NEV n. 21 del 21 maggio 2008

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NEV n. 21 del 21 maggio 2008
NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
protestantesimo - ecumenismo - religioni
21 maggio 2008
settimanale - anno XXIX - numero 21
* EDITORIALE: I fantasmi del Sudafrica, di Paolo Naso
* Immigrazione. CCME: “I provvedimenti governativi sono sproporzionati”
* Violenza e disagio sociale/1. Milkau: “No” alla perdita di ogni senso di umanità e di moralità
* Violenza e disagio sociale/2. Maffei: “Una mostruosità il reato di clandestinità”
* Donne. La Federazione femminile valdese e metodista compie 50 anni
* Diritti. A Birmingham (GB) celebrati i 10 anni della campagna per la cancellazione del debito
* Europa 2008. Le chiese scendono in campo per i campionati di calcio
* TELEGRAFO: Notizie in breve
* APPUNTAMENTI
EDITORIALE
I fantasmi del Sudafrica
di Paolo Naso, giornalista e docente di scienza politica alla Sapienza di Roma
Un vento xenofobo soffia sul Sudafrica e in pochi giorni ha già prodotto decine di vittime. Gli episodi
più gravi si sono registrati ad Alexandra e a Johannesburg dove la Central Methodist Church che
ospita un migliaio di immigrati provenienti in massima parte dallo Zimbabwe, è stata presa d'assalto
da una folla di persone determinate a cacciarli dal loro “rifugio” e dalla città. L'intervento della polizia
ha scongiurato il peggio ma è evidente che la situazione rimane tesa. Dai quartieri più poveri e
desolati del Sudafrica, gli stessi nei quali più brutali sono stati gli effetti dell'apartheid, si leva
un'ondata di protesta contro i circa 3 milioni di immigrati provenienti dai paesi più vicini afflitti da
carestie, guerre civili, violenze etniche. Insomma, due disperazioni messe l'una contro l'altra: quella di
chi subisce ancora gli effetti del razzismo di stato dell'apartheid e quella di chi paga l'instabilità
economica e politica di tante regioni dell'Africa.
Ma rispetto ad altre crisi del continente nero, questo caso ha una sua specificità: il Sudafrica è un
paese largamente cristiano, con una maggioranza protestante e segnato da una vicenda - l'apartheid,
il suo crollo e la costruzione di un paese finalmente multietnico - nella quale le chiese hanno svolto
un ruolo di primo piano.
Sono in molti a ritenere che il processo “verità e riconciliazione”, saldamente guidato dal vescovo
anglicano e Premio Nobel per la pace Desmond Tutu, abbia salvato il paese da un bagno di sangue.
Attraverso i tribunali di “verità e riconciliazione”, il Sudafrica è riuscito a fare i conti con la propria
storia e le proprie terribili sofferenze, senza confondere vittime e carnefici, oppressi ed oppressori. Ma
al tempo stesso, in quei tribunali nei quali sono sfilate tante persone per riconoscere i loro errori o per
condividere le loro sofferenze, si è anche costruita una verità condivisa che ha consentito al paese di
guardare con fiducia al suo futuro e di aprire una nuova stagione della sua storia. Finalmente
democratica e multietnica.
In quel processo le chiese, comprese quelle protestanti maggiormente compromesse con la teologia
dell'apartheid, svolsero un ruolo importante: confessarono il loro peccato e si misero al servizio di un
cammino di riconciliazione nazionale.
La crisi di questi giorni propone alle chiese sudafricane una sfida analoga: svolgere un ruolo attivo per
fermare questa brutta “guerra tra poveri” ed adoperarsi per costruire una cultura dell'accoglienza e
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della solidarietà. Lo stanno facendo in queste ore: “Vi prego, vi prego fermatevi. Noi non ci
comportiamo in questo modo. Quelli sono nostri fratelli e nostre sorelle”, implora pubblicamente
Desmod Tutu. “Ci impegniamo a lavorare con le istituzioni e con tutti coloro che vivono nelle aree a
rischio per promuovere la sicurezza e condizioni di vita sostenibili, sia per i sudafricani che per gli
immigrati”, gli fa eco Eddie Makue, segretario generale del Consiglio delle chiese del Sudafrica – un
organismo che raccoglie 26 chiese protestanti del paese, sia bianche che nere - che cita i passi della
Bibbia che sottolineano la “responsabilità dei credenti di mostrare ospitalità agli stranieri e di
proteggere i membri della società più vulnerabili, compresi coloro che arrivano da un altro paese”. Un
altro dirigente del Consiglio delle chiese del Sud Africa, Gift Moerane, ammonisce a non cadere nella
trappola di “trasformare gli immigrati, o qualsiasi altro gruppo altrettanto vulnerabile, in capri espiatori
per i difficili e complessi problemi che essi sono costretti ad affrontare”. “Scontiamo la frustrazione
delle aspettative popolari per una profonda trasformazione e gli effetti di una serie di fattori che hanno
fermato lo sviluppo dei paesi confinanti dove si sono create delle élite che hanno concentrato nelle
loro mani il potere politico ed economico”, commenta un altro pastore sudafricano, Andre Bartlett.
