglia, nonostante questi
comprensori non rientrassero nel perimetro
consortile, e nonostante il comitato avesse
da tempo avvisato il consorzio, gli avvocati
di esso ed Equitalia, a non procedere a tale
invio. A rincarare la dose sono arrivate le
nuove in formazioni diffuse sul sito dei
dissenzienti, che si rifanno tutte alle carenze
del consorzio sia dal punto di vista legale
che amministrativo: “Noi consideriamo”
– si legge sul sito - “che il consorzio vuole
aggiornare la sua “PELLE”: perché si definisce
consorzio moderno, ma non ha lo Statuto di
riferimento aggiornato sia per la definizione
del territorio che per le tabelle millesimali
per il pagamento delle “quote consortili”, sia
per l’attribuzione dei “voti” ferma al 1960
per l’elezione dei Delegati. Non ha nessun
potere per la progettazione, esecuzione e
finanziamento di opere per il potenziamento
della zona, perché previste nello “statuto”
superato ed obsoleto, appartenente ad un
altro consorzio e non al “consorzio di Lavinio
S. Olivo e Sant’Anastasio.(…) Non si capisce
come mai il comune di Anzio non abbia
mai controllato quale consorzio ha costituito
il notaio INTERSIMONE anche se ha
riconosciuto di fatto il “consorzio volontario
di Lavinio S. Olivo”.
Per concludere poi con la ferma
dichiarazione: “BASTA NON VOGLIAMO
PIÙ PAGARE DOPPIE TASSE!” ricordando
la natura di certi contributi pagati al comune
che renderebbero non solo ormai superata la
figura del consorzio, ma anche indecifrabile
certe pretese: “Anche la Bucalossi e le
contravvenzioni per sosta sulle strade di
proprietà del consorzio, e i vecchi contributi
riguardanti i passi carrabili sono pagati
al comune di Anzio”. Infine sul consorzio
sembrerebbe esserci anche l’interessamento
delle ‘Iene’, il programma televisivo di Italia 1,
che potrebbe – a breve- venire a Lavinio per
realizzare uno dei suoi servizi speciali.
Maurizio D’Eramo
Incuria e abbandono:
lo stato della rotonda di Lavinio Stazione
Diversi mesi fa, sul profilo Facebook del
sindaco di Anzio Luciano Bruschini, ho
avuto uno scambio di opinioni con il primo
cittadino riguardo la rotonda di Lavinio
Stazione, contestando quei lavori e quel
progetto. Ma Bruschini mi scalzò sostenendo
che l’opera era stata progettata e finanziata
dalla provincia e che lui e la sua giunta non
erano responsabili di quanto fatto, allora mi
scusai dell’imprecisione. Oggi, dopo tanto
tempo, vengo a sapere che se pur vero che
il progetto e i soldi sono stati stanziati dalla
provincia, il progetto era giunto sul tavolo del
comune che ha dato il suo assenso all’opera
senza presentare soluzioni alternative come
era nelle sue facoltà.
L’area limitrofa alla rotonda è oggi in
completo abbandono, poiché gli interventi
di manutenzione sono alquanto sporadici
se non inesistenti. Chi dei lettori ha mai
percorso a piedi il vialetto che conduce
al passaggio pedonale che attraversa la
Nettunense, sa bene a cosa mi riferisco.
E voi amministratori ci siete mai passati?
Io credo proprio di no perché altrimenti
vi sareste accorti che due persone a stento
riescono ad incrociarsi e che se dovesse
passare una carrozzina il pedone sarebbe
costretto a salire sul prato erboso, se così si
può chiamare visto che a distanza di un anno
quello che era il fiore all’occhiello del progetto
Rotonda Stazione Lavinio è divenuto la
vergogna del quartiere. Qui lo stato di
abbandono e di degrado è tale da far sì che
l’immagine di Lavinio e di conseguenza di
Anzio scenda sotto lo zero.
Caro Sindaco Bruschini e caro assessore
Patrizio Placidi, la zona verde in questione
è in totale abbandono e i paletti che la
delimitavano sono stati in parte divelti. In
pratica cari Signori vi è bisogno di un’urgente
manutenzione altrimenti la riqualificazione
di questo quartiere Zodiaco (come è scritto
sul cartello stradale di via Valle Schioia) non
avverrà mai.
Massimo Casa
Anzio Space
Lavinio - Space
n.40 _ maggio 2012
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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Furti e danneggiamenti ad auto, bici e scooter nel parcheggio della stazione di Villa Caudia
L’ODISSEA DEI PENDOLARI ANCHE
“FUORI” DAL TRENO
PARTE LA RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE TELECAMERE E VIGILANZA
Circa un mese fa, tornando da Roma con
la mia famiglia, alla stazione di Padiglione
ho scoperto con disappunto che le spazzole
dei tergicristalli della nostra auto erano state
rubate. Siamo tornati a casa archiviando la
giornata, peraltro piacevole, come macchiata
da una nota stonata e la storia si è chiusa lì.
In realtà, a quanto sembra, avremmo dovuto
considerarci fortunati: nei giorni scorsi alla
redazione di Anzio-Space è arrivata una
segnalazione: i furti e i danneggiamenti
alle automobili parcheggiate nei pressi
delle stazioni di Villa Claudia e Lavinio
sono all’ordine del giorno, e spesso non si
limitano ai semplici tergicristalli. A quanto
sembra ci sono persone che hanno subito
danneggiamenti anche quattro, cinque volte;
atti che vanno dal vandalismo fine a se stesso
(vetri e fanali rotti) al furto del veicolo. Subire
eventi del genere un numero così elevato
di volte sembra quasi irreale, sembra un
dato da metropoli americana. Al riguardo
i viaggiatori, peraltro già sistematicamente
vessati dalle condizioni di viaggio della linea
ferroviaria Nettuno-Roma, si sono attivati
attraverso una petizione per chiedere alle
istituzioni competenti maggiore sicurezza.
Ma quando si cerca di far valere i propri diritti,
sembra partire il consueto scaricabarile.
Vista la situazione i viaggiatori si sono mossi
attraverso una petizione per chiedere al
comune di Anzio l’istallazione di telecamere
e la formazione di un presidio di vigilanza,
non solo per i parcheggi delle stazioni ma
che copra anche l’interno delle stesse per
monitorare i beni ivi presenti. In fin dei
conti le stazioni sono patrimonio pubblico
e come tale di tutti i cittadini, lasciarle preda
dell’incuria vuol dire danneggiare noi stessi.
Se poi aggiungiamo che quando si torna a
casa dopo una giornata di lavoro, e dopo la
consueta ora, ora e mezza di treno (a seconda
del ritardo), si trova l’auto, lo scooter oppure
la bici danneggiata (quando la troviamo), c’è
di che essere “arrabbiati”.
Per chi volesse firmare la petizione
riguardante la sorveglianza in stazione può
andare sul sito: http://www.petizionionline.
it/petizione/petizione-per-la-messa-insicurezza-delle-stazioni-di-villa-claudiae-lavinio/6549. In periodi come questi, un
“pizzico” di senso civico vuol dire riprendere
in mano quello che è nostro (i nostri spazi,
le nostre libertà) e non rimanere succubi di
un sistema che non riesce a garantire il più
delle volte la possibilità di spostarci come
vogliamo.
