tornato il coccodrillo di Santa Maria del Monte al
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“Il miol nome è cavallo”, immagini tra Oriente e Occidente con una mostra allo studio Museo Francesco Messina Testa di cavallo, IV secolo d.C, argento dorato, proveniente dal Louvre MILANO, 21 giugno 2016- Dal 5 luglio, lo Studio Museo Francesco Messina, nel cuore dell’antica zona romana della città di Milano, celebra l’immagine del cavallo con 20 opere preziose, dove maestri d’Oriente incontrano maestri d’Occidente. Una straordinaria selezione di pezzi. Dalla Roma antica all’Impero Ottomano, dal Rinascimento al Seicento. Per la prima volta in Italia, una testa di cavallo sasanide, prestata eccezionalmente dal Louvre di Parigi. Il Comune di Milano – Servizio Case Museo e Progetti Speciali, promuove, negli spazi della chiesa sconsacrata di San Sisto, sede dello Studio Museo Francesco Messina, una mostra dedicata all’iconografia del cavallo fra Oriente e Occidente. La mostra, dal titolo «Il mio nome è cavallo» si inserisce nei programmi di ICOM, la 24th General Conference of the International Council of Museums. Patrocinato da ICOM, il progetto prende ispirazione dalle pagine del libro Il mio nome è Rosso di Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura, keynote speaker alla conferenza internazionale dei musei. Nel celebre libro di Pamuk, pubblicato in Italia da Einaudi come tutti i volumi dell’autore, viene affrontato un tema di grande attualità, la convivenza fra culture e popoli, sullo sfondo di un paesaggio artistico condiviso e unanimemente rispettato. Protagonista del giallo, ambientato alla fine del Cinquecento alla corte del sultano, è la figura emblematica del cavallo, ritratto dai miniaturisti secondo un’iconografia occidentale, naturalistica, erede della tradizione estetica veneziana. La mostra restituisce questo ponte fra Est e Ovest, attraverso un viaggio ideale che vede proprio nella figura del cavallo un elemento di congiunzione. Prodotta da Officina Libraria e ideata da Maria Fratelli, dirigente del servizio Case Museo del Comune di Milano, la mostra è curata dalla storica dell’arte Chiara Gatti. Il suggestivo allestimento che evoca, sullo sfondo dei cavalli esposti, paesaggi dal sapore antico e mediorientale, è un progetto site-specific degli architetti Fabio Fornasari e Lucilla Boschi. La figura del cavallo, protagonista della cultura visiva di popoli distanti fra loro, tanto cronologicamente quanto geograficamente, ritorna in un Auriga ritratto nel mosaico pavimentale della Villa di Baccano a Roma, ma anche nella splendida Testa di cavallo, di cultura Sasanide, rinvenuta a Kerman, nell’Iran sud-orientale, e conservata nel Département des Antiquités orientales del Louvre, da cui giunge in Italia oggi per la prima volta. Dall’Institut du Monde Arabe di Parigi, partner dell’iniziativa, proviene un cavallino scolpito su un Frammento di giara scoperto a Susa, in Iran occidentale, che scalpita su un fregio ornamentale di memoria classica. Importanti le opere in arrivo dalle collezioni dei musei civici milanesi, tutti raccolti attorno a questo progetto. La stampa con Teste di cavallo di scuola leonardesca, custodite alla Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli; una coppia di disegni con Teste di cavallo legate all’iconografia dei Dioscuri, prestati dal Gabinetto dei Disegni del Castello; una Armatura da cavallo iraniana del Cinquecento conservata al Mudec, il Museo delle Culture, oltre a un prezioso Manoscritto bolognese della Pharsalia, datato 1373, con illustrazioni attribuite a Nicolò di Giacomo, prestato dalla Biblioteca Trivulziana. E, ancora, unGian