E le chiese non si limitano ad analizzare i problemi. Si attivano, entrano nei quartieri a rischio e
provano a calmare gli animi, a ragionare sugli effetti catastrofici di questa ondata di violenza contro gli
stranieri. Insomma svolgono una preziosa azione di mediazione. Avrà successo soltanto se il governo
saprà rassicurare le fasce sociali dei sudafricani più poveri e disperati, quelle nate e cresciute nelle
township dell'apartheid, se vedranno che il nuovo Sudafrica si fa carico delle loro paure e delle loro
speranze.
Immigrazione. “I provvedimenti governativi sono sproporzionati”
Denuncia della Commissione delle chiese per i migranti in Europa
Roma (NEV), 21 maggio 2008 - Un secco no alle misure speciali per gli immigrati che saranno varate
dal governo italiano nella giornata di oggi, a Napoli. Lo pronuncia da Bruxelles Doris Peschke,
segretaria generale della Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME), in una lettera
inviata al ministro dell'Interno del governo italiano Roberto Maroni.
“Affermiamo che ogni persona merita dignità ed eguaglianza di fronte alla legge” – si legge nella
lettera, inviata per conoscenza anche all'Alto Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa -.
La CCME esprime infatti la sua preoccupazione per una indiscriminata azione repressiva nei confronti
delle comunità romene e rom, giustificata sulla base di alcuni gravi fatti di cronaca degli ultimi mesi:
“E' la corte competente di un paese europeo come l'Italia – scrive Doris Peschke richiamandosi ai
drammatici fatti di cronaca che nel nostro paese hanno coinvolto alcuni rom - che deve stabilire se
una persona è un criminale o meno. Non si può tollerare che un gruppo di persone si faccia scudo
della legge e compia delle incursioni in un insediamento e distrugga le abitazioni. Ci saremmo
aspettati una chiara posizione contro le devastazioni – ha proseguito riferendosi ai raid ed alle
intimidazioni compiute contro alcuni campi nomadi - piuttosto che un discorso generale sulle
‘immigrazioni illegali’. Naturalmente siamo consapevoli che negli anni l'Italia ha ricevuto un grande
numero di immigrati romeni e, tra di essi, molti rom. Ed è possibile che tra di essi ci siano anche dei
criminali, ma questo non fa di tutti i rom dei criminali. Può darsi che alcuni siano entrati illegalmente,
tuttavia sono persone titolari di diritti fondamentali. Possono anche aver commesso una irregolarità,
per la quale sarebbe giusto comminare una contravvenzione. Ma l'attuale discussione
sull'irrigidimento delle leggi sull'immigrazione e sulla detenzione amministrativa a nostro avviso è
sproporzionata. Soprattutto perché questa impostazione sottintende che ogni romeno e ogni rom sia
un potenziale criminale”.
Nella sua lettera al ministro Maroni, la segretaria generale della CCME auspica che, nell'affrontare la
situazione dei rom, il governo italiano prenda in considerazione le raccomandazioni del Consiglio
d'Europa; infine esprime la sua speranza che i responsabili delle violenze contro le minoranze
etniche, registrate nelle scorse settimane, siano portati in tribunale e che il governo italiano risponda
con la determinazione necessaria a dimostrare che tali atti non sono tollerati.
La CCME è un organismo ecumenico con sede a Bruxelles fondato nel 1964 per promuovere il
coordinamento dell'azione delle chiese protestanti ed ortodosse europee sulle politiche migratorie.
