Agobiopsia tiroidea
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Agobiopsia tiroidea
Dir. Gen. e Sede Amm.va: c/o “Villa Capitini” – Via Martiri 28 Marzo, 35- 06129 PERUGIA Sede Legale: P.O. S. Maria della Misericordia in S. Andrea delle Fratte – 06156 PERUGIA Partita IVA 02101050546 - Tel. 075 5781 - Sito Internet: www.ospedale.perugia.it S.C. Medicina Interna, Scienze Endocrine e Metaboliche Direttore: Prof. Fausto Santeusanio Informazioni per il paziente sull’Agobiopsia della Tiroide Gentile signore, gentile signora, il suo medico, dott. ..........................................................., nel contesto delle cure a Lei rivolte, Le ha proposto di sottoporsi ad agobiopsia tiroidea. Il presente modulo ha lo scopo di informarla sulle caratteristiche della procedura diagnostica, a cui verrà sottoposto. La preghiamo pertanto di leggerlo attentamente e di chiedere qualsiasi spiegazione, informazione o ulteriori dettagli che desidera sapere ai medici che la stanno curando. Perché mi devo sottoporre ad agobiopsia tiroidea? L’agobiopsia della tiroide è una procedura diagnostica eseguita mediante la puntura della tiroide con un ago attraverso il quale vengono prelevati campioni di cellule della tiroide da esaminare al microscopio. Indicazioni all’agobiopsia tiroidea: l’agobiopsia della tiroide viene in genere eseguita per chiarire la natura di un nodulo scoperto all’interno della tiroide durante un esame ecografico. In oltre il 95% dei casi i noduli evidenziati all’interno della tiroide sono benigni, ma nel 5% dei casi sono dei tumori maligni e la sola ecografia molto spesso non può stabilire con certezza la loro natura. Pertanto in alcuni casi è necessario prelevare un campione di cellule che si trovano all’interno del nodulo perché siano esaminate al microscopio e sia quindi chiarita la natura del nodulo stesso. In cosa consiste? Tecniche/modalità di esecuzione: la persona da sottoporre ad agobiopsia della tiroide viene fatta distendere sul lettino nella stessa posizione di quella utilizzata per effettuare l'esame ecografico, vale a dire con il collo esteso per avvicinare ancora di più la tiroide alla pelle e rendere quindi più agevole l’esecuzione della biopsia. Dopo aver disinfettato il collo con un disinfettante a base di iodio e clorexidina viene depositato sul collo un materiale gelatinoso sterile per eseguire nuovamente l'esame ecografico che permette al medico operatore di scegliere quale nodulo sottoporre a biopsia, nel caso ve ne sia più di uno, e dove introdurre l’ago. Una volta introdotto l’ago nel collo attraverso la pelle, il suo tragitto viene continuamente seguito sullo schermo dell’ecografo per essere certi di raggiungere il nodulo che si deve esaminare. Quando l’ago è all’interno del nodulo da esaminare, viene agganciato ad una siringa e viene quindi aspirato del materiale che verrà utilizzato per effettuare l'esame microscopico. Spesso, soprattutto per i noduli più voluminosi, vengono effettuati più prelievi. Gli aghi che sono utilizzati per questa procedura sono uguali o anche più sottili di quelli usati per effettuare i comuni prelievi di sangue da una vena del braccio. Una volta prelevato il materiale da esaminare, l’ago viene estratto e viene esercitata per un breve periodo di tempo una leggera pressione con la mano sul punto di introduzione dell’ago e dopo, in quel punto, viene posizionato un piccolo cerotto, proprio come si fa dopo un prelievo di sangue da una vena del braccio. Il tempo necessario ad eseguire quanto sopra esposto è in genere meno di 30 minuti. Ripetizione dell’esame: la ripetizione dell’esame non è in genere necessaria. Può tuttavia accadere che il materiale prelevato dalla tiroide mediante l’agobiopsia non sia sufficiente per dare un giudizio certo e definitivo. In questo caso il suo medico le potrebbe suggerire la ripetizione a breve termine dell’esame. In altri casi può essere indicato ripetere l’esame dopo un anno, se il risultato della prima biopsia ha dimostrato che il nodulo della tiroide potrebbe degenerare in futuro. Decorso post-esame: in genere non viene avvertito alcun fastidio durante l’esame. L’unico fastidio che lei potrebbe avvertire è legato alla introduzione dell’ago attraverso la pelle ed è simile a quello che si prova quando viene effettuata una puntura intramuscolo. Talvolta può rimanere un pò di dolenzia nella zona della biopsia. Se ciò dovesse accadere può assumere una o più compresse di Tachipirina, ma tenga conto che questa sensazione scompare spontaneamente in 1-2 giorni. In caso di persistenza di dolore nella zona della biopsia oltre tale periodo è opportuno che informi il suo medico. Dopo l’esecuzione dell’esame è necessario fermarsi nella sala di attesa di questo ambulatorio per almeno 30 minuti per valutare l’eventuale comparsa di effetti collaterali o indesiderati. Innovatività della procedura: l’agobiopsia della tiroide è una pratica diagnostica ormai consolidata ed eseguita