Un oggetto racconta

Transcript

Un oggetto racconta
PREMESSA
Le ore opzionali di quest’anno scolastico sono state dedicate ai laboratori di scrittura … creativa
... ALLEGRA … MENTE
Abbiamo scritto il “DIARIO GIORNALIERO” delle attività scolastiche. Ogni giorno uno di noi
doveva relazionare su quanto seguito ed eseguito in classe.
Abbiamo pubblicato tre numeri del trimestrale “IL GIORNALINO DI TERZA”
n° 1 – settembre – novembre;
n° 2 – dicembre – febbraio
n° 3 – marzo – maggio.
Abbiamo inventato storie, miti, poesie, favole. Le storie sugli oggetti, accompagnate dai
disegni relativi, hanno formato questo libricino: “UN OGGETTO RACCONTA”.
UN PAIO DI SCARPE
Ciao! Siamo le scarpe di Pietro e siamo bianche con le strisce nere, molto grosse.
Ogni giorno ci consuma giocando a calcio e poi ci buca e diventiamo
sempre più strette per lui.
Che tristezza!
Un giorno Pietro andò a comprare delle scarpe nuove e noi
rimanemmo tutte sole nello sgabuzzino.
Quando Pietro è ritornato ci siamo sentite più allegre, ma
ci ha buttate nella spazzatura. Poi però qualcuno ci ha
ripescato e ci hanno messe in vetrina. Quando Pietro
è passato davanti al negozio ci ha comprato perché ci
hanno sistemate e siamo ritornate con lui.
Che bello!
Adesso non ci usa più come prima così dureremo a lungo e lui ci terrà un po’ di più.
Sapete che fine ha fatto l’altro paio? Le ha buttate perché gli davano fastidio. Ecco perché ha
ripreso noi.
Ci piace quando ci pulisce perché vuol dire che ci vuole bene.
È bellissimo stare con Pietro perché lui è bravissimo!
Noi non sappiamo come parlare perché siamo emozionate.
Oggi è il compleanno di Pietro e si continua a muovere e noi siamo felici per lui che si diverte.
Per questa occasione di festa è arrivato un suo amico e le sue scarpe sono le nostre migliori
amiche. Abbiamo giocato tanto con loro.
Adesso, invece, siamo stanchissime infatti ci stiamo riposando qui con i nostri padroncini. Ciao!
Ciao!
Che bello stare con Pietro!
LA CALDAIA
Ciao! Sono una caldaia a legna, mi chiamo Patti1; sono una stufetta piccola,
arancione, con le ruote. I miei padroni mi trattano male, non mi puliscono
mai, quindi sono piena di cenere e tutta sporca di carbone sulle pareti.
Ho anche stalattiti di carbone, potrei aprire un museo archeologico.
Un giorno non mi hanno pulito, allora ho dato fuoco al camino, così me ne
hanno dato uno brutto in metallo. Io allora mi sono arrabbiata e ho
pensato di fargli degli scherzi.
Quando fa freddo, per esempio, mi spengo; la casa diventa gelida, ma io
sono calda perché tengo una piccola fiammella accesa e così sono al caldo.
Invece in estate accendo la caldaia a 100° così muoiono di caldo, spalancano
le finestre, così si ammalano; almeno “imparano” a non pulirmi.
Adesso hanno deciso di rottamarmi perché non funziono bene.
No! No! Per fortuna! Adesso funziono bene e mi puliscono, così non mi rottamano, sono
contenta perché sono tutta pulita.
1
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
1
Quando mi svuotano la cenere la mettono nell’orto, almeno le lumache non mangiano le mie
amiche piantine che mi ringraziano molto e in estate mi danno legna per l’inverno.
I pomodori sono miei cari amici e anche le zucchine, i piselli, i fagioli e i cetrioli. Gioco con loro
anche a nascondino e mi diverto tanto, certe volte prendo qualche piantina e la nascondo
dentro di me almeno poi andranno a “liberarmi”.
Quando quello che conta va a cercare gli altri io, infatti, li faccio uscire e si liberano.
LA BAMBOLA
Ciao, io sono una bambola, ho quattro anni e mi chiamo Giulia. La mia
padrona non ha mai tempo di darmi le cose, poi deve andare a scuola e con
me gioca poco, però a volte vivo delle avventure con due femmine e un
maschio che si chiamano: Arcobalina, Stella e Cicciottello. Siamo avventurosi
e poi noi femmine siamo così forti che battiamo ogni cosa. E Cicciottello? Lui
prende i tesori.
Oh! Mi sono dimenticata di dire che sono nata nel 2004, nel mese di maggio
… il 29 maggio.