Giacomo Trivulzio a cavallo dalle Raccolte d’arte applicata del Castello, accostato al bronzetto di un Cavallo al passo, di scuola leonardesca, in prestito dalla Cà d’Oro di Venezia. Restaurati per l’occasione, due esemplari del Museo Poldi Pezzoli, fra cui spicca il Barāki, una testiera per cavallo, di provenienza persiana, con un cartiglio sulla fronte che reca l’iscrizione araba “Il sultano”. Il percorso contempla un capitolo moderno punteggiato di dieci bronzetti che lo scultore Francesco Messina ha dedicato al tema del cavallo, nel recupero delle fonti di ispirazione classiche. La mostra è arricchita da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Officina Libraria con schede scientifiche dei singoli pezzi a cura di studiosi italiani, fra cui Chatia Cicero, Serena Colombo, Chiara Fabi, Simone Ferrari, Marzia Pontone, oltre a due saggi firmati appositamente dal direttore dell’Institut du Monde Arabe di Parigi, Eric Delpont, e dal conservatore del Département des Antiquités orientales del Louvre, Julien Cuny. Progetto di allestimento a cura degli architetti Fabio Fornasari e Lucilla Boschi Studio grafico di Paola Gallerani per Officina Libraria Progetto grafico di Elisabetta Martelli per il Servizio Case Museo e Progetti Speciali Traduzioni di Myrtille Montaud e Nunzia De Palma Arazzi digitali di MAKE, Milano “Self portrait”, mostra fotografica di Efrem Raimondi al R&P Legal di Busto Arsizio BUSTO ARSIZIO, 15 giugno 2016- Lo studio associato R&P Legal ha promosso l’organizzazione di una mostra di venti opere dell’artista legnanese Efrem Raimondi, fotografo di fama internazionale. La mostra è aperta al pubblico dalle 18.30 sino alle 21.30 nei giorni 23 e 30 giugno, presso la sede di (via Goito 14, Busto Arsizio). La mostra è intitolata “Self Portrait”: Raimondi ritiene infatti che “la dialettica fotografica restituisce sempre l’immagine riflessa dell’autore, che è il vero soggetto della fotografia”. Giovedì 16 giugno alle 18.30 Raimondi terrà una lectio magistralis, dal titolo “La fotografia non esiste” presso la sala delle Conferenze del Museo del Tessile: un’occasione unica di incontro dell’autore, per farsi trasportare dalle sue parole e dai suoi scatti. Le iniziative, che hanno il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, sono promosse da R&P Legal e si inseriscono nell’ambito dell’impegno dello studio legale per la promozione di un dialogo culturale che possa valorizzare e unire contesti profondamente diversi. L’ingresso alla mostra e alla lectio è gratuito. Per informazioni: [email protected]; www.efremraimondi.it; blog.efremraimondi.it. Mostra “Lo sguardo obliquo” al Museo del Tessile BUSTO ARSIZIO, giugno 2016- Domenica 5 giugno, presso la sala del Ricamo Industriale del Museo del Tessile, si è svolta l’inaugurazione della mostra d’illustrazione “Lo sguardo obliquo”. Alla mostra sono intervenute diverse persone interessate, in particolare famiglie con bambini, che hanno potuto sfogliare i libri appesi alle pareti, a fianco delle illustrazioni in mostra. Una gustosa merenda ha accompagnato il momento inaugurale. Questa mostra itinerante, progettata e curata dal gruppo StorySelling, è partita da Bari nel 2015; la presenta ai cittadini piccoli e grandi di Busto la libreria “Il Dondolibro” di vicolo Assunta. Essa è composta da 23 tavole di autori italiani e non, che ci invitano a spostare il nostro sguardo, a scoprire un nuovo punto di vista, a trovare l’autenticità del Bello. “Lo sguardo obliquo” rimarrà in calendario sino al 19 giugno, con i consueti orari di apertura del museo. Missione Colore Africa, concorso artistico dedicato agli artigiani della decorazione