Turchia: Erdogan il dittatore
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Turchia: Erdogan il dittatore
7 SETTIMANALE שבועון SHALOMשלום EBRAISMO INFORMAZIONE CULTURA Turchia: Erdogan il dittatore Al via in Israele gli Europei di calcio under 21 FOCUS 2 3 SIV AN 5 7 7 3 S A B A T O G I U G N O 01 Nuovo capo della Polizia: la comunità Ebraica di Roma augura buon lavoro a Alessandro Pansa Israele: accordo su servizio militare per ultraortodossi A “L a Comunità Ebraica di Roma si congratula con Alessandro Pansa per il prestigioso incarico da poche ore conferitogli. Il neocapo della Polizia di Stato si insedia a poche settimana dalle scomparsa di Antonio Manganelli, suo predecessore che ricordiamo con rispetto e commozione. L' augurio migliore che possiamo fare a Pansa é continuare sulla scia dell' ottimo lavoro compiuto in questi anni non sempre facili. Lo sottolinea in una nota il Presidente della Comunità Ebraica, Riccardo Pacifici. ''Come ebrei romani conosciamo da vicino il lavoro che il Corpo svolge quotidianamente e siamo grati per l' impegno nella difesa delle istituzioni ebraiche. Se viviamo oggi in sicurezza - rileva Pacifici - lo dobbiamo anche a tutti quegli agenti che vigilano e proteggono le nostre sinagoghe, le nostre scuole e ogni altro luogo di culto ebraico. A Pansa i migliori auguri di buon lavoro". nche i giovani ultraortodossi dovranno prestare servizio militare in Israele. Il progetto di legge é stato approvato da uno speciale comitato ministeriale e dovrà ora essere votato dal parlamento, dove il governo gode di una maggioranza di 68 seggi su 120. La leva per tutti é una delle questioni che più hanno diviso la società israeliana, con i laici sempre più insofferenti verso i privilegi degli ultraortodossi mentre i loro figli rischiavano la vita. "E' un momento storico", ha dichiarato il ministro delle Finanze Yair Lapid, che ha fatto di questa battaglia uno dei punti centrali del programma del suo nuovo partito laico Yesh Atid, arrivato secondo alle elezioni di gennaio. "Non vogliamo imporvi i nostri valori laici"- ha detto rivolgendosi agli ultraortodossi -"questo stato è nato perche si possa vivere come ebrei senza essere perseguitati. Ma non possiamo andare avanti così. Se la Siria si disgregherà e migliaia di terroristi di al Qaeda assedieranno i nostri confini, questo sarà anche un vostro problema". Il progetto di legge autorizza gli studenti delle yeshivot, i centri di studio dei testi religiosi ebraici, di rinviare il servizio militare fino a 21 anni, età alla quale dovranno fare il soldato o il servizio civile. L'esenzione totale dal servizio sarà ammessa ogni anno solo per 1800 fra i migliori studiosi. I renitenti verranno perseguiti penalmente. Il progetto di legge viene presentato da un governo che per la prima volta da molti anni non comprende partiti religiosi. Shoah: giardino Wiesenthal in largo Orbassano a Torino GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 Da Israele figlia Paulinka, è il primo giardino dedicato a lui 2 D a oggi a Torino c' é il giardino Simon Wiesenthal. Alla presenza di autorità civili e militari, oltre che di un folto gruppo di esponenti della Comunità ebraica e di numerosi altri cittadini, ha avuto luogo questa mattina l' intitolazione in largo Orbassano. Secondo il messaggio inviato dalla figlia Paulinka Wiesenthal, che vive in Israele, é il primo giardino dedicato alla memoria dell' infatica- bile cacciatore di nazisti. Wiesenthal é scomparso nel 2005 dopo aver dedicato decenni della sua esistenza ad individuare e far consegnare alla giustizia i criminali nazisti. Il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris, nel suo intervento a nome della Città, ha sottolineato come ''grazie ad un instancabile lavoro di indagine ed alla fitta rete di relazioni con le istituzioni ed i governi di tutto il mondo, Wiesenthal, con il suo Centro di ricerca, abbia identificato e consegnato alla giustizia 1100 responsabili del diabolico progetto hitleriano tristemente noto come soluzione finale''. Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il presidente della Comunità Ebraica di Torino, Beppe Segre ed Enrico Loewenthal, già partigiano di Giustizia e Libertà, per vari anni collaboratore di Simon Wiesenthal. 2 4 SIV AN 5 7 7 3 DOMENICA G I U G N O 02 Roma: via le scritte antisemite dai muri della città D a lunedì scorso cinque speciali nuclei della squadra decoro dell'Ama, ciascuno composto da due operatori con idropulitrice, sono al lavoro in vari quadranti della città per cancellare scritte antisemite apparse in diverse zone all'indomani del derby di Coppa Italia disputato domenica 26 maggio. Come fa sapere Ama, gli interventi, che vengono effettuati a seguito di segnalazioni delle forze dell'ordine (polizia di Stato, Arma dei carabinieri, polizia di Roma Capitale), si sono concentrati in particolar modo nelle aree adiacenti lo stadio Olimpico e nei quartieri Flaminio e Monteverde. Tycoon israeliano e palestinese insieme per la pace. Creato un gruppo di 200 imprenditori per appoggiare il negoziato con il loro progetto alla sessione del World Economic forum di domenica scorsa in Giordania. L'idea non é di proporre un nuovo piano di pace, ma di appoggiare ogni tentativo di far ripartire il negoziato. In questo momento l' obiettivo é sostenere lo sforzo del ue miliardari, l'israeliano Yossi Vardi e il pale- segretario di stato americano John Kerry, che i due stinese Munib al Masri, hanno costituito un tycon hanno incontrato in marzo. "Siamo una maggiorangruppo di 200 za silenziosa, ma non imprenditori vogliamo più tacere", delle due parti decisi ad spiega Varda, re appoggiare la ripresa dell'hi-tech, noto come del processo di pace. 'il padrino' della Sylicon Chiamato "Breaking the valley israeliana. impasse" (superare lo Preparare piani di pace, stallo) riunisce persone dice, "é uno passatemdalle idee diverse, conpo popolare" da questi servatori e progressisti, parti, ormai ce ne sono laici e religiosi, uniti "fantastilioni", noi dalla convinzione che vogliamo dire ai goverdebbano esistere due ni che li sosterremo se stati, Israele e Palestifaranno la pace. na, in grado di vivere in "Come uomo d'affari pace e sicurezza. penso che la pace sia Masri, 80 anni, e Vardi, fattibile", gli fa eco 70, hanno tessuto per Masri, 'l' uomo più ricco un anno la loro tela della Palestina', con incontrandosi in "spazi interessi nell'agricoltura, le banche, gli alberghi, l'edilisicuri", ai margini di conferenze internazionali a Istanbul, Ginevra e Davos. E sono venuti allo scoperto zia e l'energia. GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 D 3 Israele, soldatesse in bikini e fucile: l’esercito emette provvedimento disciplinare S orridono e imbracciano i fucili. E scattano foto hot. Per questo l'esercito israeliano ha comunicato di aver sottoposto a un provvedimento disciplinare un gruppo di soldatesse. Le immagini erano state pub- blicate su Facebook da una delle ragazze soldato. Poi sono finite sulle prime pagine dei giornali locali. A pubblicarle il giornale WallaNon è la prima volta che giovani soldati finiscono sui giornali per foto imbarazzanti. 2 5 S I VAN 5773 L U N E D I G I U G N O 03 La Shoah, a fumetti, in Israele. Cartoonist disegna le difficoltà dei figli dei sopravvissuti 25 anni dopo il noto “Maus” di Art Spiegelman, uno dei maggiori disegnatori israeliani, Michel Kichka, si cimenta alla stessa maniera con i traumi della sua infanzia in Belgio, con un padre sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti. Nel suo romanzo grafico uscito in questi giorni in ebraico (La seconda generazione - Le cose che non ho detto a mio padre) Kichka descrive le difficoltà della seconda generazione: i figli dei sopravvissuti dell' Olocausto. Kichka non esita a descrivere le difficoltà provate dalla cosiddetta 'Seconda generazione': ossia dai figli dei sopravvissuti che spesso si sono trovati nella condizione di "dover fare da supplenti" a congiunti morti nell' Olocausto, o di essere costretti a realizzare i