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Violenza e disagio sociale/1. “No” alla perdita di ogni senso di umanità e di moralità
Holger Milkau preoccupato per la pericolosa e ingiusta campagna d’odio contro i rom
Roma (NEV), 21 maggio 2008 - Forte preoccupazione per il clima di violenza instauratosi nella
società italiana è stata espressa ieri dal pastore Holger Milkau, decano delle Chiesa evangelica
luterana in Italia (CELI). In seguito ad alcuni gravissimi fatti di cronaca, ma anche in risposta alle
misure per la sicurezza e contro l’immigrazione del governo italiano, Holger Milkau ha dichiarato
quanto segue: “Di fronte a drammatiche violenze come l'uccisione di una ragazza di 14 anni a
Niscemi e di un giovane a Verona, non possiamo più tollerare l'indifferenza, né possiamo limitarci a
riconoscere la nostra impotenza di fronte alla perdita di ogni senso di umanità e di moralità. Come
evangelici luterani, sentiamo allora nostro dovere riaffermare e testimoniare il valore e la dignità della
vita di ogni uomo e di ogni donna, creature a immagine e somiglianza di Dio. Al tempo stesso
denunciamo l'irresponsabilità e la leggerezza con la quale vengono costruiti dei ‘mostri’ sui quali
scaricare le nostre paure e il nostro disagio sociale. Oggi è la volta dei rom contro i quali si è
scatenata una pericolosa quanto ingiusta campagna d'odio che non fa differenza tra una grande
maggioranza di onesti ed una minoranza che delinque. Per questo, come chiesa luterana, soprattutto
nei confronti dei giovani, intendiamo impegnarci con sempre maggiori energie per testimoniare e
promuovere una cultura della vita e della fiducia, nella quale tutti possano identificarsi, sentirsi
gratificati e cristianamente amati”.
Violenza e disagio sociale/2. “Una mostruosità il reato di clandestinità”
La pastora Anna Maffei, sconcertata per il clima di violenza che sta percorrendo la società italiana
Roma (NEV), 21 maggio 2008 - “La violenza di branco dei ragazzi su coetanei. Torture, stupri,
omicidi. La violenza contro i Rom. Gli incendi. Gli sgomberi. La deportazione”: la pastora Anna Maffei,
presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), si dice “sconcertata” per le notizie
che occupano le prime pagine dell’informazione in Italia. Parla di “malattia sociale endemica che sta
esplodendo, cieca, acuta con la complicità delle istituzioni”.
In particolare Maffei si riferisce alle notizie che parlano di violenza pubblica e privata: “Le retate. Gli
arresti di massa. ‘Pulizia’ di Stato. Esseri umani spazzatura. Si è affacciato nel clima di ‘tolleranza
zero’ il reato di ‘clandestinità’: una mostruosità perfino averla concepita! La ‘sicurezza’ è il nuovo idolo
cui si sacrifica tutto, si accantonano le garanzie democratiche, si calpestano i diritti individuali, si
giustificano le ingiustizie e le violenze sommarie. Ci sentiamo sicuri quando cacciamo via il nemico, lo
allontaniamo, lo eliminiamo. Il nemico prende i nomi che servono ai manovratori. Sono i terroristi.
Sono gli extracomunitari. Sono i rumeni. Sono gli zingari. Sono i musulmani. Sono...”.
“Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti”, ricorda questa citazione di Martin
Luther King, Anna Maffei, e conclude: “Il popolo è formato da cittadini. La massa, la ‘gente’, va dove
vuole chi la manovra. Il ‘crocifiggilo’ del racconto evangelico dell’assassinio di Gesù serva da monito
perenne! Noi credenti evangelici crediamo nella verità che rende liberi. Per questo dobbiamo aborrire
il pregiudizio diffuso e accollarci la fatica di un’informazione critica e plurale. Dobbiamo cercare di
capire la realtà che ci circonda con le sue complessità. E’ il momento di credere nella forza creativa
della nonviolenza e cercare ogni possibile alleanza per affermare il principio biblico dell’uguaglianza e
i diritti di tutti e di ciascuno alla vita, al futuro”.
Donne. La Federazione femminile valdese e metodista compie 50 anni
La tappa italiana della “Carovana di donne per la pace”, dall’Africa all’Europa
Roma (NEV), 21 maggio 2008 – La Federazione femminile valdese e metodista (FFEVM) celebra i
propri 50 anni di attività con una giornata di ringraziamento per il cammino comune il 25 maggio a
Torre Pellice (Torino). Alla giornata, con il motto “Non trascurare il dono che è in te” (I Timoteo 4:14),
parteciperà anche una delegazione di donne della Federazione femminile valdese del Rio de la Plata:
in programma un culto curato dalle donne della FFEVM, saluti delle ospiti e una tavola rotonda sul
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ruolo dei gruppi femminili in una chiesa sempre più multietnica (vedi Appuntamenti in questo numero).
La delegazione rioplatense, che starà in Italia dal 23 maggio al 7 giugno, visiterà, oltre alle Valli
valdesi del Piemonte, le città di Trieste, Padova, Roma e Torino, dove incontrerà le unioni e i gruppi di
donne appartenenti alla FFEVM.
Questa visita costituisce anche la tappa italiana della “Carovana di donne per la pace”
(www.caravane.cevaa.org), organizzata dalla CEVAA – Comunità di chiese protestanti in missione. Il
progetto prevede una serie di tappe nell’arco di due anni, partendo a Pentecoste 2007 da Bouznika
(Marocco) per arrivare nell’ottobre 2008 a Neuchâtel (Svizzera), dove si concluderà con l’assemblea
generale della CEVAA. Da una tappa all’altra (Africa, Pacifico, America Latina ed Europa), si
alternano diverse delegazioni di donne, di volta in volta provenienti dal paese precedente, che
portano con sé un rotolo di tessuto, sul quale ogni chiesa visitata può lasciare un messaggio di pace.