SAMARATE, 1 giugno 2016-FEL FESTIVAL EDILIZIA LEGGERA, una start up nata a Samarate e che ha dato vita a un’azienda che offre servizi legati al mondo dell’edilizia e dell’architettura, in occasione dell’edizione 2016 che si svolgerà a Vicenza dal 11 al 13 novembre 2016, promuove il concorso artistico Missione Colore Africa legato all’Africa e dedicato agli artigiani artisti della decorazione. Dopo la fortunata esperienza di Missione Colore del 2015, che ha avviato la realizzazione di un dispensario farmaceutico nel villaggio di Manda in Tanzania, FEL bandisce un premio volto alla promozione e valorizzazione dell’arte decorativa e alla raccolta fondi a favore del completamento del dispensario, destinato agli artigiani artisti decoratori. Il tema dell’opera deve essere ispirato all’Africa: profumi, luoghi, texture, soggetti, sensazioni e tutto ciò che evoca questo continente straordinario. Gli artigiani artisti possono presentare un’opera decorata a mano, con prodotti materici o pittorici utilizzando una o più tecniche dell’arte della decorazione. L’iscrizione è gratuita. La scheda di partecipazione, compilata in ogni sua parte deve pervenire entro il 15 luglio 2016 alla mail [email protected] spedita all’indirizzo FEL srl c/o Villa Montevecchio – via V Giornate, 12 – 21017 Samarate VA. Entro il 10 settembre 2016 deve essere consegnata alla segreteria l’immagine fotografica dell’opera e una breve descrizione tecnica. Tutte le opere pervenute saranno pubblicate sulla pagina Facebook di FEL – festival edilizia leggera dal 15 settembre 2016 e potranno essere votate dal pubblico fino al 15 ottobre 2016. Le 10 opere selezionate dalla giuria e le prime 10 opere che riceveranno il maggiore numero di like verranno esposte in una mostra allestita all’interno di FEL 2016 (Vicenza, dal 11 al 13 novembre 2016). La fase finale del concorso prevede che i visitatori di FEL votino l’opera preferita e sabato 12 novembre 2016 verrà decretato il vincitore durante la cerimonia finale di FEL 2016. L’opera più votata dai visitatori di FEL 2016 vincerà un viaggio premio. Con le 20 opere selezionate FEL srl organizzerà un’asta benefica i cui proventi saranno destinati al sostegno del progetto “Un dispensario per Manda” a favore dell’Associazione Nuova Famiglia Onlus. Il regolamento completo e i moduli da compilare per l’iscrizione sono scaricabili dal sito http://fel.edilizialeggera.it/index.php/missione-colore/concorso-missione-col ore-africa/ Torna ARTsocratic alle Ville Ponti, musica live e dresscode del secolo scorso VARESE, 1 giugno 2016-Esiste un luogo misterioso, sussurrato dal vento alle orecchie dell’uomo moderno, in cui per una notte si può respirare il passato. Una villa ottocentesca in stile neogotico, un parco all’inglese illuminato dalla luce che filtra dalle ampie finestre ed un atrio dominato da un’imponente cupola. Gli affreschi, le statue in bronzo e gli arredi d’epoca dei suoi immensi saloni svelano un’atmosfera fiabesca. La notte si fonde con il sogno, il passato con il presente. Un sogno idilliaco in cui le anime riprendono coscienza di sé, come disse il drammaturgo irlandese George Bernard Shaw “si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima”. Dopo il successo dello scorso anno, ARTistocratic (www.artistocratic.biz) ritorna a Ville Ponti di Varese con un evento esclusivo: un rendez-vous vintage con musica, spettacoli dal vivo e dresscode dagli anni 20 ai 60, mostra d’arte, particolari cocktails e parrucchieri per acconciature retrò. Preparatevi ad un’altra notte suggestiva… “La storia dipinta”, mostra di Francesco Biondo all’ex Fornace in Alzaia Naviglio Pavese Beffa di Stato (piazza di