Gino Querini
“ Oggi mi sento un po giù!!! Praticamente a terra !!! “
Villa claudia - nei pressi della stazione
Space - Politica
maggio 2012 _ n.40
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di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
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14
Anzio Space
Presenze degli Assessori nelle riunioni della Giunta Comunale nel corso del 2011
(dati desunti dal sito del Comune)
Presenze degli Assessori nelle riunioni della Giunta Comunale nel corso del 2011
mese
febbr.
giorno
18 21
BRUSCHINI LUCIANO
SI SI
ALESSANDRONI ALBERTOSI SI
ATTONI SEBASTIANO (*)
COLARIETI ITALO
SI SI
DEL VILLANO MARCO
NO NO
GARZIA RUGGERO
NO NO
MERCURI GIUSEPPE
SI SI
PERRONACE PASQUALE NO NO
PLACIDI PATRIZIO
SI SI
SUCCI UMBERTO
NO SI
marzo
10 24
aprile
7 15 18 20 30
maggio giugno
5 12
9 16 23 29
luglio
4 14 21 28
agosto settem. ottobre
5 24 29 30
novembre
dicembre
6 18 20 27 10 17 29 15 22 29
SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI SI SI SI SI
NO NO NO SI NO SI NO NO NO SI SI NO SI SI SI SI NO NO SI SI SI SI SI SI NO SI SI SI SI
SI
SI NO SI SI SI SI SI SI NO SI NO SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI SI SI SI SI SI SI
SI SI SI NO SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI SI NO SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI
NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI SI NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI NO NO NO
SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI
NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI SI SI NO NO SI SI SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI NO SI
SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO NO SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI
SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI NO SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
SI
(*) subentrato a dicembre al posto di Garzia
“ANZIO, STORIA DI UN DECLINO E DI UNA POSSIBILE RINASCITA”
Istantanea di una decadenza. L’ultimo censimento fotografa in modo
perfetto e inesorabile il vertiginoso aumento del tasso demografico
di Anzio. Ormai la città neroniana si attesta su cifre da grandi centri
urbani, sfiorando le 60mila unità. Un’esplosione dovuta in parte alla
concentrazione dell’immigrazione e indirettamente favorita dal piano
regolatore voluto dal centrodestra, che ha devastato il territorio dando
vita alla tanto vituperata: “Villettopoli”. Le costruzioni scriteriate degli
ultimi anni hanno arrecato un duplice danno: da una parte il crollo
del valore delle abitazioni (con oltre 7mila appartamenti invenduti),
dall’altra la perdita d’identità dei residenti, che hanno visto scomparire
dinanzi ai loro occhi una città, da sempre sinonimo di eleganza e di
polo turistico di eccellenza. Tutto questo è stato favorito da una classe
politica distante anni luce dalle esigenze reali dei cittadini, anche
perché ad Anzio essere politici equivale ormai ad una professione, ed
essere cittadini assomiglia ad una velata sudditanza.
Il declino della città neroniana è ormai un dato assodato e
non solo una constatazione demagogica: i numeri stanno lì a
dimostrare l’impoverimento generale (la città si sta sempre più
“meridionalizzando”) e l’elevato tasso di disoccupazione. Tutto
questo è accaduto perché il centrodestra ha inseguito con ostinazione
la realizzazione di utopie quali il porto e il casinò (rimaste tali),
tralasciando lo sviluppo delle imprese locali e dell’artigianato. Le risorse
storiche del territorio, quali la gastronomia e le spiagge, resistono
esclusivamente in virtù dell’iniziativa privata di imprenditori tenaci.
Sempre i numeri, implacabili, ci riferiscono che nel 2010 ad Anzio
il tasso di disoccupazione sfiora il 30% nella popolazione giovane,
mentre l’83% dei contratti di lavoro sono precari. Il reddito medio
pro capite è sotto le medie del litorale laziale, ma in compenso i sette
dirigenti comunali attualmente in servizio costano alla comunità oltre
740mila euro annui. La politica affarista degli ultimi anni ha prodotto
danni irreparabili, ma non per questo si può gettare la spugna, a
maggior ragione in questo periodo storico, in cui nei cittadini sta
emergendo una forte domanda di etica e di rigore nei riguardi della
classe politica. Questo è un quadro parziale della situazione, in attesa
di addentrarci nelle possibili soluzioni.
Marcello Bartoli
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TUO!!!!
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Anzio Space
Space - Politica
n.40 _ maggio 2012
Space
/Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Space-Politica
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13
Un focus su problemi di viabilità e possibili soluzioni della strada che porta ad Anzio
LO STATO DI SALUTE DELLA NETTUNENSE
Le soluzioni che suggeriamo sono le seguenti:
-
costruzione di nuove rotatorie all’incrocio con Via della
Fornace e a quello con Via Batteria Siacci;
-
istituzione del divieto di svolta a sinistra su tutto il percorso e
specie nelle vicinanze delle rotatorie, con relativa seria sorveglianza;
-
costruzione di nuove rotatorie su Via dell’Armellino in
sostituzione degli attuali semafori, per rendere questa strada più fruibile
in alternativa alla Nettunense;
-
in alternativa istituire il senso unico sulla Nettunense e su Via
dell’Amellino, verso Anzio sulla prima e verso Roma sulla seconda dal
punto di incrocio con Via della Cannuccia e rientro sulla Nettunense a
Via di Padiglione.
Si è aggiudicata la maglia nera nella sicurezza stradale ed è al primo
posto nell’elenco delle strade più pericolose d’Italia. Stiamo parlando
della Nettunense, la strada statale 207, che collega la zona dei Castelli
Romani con la costa tirrenica del basso agro romano arrivando ad
Anzio e Nettuno. E percorrendola tutti i giorni si può constatare
proprio come il tratto della statale, che “attraversa” in parte il territorio
della città neroniana, sia diventato un “percorso ad ostacoli”. Di certo è
la parte di tale arteria che richiede più tempo rispetto ai 16 chilometri
necessari per arrivare ad Aprilia e qui imboccare la Pontina.
Il motivo di questo ingolfamento deriva dall’enorme aumento
del costruito in tutte le parti di territorio che sono a cavallo della
Nettunense stessa, voluto dal Piano Regolatore Cervellati-BruschiniDe Angelis; l’edificazione ha riguardato sostanzialmente tutte le zone
agricole del precedente piano regolatore e che erano state, con questa
classificazione, salvaguardate.
Le circa 10mila nuove case costruite negli ultimi anni, anche se per
buona parte usufruite come seconde case, per il 40% sono abitate
stabilmente da residenti, altrimenti non si spiegherebbe il vertiginoso
aumento dei residenti di Anzio, giunti ormai a circa 60 mila unità.
Questo fatto comporta che la maggior parte dei nuovi residenti siano
andati ad abitare in zone che hanno proprio nella Nettunense l’asse
stradale di collegamento con tutto il resto del territorio: con i servizi
del centro, le strutture scolastiche, i servizi commerciali di cui i più
importanti si trovano proprio a ridosso o lungo la strada statale 207.
Non solo, ma anche la disciplina del traffico su questa importante
strada è stata abbandonata dal comune, dopo le prime rotonde di
anzio-Colonia e Falasche, a cui la Regione ha di recente aggiunto quelle
di Lavinio Stazione e Padiglione.
