WORKSHOP sulla FORMAZIONE GENERALE di SERVIZIO CIVILE
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WORKSHOP sulla FORMAZIONE GENERALE di SERVIZIO CIVILE
LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale PREMESSA METODOLOGICA Ogni giornata è stata articolata su un medesimo schema formativo che prevede tre fasi di lavoro consequenziali: PRESENTAZIONE DOCENTE E PARTECIPANTI Fase A: Fase propedeutica ATTIVITÀ DI ICE-BREAKING/CREAZIONE DEL GRUPPO VERIFICA DELLE COMPETENZE PREGRESSE Fase B: AZIONI MIRATE ALLA TRASMISSIONE DEI CONTENUTI Fase centrale VERIFICA DELLE COMPETENZE ACQUISITE Fase C: VALUTAZIONE DELLA GIORNATA FORMATIVA Fase conclusiva Le azioni di ice-breaking e di valutazione dell’attività formativa proposte in ogni giornata sono tra di loro intercambiabili e, in alcuni casi, ripetibili. Sta alla valutazione del formatore, in base al numero di partecipanti, al setting formativo e al tipo di coinvolgimento e partecipazione del gruppo in formazione, la scelta di quali e quanti strumenti utilizzare. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Prima giornata: LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ DI GRUPPO DEI VOLONTARI 9 ORE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Prima giornata: LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ DI GRUPPO DEI VOLONTARI – 9 ORE (MODULI FORMATIVI L.G.F.: L’identità del gruppo in formazione (Modulo n.1)) FASE A: FASE PROPEDEUTICA 1. BREVE PRESENTAZIONE DEL DOCENTE. 2. PATTO FORMATIVO CON I PARTECIPANTI: il conduttore deve chiarire perché si fa formazione di SCN, farne accettare l’obbligatorietà ai partecipanti, presentare più nel dettaglio (eventualmente attraverso l’utilizzo delle slides predisposte [doc.n.1]) i contenuti delle ‘Linee Guida UNSC della Formazione dei Volontari in Servizio Civile’, presentare il corso, gli obiettivi della singola giornata, il calendario degli incontri e le modalità formative previste, accordarsi con i partecipanti sugli orari/necessità logistiche, nel rispetto delle indicazioni normative, per evitare che i volontari lascino il corso ‘alla spicciolata’ e si perda il valore del lavoro di gruppo che si andrà a realizzare nella giornata. 3. BREVE PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI: nome, età, città di provenienza. Il conduttore deve evitare che la presentazione in questa fase sia troppo dispersiva e rubi tempo eccessivo alle altre attività in programma. Va sempre tenuto presente che è prevista, nel corso della giornata formativa, una serie di altre attività incentrate sulla conoscenza e la creazione del gruppo in formazione. Non è, quindi, necessario dilungarsi nella presentazione dei partecipanti in questa prima fase. Potrebbe, invece, essere utile proporre ai ragazzi di scrivere il loro nome su un cavaliere, un badge, un cartellino, ecc. che permetta, sia al conduttore sia agli altri partecipanti, di ricordarsi e conoscere in ogni momento il nome di ciascuno. Il conduttore potrà riportare ciascun nome su un post-it, su un cartellone, su dei foglietti di carta, ecc. per averli eventualmente a disposizione per la creazione/la variazione dei gruppi di lavoro. N.B.: considerato che la prima giornata è interamente basata su dinamiche e attività per la creazione del gruppo in formazione è opportuno che il conduttore, nell’avviare ciascun’azione ‘rimescoli’ i gruppi utilizzando allo scopo i post-it, i foglietti di carta, il cartellone, ecc. 4. AZIONI PER LA CONOSCENZA DEL GRUPPO: 1° proposta: LA PRESENTAZIONE ALLO SPECCHIO Il conduttore dispone tutte le sedie presenti nell’aula in cerchio e chiede ai partecipanti di sedersi accanto a persone che non conoscono. Chiede poi ai partecipanti di scegliere una delle persone sedute accanto per una breve intervista. L’intervistatore deve - per cinque minuti pieni di orologio intervistare il compagno sulla sua vita, i suoi studi, i suoi hobbies, anche eventualmente sull’esperienza di Servizio Civile, le motivazioni, ecc. prestando ascolto non solamente alle informazioni trasmesse ma anche sui gesti, il tono della voce, i modi di dire dell’intervistato. Terminati i cinque minuti intervistatore e intervistato si scambiano i ruoli. Al termine del gioco il conduttore chiederà – nella sorpresa generale - a ciascun partecipante di presentarsi agli altri ‘come se fosse il suo intervistato’ ripetendone i gesti, il tono della voce e i modi di dire, ma senza farne una parodia, cercando invece di immedesimarsi nello spirito dell’altra persona. Mentre l’intervistatore si presenterà al posto del suo intervistato, l’intervistato dovrà rimanere in assoluto silenzio e non correggere, aggiungere, intervenire mai se non al termine della presentazione. È molto importante che il conduttore faccia rispettare questa indicazione e non faccia interrompere le presentazioni che sembreranno così più verosimili. In genere questo tipo di presentazione suscita ilarità e permette di ‘rompere il ghiaccio’ con persone che non si conoscono. ATTENZIONE: il gioco funziona se la presentazione non si trasforma in una parodia o in una situazione che crea imbarazzo, ma è vissuta come un tentativo di comprensione dell’altra persona, di approccio empatico verso l’altro. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale 2° proposta: LA PRIMA IMPRESSIONE Il conduttore dispone tutti i partecipanti in cerchio e comunica che ognuno di loro dovrà presentarsi dicendo il suo nome e associandolo a qualcosa di significativo di sé. Dopo la presentazione tutti i partecipanti rompono il cerchio, cercano un posto in cui isolarsi e scrivere tutti i nomi dei compagni che ricordano e le impressioni ricevute dalla loro presentazione (che cosa li ha colpiti e perché). Successivamente viene riformato il cerchio e si verifica quanti e quali nomi sono stati ricordati, ognuno può chiedere ulteriori informazioni sulle persone di cui non ha ricordato il nome e approfondire la conoscenza. Il gruppo discute sulle sensazioni suscitate dai nomi, sulle difficoltà a ricordare e sulle reazioni suscitate fino a questo momento da quest’esperienza. Su altri foglie i partecipanti descrivono per ognuno impressioni su ciascun componente del gruppo non nascondendo quelle negative o strane. Il conduttore raccoglie i fogli e ne legge i contenuti senza rivelare il nome di chi li ha scritti. I destinatari delle impressioni vengono invitati a commentare e sottolineare le osservazioni che li hanno sorpresi. Infine prenderà avvio una discussione riguardo l’esattezza delle prime impressioni, sui loro effetti e sulle reazioni provocate da questa esperienza. 3° proposta: ‘HO L’ONORE DI PRESENTARVI…’ Il conduttore dispone tutti i partecipanti in cerchio. Si chiede a ciascun partecipante di scegliere un compagno da cui farsi presentare. La persona scelta viene definita ‘il presentatore’. Ciascun presentatore dovrà prima intervistare l’altro e poi scrivere cosa nota e cosa gli viene in mente in relazione alla persona da presentare e individuare la modalità migliore per presentarlo al pubblico. Dopo la presentazione del ‘presentatore’ ciascuno potrà fare delle integrazioni e esprimere le personali reazioni emotive. Al termine delle prime presentazioni tutti i presentatori sceglieranno, a loro volta, i rispettivi ‘presentatori’ che potranno essere anche persone differenti dai compagni che li hanno scelti per primi. Si proseguono quindi le presentazioni fino a terminare il giro. Il gioco si conclude con la condivisione in gruppo delle reazioni provocate da questa esperienza. N.B.: è fondamentale che il conduttore sappia concludere tutte le attività iniziali di ice-breaking con una condivisione del senso e del valore dell’attività stessa e con una discussione in gruppo delle reazioni provocate. Senza questa ripresa finale dei significati i giochi vengono vissuti come attività ludiche prive di senso e, quindi, perdono efficacia nella creazione del gruppo. