Scheda Paese: Canada
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Scheda Paese: Canada Settembre 2008 Scheda Paese:Canada QUADRO MACROECONOMICO Tra i dati economici più significativi per il Canada nel 2007, l’apprezzamento del dollaro canadese nei confronti della valuta americana è stato senza dubbio la novità più importante ed al contempo indicativa circa l’andamento dell’economia. Ai primi di marzo 2007, il dollaro canadese era scambiato a 85¢ di dollaro USA (minimo storico nel 2002 con 62¢), con previsioni che indicavano il raggiungimento della soglia di 90¢ a fine anno; invece, nel mese di novembre, il “loonie” ha stabilito un record con una quotazione di $1.10, attestandosi quindi saldamente attorno alla parità, con una correzione di oltre il 20%. Tale apprezzamento, che riflette la solidità dei macroindicatori economici, è il risultato anche di spinte provenienti dal mercato mondiale per le commodities: con l’ascesa dei paesi BRIC (Brasile, Centro Studi Confindustria Marche 2 Scheda Paese:Canada Russia, Cina e India), la valuta canadese ha guadagnato oltre il 70% in 5 anni sul dollaro USA; tasso superato solamente dal Real brasiliano. Le ripercussioni sull’assetto dell’economia canadese del nuovo corso della valuta sono state molteplici ed influiranno fortemente sui risultati del 2008. Il 2007 è stato per l’economia canadese un anno di affermazione importante, non soltanto per la valuta e per i guadagni dei settori legati alle risorse naturali e petrolifere, ma anche per la netta divergenza della performance economica rispetto a quella statunitense. Il Canada ha mantenuto infatti un buon livello di crescita del PIL, anche se inferiore al valore del 3% intorno al quale si era stabilizzato, nonostante i vari fattori che hanno invece influito pesantemente su alcuni settori dell’economia, particolarmente nel secondo semestre. Si può parlare di un Canada a due marce, con risorse e settore terziario a pieno regime, mentre i settori manifatturiero, delle risorse forestali e del turismo sono risultati più esposti alle contrazioni settoriali in atto negli USA. L’economia interna del Canada continua ad operare a pieno regime, come dimostra un recente studio della Bank of Canada, dove è emerso come circa il 50% delle società abbiano difficoltà a soddisfare la domanda, particolarmente nel settore dei servizi; il tasso di disoccupazione è ai livelli minimi (sebbene si preveda un rialzo marginale al 6,1% a causa degli esuberi nei settori manifatturieri) e l’aumento degli stipendi, assieme ad un tasso di inflazione fermo al 2%, determinano una domanda interna sostenuta. Sul versante del credito, un mercato finanziario più attento ha limitato l’espansione degli stessi prodotti finanziari che hanno portato alla crisi negli USA ed in Europa. Inoltre, il mercato immobiliare canadese è in un lungo ciclo di espansione (settimo anno consecutivo) con oltre 200.000 nuove abitazioni costruite e la richiesta di nuovi mutui, in controtendenza con la stasi negli Stati Uniti. A livello del governo federale, il 2007 ha registrato una ulteriore riduzione del già limitato debito pubblico, grazie ad un ennesimo importante surplus budgetario (10.2 miliardi di dollari; rapporto deficit/PIL al 32%), che ha reso possibile, per il 2008, un consistente taglio delle imposte sul reddito, sui profitti aziendali, e dell’imposta sul valore aggiunto, oltre ad importanti investimenti in infrastrutture, trasporti pubblici e difesa. Nonostante i dati di fine anno sull’economia USA abbiano sollevato l’ipotesi di una recessione nel corso del 2008, le stime indicano per il Canada una marginale contrazione della crescita (che si attesterà sul 2%), ma una successiva piena ripresa nel 2009. Tale contrazione dovrebbe riflettersi maggiormente