Agobiopsia tiroidea

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Agobiopsia tiroidea
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S.C. Medicina Interna, Scienze Endocrine e Metaboliche
Direttore: Prof. Fausto Santeusanio
Informazioni per il paziente
sull’Agobiopsia della Tiroide
Gentile signore, gentile signora,
il suo medico, dott. ..........................................................., nel contesto delle cure a Lei rivolte, Le ha
proposto di sottoporsi ad agobiopsia tiroidea.
Il presente modulo ha lo scopo di informarla sulle caratteristiche della procedura diagnostica, a cui
verrà sottoposto. La preghiamo pertanto di leggerlo attentamente e di chiedere qualsiasi
spiegazione, informazione o ulteriori dettagli che desidera sapere ai medici che la stanno curando.
Perché mi devo sottoporre ad agobiopsia tiroidea?
L’agobiopsia della tiroide è una procedura diagnostica eseguita mediante la puntura della tiroide
con un ago attraverso il quale vengono prelevati campioni di cellule della tiroide da esaminare al
microscopio.
Indicazioni all’agobiopsia tiroidea: l’agobiopsia della tiroide viene in genere eseguita per chiarire
la natura di un nodulo scoperto all’interno della tiroide durante un esame ecografico.
In oltre il 95% dei casi i noduli evidenziati all’interno della tiroide sono benigni, ma nel 5% dei
casi sono dei tumori maligni e la sola ecografia molto spesso non può stabilire con certezza la loro
natura. Pertanto in alcuni casi è necessario prelevare un campione di cellule che si trovano
all’interno del nodulo perché siano esaminate al microscopio e sia quindi chiarita la natura del
nodulo stesso.
In cosa consiste?
Tecniche/modalità di esecuzione: la persona da sottoporre ad agobiopsia della tiroide viene fatta
distendere sul lettino nella stessa posizione di quella utilizzata per effettuare l'esame ecografico,
vale a dire con il collo esteso per avvicinare ancora di più la tiroide alla pelle e rendere quindi più
agevole l’esecuzione della biopsia.
Dopo aver disinfettato il collo con un disinfettante a base di iodio e clorexidina viene depositato sul
collo un materiale gelatinoso sterile per eseguire nuovamente l'esame ecografico che permette al
medico operatore di scegliere quale nodulo sottoporre a biopsia, nel caso ve ne sia più di uno, e
dove introdurre l’ago.
Una volta introdotto l’ago nel collo attraverso la pelle, il suo tragitto viene continuamente seguito
sullo schermo dell’ecografo per essere certi di raggiungere il nodulo che si deve esaminare.
Quando l’ago è all’interno del nodulo da esaminare, viene agganciato ad una siringa e viene quindi
aspirato del materiale che verrà utilizzato per effettuare l'esame microscopico. Spesso, soprattutto
per i noduli più voluminosi, vengono effettuati più prelievi. Gli aghi che sono utilizzati per questa
procedura sono uguali o anche più sottili di quelli usati per effettuare i comuni prelievi di sangue da
una vena del braccio.
Una volta prelevato il materiale da esaminare, l’ago viene estratto e viene esercitata per un breve
periodo di tempo una leggera pressione con la mano sul punto di introduzione dell’ago e dopo, in
quel punto, viene posizionato un piccolo cerotto, proprio come si fa dopo un prelievo di sangue da
una vena del braccio.
Il tempo necessario ad eseguire quanto sopra esposto è in genere meno di 30 minuti.
Ripetizione dell’esame: la ripetizione dell’esame non è in genere necessaria. Può tuttavia accadere
che il materiale prelevato dalla tiroide mediante l’agobiopsia non sia sufficiente per dare un
giudizio certo e definitivo. In questo caso il suo medico le potrebbe suggerire la ripetizione a breve
termine dell’esame.
In altri casi può essere indicato ripetere l’esame dopo un anno, se il risultato della prima biopsia ha
dimostrato che il nodulo della tiroide potrebbe degenerare in futuro.
Decorso post-esame: in genere non viene avvertito alcun fastidio durante l’esame. L’unico fastidio
che lei potrebbe avvertire è legato alla introduzione dell’ago attraverso la pelle ed è simile a quello
che si prova quando viene effettuata una puntura intramuscolo. Talvolta può rimanere un pò di
dolenzia nella zona della biopsia. Se ciò dovesse accadere può assumere una o più compresse di
Tachipirina, ma tenga conto che questa sensazione scompare spontaneamente in 1-2 giorni.
In caso di persistenza di dolore nella zona della biopsia oltre tale periodo è opportuno che informi il
suo medico.
Dopo l’esecuzione dell’esame è necessario fermarsi nella sala di attesa di questo ambulatorio per
almeno 30 minuti per valutare l’eventuale comparsa di effetti collaterali o indesiderati.
