- FAITA FederCamping

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- FAITA FederCamping
ANNO II N. 6
Poste Italiane SPA - Sped. Abb. Postale DL 353/2003 (conv. INL. 27/02/2004, nª 46) ART.1 comma 1 DCB ROMA • Agosto 2008
P E R I O D I C O
D E L L A
F A I T A
F E D E R C A M P I N G
IL NODO
DELLE
CONCESSIONI
LE PROPOSTE
FAITA PER LA RIFORMA
DELLE CONCESSIONI
DEMANIALI
MARITTIME
OSSERVATORIO
TRE INDAGINI
SUL TURISMO OPEN AIR
FAITA SICILIA,
ASSOCIAZIONE
DI FRONTIERA
ANNO II N. 6
Maurizio Vianello
CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE
C
ertamente questo non è il momento migliore
per la riflessione strategica o l’elaborazione di
progettualità fini e sofisticate. In una sola stagione ogni scenario immaginato, prevedibile o improbabile che fosse, è sparito; spazzato via da una febbre
finanziaria che ha bruciato ricchezze come paglia e cancellato certezze con la stessa facilità. Quale sia il motivo o i motivi che portano al raddoppio del costo dell’energia o al dimezzamento del potere d’acquisto di
stipendi e salari, in definitiva non ha molta importanza. No, non voglio fare un discorso da incosciente. È
solo che non credo che ci importi sapere perché pio-
ve quanto piuttosto cosa fare per non bagnarci.
Del resto non abbiamo, come nazione, alcuna possibilità di contrastare la deriva recessiva che condiziona
l’economia occidentale. Non c’è la forza economica e,
quel che è grave, non c’è la volontà amministrativa e
politica di contrastare la recessione. Anche qui inutile chiedersi perché accade; è più che sufficiente essere coscienti del fatto e cercare da subito rimedi e soluzioni alla portata di ciascuno. Se le stime saranno confermate il 2008 potrebbe chiudersi, per il turismo in
continua a pag. 5
FAITA FEDERCAMPING
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Finito di stampare
Agosto 2008
CAMPING MANAGEMENT :SOMMARIO
4 IL NODO DELLE CONCESSIONI
di Salvatore Vingiani
7 NEI CAMPEGGI SI PRENOTA
SEMPRE PIU’ SU INTERNET
20 COSA ACCADE NELLA TIERRA
DEI GITANI?
di Andrea Spezzigu
22 NEL MARKETING
L’UNIONE FA LA FORZA
9 IN VACANZA! COSTI
di Antonella Veltri
QUEL CHE COSTI
di Filippo Gentile
25 IL FUTURO È INTERNET.
ANCHE NEL TURISMO
11 RIPRESA IN FUMO, A CAUSA
di Maurizio Fantaccione
DI MALTEMPO E CAROVITA
di Andrea Spezzigu
27 MISURE SPERIMENTALI
PER INCREMENTARE
LA PRODUTTIVITA’
12 LA TENDINA CANADESE
NON C’È PIÙ
diEleonora Manfrini
di Machiel Willem Prohn
14 FAITA SICILIA, ASSOCIAZIONE
30 NOTIZIE
DI FRONTIERA
di Pietro Licciardi
16 MARCHE DA SOGNO PER L’OPEN AIR
di Pietro Licciardi
DALLA FEDERAZIONE
CAMPING MANAGEMENT :AMBIENTE E TERRITORIO
IL NODO
DELLE CONCESSIONI
di Salvatore Vingiani
LE PROPOSTE DELLA FAITA
PER LA RIFORMA DELLE
CONCESSIONI DEMANIALI
MARITTIME
Q
uando nel 1942, in pieno
conflitto mondiale, venne
emanato il Codice della Navigazione, l’istituto giuridico della
concessione demaniale marittima era
considerato come un uso speciale
volto all’utilizzazione del bene demaniale marittimo, soprattutto per attività connesse con il mare. In particolare tali usi erano riferiti al tiro a
secco delle barche, alla stesura delle
reti da pesca, alla cantieristica navale ed ovviamente e preminentemente per la difesa delle coste. Pressoché
ignorato era l’uso del bene demaniale per attività turistiche, tenuto conto del limitato rilievo, all’epoca, di
tale attività. Negli anni successivi,
4
alla fine del conflitto mondiale, la
diffusa ripresa economica e la scoperta da parte degli italiani di un nuovo modo di trascorrere le vacanze
vennero affermandosi sempre più e
conseguentemente si sviluppò l’aspirazione della “vacanza al mare”, fino
ad allora considerata un privilegio di
pochi fortunati benestanti. Sorsero
dunque, ed in forma pionieristica, i
primi insediamenti ricettivi all’aria
aperta anche in località mai toccate
da tale tipologia di turismo.
Molti campeggi trovarono il loro naturale ambiente di sviluppo sul demanio marittimo attraverso l’istituto della concessione demaniale marittima, nelle due forme della licen-
za annuale o del contratto pluriennale, come previsto dal codice della
Navigazione. La peculiarità del segmento ricettivo open air, ha quindi
generato nel tempo un legame imprescindibile tra le strutture ricettive all’aria aperta e i beni di proprietà dello Stato. Infatti, le imprese del
settore turistico ricettivo all’aria aperta (camping e villaggi turistici) sono
attualmente circa 2500, delle quali
un migliaio in regime di concessione demaniale, ed hanno una potenzialità in termini di capacità di circa
1,3 milioni di posti letto per giorno.
Tutto questo significa che un terzo
dei campeggi e villaggi turistici italiani opera sul demanio pubblico e di
questi la maggioranza insiste sul demanio marittimo.
Nei primi anni del dopoguerra, il settore del campeggio ha conosciuto due
significative stagioni di sviluppo, la
prima verso la metà degli anni Sessanta, quando si è passati da campeggi piccoli e per lo più frequentati da
ospiti stranieri a strutture più vaste
ed articolate e la seconda sul finire
degli anni Settanta quando, anche
grazie al diffondersi di mezzi tecnici
nuovi (caravan e camper), le aziende si sono moltiplicate ed hanno articolato e diversificato la loro offerta. Nel settore trovano oggi impiego
circa 43 mila addetti, il giro d’affari
prodotto è valutato intorno 2,5 miliardi di euro per anno, mentre l’apporto economico del settore, indotto compreso, è pari a 7,2 miliardi di
euro con una incidenza del 9% sull’economia turistica nazionale.
Inizialmente a forte vocazione marina, i camping sono sorti e cresciuti
nel corso degli anni Ottanta e Novanta anche e soprattutto nelle zone
lacuali, presso le città d’arte, nelle zone montane, forestali e fluviali. Chi
va oggi in campeggio trova molto
spesso strutture polifunzionali all’interno delle quali ogni attenzione e
comfort è presente: dalle piazzole attrezzate, agli stores, ai servizi per l’intrattenimento e per lo sport, alle strutture per la ristorazione.
La media nazionale di piena occupazione delle aziende in alta stagione è
di circa 41 giorni con notevoli differenze nelle diverse aree geografiche
(più alta al centro nord e di circa la
metà al sud e sulle isole). La motivazione principale della scelta risiede
nel più diretto contatto con la natura, e non sono da sottovalutare, a parità di condizioni di comfort, l’economicità della vacanza e la dislocazione della struttura, per lo più realizzata in luoghi ameni.
Va, pertanto, segnalata la necessità
di porre in essere delle azioni che garantiscano in via prioritaria alle imprese della ricettività turistica all’aria
aperta la permanenza sul mercato e
la certezza di continuare a svolgere
la propria attività in maniera competitiva e produttiva, specialmente
in un momento, come quello attuale, di congiuntura economica negativa per l’intero comparto turistico
nazionale.
Faita FederCamping, nella sua azione di tutela delle aziende rappresentate, ha individuato una piattaforma
di azioni organiche che, attraverso
un dialogo serrato con il legislatore,
definiscano la materia senza penalizzare quelle imprese che proprio sul
demanio marittimo hanno costruito
la loro storia.
In sintesi Faita FederCamping propone di:
a) prevedere il prolungamento della
durata delle concessioni ordinarie
da sei a dieci anni onde assicurare maggiore garanzia di stabilità e
certezza di sviluppo delle aziende,
anche attraverso l’accesso a finanziamenti bancari finora negati per
brevità della durata delle concessioni stesse;
b) elevare, per le aziende operanti in
regime di concessione demaniale
CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE
generale e anche per l’open air, con una perdita in termini di arrivi,
presenze e fatturato, con impatti differenziati tra Nord e Sud ma con
una generale e diffusa contrazione della domanda estera. Possiamo
limitare il danno se renderemo più competitiva la nostra offerta non
solo nei confronti dei concorrenti internazionali ma anche sul piano della concorrenza interna con le altre modalità turistiche. Possiamo incentivare i flussi in “libertà” offrendo un servizio allo stesso livello di quello di alberghi o agriturismi ma ad un prezzo più contenuto. Possiamo applicare tecniche d’incentivazione e fidelizzazione
della clientela. Possiamo razionalizzare i costi per l’energia e per alcuni servizi. Possiamo realizzare una rete di marketing integrato tra
le varie realtà d’impresa. Possiamo promuovere il booking on line. Possiamo fare tutte queste cose e molte altre. Dobbiamo soltanto volerlo e cominciare. L’alternativa è subire il declino e tirare a campare.
L’esatto contrario dello spirito d’impresa. Sta a noi decidere.