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE B: FASE CENTRALE 1. AZIONI PER L’ANALISI DELLE MOTIVAZIONI, DELLE ASPETTATIVE E DELLA CONOSCENZA PREGRESSA DEI VOLONTARI: 1° proposta: INTERVISTA IN GRUPPO Ai partecipanti viene distribuita una scheda per la raccolta delle motivazioni [doc.n.2], delle aspettative e della pregressa conoscenza del SCN. Ogni partecipante ha cinque minuti di tempo per rispondere individualmente per iscritto alle domande. Terminata la compilazione individuale, ai partecipanti viene chiesto di formare dei gruppi di 4/5 persone che dovranno discutere delle reciproche motivazioni, aspettative e della pregressa conoscenza del SCN ed elaborare una presentazione del gruppo relativamente ai punti analizzati. Ogni gruppo avrà 20/30 minuti di tempo per discutere delle motivazioni di ciascun partecipante, eleggere un portavoce ed elaborare una presentazione del gruppo, eventualmente attraverso un manifesto, un elaborato, uno slogan, un motto, un simbolo, un’immagine, ecc. Ogni portavoce presenterà, quindi, in plenaria il proprio gruppo cercando di mettere in luce le affinità tra i partecipanti. Il conduttore cercherà di far sintesi su quelle che sono le motivazioni, le aspettative e le pregresse conoscenze della classe, sintesi che sarà il punto di partenza per la successiva costruzione e condivisione dei significati. Il lavoro di sintesi del conduttore è determinante per la successiva creazione dell’identità del gruppo in formazione. AZIONI PER LA RIFLESSIONE SUL SIGNIFICATO DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: 1° proposta: L’ACROSTICO I partecipanti continuano a lavorare in gruppi di 4/5 persone. Il conduttore può decidere, eventualmente, di modificare i componenti dei gruppi per far ampliare la conoscenza reciproca dei partecipanti. Ai gruppi viene chiesto di lavorare sulle parole ‘SERVIZIO’, ‘CIVILE’ e ‘NAZIONALE’. Per prima cosa ogni partecipante, per associazione d’idee, dovrà legare, a ciascuna delle tre parole, una serie di sette aggettivi/sostantivi contigui da un punto di vista semantico. L’obiettivo del gioco è riuscire, attraverso una condivisione di significati e valori, a individuare sette aggettivi/sostantivi condivisi da tutto il gruppo per ciascuna parola, e sulla base di questi significati condivisi cercare di elaborare un acrostico o della parola SERVIZIO o della parola CIVILE o della parola NAZIONALE. Per la realizzazione degli acrostici a ogni gruppo viene assegnata una parola differente. Scaduto il tempo a disposizione viene chiesto ad un portavoce di ciascun gruppo di raccontare in plenaria a che tipo di significati condivisi si è giunti e che tipo di acrostico si è composto. Il gioco finisce mettendo assieme gli acrostici dei termini ‘SERVIZIO’, ‘CIVILE’ e ‘NAZIONALE’ e cercando di arrivare ad una definizione collettiva che possa avere un senso condiviso e logico. 2° proposta: LA METAFORA L’attività si sviluppa in maniera identica fino all’elaborazione di sette aggettivi/sostantivi condivisi dal gruppo sui termini ‘SERVIZIO’, ‘CIVILE’ e ‘NAZIONALE’. Sulla base dei significati condivisi viene chiesto al gruppo di elaborare, attraverso una rappresentazione, una METAFORA del significato o della parola SERVIZIO o della parola CIVILE o della parola NAZIONALE. Anche in questo caso a ogni gruppo è assegnata una parola differente. Scaduto il tempo a disposizione viene chiesto ad un portavoce di ciascun gruppo di illustrare il significato della metafora elaborata. Per migliorare il lavoro di gruppo può essere utile fornire ai partecipanti giornali, riviste, fotografie, ecc. in modo che possano scegliere di inserire delle immagini visive nella loro rappresentazione. 37 2. LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale AZIONI DI ANALISI E PRESENTAZIONE DEL/I PROGETTO/I DI SERVIZIO CIVILE: 1° proposta: PRESENTIAMO IL PROGETTO AL PUBBLICO I partecipanti continuano a lavorare in gruppi di 4/5 persone. Il conduttore può decidere, eventualmente, di modificare i componenti dei gruppi per far ampliare la conoscenza reciproca dei partecipanti. Ai gruppi viene chiesto di individuare una modalità per presentare, in maniera originale, il loro progetto di Servizio Civile Nazionale a un pubblico: es. attraverso un video, un breve sketch, la redazione di una notizia per un giornale, attraverso la scrittura di una fiaba, di un racconto, un fumetto, ecc. Il conduttore, per supportare la redazione dell’elaborato da parte del gruppo, inviterà i partecipanti a individuare con precisione uno specifico target cui rivolgere la presentazione e a focalizzare gli obiettivi della comunicazione, lo stile del messaggio, ecc. Al termine dei lavori di gruppo vengono presentati i singoli lavori in plenaria. Il conduttore deve cercare, al termine delle varie esposizioni, di fare sintesi sui risultati delle diverse attività di gruppo e sui significati che sono emersi dalle rispettive presentazioni delle esperienze di Servizio Civile. Il lavoro di analisi e sintesi degli elaborati da parte del conduttore è fondamentale perché garantisce una condivisione del valore dell’attività realizzata e l’acquisizione di significati condivisi. 37 3. LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE C: FASE CONCLUSIVA 1. VALUTAZIONI DELLA GIORNATA FORMATIVA. 1° proposta: IL GOMITOLO Dopo aver sistemato in circolo le sedie presenti nell’aula, il conduttore chiede ai partecipanti di sedersi e offre a uno di essi un capo di un gomitolo. La persona che è stata scelta dovrà, tenendo il capo del gomitolo, offrire lo spago a un altro partecipante e contestualmente dire ad alta voce la cosa/situazione/attività della giornata che meno gli è piaciuta. Il compagno che riceverà lo spago, sempre tenendone un capo, dovrà offrirne un altro a un terzo partecipante, sempre dicendo ad alta voce un elemento della giornata che non è piaciuto, e così via. Il conduttore stabilirà che NON è possibile ripetere delle segnalazioni che già sono emerse, costringendo tutti i partecipanti a individuare degli elementi nuovi. Man mano che i partecipanti si passeranno lo spago emergeranno degli elementi della giornata che non sono piaciuti. Quando tutti avranno in mano lo spago e quindi saranno emersi tutti gli elementi negativi della giornata, il conduttore chiederà all’ultimo partecipante che ha ricevuto lo spago di cominciare a fare il percorso inverso, riavvolgendo il gomitolo. Questa volta recuperando lo spago i partecipanti dovranno dire, in plenaria, un elemento positivo della giornata senza ripetersi. Il gioco termina quando tutto lo spago sarà riavvolto e tutti i partecipanti avranno espresso e condiviso un elemento positivo e uno negativo della giornata senza influenzarsi tra loro. Al termine di quest’ attività interattiva, viene chiesto ai partecipanti di riportare su una scheda di valutazione [doc.n.3] – e quindi per iscritto – tutte le considerazioni emerse: positive e negative. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Materiali necessari: Dispensa: Determina Direttoriale 4 aprile 2006 UNSC “Linee Guida per la formazione generale”; Slides: Linee Guide per la formazione generale [doc.n.1]; Scheda: Motivazioni [doc.n.2] e Valutazione [doc.n.3]; Giornali, riviste, immagini, ecc. Cartelloni; Post-it; Fogli di carta di vari formati; Cancelleria; Scotch; Un gomitolo di spago/lana; Ecc. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Seconda giornata: LA NORMATIVA (DIRITTI E DOVERI, CARTA ETICA, ECC.) 9 ORE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Seconda giornata: LA NORMATIVA (DIRITTI E DOVERI, CARTA ETICA, ECC) – 9 ORE (MODULI FORMATIVI L.G.F.: La normativa vigente e la Carta d’impegno etico (Modulo n.8), Diritti e doveri del volontario del Servizio Civile (Modulo n.9)) FASE A: FASE PROPEDEUTICA 1. INTRODUZIONE: “QUALI SONO I DIRITTI E DOVERI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE?”. Il conduttore introduce, molto brevemente, il tema della giornata formativa ai partecipanti. 2. PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA, DEL CALENDARIO ECC.; 3. BREVE PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI: nome, età, città di provenienza, cui si può aggiungere, per cercare di far conoscere meglio i partecipanti tra loro, un ‘hobby’, ‘un cantante preferito’, 'la squadra del cuore’, ecc. cercando sempre di evitare che la presentazione sia troppo dispersiva. Il conduttore potrà nuovamente riportare ciascun nome su un post-it, su un cartellone, su dei foglietti di carta, ecc. per averli eventualmente a disposizione per la creazione/la variazione dei gruppi di lavoro. N.B.: è sempre opportuno che il conduttore, nell’avviare ciascun’azione ‘rimescoli’ i gruppi utilizzando allo scopo i post-it, i foglietti di carta, il cartellone, ecc. 4. AZIONI PER LA CONOSCENZA DEL GRUPPO: 1° proposta: IL METEO Il conduttore predispone dei cartelloni con disegnate diverse situazioni meteorologiche (bel tempo, tempo nuvoloso, tempo variabile, brutto tempo, ecc.). Elaborati i disegni, il conduttore andrà ad appendere i cartelloni sulle pareti dell’aula prima dell’ingresso dei partecipanti. Una volta che tutti i partecipanti saranno entrati e si saranno seduti sulle sedie, il conduttore chiederà loro di alzarsi e disporsi sotto i cartelloni che meglio rappresentano il loro umore quotidiano (se allegri e ben disposti verso la giornata si andranno a posizionare sotto il cartellone con il bel tempo, se di cattivo umore sotto il cartellone con il brutto tempo, ecc.). In questo modo si saranno formati dei gruppi omogenei cui verrà chiesto di elaborare una ‘spiegazione scientifica’ della situazione meteorologica cui tutto il gruppo dovrà partecipare. Terminata l’attività un portavoce del gruppo, che assumerà il ruolo di ‘meteorologo’ ufficiale, leggerà ‘i bollettini meteo dell’umore del gruppo’ in modo da condividere le motivazioni. Al termine della lettura dei ‘bollettini’ i gruppi omogenei saranno sciolti e saranno creati gruppi di lavoro compositi rappresentativi di tutte le condizioni ‘meteo’. In condizioni logistiche ‘ristrette’ la disposizione sotto i diversi cartelloni può essere effettuata invece che fisicamente attraverso i post-it con il nome dei partecipanti. Ogni partecipante attaccherà il foglietto con il proprio nome dentro il cartellone che meglio lo rappresenta e formerà un gruppo con gli altri nominativi. 2° proposta: IL LINGUAGGIO DEL CORPO Il conduttore invita il gruppo a disporsi in semicerchio e chiede ad ognuno di porsi a turno di fronte ai compagni e a trasmettere loro, con il solo linguaggio del corpi, messaggi semplici relativi al proprio stato attuale, alle sensazione provate in quel momento, ai propri pensieri: es. ‘ho sonno’, ‘mi sto divertendo’, ‘mi sto annoiando’, ecc. evitando che vi siano ripetizioni. Ogni partecipanti deciderà di comunicare nella modalità che preferisce e che ritiene più opportuna (mani, corpo, viso, ecc.) e potrà decidere se destinare il messaggio a tutto il gruppo o ad una persona nello specifico. L’importante è che si eviti la comunicazione parlata. Il gruppo o il singolo cui è rivolta la comunicazione deve ‘codificare/tradurre’ quanto, secondo lui, gli è stato trasmesso. Al termine dell’attività avrà luogo una discussione che vede coinvolto tutto il gruppo e che riguarda l’esperienza vissuta. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale N.B.: è fondamentale che il conduttore sappia concludere tutte le attività iniziali di ice-breaking con una condivisione del senso e del valore dell’attività stessa e con una discussione in gruppo delle reazioni provocate. Senza questa ripresa finale dei significati i giochi vengono vissuti come attività ludiche prive di senso e, quindi, perdono efficacia nella creazione del gruppo. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE B: FASE CENTRALE 1. AZIONI PER UN’AUTOVALUTAZIONE SULLA PREGRESSA CONOSCENZA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DA PARTE DEI VOLONTARI. 1° proposta: LE NOTIZIE PER IL SITO Il conduttore, al fine di valutare la pregressa conoscenza dei diritti e doveri da parte dei volontari presenti, consegna a ciascun gruppo il/i testo/i di una/o più notizia/e da pubblicare su un sito internet [doc.n.4] e relativa alla presentazione dei diritti e doveri dei volontari in Servizio Civile all’interno dell’AVIS. Il testo della notizia però riporta diversi spazi bianchi ed errori. Viene chiesto, quindi, ai partecipanti dei gruppi di completare gli spazi bianchi trovando delle risposte condivise e di trovare tutti gli errori da correggere nel testo. Al termine dei lavori di gruppo ogni portavoce leggerà il testo delle notizie riviste e corrette. Le risposte dei portavoce faranno emergere la pregressa conoscenza del gruppo dei diritti e doveri dei volontari in Servizio Civile. IMPORTANTE: il conduttore non deve intervenire, in questa fase, con correzioni o anticipazioni dei contenuti che saranno sviluppati nel corso della giornata. È fondamentale che il conduttore sappia far sintesi e condividere il livello di conoscenze pregresse del gruppo in formazione e sappia individuare le carenze maggiori, ma riesca a far capire ai partecipanti che le risposte ai loro quesiti e ai loro dubbi saranno date nell’ambito dell’intera giornata formativa. Lasciare in sospeso le risposte crea una partecipazione e un’attenzione maggiore da parte dei volontari alle attività successive. 2. AZIONI PER LA CONOSCENZA DELLA CARTA DI IMPEGNO ETICO: 1° proposta: CARTA ETICA Il conduttore analizzerà nell’ambito di una lezione frontale, punto per punto, la Carta d’impegno Etico spiegandone ai ragazzi il senso e la storia. Il conduttore si potrà avvalere delle slides sulla Carta Etica predisposte [doc.n.5] o direttamente del testo della Carta presente nell’home page del sito internet dell’UNSC. Al termine dell’analisi i partecipanti sono suddivisi in gruppi. A ciascun gruppo viene chiesto di analizzare criticamente il testo della Carta e riscriverlo sulla base della loro esperienza concreta di servizio eliminando e/o aggiungendo i termini e/o frasi intere. Al termine del lavoro di gruppo vengono letti in plenaria i testi delle Carte Etiche riviste e corrette. Il conduttore al termine delle singole esposizioni guiderà e promuoverà la discussione. 