Obiettivo della carovana è tessere legami tra donne di diversi paesi e promuovere l’azione delle
chiese per la pace e la riconciliazione.
Antonella Visintin, presidente della FFEVM, ha sottolineato il valore aggiunto della fusione del
progetto CEVAA con le celebrazioni della FFEVM, dichiarando: “Questa visita costituisce in un certo
senso un ‘viaggio di ritorno’, che fa seguito a quello che abbiamo fatto con una delegazione della
FFEVM nel Rio de la Plata nel 2006, per mettere in relazione le federazioni femminili delle chiese
valdesi italiana e rioplatense. Abbiamo accolto con gioia la proposta della CEVAA di inserire questa
iniziativa nella ‘Carovana di donne per la pace’, che ci incoraggia ad essere seminatrici di pace, per
costruire comunità di guarigione e riconciliazione e lasciare tracce di fraternità”.
La FFEVM, costituita come Federazione femminile valdese nel 1958, è divenuta valdese e metodista
in seguito al Patto di integrazione tra le due chiese nel 1975. È formata da quaranta gruppi e unioni
femminili delle chiese valdesi e metodiste in tutta Italia.
Diritti. A Birmingham (GB) celebrati i 10 anni della campagna per la cancellazione del debito
Rapisarda: le chiese come luogo di presa di coscienza dell'ingiustizia
Roma (NEV), 21 maggio 2008 - Il 16 maggio del 1998 nella piazza del Centenario della città di
Birmingham, Gran Bretagna, 70.000 persone formarono una catena umana che circondò
dimostrativamente il Centro conferenze in cui erano riuniti i rappresentanti del G8. Nacque così la
Jubilee Dept Campaign (JDC), la campagna internazionale per la cancellazione del debito dei paesi
più poveri del mondo. A dieci anni di distanza, domenica scorsa alcune migliaia di persone si sono
ritrovate su quella stessa piazza della città inglese per ricordare l'avvenimento, per fare il punto sui
risultati raggiunti e sulle prospettive future della campagna. “In questo decennio abbiamo ottenuto dei
risultati - ha dichiarato Sarah Williams, una delle organizzatrici dell'iniziativa -, ma ancora moltissimo
resta da fare in un contesto economico che continua a penalizzare i più poveri”. Il viaggio verso la
giustizia - “Journey to justice” era il titolo dell'incontro commemorativo di Birmingham – deve dunque
continuare. Molte delle parole d'ordine di dieci anni fa sono state più volte ripetute, a partire dal
riferimento al Giubileo biblico, il concetto che ha ispirato l'intero movimento: secondo il libro del
Levitico, il Giubileo cadeva ogni 50 anni e prevedeva la remissione dei debiti, la liberazione di chi era
finito in servitù perché debitore insolvente, e la restituzione dei terreni ai proprietari originari, in modo
che ogni israelita tornasse a possedere la porzione di terra donatagli da Dio. “Ispirarsi a quelle pagine
bibliche fu anche un rivalutare il ruolo della religione in un panorama mondiale che la vedeva o
marginale o manipolata da fanatismi”, ha dichiarato Stephend Rand, copresidente di JDC, al
settimanale britannico “The Baptist Times”.
L'incontro di Birmingham, che ha avuto come principale oratore l'ex arcivescovo anglicano di Città del
Capo Njongonkulu Ndungane, è stato anche l'occasione per presentare il rapporto “Un lavoro non
portato a termine: dieci anni di cancellazione del debito”. Dai dati del documento risulta che fino ad
oggi i paesi ricchi hanno cancellato 88 miliardi di dollari del debito di 25 nazioni, ma anche che
un'azione internazionale realmente efficace dovrebbe prevedere l'abbattimento di 4000 miliardi di
dollari in 100 nazioni. “Non si tratta di carità, ma di giustizia – ha precisato Rand -. Le nazioni a cui il
debito è stato cancellato sono infatti riuscite a destinare delle risorse per la scuola, la sanità, il cibo; in
pratica per il raggiungimento degli Obbiettivi del Millennio dell'ONU”.