Buon lavoro e buona estate. I
marittima su grandi superfici, la
durata delle concessioni ad almeno trenta anni, in quanto, data la
complessità e articolazione di tali
aziende, queste hanno la imperativa necessità di essere messe in
condizione di sopportare i maggiori oneri concessori e, contestualmente, essere in grado di programmare investimenti funzionali con
i “moderni” mutui di lungo termine, ovvero “trentennali”;
c) confermare l’art. 2 della legge
494/93, per quanto attiene al diritto di preferenza a favore del vecchio concessionario in occasione
del rinnovo dei titoli;
d) attuare nell’ottica di una concreta revisione della materia, una specifica tabella contenente le tariffe dei canoni per il solo settore
campeggio o per concessionari di
grandi superfici, in cui sono previste speciali tariffazioni che prevedano l’applicazione del metodo
di calcolo inversamente proporzionale alle superfici delle aree coperte con strutture di facile rimozione (la Finanziaria 2007 ha accettato parzialmente il concetto
applicando un abbattimento del
25% ai valori relativi alle concessioni per campeggio);
e) escludere ogni imposizione di sovracanoni da parte delle Regioni,
come quelle derivanti dalle Legge 16 maggio 1978 n, 281;
f) stabilire che le fideiussioni per le
concessioni demaniali marittime,
possano essere al più presto equiparate nella loro misura ai depositi cauzionali previsti in materia
di contratti di affitto immobiliari, determinandone la misura su
una frazione del canone annuo
pari al 15%;
g) abolire la clausola contrattuale
“salvo conguaglio”;
h) predisporre una legge quadro sul
demanio ad uso turistico, che preveda il riordino e la semplificazione della materia e sancisca regole
certe e comuni per tutte le tipologie di concessioni demaniali (marittime, lacuali, fluviali, forestali,
patrimoniali) su cui insistono imprese turistiche. I
5
CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO
NEI CAMPEGGI
SI PRENOTA SEMPRE
PIU’ SU INTERNET
di Nicolcarlo Genovese
L’INDAGINE 2008 DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE
SUL TURISMO A CURA DI FEDERCONSUMATORI
L
a Federconsumatori ha pubblicato la terza indagine sui
prezzi rilevati nei siti web degli alberghi e delle strutture turistiche in 153 comuni marittimi rappresentativi di tutto il territorio nazionale proseguendo il percorso di
analisi avviato nel giugno 2006, anno nel quale è stato costituito l’Osservatorio nazionale sul turismo.
A due anni di distanza è stata realizzata la terza indagine nazionale sviluppata, come nelle precedenti edizioni, mediante una metodologia di
analisi campionaria che, come sottolinea l’associazione dei consumatori,
«si propone di superare alcune delle
carenze informative della statistica
ufficiale e fornire una gamma di elementi di supporto all’analisi di uno
dei principali settori dell’economia
nazionale». In particolare lo scopo di
questa indagine sui prezzi nelle località balneari è di stimare l’ipotetica
spesa a carico delle famiglie italiane
per le vacanze estive 2008.
Secondo Federconsumatori il concetto di “ospitalità turistica” è determinato dalla combinazione di varie
componenti, che vanno dalla ricettività, ai servizi, alla logistica, comprendendo le infrastrutture e l’intrattenimento. Tutti elementi che sono
stati presi in considerazione e valutati per determinare la “dimensione
tariffaria” caratteristica di una località turistica. Inoltre la costruzione
delle stime dei prezzi medi è stata effettuata partendo dai dati dichiarati
e pubblicizzati dai siti web delle sin-
gole
strutture ricettive, raggiungibili per lo più tramite le pagine web dedicate al turismo dalle Regioni, dalle Province, dalle Apt
o dai Comuni. Si tratta di una
scelta che, sempre secondo l’associazione, tiene conto del sempre più crescente utilizzo di internet anche per quanto riguarda il
comparto turistico.
Infatti le ricerche condotte in materia, oltre ad evidenziare i progressi
del turismo on line, mettono in luce
i cambiamenti avvenuti sia in termini di offerta da parte delle attività ricettive (il potenziale cliente è sem-
pre più immediatamente
raggiungibile),
sia in termini di
domanda. Risulta
diffuso l’utilizzo di internet per raccogliere informazioni, per
comparare i prezzi delle singole località e dei differenti prodotti, anche
quelli più di nicchia, per poi prenotare autonomamente la struttura turistica desiderata, bypassando alcune
7
CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO
figure di intermediazione. La rilevazione dei dati effettuata dall’Osservatorio di Federconsumatori pertanto si è sviluppata proprio in questo
contesto. In particolare l’Istat nel suo
rapporto Viaggi e vacanze in Italia e all’estero – anno 2007 – in Statistiche in
breve del 20 febbraio 2008 - ha messo in evidenza come nella scorsa stagione vi è stato un incremento del
numero di viaggi con una prenotazione diretta (34,4% nel 2005, 37,2%
del 2006 e 40,8% nel 2007). Incremento dovuto soprattutto all’uso di
Internet, dato che nel 2007 quasi un
quinto delle prenotazioni complessive sono passate attraverso il
web (incidenza che arriva al
21%, considerando le vacanze della durata superiore ai tre
giorni).
Tornando all’indagine per questo
2008 la rilevazione campionaria, effettuata nel periodo marzo – aprile,
è costituita da un doppio percorso di
raccolta dati, attraverso il quale sono state indagate tipologie di strutture ricettive caratterizzate da differenti gradi di copertura informativa
da parte della statistica ufficiale: gli
hotel e i campeggi, da una parte, gli
appartamenti per vacanza dall’altra.
Il periodo di riferimento dei dati tariffari coincide con la settimana che
va dal 9 al 16 agosto 2008 e
che rientra nel periodo di
“altissima stagione”. In
entrambi i percorsi Federconsumatori, per la rilevazione dei dati e la costruzione di indicatori a livello territoriale comunale, ha proceduto
mediante un approccio di tipo bottom – up (dal basso verso l’alto), da ricondurre, tramite opportune ponderazioni, ai dettagli territoriali superiori. In
tal modo è possibile costruire
una base informativa flessibile
in grado di produrre
stime valide per differenti dettagli territoriali. Tale elasticità consente la produzione di evoluzioni informative
verticali, dedicate a specifici contesti territoriali. Tramite l’approccio
bottom up risultano inoltre evidenti
le ripercussioni che le scelte di programmazione urbanistica locale hanno sulla tipologia e la composizione
dell’offerta ricettiva.
Entrando nel dettaglio è stato co-
Tab. 1 - TABELLA RIASSUNTIVA - Spesa media settimanale per due persone per la vacanza estiva nelle strutture ricettive delle aree sovra-regionali italiane (comuni marittimi). Periodo 9 - 16 agosto 2008. Valori assoluti in euro.
TARIFFE PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA RICETTIVA
Aree territoriali
Nord Italia
Centro Italia
Sud Italia e isole
Italia
Albergo
(2,3,4, stelle)
€ 1.022
€ 1.386
€ 1.918
€ 1.358
Appartamento
monolocale/bilocale
€ 652
€ 948
€ 1.085
€ 891
Campeggio (2,3,4 stelle)
Tenda
Camper
€ 231
€ 236
€ 250
€ 258
€ 244
€ 250
€ 244
€ 252
Tab. 2 - CAMPEGGI (di 2, 3, 4 stelle: 329 esercizi complessivi): Prezzi medi giornalieri(*), per il pernottamento di un adulto, per
l’affitto di una piazzola per tenda (min. tre persone) e per camper. Periodo 9 - 16 agosto 2008. Valori assoluti in euro.
Aree territoriali
Nord Italia
Centro Italia
Sud Italia e isole
Italia
Pernottamento
adulto
€ 8,40
€ 10,10
€ 10,30
€ 9,80
Fonte: Federconsumatori – Osservatorio nazionale sul turismo. Terza indagine nazionale
8
Posto tenda
(min. tre persone)
€ 16,10
€ 15,40
€ 14,20
€ 15,30
Posto camper
€ 16,80
€ 16,60
€ 15,20
€ 16,30
struito, nel rispetto della potenzialità ricettiva espressa dalle singole
aree territoriali, un primo campione di 1.503 strutture per l’analisi
dei prezzi relativi agli alberghi (nell’indagine 2006 le unità campionate sono state 924) e per lo studio dei dati tariffari praticati nel
sottoinsieme di esercizi complementari costituito dai campeggi:
329 esercizi (nell’indagine 2006 le
unità campionate sono state 192,
erano 212 nel 2007).
I dati campionari mettono in evidenza che a livello nazionale la tariffa alberghiera media pro capite
(2, 3, 4 stelle), in camera doppia,
per un trattamento di pensione
completa (periodo 9 – 16 agosto
2008), ammonta a 97 euro al giorno; cifra compresa fra i valori più
contenuti, registrati nelle strutture del nord Italia (73 euro al giorno), e i 137 euro al giorno, mediamente stimati negli esercizi alberghieri presenti nelle località balneari delle regioni meridionali e
insulari.
LE TARIFFE MEDIE
NEI CAMPING
L’analisi dei dati tariffari relativi alla tipologia extralberghiera costituita dai campeggi è stata condotta considerando tre voci di spesa
giornaliere: il prezzo per il pernottamento di un adulto, il prezzo di
affitto di una piazzola per camper
e il prezzo di affitto di una piazzola per una tenda in grado di ospitare almeno tre persone. La sintesi di tali voci fornisce le indicazioni tariffarie riportate nella tabella
n.1. L’analisi dei dati campionari
evidenzia una contenuta variabilità tariffaria all’interno del contesto nazionale ed una sostanziale stazionarietà dei prezzi rispetto al 2007
(variazioni valutabili in pochi decimi di euro al giorno). La spesa attesa per un soggiorno settimanale,
nel periodo 9 – 16 agosto 2008 (tabella 1), a livello nazionale risulta
pertanto, in media, pari a 252 euro per coppia, per un soggiorno in
camper, e a 244 euro per coppia per
una vacanza in tenda. I
IN VACANZA!
