Carta dei valori e dei principi per un programma di governo di

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Carta dei valori e dei principi per un programma di governo di
CARTA DEI VALORI E DEI PRINCIPI
PER UN PROGRAMMA DI GOVERNO DI RAVENNA
Altavisibilità
Altoprodotto
BassaVisibilità
Scarsoprodotto
Il nostro punto di partenza è rappresentato dall’obiettivo che vogliamo raggiungere e che sarà la
linea guida del programma di governo che discenderà direttamente da essa.
Ogni azione deve essere coordinata e volta al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
La nostra città, ora più che mai, necessita di un forte segnale di discontinuità rispetto al passato.
Intendo essere un candidato sindaco di tutti al di sopra dei giochi politici e sostenuto da una
coalizione con la quale condivido gli stessi obiettivi di fondo.
Vogliamo fare di Ravenna un’eccellenza e un modello di riferimento.
1) La nostra città possiede competenze distintive molto importanti che stanno alla base della casa
che vogliamo costruire. Ravenna possiede nell’insieme un patrimonio irripetibile difficilmente
concentrato in un unico “luogo”: monumentale, culturale, ambientale, ecc.: un patrimonio che di per
sé dovrebbe collocarla in alto in un ipotetico grafico di posizionamento strategico. Dovrebbe cioè
avere un’alta visibilità verso il mondo esterno, nazionale ed internazionale, ed offrire un prodotto
alto in termini di qualità di vita. Oggi non è così. I punti di criticità sono molteplici e tutti di
primaria importanza.
Il nostro territorio rappresenta, nel suo insieme, un forte polo d’attrazione. Gli emblemi della sua
storia devono urgentemente essere recuperati dall’incuria in cui sono stati lasciati. A Ravenna, il
turismo è leva tra le primarie per il rilancio dell’economia in tutto il territorio.
2) Bisogna restituire la città alla sua identità. In questo contesto, giocano un ruolo determinante le
località del forese, le più numerose e policrome tra tutti i Comuni italiani, che non devono essere
abbandonate a loro stesse e impoverite, bensì rafforzate e sostenute, nell’economia, nella viabilità,
nei trasporti, nei servizi, ecc., perché rappresentano un patrimonio fondamentale, parte integrante e
sostanziale della nostra comunità. Ravenna vuole anche dire, per eccellenza, Romagna, entro cui,
affermandone i caratteri storici, geografici, culturali ed economico-sociali, intendiamo valorizzare
la nostra stessa identità.
3) Sono importanti il concetto di senso civico e l’orgoglio del senso di appartenenza al luogo
dove si vive e si lavora. È un valore intangibile e immateriale che può rivelarsi determinante per
l’attuazione di un progetto di alto profilo civico. La giunta comunale si farà carico, nelle persone
dei suoi componenti, di sollecitare e ascoltare, fornendo risposte puntuali, tutte le opinioni e le
considerazioni dei cittadini e delle loro espressioni sociali e imprenditoriali sui punti di forza della
città da valorizzare e sui punti di debolezza da superare, così da impostare provvedimenti e
correttivi utili a far crescere e migliorare la città con l’adesione della sua gente.
4) Nella situazione attuale, ci si prospetta una sfida difficile, ma non impossibile. Un piano di
rilancio attuabile e sostenibile richiede uno sforzo notevole e un tempo di realizzazione non
immediato e non breve. In una ristrutturazione aziendale, per esempio, due sono i passaggi
fondamentali: predisporre un piano di rilancio, analizzando tutte le componenti variabili (interne ed
esterne), e successivamente l’attuazione concreta di quanto predisposto.
Partiremo da un’accurata e approfondita analisi dello stato attuale e di tutte le componenti.
La formulazione di un piano di rilancio, chiamandovi a raccolta le forze migliori della città, sarà il
primo obiettivo della nuova amministrazione che si insedierà nel prossimo giugno.