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Di questo stesso parere è il pastore Salvatore Rapisarda, vice presidente dell'Unione cristiana
evangelica battista d'Italia (UCEBI) e coordinatore della campagna italiana “Dimezziamo la povertà”,
legata agli Obbiettivi del Millennio ONU. “La nostra iniziativa e quella della JDC – ha precisato
Rapisarda – nascono dallo stesso retroterra culturale, dalla creazione di un movimento d'opinione
globale che affronta i temi dell'ingiustizia nel mondo e in cui le chiese hanno un posto specifico come
luoghi di presa di coscienza. Rispetto alla cancellazione del debito gli Obbiettivi del Millennio vanno
oltre - individuando dei temi specifici sui quali impegnarsi, come la scolarizzazione, l'HIV/AIDS, la
salute, la mortalità infantile – ma certamente trovano le stesse difficoltà nella realizzazione che resta
ancora molto distante dai risultati prospettati dall'ONU per l'anno 2015”. Per maggiori informazioni
sulle iniziative della Jubilee Debt Campaign: www.jubileedebtcampaign.co.uk
Europa 2008. Le chiese scendono in campo per i campionati di calcio
No alla violenza, sì alla festa!
Roma (NEV), 21 maggio 2008 - L’importante è partecipare. Ma in pace. Si potrebbe riassumere così
l’iniziativa portata avanti dalle chiese cristiane della Svizzera e dell’Austria in occasione dei prossimi
campionati europei di calcio (7-29 giugno) intitolata: “Chiese 2008 - in campo da 2008 anni”. Scopo
delle chiese evangeliche, cattolica e vetero-cattolica svizzere e austriache è quello di promuovere il
“fair play” a tutti livelli: nel calcio come nella società, tra tifoserie come tra fedi diverse. L’idea è quella
di offrire accoglienza ai tifosi giunti da tutta Europa, ma anche spazi di incontro e di svago. Le chiese
vogliono così contribuire ad uno svolgimento il più possibile festoso dell’evento calcistico, contro ogni
violenza. Per tutto il periodo dei campionati e in tutte le città in cui verranno disputate le partite
(Basilea, Berna, Ginevra, Zurigo, Salisburgo, Innsbruck, Klagenfurt e Vienna) è previsto un fitto
programma di eventi: concerti, musical per ragazzi, mostre, celebrazioni ecumeniche, dibattiti, partite
di calcio amatoriali. Il 25 maggio, due settimane prima del calcio d’inizio, è prevista nel Grossmünster
di Zurigo una celebrazione ecumenica che verrà diffusa in diretta TV, presieduta dagli incaricati
dell’Euro ’08 della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES) e della Conferenza
episcopale svizzera, rispettivamente Christoph Sigrist e Stefan Roth, mentre l’oratore principale sarà
il consigliere federale, di confessione evangelica riformata, Samuel Schmid, ministro dello sport.
Tra i tanti dibattiti e tavole rotonde, segnaliamo quella del 24 maggio al “RomeroHaus” di Lucerna,
dove esperti del mondo dei media, della politica, delle chiese e dello sport si confronteranno
criticamente su tematiche quali la violenza negli stadi, il calcio-mercato, l’etica dello sport e il doping,
la dimensione religiosa del calcio. “Chiese 2008” è anche l’occasione per promuovere e rilanciare una
campagna di sensibilizzazione contro la tratta delle donne. In tutte le città si svolgeranno raccolte di
firme per la petizione “Più protezione e diritti per le donne vittime delle tratta”. Di segno più ludico
invece la partita di calcio che si svolgerà il 27 maggio a Köniz, vicino Berna: in campo scenderanno il
Football Club Religioni (squadra interreligiosa, composta da rabbini, imam, preti e pastori) e il Football
Club Consiglio Nazionale (composta da deputati e senatori). In quella occasione l’ex consigliere
federale Adolf Ogi interverrà sul tema “Il calcio come fattore di pace”. La serata si aprirà con una
riflessione del pastore Thomas Wipf, presidente della FCES, del Consiglio svizzero delle religioni,
nonché della Comunità delle chiese protestanti in Europa. Informazioni http://www.kirche08.eu/.