COSTI QUEL
CHE COSTI
I RISULTATI DI UNO STUDIO
FRANCESE SULL’INCIDENZA
DEL CARO-CARBURANTE
NELLA SCELTA DELLA
DESTINAZIONE DELLA VACANZA
L
a società francese Ctoutvert,
nata nel 2000 e operante nel
campo della consulenza, ha realizzato uno studio sulla distanza percorsa dai turisti per le loro vacanze
che ha dato dei risultati sorprendenti. L’indagine aveva come obiettivo
di scoprire gli effetti che l’aumento
del prezzo della benzina avrebbe avuto sulla scelta delle destinazioni, ed
è stata realizzata soprattutto per le
strutture open air del Nord Europa.
La rilevazione è stata effettuata su un
campione di 17 campeggi di varie regioni francesi, spagnole e italiane,
ciascuno dei quali utilizza il sistema
di prenotazione ideato da Ctoutvert
da almeno 3 anni e registra più di 70
prenotazioni al mese. Riguardo al me-
todo occorre precisare che non sono
state prese in considerazione le strutture che hanno modificato la loro politica commerciale in seguito ad un
cambiamento di proprietario e i piccoli campeggi.
Le strutture francesi selezionate si trovano in Languedoc-Roussillon, Rhône-Alpes, Midi-Pyrénées (2 campeggi), Poitou-Charentes (2 campeggi),
Borgogna, Provenza Alpes Costa Azzurra, Ile de France. Quelle italiane
nel Lazio , in Umbria, Liguria e Toscana (2 campeggi), le spagnole in
Costa Brava (2 campeggi) e Costa
Dorada.
Su questo campione sono state analizzate le prenotazioni 2007 e 2008
arrivate nel mese di gennaio, marzo
9
CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO
e maggio. Sulle 5989 prenotazioni osservate è stata calcolata la distanza
tra il luogo di residenza del cliente e
il campeggio utilizzando Google.
Di fronte all’aumento vertiginoso del
prezzo del petrolio si è voluto determinare se l’aumento del prezzo del
carburante ha influito o meno sulla
scelta della destinazione delle vacanze. In poche parole, tra coloro che
decidono di partire e di prenotare on
line, c’è la tendenza a scegliere una
destinazione (tragitto con il proprio
veicolo) più vicina?
La tendenza generale è che il tragitto medio di coloro che «prenotano
on line» non è diminuito rispetto allo scorso anno, ma anzi presenta una
progressione del 2.54%. Dal punto di
vista del marketing significa, visto
che la distanza percorsa non si è ridotta, che il bacino tradizionale di
clientela (e di commercializzazione)
dei campeggi presi a campione non
ha subito modificazioni.
Lo studio, tuttavia presenta alcuni limiti. Esso analizza, infatti, il comportamento delle persone che hanno
prenotato. Non possiamo quindi sapere se ci sono dei consumatori che
hanno deciso di rinunciare alle loro
vacanze. Spiega inoltre l’assenza dell’incidenza sul tragitto medio anche
con il fatto che il sovrapprezzo sul
pieno di carburante influisce marginalmente sul budget globale delle vacanze. In effetti, è stato stimato che
per un budget vacanze di 1.700 euro,
per un tragitto medio di 1.000 chilometri (2.000 chilometri tra andata e
ritorno) la parte dedicata alla benzina non supera il 15% del budget totale. L’aumento degli ultimi mesi
Tragitto medio effettuato per mese (data di arrivo)
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Totale
2007
720
880
1.028
891
839
907
comporta insomma un maggiore costo medio di 45 euro, il che non giustifica la messa in dubbio né delle vacanze, né della distanza percorsa.
In secondo luogo se l’incidenza dell’aumento del costo del carburante
non si ripercuote sulla scelta della destinazione, molto probabilmente si
ripercuoterà sul budget destinato alle altre spese una volta arrivati a destinazione. Infine, lo studio analizza
le prenotazioni on line che si riferiscono per la maggior parte all’acquisto di soggiorni lunghi; la parte di
soggiorni brevi è quindi sottovalutata rispetto alla realtà. Nell’ambito dei
soggiorni brevi il budget per il carburante è proporzionalmente più importante rispetto ai soggiorni lunghi.
Due le conseguenze: l’incidenza sul
tasso delle partenze, la frequenza e la
destinazione potrebbe essere influenzata direttamente dall’aumento del
costo del carburante; le strutture situate a più di 200 chilometri dai grossi bacini di utenza potrebbero subire
una diminuzione della clientela fuori stagione e nei weekend. I
2008
699
932
1.034
885
1.039
930
Scarto
-20
52
6
-6
199
23
Evol.
-2,83%
5,87%
0,58%
-0,62%
23,76%
2,54%
In questa tabella si può notare il forte peso delle prenotazioni provenienti dal Nord Europa riguardanti l’alta stagione. In effetti il tragittto medio
per i soggiorni in luglio è superiore ai 1.000 chilometri
Tragitto medio effettuato per mese di prenotazione
2007
2008
Scarto
Evol.
Gennaio
Marzo
Maggio
Totale
987
877
869
907
1.007
897
865
930
19
20
-4
23
1,97%
2,32%
-0,44%
2,54%
Il mese di maggio registra una leggera flessione rispetto al 2007. Il tragitto medio in maggio è inferiore a quello di gennaio a causa dei numerosi
ponti caratterizzati da dei soggiorni brevi.
Tragitto medio effettuato per paese di destinazione
2007
2008
Scarto
Evol.
Francia
Spagna
Italia
Totale
824
922
1.115
907
848
1.007
1.093
930
24
85
-22
23
2,91%
9,22%
-1,97%
2,54%
Tragitto medio effettuato all’anno
2007
2008
Scarto
Evol.
907
930
23
2,54%
Tragitto medio in km
Aumento del 2,54% del tragitto medio delle prenotazioni 2008 rispetto al 2007
10
CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO
RIPRESA IN FUMO,
A CAUSA DI MALTEMPO
E CAROVITA
di Andrea Spezzigu
L
a congiuntura economica negativa e le condizioni meteo inclementi di inizio stagione hanno già portato a disdette e ad un calo delle prenotazioni e delle presenze nei campeggi e nei villaggi turistici italiani. Gli imprenditori del turismo open air, intervistati da Faita FederCamping, ritengono di non riuscire a conseguire i risultati di lieve ripresa registrati nel 2007, che si erano tradotti in un contenuto aumento della domanda. Le perdite previste, se confermate, comporterebbero
un calo degli arrivi in ordine al 3% e
delle presenze in ordine al 4%.
L’offerta open air italiana, pertanto,
dovrebbe registrare una perdita pari
a 420.000 arrivi in meno sugli 8 milioni di ospiti del 2007 e 2.600.000
presenze in meno (sui 65 milioni di
presenze della scorsa stagione).
Secondo le stime di Faita FederCamping, l’offerta open air italiana è realizzata da 2510 aziende turistico-ri-
cettive che mettono a disposizione
degli ospiti una capacità complessiva di 1.358.000 posti letto con circa
43.000 addetti impegnati, per un fatturato di circa 2,7 miliardi di euro.
Un segnale di ottimismo, tuttavia,
secondo gli imprenditori potrebbe arrivare dal notevole successo riscosso
dalle prenotazioni on-line. Faita Feder Camping ha, infatti, lanciato sul
mercato il primo portale di booking
on-line interamente dedicato al turismo all’aria aperta, in considerazione della profonda importanza assunta da internet nella programmazione
turistica delle famiglie, in un mercato che fino a pochi anni fa si avvaleva dei più tradizionali mezzi di comunicazione. Nello specifico, il network
campeggi.com, patrocinato dal 2003
dalla Faita, ha raggiunto oltre
4.000.000 di visitatori, solo nel 2007.
Il nuovo centro di prenotazione è
stato presentato inizialmente su
www.campeggio.it e www.campingita-
lia.it e successivamente integrato su
numerosi portali italiani ed esteri,
oltre che sul nuovo sito della Federazione, completamente ristrutturato (www.faita.it).
La Federazione ha così deciso di rilanciare un mercato la cui domanda
negli ultimi anni ha riscontrato non
poche difficoltà, così come emerso
dall’ultimo Rapporto sul Turismo all’Aria Aperta, edito da Faita nel
2008.
Le prenotazioni on-line consentiranno al settore una maggiore competitività soprattutto a livello europeo.
È stato registrato, infatti, un lieve e
misurato aumento delle prenotazioni provenienti dal Nord Europa, ed
in particolare dall’Olanda e dal Belgio, che, se confermato nei prossimi
anni, potrebbe riuscire a contrastare
il calo della clientela tedesca attratta oramai dai mercati più economici e competitivi di Croazia, Spagna
e Grecia.
Le strutture open air italiane continuano intanto il loro processo di restyling. Sono sempre più numerose,
infatti, le aziende dotate di bungalows e case mobili, wellness e fitness
centre, campi da golf, parchi acquatici e piscine ed in grado di offrire,
oltre alle tradizionali forme di intrattenimento, una vasta gamma di servizi: dai corsi di botanica a quelli di
cucina.