Sapete una cosa? Quando la mia padrona farà una dimostrazione di
ginnastica io non ci sarò, non mi porterà con sé, ma lei mi racconterà tutto
del saggio.
Volete sapere ancora una cosa? Elena, la mia padrona quando farà il saggio mangerà lì, in
palestra. E noi? Noi a casa. Ad aspettarla.
IL PALLONE
Che brutto è stare qui in questo negozio. Ho solo il mio amico manichino con cui parlare.
Spero che qualcuno mi venga a comprare.
Guarda, un bambino mi sta osservando! Dai vieni dentro e … comprami! Chiudo gli occhi e
spero fortemente che venga dentro.
Oh no, se n’è andato!
Che sfortuna!
Adesso chiuderanno il negozio e per oggi ... resterò qua.
Il giorno dopo
Oh! Che bella giornata è questa!
Spero che qualcuno mi compri!
Ehi, manichino! Quella signora con suo figlio viene da noi?
«Non so, ma forse sì!»
Eccola, si dirige verso l’entrata, ecco! È entrata!
«Zitto pallone, se no non ti compra!»
«Guarda, sta chiedendo alla commessa se ci sono dei palloni. Dai che mi compra!»
Eccola, si dirige verso di me con la commessa.
«Addio manichino!»
La commessa mi ha preso.
Mi ha dato in mano alla signora. Che mani soffici!
«Andiamo a pagarlo» ha esclamato la signora.
Vero che è fortuna?
Eccoci in macchina, almeno qui si vede fuori dal finestrino!
Oh, come sono felice che mi hanno comprato!
Eccoci arrivati a casa, che bello! Si va a giocare!
Il bambino mi ha preso e siamo andati a giocare; ho saltato di qua e di là e poi mi sono
stancato e il bambino è andato in casa e mi ha lasciato lì sull’erba. Era soffice l’erba.
Ad un certo punto un nuvolone ha coperto il sole e sono venuti giù dei goccioloni!
«Oh, povero me mi lasceranno qui da solo!»
No, no, sta arrivando il bambino. Mi viene a prendere.
Mi ha portato nel lavatoio e mi ha pulito per bene. Dopo ha giocato con me ed io mi annoiavo
perché mi faceva rotolare di qua e di là e mi veniva mal di testa.
Dopo tanti giorni sempre uguali, solo di mal di testa, mi sgonfiai e il bambino mi portò in
soffitta e lì rimasi con tanti palloni come me, tutti sgonfiati solo per il mal di testa e mi divertii
con loro!
2
IL QUADERNO
Io sono un quaderno mi hanno comprato in un negozio con un astuccio; mi hanno scritto tante
pagine e mi hanno bucato.
Mi hanno messo in uno zaino ed io mi annoiavo da morire!
Lì dentro c’erano un astuccio, un album e tante altre cose.
Si stava proprio stretti.
Mi staccavano i fogli.
Insomma, non è che fossi tanto contento di quella vita.
Ero finito, avevo tutte le pagine scritte e allora?
Mi hanno messo in un Cartesio con tante altre carte.
Poi mi hanno riciclato e mi hanno messo, in un negozio, per vendermi.
All’inizio non mi prendeva nessuno.
Io pensavo che non mi avrebbe mai preso nessuno, ma finalmente un
bambino si affacciò e mi prese.
C’era sua sorella piccola che mi pasticciava tutto!
Mi stropicciava e anche lei mi strappava le pagine.
Mi hanno messo ancora a riciclare!
Alleluia!
Sapete cosa sono diventato?
…
Un giornale!
LA LAMPADINA
Ciao! Sono una lampadina e mi chiamo Romana2.
Mi hanno appena comprato ed io mi diverto moltissimo a fare gli scherzi ai
miei padroni: mi accendo e mi spengo quando non devo farlo. Sono verde,
rossa e anche blu. Tutti quelli che entrano in casa dei miei padroni dicono
che sono bella! Ma …
Quando i miei padroni e i loro amici stanno facendo qualcosa, mi spengo e
gli faccio uno scherzetto. Il mio padrone si arrabbia e mi deve riaccendere.
Quando mi si scaricano le batterie mi rimettono le pile tutte nuove, ma a
volte le mettono nel modo sbagliato.
Quando i miei padroni vanno via io gioco! Mi dondolo sul pavimento, gioco
con i miei amici, insomma … mi diverto!
Ciao ciao da Romana la lampadina.
P.S.: quando gioco, lo faccio sempre con i miei amici, ma quando non mi
fanno giocare (come per esempio prima, quando mi hanno chiesto di fare
luce) io gli do una lezione e mi spengo, così sono costretti a farmi giocare.
