“No alla mafia”. Ma spunta una `ndrina

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Giovedì 7 giugno 2012
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Sabato sera a Novara
I Modena a Novara per l’Estate?
Progetto di Carpignano Sesia
Nuova aggressione
in pieno centro
Ma è Verbania
a fare il botto
Anche dalla Provincia
un «no ai pozzi»
a pagina 6
a pagina 39
a pagina 27
NOVARA
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NELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA CHE HA CONDANNATO ROCCO COLUCCIO INQUIETANTI OMBRE SU NOVARA
“No alla mafia”. Ma spunta una ‘ndrina
■ La parola ‘ndrangheta è
risuonata prepotentemente a
Novara nelle ultime ore, nel
cortile del Broletto - in occasione di un incontro con
Pino Masciari (nella foto
primo da destra, con il sindaco Ballarè, il procuratore
Saluzzo e l’assessore Paladini), imprenditore “ribelle” da anni nel mirino delle
cosche - e di rimbalzo dalle
motivazioni, giunte ora, della
sentenza che a fine novembre
ha condannato a 6 anni di
reclusione Rocco Coluccio,
accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel Broletto l’appello di Masciari («Dobbiamo ribellarci alla mafia, il mio gesto è
normale e deve diventare la
consuetudine») e l’invito del
procuratore Saluzzo («Occore avere coraggio, i mafiosi
non sono “uomini d’onore”,
sono “uomini del disonore”»), nelle oltre 900 pagine
della sentenza del giudice
milanese che, oltre a Coluc-
Rapinatore di gioielli
bloccato dalla Volante
(foto Martignoni)
NOVARA Ha tentato un furto a un portavalori che stava
effettuando consegne ad alcune gioiellerie del centro, ma
gli è andata male. Dopo aver
avuto tra le mani un sacchetto contenente gioielli per circa
8mila euro ed essere riuscito a
scappare, strattonandolo, dalla guardia giurata che lo aveva
sorpreso e cercato di fermare,
è stato raggiunto e bloccato
dopo solo pochi metri da una
Volante.
mo.c.
continua a pagina 6
cio, ha condannato altri 110
coimputati accusati di avere
spadroneggiato in Lombardia, anche una inquietante
ombra su Novara, dove, appunto sotto Coluccio, avrebbe operato «una ‘ndrina con
un filo diretto con il “locale”
di Marina di Gioiosa Jonica». Chi sono, e che fanno, i
componenti di tale ‘ndrina,
se davvero esiste?
p.v.
alle pagine 3 e 7
ERANO IMPEGNATI IN UNA BATTUTA DI PESCA NELLE ACQUE DI VARAZZE
Barca a picco, salvati cinque novaresi
■ Tragedia sfiorata, ieri pomeriggio, mercoledì, a quattro miglia al largo di Varazze
quando un’imbarcazione (un Rio 900 di circa 9 metri) con sette persone a bordo (cinque
sono novaresi) è affondata per una avaria. Gli
occupanti - fonte Ansa - sono stati tutti salvati dalla Capitaneria di Porto di Savona e dalla
Guardia di finanza, intervenuta anche con un
elicottero, dopo essere rimasti per circa mezz’ora in acqua aggrappati al relitto semisommerso. Sono tutti in discrete condizioni di salute ma sotto shock, e per precauzione sono
stati visitati al Pronto soccorso dell’ospedale
San Paolo di Savona. Sulla barca c’era il proprietario, un savonese, che ha dato l’allarme
con il suo cellulare (“Stiamo affondando”), e,
appunto, cinque novaresi. Il naufragio é avvenuto poco dopo le 16. Una inchiesta è stata
subito avviata per capire cosa sia accaduto
a bordo del natante durante l’escursione in
mare per una battuta di pesca. Come detto
i naufraghi sono rimasti aggrappati al relitto
per circa mezz’ora prima di essere individuati
dall’elicottero della Guardia di finanza.
Paolo Viviani
LA TESTIMONIANZA DEI PARENTI DALL’OSPEDALE DI SAVONA
«Aggrappati ai relitti per 40 minuti prima dei soccorsi»
■ «Sono stati momenti brutti, ma fortunatamente tutti stanno bene». La
testimonianza di Alessandro Penso, figlio di Angelo, 53 anni, geometra di Biandrate,
uno dei novaresi naufragati al largo di Varazze, arriva direttamente dal pronto
soccorso dell’ospedale di Savona dove l’abbiamo rintracciato telefonicamente.
«Sono rimasti in acqua circa quaranta minuti. L’imbarcazione è affondata e loro si
sono aggrappati alle boe, al frigorifero, ad ogni tipo di relitto per resistere. Hanno
mantenuto la calma ma sono stati attimi difficili. Fortunatamente dovrebbero essere
dimessi e tornare a casa già in tarda serata». Il sindaco di Biandrate Luciano Pigat
conosce tutti i cinque naufraghi: «So che erano partiti questa mattina per una battuta
di pesca. Negli anni passati erano in tanti di Biandrate che andavano in Adriatico, a
volte anche trenta o quaranta. Ho parlato con la moglie di Daniele Colombo, 60 anni,
pensionato, l’organizzatore. È un grande appassionato di pesca, originario come me di
San Pietro Mosezzo. Conosco anche gli altri. Fioravante Rosa è di Vicolungo, 51 anni,
vigile del fuoco, Dino Tessarin fa il meccanico qui a Biandare, ha 64 anni, Adolfo Aina
è uno dei nostri vigili urbani di Biandrate e ha 51 anni». Il collega di Aina, Roberto
Omarini è riuscito a parlare con lui. «Hanno perso tutto, compreso i telefonini. Mi ha
detto che, dimessi dal pronto soccorso dovevano fermarsi in capitaneria di porto per
le formalità burocratiche e poi ripartivano. Il figlio di Penso gli ha portato una copia
delle chiavi dell’automobile per poter rientrare. Il mio collega mi ha tranquilizzato
dicendo che sono tutti in buone condizioni di salute anche se provati».
Massimo Delzoppo
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