Pertanto, tra i vacanzieri amanti della natura (costituiti per lo più da nuclei familiari di 4 unità), si fa strada
una nuova figura: gli over 65, ormai
habitué di quei campeggi e villaggi
turistici, che avendo cambiato la loro immagine offrono un felice connubio tra confort e contatto con la
natura. I
11
CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO
LA TENDINA
CANADESE
NON C’E’ PIÙ
Machiel Willem Prohn
BISOGNA RIAVVICINARE
I GIOVANI AL CAMPEGGIO,
SE SI VUOLE ANCORA UN FUTURO
PER QUESTA ATTIVITÀ
L
o scorso agosto ero alla fiera del
caravan di Dusseldorf con mio
padre. Per noi Prohn, che siamo in questo settore dal 1962, una
giornata o due in fiera a Dusseldorf
resta un rito al quale non sappiamo
rinunciare; anche adesso che il babbo si è ritirato. Vedi le novità, saluti
amici e conoscenti, prendi un caffè,
una birra e cammini, cammini…
Questa volta però mi sono preso un
bello spavento.
Ad un certo punto mio padre mi dice: «Fermati un attimo mettiamoci
a sedere». Da bravo figlio che vuole
un bene dell’anima a quel babbone
burbero comincio a fare mille congetture: si sarà stancato? Forse non
regge più questi ritmi; o magari è stata la birra, che qui versano sempre in
quantità industriali.
«Babbo stai bene?»
E lui: «Siediti anche te e guarda», fa
con una faccia stranita.
Ancor più mi preoccupo: «Babbo ma
stai bene»?
E lui: «Guarda, ci sono solo topi grigi».
Ma che cavolo di risposta è mai questa,
penso. Sta vaneggiando? «Oh! ma che
hai? Ti senti bene? Sei così strano».
E lui: «Io sto proprio bene. Ho appena mangiato e bevuto come un leone e non mi sono mai sentito così bene. Ma guardati in giro e osserva. Qui
non sono solo io vecchio, ma tutti. I
topi grigi, quelli che hanno i capelli
bianchi, sono gli unici avventori di
questa fiera. Sta finendo un’epoca e
un modo di fare vacanze».
Più sollevato cominciai effettivamente a realizzare. Da quando ero in culla ogni anno almeno una foto mi ritrae in campeggio con alle spalle la
roulotte di famiglia. Avevo dodici anni quando finalmente, al Campeggio
Torre Ruffa, ebbi il permesso di non
dormire più in una comoda roulotte
con i miei genitori ma nella mia prima “Canadese” piantata di fianco al
caravan. A vent’anni anni le vacanze le trascorrevo con un amico, due
ragazze e la mitica Citroen 2CV scoperta, che ci portava da un camping
all’altro con due tende e la solenne
promessa fatta ai cari genitori che
quella rossa era per le ragazze e quella marrone e arancione l’avremmo
occupata noi ragazzi. Un tempo era
davvero così. Era un ciclo: la “canadese”, poi la tenda più grande da famiglia, la prima roulottina e quando
il papà faceva carriera e arrivava la
macchina grossa si passava anche alla ”roulottona“. Poi, quando i figli diventavano grandicelli si andava a
chiedere al proprietario del campeggio se si poteva piazzare una piccola canadese nella piazzola di fianco
per i “bambini”…
Adesso non ho più i riccioli in testa,
come quando scorazzavo con la mia
2CV, e da maggio scorso, da quando
cioè anche quest’anno i campeggi sono tornati in attività, sono ancora
una volta in giro per vendere case
mobili. Ogni tanto mi fermo e ripenso a Dusseldorf ed osservo che in effetti nei campeggi mancano i giovani. Nelle roulotte ci sono veramente sempre più equipaggi di simpatici
“topi grigi” ma i giovani, a parte i
bambini e gli adolescenti, in campeggio non si vedono più. Considerare
la vacanza in campeggio una vacanza da famiglia o da anziani è sbagliato. Anche se la spartana tendina canadese non è più di moda non dobbiamo rinunciare a portare i giovani
in campeggio. Forse questa fascia
sempre più numerosa di diciottotrentenni la tenda non la vogliono
più, ma in ogni caso le nuove generazioni amano ancora viaggiare e
spesso lo fanno in coppia. Anzi, vanno in vacanza ad età sempre più verde senza genitori, e mettono su famiglia sempre più tardi. Se vogliamo un
futuro per questo tipo di vacanza dobbiamo trovare il modo di mettere in
contatto i giovani con il campeggio,
altrimenti si interrompe il ciclo e si
mette a rischio il nostro avvenire. I
13
CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO
FAITA SICILIA,
ASSOCIAZIONE
DI FRONTIERA
di Pietro Licciardi
CON UNA INNOVATIVA POLITICA
DI PROMOZIONE E CON UN
CONTINUO DIALOGO CON
LE ISTITUZIONI LOCALI È OGGI
LA PIÙ COMPATTA ASSOCIAZIONE
DELLA REGIONE
G
iuseppe Zingale è segretario
regionale della Faita siciliana dal 1974, un tempo lunghissimo, durante il quale ha vissuto in prima persona le vicende
di una categoria tutto sommato
“giovane” – i primi campeggi sull’isola sono stati aperti nel 1965
– che però opera in un contesto assai
difficile.
Attualmente fanno parte di Faita FederCamping 24 strutture su 90, le
quali rappresentano tuttavia il 70%
della ricettività oper air. Erano 60 su
60 nel 1980, quando la Regione Sicilia stava lavorando alla stesura della prima legge regionale sul turismo,
per diventare 15 appena varato il
provvedimento. «Adesso siamo una
delle associazioni di categoria più
compatte della Sicilia», dice Zingale
«perché in parecchi hanno capito che
non basta avere una legge per poter
lavorare ma è necessario un continuo
rapporto e colloquio con gli enti locali e regionali». E infatti è proprio
questo il lavoro più importante che
svolge attualmente la federazione, che
sta operando per aggiornare e modificare la legge regionale n.14 del
1982, integrata con la legge n.13 del
2006, in modo da permettere l’istallazione senza ulteriori autorizzazioni
di case mobili nei camping e costrui-
14
re tutte le piccole infrastrutture che
servono alla gestione e al funzionamento dei campeggi. Inoltre la Faita
Sicilia si sta dando da fare assieme ad
altre associazioni di categoria per ricostituire la Confturismo regionale,
dopo aver fatto rinascere l’organizzazione in quasi tutte le province siciliane. Un risultato non da poco se si
pensa che fino ad un paio d’anni fa
ciascuno andava per la propria strada. Oggi invece è operativo un tavolo che riunisce le quattro categorie –
Confindustria, Confcommercio e
Confesercenti – per lavorare di concerto alla revisione delle leggi regionali di settore.
«Purtroppo qui da noi», dice ancora
il segretario della Faita, «non c’è l’abitudine a collaborare, pensi che noi
della Faita, col venticinque per cento di adesioni, siamo i più forti. Gli
albergatori riuniscono il dieci per cento delle imprese, altri anche meno.
Questo dipende in buona parte dal
fatto che il nostro tipo di impresa è
più autonoma rispetto ad altre. Nostro è il terreno su cui sorge il camping, nostra la gestione e pure l’attività imprenditoriale; cosa che non
avviene ad esempio negli hotel, dove magari il costruttore cede l’edificio all’imprenditore, il quale si affida
al direttore perché non ha competenza specifica in materia di
ricettività turistica. E poi,
qui in Sicilia, c’è una certa storica refrattarietà ad
associarsi».
Faita FederCamping è
molto attiva anche nel
campo della promozione,
che in questo estremo lembo del Mezzogiorno assume
una importanza assai rilevante, come spiega lo stesso Zingale:
«Purtroppo siamo costretti a investire in promozione almeno dieci volte
di più di quello che investono al
Nord. I campeggiatori europei infatti si fermano molto più volentieri in
Piemonte, Veneto o Slovenia prima
di affrontare il lunghissimo viaggio
che li separa dalla Sicilia. E se decidono di spingersi tanto a sud è anche
piuttosto facile che si spingano oltre
e arrivino in Marocco o Tunisia». Ecco dunque che la Faita regionale, oltre a partecipare alle maggiori fiere di
settore, sta spingendo molto per destagionalizzare il turismo open air, che
potrebbe rivelarsi l’asso nella manica
per battere la serrata concorrenza delle strutture ricettive delle altre regioni italiane, dato che in Sicilia il clima è sempre mite. Dal 1980 la federazione stampa e distribuisce una cartina stradale dell’isola con evidenziate le strutture associate e dal 1995 una
“Carta Oro” che da diritto ad un soggiorno a prezzo fisso, scontato, per due
persone e un camper; utilissima per
gli 8 campeggi aperti anche l’inverno, che accompagnano ad altre offerte mensili. Inoltre sono stati stipulati accordi con le compagnie di navigazione che operano nello Stretto.
Come spiega il segretario regionale
della federazione si tratta di uno strumento e di iniziative studiate anche
per far fronte alla concorrenza che
viene dall’altra sponda del Mediterraneo, dato che uno dei problemi
principali dell’open air siciliano è di
essere in un territorio di frontiera:
troppo lontano dal resto dell’Europa
e troppo vicino ai paesi turisticamente emergenti del Nord Africa. E non
aiuta certo lo stato drammatico in cui
versano le infrastrutture, come la famigerata Salerno-Reggio Calabria,
tanto che la Sicilia è ormai raggiungibile soltanto in aereo o nave.
Per quanto riguarda l’agenda degli impegni di medio e breve periodo della
Faita FederCamping siciliana, Giuseppe Zingale dice che sta riallacciando i rapporti con l’assessore regionale al turismo, dopo la battuta d’arresto rappresentata dalle recenti elezioni amministrative, poiché deve essere ripreso al più presto il discorso sulle modifiche da apportare alla legge
regionale n.15 del 2003 in materia di
turismo, che «è rimasta un po’ troppo sul piano teorico», inoltre la Faita intende avanzare alcune proposte
concrete per armonizzare la promozione turistica, la classificazione delle strutture e realizzare un coordinamento con gli enti locali e l’ente regionale.