5) Non è pensabile una ristrutturazione a costo zero. Sarà necessario reperire risorse, e non poche.
Lo faremo attraverso un’organizzazione dei servizi non più dispersiva e confusa, bensì razionale ed
efficiente, anche attingendo ai concetti in uso nelle imprese produttive sane.
La messa in efficienza della macchina comunale libererà importanti e non poche risorse
economiche senza penalizzare, ma anzi migliorando il servizio offerto.
Ridurremo e dismetteremo, gradualmente ma con vigore, le partecipazioni societarie inutili e
controproducenti, che impegnano 400 milioni del patrimonio comunale. Presteremo attenzione, in
modo particolare, ai tanti servizi affidati all’esterno - pari ad un costo di oltre 100 milioni l’anno,
cioè la metà dell’intero bilancio comunale - malgestiti, incontrollati e con un alto prezzo sommerso
pagato alle situazioni monopolistiche, troppo familiari con la politica.
6) Anche per l’economia ravennate la fase recessiva non si esaurirà nel prossimo biennio.
E’ nostro preciso impegno sostenere le attività economiche, tutte le attività economiche senza
distinzione alcuna, con tutti gli sforzi possibili, in un piano coeso e duraturo nel tempo, condiviso
con tutte le parti attrici, e che coinvolga tutto il territorio : dal forese, alla città, ai lidi.
Potremo così escludere un aumento della pressione fiscale locale che, insieme a quella nazionale,
è già fin troppo insostenibile, puntando gradualmente a perseguirne il contenimento.
Comunque, ci atterremo sempre, fattivamente, al parere delle categorie produttive chiamate a
pagare delle imposte sul loro uso migliore ai fini dovuti.
7) Alla base di tutto, poniamo il cambio di passo che più distinguerà la nostra azione di governo: il
recupero del principio di legalità negli atti di governo, di amministrazione e di gestione, come
nei rapporti con i cittadini e con le imprese.
a) Sarà nostro preciso impegno la totale trasparenza: Palazzo Merlato come una casa di vetro,
ogni atto sotto la lente di ingrandimento dei cittadini; b) un’intensa attività di contrasto della
corruzione e l’utilizzo del principio della meritocrazia troppo spesso dimenticata e sacrificata
sull’altare dei clientelismi e dei favoritismi; 3) una task force addetta a stringenti e costanti
verifiche e controlli sulla gestione di tutti i servizi comunali, soprattutto se affidati a terzi. A
tutto ciò presiederà un assessore con alta qualificazione legale. Eliminando ogni contaminazione
pervasiva, se ne avrà un forte ritorno non soltanto sul piano di una buona e rispettata
amministrazione, ma anche del risparmio di spesa in termini di maggiore economicità dei servizi.
8) Problema centrale è senz’altro la sicurezza, un’emergenza vera e propria, senza la quale non
può esserci qualità di vita. Occorre che i cittadini si riapproprino della propria città, che possano
uscire di casa senza l’incubo di cosa trovare al loro ritorno, che possano passeggiare godendosi il
posto in cui vivono. Oggi non è così, ma è indispensabile invertire questa tendenza con ogni sforzo
possibile. Dedicheremo a ciò un capitolo prioritario e importante del nostro programma.
Delinquenza e malavita saranno costantemente nel mirino della nostra azione di governo e di
controllo del territorio.
9) Il mancato sfruttamento delle potenzialità offerte dall’asse portuale e il progressivo
depauperamento del settore industriale stanno impoverendo oltre modo la nostra città .
L’asse portuale va sostenuto e reso competitivo senza mezzi termini e ulteriori indugi o ritardi,
perché è di vitale e di imprescindibile importanza per lo sviluppo di Ravenna.
