In Italia mi piace molto il titolo Fiat

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In Italia mi piace molto il titolo Fiat
20
SABATO 30 AGOSTO 2014
Plus24 - Il Sole 24 Ore
N. 626
strumenti per investire
il gestore della settimana
roberto russo
assiteca sim
RobertoRusso, laureato in Economiae
commercio,è amministratore delegato
diAssiteca Sim.
È stato amministratore delegato e
responsabiledelservizio diconsulenza
diCofin SIM, direttore investimenti di
Duemme Sgr, gruppo Mediobanca,
Amministratore delegato
«In Italia mi piace
molto il titolo Fiat»
Target price a tre anni
oltre 15 euro. Tra gli
altri segnalo Gazprom
e Berkshire Hataway
Isabella Della Valle
Dopo un’estate tutto sommato
tranquilla, che cosa si aspetta sui
mercati per i prossimi mesi?
Abbiamo vissuto un’estate dai
due volti, caratterizzata da una correzione dei mercati tra fine giugno
e inizio agosto, complici le tensioni
geopolitiche e alcuni dati macroeconomici sotto le aspettative e da
un recupero delle quotazioni nelle
ultime settimane. Il clima resta positivo e, in particolare, ritengo che
la fiducia riposta dagli investitori
sui titoli di Stato italiani, che oggi
quotano rendimenti ai minimi storici, sia destinata a trasferirsi
nell’ultima parte dell’anno sul nostro mercato borsistico che continua a essere tra i più attraenti al
mondo in termini di differenziale
tra valore intrinseco e prezzi di
mercato dei titoli quotati.
Come mai c’è questa divergenza rispetto agli altri listini?
Il Pil reale italiano negli ultimi 13
anni è invariato mentre l’indice
azionario Ftse Mib nello stesso periodo ha ceduto circa il 50% del suo
valore, caso unico tra i Paesi più industrializzati. Il problema è che la
maggioranza dei gestori italiani
continua a ragionare secondo una
visione orientata al breve termine
che favorisce i movimenti speculativi. Grazie a questo atteggiamento
miope, numerosi investitori esteri
hanno potuto acquistare a prezzi
da saldo partecipazioni in molte società italiane presenti nei settori
chiave dell’economia. Emblematico in questi giorni il dibattito circa
l’ipotetico passaggio del pacchetto
di controllo di Telecom Italia dai
concorrenti spagnoli di Telefonica
ai concorrenti francesi di Vivendi,
il tutto a prezzi inferiori di oltre il
50% rispetto a quanto incassato dallo Stato all’epoca della privatizzazione del 1997.
Qual è la vostra strategia?
La nostra metodologia di investimento è fondata sul principio secondo il quale acquistare un business con uno sconto di almeno il
30% rispetto al valore intrinseco
sia il miglior modo per mitigare il
rischio di subire perdite future. Le
chiavi del successo della nostra
strategia sono la semplicità, la trasparenza e l’assenza di conflitti di
interesse. Ci distinguiamo netta-
mente dall’industria del risparmio
gestito in quanto il nostro servizio
di consulenza prevede la presenza
di soli titoli (azioni e obbligazioni)
all’interno dei portafogli suggeriti;
tutto ciò permette di enfatizzare il
ruolo della nostra attività di analisi
e di affermare il principio sacrosanto dell’assunzione diretta e non delegata di responsabilità nei confronti della clientela.
Che cosa vi piace in particolare
in questo momento?
Il settore bancario italiano. I primi sei gruppi quotati sono stati protagonisti di una forte opera di ristrutturazione dopo le ultime due
crisi finanziarie del 2008 e del 2011
che hanno determinato una svalutazione degli attivi patrimoniali
per oltre 100 miliardi € unitamente
a ricapitalizzazioni per oltre 30 miliardi €. Analizzando il rapporto tra
capitalizzazione e patrimonio netto tangibile (patrimonio netto meno avviamento) delle prime sei banche italiane, pari al 73% rispetto a
un valore medio del 130% riferito alle principali banche europee, ritengo che tale valore sia del tutto ingiustificato alla luce del rafforzamento patrimoniale e del progressivo
recupero di redditività dei nostri
istituti di credito favorito dalla ripresa di valore dei titoli di Stato italiani detenuti in portafoglio e dalle
prossime misure anti crisi poste in
essere dalla Bce che consentiranno
alle nostre banche di raccogliere
nei prossimi due anni circa 130 miliardi di euro da destinare esclusiva-
flash
Attiva nella consulenza
dal 2012
AssitecaSimsvolgeiservizidi
consulenzafinanziariae
negoziazionepercontoterzi;la
societànascenelsettembredel 2012
graziealsodaliziotraAlessandro
Falciai,RobertoRussoeAssiteca
S.p.A.,lapiùgrandesocietàitaliana
indipendentedibrokeraggio
assicurativochehadecisodiinvestire
nelsettorefinanziarioperproporreun
servizioprofessionaleetrasparente.
AssitecaSimadottalametodologia
delValueInvestingilcuiscopoè
determinareil valoresottostantedi
unbusinessoggettodianalisiper
acquistarlosoloconunconsiderevole
scontorispettoalcorrispondente
valoreintrinsecoindipendentemente
dalleoscillazionidibrevetermine
deiprezzidimercatodeititoli.
mente al sostegno di imprese e famiglie.
Cosa suggerirebbe a un investitore che volesse entrare ora sul
mercato e con una media propensione al rischio?