Un altro tasto dolente, che la federazione intende affrontare, è l’abolizione degli enti provinciali del turismo,
che ha buttato a mare numerose e
consolidate professionalità senza prospettare valide alternative e ciò rischia di essere un serio intralcio alla
promozione turistica.
In definitiva il quadro che si delinea
è di una organizzazione che opera in
un contesto difficile ma che con il
tempo ha saputo conquistarsi un ruolo di primo piano nel panorama associativo locale, grazie ad un lavoro
continuo e puntuale con le istituzioni e al fatto di presentarsi ai vari tavoli di confronto con una compagine associativa compatta e consapevole del vantaggio e della forza che
deriva dal condividere e portare
avanti unitariamente obiettivi e strategie. I
15
CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO
MARCHE DA SOGNO
PER L’OPEN AIR
di Pietro Licciardi
GRAZIE ALLA SINTONIA
TRA IMPRESE E ENTI LOCALI
IL TURISMO VIVE SOPRATTUTTO
GRAZIE AI CAMPING.
A
medeo Tarsi, classe 1939, è
nel turismo da quaranticinque anni, da quando nel
1963 decise di lasciare l’insegnamento per andare a lavorare in Svezia in
un grande hotel. Quella fu per lui
una esperienza entusiasmante, tanto
che nel 1970, al suo rientro in Italia,
decise di acquistare un terreno in
prossimità della spiaggia, a pochi chi-
16
lometri da Fano, adibito a camping.
«In quegli anni fare campeggio significava armarsi di tenda e sacco a pelo; ci si accontentava di una piazzola, qualche servizio igienico e poco
altro», ricorda l’imprenditore, «inoltre era appena iniziato il boom delle
ferie e venivano giù a frotte le famiglie degli operai della Fiat». Da allora di acqua sotto i ponti ne è passa-
ta e la tipologia del turista open air è
completamente cambiata: «Adesso i
clienti dello Stella Maris, 25 mila
metri quadrati con bungalow, chalet,
piscina, animazione e tanti altri servizi, sono ancora per lo più famiglie
ma chiedono ben altro di un po’ di
spazio per piantare la tenda o parcheggiare la roulotte», dice ancora
Tarsi il quale sottolinea anche come
in un certo senso tale positiva evoluzione sia stata aiutata e assecondata da una politica lungimirante degli
enti locali.
«Negli anni Settanta tra Fano e Pesaro c’era parecchio arenile libero e
ciò ha favorito la nascita di molti
camping; oggi ce ne sono undici. In
LA NUOVA FRONTIERA: TRASFORMARE
SEMPRE PIÙ I CAMPING IN VILLAGGI
seguito è rimasta la tendenza a favorire questo tipo di ricettività, soprattutto quando ci si è resi conto dell’errore fatto nel consentire la costruzione di parecchie seconde case». Secondo il gestore e proprietario del
camping Stella Maris infatti il turismo ne ha risentito parecchio, dal
momento che i proprietari degli appartamenti, residenti tutto l’anno
nelle grandi città del Nord o a Roma, arrivano qui per starci al massimo una quindicina di giorni, poi
chiudono tutto e via, fino all’estate
successiva. Purtroppo non si è colto
neppure ciò che si stava realizzando
all’estero, dove si andavano affermando i residence: sempre case in muratura, ma gestite in modo tale da consentire l’accoglienza di un flusso turistico importante. Per fortuna nei
soli camping della zona di Fano invece transitano oggi almeno novecento persone al giorno nei periodi
di alta stagione; trecentocinquanta
circa nel solo Stella Maris e per lo
più stranieri, disposti a spendere. Un
bel movimento per l’economia locale, non c’è che dire.
«Questo è possibile anche perché i
politici hanno continuato a sostenere nel tempo la scelta dell’open air,
così abbiamo potuto adeguare costantemente le nostre strutture alla
domanda», dice ancora Amedeo Tarsi, come anche gli altri proprietari assai soddisfatto della collaborazione
che nelle Marche si è istaurata tra
imprenditori, Regione e Comuni.
«La prima legge regionale sul turismo
ci ha permesso di destinare il 25% di
spazio a strutture fisse, come i bungalow; l’ultima legge approvata, che
risale ormai a cinque anni fa, ha elevato la percentuale al 60%, con una
preferenza per le case mobili, il che
ha consentito di trasformarci sempre
più in villaggi». Proprio questa infatti sembra essere la nuova frontiera
degli oltre ottanta camping su questa fetta di costa Adriatica. La clientela infatti chiede servizi sempre più
di tipo alberghiero ma soprattutto
svago e divertimento per se e i figli
al seguito; cosa che non sempre gli
hotel riescono a dare.
La sensibilità politica nei confronti
dell’oper air ha anche consentito di
ridurre progressivamente la quota degli “stanziali”, facendo posto alle case mobili e a un turismo più “dinamico” soprattutto straniero; senza penalizzare i campeggiatori “puri”, quelli che amano ancora la vacanza in
tenda o roulotte il cui numero tende
a rimanere stabile. Un cruccio, semmai, è «il non essere riusciti ad agganciare il low cost con i nostri aeroporti regionali», spiega Tarsi, dal momento che nelle Marche, «una “quasi Toscana”», stanno crescendo nel-
17
PURTROPPO NON SIAMO RIUSCITI AD AGGANCIARE IL LOWCOST
CON I NOSTRI AEROPORTI REGIONALI
l’interesse di molti turisti stranieri, i
quali arrivano magari anche per un
solo week end e devono affrontare il
disagio di un lungo spostamento atterrando allo scalo di Rimini o di
Bergamo.
Un altro recente successo degli imprenditori marchigiani è l’essere riusciti a convincere i Comuni e le Capitanerie a farsi assegnare i tratti di
arenile prospiciente i camping per attrezzarli con cabine, sdraio e ombrelloni. «Lo Stella Maris», spiega sempre il proprietario, «si estende su quasi trecento metri di costa e ha tre
uscite sulla spiaggia. Dare la concessione ad altri avrebbe significato un
danno per tutti: noi
avremmo dovuto sti-
pulare accordi e convenzioni con tre
o quattro stabilimenti, considerata
l’ampiezza della spiaggia, i gestori non
avrebbero potuto avere, se non con
grande difficoltà, l’accesso alla strada e i bagnanti avrebbero dovuto percorrere grandi distanze a piedi». Invece così i camping
hanno la possibilità
di aggiungere un servizio importantissimo, senza nulla togliere al settore dei
balneari.
Buona è anche la
collaborazione con
gli hotel, che lungo
la costa non sono moltissimi, e in
ogni caso non considerano i camping
dei temibili concorrenti poiché sanno che il tipo di clientela è completamente diverso. Al contrario si cerca di dialogare, anche con le amministrazioni locali, per valorizzare e
promuovere un territorio turisticamente attraente ma che deve sostenere la concorrenza con la riviera romagnola e che ha ancora bisogno di
promozione. I
19
CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO
COSA ACCADE
NELLA TIERRA
DEI GITANI?
di Andrea Spezzigu
CAMPEGGI APERTI TUTTO L’ANNO:
ECCO LA STRATEGIA VINCENTE
DELL’OPEN AIR SPAGNOLO
A
bbiamo intervistato Siegfried
H. Heinze, titolare di Servicios Turisticos Heinze Latzke (S.A.) importante agenzia spagnola di servizi turistici, per conoscere
un po’ meglio il settore dell’open air
iberico.
Signor Heinze, ci descriverebbe l’assetto politico che regola la materia
turistica in Spagna?
«In Spagna, il turismo è di competenza delle Regioni. Le Regioni autonome sono ben diciassette, ciascuna delle quali con un proprio
assetto politico e amministrativo.
A Madrid ha sede il Ministero del
Turismo con competenze generali e limitate, come l’Ufficio
della Rappresentanza Turistica all’Estero, che opera attraverso le Officinas de Turismo
in diversi Paesi. Ma alcune
regioni, come per esempio
la Catalogna, hanno iniziato ad aprire i loro uffici turistici all’estero in
piena autonomia rispetto
al governo centrale di Madrid. A Madrid, inoltre, ha
sede un organismo turistico molto simile all’Enit. Si tratta di
Turespaña che
però, a causa
delle risorse
limitate di
cui dispone, non
20
gode dello stesso successo dell’Enit».
Esiste in Spagna una federazione
paragonabile alla nostra FAITA FederCamping?
«Sì, si tratta de la Federaciòn Espanola de Empresarios de Camping y Ciudades de Vacaciones che opera a livello nazionale come la Faita. Infatti,
proprio come la Faita raggruppa i proprietari e i gestori sia dei campeggi che dei villaggi turistici. È,
in realtà, una federazione
che, nata sotto la dittatura di Franco, ha
cambiato
aspetto e nome diverse volte. Ma in
Spagna esistono anche diciassette federazioni regionali che operano in
maniera autonoma pur facendo parte, ad eccezione di una o due, della
Federazione nazionale. Le organizzazioni regionali finanziariamente più
forti sono senza dubbio la Federaciò
Catalana de Camping (costituita da
diverse organizzazioni provinciali) e
quella delle Regioni Autonome di Valencia, che comprende le province di
Castellòn, Valencia e Alicante».
Quanti sono i campeggi in Spagna
e quali sono le loro caratteristiche?