Ciao!
IL CELLULARE NOKIO3
Ciao! Sono il cellulare Nokio di Luca e siamo al negozio di cellulari per prendermi la mia prima
TAM4 così lui potrà chiamare i suoi amici.
Prima io ero il cellulare del papà di Luca; che noia!
Adesso invece sono di Luca, quanta allegria.
La sfortuna però è che chiama sempre i suoi amici e le mie pile sono sempre scariche.
Beh, è ora di andare a dormire e Luca mi sta per spegnere, ma sono sicuro che domani
mattina sarò carico per chiamare i suoi amici.
Che sfortuna! Mi scaricherò di nuovo.
Il giorno dopo
Che cosa succede?
Che sonno!
Voglio dormire ancora!
Luca invece oggi si è svegliato presto e io sono ancora
2
3
4
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
3
stanco, non sono ancora completamente carico!
Pazienza!
Ore 16: siamo in macchina e stiamo andando a vedere una
mostra, ma Luca mi deve mettere sotto carica perché io sono
scarico.
Oh! Finalmente mi hanno messo in carica e stiamo andando a
casa.
Luca adesso si metterà a chiamare di nuovo i suoi amici.
Povero me! Che sfortuna!
UN PALO DELLA LUCE
Mi presento sono un palo della luce e ogni sera mi tocca illuminare la strada se no le
automobili possono avere degli incidenti.
Così devo stare sveglio tutta la notte!
Meno male che almeno di giorno posso dormire e non stare sveglio, ma la cosa più brutta è
che devo stare immobile. Qualche volta alcune auto mi svegliano di soprassalto perché mi
vengono addosso e mi fanno tanto male però poi gli addetti del Comune mi aggiustano.
Con ogni clima io sto fermo e impalato sulla strada se no non mi chiamerei … palo.
Anche quando piove sto sulla strada, ma non mi arrugginisco perché sono verniciato con una
vernice speciale.
LA CAMPANELLA
Mi presento sono una campanella e tutti i giorni devo suonare e stare
sveglia.
Se invece dormo e non suono gli alunni come fanno a sapere che è ora di
andare a casa?
Beh, se io non ci fossi i bambini sarebbero tristi, ma per fortuna ci sono io
che suono e non dormo.
Pensate che io ho le orecchie e ogni giorno ho mal di testa perché quando suono i bambini
urlano di gioia e io sono felice anche se ho mal di testa.
LA GOMMA
Mi presento: sono la gomma.
Certo, io parlo!
Io mi annoio in questo astuccio perché sono tutta stretta, però a volte mi consumo per
cancellare la matita mia amica.
Io adesso sto facendo una passeggiata nella classe perché i bambini sono andati in cortile a
giocare e io non sapevo cosa fare. Se matita fosse venuta con me, ma aveva troppa paura di
scendere dal banco e allora sono qui a passeggiare da sola nel corridoio e non sto facendo
niente.
Ad un tratto ecco arrivare tutti i bambini della mia classe che sarebbero i compagni del mio
padrone.
Eccolo qua il mio padrone: ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, oh che male!
È la prima volta che il mio padrone mi schiaccia con le sue puzzolenti scarpe e mi lancia come
fossi uno straccio che asciuga il pavimento.
Oh no, sono chiuso fuori.
Adesso per colpa mia il mio padrone si prenderà una crocetta, o al mio posto comprerà un’altra
gomma.
Oh che noia! Adesso cosa faccio?
Ecco arriverà l’altra maestra ed io correrò e così mi metterò vicino alla porta.
Ecco sono dentro!
Adesso vado sotto al banco e saluto i miei compagni e racconto la mia avventura.
La matita mi dice che era molto preoccupata per me e allora mi dice:
«Ti sei fatta male o ti sei graffiata?»
4
Ed io le rispondo:
«No, ma tu ti sei preoccupata per me anche se non
mi sono fatta niente?»
«Ah, per fortuna!»
Gli altri amici parlavano in continuazione.
Allora matita se ne andò ed io, la gomma, non la
trovavo più.
Allora anch’io me ne andai.
Sapete dove?
«Nell’astuccio!»
Avete indovinato.
E lì ritrovai anche la mia carissima amica matita.
Finalmente felici e tranquille ci riposammo nell’astuccio.
IL CELLULARE
Ciao, io sono il nuovissimo cellulare di Mattia e mi chiamo Somsung5.
Mi piace molto Mattia.
Sapete, mi chiamano sempre e allora in qualsiasi momento squillo;
pensate, anche quando si sta facendo la doccia.