Infatti molti sarebbero i possibili provvedimenti da prendere, ma
l’amministrazione comunale è forse presa più dagli impegni di tipo
elettoralistico che probabilmente pagano molto di più che non dallo
studio attento delle possibili soluzioni che salvaguardino la salute, il
tempo e il risparmio dei cittadini. La Nettunense è, come noto, una delle
strade più pericolose d’Italia ed è quindi dovere degli amministratori
pubblici assicurarne la percorribilità senza pericoli. Gli ingorghi che si
creano nelle ore di punta, sempre più frequenti e caotici, fanno infatti
perdere tempo ai cittadini che vi capitano e consumare inutilmente il
carburante ogni giorno più costoso.
Proponiamo queste semplici idee agli organi decisionali del comune,
sperando che qualcuno cominci a riflettere seriamente sul male fatto
al nostro territorio e sui possibili rimedi per ridurre i pericoli. Una
cosa è certa: non è pensabile che su una strada statale così trafficata
tutti possano svoltare dappertutto, che tutte le traverse si immettano
su di essa, che l’accesso a negozi e case sia consentito senza regole. E
infine: asfaltare strade solamente a ridosso delle elezioni è una logica
che impedisce interventi importanti per la vita di tutti i cittadini e per
tutti i giorni dell’anno.
Vito Colagrossi
maggio 2012 _ n.40
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music@space
Space - Cultura
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Space-Politica
Anzio Space
Note di blues e jazz, unite a quelle caraibiche e del reggae per la giovane band
UPPER FLOOR: UNA “RETE” DI SUONI E MUSICA
Ambizione di raggiungere importanti risultati,
ispirazione tratta dai migliori maestri che il
novecento musicale ci ha consegnato, perfetta
sintonia nelle performance. Stiamo parlando
degli Upper Floor, quartetto dirompente che
negli ultimi mesi ha fatto parlare molto di
sé. Il loro sound è un’intricata e composita
rete di suoni, nella quale si posso distinguere
tracce e frammenti del miglior blues ma
anche le influenze caraibiche e sensuali del
reggae e quelle made in USA del jazz senza
farsi mancare alcuni ingredienti di puro e
limpido rock’n’roll. Gli elementi appena citati,
uniti ad una spiccata impronta personale,
frutto delle preferenze stilistiche dei membri
del gruppo e delle tendenze sperimentali che
fluiscono senza inibizioni durante le prolungate
sessioni di prove nella mansarda del bassista,
fanno della band uno degli esperimenti più
promettenti del nostro territorio. Quattro
storie, quattro stili, quattro percorsi diversi, si
incontrano in un progetto che nasce nell’estate
del 2011 e vede come artefici Luca Bernardi al
basso e contrabbasso, Matteo “Elle” Marseglia
al sax tenore, Fabrizio Monteriù alla batteria
e Francesco Siraco che accompagna la sua
voce con una chitarra grintosa e deliziosa allo
stesso tempo. La prima apparizione in pubblico
risale all’11 febbraio 2012 presso la Birreria “Il
Boccale” di Anzio. A questa ne sono seguite
altre, tra cui la più importante, il 10 aprile 2012
al locale “ConteStaccio” di Roma, dove hanno
partecipato al Sonic Waft contest, concorso a
banda nazionale.
La determinazione nel portare avanti il cammino
iniziato poco meno di un anno fa è tanta, come
tanto è l’entusiasmo che il gruppo trasmette
durante i concerti, che via via registrano una
partecipazione sempre maggiore nonché un
progressivo miglioramento qualitativo sotto
il punto di vista tecnico-musicale. Il sound
prodotto è, infatti, di quelli che non stanca
mai, anzi, nelle serate della band è raro che
non venga chiesto il bis più di una volta.
Con pezzi inediti sia in lingua italiana che
inglese gli Upper Floor cercano di districarsi
e distinguersi nella difficile giungla musicale
del Belpaese facendo uso dell’inglese in
ossequio alla lunga e celeberrima tradizione
della musica del ventesimo secolo. Nonostante
si siano affacciati da non troppo tempo nel
panorama, il palco non fa paura agli Upper
Floor. Lo dimostra senz’altro il fatto di lanciare
pezzi inediti, per lo più intrecciando generi
tra loro differenti che non sempre è facile far
incontrare. Nei prossimi mesi è prevista la
partecipazione della band in diverse iniziative
organizzate sul territorio, consigliamo
pertanto ai lettori di music@space di tenersi
Valerio Bruni
pronti e non mancare!
Dal 25 aprile al cinema un’altra opera del genio dell’animazione giapponese
“IL CASTELLO NEL CIELO” DI MIYAZAKI
Dopo 26 anni di assenza arriva nei
cinema italiani “Il castello nel cielo”:
un’animazione di Hayao Miyazaki uscita
nelle sale giapponesi nel lontano 1986.
Anche se datata, né l’animazione né la
trama attualmente risultano scialbe. Il film
ha un andamento imprevisto ispirato ai
“Viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift ed è
ricco di scene d’azione che fanno trattenere
il fiato, come quando Pazu, un giovane
minatore, salva Sheeta, la protagonistachiave
della
storia.
Graficamente
la forma del castello di “Laputa” ha
insieme durezza e morbidezza e la
rappresentazione dei robot è eccezionale.
Così le armi, l’aeronave e l’ornitottero
si conquistano il giusto posto nel cuore
degli spettatori. Di tutte le invenzioni che
costellano il lungometraggio, l’ornitottero
in particolare appare geniale. I cibi
come la carne e il vino risultano gustosi
al solo guardarli. Infine un’appropriata
colonna sonora ha l’e ffetto di aumentare
l’emozione.
La storia viene alla luce con la scena in cui
Sheeta, per sfuggire a chi l’ha catturata,
cade dal cielo come la neve tra le braccia
di Pazu: con questo fenomeno misterioso
comincia l’avventura. L’e sercito del
colonnello Muska sta cercando una pietra
enigmatica tramandata di generazione
in generazione nella famiglia di Sheeta,
discendente del popolo dei Laputa, un
impero leggendario che vola nel cielo
nascosto dalle nuvole. Nessuno crede
alla sua esistenza ma il padre di Pazu un
giorno è riuscito a fotografarlo. Il ragazzo
allora decide di aiutare Sheeta a ritornare
nella sua città e insieme iniziano un
lungo viaggio, inseguiti dall’esercito. A
complicare il tutto, arriva improvviso uno
strambo gruppo di pirati in cui il capo è
una donna, alla ricerca anche loro del
castello di Laputa.
I bambini sognano sempre di poter volare
liberamente nel cielo e nelle animazioni di
Miyazaki possono finalmente realizzare
il loro sogno. Tante sono le protagoniste
che nei lungometraggi di questo grande
genio dell’animazione riescono a volare:
la streghetta Kiki, la principessa Nausicaä
e Chihiro de “La città incantata”. Davanti
alle opere del maestro giapponese persino
gli adulti possono tornare al periodo
dell’infanzia. Ed è anche questo aspetto
una ragione per cui molti “grandi” amano
i film di Miyazaki.
Yoshiro Izumi
Anzio Space
Space - Giovani
n.40 _ maggio 2012
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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I nostri ragazzi tra piccole e grandi difficoltà: dalla scuola al gruppo di amici
IL “TETRIS” DEI GIOVANI:
TRA ROTTURA E RICOSTRUZIONE
Un momento di criticità è un momento di
rottura degli schemi paragonabile all’attimo
in cui un razzo, lanciato verso lo spazio,
si separa da uno ”stadio” ormai divenuto
inutile per proseguire la sua corsa verso il
cielo. Eppure, nonostante gli accuratissimi
calcoli che precedono le partenze e quindi
i cambiamenti, non sempre tutto fila liscio
come era stato previsto, rendendo necessaria
una serie di aggiustamenti in “sala controllo”
per permettere al razzo di continuare la sua
missione.