«I campeggi sono solo milleduecento e, proprio attraverso le loro organizzazioni regionali, la maggior parte di loro aderisce alla Federazione
nazionale spagnola. Come
dicevo, le
re-
IN SPAGNA IL TURISMO OPEN AIR
È STRETTAMENTE LEGATO AL TURISMO BALNEARE
gioni più ricche, cioè la Catalogna e
la zona di Valencia, offrono anche
strutture e servizi migliori. Non a caso in queste aree, Barcelona, Girona,
Tarragona, Lleida, Castellòn, Valencia e Alicante, si registra non solo il
più alto numero di campeggi ma anche la più alta concentrazione di
bungalows e case mobili oltre che la
maggioranza di campeggi dotati di
wellness e fitness centre. Direi che
quello dei campeggi come “resort” è
un vero e proprio boom che è esploso non solo in Spagna, ma anche nel
resto d’Europa. So che anche in Italia, in Veneto in particolare, il fenomeno è abbastanza diffuso. Un’ altra
zona apprezzata dagli amanti del turismo open air è la costa atlantica. In
Spagna infatti il turismo open air è
strettamente legato al turismo balneare; da qui il successo dei campeggi marittimi. I campeggi del sud della Spagna sono generalmente aperti
tutto l’anno e molti di loro, sono stati costruiti appositamente per soddisfare la richiesta di ospitalità invernale. Pertanto le strutture risultano
sempre piene anche da novembre a
Pasqua, costituendo un enorme richiamo per i turisti provenienti dal
Nord Europa e, soprattutto, dalla
Gran Bretagna. Credo che sia questo
l’unico vero vantaggio che la Spagna
ha rispetto all’Italia».
Che tipo di clientela avete?
«Posso dire che il mercato è molto
alimentato e sostenuto dagli stranieri, che trovano appunto strutture
aperte tutto l’anno e possono gode-
re del contatto con la natura non necessariamente nei periodi di luglio e
agosto, tradizionalmente periodi di
alta stagione, in cui le strutture sono
frequentate quasi esclusivamente dagli spagnoli. In Catalogna, per esem-
pio, l’80% degli ospiti sono stranieri; ma anche la
provincia di Valencia gode di un
buon 70% di tedeschi, olandesi, inglesi, francesi e belgi. Inoltre, per noi,
i turisti stranieri costituiscono un introito considerevole perché sono dei
gran spendaccioni».
Il settore del turismo open è cresciuto negli ultimi anni?
«No, non direi. Si registrano lievissimi aumenti nella domanda. Ma so
che anche in Italia la situazione non
è molto diversa».
Ritiene che a livello europeo l’EFCO&HPA potrebbe adottare strategie diverse per risolvere questa situazione che appare critica in entrambi i nostri Paesi?
«A mio parere, l’EFCO sta già facendo un ottimo lavoro di lobby a livello europeo e questo grazie anche all’apporto di un giovane e dinamico
presidente, Alessandro Sgaravatti.
Certo si potrebbe fare di più ma occorrerebbero risorse più ingenti ed un
contributo più ottimistico da parte
di tutte le federazioni che a livello
europeo la compongono». I
21
CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO
NEL MARKETING
L’UNIONE FA LA FORZA
di Antonella Veltri
INIZIATIVA COMUNE DELLA FAITA SICILIA
E SARDEGNA PER LA PROMOZIONE DEI CAMPING
E DEI VILLAGGI ASSOCIATI
L
e nostre due isole più grandi e
importanti, la Sardegna e la Sicilia, sono l’orgoglio e il vanto
del turismo italiano per il numero di
vacanzieri che ogni anno le popolano durante la stagione estiva, sedotti dalla natura incontaminata e dai
luoghi ricchi di storia e di folklore. Quale modo migliore per perdersi nel
fascino di queste terre,
se non approfittare del
clima sempre dolce, anche nei mesi invernali,
e organizzare una vacanza en plen air, a contatto
diretto con le bellezze
naturali e il fantastico
mare di queste due regioni? Proprio da questo è
nata l’esigenza di valorizzare a livello internazionale i campeggi e i villaggi turistici che fanno parte della Faita FederCamping, unite dalla comune idea che l’unione
fa la forza, crea valore aggiunto e
porta vantaggio nella competizione commerciale. Le due organizzazioni federali regionali della Sardegna e della Sicilia hanno quindi deciso, autonomamente e indipendentemente l’una dall’altra,
di realizzare uno strumento promozionale utile e per i turisti e allo stesso tempo idoneo ed efficace per attirarlo nel circuito turistico delle
strutture ricettive Faita.
Alcuni anni fa sono così nate con
questo intento la Guida e cartina ai
22
villaggi e campeggi della Faita Sardegna
e l’analoga Guida e cartina ai villaggi
e campeggi della Faita Sicilia, a cura
della Key Marketing and Communication di Roma.
Come accennato entrambe le campagne partono dal presupposto di voler offrire gratuitamente al turista
uno strumento utile, in questo caso
una pratica cartina automobilistica,
ideale per favorire gli spostamenti sul
territorio. A loro volta però si rivelano anche un ottimo strumento promozionale dal momento che le strutture ricettive federate Faita vengono
indicate con la loro esatta posizione.
La cartina inoltre, capillarmente distribuita anche ai porti di partenza
per le due isole, induce il turista a
predisporre il proprio itinerario in
funzione dei luoghi di inte-
resse ma
anche dei villaggi e dei campeggi la cui ubicazione scopre sulla guida. La veste grafica delle guide-cartine è di
sicuro appeal, per la ricerca
accurata di colori e simboli che richiamano ed evocano le attrattive
delle due isole, arricchita da caratteristici disegni che segnalano i siti turistici e i monumenti più interessanti da visitare. Inoltre ciascuna struttura ricettiva segnalata è descritta in
appositi riquadri ove è stampata una
bella foto del villaggio o del campeggio e nei quali sono riportate le informazioni più significative, assieme
ai recapiti telefonici e una serie di
simboli che informano dettagliatamente sui servizi di cui il turista può
usufruire. La cartina, offerta in forma di pieghevole, presenta su una
facciata la carta geografica, sul retro
una serie di ante separate, ognuna dedicata ai partner che decidono di collaborare all’iniziativa.
Tali partner, validi e significativi, hanno la
funzione fondamentale di contribuire all’iniziativa in termini di ottimizzazione della distribuzione e divulgazione dei materiali di
comunicazione. Infatti rendendo la
fase di diffusione
del prodotto il
più possibile capillare si fa in
modo che ogni
euro investito dai
campeggi e villaggi della Faita in
termini di comunicazione, venga
moltiplicato addirittura per sei.
A titolo di esempio delle sinergie
che si vengono a
creare con i partner, quest’anno la
Faita Sardegna ha
visto il coinvolgimento dell’Agip con
la sua rete di 150 punti vendita in
tutta la regione, dai quali vengono
offerte gratuitamente le cartine a tutti coloro che fanno rifornimento; della rivista di settore Plein Air, che ha
inserito il pieghevole all’interno del
numero di aprile 2008; dei Professionisti di via Pontina, un’associazione che riunisce cinque concessionari di camper e rivenditori di accessori per il campeggio, che hanno sede in via Pontina, a Roma; della Tirrenia navigazione e della Saremar,
compagnie di navigazione che distribuiscono il materiale dai porti ai passeggeri in partenza e all’interno delle navi; della rivista Il Campeggio
stampata dalla Confedercampeggiatori, all’interno della quale vengono
inserite le cartine; del tour operator
Turisarda di Dusseldorf, che distribuisce le cartine nell’ambito delle
Fiere tedesche; della rivista di settore Via col Camper, che ha dedicato
un articolo alla Faita Sardegna; Grotte Is Zuddas di Santadi (Ca) e dei
ceramisti sardi. La presenza di una rete così vasta di partner fa in modo
che ogni anno la tiratura dei pieghevoli sia molto elevata e il loro ciclo
di vita almeno annuale, partendo da
febbraio con la B.I.T. di Milano.
Ad aumentare la visibilità dell’iniziativa, contribuisce il fatto che la
cartina viene realizzata anche in formato poster di 100 per 140 centimetri, esposti dai partner dell’iniziativa
nelle loro sedi, all’interno dei loro
market o comunque visualizzati nel
miglior modo possibile, ad esempio
affissi all’interno delle navi nel caso
delle compagnie di navigazione. La
Faita Sardegna realizza anche grandi
poster di tre metri per un metro e
mezzo che vengono affissi all’interno dei punti vendita Agip e che hanno per questo motivo una visibilità
significativa sul territorio sardo. Un
contributo alla ottimale visibilità del
materiale promozionale proviene anche dalla partecipazione alle Fiere di
settore: la Borsa Internazionale del
turismo (B.I.T.) di Milano, innanzitutto, ma anche le fiere nazionali di
Roma, Rimini, Vicenza, Verona e
quelle europee di Amburgo, Monaco, Dusseldorf, Praga, Essen, Parigi,
Berlino, Barcellona e Mosca.
Questa iniziativa dimostra come con
le opportune sinergie e stipulando accordi reciprocamente vantaggiosi con
diverse realtà legate al settore del
plein air, si possa garantire alle strutture ricettive un notevole ritorno dal
proprio investimento pubblicitario
in termini di incisività ed efficacia
della comunicazione. I
23
CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO
IL FUTURO
E’ INTERNET.
ANCHE NEL TURISMO
di Eleonora Manfrini
L’IMPORTANZA DI “STARE”
NELLA RETE NEL MODO GIUSTO
E SENZA COSTI ECCESSIVI.