sui settori delle risorse forestali e del legname, oltre al comparto automobilistico (dove è da rilevare che, mentre le “Big 3” Ford, GM e Chrysler Centro Studi Confindustria Marche 3 Scheda Paese:Canada tagliano posti di lavoro e produzione, aumenta la presenza di investimenti di case automobilistiche asiatiche, in particolare Toyota e Honda). Si prevedono inoltre ulteriori incrementi per il settore delle risorse naturali. COMMERCIO INTERNAZIONALE Il Canada si conferma un paese a forte e crescente grado d’apertura, che si avvantaggia della propria ricchezza di risorse prime e che, grazie alle forze di mercato che sostengono i prezzi di queste ultime, si affida e punta alla competitività dei propri beni e servizi ad alto tasso tecnologico. La stessa forza della valuta fornisce importanti opportunità per il mercato delle esportazioni verso il Canada, sia per prodotti di consumo (con crescente enfasi sulla qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale), sia per i macchinari e le attrezzature. Centro Studi Confindustria Marche 4 Scheda Paese:Canada La bilancia commerciale del Canada ha concluso il 2007 con un avanzo di 42 miliardi, in netta flessione rispetto ai surplus segnati negli anni precedenti, ma proseguendo la prolungata serie di risultati positivi, determinati soprattutto da un interscambio fortemente favorevole con gli USA, in contrapposizione a deficit commerciali con la maggior parte degli altri paesi partner. Le esportazioni di prodotti quali petrolio, grano e oro hanno contribuito ulteriormente all’avanzo in virtù dei prezzi elevati delle materie prime sui mercati mondiali; tali aumenti hanno coperto invece un marcato calo nelle esportazioni dell’industria automobilistica. L’apprezzamento del dollaro ha ridotto il valore complessivo delle importazioni ma, in termini quantitativi, le importazioni dagli USA sono aumentate, mentre le esportazioni sono cresciute ad un tasso di circa l’1%, risultando pari al 79% dell’export totale, con un calo significativo rispetto all’84% registrato nel 2002. Lo storico disavanzo con i restanti paesi partner (extra USA) è diminuito: infatti il 2007 ha evidenziato il trend di progressiva diversificazione degli scambi internazionali del Canada, di cui hanno beneficiato i partner Europei e la Cina. Per quest’ultima in particolar modo, il tasso di crescita del fatturato esportato è risultato il più elevato dei Paesi G7, addirittura il 21% su base annua, pari a circa 1,6 miliardi di dollari. L’aumento dell’export di risorse naturali (minerali, metalli e petrolio) verso la Cina è stato accompagnato da un incremento di vendite di beni industriali verso partner Europei: in particolare si distinguono macchinari, velivoli e prodotti dell’alta-tecnologia. Centro Studi Confindustria Marche 5 Scheda Paese:Canada IMPORTAZIONI Tra i primi 10 partner commerciali del Canada, gli Stati Uniti hanno inciso in maniera preponderante sull’evoluzione della bilancia commerciale. Le importazioni canadesi sono aumentate dell’1,28% (pari al 54% delle importazioni totali), mentre le esportazioni canadesi verso gli USA sono calate dell’1,4%, scendendo per la prima volta dal 1995 sotto la quota psicologica dell’80% delle esportazioni totali. Tale calo non si è scostato dal trend generale dell’economia canadese, sempre più attenta a diversificare i propri mercati di sbocco. Sul totale delle importazioni canadesi, che ha superato la soglia del 400 miliardi di dollari, la graduatoria dei paesi fornitori evidenzia la continua ascesa di Cina e Messico, di cui la prima, con un aumento dell’11%, supera i 38 miliardi di export verso il Canada, avvicinandosi a quota 10% delle importazioni totali, mentre il partner NAFTA ha una crescita più contenuta (+7% con 17 miliardi) ed una