3. AZIONI PER LA CONOSCENZA E L’ANALISI DEI DIRITTI E DOVERI DEI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE: 1° proposta: DPCM 4 febbraio 2009 Il conduttore analizzerà, quindi, punto per punto il DPCM 4 febbraio 2009 relativa ai diritti e doveri dei volontari in Servizio Civile e degli Enti o attraverso delle slides sui diritti e doveri [doc.n.6] o attraverso la lettura di alcune parti del testo della circolare. A ogni punto della Circolare UNSC verrà chiesto ai volontari di interrogarsi sulle motivazioni che stanno alla base dei diritti e doveri sanciti dalla normativa e di valutare il senso e il valore delle scelte apportate dall’UNSC. Il conduttore cercherà di far intervenire sui vari argomenti persone differenti in modo che possano emergere i punti di vista di tutte le persone. Al termine dell’analisi della Circolare UNSC il conduttore chiederà ai partecipanti di provare a elaborare assieme il testo di un contratto tra volontari e UNSC da sottoscrivere tutti insieme e in cui si possano ritrovare le indicazioni normative e i significati condivisi nella giornata. Una volta elaborato il testo del contratto su un tabellone il conduttore chiederà a tutti i partecipanti di apporre la firma. Il conduttore assumerà il ruolo di garante della validità del contratto sancendolo con un timbro ufficiale. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale 4. AZIONI PER LA CONOSCENZA E L’ANALISI DEL SISTEMA SERVIZIO CIVILE NAZIONALE. 1° proposta: IL SISTEMA SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Il conduttore illustrerà attraverso le slides sul sistema di Servizio Civile [doc.n.7] l’attuale sistema di rapporti tra Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC), enti, volontari e territorio. L’attività è finalizzata a illustrare ai giovani, tra le altre cose, il loro rapporto con lo Stato e il rapporto dello Stato con gli Enti cui i volontari sono assegnati. 5. AZIONI PER UN BILANCIO DELLE COMPETENZE ACQUISITE DA PARTE DEI VOLONTARI. 1° proposta: RIPRESA DEL LAVORO SULLA NOTIZIA PER IL SITO Il conduttore chiede ai partecipanti di ricostituire i gruppi di lavoro della mattinata e propone loro di riprendere gli elaborati prodotti e di riscriverli alla luce di quanto appreso durante la giornata. Al termine della verifica da parte dei ragazzi i portavoce dei gruppi illustreranno e commenteranno gli errori commessi in precedenza. È fondamentale che i ragazzi, a questo punto, siano in grado di auto valutarsi e correggere gli errori della mattinata. Il conduttore dovrà evidenziare il grado di conoscenza acquisita dai singoli gruppi e valorizzare i risultati ottenuti. Ovviamente se dovessero emergere ancora delle domande il conduttore potrà rispondere per chiarire: i volontari dovrebbero uscire da questa giornata formativa con una solida conoscenza dei loro diritti e doveri sanciti dalla normativa. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE C: FASE CONCLUSIVA VALUTAZIONI DELLA GIORNATA FORMATIVA. 1° proposta: LA PALLA Dopo aver sistemato in circolo le sedie presenti nell’aula, il conduttore chiede ai partecipanti di sedersi e tira a uno dei partecipanti una piccola palla di carta. Il gioco consiste – come era stato per l’attività con il gomitolo – nel dire, ricevendo la palla, una cosa che è piaciuta e una cosa che non è piaciuta della giornata formativa senza ripetere ciò che è stato già detto in precedenza. La difficoltà ulteriore che va ad aggiungersi è che i partecipanti devono cercare di passarsi la palla tra loro senza farla cadere per terra. Nel caso la palla tocchi per terra, il giro di valutazioni ricomincia da capo nello stesso ordine e i partecipanti devono evidenziare ulteriori aspetti positivi e negativi della giornata senza ripetersi mai. Nuovamente, al termine del giro di valutazioni, viene chiesto ai partecipanti di mettere per iscritto le stesse cose che hanno dichiarato a voce evidenziando nella scheda di valutazione sia gli aspetti positivi che negativi. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Materiali necessari: Dispense: Carta Etica, DPCM 4 febbraio 2009; Scheda: notizia per il sito [doc.n.4]; Slides: slides sulla Carta Etica [doc.n.5], slides sui diritti e doveri [doc.n.6], slides sul sistema di Servizio Civile [doc.n.7]; Cartelloni; Post-it; Fogli di carta di vari formati, cancelleria; Scotch; Ecc. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Terza giornata: L’AVIS (STORIA, MISSION, ORGANIZZAZIONE, ECC.) 8 ORE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Terza giornata: L’AVIS (STORIA, MISSION, ORGANIZZAZIONE, ECC.) – 8 ORE (MODULI FORMATIVI L.G.F.: Presentazione dell’Ente (Modulo n.10)) FASE A: FASE PROPEDEUTICA 1. INTRODUZIONE: “CHI È L’AVIS?” Il conduttore introduce, molto brevemente, il tema della giornata formativa ai partecipanti. 2. PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA, DEL CALENDARIO ECC.; 3. BREVE PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI: nome, età, città di provenienza, a cui si può aggiungere, per cercare di far conoscere meglio i partecipanti tra loro, un ‘hobby’, ‘un cantante preferito’, ‘la squadra del cuore’, ecc. cercando sempre di evitare che la presentazione sia troppo dispersiva. Il conduttore potrà nuovamente riportare ciascun nome su un post-it, su un cartellone, su dei foglietti di carta, ecc. per averli eventualmente a disposizione per la creazione/la variazione dei gruppi di lavoro. N.B.: è sempre opportuno che il conduttore, nell’avviare ciascun’azione ‘rimescoli’ i gruppi utilizzando allo scopo i post-it, i foglietti di carta, il cartellone, ecc. 4. AZIONI PER L’APPROFONDIMENTO DELLA CONOSCENZA DEL GRUPPO. 1° proposta: MOSCA CIECA I partecipanti sono fatti accomodare in una sala spaziosa e sono suddivisi in coppie. In ogni coppia viene scelto un partecipante cui vengono bendati gli occhi con una sciarpa. L’obiettivo del gioco è di rompere il ghiaccio sperimentando la sensazione di affidarsi all’altro e dare fiducia. Il conduttore dopo aver accertato che in ogni coppia sia stata bendata una persona, metterà della musica che si diffonderà nella stanza. A questo punto la persona della coppia che non sarà bendata dovrà guidare alla scoperta dello spazio l’altra persona evitando che questa si faccia del male scontrandosi o urtando contro le altre coppie. In sostanza la persona non bendata dovrà fungere da ‘angelo custode’ del compagno fino al momento in cui il conduttore interromperà la musica per dare il cambio. Il conduttore può anche scegliere, durante il gioco, di invitare i gruppi a modificare le coppie in modo che le persone bendate cambino i loro ‘angeli custodi’ e sperimentino diverse ‘strette di mano’ con gli altri compagni. In questo caso, terminato il gioco, il conduttore dovrà condividere con i partecipanti le sensazioni da loro provate nel cambiare ‘angelo custode’ e la sensazione di affidarsi all’altro. Il gioco funziona meglio se si sceglie una musica rilassante che invita i partecipanti a lasciarsi andare e aprirsi con fiducia al gioco. IMPORTANTE: è fondamentale che il conduttore riprenda, al termine dell’attività, il senso e il valore di questo gioco e lo condivida in plenaria con i partecipanti spingendo la discussione sulla capacità dei volontari di dare fiducia all’altro e di mettersi in gioco per la creazione del gruppo. I volontari devono comprendere il valore di questo tipo di attività nell’ambito della formazione di Servizio Civile e devono sempre aver chiaro che queste proposte nascono da un’esigenza normativa (Linee Guida per la formazione UNSC). Non deve in alcun modo passare l’idea che si tratti di un’attività puramente ludica o inutile. N.B.: è fondamentale che il conduttore sappia concludere tutte le attività iniziali di ice-breaking con una condivisione del senso e del valore dell’attività stessa e con una discussione in gruppo delle reazioni provocate. Senza questa ripresa finale dei significati i giochi vengono vissuti come attività ludiche prive di senso e, quindi, perdono efficacia nella creazione del gruppo. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE B: FASE CENTRALE 1. AZIONI PER UN’AUTOVALUTAZIONE SULLA PREGRESSA CONOSCENZA DELL’AVIS DA PARTE DEI VOLONTARI. 1° proposta: IL QUIZ I partecipanti sono suddivisi a gruppi di cinque persone. All’interno di ogni gruppo viene eletto un ‘presentatore’ e composte due piccole squadre di due persone. La persona eletta ‘presentatore’ riceverà una scheda quiz [doc.n.8] da sottoporre alle due squadre. Si tratta di una scheda con delle domande sull’AVIS, la sua storia, la sua mission, le sue attività, ecc. Il gioco consiste nel proporre le domande presenti nella scheda quiz alle due squadre e nel raccogliere le risposte delle squadre e le motivazioni delle loro risposte senza rivelare loro le risposte corrette, ma solo segnando a parte il punteggio ottenuto. Al termine delle domande il presentatore dirà alle due squadre il punteggio complessivo totalizzato che corrisponderà ad un certo livello di conoscenza pregressa dell’Associazione. Al presentatore sarà chiesto di illustrare in plenaria il livello di conoscenza pregressa dell’AVIS da parte delle due squadre e le risposte più singolari/i dubbi più forti che sono stati espressi dai partecipanti. Al termine di questo confronto in plenaria il conduttore, che non fornirà in questa fase alcuna informazione o risposta, avrà però il quadro completo della pregressa conoscenza dell’AVIS da parte della classe. Su questo livello imposterà tutto il lavoro di approfondimento della conoscenza che seguirà nel corso della giornata. 2. AZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE: 1° proposta: LA PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE Il conduttore proietterà il DVD storico dell’Associazione. Al termine della proiezione inviterà a partecipare all’incontro dei testimoni privilegiati della storia dell’AVIS, ovvero dei personaggi che a livello locale si sono distinti nel loro impegno per la crescita dell’Associazione e che hanno ricoperto dei ruoli associativi di rilievo. Ai testimoni sarà chiesto di commentare le immagini del DVD storico e raccontare la storia dell’AVIS dal loro punto di vista rispetto alla situazione locale. Potrebbe essere utile invitare dei referenti del gruppo giovani dell’AVIS che possano presentare le attività del gruppo e coinvolgere i volontari in Servizio Civile in queste attività. 3. AZIONI PER UN BILANCIO DELLE COMPETENZE ACQUISITE DA PARTE DEI VOLONTARI IN MERITO ALL’ASSOCIAZIONE: STORIA, MISSION E ORGANIZZAZIONE. 1° proposta: PUBBLICITÀ I partecipanti sono suddivisi a gruppi di 4/5 persone. Ai gruppi viene chiesto di provare a realizzare, sulla base delle informazioni che hanno raccolto nella mattinata, una campagna di promozione dell’AVIS, uno slogan e un cartellone pubblicitario da impiegare nella promozione dell’Associazione a livello locale. Il conduttore potrà anche fare lavorare i gruppi su campagne di comunicazione rivolte a target differenti (studenti delle scuole, medici, giovani, famiglie, enti locali, ecc.) in modo da confrontare i risultati in plenaria e avere maggiori elementi per la discussione in plenaria. Potrebbe essere interessante coinvolgere in quest’ attività anche i testimoni intervenuti nella mattinata e raccogliere il loro parere in merito ai lavori dei vari gruppi. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE C: FASE CONCLUSIVA 1. VALUTAZIONI DELLA GIORNATA FORMATIVA. 1° proposta: POST-IT Ai partecipanti sono dati due post-it ciascuno. Viene chiesto loro di scrivere sul primo post-it una cosa positiva e sul secondo una cosa negativa della giornata formativa evitando di copiarsi tra loro. Terminata la compilazione, che dovrà essere anonima, viene chiesto a ciascun partecipante di incollare i due post-it su due parti differenti di una lavagna a fogli mobili o sul muro in modo che il conduttore possa avere a disposizione da una parte tutti gli elementi che sono piaciuti e dall’altra tutti gli elementi che non sono piaciuti al gruppo. Il conduttore leggerà i vari post-it cercando di analizzare in plenaria gli elementi che emergeranno e cercando di dare risposte agli interrogativi che dovessero sorgere. Al termine di questa disamina viene chiesto a ciascun partecipanti di riportare i commenti inseriti nei post-it, positivi e negativi, nella scheda di valutazione scritta. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Materiali necessari: Scheda: Quiz [doc.n.8]; DVD sulla storia dell’AVIS; Cartelloni; Post-it; Fogli di carta di vari formati; Cancelleria; Scotch; Ecc. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Quarta giornata: ASSOCIAZIONISMO, VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE. PROGETTARE IL SERVIZIO CIVILE 8 ORE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Quarta giornata ASSOCIAZIONISMO, VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE. PROGETTARE IL SERVIZIO CIVILE - 8 ORE (MODULI FORMATIVI L.G.F.: La solidarietà e le forme di cittadinanza (Modulo n.6), Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato (Modulo n.7), Il Lavoro per progetti (Modulo n.11)) FASE A: FASE PROPEDEUTICA 1. INTRODUZIONE: “L’ASSOCIAZIONISMO, LA CITTADINANZA ATTIVA, LA SOLIDARIETÀ”. Il conduttore introduce, molto brevemente, il tema della giornata formativa ai partecipanti. 2. PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA, DEL CALENDARIO ECC.; 3. BREVE PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI: nome, età, città di provenienza, cui si può aggiungere, per cercare di far conoscere meglio i partecipanti tra loro, un ‘hobby’, ‘un cantante preferito’, ‘la squadra del cuore’, ecc. cercando sempre di evitare che la presentazione sia troppo dispersiva. Il conduttore potrà nuovamente riportare ciascun nome su un post-it, su un cartellone, su dei foglietti di carta, ecc. per averli eventualmente a disposizione per la creazione/la variazione dei gruppi di lavoro. N.B.: è sempre opportuno che il conduttore, nell’avviare ciascun’azione ‘rimescoli’ i gruppi utilizzando allo scopo i post-it, i foglietti di carta, il cartellone, ecc. 4. AZIONI PER L’APPROFONDIMENTO DELLA CONOSCENZA DEL GRUPPO. 