sogni troncati dei loro genitori. Si tratta probabilmente del testo più impegnativo realizzato finora da Kichka che rende ripetutamente omaggio a Spiegelman. Per lui, 'Maus' fu un testo "sconvolgente". Che tuttavia non piacque affatto al padre. Uscito per miracolo dal campo di sterminio di Buchenwald e rimasto pressoché solo al mondo, Henri Kichka avrebbe cercato di rifarsi una famiglia: ma in casa si sarebbe circondato da un muro di riserbo per non riaprire ferite troppo dolorose. A tratti, si apprende dal libro, avrebbe anche meditato il suicidio. Proprio attraverso il disegno, padre e figlio provano a comunicare e ad esorcizzare i fantasmi. Assieme, sullo stesso foglio di carta, disegnano un buffo soldato nazista che in testa invece dell'elmetto ostenta un vaso da notte e in braccio invece del fucile ha una ramazza. Da tempo Michel Kichka meditava di disegnare questo libro (già uscito nella versione francese). Ma non trovava la forza, perché necessariamente avrebbe dovuto riesumare anche il suicidio del fratello minore, afflitto dall' atmosfera opprimente del 'pianeta Kichka'. 'Seconda generazione' - un Romanzo grafico amaro, ma anche ironico e a tratti esilarante - ha subito attirato l'attenzione della critica e ha finora raccolto notevoli consensi. Peres: Levi Montalcini simbolo amicizia tra Italia e Israele O norare Rita Levi-Montalcini non serve solo a sintetizzare il legame di amicizia tra Israele e Italia, ma anche la prolifica cooperazione scientifica tra i nostri due paesi. Così il presidente Shimon Peres ha salutato, in un messaggio, il senso della conferenza dedicata al premio Nobel torinese dall' ambasciata italiana di Tel Aviv, nell` ambito delle celebrazioni organizzate per la Festa della Repubblica, svoltasi al Centro per la Pace che prende il nome dall uomo politico israeliano. In particolare, Peres ha osservato che le neuroscienze, il fattore di crescita e le ricerche sul cervello sono i campi che promettono di dominare la prossima decade e cambiare le nostre vite. La cooperazione tra Italia e Israele - ha aggiunto - in tali cruciali aree porterà, ne sono certo, un significativo contributo nel promuovere la qualità della vita in entrambi i paesi e oltre. Svastiche sulla Sinagoga di Verona GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 Al vaglio le immagini delle telecamere 4 S critte naziste vergate con lo spray nero sono apparse sul muro della sinagoga di Verona, in centro storico. La Digos sta visionando le immagini delle telecamere posizionate nei pressi della sinagoga in cui si vedono alcune persone incappucciate che imbrattano il muro. Sulla facciata della sinagoga ci sono due svastiche e la sprezzante parola "Juden". Il fatto ha colpito particolarmente perché è avvenuto in concomitanza con una importante cerimonia religiosa ebraica con la quale ieri si è festeggiato la scrittura di un nuovo Sefer Torà. 2 6 S IV AN 5 7 7 3 MARTEDI G I U G N O 04 Roma e la Comunità ebraica ricordano la riapertura del Tempio Maggiore il 4 giugno 1944 S ono gli inni nazionali di Italia, Canada Francia, Israele, Regno Unito e Usa ad aprire la cerimonia per ricordare la riapertura del Tempio Maggiore e l'entrata degli alleati a Roma avvenuta il 4 giugno del 1944. Una data storica per la Comunità Ebraica e per la città di Roma che da anni viene ricordata con una solenne cerimonia nei giardini della Sinagoga di fronte alle più alte autorità militari e civili. Cerimonia che ha subito un'interruzione solamente l'anno scorso, in solidarietà con gli abitanti dell'Emilia Romagna colpiti del terribile terremoto; circostanza ricordata da Ruben Della Rocca, Assessore alle Relazioni esterne della Comunità Ebraica, con l'auspicio che proprio la ricostruzione del dopoguerra e lo spirito della Comunità possano essere di stimolo e di esempio per tornare ad essere come prima del terremoto. Scopo della celebrazione che come ha ricordato il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici è proprio rivolta al presente: Dobbiamo mandare un messaggio