quota di mercato del 4%. Al di fuori della Cina, la performance dei paesi asiatici è risultata nettamente negativa: il Giappone ha registrato un lieve aumento (0,79%), mentre la Corea del Sud, con la quale il Canada ha in corso negoziati di libero scambio, ha mostrato una flessione del 7%, con crolli oltre il 25% per macchinari, prodotti della siderurgia, plastica ed ottica. Discreta performance invece per i paesi della UE, che nel 2007 hanno costituito il secondo partner commerciale del Canada (dopo gli Stati Uniti), appena a ridosso della Cina per quota di mercato. Le importazioni dalla Germania, quinto paese fornitore, sono aumentate del 3,6%, mentre Regno Unito ed Italia hanno evidenziato guadagni consistenti: nel caso del Regno Unito però, il 40% dell’export è rappresentato da petrolio grezzo, mentre per l’Italia l’aumento è stato registrato su più tipologie di prodotti. L’analisi delle importazioni canadesi per settore evidenzia che le quote dei vari macro comparti, ossia beni industriali, beni di consumo durevoli e prodotti agroalimentari, sono rimaste pressoché invariate, nel contesto di un incremento totale delle importazioni del 2,5%. Il comparto agroalimentare ha però registrato un aumento del 10,59%, per un valore di circa 2,5 miliardi, con guadagni suddivisi su tutte le tipologie di prodotti, freschi e preparati, incluse bevande alcoliche. In tale settore, l’Italia risulta tra i primi 5 paesi fornitori, assieme agli USA, Messico, Cina e Francia. Gli incrementi più importanti sono da attribuire sempre al Messico. Centro Studi Confindustria Marche 6 Scheda Paese:Canada Stabile il comparto dei beni di consumo, in aumento di solo l’1%, con segnali contrastanti all’interno del comparto. In particolare si denota la flessione generalizzata di prodotti di carta, legno gomma e plastica, mentre il settore delle pietre e minerali trainano il comparto ceramiche, pietre e metalli, che registra un incremento dell’8,7%. Per i beni industriali, con un import che ammonta a quasi i tre quarti del totale, stabile il comparto dei macchinari (+0,44%) che si mantiene sopra i 100 miliardi di valore pari ad un quarto dell’import Canadese. Centro Studi Confindustria Marche 7 Scheda Paese:Canada IMPORTAZIONI PER PROVINCIA Dall’analisi dei dati import 2007 emerge che, tra le Provincie canadesi, Ontario e Quebec assorbono il 77% dei beni e servizi importati dal Canada e l’80% dell’import totale dall’Italia. L’Ontario registra un incremento del 3.5% dell’import dal Mondo e del 2,0% dell’import dall’Italia. In Quebec invece, a fronte di un aumento dell’import totale del 2.8%, gli acquisti in Italia sono diminuiti del 5%. Sulla quota residua del 20% di importazioni dall’Italia, British Columbia ed Alberta ne assorbono il 13%, mentre le altre Provincie hanno un peso assolutamente marginale: pur con valori assoluti di non eccessiva rilevanza, l’import della British Columbia registra comunque un trend estremamente positivo (+10%). A ridosso delle 4 province più popolose, importanti incrementi per le province centrali, Manitoba e Saskatchewan, con incrementi del 5,77% e 7,41%. Le economie di tali province, spesso trascurate nel panorama domestico ed internazionale, hanno beneficiato dell’elevato prezzo del grano e dei cereali, oltre alla domanda di alcune materie prime quali l’uranio, di cui il Saskatchewan fornisce il 28% della produzione mondiale. Sul versante atlantico, i dati mostrano l’aumento del 9% per il Newfoundland, in una congiuntura economica positiva riconducibile in parte all’espansione dell’industria petrolifera off-shore. Centro Studi Confindustria Marche 8 Scheda Paese:Canada ESPORTAZIONI Sul versante delle esportazioni, pur registrando un incremento dell’1,88% ed un valore totale prossimo ai 450 miliardi