Nella vita di tutti i giorni i nostri ragazzi
si trovano, in alcuni casi anche più volte
al giorno, in un continuo processo di
rottura e ricostruzione su basi più avanzate:
proprio come nel “tetris”. Questo processo
è normalmente accompagnato da una
certa dose di ansia e di paura difficilmente
verbalizzabile da chi ne è coinvolto. L’entrata
nella scuola elementare, ad esempio, pone
diverse richieste al bambino: stare seduto
per lungo tempo, accettare nuove regole,
interagire con l’altro, tollerare la frustrazione
connessa con il complesso processo di
apprendimento. Non tutti i bambini riescono
ad adattarsi immediatamente, o quanto
meno con gli stessi tempi degli altri: c’è il
bambino che non riesce a stare seduto, quello
che non riesce ad integrarsi, quello che fa
fatica ad imparare, quello che ha bisogno di
un rapporto più diretto ed individualizzato
con la maestra… E in tutti questi casi (ma
non solo) che si rendono necessari gli
aggiustamenti della “sala controllo” (i genitori
e gli adulti di riferimento).
A volte l’ansia e la paura sono talmente intensi
da divenire destabilizzanti: di fronte alle
richieste familiari ed extrafamiliari, il bambino,
tende a reagire costantemente con la paura di
non riuscire, di non essere all’altezza, di non
sapere che cosa fare. Tale ansia si esprime
tanto in una paura che non trova immediato
riscontro nel reale come anche in una
paura specifica e diretta che può riguardare
indifferentemente novità o situazioni in cui il
bambino è chiamato ad una prestazione. C’è
il bambino che dissimula la sua ansia dietro
atteggiamenti da “clown” o eccessivamente
adulti ed iper-responsabili, altri bambini
esprimono il proprio disagio attraverso il
corpo: mal di pancia, mal di testa ecc. La scuola
in quanto luogo di richieste, di rapporti sociali
e soprattutto come primo ambiente estraneo
alla famiglia, è frequentemente il luogo elettivo
ove ansia e paura vengono manifestate. Nei
confronti del mondo adulto davanti alla paura
delle critiche o di un possibile giudizio il
bambino ansioso tende spesso ad ingraziarsi
l’altro anticipandone le richieste e fa continue
domande volte ad ottenere rassicurazione.
Nel gruppo dei pari la paura di “sbagliare” fa
sì che il bambino, non partecipi, o assuma
atteggiamenti “di rottura”. La singola crisi
ansiosa non costituisce un problema, però
quando si stabilisce una costanza di risposte
ansiose occorre affacciarsi in “sala controllo”:
c’è infatti un’ansia sana che fa parte del
gioco della vita e che serve a mobilizzare
risorse, ma c’è anche un’ansia paralizzante
che blocca e determina il ritiro da situazioni
sociali e il disinvestimento da realtà nuove
potenzialmente ansiogene. Saremo lieti di
interloquire con quanti di voi vorranno
condividere la loro esperienza, su Facebook
su PSI.CO Studio… Pomezia… suggerendoci
magari dei temi da trattare.
Luigi Cecchini e Alessandra Pangrazi
Aumenta la disoccupazione: i giovani decisi a lasciare il paese ma anche altrove c’è crisi
RESTARE IN ITALIA
O TRASFERIRSI ALL’ESTERO?
Gli ultimi mesi sono stati segnati da una
profonda crisi economica che ha colpito
tutto il mondo occidentale. In tv e sui
giornali si sente parlare sempre più spesso
di lavoro e disoccupazione, certamente
uno dei problemi più gravi dell’Italia (e
dell’Europa in generale), con le cifre sulla
disoccupazione, soprattutto giovanile, in
pericoloso aumento. Nel febbraio 2012 il
tasso di disoccupazione ha toccato il 10-8
%: il livello più alto dal 1997. Si stimano
circa 24,5 milioni di europei senza lavoro,
di cui più di 17,1 nella sola area euro.
Chiedendo a qualche giovane di Anzio con
meno di 25 anni se, avendone la possibilità,
lascerebbe l’Italia per cercare un lavoro
all’estero la risposta è stata sempre un: “sì”.
I paesi più gettonati? Come al solito Gran
Bretagna, Francia e Spagna (tra i paesi
extraeuropei ovviamente gli Stati Uniti,
pochi hanno azzardato anche paesi esotici
o asiatici). La motivazione pare essere la
convinzione che sia molto più semplice
trovare lavoro in questi paesi. Ma i dati cosa
dicono? Innanzitutto i paesi europei dove
la disoccupazione è minore sembrerebbero
non affascinare molto i giovani (almeno
quelli di Anzio). Medaglia d’oro all’Austria
dove i senza lavoro sono il 4,2%, seguita
dall’Olanda con il 4,9% e Lussemburgo e
Germania dove la percentuale varia tra il
5 e il 6 %. Il nostro Belpaese resta sotto la
media con il 9,3%, percentuale certamente
elevata, ma non molto superiore a quella dei
paesi che sembrano i preferiti dei giovani
nostrani. In Gran Bretagna si sfiora l’8%
di disoccupati, che arrivano addirittura
al 9,5% in Francia, per non parlare della
Spagna a cui va la maglia nera con il
23,6% di persone senza lavoro, superando
addirittura la Grecia che registrava un 21%
nel dicembre 2011. Uscendo dall’Europa,
i sempre amati Stati Uniti non consolano,
anche se dopo l’allarmante superamento
del 9% di disoccupati che aveva fatto
precipitare le borse mondiali si sono
ripresi, la percentuale a febbraio 2012 si
è stabilizzata intorno all’8,3 %. A quanto
pare “tutto il mondo è paese”!
Jessica Quaranta
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maggio 2012 _ n.40
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Mensile di Informazione
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Space-Politica
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LA RICETTA DEL MESE
SPAGHETTI CON BRANZINO
AL MANDARINO
INGREDIENTI
Per 4 persone:
-- 500 g di polpa di branzino
tagliato a cubetti
- 320 g di spaghetti
- 60 g di burro
- 6 olive verdi tritate
- 2 cucchiai di olio extravergine
d’oliva
- 1 dl di vino bianco
- 1 limone
- 1 mandarino spellato
- 1 cipollotto tritato
- zucchero
- prezzemolo tritato
- peperoncino
- sale
PrOCEDIMENTO
Prendete un tegame e rosolate il cipollotto tritato con 50 g di burro e
un cucchiaio di olio. Aggiungete le olive tritate, il branzino a cubetti e
gli spicchi di mandarino spellato e continuate a cuocere per 3 minuti
circa. Aggiustate di sale e sfumate con il vino bianco. Prendete il
limone e tagliatelo a fettine sottili; mettetele a rosolare in una padella
antiaderente con un cucchiaio di olio e 10 g di burro. Cospargete il
limone con lo zucchero e continuate a cuocere a fiamma dolce avendo
cura di girare le fettine di tanto in tanto. Nel frattempo, cuocete la
pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente (seguendo le
indicazioni riportate sulla confezione) avendo cura di conservare
l’acqua di cottura. Versatela nel tegame con la salsa preparata,
aggiungete un mestolino di acqua di cottura che avete tenuto da parte,
una presa di peperoncino in polvere e saltate a fuoco vivo. Cospargete
con prezzemolo e guarnite con il limone glassato.Buon appetito!