al paese di speranza. Allora ci furono italiani che scelsero di stare dalla parte delle bestie e altri invece che si spogliarono della camicia nera e scelsero gli alleati per stare dalla parte della libertà. Un ricordo che Pacifici ha poi voluto estendere anche ai soldati della Brigata Ebraica, coinvolta involontariamente in alcune polemiche durante la festa della Liberazione: Siamo qui per ringraziare anche i valorosi membri della Brigata che non solo decisero di combattere, ma contribuirono a far ritrovare la voglia di vivere a tutti gli italiani. Un percorso quello auspicato da Pacifici che vedrà la Comunità ebraica ricordare anche altri importanti eventi come il 70esimo anniversario del 8 settembre fino ad un omaggio da parte dell'esercito israeliano ai veterani della Brigata Ebraica. È stato poi il Rabbino Capo Riccardo Di Segni a prendere la parola ricordando come sia importante che il messaggio che viene fuori da questa cerimonia non rimanga circoscritto al luogo in cui viene svolto: Questo è un evento che riguarda la città di Roma e lItalia intera; un paese sprofondato nel conflitto e nella guerra civile, che ha avuto bisogno di altri paesi per salvarsi. L'insegnamento che ci lascia il 4 giugno di sessantanove anni è quello di saper fare buon uso della libertà. A concludere sono stati gli interventi di Silvana Ajo, testimone della liberazione di Roma e di due studenti del Progetto Memoria del Comune di Roma, Samuel Calò del Liceo Ebraico Renzo Levi e di Erika Angioletti della Scuola Germanica di Roma. Due storie differenti, ma unite dal percorso comune della memoria e dalla collaborazione per un futuro migliore per le generazioni a venire. Tra le testimonianze infine quella di Giacomo Moscati, detto Mino, unico testimone oculare della riapertura del tempio: Avevo 14 ricorda mostrando le foto della prima funzione religiosa dopo la liberazione -, ho sofferto una fame indescrivibile in quegli anni. Con mio padre eravamo nascosti in casa di amici cattolici". Daniel Funaro TERRITORI PALESTINESI: NUOVO scenza molto limitata di Hamdallah. con esperienze anche in materia ecoPREMIER SCATENA IRA DI HAMAS “Speriamo - ha auspicato - di avere di nomica (é stato presidente della Borsa palestinese, che ha sede a fronte un personaggio pragmatico”. CONTRO ABU MAZEN La “missione suicida” di Rami Hamdallah GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 L 5 a nomina dell’accademico Rami Hamdallah alla carica di primo ministro nell’Anp, annunciata dal presidente Abu Mazen, raccoglie la rabbia ufficiale dai dirigenti di Hamas, la fazione islamico-radicale rivale del Fatah di Abu Mazen che controlla la Striscia di Gaza. “Si tratta di una mossa illegittima ed illegale, che non servirà alla causa della riconciliazione in seno al fronte palestinese”, ha commentato a muso duro Fawzi Barhum, un portavoce di Hamas a Gaza. In Israele la prima reazione, improntata a cautela, é giunta invece dal ministro della difesa Moshe Yaalon. Questi ha ammesso di aver una cono- Rettore dell’università a-Najah di Nablus dal 1998, titolare di un dottorato in linguistica applicata all'Università britannica di Lancaster, ma Nablus), Hamdallah, 54 anni, componente del direttivo della Fondazione Yasser Arafat, ha smorzato fin da subito le aspettative. Il suo esecutivo - che succede a quello del dimissionario Salam Fayyad, ex tecnocrate del Fondo Monetario Internazionale gradito dall’occidente e additato come esempio di lotta alla corruzione - provvederà a “continuare il lavoro già iniziato”. Il quotidiano israeliano Haaretz lo descrive frattanto come un moderato, che mantiene rapporti professionali con colleghi professori israeliani. Ma la sua, aggiunge un analista, “é una missione suicida: perché dovrà convincere gli Stati Uniti e gli altri Paesi donatori di essere un partner onesto, non corrotto, almeno alla stregua” del ben più sperimentato Fayyad. 