di dollari, il dato maggiormente significativo per l’economia canadese nel 2007 è il calo dell’1,4% delle esportazioni destinate agli Stati Uniti, complici il forte apprezzamento della valuta e la debolezza del mercato interno USA. Il Canada ha aumentato le proprie esportazioni verso quasi tutti i principali partner commerciali, a partire da Regno Unito e Cina che si sono distinti con +30% e +21% rispettivamente ed ha guadagnato terreno anche sul mercato messicano (+11%), con incrementi generalizzati in tutti i comparti. Le statistiche per il mercato UE denotano aumenti molto consistenti per minerali, metalli, petrolio e legname, prodotti dell’agricoltura, e beni ad elevato valore aggiunto. Oltre al Regno Unito, il Canada ha incrementato le esportazioni verso Olanda, Norvegia, Francia, Belgio ed Italia con valori a doppia cifra. Nel 2007 le esportazioni canadesi per macro settore hanno evidenziato un importante aumento per il comparto agroalimentare e per i beni industriali, complici anche le elevate quotazioni di beni quali grano e cereali, petrolio e risorse minerarie, mentre si è aggravato il calo già presente nel 2006 per i beni di consumo. Centro Studi Confindustria Marche 9 Scheda Paese:Canada In particolare, si rileva un calo generalizzato del 10% per l’export di abbigliamento e tessile e di carta, legno, gomma e plastica. Buona performance dei beni industriali, comparto che rappresenta i ¾ dell’export del Canada, in crescita del 4,15%, ed un incremento in valore di oltre 10 miliardi. In questo comparto, il calo di circa il 5% della voce veicoli rispecchia principalmente la congiuntura negativa per l’industria automobilistica e del suo principale mercato di sbocco, gli Stati Uniti. A contrastare tale flessione, le esportazioni di velivoli e del comparto aerospaziale sono aumentate dell’8%, per un valore complessivo di 10 miliardi, mentre si sono riscontrate importanti commesse di piattaforme per l’estrazione petrolifera off-shore, che hanno comportato l’aumento del 40% dell’export per il settore della cantieristica navale, per un totale esportato superiore al miliardo. Centro Studi Confindustria Marche 10 Scheda Paese:Canada ANDAMENTO DELL’INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L’ITALIA Interscambio commerciale bilaterale Italia – Canada (milioni di euro) 2001 Esportazioni italiane Variazione % Importazioni italiane Variazione % Saldo 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2.769 2.578 2.463 2.414 2.421 2.431 2.689 10,0% -4,5% -2,0% 0,3% 0,4% 10,6% 3,0% 1.555 1.241 1.249 1.343 1.391 1.345 1.707 -19,1% -20,2% 0,6% 7,5% 3,6% -3,3% 26,9% 1.023 1.222 1.165 1.079 1.040 1.344 1.063 3.662 3.764 3.822 4.034 4.476 Interscambio 4.133 3.704 Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat L’interscambio commerciale tra i due paesi, nel periodo 2001-2007, è rimasto pressoché stabile con un saldo costantemente positivo per l’Italia. Nel 2007 le esportazioni italiane verso il Canada hanno registrato un aumento del 3% mentre le importazioni sono cresciute di circa il 27%; la bilancia commerciale si è confermata saldamente positiva a favore dell’Italia. Relazioni commerciali Italia – Canada 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 2001 2002 2003 esportazioni italiane 2004 importazioni italiane 2005 saldo 2006 2007 interscambio Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat Centro Studi Confindustria Marche 11 Scheda Paese:Canada Import Export Italia – Canada nel 2007 (valori in euro) Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari, bevande, tabacco Prodotti tessili e dell’abbigliamento Cuoio e prodotti in cuoio Legno e prodotti in legno Carta e prodotti di carta, stampa editoria Prodotti petroliferi raffinati Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metalli