1° proposta: LA GUIDA TURISTICA I partecipanti sono portati in una sala spaziosa e suddivisi a coppie. Le coppie devono essere di persone provenienti o residenti in città diverse. In ogni coppia uno dei due partecipanti viene bendato con una sciarpa. La persona non bendata fungerà da ‘guida turistica’ nei confronti dell’altro cui dovrà presentare la propria città di provenienza o di residenza, ecc. Per presentare la città alla persona bendata, la ‘guida’ potrà impiegare oltre alla voce, gli elementi presenti nella sala che con un po’ d’immaginazione si potranno trasformare in elementi architettonici, naturalistici, artistici, ecc. Le altre coppie che si muoveranno nello stesso spazio, potranno trasformarsi in altri cittadini o passanti o personaggi pubblici, ecc. Il gioco si può svolgere sia al chiuso che all’aperto e può essere accompagnato da una musica di sottofondo. Interrotta la musica i due partecipanti invertono i ruoli. Come per tutte le altre attività di ice-breaking è assolutamente fondamentale anche in quest’ occasione che, al termine del gioco, il conduttore sappia illustrare il valore dell’attività per la creazione del gruppo in formazione e analizzi le sensazioni provate dai partecipanti. Senza la ripresa dei significati in plenaria il gioco perde la sua efficacia e il suo valore, e può essere vissuto come un’esperienza ludica o del tutto inutile, mentre si tratta di attività previste dalla normativa per la formazione di Servizio Civile e finalizzate alla costituzione del gruppo. N.B.: è fondamentale che il conduttore sappia concludere tutte le attività iniziali di ice-breaking con una condivisione del senso e del valore dell’attività stessa e con una discussione in gruppo delle reazioni provocate. Senza questa ripresa finale dei significati i giochi vengono vissuti come attività ludiche prive di senso e, quindi, perdono efficacia nella creazione del gruppo. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE B: FASE CENTRALE 1. AZIONI PER UN’AUTOVALUTAZIONE SULLA PREGRESSA CONOSCENZA DI QUESTE TEMATICHE DA PARTE DEI VOLONTARI. Premessa: La proposta che segue è volutamente ‘riduttiva’ rispetto ai contenuti potenziali della giornata formativa prevista dalle ‘Linee Guida UNSC sulla formazione generale’. La proposta formativa dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC) è, infatti, finalizzata a fornire ai giovani in Servizio Civile un ampio momento di riflessione sulle forme possibili di partecipazione alla vita democratica del nostro Paese attraverso testimonianze, conferenze, dinamiche interattive, ecc. Considerata, però, la natura dell’impegno AVIS sul territorio ci è parso più semplice concentrare la riflessione dei ragazzi sulle tematiche relative agli interventi dell’associazionismo solidaristico, ma nel caso in cui il conduttore individuasse testimoni che operano in altri ambiti della partecipazione e della cittadinanza attiva (istituzioni pubbliche, partiti politici, movimenti, associazioni ambientaliste, ecc.) basterà riadattare, di conseguenza, il programma formativo. Non è essenziale, infine, che i territori di provenienza dei testimoni siano gli stessi volontari in Servizio Civile, poiché la loro testimonianza è sì volta a illustrare, nello specifico, le modalità d’intervento in un singolo territorio, ma, più in generale, intende condividere con i volontari in Servizio Civile il valore e il senso di un’esperienza di partecipazione e di cittadinanza attiva. L’azione proposta di mappatura del territorio serve solo a focalizzare l’attenzione dei ragazzi sulle tematiche trattate. 1° proposta: LA MAPPATURA DEL TERRITORIO I partecipanti sono suddivisi in gruppi di 4/5 persone. A ogni gruppo è assegnato un settore/area d’intervento tra quelli dell’associazionismo solidaristico: disabili, anziani, minori, stranieri, ecc... e viene chiesto di realizzare, su un cartellone, una mappatura del territorio in relazione a tutte le associazioni/enti che garantiscono servizi a quell’utenza specifica, e dei vari servizi offerti, inserendo anche esempi concreti dei servizi, delle campagne informative realizzate, delle iniziative promosse, ecc. Il conduttore proporrà ai gruppi i settori e le aree d’intervento in relazione ai quali mappare il territorio, tenendo conto dei testimoni che sono stati chiamati ad intervenire e della loro specifica esperienza. L’obiettivo del gioco è, da una parte, realizzare una mappatura del territorio relativamente alle varie aree d’intervento dell’associazionismo solidaristico e, dall’altra, comprendere il livello di pregressa conoscenza del gruppo in formazione. Al termine dell’attività viene chiesto a ciascun gruppo di eleggere un portavoce che illustrerà, in plenaria, i risultati della loro attività di mappatura del territorio. Saranno presenti in aula, durante l’esposizione dei risultati dei lavori di gruppo, i testimoni individuati che avranno modo di conoscere il livello di conoscenza pregressa dei volontari. È molto importante che venga chiesto ai gruppi di lavorare alla mappatura del territorio rispetto alle stesse aree d’intervento dei testimoni individuati in modo tale che ci possa essere un anche approfondimento concreto della conoscenza di base dei giovani. 2. AZIONI PER LA CONOSCENZA E L’ANALISI DELL’ASSOCIAZIONISMO PRESENTE NEL PROPRIO TERRITORIO. 1° proposta: TESTIMONIANZE Vengono invitati a partecipare alla giornata formativa dei testimoni privilegiati che illustreranno le loro esperienze ai giovani. 3. AZIONI PER LA CONOSCENZA E L’ANALISI DELLA PROGETTAZIONE SOCIALE IN GENERALE E DI SCN IN PARTICOLARE. 1° proposta: PROGETTARE IL SERVIZIO CIVILE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Il conduttore, attraverso delle slides sulla progettazione sociale [doc.n.9], illustrerà ai partecipanti gli elementi di base della progettazione sociale in generale e di Servizio Civile in particolare. 4. AZIONI PER UN BILANCIO DELLE COMPETENZE ACQUISITE DA PARTE DEI VOLONTARI IN MERITO ALL’ASSOCIAZIONISMO E ALLA CITTADINANZA ATTIVA. 1° proposta: SCRIVERE UN PROGETTO I volontari sono suddivisi in gruppi di 4/5 persone. Viene chiesto ai ragazzi, sulla base delle competenze acquisite tramite le varie testimonianze, di provare a elaborare un progetto d’intervento nell’area in precedenza analizzata, cercando di mettere a fuoco tutti i passaggi necessari alla progettazione e cercando di analizzare tutti gli elementi presenti in un progetto: descrizione del contesto territoriale e settoriale, obiettivi, fasi, risorse strumentali e umane, ecc. Il conduttore dovrà avere cura di dare indicazioni precise sulla proposta progettuale, che siano il più attinenti possibili agli argomenti trattati nella giornata. Al termine dei lavori di gruppo i vari progetti d’intervento sono presentati in plenaria eventualmente alla presenza dei testimoni privilegiati che potranno commentarli e contestualizzarli. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE C: FASE CONCLUSIVA VALUTAZIONI DELLA GIORNATA FORMATIVA. Utilizzare uno dei giochi proposti in precedenza. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Materiali necessari: Slides: progettare il Servizio Civile [doc.n.9]; Cartelloni; Fogli di carta di vari formati; Cancelleria; Scotch; Ecc. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Quinta giornata: IL SISTEMA DIFESA ITALIANO, LA PROTEZIONE CIVILE FONDAMENTI GIURIDICI DEL SERVIZIO CIVILE, STORIA DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA. 8 ORE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Quinta giornata IL SISTEMA DIFESA ITALIANO, LA PROTEZIONE CIVILE FONDAMENTI GIURIDICI DEL SERVIZIO CIVILE, STORIA DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA, – 8 ORE (MODULI FORMATIVI L.G.F.: Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Nazionale (Modulo n.2), Il dovere di difesa della Patria (Modulo n.3), La difesa civile non armata e non violenta (Modulo n.4), La Protezione Civile (Modulo n.5)) FASE A: FASE PROPEDEUTICA 1. INTRODUZIONE: “PERCHE’ CON IL SERVIZIO CIVILE DIFENDO IL PAESE ?” Il conduttore introduce, molto brevemente, il tema della giornata formativa ai partecipanti. 2. PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA, DEL CALENDARIO ECC.; 3. BREVE PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI: nome, età, città di provenienza, cui si può aggiungere, per cercare di far conoscere meglio i partecipanti tra loro, un ‘hobby’, ‘un cantante preferito’, ‘la squadra del cuore’, ecc. cercando sempre di evitare che la presentazione sia troppo dispersiva. Il conduttore potrà nuovamente riportare ciascun nome su un post-it, su un cartellone, su dei foglietti di carta, ecc. per averli eventualmente a disposizione per la creazione/la variazione dei gruppi di lavoro. N.B.: è sempre opportuno che il conduttore, nell’avviare ciascun’azione ‘rimescoli’ i gruppi utilizzando allo scopo i post-it, i foglietti di carta, il cartellone, ecc. 4. AZIONI PER L’APPROFONDIMENTO DELLA CONOSCENZA DEL GRUPPO. 1° proposta: IL GIOCO DELLE SEDIE Le sedie presenti nella sala sono disposte in circolo. Dopo che tutti i partecipanti si saranno seduti, il conduttore chiederà ad un volontario di alzarsi in piedi e toglierà la sua sedia. La persona rimasta in piedi senza sedia dovrà presentarsi dicendo il proprio nome, l’età e la città di provenienza e aggiungere un elemento distintivo della propria personalità: una cosa che le piace particolarmente o che detesta, oppure una sua caratteristica peculiare, una capacità, un hobby particolare, ecc. Il conduttore deve stimolare una presentazione originale e non banale, per evitare che il gioco perda di efficacia. Dopo che la persona al centro della stanza si sarà presentata dicendo questo suo elemento distintivo tutte le persone che si riconosceranno in quanto detto si alzeranno per scambiarsi le sedie, mentre rimarranno sedute le persone che non si ritroveranno in questa caratteristica. Ovviamente, visto che il numero di sedie è insufficiente, anche in questo cambio di sedie rimarrà, comunque, in piedi una persona che riprenderà il gioco presentandosi agli altri con nome, età e città di provenienza e un elemento distintivo che farà nuovamente alzare dalle sedie tutte le persone che vi si riconosceranno. Il gioco termina non appena tutte le persone si sono trovate al centro e si sono presentate al gruppo sulla base di un elemento distintivo. Molto importante che al termine dell’attività il conduttore riprenda le fila del gioco, spiegando ai volontari il senso e il valore del gioco nella creazione di un’identità di gruppo per evitare che i partecipanti considerino l’attività ludica o inutile. Il conduttore dopo aver illustrato ai partecipanti il senso del gioco e raccolto le loro considerazioni in merito, cercherà di creare gruppi di lavoro omogenei sulla base degli elementi emersi dall’attività. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale N.B.: è fondamentale che il conduttore sappia concludere tutte le attività iniziali di ice-breaking con una condivisione del senso e del valore dell’attività stessa e con una discussione in gruppo delle reazioni provocate. Senza questa ripresa finale dei significati i giochi vengono vissuti come attività ludiche prive di senso e, quindi, perdono efficacia nella creazione del gruppo. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE B: FASE CENTRALE 1. AZIONI PER L’APPROFONDIMENTO DEI CONCETTI DI DIFESA DELLA PATRIA E OBIEZIONE DI COSCIENZA. Sulla Difesa della Patria: 1° proposta: IL SISTEMA DIFESA ITALIANO I partecipanti sono divisi in gruppi di 4/5 persone. Il conduttore chiede ai gruppi di produrre un elaborato (ad esempio un cartellone) che contenga risposte condivise alle seguenti domande: 1. cosa è per voi la “Patria”? 2. cosa vuol difendere la Patria? 3. da cosa ci dobbiamo difendere? 4. che strumenti possiamo usare per la difesa della Patria? Al termine dei lavori di gruppo i risultati sono esposti in plenaria. Il conduttore, attraverso l’utilizzo delle slides ‘perché con il Servizio Civile difendo il Paese’ [doc.n.10], illustra i fondamenti costituzionali della Difesa della Patria, le finalità, l’organizzazione e gli obiettivi dell’attuale sistema Difesa, oltre ai richiami presenti nella normativa sul Servizio Civile Nazionale al collegamento tra Difesa e Servizio Civile. Il conduttore potrà utilizzare alcune brevi testimonianze di rappresentanti di corpi di difesa armata e non armata (per esempio: protezione civile, vigili del fuoco, esercito, ecc.) per concretizzare l’analisi teorica appena conclusa. In questo caso sarebbe opportuno che i testimoni individuati fossero presenti anche durante l’esposizione del conduttore in modo che la testimonianza possa inserirsi più armoniosamente nella trattazione appena conclusa. Sull’Obiezione di Coscienza: 1° proposta: OBIEZIONE DI COSCIENZA I partecipanti vengono divisi in gruppi di 4/5 persone. Il conduttore chiede ai gruppi di produrre un elaborato (ad esempio un cartellone) che contenga risposte condivise alle seguenti domande: 1. cosa vuol dire Obiezione di Coscienza? 2. che cos’è l’obiezione di coscienza al servizio militare? 3. conoscete qualche obiezione di coscienza che viene praticata oggi? 4. c’è qualcosa a cui obiettereste? Al termine dei lavori di gruppo i risultati sono esposti in plenaria. Il conduttore, attraverso l’utilizzo delle slides ‘storia dell’obiezione di coscienza’ [doc.n.11], illustra il percorso storico attraverso il quale un’azione di disobbedienza civile è diventata parte integrante del sistema di difesa del nostro Paese. Il conduttore potrà utilizzare alcune brevi testimonianze di obiettori, filmati, video, documenti, ecc... oltre che testimonianze di singoli o movimenti che hanno realizzato esperienze di difesa nonviolenta o non armata in Italia o all’estero (es. Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, ONG, Medici senza Frontiere, Croce Rossa Italiana, ecc...). AZIONI PER UN BILANCIO DELLE COMPETENZE ACQUISITE DA PARTE DEI VOLONTARI IN MERITO AI FONDAMENTI GIURIDICI DEL SERVIZIO CIVILE, ALLA STORIA DELL’OBIEZIONE DI COSCIENZA, AL SISTEMA DI DIFESA ITALIANO. 1° proposta: Il conduttore propone un gioco/un’attività finalizzata alla verifica delle competenze acquisite: ‘se fossi il Ministro della Difesa’. I gruppi devono decidere come ripartire le risorse a loro disposizione (stabilite dal conduttore) per difendere il Paese specificando a quali organizzazioni di difesa destinarle (scelte solo tra quelle citate nel corso della giornata), per quali obiettivi, quali risorse umane e quali strumenti utilizzare ecc. In plenaria saranno presentati i differenti bilanci e discusse 37 2. LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale le varie posizioni. Il conduttore proverà a far mettere d’accordo i gruppi per la redazione di un bilancio condiviso. FASE C: FASE CONCLUSIVA VALUTAZIONI DELLA GIORNATA FORMATIVA. Utilizzare uno dei giochi proposti in precedenza. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Materiali necessari: Slides: Perché con il Servizio Civile difendo il Paese [doc. n.10], storia dell’Obiezione di Coscienza [doc.n.11]; Video, filmati, documenti, rassegna stampa; Cartelloni; Fogli di carta di vari formati; Cancelleria; Scotch; Ecc. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Sesta giornata: IPOTESI PER LA GIORNATA DI RECUPERO 9 ORE 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Sesta giornata IPOTESI PER LA GIORNATA DI RECUPERO – 9 ORE FASE A: FASE PROPEDEUTICA 1. INTRODUZIONE: “COSA RESTA DA FARE?” Il conduttore introduce, molto brevemente, il tema della giornata formativa ai partecipanti. 2. PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA, DEL CALENDARIO ECC.; 3. BREVE PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI: nome, età, città di provenienza, cui si può aggiungere, per cercare di far conoscere meglio i partecipanti tra loro, un ‘hobby’, ‘un cantante preferito’, ‘la squadra del cuore’, ecc. cercando sempre di evitare che la presentazione sia troppo dispersiva. Il conduttore potrà nuovamente riportare ciascun nome su un post-it, su un cartellone, su dei foglietti di carta, ecc. per averli eventualmente a disposizione per la creazione/la variazione dei gruppi di lavoro. N.B.: è sempre opportuno che il conduttore, nell’avviare ciascun’azione ‘rimescoli’ i gruppi utilizzando allo scopo i post-it, i foglietti di carta, il cartellone, ecc. 4. AZIONI PER L’APPROFONDIMENTO DELLA CONOSCENZA DEL GRUPPO. 1° proposta: IL GIOCO DEL FAZZOLETTO I partecipanti sono suddivisi in due squadre che si dispongono in fila ai due lati della stanza. A metà della sala si dispone il conduttore con un fazzoletto in mano. Il conduttore al centro della sala farà una domanda: es. ‘chi sta per il Milan?’ ‘chi sarebbe rimasto volentieri a letto questa mattina?’, ‘chi ama vestirsi di nero?’ ecc. i partecipanti di una squadra e dell’altra che si sentono chiamati in causa correranno verso il fazzoletto. Lo dovranno prendere e correre al posto evitando di essere raggiunti dai partecipanti dell’altra squadra. Ogni fazzoletto conquistato è un punto per la squadra. Vince la squadra che nel giro di una quindicina di domande è riuscita a fare più punti. Le persone della squadra che ottiene più punti vincolo un piccolo premio. Anche in questo caso il conduttore, al termine dell’attività, dovrebbe discutere in plenaria il senso del gioco per evitare che i partecipanti lo leggano come un’attività ludica o inutile. Il conduttore dovrebbe cercare di capire assieme ai volontari quanto questo tipo di attività di ice-breaking hanno influito sulla creazione dell’identità di gruppo in formazione. N.B.: è fondamentale che il conduttore sappia concludere tutte le attività iniziali di ice-breaking con una condivisione del senso e del valore dell’attività stessa e con una discussione in gruppo delle reazioni provocate. Senza questa ripresa finale dei significati i giochi vengono vissuti come attività ludiche prive di senso e, quindi, perdono efficacia nella creazione del gruppo. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE B: FASE CENTRALE 1. AZIONI PER UN’AUTOVALUTAZIONE SULLA PREGRESSA CONOSCENZA DEL GRUPPO IN MERITO AGLI ARGOMENTI IN PRECEDENZA AFFRONTATI. 1° proposta: I partecipanti sono suddivisi in gruppi da 4/5 persone. A ogni gruppo è assegnato un tema da svolgere di quelli trattati nelle precedenti giornate formative, ed è chiesto - attraverso lo studio di documenti, testimonianze, normativa, ecc. - di realizzare un approfondimento del tema affrontato e portare a termine una presentazione da rendere successivamente in plenaria. Al termine dei lavori di gruppo viene chiesto a un portavoce di presentare il lavoro prodotto cercando di riprendere anche tutti i contenuti acquisiti nell’ambito delle giornate di formazione. 2. AZIONI PER LA RIPRESA DEI CONCETTI IN PRECEDENZA AFFRONTATI. 1° proposta: Il conduttore riprenderà poi i contenuti emersi dai lavori di gruppo attraverso delle slides già utilizzate in precedenza. 3. AZIONI PER UN BILANCIO DELLE COMPETENZE ACQUISITE DA PARTE DEI VOLONTARI. 1° proposta: Il conduttore sottoporrà a tutti i partecipanti un piccolo test di verifica scritta, redatto sulla base dei contenuti in precedenza erogati, per testare l’effettivo livello di conoscenze acquisite. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale FASE C: FASE CONCLUSIVA 1. VALUTAZIONI DELLA GIORNATA FORMATIVA. Utilizzare uno dei giochi proposti in precedenza. 2. SALUTI 1° proposta: IL GIOCO DEI COMPLIMENTI I partecipanti sono seduti in cerchio. Ad ogni partecipante viene dato un foglio bianco di formato A4 sul quale deve scrivere in piccolo, nell’angolo in alto a sinistra, il suo nome e, accanto al nome, scrivere o disegnare un elemento identificativo che permetta agli altri di riconoscere esattamente la persona (es. ‘occhi azzurri’, ‘maglia bianca a righe’, ‘scarpe nike’, ‘capelli a spazzola’,’tatuaggio’ ecc.). Dopo che tutti i partecipanti hanno predisposto il loro foglio, il conduttore chiederà di passare, in senso orario, il foglio bianco al compagno seduto vicino. Il compagno che lo riceve dovrà scrivere nel lato in basso del foglio un complimento, un commento garbato, un saluto, un augurio, ecc. rivolto alla persona indicata dal foglio. Finito di scrivere il proprio complimento la persona dovrà piegare una strisciolina del foglio per evitare che la persona che lo riceverà dopo legga il complimento che è stato scritto in precedenza. Dopo che tutti avranno coperto il proprio complimento piegando il foglio di carta, il conduttore chiederà nuovamente di passare i fogli al compagno vicino seguendo il senso orario. Così facendo tutti riceveranno i fogli per scrivere i complimenti ai compagni, senza poter leggere quelli che sono stati elaborati prima. Man mano che i fogli passano di mano in mano verranno sempre più piegati e finiranno per assumere la forma di striscioline di carta. L’importante è che piegando il foglio non si copra l’indicazione del nome a cui devono essere rivolti i complimenti. Il gioco si conclude quando torna a ciascuna persona il foglio con il proprio nome. A questo punto il conduttore dà il permesso a tutti di leggere i complimenti che sono stati scritti dai compagni srotolando le piegature dei fogli. Ogni partecipante potrà leggere ciò che gli altri hanno scritto in forma anonima su di lui. Molto importante è che il conduttore faccia rispettare la regola di scrivere solo complimenti e commenti garbati evitando ironie e insulti e chiedendo ai partecipanti di evitare considerazioni generiche o complimenti del tipo ‘sei simpatica/o’ che non sono molto personali. In questo modo i partecipanti si sforzeranno di scrivere delle considerazioni più specifiche e quindi più interessanti e divertenti. Il conduttore può anche decidere di far leggere in plenaria alcuni dei fogli redatti tanto per condividere i commenti e i complimenti. La lettura in plenaria delle considerazioni e dei commenti in genere suscita ilarità. 37 LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE: corso di Formazione Generale Materiali necessari: Slides utilizzate nelle giornate precedenti; Test di verifica [Doc.n.12]; Cartelloni; Fogli di carta di vari formati; Cancelleria; Scotch; Ecc. 37