2 7 S IV AN 57 7 3 MERCOLEDI G I U G N O 05 RAZZISMO NEGLI STADI: ASPETTANDO FIFA E UEFA, LA DISCRIMINAZIONE CRESCE IN ITALIA 5 giugno 1967: scoppiava la Guerra dei Sei giorni O ggi e' il 46/o anniversario della Guerra dei Sei Giorni del 1967 a seguito della quale Israele minacciata dagli eserciti di Egitto, Giordania, Libano e Siria conquistò tutta la Cisgiordania palestinese (compresa Gerusalemme est) allora sotto controllo della monarchia hashemita giordana; il Sinai e la Striscia di Gaza, dominata dagli egiziani; e le Alture del Golan della Siria. Anniversario che i palestinesi chiamano in arabo con il termine arabo di 'Naksa' ('Sconfitta'). Israele fu costretta ad una azione di difesa. Era infatti crescente la propaganda anti israeliana del rais egiziano Nasser che oltre a minacciare la guerra, il 22 maggio aveva chiuso gli Stretti di Tiran alla circolazione delle navi israeliane, una azione che Israele aveva preannunciato di considerare casus belli. Il 5 giugno 1967, alle 7:45 del mattino, laviazione israeliana lanciò un attacco a sorpresa contro laviazione egiziana, annientandola quasi completamente a terra (Operazione Focus). Dei 420 aerei da combattimento di costruzione sovietica a disposizione quel giorno, 286 vennero distrutti dopo le 2 ondate di attacco, ed insieme a loro vennero rese inutilizzabili le piste di decollo, lasciando praticamente le forze armate egiziane senza copertura aerea. Nelle ore successive la stessa sorte toccò all'aviazione siriana, che se pure non poteva vantare il numero di velivoli egiziani, disponeva di aerei di ultima generazione. Un sondaggio - pubblicato oggi in occasione dellanniversario della Guerra dei sei Giorni dal Jerusalem Post e realizzato dalla società di ricerche 'Rafi Smith' - indica anche che il 67% degli intervistati appoggia la soluzione di due Stati. Tuttavia, solo l8% si schiera a favore di una soluzione basata sui confini pre1967, come rivendica lAutorità nazionale palestinese (Anp) in accordo con la Lega Araba. Secondo il quotidiano, anche Israele sarebbe pronto ad una soluzione a due Stati ma con Gerusalemme intera unita sotto la sua sovranità oltre alla capacità di conservare tutti i maggiori insediamenti della Area C (la parte dei Territori sotto controllo dello stato ebraico) della Cisgiordania, inclusi Maale' Adumim, Ariel e il blocco di Gush Etzion. Il sondaggio é stato svolto su un campione rappresentativo di 500 israeliani ebrei adulti, di cui il 21% ortodossi, il 29% tradizionalisti e il 50% laici. Nell’ultimo campionato 57 episodi di discriminazione razziale D al 1° giugno sono in vigore le nuove norme antirazzismo negli stadi, promosse dall' Uefa. Anche la Fifa (l' organizzazione mondiale del calcio) ha fatto la sua parte, adottando ulteriori nuove misure. Misure apparentemente più severe di quelle dell' organismo europeo. Nel dettaglio: gli insulti razzisti dei tifosi saranno inizialmente puniti con avvertimenti e multe alla squadra che sostengono; se recidivi, la squadra subirà delle penalizzazioni in classifica o nei casi più gravi la retrocessione e l' espulsione dal campionato (le norme Uefa per lo stesso caso prevedono al massimo la chiusura dell'impianto e il pagamento di una multa di 50mila euro). La Fifa dispone inoltre la presenza di un arbitro nelle tribune, che possa sorvegliare sul comportamento dei tifosi e segnalare le persone responsabili di insulti razzisti. Previsti turni di squalifica anche per i giocatori che si macchiano di simile atteggiamento. Sanzioni importanti? O acqua fresca? Di certo c' é che gli organismi internazionali del calcio sembrano aver accelerato nell' iter di individuazione di una normativa più stringente solo dopo i casi italiani. In particolare, molto ha fatto discutere la gara amichevole sospesa tra Milan e Pro Patria (cori razziali indirizzati contro alcuni giocatori del Milan, con Boateng che si é diretto verso l' uscita del campo da gioco) e gli insulti rivolti all' azzurro Balotelli nelle partite di campionato. Dall' attività dell’ Osservatorio sul razzismo nel calcio é possibile estrapolare i dati relativi alla stagione calcistica appena conclusa (play-off e play-out a parte). Nel 2012/2013, dunque, nel nostro Paese si sono registrati 57 episodi di discriminazione razziale, che ha portato il giudice sportivo a comminare ammende per quasi 500 mila euro. In totale 28 le tifoserie coinvolte in questo tipo di episodi. Si tratta del volume di ammende più alto dalla stagione 2000/2001, quando gli episodi rilevati dall' Osservatorio furono leggermente di più (62), ma il volume di ammende di 413 mila. Il triste record va alla Serie A (24 episodi e 380 mila euro). Seguono la Serie B (12 episodi e 64 mila euro), la Prima Divisione (7, 18 mila euro), la Seconda Divisione (3, 9 mila euro). Per quel che concerne le squadre e le rispettive tifoserie, record negativo alla Juventus con 9 episodi e 70 mila euro di ammende. Seguono Inter e Roma con 5 episodi e Lazio con 4. In Serie B, primo il Brescia con 4 episodi e secondo il Verona con 3. GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 Shoah: sarà beato Odoardo Focherini, già giusto fra le nazioni. Salvò piu’ di 100 ebrei 6 O doardo Focherini il giornalista e amministratore del quotidiano cattolico L'Avvenire dItalia (oggi Avvenire) ucciso dai nazisti nel 1944 sarà beatificato sabato 15 giugno a Carpi. Lo ha deciso Papa Francesco. Padre di 7 figli, Focherini salvò più di 100 ebrei dai rastrellamenti, ma fu poi deportato nel campo di concentramento di Hersbruck, in Germania, dove fu ucciso a 37 anni "in odio alla fede cattolica". Focherini venne arrestato nel marzo del '44 mentre cercava di organizzare la fuga di Enrico Donati, l'ultimo ebreo che cercava di mettere in salvo. Incarcerato a Bologna viene internato nei campi di concentramento di Fossoli (Carpi) e Gries (Bolzano) per poi essere deportato in Germania. "Se tu avessi visto come io ho visto in questo carcere cosa fanno patire agli ebrei, rimpiangeresti di non averne salvati in numero maggiore", scrisse Odoardo alla sua sposa, Maria Marchesi, dal carcere di Bologna. Medaglia d'oro al merito civile della Repubblica italiana, Odoardo Focherini è ricordato come "Giusto tra le Nazioni" allo Yad Vashem di Gerusalemme. 2 8 S IV AN 57 7 3 G I O V E D I G I U G N O 06 Turchia: Erdogan il dittatore. Stop all’alcol e la gente protesta A lla base dei violenti disordini di piazza che stanno sconvolgendo molte città turche vi è la legge, fortemente voluto dal premier islamico Recep Tayyip Erdogan, che introduce un serio giro di vite sul consumo delle bevande alcoliche nel Paese. La legge anti-alcol, approvata con corsia preferenziale il 24 maggio dal Parlamento, nel quale il partito islamico Akp di Erdogan ha la maggioranza assoluta, ne vieta fra l’altro la vendita e il consumo nel raggio di 100 metri da qualsiasi moschea o struttura educativa, come pure fra le 22 e le 6. La normativa mette al bando inoltre la pubblicità per le bevande alcoliche, non consente di esporre le bottiglie in vetrina e vieta l’alcol in film e produzioni tv, imponendo l’oscuramento di bicchieri e bottiglie nelle opere già in circolazione. L’opposizione accusa Erdogan di volere re-islamizzare il Paese e imporre per legge cambiamenti nella sfera privata della popolazione turca. Al via gli europei giovanili di calcio in Israele: il sogno si è realizzato L o aveva detto il presidente dell’ IFA Avraham Luzon che organizzare gli Europei di Calcio Under 21 in Israele era un sogno “che voleva fa diventare realtà”. Un sogno iniziato a dicembre 2010 a Praga, quando Israele si è aggiudicato il diritto di ospitare la 19ª edizione del torneo a otto squadre. La realtà si è andata costruendo da quel giorno lavorando ai nuovi stadi di Netanya (che ieri ha ospitato la gara d'apertura di mercoledì tra i padroni di casa e la Norvegia, finita 2-2) e Petah Tikva, mentre il Bloomfield di Tel-Aviv e il Teddy Stadium di Gerusalemme sono stati rinnovati. Una realtà che proseguirà fino al 18 giugno quando terminerà il torneo. L'Europeo Under 21 è una grande passerella per i giovani campioni che in passato ha visto, l’inizio delle carriere sportive di campioni dea calibro di Zinédine Zidane, Rudi Völler, Luís Figo e Andrea Pirlo. Anche in questa 19ma edizione, quindi, nuovi nomi attendono di essere scoperti. 