e prodotti in metallo Macchine e apparecchi meccanici Apparecchi elettrici e di precisione Mezzi di trasporto Altri prodotti dell'industria manifatturiera Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti Import 233.169.237 196.910.846 61.593.983 7.034.419 1.203.918 47.575.580 245.472.423 43.479.838 70.733.960 10.720.078 6.983.647 394.205.342 82.591.046 135.524.145 159.015.526 6.856.515 3.478.351 Comp. % 13,7% 11,5% 3,6% 0,4% 0,1% 2,8% 14,4% 2,5% 4,1% 0,6% 0,4% 23,1% 4,8% 7,9% 9,3% 0,4% 0,2% Export 18.313.004 1.383.865 433.536.825 189.299.776 147.082.974 11.246.650 36.650.771 176.159.913 243.945.206 66.324.973 163.517.105 166.650.652 650.180.395 159.763.689 156.004.098 147.225.621 1.926.251 Comp. % 0,7% 0,0% 15,7% 6,8% 5,3% 0,4% 1,3% 6,4% 8,8% 2,4% 5,9% 6,0% 23,5% 5,8% 5,6% 5,3% 0,1% Totale 1.706.548.854 100,0% 2.769.211.768 100,0% Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat L’esame dei settori che compongono l’export italiano evidenzia l’importanza del settore agroalimentare (15,7% del totale delle esportazioni italiane) e di quello delle macchine e apparecchi meccanici (23,5% del totale). Seguono i prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali con una quota pari all’8,8% del totale, i prodotti tessili e dell’abbigliamento con il 6,8%, i prodotti petroliferi raffinati con il 6,4% e i metalli e prodotti in metallo con il 6%. Per quanto riguarda le vendite di prodotti agroalimentari italiani, il vino rappresenta il prodotto più importante (bianchi, rossi, spumante e vini a gradazione alcolica più elevata (vini liquorosi)) seguito dalla pasta, dall’olio di oliva, dai formaggi. Tra i beni di consumo, positivo il trend degli articoli ottici, dell’abbigliamento e delle calzature (l’Italia è il terzo fornitore di calzature in Canada, preceduto soltanto dalla produzione low-cost cinese e vietnamita). Con l’economia canadese in ottima salute gli acquisti di beni di lusso attraversano un momento ottimale: aumentano infatti le importazioni di gioielli e pietre per i quali l’Italia si conferma secondo fornitore dopo gli USA. Spinte dalla domanda proveniente dal settore immobiliare in forte espansione, le importazioni di piastrelle italiane (principalmente ceramica smaltata/verniciata) non hanno dato segni di rallentamento; altrettanto positivo il trend di valvolame e rubinetteria di cui l’Italia è il terzo fornitore dopo USA e Cina (i prodotti italiani in questo settore si distinguono per l’alta qualità ed in particolare per la specializzazione d’impiego). Centro Studi Confindustria Marche 12 Scheda Paese:Canada Il settore dei mobili soffre a causa della forte flessione dell’export di sedie e perde quota rispetto alla concorrenza internazionale, soprattutto dei paesi asiatici e degli Stati Uniti. Per quanto concerne i macchinari, i migliori risultati giungono dalle macchine alimentari (principalmente macchine per la produzione di bevande calde e macchine per pastifici e panifici – in virtù della popolarità delle bevande a base di caffé espresso e del pane tipo italiano). Buona anche la performance delle macchine edili e movimento terra (principalmente autocarri a cassone ribaltabile per uso fuori della rete stradale, meglio conosciuti come “dumpers”) che, grazie all’espansione edilizia e agli imponenti sviluppi dell’industria petrolifera, trovano i principali mercati di sbocco in Ontario, in British Columbia ed in Alberta. Le macchine per la lavorazione del legno hanno trovato i mercati migliori in British Columbia, Saskatchewan ed in Manitoba, ma il grosso delle importazioni sono concentrate nei tradizionali bacini della manifattura in Québec ed Ontario. L’Italia resta comunque il 5° paese fornitore in un mercato altamente frazionato, che vede gli USA