sangue), 2005 MILANO, 24 maggio 2016- L’opera d’arte che rende omaggio alla Storia di Milano attraverso il ricordo di alcune delle figure di maggior spicco, come Alda Merini, Dario Fo, Giovanni Pesce, Primo Moroni. Inaugura venerdì 3 giugno 2016 dalle 18.00 alle 22.00 negli spazi dell’ex Fornace in Alzaia Naviglio Pavese 16 la mostra “La Storia dipinta. Chi l’ha detto che le date sono solo numeri!” dell’artista siciliano Francesco Biondo, curata da Neva Pedrazzini e realizzata con il patrocinio del Comune di Milano/Zona 6. Fil rouge dell’arte di Francesco Biondo, nato a Gangi in provincia di Palermo nel 1958, è la “cultura del frammento”, che esprime la necessità non solo dell’artista, ma soprattutto dell’uomo (insegnante di disegno tecnico all’ITIS Feltrinelli di Milano) di non dimenticare che alcune date storiche sono per tutti noi veri e propri esercizi di memoria. Ecco perché Francesco Biondo imprime sulle proprie tele, accanto a una serie di nomi, alcune date, sì poco conosciute e a volte dimenticate, ma ugualmente decisive per la storia passata e recente di ogni cittadino. Così facendo trasforma la poetica informale e creativa dei suoi dipinti in una sorta di “Almanacco” storico per non dimenticare mai, dove la materia pittorica diventa energia e racconto. Come scrive Neva Pedrazzini “ Le opere selezionate presenti in mostra sono l’omaggio alle storie che non si dimenticano, sono restituzioni di memoria filtrata dallasensibilità di artista e di persona impegnata quotidianamente” Francesco Biondo, che nel 1995 ha illustrato la copertina del romanzo dello scrittore croato Vladimir Arsenijevic “Sottocoperta” (Edizioni Comedit 2000, Milano) sullo scoppio della guerra nell’ex Jugoslavia con l’opera “Negazioni Chiarite” del 1991, a Milano presenta oltre venti opere – quasi tutte a ripercorrere non solo la Storia, ma anche le sue connessioni con la Giustizia – attraverso momenti topici come la sentenza sulla strage nei cieli di Ustica del 15 dicembre 2005 (“Tutti assolti”), l’assoluzione il 3 maggio 2005 di Maggi, Rognoni e Zorzi a proposito della strage di Piazza Fontana (“Beffa di Stato”), l’incriminazione senza esito il 1 maggio 2003 di George Bush come criminale di guerra (“La guerra è finita/Criminale di guerra”). Ma l’esposizione milanese è anche l’occasione di ricordare figure umane importantissime per l’Italia, ma soprattutto per la città di Milano, come la poetessa Alda Merini, il partigiano e uomo politico Giovanni Pesce, il Premio Nobel 1997 per la Letteratura Dario Fo. La serie dei lavori prende il titolo da un verso proprio di Alda Merini: “Io la vita l’ho vissuta tutta”. L’impatto visivo delle sue opere presenta sollecitazioni e riferimenti diversificati, dall’espressionismo all’arte povera, dal collage all’action painting, ma anche una unitarietà di ricerca: l’impostazione compositiva è esplicitata dall’uso del colore e arricchita dall’utilizzo di frammenti organici e non, oggetti comuni per collage materici carichi di vita propria, corrosi dal tempo e spesso ritrovati sulle spiagge della sua Sicilia, luoghi da sempre deputati alla cultura dell’abbandono. Durante la settimana di apertura della mostra sono previsti due serate di letture aperte al pubblico, a cura di Roberto Carusi, volte a far conoscere meglio la storia e la poetica sociale nell’opera di Francesco Biondo. Venerdì 3 giugno ore 19.00 “Primi Accadimenti” letture di Livia Rosato e Roberto Carusi Giovedì 9 giugno ore 19.00 “Altri Accadimenti” letture di Patrizia Grioni e Stefano Nosotti Entrambe le serate sono ad ingresso gratuito sino ad esaurimento posti. **************** FRANCESCO BIONDO LA STORIA DIPINTA Ma chi l’ha