Il suo vecchio Nokio6 l’ha già quasi dimenticato, lo usa solo quando è al
lavoro. Altrimenti usa me. Il Nokio lo sfrutta fin quando funzionerà.
Oggi Mattia è proprio stanco; ha anche un po’ mal di schiena. Ci credo!
Ha 32 anni.
Pensate un po’: ora Mattia sta facendo la spesa e io cercherò di non
squillare altrimenti poi si dimentica cosa deve prendere.
Vi saluto. A stasera perché ora devo andare a riposare (Mattia mi sta
spegnendo perché ha un impegno importante ed io non devo suonare,
se no lo disturbo).
Poco dopo
Ciao! Rieccomi qui!
Ora Mattia è sul divano con suo figlio e guardano un film intitolato “La storia dell’umanità”. A
me fanno paura le tigri dai denti a sciabola, ma vicino a loro sono tranquillo.
Ciao, ciao da Somsung
LA TV
Ciao! Mi presento: sono la TV! Sono grande e della marca Sany7; mi hanno comprata
all’Eni€uro8 e sono stata tanto felice perché ero l’ultima TV. Ma poi …
Ah, la mia sì che è una brutta vita. Quando mi accendono guardano tanti programmi, dai
cartoni ai film. Poi quando vanno a scuola, o a dormire, indovinate: mi lasciano sempre accesa
perché, o si dimenticano, oppure non hanno voglia di spegnermi.
Meno male che c’è mamma Serena che sgrida i suoi bambini e dice loro:
«Su, andate subito a spegnere la TV!»
Sbuffando un po’ loro mi spengono e io “dormo” in pace.
Ciao, ciao, la vostra cara TeleVisione.
5
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
7
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
8
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
6
5
LA PENTOLA
Ciao, sono la pentola AMIC9 e di colore sono arancione.
Vivo in una cucina e la mattina presto mi prendono e mi mettono sul fuoco.
Andare sopra al fuoco a cuocere il cibo non è una bella cosa perché mi
scotto la pancia e dal dolore svengo quasi sempre.
Dopo, al pomeriggio, mi mettono in una vasca di ferro con una cascata
bollente che a me piace tantissimo.
Nel frattempo vedo che mettono anche la caffettiera Luisa, la bottiglia
Marta, i cugini Bicchieri, il piatto Luigi, il tovagliolo Policapo10 e il
coltello Franco. Dopo ci mettono nello scolapiatti ed è lì che passiamo la notte.
Un mattino un signore mi prese e mi portò in una stanza frigorifera. Mi mise all’interno dieci
pesci raffreddati; a quel punto avevo bisogno di tornare sul fuoco a “900°”.
Poi il cuoco mi ha riportato sul gas a cuocere ed io dissi:
«Il mio desiderio si è avverato.»
Che bello! Come sto bene! Oh, no! Oh, no! Meglio che urli:
«Ora sc … sc … SCOOOTTA trooooppoooo! »
Per fortuna il cuoco mi ha tolto dal fuoco, ha tolto i pesci e li ha messi in un piatto da portata.
Credevo risciacquasse con l’acqua fredda e invece … via. Sotto l’acqua calda, anzi bollente! Mi
ha messo direttamente dentro il mobile e perciò ho ancora il bruciore così grido:
«Mettetemi nella vasca di ferroooo!»
È stata una giornata varia: scottante, tranquillizzante, fredda e infine … riscaldante!
IL DENTINO
Ciao, io sono il dente Carlin Carletto,
son simpatico e caretto.
Mi piace fare rime
e indossare le ballerine.
Ora però facciamo i seri! La mia vita è un disastro
con apparecchi di un color grigiastro.
Uffa! Basta!
Sono io, il dente Carlin Carletto e ora non faccio più rime.
Mi presento: io sono piccolino e, siccome sono timido, sto più indietro degli altri e allora mi
obbligano a venire avanti con un apparecchio.
Mi sta simpatico, ma io non voglio lo stesso venire avanti.
La mamma mi dice di farmi coraggio, ma io non ci riesco!
Due anni dopo
Ragazzi! Sono io!! Sono il dente Carlin Carletto. Prima avevo un anno, ora ne ho tre e sono
forte, son lucido e grande come tutti gli altri e sono venuto avanti. Non ho più l’apparecchio,
né cose varie e sono il fratello maggiore perché è nata Carlin Carletta, mia sorella e …sentite
questa rima che ho pensato per lei.
Ciao, io sono la dentina Carlin Carletta
son simpatica e caretta.
Mi piace fare le rime
e indossare le ballerine.
9
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
Il nome era un altro, ma per non fare pubblicità abbiamo pensato di cambiarlo un po’.
10
6