Elisabetta Civitan
Anzio Space
Lo sapevi che....
- Per togliere facilmente le squame dai pesci, inumiditeli con
dell’aceto.
- Per una frittura più leggera preparate una pentola piena
d’acqua bollente, non appena gli alimenti fritti sono pronti,
immergeteli per qualche secondo nell’acqua che bolle in modo
da togliere l’olio.
- Per mantenere i biscotti sempre fragranti, nella scatola dove
li riponete, non dimenticatevi di aggiungere 2 zollette di
zucchero: assorbono l’umidità.
- Per montare alla perfezione e più velocemente la panna
montata, usate un recipiente di metallo che avrete lasciato
raffreddare in freezer per alcuni minuti.
- Non mettete mai il cioccolato in frigorifero: si rovina
irrimediabilmente e tende ad assorbire gli odori degli altri cibi.
- Il riso integrale è un alimento delicato, per cui è bene riporlo
in un ambiente areato, al riparo da sbalzi di temperatura e
umidità. Sottovuoto si mantiene a lungo. Una volta aperto,
si può travasarlo in un barattolo di vetro ben tappato, dove
resisterà un mese circa.
- Le carote sono dolci quando l’anima interna è di piccolo
raggio. Per capirlo, basta osservare la dimensione del picciolo.
- I tegami di terracotta sono ideali per cucinare pietanze che
richiedono un calore costante, senza sbalzi di temperatura.
Sono quindi adatti soprattutto per minestre, legumi, sughi e
carni. Le pentole e i tegami in terracotta, quando sono nuovi,
vanno messi prima per 24h in acqua: le pentole di terracotta
sono porose sul fondo, dove sono verniciate, e assorbono
l’umidità quando le laviamo. L’ammollo in acqua permette
alla pentola o al tegame di reidratarsi, poiché durante l’uso a
contatto con la fiamma, si seccano. E.C.
Il 24 maggio dalle 9.00 alle 20.00, una giornata all’insegna della Bellezza Solidale!
CON UNA CERETTA, UN TAGLIO O UN COLORE FAI SOLIDARIETÀ CON IL CUORE!
La Coccinella è lieta di invitarvi a partecipare alla 4° Edizione de
“L’ACCOCCINELLA DAY”., una giornata all’insegna della Bellezza
Solidale!
Quest’anno il servizio di bellezza solidale sarà a 360 grazie alla
collaborazione tra il salone del Parrucchiere Fabrizio Sannino e il Vanity
Center di Emanuela Fois. Giovedì 24 maggio 2012 dalle 9 alle 20potrete
prendervi cura non solo dei vostri capelli ma anche di tutto il vostro
corpo, al primo piano di via XXV Luglio, 49 a Nettuno, vicino P.zza
Regina Margherita.
Sono passati 3 anni da quando il nostro fedele sostenitore Fabrizio ci ha
proposto di mettere a disposizione il suo lavoro e la sua professionalità
donando tutto il ricavato di un’intera giornata lavorativa a favore dei
progetti della Cooperativa Sociale La Coccinella.
Quest’anno Fabrizio ha pensato di coinvolgere nell’iniziativa anche la
sua dirimpettaia Emanuela che gestisce l’elegante centro estetico Vanity
Center. Lei ha accolto l’idea con l’entusiasmo di chi ha voglia di aiutare gli
altri ed è grazie a tale unione che sarà possibile prenotare un’acconciatura,
un taglio, un colore chiamando Fabrizio allo 06.9807148 ma anche una
manicure, un pedicure estetico e/o curativo, una depilazione corpo e/o
viso o una pulizia viso chiamando Emanuela allo 06.9880713
La Coccinella è una Cooperativa Sociale composta da un gruppo di
giovani professionisti impegnati a garantire una casa e soprattutto
protezione, affetto e cure “familiari” a bambini e ragazzi che non hanno
avuto la fortuna di nascere in una famiglia dove crescere serenamente ed
essere amati.
Alzate la cornetta… la solidarietà vi aspetta!
Per maggiori informazioni potete visitare il nostro profilo Facebook
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Space - Donna
n.40 _ maggio 2012
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maggio 2012 _ n.40
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Rubriche
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
DETTI PORTODANZESI
“Che t’ho detto cotica?” si diceva a chi si
offendeva subito al primo accenno di critica.
La cotica (pelle del maiale) è un alimento
molto calorico, pesante, quindi non sempre
gradito.
“Er mughero sordo”, letteralmente: persone
dal muso lungo e finte tonte. Imbronciate,
silenziose ma in realtà molto attente, che ascoltano tutto.
“Nun te sarva manco Gandolfo”, Gandolfo era un importante
medico chirurgo anziate che operò e ‘salvò’ molti residenti. La frase
era rivolta a chi desiderava risolvere un problema per esprimergli
pessimismo sulla sua risoluzione .
“‘Ndò va ciccio va baciccio” dove va uno va l’altro, due soggetti in
cui uno insegue l’altro.
“Barca de chiatto spigni de poppa”, l’imbarcazione alla deriva o in
naufragio va lasciata andare, solo l’armatore e proprietario se ne deve
preoccupare. È un modo di dire che si usa anche per ditte terrestri.
“Che famo?... Famo debbiti e nun pagamo.” Per qualcuno ogni
scusa è buona per non pagare, in questo caso si usava una rima.
“Conti come er due di coppe quando regna denari” nel gioco a
carte della briscola il due è la carta che ha meno valore, se poi si
considera che neanche è una briscola (regnante) ecco che la metafora
si associa ad un uomo senza nessun potere.
“Arco muto” è la falesia a forma di arco dove sono i ruderi della
villa imperiale di Nerone, si definisce muto perché le coppiette di
innamorati vi si imboscavano senza che nessuno ne parlasse.
Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.
amministrato da Pina Salustri e Alessandro Tinarelli
SMS - Space
Anzio-Space dà
spazio ai lettori
Scriveteci un sms al:
“Abito ad Anzio2 in Viale Europa, di
fronte alla palestra Enea’s. Chiedo
a chi di dovere di provvedere a
mettere dei dossi per far rallentare
le auto che si questa via corrono,
fanno sorpassi, incuranti che dai
cancelli o dalla palestra possono
uscire persone visto che è un centro abitato! Dobbiamo aspettare
la tragedia prima che si intervenga? ” Claudio
“Quando cominceranno ad Anzio a mettere pannelli solari su
tutte le scuole e tutti gli edifici pubblici? È tempo di risparmiare!”
Enzo
“Hanno inaugurato la pineta la quartiere Europa! Non hanno
fatto quasi nulla di quello che avevano promesso! Forza casta!