in testa con una quota del 26,7% seguiti dalla Cina con il 19,5% del totale. Da un’analisi più approfondita, si desume che le nostre esportazioni interessano principalmente le macchine utensili ed in particolare le macchine per “curvare o montare”. L’Italia è inoltre tra i primi esportatori di macchine confezionamento ed imballaggio (principalmente macchine per impacchettare o imballare e macchine per riempire o etichettare) e macchine per la lavorazione della plastica. Le importazioni italiane nel 2007 sono cresciute di circa il 27% ed hanno riguardato principalmente i metalli e prodotti in metallo (nickel, rame, ferro e acciaio) con una quota del 23,1%, seguiti da carta e prodotti di carta stampa ed editoria (grano e polpa di legno per la filiera cartaria) con il 14,4% e prodotti dell’agricoltura (13,7%). Centro Studi Confindustria Marche 13 Scheda Paese:Canada Le Marche Anche con le Marche l’interscambio commerciale nel periodo 2001-2007 risulta pressoché stabile e su livelli particolarmente modesti. Nell’ultimo anno si è assistito ad una flessione delle esportazioni delle Marche verso il Canada pari al 12,6% a fronte di una sostanziale stabilità delle importazioni. Interscambio commerciale bilaterale Marche – Canada (milioni di euro) Esportazioni marchigiane Variazione % Importazioni marchigiane Variazione % 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 74 68 63 58 60 66 57 14,0% -8,1% -7,9% -6,9% 2,2% 9,6% -12,6% 19 12 14 15 12 14 15 4,6% -35,8% -35,8% 11,1% 6,9% -19,2% 17,2% Saldo 55 56 49 44 48 52 43 Interscambio 93 81 77 73 72 79 72 Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat Relazioni commerciali Marche – Canada 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2001 2002 2003 esportazioni marchigiane 2004 importazioni marchigiane 2005 saldo 2006 2007 interscambio Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat Centro Studi Confindustria Marche 14 Scheda Paese:Canada Import Export Marche - Canada nel 2007 (valori in euro) Import Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari, bevande, tabacco Prodotti tessili e dell’abbigliamento Cuoio e prodotti in cuoio Legno e prodotti in legno Carta e prodotti di carta, stampa editoria Prodotti petroliferi raffinati Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali Articoli in gomma e materie plastiche Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metalli e prodotti in metallo Macchine e apparecchi meccanici Apparecchi elettrici e di precisione Mezzi di trasporto Altri prodotti dell'industria manifatturiera Energia elettrica, gas, acqua e altri prodotti Totale Fonte: elaborazioni Centro studi Confindustria Marche su dati Istat Comp. % Export Comp. % 7.963.259 10.318 464.211 0 20.851 244.281 1.704.193 0 944.929 274.988 0 370.649 1.476.453 349.460 21.842 592.574 68.024 54,9% 0,1% 3,2% 0,0% 0,1% 1,7% 11,7% 0,0% 6,5% 1,9% 0,0% 2,6% 10,2% 2,4% 0,2% 4,1% 0,5% 75.721 0 3.213.324 2.671.195 19.182.838 102.367 1.061.971 0 1.612.457 1.911.980 332.266 1.461.833 18.837.391 2.859.456 502.455 3.415.322 14.325 0,1% 0,0% 5,6% 4,7% 33,5% 0,2% 1,9% 0,0% 2,8% 3,3% 0,6% 2,6% 32,9% 5,0% 0,9% 6,0% 0,0% 14.506.032 100,0% 57.254.901 100,0% Le importazioni marchigiane dal Canada sono costituite per il 54,9% da prodotti dell’agricoltura, per l’11,7% da carta e prodotti di carta, per il 10,2% da macchine e apparecchi meccanici, per il 6,5% da prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali. Le esportazioni delle Marche invece si compongono per il 33,5% di cuoio e calzature, per il 32,9% di macchine e apparecchi meccanici; seguono, con quote inferiori al 6%, altri prodotti dell’industria manifatturiera, prodotti alimentari, apparecchi elettrici, prodotti tessili e dell’abbigliamento. Centro Studi Confindustria Marche 15