mercoledì 10 FEBBRAIO 2016 - ore 17,15

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I LIBRI DEL
GRUPPO DI LETTURA DELLA
BIBLIOTECA BENINCASA
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GRUPPO DI LETTURA DELLA
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IL PRANZO DI BABETTE
di Karen Blixen
Karen Blixen (Rungsted, Copenaghen, 1885 - Rungsted 1962). Figlia
dell'ufficiale e scrittore Wilhelm Dinesen, sposò nel 1914 il cugino barone
Bror Blixen-Finecke, da cui divorziò nel 1921. Stabilitasi nel Kenya, vi
trascorse molti anni (1914-31) in una sua piantagione di caffè presso
Nairobi, periodo rievocato nel romanzo del 1937 La mia Africa, da cui
Sidney Pollack ha tratto nel 1985 il film omonimo. Ma il suo nome era già
entrato nel mondo delle lettere nel 1934 quando in America e in Inghilterra
era stata pubblicata, con lo pseudonimo di Isak Dinesen, la raccolta di
novelle Sette storie gotiche (trad. it. 1936), cui seguirono a distanza d'anni Racconti d'inverno
(1942), Ultimi racconti (1957), Capricci del destino (1958) e Ombre sull'erba (1960). Postumi sono
apparsi il racconto Ehrengard (1963) e le Lettere dall'Africa (1978). Riprendendo modi e stilemi del
Romanticismo tedesco, la Blixen unì all'estrema perizia tecnica della scrittura, che tende spesso a
risolversi in arabesco, la ricerca di intrecci e svolgimenti bizzarri, l'amore per il raffinato gioco
narrativo e il gusto del primitivo, dell'esotico e dell'eccentrico.
Il racconto lungo “Il pranzo di Babette” scritto da Karen Blixen nel 1958 e inserito nella raccolta
“Capricci del destino” (l'ultimo libro pubblicato in vita dall’autrice), ha come tema il cibo o
meglio il valore del ritrovarsi conviviale. Il nome di Babette è riconducibile alla celebre figura di
Alice Babette Toklas, scrittrice americana espatriata, che, come Babette, si affermerà come cuoca
in terra straniera, divenendo autrice di un celebre ricettario (Toklas 1954) di cucina francese.
L’inizio del testo ha un tono quasi fiabesco: In Norvegia c’è un fiordo … un paese in miniatura…In
una delle casine gialle vivevano due anziane signore… e procedendo nella lettura ci troveremo di
fronte ad un racconto semplice, costituito da un pugno di eventi, con protagonisti delineati con
tratti essenziali, che però ci porterà al progressivo svelamento di qualcosa di inaspettato, di una
realtà che nel tempo cambia volto e si trasfigura: i valori più alti occuperanno la scena e
grandezza e nobiltà si affermeranno.
"Il pranzo di Babette" è stato tradotto in film da Gabriel Axel, ottenendo nel 1988 l’Oscar per il
miglior film straniero, grazie alla sua trama, alla ricostruzione evocativa del paesaggio, alla
straordinaria bravura di tutti gli interpreti e in particolare di Stéphane Audran, nel ruolo di
Babette, la mitica chef protagonista del libro e del film.
Ha ispirato scrittori e cultori di cinema e di cucina, blog e siti, ha dato il nome a ristoranti famosi e
raccolte di ricette, che hanno valorizzato del testo soprattutto il ruolo svolto dal cibo e dalla
consumazione del pranzo in compagnia capaci di esaltare abilità culinarie, sapori e gusti, sapienti
abbinamenti di vini preziosi e portate ricercate.
Noi però intendiamo privilegiare una lettura che colga il messaggio profondo del testo, e faccia
emergere più che non l’importanza del cibo, quella del riunirsi conviviale per un pranzo condiviso
e dei suoi effetti, con il lento mutamento del comportamento e della vita dei suoi protagonisti.