Imprescindibile è l’adeguamento dei fondali e imprescindibili sono un adeguamento dei
collegamenti, insufficienti e malfunzionamenti. Le infrastrutture sono essenziali per tutte le
componenti della nostra città. Le prospettive di sviluppo economico passano da esse. Da molti anni
Ravenna non ha ottenuto dalle autorità competenti significativi investimenti. Occorre il
potenziamento delle linee ferroviarie. La possibilità di potenziare i traffici ferroviari è stata
gravemente trascurata nel tempo. Tutti questi temi possono essere affrontati con un confronto
aperto e propositivo, ma serrato, non condizionato da sudditanze politiche, verso le autorità di
governo, regionale e nazionale, che detengono, insieme alla competenza, le chiavi delle risorse
da impiegare e delle scelte strategiche da operare, affinché Ravenna non ne sia ulteriormente
ai margini, come da decenni di abbandono.
Le attività produttive troveranno così le condizioni di fondo per potere restare radicate nel territorio.
10) Nella scala dei nostri valori riporteremo ai primi posti, dagli ultimi in cui sono state precipitate
a Ravenna, le persone povere o a rischio di povertà o emarginate, le famiglie che vivono ai limiti
della sussistenza, quelle che soffrono la disoccupazione, quelle a cui viene negato un tetto, gli
anziani e i minori in condizioni di salute e di assistenza non riconosciute. Li riporteremo nella casa
del Comune, da cui, relegandole nell’ASP, sono state sfrattate. Vi riporteremo anche gli alloggi
popolari. Tuteleremo le persone che soffrono per impedimenti della loro persona, abbattendo gli
ostacoli all’espressione piena della loro identità e delle loro abilità.
Non partiamo da zero, avendo idee operative ben chiare su tutti i temi di più forte interesse per il
buon governo della città: i collegamenti stradali e ferroviari, il porto, l’industria, commercio,
artigianato e servizi, l’urbanistica, l’ambiente, il turismo, i lavori pubblici, le politiche per la casa,
l’assistenza sociale, l’immigrazione, ecc. Ma avremo tempo per discuterne nel merito
pubblicamente. Se ne occuperà, per specifiche competenze, professionali più che politiche, e
comunque non per meriti esclusivi di partito, la squadra di governo che stiamo allestendo, essa
pure aperta ad ulteriori partecipazioni.
La nostra macchina di lavoro, piccola in confronto ad altre strapotenti, viene costruita con la
passione di tanta gente semplice che, per il bene comune, chiede di partecipare all’impresa. Ci
vuole tuttavia un uomo “del fare”, un uomo con il brillante excursus manageriale che potete vedere,
allenato a risolvere i problemi. L’ho scelto, raccogliendone la spinta a cimentarsi nella nostra
impresa, nella persona di Mario Fantini. Possiamo chiamarlo, per intenderci, “manager operativo”
del candidato sindaco. Non ha precedenti politici, ma saprà calarsi bene nella pratica.
Mario Fantini
58 anni. Nato e vissuto a Ravenna. Coniugato. Una figlia.
Manager di una multinazionale leader mondiale nei trasporti e
nella logistica commerciale, ne ha esercitato, dal 1980 al 1993,
con una propria azienda, il mandato sull’intera area romagnola.
Richiamato dalla società stessa nel 1998 e fino al 2014, come
consulente aziendale, ne ha condotto in porto il risanamento della
situazione commerciale locale nel frattempo verificatasi. Dal 1994
al 1997, aveva svolto, con un’altra propria azienda, attività di
importazione ed esportazione di abbigliamento e legname. Dal
2014, ha intrapreso una nuova avventura imprenditoriale, a livello
locale, nel settore della metalmeccanica. Il complesso di queste
esperienze ha spaziato a tutto campo nelle aree operativa e
commerciale, nonché dei servizi generali e delle risorse umane.
Cattolico praticante di formazione repubblicana, è da sempre
impegnato a sostegno delle cause di solidarietà sociale. Amante del mare, si divide tra la casa e
l’imbarcazione, tra la famiglia e gli amici.