D
all’ultimo “Consumer Travel
Trends Survey” di PhoCusWright del giugno scorso si
desume che i viaggiatori abituali sono il segmento principale per gli acquisti turistici on-line; la novità è che
finalmente anche i più inflessibili sostenitori dell’acquisto off line iniziano
ad usare Internet come strumento primario per la pianificazione e l’acquisto di viaggi. Una ricerca commissionata da Google e condotta da TNS
ha evidenziato come gli utenti Internet del Regno Unito trascorrano, in
media, centoquarantotto minuti al
giorno a guardare la Tv e ben centosessantotto a navigare su Internet.
Internet sta superando di gran lunga
per importanza i media tradizionali,
infatti nel 2008 risulta essere il media
più importante per il settore del turismo ed in particolar modo nell’ ambito del turismo all’aria aperta. Innumerevoli campeggi e villaggi hanno
constatato, presso le fiere 2007-2008
dedicate al turismo all’aria aperta, un
cambiamento sostanziale dell’utenza
fieristica sotto un duplice aspetto: da
una parte la diminuzione di ospiti realmente interessati, dall’altra la determinatezza dei visitatori, i quali si
dirigono direttamente presso lo stand
di loro interesse, in quanto lo screening e la scelta sono stati fatti a priori attraverso Internet.
Da tutto ciò si comprende come sia
indispensabile essere presenti nel web.
Ma cosa si intende «essere presenti
in Internet»?
Jack Flanagan, vice presidente esecutivo di ComScore, ha dichiarato che:
«Con quasi l’80% di tutte le ricerche
condotte in marzo, Google è di gran
lunga il principale motore di ricerca
in Europa». Quindi per avere una
buona strategia di Web Marketing è
necessario avere un bel sito, veloce
da navigare e sempre aggiornato. Ma
è ancor più importante essere presenti nelle prime pagine dei motori di ri-
cerca italiani ed esteri.
Tanto per fare un esempio di strategie di Web Marketing ricordiamo le
campagne Pay per click su Goolge
(PPC Adwords). In questo caso, l’utilizzatore del servizio paga esclusivamente per i contatti effettivamente
ricevuti. Quindi è consigliabile affidarsi a professionisti del settore per la
creazione di campagne Adwords, se
si vogliono evitare spiacevoli “inconvenienti”, come il sostenere spese eccessive, e garantire l’ideazione di messaggi pubblicitari adeguati, contenendo i relativi costi. Inoltre l’indicizzazione “naturale” del proprio sito
Internet. Google predilige siti internet semplici e con contenuti ben organizzati. Google, oltre all’analisi del
sito internet, effettua anche una valutazione dei link in entrata al sito
Web (Link Popularity). Infine da non
trascurare la pubblicità sui principali siti di settore. È anche opportuno
sottolineare l’importanza crescente
dei video on-line. Negli Stati Uniti,
il 73,7% del totale degli utenti internet ha visualizzato, nel mese di marzo 2008, almeno un video on-line. Secondo i dati raccolti da ComScore,
sono stati visualizzati in totale 11,5
miliardi di video on-line, con un aumento del 13% rispetto a febbraio e
del 64% rispetto al marzo del 2007.
Interessante pure il dato riguardante
l’utenza mobile del Regno Unito: nel
2008, il 12% (7,4 milioni) di tutti gli
utenti di telefonia mobile utilizza i
servizi Internet mobile (fonte: Continental Research). Forrester Research prevede che entro il 2013 la percentuale aumenterà fino a comprendere il 38% della popolazione europea. Il futuro? Nel mondo di Internet
si dice che il futuro è già presente. I
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CAMPING MANAGEMENT :RUBRICA FISCALE
MISURE SPERIMENTALI
PER INCREMENTARE
LA PRODUTTIVITÀ
di Maurizio Fantaccione
L’ARTICOLO 2 DEL DECRETO
LEGGE N. 93 DEL 27 MAGGIO 2008
C
on l’articolo 2 del Decreto
Legge del 27 maggio 2008, n.
93, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 124 del 28 maggio 2008,
sono state introdotte «misure sperimentali e temporanee per incrementare la produttività del lavoro», consistenti nella previsione di un nuovo
regime di tassazione per alcune componenti variabili della retribuzione
corrisposte nel periodo compreso tra
il 1 luglio e il 31 dicembre 2008 ad
una ben individuata categoria di lavoratori dipendenti del settore privato. L’ultimo comma dell’articolo 2
anzidetto abroga anche, la lettera b)
del comma 2 dell’art. 51 del TUIR
che prevedeva la non concorrenza
alla formazione del reddito di lavoro
dipendente delle somme erogate a titolo di liberalità alla generalità o categorie di dipendenti in occasione di
festività e ricorrenze per importi non
superiori a 258,23 euro e i sussidi,
senza limite di importo, corrisposti
in considerazione di particolari esigenze personali o familiari del dipendente. In attesa dei necessari chiarimenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria, si introducono alcune considerazioni in merito alle modalità di applicazione delle disposizioni in oggetto.
IMPOSIZIONE
SOSTITUTIVA DI
ALCUNE COMPONENTI
VARIABILI
DELLA RETRIBUZIONE
Il comma 1 dell’art. 2 del D.L. n.
93/2008 prevede che, salva espressa
rinuncia scritta del lavoratore, sono
soggette ad un’imposta sostitutiva
dell’Irpef e delle sue addizionali regionali e comunali, con l’aliquota pari al 10%, le somme erogate «a livello aziendale», nell’intervallo di tempo tra il 1 luglio e il 31 dicembre
2008 e fino a concorrenza dell’importo complessivo di 3.000 euro lordi, per:
a) prestazioni di lavoro straordinario, ai sensi del Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 effettuate tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2008. Al fine di individuare
quali siano le prestazioni di lavoro straordinario che possono fruire del regime sostitutivo occorre
dunque fare riferimento al Decreto Legislativo citato e alla circolare esplicativa del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali
del 3 marzo 2005, n. 8/2005; per
lavoro straordinario, si legge nella medesima circolare, deve intendersi quello prestato oltre l’orario
di lavoro normale definito nell’art.
3 del D. Lgs.n. 66/2005. Tale articolo, dopo aver stabilito nel primo comma che l’orario di lavoro
normale è di 40 ore settimanali,
prevede la possibilità che i contratti collettivi stabiliscano una
durata minore e riferiscano l’orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all’anno. Pertanto, per l’individuazione di tali
somme dovrà farsi riferimento, ove
presenti, alle disposizioni dei contratti collettivi di lavoro, attuati-
vi della facoltà prevista nel Decreto Legislativo n.66/2005 di modulare i tempi di lavoro (orario normale, multiperiodale, gestione dello straordinario, limiti di orario
massimo, etc.) in rapporto alle esigenze produttive e organizzative
di ciascuna unità produttiva. Sempre secondo l’interpretazione
espressa nella circolare del Ministero del Lavoro già citata, non essendo specificato alcun livello di
contrattazione collettiva, salve
specifiche disposizioni, «il rinvio
alla contrattazione collettiva deve intendersi come rinvio a tutti
i possibili livelli di contrattazione
collettiva: nazionale, territoriale,
aziendale». Tale interpretazione
sembra inoltre confermata dalla
lettera della norma che fa riferimento alle somme erogate «a livello aziendale».
Sul piano operativo potranno beneficiare del regime sostitutivo,
nel limite di 3.000 euro lordi, le
somme che ciascuna unità produttiva riconosce quale retribuzione
per prestazioni lavorative rese oltre l’orario normale di lavoro definito per ciascuna categoria di dipendenti (ad esempio i turnisti, gli
addetti alle piattaforme petrolifere, i perforatori, gli assistenti geologici e area pozzo, etc.) da qualsiasi livello della contrattazione
collettiva. Lo stesso concetto deve essere applicato nell’individuazione delle somme erogate a fronte di prestazioni lavorative rese oltre il normale orario nell’ambito
di contratti di lavoro part-time di
tipo verticale. Sembra evidente
che le ore per prestazioni di lavoro straordinario accantonate nel
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CAMPING MANAGEMENT :RUBRICA FISCALE
periodo di vigenza del regime sostitutivo nel «conto ore individuale» e fruite come riposo compensativo esulano dall’ambito di applicazione del regime sostitutivo
previsto per le «somme erogate»
per prestazioni di lavoro straordinario; di conseguenza non dovrebbero essere considerate neanche
ai fini del raggiungimento del limite di 3.000 euro.
Occorre sottolineare che possono
fruire del regime sostitutivo solo le
somme erogate nel periodo individuato e che si riferiscano a prestazioni di lavoro straordinario svolte nello stesso periodo. Saranno
dunque soggette all’ordinario regime impositivo le somme erogate a
gennaio 2009 ancorché riferite a
lavoro straordinario prestato nel
dicembre 2008. Dovrebbe invece
essere ammesso il regime sostitutivo al 10% per le somme erogate
dal sostituto nel mese di dicembre
2008 a titolo di acconto di quanto spettante, salvo conguaglio nelle operazioni di fine anno, sulla base dell’effettivo conteggio delle ore
di lavoro straordinario svolte nel
medesimo mese.
b) prestazioni di lavoro supplementare ovvero prestazioni rese in
funzione di clausole elastiche, effettuate nel periodo 1 luglio - 31
dicembre 2008, nell’ambito di
contratti di lavoro a tempo parziale conclusi prima della data di
entrata in vigore del Decreto Legge in commento, ossia prima del
29 maggio 2008.
È da ritenere che il riferimento è
alle prestazioni lavorative rese oltre il normale orario di lavoro nell’ambito di contratti di lavoro part
- time di tipo orizzontale. Anche
in tal caso per la definizione delle
somme remunerative di lavoro
supplementare potrà farsi riferimento a qualsiasi livello di contrattazione collettiva; occorre inoltre tener presente che anche per
la remunerazione del lavoro supplementare il regime trova applicazione per le ore effettuate e sempreché le somme siano corrisposte nel periodo sopra individuato.