detto che le date sono solo numeri! EX FORNACE – Alzaia Naviglio Pavese 16, Milano 3-10 giugno 2016 | Ingresso libero Orari di apertura: tutti i giorni 10.00/12.00 – 15.00/20.00 Informazioni al pubblico: 329-1231064 “Imago Varese”, inaugurazione al Sacro Monte di un mostra dedicata alla città di Varese VARESE, 21 maggio 2016Ancora una proposta innovativa per il Camponovo al Sacro Monte: verrà inaugurata il 21 maggio alle ore 17.00 la prima edizione della mostra “IMAGO VARESE. Cent’anni di filmati che raccontano il territorio tra storia, creatività, marketing e sperimentazione.” A cura di Beautiful Varese International Association con la collaborazione di Comune di Varese e con il patrocinio di Provincia di Varese, Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, Consorzio Regionale Parco del Campo dei Fiori, Università degli Studi dell’Insubria (si ringraziano per la collaborazione MIV Multisala Varese e RODA). La mostra resterà aperta dal 21 maggio al 16 giugno 2016 da giovedì a domenica dalle ore 10 alle 18. La mostra sfrutta la particolarità degli ambienti medioevali del Camponovo, che si snodano attorno all’ antica Via del Pellegrino, individuando alcune zone destinate alla proiezione continuativa di audiovisivi, selezionati per tematica e modalità di realizzazione. Tra rarità storiche e filmati modernissimi, il visitatore potrà apprezzare la creatività e la tecnica di videomakers che hanno scelto immagini dinamiche del territorio di Varese e dintorni per promuovere eventi, luoghi, circostanze. Nella Sala antistante la “Via del Pellegrino” verranno proiettati due audiovisivi realizzati dal Comune di Varese: Suoni e colori nella terra dei laghi (2010) e Sacromonte (2016), con Varese Provincia Liberty (1999) della Provincia di Varese. Nella Sala “La Fortezza”, alcuni video pensati per il visitatore anche straniero: Welcome to Varese (for EXPO) 2015 di Derval O’Neill, Campo dei Fiori Timelapse di Niccolo Arioli e Davide Fiozzi e Eolo Campo dei Fiori Trial (2016) di Luca Spada; e Varese for Business (in lingua inglese, 2015) della Camera di Commercio. Nella Sala “La Casetta” La proiezione di preziosi filmati storici di proprietà della provincia di Varese realizzati in collaborazione con il Centro Audiovisivi della Provincia di Varese: C’era una volta a Varese, con immagini d’epoca filmate negli anni ’50 da Enrico Grancini ; Varese Città Giardino, un filmato degli anni’ 30 donato dall’Università Popolare di Varese. Seguono “Il Sacro Monte tra ricordi e leggende” di Renzo e Matteo Carnio, contenenti immagini dei preziosi ex voto, eredità di Monsignor Macchi filmati in occasione dell’esposizione nella Chiesina dell’Annunciata, con una rivisitazione tra leggenda e realtà tratta da un video donato ai Reali Inglese in occasione del matrimonio del Principe William e Catherine Middleton; “Il Torrente Margorabbia tra Sacro e Profano” di Giovanni Fortunato. Nella Sala “Cuore di Borgo”, un omaggio a Gianfranco Brebbia che comprende quattro filmati girati nella città di Varese tra la fine degli anni ’60 e anni’ 70. A seconda dell’interesse specifico dei visitatori, sarà possibile richiedere la visione di alcuni filmati disponibili presso la mostra: “Parco Campo dei Fiori, Regno di Vita tra le Prealpi Lombarde” di Eugenio Manghi, “Il Parco Campo dei Fiori” di Rodolfo Ossuzio. “L’eremo di Santa Caterina” e “Santa Maria Foris Portas” della Provincia di Varese, “Il Maglio di Ghirla” e “Sposalizi cunardesi” di Giovanni Fortunato. Nel corso della mostra sono programmati due eventi satellite nella Chiesa Incompiuta del Camponovo alle ore 17. Il 28 maggio: la presentazione libro “Varese la città che