Avanti così. Intanto il mio voto e quello della mia famiglia l’avete
perso già da tempo! ” Paola
“Un’ondata di multe sta investendo Anzio centro anche in zone
sempre tollerate. E’ chiaro che l’ordine è partito dall’alto. Amara
sorpresa anche per noi lavoratori del porto e la piazza” Sandro
n.40 _ maggio 2012
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Ha ispirato poeti e scrittori. Nel risorgimento
è stato scelto come simbolo del Tricolore
CORBEZZOLO
L’ALBERO RISORGIMENTALE
I suoi frutti rossi sono usati anche in cucina. Ad
Anzio il prelibato semifreddo al corbezzolo
Il
corbezzolo
(Arbutus unedo) è
un alberello con un
portamento arbustivo
sempreverde molto
ramificato, che può
raggiungere,
in
alcuni casi, anche
un’altezza di 8 metri. È
un’essenza autoctona
del nostro litorale,
infatti vegeta molto
bene al livello del
mare tra altri cespugli
e nelle leccete come,
ad esempio, quella
presente nella Riserva naturale regionale di Tor Caldara. Il corbezzolo
dà un legno alquanto pesante, ma appena due mesi dopo il taglio può
perdere quasi la metà del proprio peso. Le foglie del corbezzolo sono
di forma ovale lanceolata con margini dentellati e un picciolo corto,
sono larghe tra i 2 e i 4 centimetri e lunghe tra i 10 e i 12 centimetri,
e sono raggruppate sulle estremità dei rami. Hanno una superficie
superiore lucida e coriacea di un verde scuro, che è invece più chiaro
nella lamina inferiore della foglia.
Il corbezzolo fiorisce da ottobre a dicembre e fruttifica nell’autunno
seguente. La pianta, che si trova dunque ad ospitare sia fiori sia
frutti maturi, viene utilizzata spesso a scopo ornamentale nei nostri
parchi e nei nostri giardini proprio per la presenza sull’albero di
tre colori: il rosso dei frutti, il bianco dei fiori e il verde delle foglie.
Questa particolarità ha reso il corbezzolo in epoca risorgimentale un
simbolo del Tricolore, ispirando molti poeti di fine Ottocento, tra cui
il grande Giovanni Pascoli, pervasi da una potente e genuina vena di
patriottismo.
I fiori pendono riuniti in grappoli di 15-20 unità. La corolla del
fiore ha un colore bianco-giallastro o leggermente rosato, mentre le
antere sono rosso scure con due cornetti gialli. I fiori di corbezzolo
sono ricchi di nettare e perciò attirano fortemente le api, se il clima
autunnale non è particolarmente freddo, e da questi fiori si ricava
l’ultimo miele dell’anno, molto prezioso proprio perché non sempre
le api sono ancora attive al momento della fioritura, di conseguenza
non tutti gli anni è possibile produrlo. I frutti, commestibili e dal
sapore gradevole, si presentano come bacche sferoidali carnose e
rosse quando sono maturi, con tubercoli abbastanza rigidi, spessi
qualche millimetro, sulla superficie, e se ne possono ricavare anche
ottime marmellate e liquori. Ad Anzio l’estro culinario ha portato
sulle tavole di alcuni ristoranti un ottimo semifreddo al corbezzolo,
servito chiaramente solo nel periodo autunnale. Nel prossimo
numero di Anzio-Space conosceremo un po’ meglio l’Erica arborea,
un’altra essenza tipica della nostra suggestiva macchia mediterranea.
Filippo Valenti
maggio 2012 _ n.40
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LICENZIAMENTI: UN LAVORO DA TECNICI
di Alberto Stocco, avvocato
Dopo mesi di incertezze ora ci siamo: il
progetto di riforma del mercato del lavoro
del nuovo governo tecnico guidato da Mario
Monti è, finalmente, all’esame delle Camere.
Il testo del provvedimento disegna alcune
interessanti novita’ sulle condizioni di
accesso all’impiego, sui modelli contrattuali
di maggiore utilizzo, ed un nuovo sistema
di tutela in uscita, leggermente piu’ esteso
ma, senza dubbio, minato dalla graduale
o parziale eliminazione di alcune garanzie
di consolidata efficacia (mobilità, cassa
integrazione straordinaria). Misure di
natura tecnica, su cui si puo’ concordare o
dissentire. Altro discorso per le novita’ in
tema di licenziamenti che monopolizzano,
in questi giorni, il dibattito politico ed
economico. E non c’e’ da stupirsene, dal
momento che il governo in carica sta
tentando quello che nessun altro aveva
osato fare: riformare l’articolo 18, ovvero
la norma che stabilisce il diritto alla
reintegrazione in servizio del dipendente
in caso di licenziamento immotivato.
Finora il sistema si è retto su un criterio
preciso: quello della dimensione aziendale.
Poco cambia per le imprese piccole (fino a
15 dipendenti) che godranno ancora di una
sostanziale libertà di licenziare, correndo il
rischio limitato di un indennizzo economico
nel caso di recesso ingiusto. Per le aziende
medio grandi, invece, il sistema sanzionatorio
era notevolmente piu’ pesante, poiché,
nella eventualità descritta, le stesse erano
obbligate a ripristinare il rapporto di lavoro
e a pagare importi spesso cospicui costituiti
dagli arretrati di stipendio decorsi durante
il periodo di causa e da ulteriori indennità
risarcitorie. Ed e’ proprio qui che il nuovo
esecutivo ha deciso di intervenire, rompendo
un equilibrio ultratrentennale, allo scopo
dichiarato di incrementare assunzioni
e investimenti. La soluzione trovata ha
un sapore pilatesco: nella impossibilità
oggettiva, viste le reazioni sociali, di abrogare
totalmente l’istituto della reintegra, il
governo decide di delegare ogni decisione
al magistrato del lavoro. Quindi, nei casi
di licenziamento per cause economiche o
disciplinari, il giudice valuterà caso per caso
la serietà delle motivazioni portate dalla
azienda e, in base a tale indagine, deciderà
se rigettare il ricorso del lavoratore,
condannare l’impresa al risarcimento del
danno o, nei casi di manifesta infondatezza,
alla reintegrazione in servizio. Staremo
a vedere, ma per ora una cosa sembra
certa: con regole cosi’ generiche l’obiettivo
sbandierato di contenimento del
contenzioso difficilmente sara’ conseguito.
Anzio Space
Space - Sport
n.40 _ maggio 2012
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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Quattro partite al termine della stagione: tutto è ancora possibile
ANZIOLAVINIO OBIETTIVO SALVEZZA “DIRETTA”
Continua senza sosta la marcia dell’Anziolavinio
verso la salvezza diretta, ossia senza passare
per la post season che vorrebbe dire giocarsi
le chance salvezza tramite i playout. Al
termine della stagione mancano 4 partite. I
biancazzurri, in questo mese che li separa dalla
fine della stagione, giocheranno per 3 volte tra
le mura amiche contro Pomigliano, Salerno e
nell’ultimo match del 6 maggio contro il Fidene.
L’unica trasferta sarà nella penultima giornata
contro il Marino. Se il campionato finisse oggi,
Guida e compagni sarebbero salvi perché pur
essendo sestultimi e quindi in zona playout, il
distacco dalla terzultima è di 9 punti e, in virtù
del regolamento che recita: “se il distacco tra
sestultima e terzultima è più di 8 punti, non ci
sono playout ma a retrocedere è direttamente
la terzultima”. In questo caso Anzio salvo e
Sant’Elia retrocesso.