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c) Somme erogate a livello aziendale in relazione ad incrementi di
produttività, innovazione ed efficienza organizzativa e altri elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’impresa. Anche tali elementi retributivi (nel Gruppo:
premio di partecipazione, di risultato o di produttività) possono beneficiare del regime sostitutivo se
erogati nel periodo 1 luglio - 31
dicembre 2008; nulla viene richiesto, invece, in merito al periodo
di rilevazione dell’incremento dei
parametri economici/organizzativi. Dunque, potrebbero fruire di
tale regime anche le somme erogate in acconto del premio di partecipazione o di risultato 2008.
Seppure il richiamo alla contrattazione collettiva non sia esplicito, la disposizione comunque si riferisce a somme erogate «a livello
aziendale» il che induce a ritenere necessaria l’esistenza di un accordo collettivo che disciplini
l’erogazione di tali componenti
reddituali. Sembra, inoltre, doversi escludere l’applicazione del regime sostitutivo alle somme erogate in via continuativa o occasionale in relazione ai risultati individuali della prestazione lavorativa, raggiunti indipendentemente dagli incrementi della produttività o efficienza aziendale, quali
ad esempio, nel Gruppo, quelle
«una tantum» e gli assegni «ad
personam».
AMBITO SOGGETTIVO
DI APPLICAZIONE
Possono beneficiare del regime di imposizione sostitutiva i contribuenti
che nel corso dell’anno 2007 hanno
percepito redditi di lavoro dipendente di importo non superiore a 30.000
euro e appartenenti al settore privato. Poiché la norma pone un limite
superiore è da ritenere che siano ammessi al beneficio del regime sostitutivo anche coloro che nel 2008 sono
titolari di reddito di lavoro dipendente ma non lo sono stati, per motivi
diversi, nel corso del 2007.
Per reddito di lavoro dipendente deve intendersi, come costantemente
affermato dall’Amministrazione Finanziaria, il reddito determinato a
norma dell’art. 51 del TUIR; in sostanza l’importo indicato nel campo
1 della Certificazione dei redditi corrisposti nel 2007 (CUD 2008). È da
ritenere che il limite di 30.000 euro
sia complessivo, nel senso che se il
contribuente nel 2007 è stato titolare di più rapporti di lavoro dipendente occorre verificare il rispetto di tale requisito con riferimento alla to-
talità dei rapporti di lavoro intrattenuti. In tal caso, così come previsto
per l’ipotesi in cui l’attuale sostituto
d’imposta sia diverso da quello che
ha rilasciato il CUD 2008, il beneficiario attesta per iscritto l’importo
del reddito di lavoro dipendente conseguito nello scorso anno.
MODALITÀ
DI APPLICAZIONE
DELL’IMPOSTA
SOSTITUTIVA DEL 10%
Il comma 1 dell’art. 2 del D.L. n.
93/2008 dispone che l’imposta sostitutiva del 10% si applica sulle somme corrisposte per le causali sopra descritte fino a concorrenza dell’importo di 3.000 euro lordi. È da ritenere
che tale importo debba essere considerato al lordo dell’imposta sostitutiva applicata e al netto degli oneri
previdenziali ed assistenziali a carico
del dipendente che, a norma del
comma 2 dello stesso articolo, restano comunque dovuti. L’obiettivo della disposizione in commento è, infat-
ti, la riduzione del prelievo fiscale sulle componenti del reddito di lavoro
dipendente individuate dal comma
1 dell’articolo 2, obiettivo che almeno in parte sarebbe vanificato se non
fosse consentita la deducibilità degli
oneri sociali obbligatori per legge,
ammessa senza alcun limite per qualsiasi categoria di reddito. Le somme
assoggettate al regime sostitutivo, ovviamente, non concorrono alla formazione del reddito complessivo del
contribuente neanche, per espressa
previsione, ai fini della determinazione della situazione economica
equivalente dello stesso e del proprio
nucleo familiare. L’imposta sostitutiva è applicata dal datore di lavoro.
Solo se il dipendente presenta per
iscritto una richiesta di non applicazione del nuovo regime di tassazione
il sostituto potrà applicare il regime
ordinario. Probabilmente l’imposta
dovrà essere versata con un codice
tributo di nuova istituzione. Per l’accertamento, la riscossione e le sanzioni si applicano le disposizioni in
materia di imposte dirette, in quanto compatibili.
EROGAZIONI
LIBERALI E SUSSIDI
Con il comma 6 dell’articolo 2 del
D.L. 93/2008 viene abrogata la lettera b) del comma 2, dell’articolo 51 del
TUIR che disponeva la non concorrenza alla formazione del lavoro dipendente delle somme erogate dal datore
di lavoro a titolo liberale in occasione
di festività o ricorrenze, alla generalità o categorie di dipendenti, fino a
concorrenza dell’importo di euro
253,23 annui nonché dei sussidi occasionali senza limite di importo, erogati in relazione a particolari esigenze
personali e familiari del dipendente
(lutti, malattia, etc.). Rientrano tra le
erogazioni liberali, ad esempio, le somme ed i valori erogati ai dipendenti del
Gruppo in occasione del compimento di venticinque anni di anzianità
aziendale ed i premi eventualmente
erogati per festeggiare il trascorrere di
un anno senza infortuni sul lavoro. I
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CAMPING MANAGEMENT :FAITA INFORMA
IL PRESIDENTE
VIANELLO
ALLE GIORNATE
DEL TURISMO 2008
L’IMPORTANTE EVENTO DI STUDIO
SI SVOLGERÀ A NOVARA
DAL 21 AL 24 SETTEMBRE
S
i terrà a Novara dal 21 al 24 settembre il convegno “Giornate
del Turismo 2008 - Qualità Italia”, che giunto alla VIII edizione, avrà
tra i relatori il presidente di Faita FederCamping, Maurizio Vianello con
una relazione dal titolo “La qualità ai
tempi del low cost”.
L’iniziativa, promossa dall’OGIT del
Dipartimento di Studi per l’Impresa e
il Territorio dell’Università del Piemonte Orientale, con la collaborazione del Consorzio universitario Re-tour
(Rete interregionale per il progresso
del turismo), con il sostegno della Regione Piemonte e con il patrocinio
della Conferenza delle Regioni, dell’ANCI, dell’UPI e di Assoturismo,
Confturismo e Federturismo, si svolgerà nell’aula magna dell’Università
degli studi del Piemonte Orientale e
costituisce un appuntamento annuale per ricercatori, operatori privati e
decisori pubblici.
Si tratta di un momento importantissimo di studio e di discussione di proposte per il progresso del turismo e del
territorio, che scaturiscono dal confronto dei risultati di ricerche e di riflessioni di esponenti di mondi distinti (accademico, imprenditoriale, politico e istituzionale) – tra i quali si è
avviata, da qualche tempo, una più
intensa ed effettiva collaborazione,
che costituisce già un importante passo in avanti.
L’edizione di quest’anno ha tra i suoi
obiettivi di: fare il punto, come in edizioni precedenti, delle politiche a fa-
30
vore dello sviluppo turistico dell’Italia e promuovere un più intenso confronto e scambio di esperienze tra i responsabili della gestione delle politiche e dei piani di sviluppo turistico
delle Regioni ed altri enti e sistemi
territoriali. In particolare, in queste
“Giornate”, ci si propone di identificare i principali problemi di gestione
dei piani strategici regionali per il turismo e mettere a confronto le modalità di gestione messe in pratica dalle
Regioni.
L’incontro intende anche avviare un
lavoro sistematico di inventariazione
delle risorse turistiche italiane, analisi e valutazione della loro qualità, in
termini di mercato, secondo standard
internazionali. Questo lavoro è pre-
messa indispensabile per definire, in
seguito, adeguate strategie di sviluppo, ovvero individuare le attrazioni, i
servizi e le condizioni ambientali che
necessitano di azioni migliorative della loro qualità (estetica e funzionale),
selezionare i gruppi di turisti in funzione dell’attrattività delle risorse ma
anche dei diversi benefici ed effetti
negativi dei vari gruppi di turisti. In
questo primo convegno s’insisterà innanzitutto sulla definizione dei criteri per l’identificazione, la gestione e
lo sviluppo della qualità delle attrazioni e dei servizi turistici e delle condizioni ambientali di sviluppo del turismo. Il fine ultimo è quello di elaborare modelli di riferimento utilizzabili in tutto il territorio italiano. La
sistematica rilevazione e classificazione delle risorse turistiche, dell’Italia e
delle sue regioni, sarà oggetto di successivi lavori, i cui risultati verranno
discussi nelle future edizioni delle
MATTEO MARZOTTO
È IL NUOVO PRESIDENTE
DELL’ENIT
Il sottosegretario al turismo, Michela Vittoria Brambilla, nel corso di
una conferenza stampa tenuta il 2
luglio a Palazzo Chigi, ha presentato ufficialmente il nuovo presidente dell’Enit: l’imprenditore Matteo
Marzotto. Parlando del neopresidente il sottosegretario ha detto che si
tratta di una «figura molto stimata,
in grado di promuovere il brand Italia costituendo uno stretto binomio
tra turismo e Made-in-Italy, l’uno
traino dell’altro e viceversa». Marzotto prende il testimone di Umberto Paolucci che metterà a frutto la
sua grande esperienza informatica,
presiedendo il Comitato scientifico
per l’innovazione tecnologia del turismo in fase di costituzione. La
Brambilla ha anche sostenuto la necessità di agire in nome di un Patto
per avviare un piano strategico di
rilancio turistico ed infine la volontà di riposizionare l’Enit.
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