da molti anni nel nostro Istituto. I medici di questo Istituto che eseguiranno l’esame hanno una vastissima esperienza ed hanno eseguito oltre 5000 agoaspirati della tiroide. Complicanze: nella grandissima maggioranza dei casi l’agobiopsia della tiroide è una procedura diagnostica sicura, non pericolosa e priva di effetti collaterali. Tuttavia come per qualsiasi altro atto medico, anche per l’agobiopsia della tiroide molto raramente possono verificarsi alcuni effetti collaterali. In particolare sono stati riportati casi di: • infezione, che si manifesta con febbre, dolore e gonfiore del collo; • emorragie, che sono generalmente assai lievi e che provocano solo una ecchimosi (macchia) della pelle priva di qualsiasi pericolosità e che scompare spontaneamente, ma che in qualche caso si verificano negli organi sotto la pelle o all’interno della tiroide e che si manifestano con dolore intenso, gonfiore del collo e talvolta difficoltà a respirare; • in casi assolutamente eccezionali l’agobiopsia tiroidea ha provocato lesioni alla trachea, alle arterie carotidi, alla vena giugulare o ad altre strutture del collo. Nella nostra casistica, costituita come detto da oltre 5000 agoaspirati, si sono verificati ad oggi solo i seguenti effetti indesiderati di rilevanza clinica: • gonfiore del collo in 3 casi; • infezione nel sito di puntura con formazione di una fistola esterna in 1 caso; • emorragia importante che ha richiesto un intervento chirurgico in 1 solo caso; • momentanea perdita di coscienza (svenimento) in 4 casi che si è risolta spontaneamente ed in breve tempo. Questa complicanza non dipende direttamente dalla agobiopsia, ma dall’impatto emotivo che la procedura può avere su persone particolarmente sensibili ed emotive. Efficienza ed idoneità della struttura: nel nostro Istituto l’agobiopsia della tiroide viene eseguita di routine da personale altamente esperto e qualificato e la nostra struttura è provvista di apparecchiature idonee a fronteggiare le comuni situazioni di rischio. Cosa comporta? Come prepararsi: non è necessaria alcuna preparazione per l’agobiopsia tiroidea. E’ tuttavia necessario che il medico che eseguirà l’esame sia informato di quali farmaci lei assume per qualsiasi motivo. In particolare è opportuno conoscere se lei assume farmaci che hanno lo scopo di ritardare la coagulazione del sangue (per esempio Coumadin o Sintrom o Eparina) o farmaci antitrombotici (per esempio Aspirina, Cardioaspirina, Aspirinetta e altri) perché in questi casi può essere maggiore la probabilità che si formi una piccola emorragia nella pelle dove viene inserito l’ago o un piccolo ematoma sotto la pelle o all’interno della tiroide. Se il medico sarà da Lei informato sull’uso di questi farmaci provvederà a praticare una pressione più prolungata sulla pelle dopo l’estrazione dell’ago per diminuire questo rischio. Nei casi in cui a giudizio del medico esaminatore vi è un rischio più alto di formazione di queste piccole emorragie, l’esame potrà essere rinviato e sarà lo stesso medico a dirle come assumere questi farmaci nei giorni precedenti l’agobiopsia e/o se sarà necessario effettuare prima del nuovo appuntamento alcuni esami di sangue. Prescrizioni post-esame: una volta tornato a casa non è necessario adottare precauzioni particolari, è tuttavia consigliabile evitare sforzi eccessivi e/o prolungati nelle ore immediatamente successive all’esame. Avvisi il medico o si rechi al P.S. in caso si verifichi una delle complicanze indicate o qualsiasi variazione del suo stato di salute. Follow up: non è necessario alcun esame di controllo nè nell'immediato nè a distanza dall'esecuzione della agobiopsia. Esistono alternative terapeutiche? Alternativa diagnostica e terapeutica: non esistono tecniche diagnostiche alternative che permettano di esaminare al microscopio la tipologia delle cellule che costituiscono i noduli della tiroide. Rischi se rifiuto o ritardo la procedura: come ha già letto, l'ecografia della tiroide non sempre è in grado di stabilire la natura di un nodulo tiroideo. Decidere di non sottoporsi all'agobiopsia potrebbe quindi ritardare la diagnosi di un tumore maligno della tiroide e di conseguenza anche la terapia che, se attuata invece in maniera tempestiva, porta a guarigione. Il sottoscritto/a......................................................nato/a a .............................................il ..................., dettagliatamente informato dal Dott. .......................................... di essere affetto da............................ e di necessitare di essere sottoposto a .........................................., dichiara di aver ricevuto il presente modulo informativo, che si impegna a leggere attentamente prima di fornire il consenso al trattamento. Firma e timbro del medico che ha informato il paziente ________________________ Perugia............................ Firma del paziente o del rappresentante legale ___________________________