Ma come dicevamo, la lotta è ancora lunga, ci
sono questi 4 match che ci diranno se questa
squadra merita veramente di mantenere la
categoria. Ci sarà da soffrire. Importante
sarà sfruttare il fattore campo perché come
sappiamo il pubblico anziate può rappresentare
il dodicesimo uomo in campo e spingere i
ragazzi a conquistare questa salvezza. Negli
ultimi 4 incontri disputati, Gallaccio & co,
hanno raccolto 4 punti, un po’ pochi per la lotta
salvezza visti anche gli avversari che
hanno affrontato. Il primo punto
è arrivato contro l’Astrea, un 1-1
che lascia l’amaro in bocca per le
diverse occasioni sprecate. La rete
del pari è arrivata grazie a Fanelli
al 35 pt. Nei 2 turni successivi sono
arrivate due pesanti ko. Il primo
in terra sarda contro il Portotorres
che dopo il vantaggio anziate
firmato Girometta ha ribaltato
la situazione imponendosi per
2-1. L’altra sconfitta è arrivata nel
match casalingo contro il Budoni,
squadra sarda che non aveva niente
da chiedere a questo campionato
che però è uscita dal Bruschini
con il bottino pieno. 0-2 il risultato
finale con tante polemiche per
l’arbitraggio del sig. Mastrodonato
di Molfetta, mal coadiuvato dai due
assistenti che non ha saputo tenere
in pugno la partita. Ne è scaturita una rissa
finale che ha coinvolto giocatori e dirigenti delle
due squadre. L’ultima partita disputata prima
di andare in stampa è stato un vero spareggio
contro la Monterotondo Lupa. La squadra
di Pochesci precedeva gli anziati di 3 punti. Il
risultato finale ha sorriso ai biancazzurri che
hanno espugnato il comunale di Via Varrone
per 2-1 grazie alla doppietta di Amassoka che
proietta i biancazzurri al sestultimo posto con
36 punti. Siamo al rush finale. Fuori l’orgoglio
portodanzese. Dal campo di battaglia si torna
con la testa del nemico o senza la propria.
Portiamo a casa questa salvezza.
Fabrizio Tirocchi
Campionato di I categoria girone G. Parla De Angelis, presidente del Real Marconi
“LA SQUADRA ci CREDE E SI BATTERÁ FINO ALL’ULTIMO”
Torniamo a parlare del campionato di prima
categoria girone G, ossia il campionato che
vede impegnate quattro “nostre” squadre. A
guidare il girone, solitario e lanciato verso la
vittoria del campionato e di conseguenza il
passaggio in promozione c’è il Lido dei pini,
squadra che sta facendo un ottimo torneo
ed ha un margine di 7 punti sulla seconda in
classifica, una distanza più che rassicurante
considerando che mancano 6 turni alla fine
della stagione. Le altre 3 squadre sono l’Atletico
Nettuno, stabile a metà classifica, la Virtus
Nettuno che ha quasi raggiunto la salvezza
e il Real Marconi, terzultimo a 2 punti dalla
salvezza. È sulla squadra di mr. Tontini che ci
focalizziamo, riportando alcune dichiarazioni
che ci ha lasciato il presidente De Angelis a
pochi giorni dal match contro il Vallemarina:
“anche se andiamo ad affrontare l’ultima in
classifica, ci sarà da lottare perché pur essendo
già retrocessi sono in un buon momento, non
hanno niente da perdere e poi si sa, fare punti
in trasferta non è mai facile. Noi sappiamo il
nostro valore, crediamo nella salvezza che è a
2 punti e quindi andremo lì per vincere. Gran
parte del merito di questo finale di stagione va
dato a mr. Tontini che prepara bene le partite e
riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche dei
giocatori. Nessuna polemica però con il vecchio
mister Lucioli che è una gran persona e un
conoscitore di calcio. L’indomita Pomezia è a
2 punti e permettetemi di esprimere un parere
sulla gara vinta nell’ultimo turno in trasferta
contro il San Biagio, una squadra che non
aveva mai perso in casa. La cosa mi sembra
quantomeno sospetta. Noi però pensiamo alla
nostra squadra, che crede nella salvezza e darà
battaglia fino al termine della stagione”.
Le ultime battute che il presidente ci lascia sono
sul giovane centrocampista Morosini, morto
in campo durante la partita Pescara-Livorno,
e sull’uso dei defibrillatori: “mi dispiace molto
per il ragazzo ma come apprendo dai giornali,
sembra si sia trattato di un problema al cuore
e mi chiedo come sia possibile che i dottori non
se ne siano mai accorti. Per quanto riguarda
l’uso dei defibrillatori sono pienamente
favorevole a patto che vengano fatti dei corsi
specifici per istruire qualcuno ad usarli. Il
massimo sarebbe avere un infermiere, ma va
bene anche qualcuno della società che sappia
usarlo al meglio”. Ringraziamo il presidente
per l’intervista. Il nostro augurio è che la
squadra raggiunga quanto prima la salvezza.
In bocca al lupo.
F.T.
maggio 2012 _ n.40
Space-Lettere a [email protected]
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Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
ARRIVEDERCI ANZIO
lettera al sindaco
Turista, se ad Anzio tu arrivi
e trovi una bella accoglienza
vedrai che nei giorni a venire
la tua permanenza
la vuoi rinnovar.
La spiaggia e il profumo di mare,
pinete con Villa Borghese,
il porto, le navi da pesca,
la gente cortese
ti fanno incantar.
Ci sono pure le belle figliole
che sotto il sole
cantano così:
Arrivederci Anzio,
good bye, ritornerò…
Dalle antiche grotte di Nerone
alla spiaggia dei marinaretti…
La fontana in piazza,
poi ci metti il Casinò.
Arrivederci, Anzio,
ancor ti rivedrò.
Scruto i pescherecci là nel porto,
vedo il grattacielo di Nettuno.
Credo proprio
non ci sia nessuno
come te.
Arrivederci, Anzio!
(parodia da “Arrivederci Roma” di Ferruccio A.)
Gentile Sindaco di Anzio,
volevo informare lei e gli Enti che ci leggono in copia che
oggi 29/03/2012 il Depuratore di Colle Cocchino emana
una bella puzza.
Anche quest’anno (come ogni anno) è iniziata la primavera
e anche quest’anno (come tanti altri anni) è iniziata
puntuale la puzza del Depuratore di Colle Cocchino di
Anzio (RM).
Inizia nuovamente la chiusura delle finestre di casa mia per
non essere sopraffatto dall’olezzo; naturalmente la puzza si
propagherà per tutta l’estate fino a quando non ritornerà il
freddo (quindi con la chiusura delle mie finestre).
Sono molti anni (dal 2009) che faccio presente a lei questo
problema, e come ogni anno il problema viene affrontato
in maniera superficiale, perché non si risolve mai.
Spero di averle fatto un piacere nell’avvisarla della
nauseabonda puzza che proviene dal depuratore, poiché lei
potrà prontamente attivarsi nel risolvere il problema.
Pietro Guerrieri
LETTERA AL DIRETTORE
In qualità di rappresentante del Comitato dei genitori del
Collodi, che vogliono usufruire di un locale per far mangiare i
propri figli a scuola con i cibi portati da casa, mi chiedo come
mai bisogna impegnarci per mesi, perdere tanto tempo, per
ottenere delle cose che credo siano un nostro diritto. Forse solo
perché così facendo intralciamo i piani di coloro che per altro
dovrebbero tutelarci? Forse sperano, con queste difficoltà di
sfiancarci? Ma noi non molliamo, anzi devo dire che più tempo
passa, senza una degna spiegazione da parte di chi dovrebbe
darla e più troviamo, per nostra fortuna, il sostegno da parte di
altri genitori che per un motivo o per un altro, sono costretti a
chiederci appoggio o consiglio, per potersi avvalere di un diritto
che non gli sia imposto.