105 anni portati straordinariamente Emilia Sabbadini Di Castro la più longeva iscritta alla Comunità ebraica di Roma GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 L 7 a signora Emilia Sabbadini Di Castro ha festeggiato con parenti, amici e tanti conoscenti giunti nella sua piccola casa un traguardo straordinario: 105 anni. Si tratta della più longeva iscritta alla Comunità Ebraica di Roma. Nata nel 1908 ha attarversato due secoli e due millenni, ha vissuto le tragedie di due guerre mondiali ma anche la ricostruzione, il boom economico ma soprattutto ha visto la nascita dello Stato di Israele. Per festeggiare la Sig.ra Emilia hanno partecipato al brindisi anche il Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, i vicepresidenti della CER Giacomo Moscati e Shalom Tesciuba e il neopresidente dellOspedale Israelitico, Aldo Piperno. La Comunità ha regalato alla signora Emilia una pergamena con un augurio in ebraico di lunga vita e Rav Di Segni ha ricordato quanto le matriarche di Israele siano state fondamentali per la storia del popolo ebraico. La festa è proseguita per tutto il pomeriggio fin quando la signora Emilia attorniata da una famiglia numerosissima, quattro figli, dieci nipoti e diciotto pronipoti - ha spento le 105 candeline. 2 9 SIV AN 5 7 7 3 VENERDI G I U G N O 07 Parashà di Qòrach: Il dilemma dei figli di Qòrach GIUGNO 2013 • SIVAN 5773 5773 L 8 a parashà descrive in toni drammatici la ribellione di Qòrach. La cosa più strabiliante è che Qòrach era un levita, e i leviti erano stati fedelissimi a Moshè (Mosè) durante l’episodio del vitello d’oro. Inoltre Qòrach era primo cugino di Moshè. Il capostipite Levi aveva avuto tre figli: Gershòn, Qehàt e Merarì. Qehàt aveva avuto quattro figli: ‘Amràm, Yitzhàr, Chevròn e Uzièl. Moshè era figlio di ‘Amram e Qòrach era figlio di Itzhàr. Il Nachmanide (Spagna, 1194-1270) nel suo commento alla Torà scrive che la ribellione di Qòrach era sta programmata da tempo. Qòrach aveva ambizioni e aveva aspettato il momento più opportuno per la ribellione quando per motivi diversi vi erano nell’accampamento molti malcontenti. Dopo il vitello d’oro non era il momento giusto perché furono puniti solo i pochi colpevoli e tutti gli altri furono salvati dalla punizione grazie alla preghiera di Moshè. Allora il popolo voleva bene a Moshè, avrebbe fatto tutto quello che diceva e avrebbe preso a sassate chiunque si fosse ribellato contro di lui. Ora però la situazione era cambiata. Vi erano stati i morti per l’incendio (Bemidbàr - Numeri, 11:1-3), i morti per la scorpacciata delle quaglie (Bemidbàr, 11:33-35), erano morti dieci capi tribù tra gli esploratori e il popolo era stato condannato a rimanere nel deserto. Il popolo era amareggiato e Qòrach iniziò la ribellione pensando che sarebbe stato seguito. R. Ovadià Sforno (Cesena, 1475-1550) descrive l’avvenimento: Qòrach il levita, insieme con Datàn, Aviràm e On figlio di Pèlet, tutti e tre della tribù di Reuvèn, vennero a lamentarsi con Moshè e Aharon (Aronne) alla presenza di 250 dignitari che erano venuti sul posto facendo finta di essere lì per caso per sostenere la ribellione e per pubblicizzarla presso il resto del popolo. Il Malbim (Volinia, 18091879) nel suo commento alla Torà afferma che Qòrach aspirava a rimpiazzare Aharon nel ruolo di Kohèn Gadòl e i Reuvèniti si lamentavano che la primogenitura tra le tribù era stata tolta a Reuvèn assegnata a Giuseppe. La ribellione di Qòrach fallì con terribili risultati per Qòrach e per i suoi seguaci. Anche Datàn e Aviràm che erano stati coloro che avevano aizzato Qòrach furono con lui inghiottiti dalla terra (nella stampa si vedono a destra le tende che sprofondano nella voragine). I figli di Qòrach restarono tuttavia fedeli agli insegnamenti di Moshè e non morirono con il padre (Bemidbàr, 26:11). Nel Midràsh Yalqut Shim’onì è raccontato