Innovatività della procedura: l’agobiopsia della tiroide è una pratica diagnostica ormai
consolidata ed eseguita da molti anni nel nostro Istituto. I medici di questo Istituto che eseguiranno
l’esame hanno una vastissima esperienza ed hanno eseguito oltre 5000 agoaspirati della tiroide.
Complicanze: nella grandissima maggioranza dei casi l’agobiopsia della tiroide è una procedura
diagnostica sicura, non pericolosa e priva di effetti collaterali. Tuttavia come per qualsiasi altro atto
medico, anche per l’agobiopsia della tiroide molto raramente possono verificarsi alcuni effetti
collaterali. In particolare sono stati riportati casi di:
• infezione, che si manifesta con febbre, dolore e gonfiore del collo;
• emorragie, che sono generalmente assai lievi e che provocano solo una ecchimosi (macchia)
della pelle priva di qualsiasi pericolosità e che scompare spontaneamente, ma che in qualche
caso si verificano negli organi sotto la pelle o all’interno della tiroide e che si manifestano con
dolore intenso, gonfiore del collo e talvolta difficoltà a respirare;
• in casi assolutamente eccezionali l’agobiopsia tiroidea ha provocato lesioni alla trachea, alle
arterie carotidi, alla vena giugulare o ad altre strutture del collo.
Nella nostra casistica, costituita come detto da oltre 5000 agoaspirati, si sono verificati ad oggi solo
i seguenti effetti indesiderati di rilevanza clinica:
• gonfiore del collo in 3 casi;
• infezione nel sito di puntura con formazione di una fistola esterna in 1 caso;
• emorragia importante che ha richiesto un intervento chirurgico in 1 solo caso;
• momentanea perdita di coscienza (svenimento) in 4 casi che si è risolta spontaneamente ed in
breve tempo. Questa complicanza non dipende direttamente dalla agobiopsia, ma dall’impatto
emotivo che la procedura può avere su persone particolarmente sensibili ed emotive.
Efficienza ed idoneità della struttura: nel nostro Istituto l’agobiopsia della tiroide viene eseguita
di routine da personale altamente esperto e qualificato e la nostra struttura è provvista di
apparecchiature idonee a fronteggiare le comuni situazioni di rischio.
Cosa comporta?
Come prepararsi: non è necessaria alcuna preparazione per l’agobiopsia tiroidea. E’ tuttavia
necessario che il medico che eseguirà l’esame sia informato di quali farmaci lei assume per
qualsiasi motivo. In particolare è opportuno conoscere se lei assume farmaci che hanno lo scopo di
ritardare la coagulazione del sangue (per esempio Coumadin o Sintrom o Eparina) o farmaci
antitrombotici (per esempio Aspirina, Cardioaspirina, Aspirinetta e altri) perché in questi casi può
essere maggiore la probabilità che si formi una piccola emorragia nella pelle dove viene inserito
l’ago o un piccolo ematoma sotto la pelle o all’interno della tiroide. Se il medico sarà da Lei
informato sull’uso di questi farmaci provvederà a praticare una pressione più prolungata sulla pelle
dopo l’estrazione dell’ago per diminuire questo rischio. Nei casi in cui a giudizio del medico
esaminatore vi è un rischio più alto di formazione di queste piccole emorragie, l’esame potrà essere
rinviato e sarà lo stesso medico a dirle come assumere questi farmaci nei giorni precedenti
l’agobiopsia e/o se sarà necessario effettuare prima del nuovo appuntamento alcuni esami di
sangue.
Prescrizioni post-esame: una volta tornato a casa non è necessario adottare precauzioni
particolari, è tuttavia consigliabile evitare sforzi eccessivi e/o prolungati nelle ore immediatamente
successive all’esame. Avvisi il medico o si rechi al P.S. in caso si verifichi una delle complicanze
indicate o qualsiasi variazione del suo stato di salute.
Follow up: non è necessario alcun esame di controllo nè nell'immediato nè a distanza
dall'esecuzione della agobiopsia.
Esistono alternative terapeutiche?
Alternativa diagnostica e terapeutica: non esistono tecniche diagnostiche alternative che
permettano di esaminare al microscopio la tipologia delle cellule che costituiscono i noduli della
tiroide.
Rischi se rifiuto o ritardo la procedura: come ha già letto, l'ecografia della tiroide non sempre è
in grado di stabilire la natura di un nodulo tiroideo. Decidere di non sottoporsi all'agobiopsia
potrebbe quindi ritardare la diagnosi di un tumore maligno della tiroide e di conseguenza anche la
terapia che, se attuata invece in maniera tempestiva, porta a guarigione.
Il sottoscritto/a......................................................nato/a a .............................................il ...................,
dettagliatamente informato dal Dott. .......................................... di essere affetto da............................
e di necessitare di essere sottoposto a .........................................., dichiara di aver ricevuto il
presente modulo informativo, che si impegna a leggere attentamente prima di fornire il consenso al
trattamento.
Firma e timbro del medico
che ha informato il paziente
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Perugia............................
Firma del paziente
o del rappresentante legale
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