TELEGRAFO
(NEV) - “I valori condivisi nell'Europa che cambia” è il tema dell'incontro interreligioso europeo che si
svolgerà a Rovereto (Trento) dal 22 al 25 maggio. Organizzato da Religioni per la pace - Europa e
dalla Fondazione Opera Campana per i caduti, l'incontro vedrà la partecipazione di 250 tra leader
religiosi, politici e attivisti della società civile per discutere di valori e responsabilità comuni in vista di
una società europea che cambia e che possa essere percepita come una casa comune dalle sue
diverse componenti. In particolare, si vogliono mettere in dialogo le esperienze delle diverse religioni
presenti in Europa e le istituzioni civili su temi quali la coesione e la sicurezza sociale, la disparità
economica, la cooperazione interculturale, l'educazione alla coesistenza pacifica tra religioni, i diritti
umani, l'immigrazione e i movimenti di popolazione interni all'Europa. Tra gli oratori, l'imam Yahya
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Pallavicini della Comunità religiosa islamica (COREIS), Katherina Karkala-Zorba del Comitato
direttivo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Sheik Ibrahim Mogra del Comitato per le
relazioni interreligiose del Consiglio musulmano di Gran Bretagna, Ulrich Bunjes della IV Direzione
generale, educazione cultura e tradizione del Consiglio d'Europa. Gli incontri si terranno presso il
Museo di arte moderna e contemporanea (MART) e il Centro pastorale “Beata Giovanna”. Per il
programma completo: www.rfp-europe.eu
(NEV/LWI) – In occasione del 60° anniversario dello stato di Israele, la Federazione luterana
mondiale (FLM) si unisce “nel celebrare la sopravvivenza e la fioritura del popolo ebraico dopo secoli
di esilio e dopo il genocidio della Seconda guerra mondiale”, riconoscendo al contempo la pesante
responsabilità delle chiese luterane nell'aver assunto in passato un'attitudine antisemita
e
discriminatoria nei confronti degli ebrei. La lettera di Noko, sottolineando che gli anniversari sono
occasione di riflessione e rinnovamento, ha espresso preoccupazioni per il conflitto israelopalestinese che ha visto approfondirsi divisioni, esclusioni e violenze. Solo un dialogo che non
escluda nessuno può portare alla pace, ha sottolineato Noko, che ha affermato come il rifiuto di
Israele di parlare con il partito palestinese di Hamas e il rifiuto di Hamas di riconoscere lo stato di
Israele portano nello stesso “vicolo cieco”. Noko ha quindi auspicato che la comunità internazionale
possa sostenere e incoraggiare gli sforzi di pace nell'area e che “nessun altro anniversario di questa
data possa trascorrere senza una pace giusta in Terra Santa”.
(NEV/BWA) – Un'unità operativa del Baptist World Aid (BWAid) Rescue24, l'agenzia di soccorso e
sviluppo dell'Alleanza battista mondiale (ABM), ha ottenuto un visto per entrare in Myanmar. Il gruppo
di soccorso è attualmente a Yangon, la più grande città del Myanmar e una delle aree colpite dal
ciclone Nargis all'inizio di maggio. Insieme ai partner locali, gli operatori del BWAid stanno fornendo
assistenza in cinque campi dove sono sfollate circa 15mila persone. Al momento gli aiuti consistono
soprattutto nel fornire acqua potabile, generi alimentari e sanitari, coperte; obbiettivo di lungo termine
è invece la costruzione di nuove case, ognuna delle quali avrà un costo compreso tra i 125 e i 500
dollari. Il prossimo 24 maggio, il gruppo di soccorso parteciperà a Bangkok a un incontro della ABM
per decidere ulteriori strategie. Alla raccolta fondi per il Myanmar aperta dall'ABM ha aderito anche
l'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI), www.ucebi.it.
(NEV) – Con un comunicato stampa dello scorso 16 maggio, firmato dal presidente Giancarlo
Giovine, la Federazione delle chiese evangeliche in Liguria e nel Piemonte meridionale (FCELP) ha
comunicato che “i pastori delle chiese ad essa aderenti e la pastora della chiesa evangelica luterana
(aderente alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia) hanno declinato l'invito a partecipare
alla celebrazione eucaristica presieduta da Benedetto XVI in programma in piazza della Vittoria
domenica 18 maggio”. La FCELP, nel ringraziare per l’invito, ha rimarcato “la necessità di rafforzare il
dialogo, il confronto e il lavoro ecumenico fra le chiese cristiane con chiarezza e nel rispetto
reciproco, in spirito di comunione e di fratellanza. Ciò può avvenire – continua il comunicato - nei
luoghi e nei momenti opportuni e non in un'occasione come quella della visita pastorale di Benedetto
XVI, in cui viene esaltato ed enfatizzato da parte della Chiesa cattolica il primato pontificio,
fondamentale, anche se non unico, elemento di divisione all'interno dell'ecumene cristiana”.
(NEV/ENI) – Si svolgerà dal 4 al 10 giugno prossimo, coinvolgendo chiese e associazioni
ecclesiastiche di oltre 100 paesi del mondo, la “Settimana di azione internazionale delle chiese per la
pace in Palestina ed Israele”. Indetta dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), la Settimana è
sostenuta anche dalla cattolica Pax Christi internazionale. Molteplici sono le iniziative previste:
celebrazioni ecumeniche e interreligiose per la pace, scambio di lettere tra bambini di diversi paesi
del mondo e i loro coetanei palestinesi ed israeliani, incontri con autorità civili e politiche. Domenica 8
giugno in tutte le chiese aderenti sarà letta una preghiera scritta dai rappresentanti delle chiese di
Gerusalemme: “Nella terra che tu, Signore, hai fatta santa – recita la preghiera –, liberaci dall'odio e
dall'assassinio. Libera l'anima e il cuore di israeliani e palestinesi da questo peccato”. Sulla Settimana
è intervenuto Yusef Daher, segretario esecutivo dell'Inter-Church Centre di Gerusalemme che ha
dichiarato: “L'azione internazionale delle chiese è un importante incoraggiamento per le chiese locali
nella loro lotta per la libertà e per la dignità umana”.