Suggerirei un mix di azioni
(40%) e obbligazioni (60%) privilegiando le azioni bancarie italiane
unitamente ad alcuni colossi nel
comparto industriale nelle aree
Europa e America. Per ciò che riguarda il mercato obbligazionario, dopo aver cavalcato l’onda delle obbligazioni subordinate bancarie italiane che in alcuni casi nel
2013 hanno realizzato performance superiori al 30%, privilegerei i
bond governativi di Italia e Spagna non oltre la scadenza decennale, in attesa di una correzione dei
corporate bond che ora non offrono opportunità interessanti, salvo
alcuni casi specifici.
Come siete posizionati in termini di settori e aree geografiche?
L’Italia è il Paese che privilegiamo perché, al contrario di molti investitori, siamo ottimisti sull’uscita dal ciclo recessivo e confidiamo
nella ritrovata stabilità politica e
nell’interventismo del governo
Renzi. Le misure anti crisi della Bce
sopra citate potranno avere un impatto molto importante sulla crescita della nostra economia. Evitiamo
di investire nei Paesi emergenti e
selezioniamo aziende eccellenti dislocate prevalentemente nelle aree
euro e Usa caratterizzate da un forte grado di sottovalutazione.
Quali sono le società che le interessano di più?
Oltre alle banche italiane mi piace molto Fiat perché Sergio Marchionne è un manager che ha sempre mantenuto le promesse ripagando costantemente la fiducia degli azionisti. Ragionando in modo
conservativo, ipotizzando il raggiungimento al 70% degli obiettivi
del nuovo piano industriale che
punta nel 2018 a 5 miliardi di euro
di utile netto e a 130 miliardi di euro di fatturato del gruppo, sono del
parere che il corrispondente prezzo obiettivo a tre anni del titolo sia
superiore a 15 euro. Mi piace molto
anche Gazprom che, nell’ultimoanno, è stata penalizzata dalle tensioni geopolitiche in Ucraina; il titolo,
a questi prezzi, quota un multiplo
prezzo/utile inferiore a 3 e ha una
capitalizzazione pari al 30% circa
del suo valore patrimoniale. Infine
non posso non citare Berkshire Hataway, la holding di Warren Buffett, che da quasi 50 anni offre ai
propri azionisti un rendimento medio annuo pari al 20 per cento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
responsabiledelRisk Arbitrage Desk
diAbaxbank, gruppo Credem, oltre
ad averericoperto diversi ruolidi
responsabilitàin Caboto Sim, Banca
Mps e Banconapoli& FumagalliSoldan
Sim. Socio Aiafdal 1998, dal 2006 è
relatoredel ValueInvesting Seminar.
RobertoRusso è anche membrodel
consigliodi amministrazione di
Cattolica Partecipazioni S.p.A. e
presidentediAssiteca Crowd S.r.l.,
società autorizzatadalla
Consoba svolgere attività
diequity crowdfunding.
FIAT
Volumi e andamento
Borsa di Milano. Volumi in migliaia
prezzo
volumi
10
100
9
80
8
60
7
40
6
20
0
5
27/08/2013
27/08/2014
maggio con lato alto a 8,37 € e poi
al ritorno sul citato picco di aprile.
Discese sotto 7 € sarebbero invece
un pessimo segnale facendo
temere la ripresa del ribasso degli
ultimi mesi, eventualità che
troverebbe ulteriori conferme con
la violazione in area 6,40 della linea
che sale dai minimi di novembre
2012. Primo supporto in quel caso a
quota 5,96, base del gap del 2
gennaio. (a cura di FTA Online)
Il rimbalzo di Fiat dai minimi di
inizio agosto a 6,26 € non è stato
ancora abbastanza ampio da
archiviare il trend ribassista che il
titolo ha sviluppato dai massimi di
aprile a 9,08 come una pratica
ormai conclusa. A quello scopo
servirebbe il superamento dei
massimi di giugno e luglio allineati
in area 8 €. La rottura di quella
soglia lascerebbe campo libero alla
ricopertura del gap ribassista del 7
I comparable
capitalizz. al
26/8/14 (mln Á)
eps
2014
p/e
2014
9.370
0,4
18,9
7,8
Ford Motor *
65.453
1,33
13
8,8
0,47 Overweight
GeneralMotors*
55.923
2,71
12,8
7,7
0,36 Overweight
8.559 -0,22
Neg.
13,5
Società
Fiat
Peugeot
p/e p/sales consensus
2015
2014 dimercato
0,1 Hold
0,16 Hold
Renault
18.358
6,29
9,9
6,6
0,45 Overweight
Volkswagen
83.107 21,48
8,1
7,3
0,41 Overweight
* dati $; Eps = utile per azione; P/E = rapporto prezzo su utile;
P/Sales = rapporto prezzo su ricavi
fonte: elaborazione di AMF su dati Factset
L’attenzione su Fiat è catalizzata
dall’attesa dei dati definitivi relativi
all'esercizio del diritto di recesso
determinato dalla prossima fusione
che darà vita a Fca - Fiat Chrysler
Automobiles, con quotazione a New
York. Per ora Fiat evidenzia un
rapporto P/e stimato per il 2014
superiore a quelli dei principali
concorrenti, mentre se si
considerano le stime 2015 il multiplo
di Fiat è inferiore alla media del
campione. Il multiplo P/Sales
stimato per il 2014 è inoltre il più
basso fra i gruppi automobilistici
considerati. Il consensus del
mercato esprime un giudizio
positivo, più prudenziale proprio su
Fiat e su Peugeot (quest'ultima in
corso di ristrutturazione).
Il confronto
26/08/2012=100
225
fiat
200
stoxx europe 600
auto & parts e
175
150
125
ftse mib index
100
75
26 /8
3/12
2012
1/3
3/6
2/9
2013
2/12
3/3
2/6
2014
26/8