cambia”, catalogo della mostra realizzata a gennaio al Camponovo, a cura di Carla Tocchetti e Mario Chiodetti (evento in occasione del duecentesimo anniversario della celebrazione di Varese Città. Presenta Mauro della Porta Raffo) Il 12 giugno: il Concerto dell’ensemble di chitarre classiche “I Trovieri”, direttore Mo Enrico Parravicini. Urban Mining Rigenerazioni urbane: da venerdì tanti eventi collaterali GALLARATE, 19 maggio 2016– A una settimana dall’inaugurazione di Urban Mining. Rigenerazioni urbane. XXV edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate prendono il via gli eventi del circuito collaterali con la collaborazione di enti ed associazioni della città. Venerdì 20 maggio alle ore 18.30 presso l’Atelier Arti Visive del Melo (via Magenta 3) sarà inaugurata la mostra “Naiade urbana. Il fiume domestico” di Virginio Mazzucchelli, il “pittore di Gallarate” per eccellenza, da anni personaggio della cultura cittadina, tra i primi collaboratori dell’Università del Melo. La mostra vedrà esposte opere realizzate “en plein air” di scorci urbani che non sono più, vedute di una Gallarate che fu, e il cui spirito è, per l’occhio più attento, ancora leggibile nei segni urbani cittadini. La mostra sarà aperta dal 20 Maggio al 10 Giugno 2016, tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00, presso la Galleria d’Arte dell’Università del Melo. Da sabato 21 maggio alle ore 18.00 presso la Gioielleria Zaro (corso Italia 10) apre l’evento “Doni d’acqua” con gioielli preziosi, tessuti pregiati di Adima e un video animato a cura di Davide Martorelli. In occasione dell’inaugurazione sabato 21 maggio alle 18.00 il maestro Lele Ferrazzi propone un brano musicale inedito dal titolo “Fluisce trasparente”. Domenica 22 maggio dalle 10.30 fino alle 17.00 il Dipartimento Educativo del Museo MA*GA propone un particolare workshop liberamente ispirato al Koinobori, la festa dei bambini che si svolge in Giappone il 5 Maggio e durante la quale è tradizione far volare al vento delle coloratissime carpe di stoffa o carta. Il contributo del progetto sociale e culturale “Filo di Perle” è fondamentale per la riuscita dell’evento, non solo perché il luogo dell’intervento interessa le case che affacciano sull’Arno in zona Vicolo del Gambero (i fili sui quali sono sospese le carpe sul fiume partono dalle finestre delle case), ma anche per il lavoro di coinvolgimento degli abitanti della zona. Le famiglie sono invitate ad omaggiare il fiume costruendo la propria carpa; tutti i pesci verranno poi sospesi sull’ Arnetta e lasciati fluttuare al vento. I laboratori saranno gratuiti e aperti a tutti e si svolgeranno dalle ore 10.30 alle ore 12.00 e dalle 14.30 alle 17.00 e si terranno nelle vie del centro tra Vicolo del Gambero presso la Proloco e Il Sistema Bibliotecario Panizzi e Via Rusnati. Per rendere l’installazione corposa e molto visibile, il Museo MA*GA ha offerto alle classi delle scuole primarie di Gallarate la possibilità di organizzare prima del 22 maggio alcuni laboratori presso le sedi scolastiche durante i quali i bambini hanno progettato e realizzato la propria carpa; gli elaborati verranno poi raccolti ed allestiti nella giornata del 22 maggio, insieme a quelle di tutti gli altri partecipanti all’evento. La collaborazione con Filo di Perle è stata preziosa per coinvolgere anche gli abitanti delle case della zona interessata dall’evento che sono stati parte attiva del progetto confermando ancora una volta la capacità del Premio Gallarate e del Museo MA*GA di coinvolgere cittadini ed enti territoriali ad essere promotori in rete. Piccoli e grandi sono invitati a partecipare a questa festa dedicata al fiume!