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(NEV) – Si apre domani a Luserna San Giovanni, nelle Valli valdesi del Piemonte, la rassegna
cinematografica sull'adolescenza “La nostra zona 2008”. Organizzata dalla Comunità alloggio Uliveto,
comunità per minori gestita dalla Chiesa valdese, la rassegna prevede come primo evento il filmspettacolo teatrale “Voi cavalieri vagabondi”, realizzato dalla Compagnia del Pratello di Bologna,
costituita da ragazzi dell'Istituto penale minorile del capoluogo emiliano, giovani di comunità di
recupero per minore e studenti liceali. Alla rassegna è collegato il concorso “Giovani corti – Premio
Claudia Jalla”, dedicato a soggetti di cortometraggi sul tema “La nostra adolescenza”, ideati da gruppi
di ragazzi e ragazze tra i 12 e i 20 anni. La giuria, composta da ragazzi della Comunità alloggio
Uliveto, ha selezionato i tre gruppi finalisti che dal 12 al 15 giugno prossimo realizzeranno un
cortometraggio basato sui rispettivi soggetti. Informazioni: www.diaconiavaldese.org
(NEV/Notizie Avventiste) - “Gioventù senza tabacco” è il tema della prossima Giornata mondiale
senza tabacco che, per iniziativa dell'Organizzazione mondiale della salute (OMS), si celebrerà in
tutto il mondo il prossimo 31 maggio. Per l'occasione la chiesa avventista e l’Associazione avventista
per lo sviluppo e il soccorso (ADRA) offrono i loro servizi per far conoscere nelle chiese e nelle scuole
i pericoli del tabacco. Secondo i dati dell'OMS, il tabacco provoca quotidianamente la morte di 15.000
persone che hanno iniziato a fumare prima dei 21 anni. Inoltre, il 25% dei fumatori inizia a fumare la
prima sigaretta all’età di dieci anni. “L’obiettivo principale delle industrie del tabacco, secondo le
inchieste, è quello di spingere milioni di bambini a divenire consumatori di tabacco – ha dichiarato
Charles Sandefur, presidente di ADRA -. Per questo è necessario non solo far conoscere i pericoli del
tabacco nel mondo, ma anche preservare i nostri figli dagli attacchi delle industrie”.
(NEV/ASianews) - Cattolici e protestanti cinesi sono impegnati ad offrire sostegno economico,
donazioni di sangue e preghiere per le vittime e i sopravvissuti al terremoto nel Sichuan. La Amity
Foundation, un’organizzazione protestante da anni presente in Cina, poche ore dopo il terremoto
aveva già dislocato un gruppo di aiuto a Chengdu, capitale del Sichuan, per iniziare operazioni di
soccorso distribuendo medicine, cibo, acqua, coperte e tende. Gruppi di giovani cattolici sono giunti
giorni fa nella città di Dujiangyan - nota per il crollo delle scuole che ha causato la morte di almeno
600 giovani e bambini - per aiutare nella distribuzione degli aiuti. In prima linea anche la Caritas di
Hong Kong, da decenni già impegnata nell’aiuto allo sviluppo di molti villaggi in Cina.
(NEV) – Si apre con l'editoriale “Scuotiamoci!” a firma del direttore Paolo Moretti, il numero di maggio
de “Il cristiano”, mensile di edificazione e informazione. In sommario, articoli e studi sulla chiesa nel
Nuovo Testamento, omosessualità, l'Epistola agli Ebrei, sofferenza. Completano il numero le sezioni
“In missione”, “Pagine giovani” e “Notizie dalle Assemblee”. Il cristiano, via del Campo della Fiera 16,
52031 Anghiari (Arezzo); www.ilcristiano.it
(NEV) – E' dedicato alla “Bioetica, opportunità e problematiche”, il servizio di copertina de “Il
messaggero avventista”, mensile dell'Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno,
diretto da Giovanni Leonardi. In sommario, un editoriale del direttore “Tempo di riconciliazione”,
scheda biblica sullo Spirito Santo, notizie dalle istituzioni avventiste, brevi dal mondo. Completano il
numero le rubriche “Parliamone insieme”, “Dillo al mondo”, “Essere chiesa” e “Vita di chiesa”. Il
messaggero avventista, via Chiantigiana 30, Falciani, 50023 Impruneta (Firenze).