Credo che tutta questa pubblicità non faccia bene a nessuno,
ma che non si dica che siamo pochi e quindi non contiamo
nulla, perché le istituzioni pubbliche devono tutelare tutti e
preoccuparsi delle loro richieste e dei loro reclami, fosse anche
una sola persona. Credo che servirebbe da parte di tutti un esame
di coscienza, ma capisco che chiediamo troppo.
Comunque sia, siamo arrivati alla primavera e come volevasi
dimostrare sono riusciti a non risponderci e a far passare quasi
l’intero anno scolastico. Complimenti! Un vero plauso per quelle
istituzioni che ci dovrebbero tutelare.
Spero almeno che questo serva ad aprire gli occhi alla gente l’anno
prossimo, quando queste stesse persone verranno a chiederci i
voti alle elezioni. Certe persone dovrebbero imparare ad andare
incontro alle famiglie cercando di fare qualcosa per esse, non
contro di esse.
Voglio concludere dicendo che visto quello che costa oggi la
scuola dell’obbligo, e visto che le famiglie sono sempre più
costrette a portarsi tutto da casa, mi domando che senso ha
dare dei soldi per il fondo cassa? Questi soldi potrebbero
servire in qualche maniera per quei problemi che abbiamo fin
qui esposto.
Lettera firmata
Anzio Space
Space-Lettere a [email protected]
n.40 _ maggio 2012
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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PILLOLE FISCALI
a cura del Dott. Marco Minoccheri
Decreto semplificazioni: deroga al limite di 1.000 euro per l’uso del
contante per i turisti stranieri
Con il D.L. 16/2012 (art. 3, commi 1-2) viene disciplinato che per gli acquisti
di beni e di prestazioni di servizi legati al turismo effettuati presso le imprese
italiane che operano nel settore del commercio al minuto dalle persone
fisiche di cittadinanza diversa da quella italiana e comunque diversa da quella
di uno dei paesi UE ovvero dello SEE, residenti al di fuori del territorio dello
Stato non trovano applicazione le disposizioni in materia di limiti all’uso del
contante (soglia attualmente fissata a 1.000 euro).
La deroga opera solo se il cedente del bene o il prestatore del servizio provvede,
all’atto dell’effettuazione dell’operazione, ad acquisire fotocopia del passaporto
del cessionario o del committente, nonché apposita autocertificazione
attestante che quest’ultimo non è cittadino italiano, né cittadino di uno dei
Paesi UE o dello SEE e che ha residenza fuori del territorio dello Stato. Inoltre,
lo stesso cedente o il prestatore, per non incorrere nella violazione dell’obbligo,
deve versare nel primo giorno feriale successivo a quello di effettuazione
dell’operazione il denaro contante incassato in un conto corrente ad esso
intestato presso un operatore finanziario e consegnare all’operatore stesso
fotocopia del documento di identità del cliente e della fattura o ricevuta
fiscale/ scontrino emesso.
I contribuenti che intendono fruire di questa deroga devono effettuare
apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate secondo le modalità e i
termini che saranno stabiliti con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia.
Agevolazioni fiscali per chi noleggia occasionalmente imbarcazioni da
diporto
L’art. 59-ter del maxiemendamento al DL 1/2012, invece, dispone alcuni
incentivi in favore del titolare persona fisica e dell’utilizzatore a titolo di
locazione finanziaria che noleggiano occasionalmente le imbarcazioni e le
navi da diporto.
È previsto, infatti, in questo caso, che il noleggio non costituisca uso
commerciale dell’unità.
Oltre a disporre quali requisiti debbano possedere i soggetti noleggiatori
(possesso di patente nautica o titolo professionale del diporto), è stabilito che
i proventi derivanti dall’attività di noleggio sono assoggettati a un’imposta
sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali pari al 20%
(l’imposta sostitutiva dovrà essere versata entro il termine per il versamento
a saldo dell’IRPEF). Ciò a condizione che i ricavi non superino i 30.000 euro
annui e sempreché il percipiente lo richieda. I costi e le spese sostenute relative
all’attività di noleggio sono, in questo caso, indetraibili/indeducibili.
Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:
• vivibile e interessante per i giovani
• viva culturalmente
• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio
• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue
Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di
essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Al momento abbiamo tre iniziative:
• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di
Nettuno, info su www.shingle22j.com
• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che
vorremmo costruire.
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Yoshiro Izumi, Melania Maranesi, Gino Querini, Massimo Casa,
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Chiuso in redazione domenica 22 aprile 2012
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La giunta Bruschini
si ricandiderà nel 2013
“Squadrista “che vince non si cambia
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n.40 _ maggio 2012
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TU CHIAMALE, SE VUOI, “TENTAZIONI”…
Il prossimo 4 maggio Anna e Mauro
festeggiano il primo anno di attività del loro
negozio al centro Anteo.
Sono felici, lo si vede dallo sguardo, felici
per la conferma di avere fatto la scelta giusta
quando, anche contro l’opinione di molti
e lo scetticismo di alcuni, hanno voluto
intraprendere un’ennesima sfida. E sì, perché
loro di sfide se ne intendono!
Appassionati di antiquariato e oggettistica,
Anna e Mauro ci raccontano la loro storia
fatta di viaggi in Europa alla ricerca di pezzi
originali che in più di quindici anni hanno
presentato ai clienti di mezza Italia nei
mercatini specializzati.
Anni di “dobbiamo alzarci presto domani,
mi svegli tu?”, “oggi piove a dirotto, che si fa?”,
“signora, prego si avvicini, le mostro questo
splendido orologio, è tedesco!” sempre con
un sorriso per tutti e l’estrema cortesia che è
dote necessaria, ci racconta Mauro, per chi
ha a che fare con tanta gente come noi.
L’ambiente che ci accoglie quando entriamo
li riflette. Un profumo buono, la musica di
sottofondo, lo sguardo si perde tra mille
oggetti dalla zona dedicata all’antiquariato e
l’oggettistica, a quella dedicata alle conchiglie provenienti da mari
lontani, all’alta bigiotteria scelta con molta cura. Ce n’è veramente
per tutti i gusti e per tutte le tasche, dalle deliziose conchiglie
proposte come bomboniere, alla grande pendola olandese
della metà del XIX secolo. Ogni oggetto una storia, ogni storia
un’esperienza vissuta e fatta rivivere, tra ricordi ed emozioni.
I clienti affezionati ritrovano qui Anna e Mauro, quelli nuovi li
scoprono e alcuni entrano perché “sto dando solo un’occhiata,
grazie”. Anna con discrezione si avvicina e chiede se può aiutare
l’uomo che le racconta che è veramente tanto curioso di conoscere
questo negozio di cui tanti parlano. Allora il sorriso di Anna e
Mauro si allarga pieno di soddisfazione anche se il tipo non ha
acquistato nulla e dopo un attento percorso fatto con le mani
giunte dietro la schiena, soffermatosi qua e là, con lo sguardo
compiaciuto esce, salutandoli come un vecchio amico.
bigiotteria oggetti d’epoca conchiglie
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