come avvenne il cambiamento di opinione da parte dei figli di Qorach. Mentre essi erano seduti con il padre, Moshè venne a parlare con Qòrach per cercare di dissuaderlo. I figli di Qorach si trovarono in un dilemma: se si fossero alzati per onorare Moshè loro maestro avrebbero messo in imbarazzo il padre verso il quale erano obbligati a mostrare rispetto perché nelle Torà è scritto: “Onora tuo padre e tua madre (Shemòt- Esodo: 20:13)”; se non si fossero alzati in segno di rispetto per Moshè avrebbero trasgredito la mitzwà che prescrive di alzarsi per gli anziani (Vayqrà-Levitico, 19:32). Alla fine decisero di alzarsi anche se la cosa avrebbe imbarazzato il padre. E grazie a questo gesto, loro che appartenevano al partito del padre Qòrach, ripensarono a quello che stavano facendo e arrivarono alla conclusione che ribellarsi contro Moshè sarebbe stato un terribile peccato. Questo ripensamento fu sufficiente a salvarli dalla punizione divina quando si aprì la voragine che inghiottì Qòrach e gli altri ribelli. La decisione dei figli di Qòrach di risolvere il dilemma onorando il loro maestro Moshè anche a costo di imbarazzare il padre ha una risonanza nella Halakhà. Nello Shulchàn ‘Arùkh, Yorè De’à(242: 34), nelle halakhòt che prescrivono il comportamento dei discepoli verso il maestro che ha insegnato loro Torà, R. Yosef Caro scrive: “Se il padre e il maestro di Torà hanno perduto un oggetto, l’oggetto del maestro ha la precedenza; se sia il padre sia il maestro portano un carico, bisogna aiutare prima il maestro e poi il padre; se sia il padre sia il maestro sono stati fatti prigionieri, il riscatto del maestro ha la precedenza nei confronti del riscatto del padre”. In tutti questi casi non si tratta di un qualunque maestro che ha insegnato Torà ma del “Rav Muvhàq”, cioè del maestro che ha insegnato la maggior parte di quello che il discepolo ha imparato. Il motivo per cui si dà la precedenza al maestro è che mentre il padre ha portato il figlio a questo mondo, il maestro con i suoi insegnamenti gli fa meritare il Mondo Futuro. Moshè aveva insegnato a tutti la Torà ricevuta al Monte Sinai ed era quindi il “Rav Muvhàq” di tutto Israele. Così pure i grandi maestri di ogni generazione (per esempio quelli ai quali tutti si rivolgono per decisioni halakhiche) hanno lo status di Rav Muvhàq anche se non ci ha insegnato nulla di persona. I figli di Qòrach avevano un altro motivo per non seguire il padre. Infatti nello Shulchàn ‘Arùkh, Yorè De’à (240:15), nelle regole riguardanti l’onore dovuto ai genitori, è scritto: “Se il padre ha detto al figlio di trasgredire le parole della Torà, sia che si tratti di una mitzvà prescrittiva (che prescrive di fare qualcosa) sia di una mitzvà proscrittiva (che proibisce di fare qualcosa), anche se si tratta di una mitzvà di origine rabbinica [il figlio] non deve obbedire”. La ribellione di Qòrach era in effetti una ribellione nei confronti dell’Eterno. Infatti Moshè disse a Qòrach e ai suoi seguaci: “Tu e il tuo gruppo vi siete radunati contro l’Eterno...”(Bemidbàr, 16:11). R. Mordekhai Hacohen di Aleppo (XVI-XVII secolo) nel suo commento Siftè Cohen alla parashà conclude che per merito del fatto che i figli di Qòrach si alzarono in segno di rispetto per Moshè, ebbero fama imperitura. Infatti fino ad oggi recitiamo i Salmi composti dai figli di Qòrach (Tehillim 42, 44, 46). Donato Grosser DAMMI IL CINQUE PER MILLE COMUNITÀ EBRAICA DI ROMA Grazie alla Comunità Ebraica di Roma, il tuo contributo si trasformerà in aiuto alle famiglie in difficoltà, maggiori servizi sociali, borse di studio e sostegno alla diffusione della cultura ebraica. Al momento della Dichiarazione dei redditi devolvi il Cinque per mille delle tue imposte a sostegno dei servizi sociali della Comunità Ebraica di Roma, non ti costerà niente. CODICE FISCALE DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI ROMA 80199210586 NON DIMENTICARE DI FIRMARE LA SCELTA DELL’OTTO PER MILLE A FAVORE DELL’UNIONE DELLE COMUNITA’ EBRAICHE ITALIANE Giuseppe Russi