APPUNTAMENTI
SONDRIO – Giovedì 22, lettura ecumenica del libro di Rut, a cura di Battista Rinaldi e Katharina
Kindler. Alle 17.30 in via Malta 16.
LUSERNA SAN GIOVANNI (Torino) – Giovedì 22, per la rassegna cinematografica sull'adolescenza
“La nostra zona 2008”, la Compagnia del Pratello di Bologna invita al film-spettacolo teatrale “Voi
cavalieri vagabondi”. Alle 21 presso la Sala Albarin, via Beckwith 49.
8
ARICCIA (Roma) – Venerdì 23, il Movimento internazionale della riconciliazione (MIR) invita al
convegno “Dalla legge razziale al diritto umano. Il nostro mondo, il nostro paese di fronte alla
convivenza delle differenze”. Intervengono Lia Tagliacozzo, Gianluca Polverari e Paolo Naso;
introduce Ilaria Ciriaci. Alle 17.30 presso la sala Maestra di Palazzo Chigi.
TORINO – Venerdì 23, il Centro evangelico di cultura “Arturo Pascal” organizza l'incontro “La
speranza affidabile. Sull’enciclica 'Spe Salvi'”. Intervengono Daniele Garrone e Roberto Repole;
modera Eugenia Ferreri. Alle 18 presso la Casa valdese, corso Vittorio Emanuele II 23.
ROMA – Venerdì 23, per il ciclo “Lettura pubblica e integrale della Bibbia”, incontro con il biblista Jean
Louis Ska. Alle 19.30 presso la chiesa di S. Lucia del Gonfalone, via dei Banchi Vecchi 12.
SONDRIO – Venerdì 23, il Centro evangelico di cultura invita alla conferenza “Come sopravvivere alla
perdita di un amore”. Ne parlano Antonio Di Passa ed Enrico Cazzaniga. Alle 21 in via Malta 16.
MILANO – Sabato 24, per il ciclo “Che cercate? (Giovanni 1:38). Lettura ecumenica della Parola”,
organizzato dal Consiglio delle chiese cristiane, incontro con Gianni Genre. Alle 18 presso San
Gottardo al Palazzo Reale, via Pecorari.
TORRE PELLICE (Torino) – Domenica 25, giornata per i 50 anni della Federazione femminile
evangelica valdese e metodista (FFEVM) dal titolo “Non trascurare il dono che è in te (1 Timoteo
4:14)”. Interventi, tra le altre, di Fernanda Comba, Margherita van der Veer, Paola Nisbet. A partire
dalle 9.30 presso il tempio valdese, via Beckwith.
BARI – Lunedì 26, il Gruppo ecumenico invita all'incontro con Ruggero Lattanzio sul tema “Il
messaggio di Martin Luther King”. Alle 19.30, cappella di S. Colomba, via S. Francesco d'Assisi.
MILANO – Martedì 27, per il ciclo “Io sono... L'identità di Gesù nel vangelo di Giovanni”, organizzato
dal Centro culturale protestante e dal Centro culturale “S. Fedele”, Romano Madera e Gianfranco
Bottoni intervengono sul tema “Io sono la vera vita. Giovanni 15:1-11”. Alle 20.30 presso la sala
attigua alla libreria Claudiana, via Francesco Sforza 12a.
ROMA – Mercoledì 28, la Casa della memoria e della storia e l'Assoziazione nazionale ex deportati
politici nei campi nazisti (ANED) invitano all'inaugurazione della mostra, patrocinata dalla Tavola
valdese e dalla Facoltà valdese di teologia, “Oltre quel muro. La Resistenza nel campo di Bolzano
1944-45”, a cura di Dario Venegoni e Leonardo Visco Gilardi. Intervengono Aldo Pavia, Dario
Venegoni, Rosario Militello e Mirella Stanzione. Alle 17.30, via S. Francesco di Sales 5.
TELEVISIONE – Lunedì 26, su RAIDUE alle 9.30, la rubrica “Protestantesimo” manda in onda la
replica della puntata con l'editoriale “Cosa i protestanti italiani chiedono al nuovo Parlamento” e i
servizi “Il Sinodo luterano e la sua diaspora” e “La Fiera del Libro di Torino”. Le trasmissioni sono
disponibili sul sito della RAI, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv041.asp
RADIO – Ogni domenica mattina alle 7.30, su RAI Radiouno, “Culto Evangelico” propone una
predicazione (25 maggio, predicatrice Dora Bognandi), notizie dal mondo evangelico, appuntamenti e
commenti di attualità. Le trasmissioni possono essere riascoltate collegandosi al sito di RAI
Radiouno, attraverso il link alla pagina www.fedevangelica.it/servizi/ssrtv031.asp
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